COMITATO “ROBIN HOOD”
FAUNA DEI PARCHI E RISERVE DI
ROMA NORD
GUIDA FACILE AL RICONOSCIMENTO
Presentazione
La guida è stata realizzata allo scopo di consentire con facilità il riconoscimento della
fauna (mammiferi, uccelli, rettili) presente in alcuni Parchi e Riserve di Roma Nord.
Per ogni specie, oltre alle caratteristiche, sono state riportate anche le eventuali
tracce che è possibile individuare sul terreno.
Le schede fanno riferimento solo alle specie di maggiore interesse e che vivono nelle
seguenti aree:
- Riserva Naturale dell’Insugherata
- Riserva Naturale di Monte Mario
- Parco Regionale Urbano del Pineto
- Parco Urbano dell’Inviolatella Borghese
- Parco di Veio.
Osservare un animale all’interno di una riserva o parco non sempre è agevole a causa
delle diverse abitudini delle specie (molti animali sono notturni) e della naturale
diffidenza nei confronti dell’uomo; avere al seguito un binocolo e andare il mattino
presto o nel tardo pomeriggio può sicuramente facilitare il compito.
Tutti gli animali lasciano sul terreno delle “tracce” sotto forma di impronte, peli,
aculei, piume, feci; ma ci sono anche altri importanti indizi come i resti di cibo
(funghi sbocconcellati, pigne rosicate, gusci di lumaca frantumati…..) o le “voci”.
Il canto di un uccello, il latrare della volpe o il rauco richiamo di un fagiano ci aiutano a
capire se quel territorio è frequentato da una determinata specie.
Quando camminiamo in un bosco facciamolo lentamente e in silenzio fermandoci spesso
ad osservare e ascoltare; aiutiamoci con un bastone che ci servirà per smuovere le
foglie secche o un ciuffo d’erba ed armiamoci di tanta pazienza.
F. Gargaglia
[email protected]
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INDICE
-
Cinghiale pag. 4
Istrice pag. 5
Volpe pag. 6
Nutria pag. 7
Talpa pag. 8
Riccio pag. 9
Lepre pag. 10
Scoiattolo pag. 11
Rospo comune pag. 12
Natrice pag. 13
Biacco pag. 14
Vipera pag. 15
Cornacchia grigia pag. 16
Rondini pag. 17-18
Merlo pag. 19
Ballerina Bianca pag. 20
Germano Reale pag. 21
Gallinella d’acqua pag. 22
Airone cenerino pag. 23
Picchio pag. 24
Gufo pag. 25
Allocco pag. 26
Civetta pag. 27
Falco pellegrino pag. 28
Gheppio 29
Nibbio bruno 30
Farfalle dei parchi 31-32
Testi di riferimento
pag. 33
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CINGHIALE
Cinghiale (Sus scrofa)
Mammifero artiodattilo (numero pari di dita per ogni piede) diffusissimo
e facilmente riconoscibile; corpo massiccio e corpulento ricoperto di
setole scure (dal bruno al nerastro) con testa grande a forma di cuneo,
zampe corte e forti con zoccoli fessurati.
Il cinghiale è onnivoro (si ciba di ghiande, vegetali, frutta, insetti, uova di
uccelli, radici, tuberi, rettili ecc.); con il “grugno”, che usa come un aratro,
scava nel terreno fino ad una profondità di 10-15 centimetri alla ricerca
di cibo.
A causa dell’immeticciamento con maiali è una specie divenuta
particolarmente prolifica (12-14 cuccioli per parto) e che può raggiungere
dimensioni notevoli (anche 150-180 kg).
Il passaggio di cinghiali in un’area si riconosce anche dai “raschiatoi”,
macchie di fango rinsecchito lasciate sui tronchi degli alberi e dovute allo
strofinamento dell’animale sulla corteccia.
Animale schivo che generalmente evita l’uomo e che può diventare
pericoloso solo se minacciato.
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ISTRICE
Istrice (Hystrix cristata)
L’istrice, con i suoi aculei, è il più grande roditore italiano; presente nel
centro e sud Italia ama i luoghi solitari, boscosi e cespugliosi, dove ai
campi coltivati si alternano fitte macchie e forre. E’ difficile da
osservare in quanto ha abitudini prettamente notturne; durante il giorno
rimane nelle tane scavate nel terreno o al disotto delle radici ed esce di
notte percorrendo sempre gli stessi itinerari. L’istrice è ricoperto di
aculei rigidi e setole flessibili che perde spontaneamente. Lungo 50-70
cm. alto 15-25 ha un peso di 10-25 kg.
Si ciba di radici, frutta, corteccia ma anche di prodotti coltivati, come il
mais. Animale timido e timoroso è presente in tutti i grandi parchi.
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VOLPE
Volpe (Vulpes vulpes)
Canide di medie dimensioni (60-90 cm) con una bella pelliccia rossastra e
una coda rigonfia che termina con un ciuffo bianco. Muso affusolato,
orecchie diritte, vive negli habitat più disparati (boschi, campagne,
margini di centri abitati) e ha abitudini prevalentemente notturne (ma
dove si sente sicura è attiva anche di giorno). Si ciba di insetti, lombrichi,
piccoli mammiferi, frutta ma anche di carogne e rifiuti.
Le volpi marcano il territorio con urina e feci che depositano in genere su
posti sopraelevati (pietre, muretti); ha udito, vista e olfatto molto
sviluppati.
Si abitua facilmente alla presenza dell’uomo nonostante sia una delle
specie più cacciate. La sua impronta è simile a quella del cane ma meno
arrotondata e con le due dita anteriori spostate in avanti.
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NUTRIA
Nutria o Castorino (Myocastor coypus)
Roditore originario del Sud-America è stato importato in Italia negli anni
30 per utilizzarne la pelliccia e ora è diffusissimo su tutto il territorio
specie negli ambienti umidi e sulle rive dei fiumi.
Lungo da 40 a 60 centimetri (coda 30-45 cm), peso 8-10 kg, di colore
bruno, con incisivi molto forti ricoperti di uno smalto color arancione,
assomiglia da un grosso ratto (per questa ragione a volte viene uccisa) ma
la forma della testa, tozza, è inconfondibile.
Le zampe posteriori sono più grosse e palmate ad eccezione del 5° dito
che è libero.
La nutria, che si ciba di vegetali, non ha assolutamente un’indole
aggressiva né esistono casi documentati di trasmissione all’uomo di
particolari malattie come la leptospirosi.
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TALPA
anteriore
posteriore
Talpa
Mammifero soricomorfo (con abitudini fossorie) di piccole dimensioni
(fino a 15 cm) e con un peso compreso tra i 60 e 120 grammi. Ha il corpo
ricoperto di fitto pelo di colore nero, muso appuntito, zampe anteriori
molto sviluppate ed idonee allo scavo.
Animale dalle abitudini solitarie vive all’interno di un fitto dedalo di
gallerie scavate nel terreno morbido; si ciba prevalentemente di
insetti,larve, lumache e lombrichi che trova in uno strato di profondità
non superiore ai 50 cm.
Di abitudini notturne può essere sorpreso all’esterno della tana la mattina
presto o la sera tardi; poiché non ha la capacità di accumulare grassi non
va in letargo e rimane attiva per tutto l’anno.
E’ in grado di scavare in un giorno 20-30 m di galleria spingendo
all’esterno la terra di riporto (i mucchietti di terra che si vedono non
sono pertanto tane).
Ha un olfatto molto sviluppato grazie alle terminazioni nervose poste sul
naso. L’impronta anteriore lascia solo i segni delle unghie (5 fori sul
terreno) mentre la posteriore è interamente impressa.
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RICCIO
Riccio comune (Einaceus europaes)
Piccolo mammifero (20-25 cm) molto diffuso con corpo tozzo (peso 8001200 gr) e arrotondato, muso appuntito con occhietti neri e zampe
robuste, corte e dotate di artigli. I fianchi e il dorso sono ricoperti da
aculei rigidi e appuntiti (circa 16.000) che costituiscono il suo sistema di
difesa (se minacciato il riccio si appallottola su se stesso nascondendo
muso e zampe).
Animale solitario e con abitudini notturne effettua spesso lungo
spostamenti utilizzando anche le strade asfaltate (più calde della nuda
terra).
Si ciba di coleotteri, lumache, lombrichi, lucertole, rane e di frutta.
All’approssimarsi della stagione invernale si ritira in una tana e costruisce
un nido formato di foglie, fieno e paglia all’interno del quale si avvolge per
proteggersi dalle basse temperature.
Lento nei movimenti lascia una traccia rettilinea sulla sabbia o sul terreno
soffice ben distinguibile dal momento che il piede posteriore (3 cm) è più
lungo dell’anteriore (2,5 cm).
Spesso viene confuso con l’istrice.
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LEPRE
Lepre comune (Lepus europaeus)
Specie un tempo molto diffusa su tutta la penisola; ora, a causa della
caccia, si incontra sempre più raramente. La Lepre è un mammifero dal
corpo snello e slanciato con zampe posteriori più lunghe di quelle
anteriori, muso piccolo, labbro superiore diviso al centro, occhi grandi di
colore giallo posti lateralmente. I padiglioni auricolari sono ampi (lunghi
fino a 15 cm con punta nera) e gli consentono di avvertire anche il minimo
rumore.
Il mantello è di colore fulvo/grigio-bruno con coda a fiocco con
pennacchio nero.
La lepre ha abitudini solitarie e notturne e trova rifugio nelle depressioni
del terreno all’interno delle quali si appiattisce.
Sia lepri che conigli hanno cinque dita nelle zampe anteriori e quattro
nelle posteriori e le impronte sono molto simili; la maggiore distanza tra
due serie di impronte (50 cm per il coniglio, 1-3 metri per la lepre) ne
consente il riconoscimento.
Altro segno distintivo per accertare la presenza della Lepre sono i
ramoscelli tagliati di netto e in modo obliquo dai potenti i incisivi.
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SCOIATTOLO
Scoiattolo comune
Piccolo roditore presente nei boschi, campagne e parchi; si nutre di semi,
frutti, bacche, funghi, gemme e germogli ma anche di pigne. Abilissimo
arrampicatore è attivo di giorno. Due le specie più diffuse:
- scoiattolo comune o rosso: unica specie nativa in Italia, piccola (270360 gr), con mantello di colore variabile dal rosso fulvo al grigio e al
nero. Assenza della banda bianca nella parte esterna della coda.
Ciuffi auricolari presenti (possono mancare in estate)
- scoiattolo grigio; specie americana introdotta a partire dagli anni
’90; più grande (500-650 gr) e più aggressivo. Il mantello è grigio
con parti color rosso mattone sulle zampe, la testa e la coda.
Assenza di ciuffi auricolari. Banda bianca nella parte esterna della
coda.
11
ROSPO
Rospo comune (Bufo bufo)
Corpo tozzo e massiccio lungo fino a 17 centimetri (maschi fino a 10) il
Rospo comune è un anfibio di grandi dimensioni, terricolo, con cute rugosa,
ventre biancastro e parte superiore bruno-giallastra o bruno rossastra.
Ha il corpo ricoperto di verruche che secernono una sostanza (la bufalina)
che protegge la cute e per le sue qualità irritanti mantiene lontani gli
aggressori.
Di abitudini crepuscolari-notturne raramente si allontana di molto dalla
sua tana e solo nel periodo della riproduzione (marzo-luglio) compie lunghi
tragitti per raggiungere laghetti o stagni.
I girini sono neri e raggiungono la lunghezza di 4 cm.
Animale del tutto innocuo (il secreto delle ghiandole è tossico per l’uomo
solo se ingerito) svolge una importantissima funzione in quanto si ciba di
insetti, lombrichi e gasteropodi.
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NATRICE
Natrice (Natrix natrix – Natrix tessellata)
Lunghezza da 50 a 110 centimetri (200 la femmina), corpo sottile e testa
ben distinta; grigia nelle varie tonalità oppure verde grigiastra con barre
e macchie irregolari sul dorso e fianchi, inferiormente biancastra.
Occhi tondi e coda lunga con punta sottile indistinta dal corpo.
A terra procede molto velocemente ed è un’ottima nuotatrice.
Attiva da marzo-aprile sino a settembre-ottobre.
Spesso viene scambiata per una vipera e uccisa; le natrici sono del tutto
innocue, timide, riservate, al primo rumore corrono a nascondersi. Se
molestate a volte fingono di essere morte (tanatosi) ed emettono dalla
cloaca un liquido nauseabondo.
Anche se afferrate mordono molto raramente.
Vive prevalentemente nei pressi di zone umide (ruscelli, fossi, stagni,
fiumi laghi) ma frequenta anche i prativi, i margini dei boschi e le zone
ruderali.
Come tutti i rettili italiani non può essere uccisa, catturata e detenuta in
cattività.
13
BIACCO
Biacco (Coluber viridiflavus)
Serpente slanciato lungo tra gli 80 e i 150 cm, superiormente verdastragiallastra con macchie chiare più estese sul muso; inferiormente
biancastra o giallastra.
Testa stretta e poco distinta dal corpo.
Si muove rapidamente e con molta agilità e si termoregola al mattino o nel
tardo pomeriggio.
Se disturbata si allontana velocemente, se messa alle strette alza il capo
e spalanca la bocca, morde solo se afferrata o molestata da vicino.
Si ciba di micromammiferi, sauri e serpenti.
Attiva da marzo-aprile sino a settembre-ottobre.
Specie non velenosa.
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VIPERA
Vipera comune (Vipera aspis)
Lunga da 45 a 95 centimenti, corpo tozzo e coda breve, testa triangolare
ben distinta dal corpo, estremità del muso rivolta verso l’alto; colorazione
molto variabile dal grigio al giallastro, oppure rossiccia o nerastra, ecc.
Diurna, si rinviene allo scoperto al primo mattino o nel tardo pomeriggio.
Da ottobre-novembre sino a febbraio-aprile trascorre un periodo di
latenza all’interno di buchi o fessure nel terreno.
Specie velenosa. Lenta nei movimenti, timida, se minacciata preferisce
fuggire e nascondersi; può mordere solo se molestata da molto vicino o
toccata e calpestata. Una vipera riesce a colpire a non più di 15-20
centimetri dal punto in cui si trova perciò un abbigliamento adatto (jeans
e scarpe da trekking) e un minimo di attenzione a dove si mettono le mani
annullano o quasi la possibilità di essere morsi.
i
15
CORNACCHIA GRIGIA
Cornacchia grigia (Corpus cornix)
La Cornacchia grigia viene spesso scambiata per un Corvo, in realtà, pur
appartenendo alla famiglia dei Corvidi è facilmente riconoscibile per il
colore del piumaggio, grigio chiaro sul dorso e sul petto.
Si tratta di un grosso uccello (apertura alare fino a 100 cm) presente in
ogni ambiente comprese le periferie degradate delle grandi città.
La Cornacchia è molto intelligente ed ha una grande capacità di
apprendimento ed adattamento oltre ad un vastissimo areale riproduttivo.
Anche se spesso volano in folti gruppi le Cornacchie nidificano però
isolatamente scegliendo grandi alberi (in genere Pioppi) dove nella parte
più inaccessibile e nascosta costruiscono il nido (una struttura larga 60
cm e alta 40).
16
RONDINI
Rondine comune: lunghezza 19 cm, parti inferiori bianche, superiori blu
scuro, gola rossa, coda molto pronunciata.
Nidifica a ridosso di case, stalle e capannoni; in Italia da marzo a
novembre.
Balestruccio: più piccola della rondine 13-15 cm, coda corta e meno
forcuta, chiara sulla pancia, scura superiormente.
Nidifica in alto sugli edifici.
17
Rondone: inconfondibile e riconoscibile dalla forma delle ali “a falce”.
Lunghezza 16-17 cm, ali lunghe, piumaggio scuro, coda corta, mento
chiaro.
Nidifica su cornicioni, grondaie, rocce e alberi.
In Italia da aprile a settembre.
Nido di balestruccio
18
MERLO
Merlo (Turdus merula)
Uccello diffusissimo in parchi, giardini e centri abitati; lunghezza 25
centimetri, colore nero uniforme (da giovane marrone), becco e anello
oculare giallo, gola più chiara e parte inferiore leggermente più chiara.
Si nutre di vermi, insetti e di qualsiasi tipo di frutta.
Il suo canto è un gorgheggio forte e melodioso,
Quando è in cerca di cibo saltella sul terreno fermandosi di scatto e con
la coda sollevata.
Merlo giovane
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BALLERINA BIANCA
Ballerina bianca (Motacilla alba)
Ospite frequentissimo di parchi e giardini, vive in ambienti aperti spesso
vicino all’acqua; piumaggio con disegni bianco-neri contrastanti, coda lunga
e sottile, gola e petto neri, ventre e sottocoda bianchi.
Lunga 18 cm, muove la testa a scatti e corre a piccoli passi nei prati e in
riva ai fossi alla ricerca di insetti.
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GERMANO REALE
Germano reale (Anas platyrhynchos)
Presente in Italia tutto l’anno vive su fiumi, fossi, specchi d’acqua che
possano offrire riparo; il maschio ha la testa verde brillante, collare
bianco, petto castano e 4 penne centrali della coda arrotolate all’indietro.
La femmina è meno appariscente con marezzature marroni. Le zampe sono
arancioni in entrambi i sessi. Quando è in acqua setaccia il fondo
mettendosi in posizione verticale con la parte anteriore del corpo
sommersa. Si ciba di piante acquatiche, vermi, larve, molluschi, girini e
piccoli pesci. Si riproduce con facilità.
Femmina con anatroccoli fotografata
sul Tevere
21
GALLINELLA D’ACQUA
Gallinella d’acqua (Gallinula chloropus)
Piccolo rallide dal becco rosso e dalla punta gialla. Nerastro con zampe
lunghe verdi, parti superiori bruno scuro, parti inferiori grigio-neri e stria
bianca attraverso i fianchi. Vive in acque calme (laghetti di centri abitati,
cave abbandonate, pozze d’acqua), molto timorosa, al primo rumore corre
a nascondersi.
Si muove come i gallidi ma, grazie alle piccole lobature sulle zampe, può
nuotare a lungo.
Si ciba di piante acquatiche, insetti, girini e di particelle vegetali.
In Italia è presente tutto l’anno.
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AIRONE CENERINO
Airone cenerino (Ardea cinerea)
Grande quanto una Cicogna (90 cm), becco giallo e stria nero del capo ben
evidente; penne ornamentali sulla parte posteriore del capo. Parti
superiori grigie con zampe marroni. Volo lento con battiti d’ali cadenzate
e testa retratta tra le spalle..
In Italia è presente tutto l’anno e sosta nei pressi di laghi, fiumi o campi
umidi.
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PICCHIO
Picchio verde (Picus viridis)
32 cm, cappuccio rosso dalla fronte alla nuca, parti superiori e coda
verde-oliva, parti inferiori grigio-verde chiaro. Ha un volo ondulato e
spesso lo si trova sul terreno. Cattura le formiche (principale alimento)
inserendo la lingua nei cunicoli. Il nido (fa il buco in tronchi marcescenti)
ha un ingresso ovale o rotondo.
Picchio rosso maggiore (Picoides major)
23 cm, lati della testa bianchi attraversati da una fascia nera continua,
macchia rossa sulla nuca, dorso nero con grandi macchie bianche, coda
nera con timoniere macchiate di bianco, parti inferiori da bianco a crema,
sottocoda rosso brillante. Si arrampica sui tronchi con movimento a
spirale. Il tambureggiamento sui tronchi serve a delimitare il territorio.
24
GUFO
Gufo comune (Asio otus)
Lungo circa 35-37 cm (apertura alare 90-100 cm) ha orecchie lunghe e
occhi giallo-arancio; disco facciale fittamente tratteggiato e bordato da
una linea scura. Parti superiori bruno-scure, parti inferiori giallo-bruno
con macchie verticali allungate; durante il giorno riposa nascosto tra gli
alberi. Attivo di notte e al crepuscolo, si ciba di micromammiferi, rettili,
insetti e invertebrati.
25
ALLOCCO
Allocco (Strix aluco)
Strigiforme di medie dimensioni (37-39 cm e apertura alare 94-104) con
grosso capo tondeggiante, occhi neri, disco facciale bordato da piccole
penne scure, senza orecchie e con coda corta. Piumaggio dal rossiccio al
grigio con macchie scure verticali, due serie di macchie bianche sulle ali.
Attivo al crepuscolo e di notte caccia in prevalenza appostato mente lo
spettro delle prede è piuttosto ampio: piccoli mammiferi, uccelli,
pipistrelli.
L’Allocco è il più vocifero degli strigiformi e il suo canto, inconfondibile,
può essere ascoltato tutto l’anno; occupa habitat con abbondanza di alberi
ma è presente anche all’interno di grandi aree urbane.
(Per il canto degli uccelli si può visitare il sito: www.entropy.it).
26
CIVETTA
Civetta (Athene noctua)
Piccolo e inconfondibile rapace notturno (21-23 cm apertura alare 54-58
cm) testa piatta e senza orecchie, fronte bassa, occhi giallo chiaro, disco
facciale poco evidente, becco color giallo limone. Parti superiori marrone
punteggiate di bianco, parti inferiori bianco-giallognole con macchie
verticali brune. Sulla nuca ha un disegno biancastro a forma di V (falsi
occhi). Oggi la Civetta vive prevalentemente in ambienti agrari o
urbanizzati e realizza il nido anche in anfratti presenti in edifici,
campanili, torri, monumenti e aree archeologiche.
La sua dieta è molto varia: micromammiferi, serpenti, pesci, insetti,
invertebrati. In passato veniva catturata dai cacciatori e usata come
“zimbello” per le allodole.
27
FALCO PELLEGRINO
Falco pellegrino (Falco peregrinus)
Falcone massiccio (apertura alare 90-110 cm) con parti superiori grigioardesia e parti inferiori biancastre fittamente barrate e sfumate di
rosso ruggine. In volo la sua silhouette è a forma di falce con ali lunghe
appuntite, coda corta e leggermente ristretta nella parte terminale. Il
Falco pellegrino si nutre quasi esclusivamente di uccelli che cattura al volo
con una picchiata velocissima..
Nidifica in alto su pareti rocciose ma occasionalmente anche su edifici.
(Da alcuni anni alcuni esemplari nidificano sulla Torre TELECOM di Via
Oriolo Romano).
28
GHEPPIO
Gheppio (Falco tinnunculus)
Piccolo falco (34 cm apertura alare 75 cm) con parti superiori rosso bruno
e parti inferiori giallo crema con macchie scure. Coda con banda terminale
nera. Remiganti nere.
Vola con battiti rapidi e assume spesso la posizione dello “spirito santo”.
Si adatta facilmente ad ogni ambiente compresi i parchi all’interno di aree
urbanizzate; realizza il nido su vecchi nidi di corvidi, all’interno di buchi di
alberi, in cavità e anfratti negli edifici o in “cassette nido”.
Preda soprattutto piccoli mammiferi, più raramente i giovani uccelli.
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NIBBIO BRUNO
Nibbio bruno (Milvus migrans)
Dimensioni: 56-60 cm con apertura alare di 130-150 cm. Parti superiori
marrone scuro (eccetto testa e nuca chiare), parti inferiori bruno
rossicce. Ali lunghe e strette, spesso angolate, coda lunga e leggermente
forcuta.
Vive di solito nei pressi di fiumi, laghi o stagni nutrendosi spesso di pesci
morti che afferra al volo. Essendo uno “spazzino” frequenta gli
immondezzai dove si ciba di avanzi e carogne. Migratore, a fine settembre
è già svernato in Africa centro-meridionale.
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FARFALLE DEI PARCHI
Macaone
Podalirio
Vanessa del cardo
Cavolaia
Cleopatra
Vanessa atalanta
31
Argo bronzeo
Sfinge del galio
Vanessa Io
Sfinge del tiglio
Cossus
Vanessa album
32
TESTI DI RIFERIMENTO
Abram- Menegon: Vipere e altri serpenti italiani – SIST Edizioni
Caratozzolo: Guida alle rane, rospi e raganelle – De Vecchi Editore
Farfalle – Giunti
Della Pietà – Mastrorilli: Gufi e civette – Muzzio
Lopez: Tracce di animali – Giunti
Nicolai: Fotoatlante degli uccelli d’Europa – Zanichelli
Uccelli – DeAgostini
Romano: Riconoscere i rettili e gli anfibi – Muzzio
Boitani: Le tracce raccontano – Mondatori
Cova: Atlante degli uccelli d’Italia – Hoepli
Pratesi: Clandestini in città – Mondatori
Guide ai servizi delle aree naturali protette del Lazio:
- Parco Regionale di Veio
- Ente Regionale Roma Natura
Esemplare di Casarca fotografato nel laghetto dell’Inviolatella B.
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Direttiva UE relativa alla conservazione degli habitat naturali e
seminaturali e della flora e della fauna selvatiche
Gli Stati membri adottano i provvedimenti necessari atti ad istituire
un regime di rigorosa tutela delle specie animali di cui all'Allegato
IV, lettera a), nella loro area di ripartizione naturale, con il divieto di:
a) qualsiasi forma di cattura o uccisione deliberata di esemplari di tali
specie nell'ambiente naturale;
b) perturbare deliberatamente tali specie, segnatamente durante il
periodo di riproduzione, di allevamento, di ibernazione e di migrazione;
c) distruggere o raccogliere deliberatamente le uova nell'ambiente
naturale;
d) deterioramento o distruzione dei siti di riproduzione o delle aree di
riposo.
2. Per dette specie gli Stati membri vietano il possesso, il trasporto,
la commercializzazione ovvero lo scambio e l'offerta a scopi commerciali
o di scambio di esemplari presi dall'ambiente naturale, salvo quelli
legalmente raccolti prima della messa in applicazione della presente
direttiva.
3. I divieti di cui al paragrafo 1, lettere a) e b) e al paragrafo 2 sono
validi per tutte le fasi della vita degli animali ai quali si applica il
presente articolo.
4. Gli Stati membri instaurano un sistema di sorveglianza continua
delle catture o uccisioni accidentali delle specie faunistiche elencate
nell'allegato IV, lettera a). In base alle informazioni raccolte, gli Stati
membri intraprendono le ulteriori ricerche o misure di conservazione
necessarie per assicurare che le catture o uccisioni accidentali non
abbiano un impatto negativo significativo sulle specie in questione.
Passera oltremontana
34