Corpo Musicale di Brenno Useria Lezioni del corso di approfondimento di teoria musicale Lezione 7 Abbellimenti: notazione ed esecuzione Qualche nozione 1...... • Abbellimento: gruppo di note inserito nella linea melodica con funzione ornamentale e non strutturale, anche indicato come ornamento o fioritura • Gli abbellimenti erano già presenti nella musica ellenico romana e nel canto gregoriano, ma la forma con la quale li conosciamo oggi si è imposta a partire dal XVII-XVIII secolo (periodo barocco), il periodo nel quale sono stati più impiegati • A partire dal XIX secolo l’uso degli abbellimenti diventa più sporadico e prevale nella musica lirica, come strumento impiegato dai cantanti per esibire il proprio virtuosismo. Spesso però erano gli stessi compositori ad inserire nelle arie d'opera lunghe fioriture e passaggi virtuosistici, per evitare l'improvvisazione dei cantanti, tendenza questa che si affermò progressivamente nelle opere di Rossini, Bellini, Donizetti • Dall'inizio del XX secolo gli abbellimenti tradizionali pian piano scomparvero dalla scrittura musicale Qualche nozione 2...... • Gli abbellimenti sono di solito indicati o con note più piccole rispetto a quelle facenti parte del brano o con simboli sopra la nota reale alla quale si appoggiano • Le principali tipologie ornamentali sono: l'acciaccatura l'appoggiatura il gruppetto il mordente il trillo il glissando il tremolo la cadenza • Il significato dei principali segni di abbellimento non ha comunque un valore assoluto, essendo l'esecuzione di ciascun abbellimento affidata sempre alla competenza e alla sensibilità dell'interprete L’acciaccatura • Il termine acciaccatura deriva dal verbo acciaccare che significa schiacciare: la nota dell’abbellimento toglie infatti una frazione molto breve della nota su cui è posto l’abbellimento stesso, quindi la durata di esecuzione di un’acciaccatura è molto breve. Può essere semplice, doppia o anche tripla • Nell’esempio riportato tutte le acciaccature sono eseguite in battere, quindi l’attacco dell’abbellimento coincide con l’accento ritmico, ma le acciaccature possono anche essere suonate in levare pur mantenendo la stessa notazione L’appoggiatura • Consiste in una nota (di dimensioni ridotte) anteposta ad un'altra nota • La nota piccola toglie alla nota successiva un valore all'incirca uguale al proprio. Nel caso, però, in cui un'appoggiatura si trovi davanti ad una nota puntata, che rappresenti unità di tempo o di misura, quest'ultima viene sottratta generalmente di 2/3 del proprio valore Notazione Esecuzione • L'appoggiatura viene praticamente sempre eseguita in battere legando con la nota successiva Il gruppetto • Il gruppetto è un abbellimento che alterna alla nota reale la sua nota superiore e quella inferiore • Di solito viene eseguito come parte del valore della prima nota. Se viene eseguita prima la nota superiore il gruppetto è detto diritto o diretto, viceversa se viene eseguita prima la nota inferiore il gruppetto è detto rovesciato. Il simbolo per il gruppetto rovesciato è la riflessione speculare di quello per il gruppetto diretto. Gruppetto diritto Gruppetto rovesciato • Il valore delle note del gruppetto è sempre riferito al valore della nota cui è associato l’abbellimento (es. nel caso di semiminime il gruppetto sarà di trentaduesimi) Il mordente • Il mordente è un abbellimento il cui effetto è la rapida alternanza di tre o cinque note, per grado congiunto. Deve essere eseguito sempre in battere • Può essere semplice o doppio, superiore ed inferiore SUPERIORE • INFERIORE Sopra o sotto i mordenti è possibile trovare delle alterazioni (bemolle , diesis o bequadro) che si riferiscono alla seconda nota ausiliaria del mordente (e anche alla quarta nel caso di mordente doppio) Il trillo • Il trillo è il rapidissimo alternarsi della nota reale con la ausiliaria superiore (mai inferiore) che rigorosamente deve essere per grado congiunto. La durata di ogni nota dell'abbellimento deve essere conforme all'andamento del brano (più lenta se in un Adagio e più veloce in un Allegro) • Può essere diretto o rovesciato • A volte presenta un simbolo di alterazione (bemolle, diesis o bequadro ) che si riferisce alle note ausiliarie • Può chiudersi con una risoluzione Il glissato • Il glissando o glissato (dal francese glisser, "slittare, scivolare") consiste nell'innalzamento o nell'abbassamento costante e progressivo dell'altezza di un suono, ottenuto a seconda dei vari strumenti in diversa maniera • Il glissando viene segnato facendo seguire alla nota iniziale una linea nella direzione voluta e corredata spesso dall'abbreviazione gliss.; a volte è utilizzata una linea a serpentina • Il glissando propriamente detto è quello che può produrre la voce umana, uno strumento ad arco come il violino (facendo strisciare il dito su una corda) o il trombone a coulisse; in questo caso, infatti, non si percepisce il passaggio fra le note perché la transizione avviene senza soluzione di continuità Il tremolo • Il nome tremolo è usato per abbellimenti diversi a seconda degli strumenti che ne fanno uso. Generalmente consiste nella ripetizione molto rapida di una nota per la durata della nota stessa (a differenza del trillo, in cui si alterna la nota reale con quella superiore) • Può essere su una sola nota o su più note • Negli strumenti ad arco consiste nella veloce ripetizione della stessa nota e si ottiene con movimenti molto rapidi dell'arco verso il basso e l'alto • Nei fiati usano il tremolo indicato su una sola nota, viene eseguito tramite la tecnica del frullato soffiando e pronunciando contemporaneamente le consonanti "tr", "dr" o "vr" per far vibrare la parte anteriore della lingua oppure la consonante "r" per far vibrare la parte posteriore della lingua La cadenza • Il termine cadenza, nella sua accezione di abbellimento, è usato per esprimere una successione veloce di note di uno o più accordi, dal carattere virtuosistico, che vengono eseguite solitamente prima della chiusura del brano • La grafia delle note è a caratteri piccoli e l'esecuzione è liberamente interpretata dal suonatore. Oltre che per mettere in risalto le doti tecniche di un cantante o di uno strumentista, la cadenza serviva anche per rallentare un brano, per creare una sorta di pausa all'interno di una composizione