Besozzi: Società, Cultura, Educazione Capitolo 5.Disuguaglianze e differenze nei processi educativi. Capitolo 7. La “trasmissione” della cultura: la scuola e gli insegnanti. 1. La questione delle disuguaglianze nel campo dell’istruzione trova nelle società industriali e moderne, una collocazione strategica nella spiegazione dei legami che intercorrono tra stratificazione e possibilità di: a. conseguimento degli obiettivi; b. conseguimento di status; c. conseguimento di regole. 2. Con il termine credenzialismo si intende: a. il monopolio dell’accesso alla professioni più remunerative e alle maggiori opportunità economiche da parte dei detentori di lauree e certificati; b. l’accesso alla professioni più remunerative e alle maggiori opportunità economiche anche a coloro i quali non posseggono lauree e certificati; c. l’accesso alla professioni più remunerative e alle maggiori opportunità economiche a coloro i quali sono più meritevoli che posseggano lauree, certificati e non. 3. Schizzerotto definisce le disuguaglianze come: a. disparità soggettive e sistematiche nelle possibilità di influenzare i comportamenti altrui e nelle condizioni materiali e immateriali di vita; b. disparità oggettive e sistematiche nelle possibilità di influenzare i comportamenti altrui e nelle condizioni materiali e immateriali di vita; c. disparità casuali e sistematiche nelle possibilità di influenzare i comportamenti altrui e nelle condizioni materiali e immateriali di vita. 4.Ceri, per caratteristiche naturali intende: a. il reddito, il titolo di studio; b. il rendimento scolastico, la professione; c. il sesso, l’età, la forza fisica. 5. Ceri opera una distinzione particolare tra caratteristiche naturali e caratteristiche: a. personali; b. sociali; c. comunitarie. 6. Ceri opera una seconda distinzione tra caratteristiche: a. personali/impersonali; b. sociali/asociali; c. ordinabili/non ordinabili. 7. Nell’ambito delle “diversità” le disuguaglianze hanno: a. natura qualitativa; b. natura quantitativa; c. natura personale. 8. le disuguaglianze più vistose e ingiuste sembrano essere quelle che partono: a. dalle diversità; b. dal pregiudizio; c. dallo stereotipo. 9. Rovati descrive due concezioni principali della società ugualitaria ed entrambe hanno un’implicazione per l’istruzione; quali sono? 10.la concezione individualista e meritocratica è centrata su: a. il soggetto ed il suo percorso di vita; b. il soggetto in relazione al percorso di vita della sua famiglia; c. la famiglia. 11.Pe il funzionalismo, l’uguaglianza delle opportunità di fronte all’istruzione si realizza in relazione a: a. opportunità di accesso per pochi; b. uguali opportunità di accesso; c. uguali opportunità di accesso ma di buona riuscita per pochi. 12. per i teorici del conflitto, l’uguaglianza delle opportunità sarebbe realizzata se tutti avessero: a. uguali possibilità di riuscita; b. uguali opportunità di accesso; c. uguali opportunità di accesso ma di buona riuscita per pochi. 13. Brint considerando gli studi sulle opportunità educative distingue tra: a. teorie sostanziali e teorie della riproduzione sociale; b. teorie di meritocrazia e teorie della riproduzione sociale; c. teorie della riproduzione sociale e teoria multidimensionale. 14. Per funzione di selezione sociale, si intende: a. quel processo attraverso il quale i soggetti vengono distribuiti all’interno di posizioni sociali privilegiate; b. quel processo attraverso il quale i soggetti vengono filtrati e distribuiti all’interno delle diverse posizioni sociali disponibili; c. quel processo attraverso il quale i soggetti vengono filtrati e distribuiti rigidamente all’interno di posizioni sociali relative al loro status. 15. La scuola di massa: a. fa esplodere il problema dell’uguaglianza dell’opportunità di fronte all’istruzione in termini di opportunità di accesso e di opportunità di riuscita; b. fa esplodere il problema della disuguaglianza dell’opportunità di fronte all’istruzione in termini di opportunità di accesso e di opportunità di riuscita; c. fa esplodere il problema dell’uguaglianza dell’opportunità di fronte all’istruzione non più nei termini di opportunità di accesso bensì come opportunità di riuscita; 16. La legge 28 marzo 2003, n°53 si riferisce a: a. riforma Berlinguer; b. riforma Gentile; c. riforma Moratti. 17. Nel corso degli anni 60 l’attenzione si sposta sempre più su una problematizzazione dell’uguaglianza delle opportunità intesa come riuscita. E’ in quegli anni che emerge: a. il diritto al lavoro; b. il diritto allo studio; c. il diritto alle pari opportunità. 18. Con la teoria della deprivazione culturale si rileva che: a. i giovani provenienti dalle classi sociali inferiori non hanno un basso rendimento negli studi ma un rendimento uguale se non superiore ai giovani provenienti dalle classi sociali superiori; b. i giovani provenienti dalle classi sociali inferiori hanno un basso rendimento negli studi ma un alto rendimento lavorativo; c. i giovani provenienti dalle classi sociali inferiori hanno un basso rendimento negli studi perché la famiglia non fornisce loro valori e capacità linguistiche necessari e neppure gli orientamenti che la scuola invece richiede; 19. Un particolare aspetto della teoria della deprivazione culturale concerne: a. il linguaggio; b. i valori; c. le opportunità. 20. Cosa si intende per educazione compensatoria? 21. Secondo Parsons sono 2 le componenti fondamentali dell’Achievement: a. componente cognitiva e psicologica; b. componente sociologica e morale; c. componente cognitiva e morale. 22. Bourdieu e Passeron individuano 2 concetti fondamentali per dimostrare come la scuola non riconosca le disuguaglianze di partenza degli allievi e non faccia altro che riprodurre le gerarchie sociali esistenti: a. capitale umano e ethos di classe; b. capitale culturale e ethos di stato; c. capitale culturale e ethos di classe. 23. Un indicatore importante della funzione di selezione scolastica è rappresentato da: a. l’abbandono scolastico; b. la dispersione scolastica; c. lo scarso rendimento scolastico. 24. La dispersione scolastica è un indicatore: a. della qualità del sistema di istruzione in termini di efficienza e di efficacia e quindi del prodotto in uscita dal sistema; b. della qualità dell’istituto di istruzione in termini di servizi; c. della qualità del sistema di istruzione in termini di opportunità. 25. Il fenomeno dell’abbandono tocca: a. più le femmine che i maschi; b. più i maschi che le femmine; c. indifferentemente i due sessi. 26. Il fenomeno dell’abbandono tocca maggiormente ragazzi con: a. una situazione socioculturale familiare carente con un basso livello di scolarizzazione dei genitori; b. una situazione socioculturale familiare media con un basso livello di scolarizzazione dei genitori; c. una situazione socioculturale familiare carente, media o alta in maniera indifferente. 27. Cosa si intende per “fasce deboli”? 28. Nelle società industriali e moderne le traiettorie di vita sono all’insegna del principio: a. della acquisitività e della mobilità; b. dell’individualismo e della mobilità; c. della acquisitività e dell’individualismo. 29.cosa si intende per mobilità educativa e mobilità sociale? 30. Il dilemma uguaglianza/differenza pone al centro del dibattito: a. la questione della scelta e dell’intenzionalità degli attori; b. la questione della scelta e la non intenzionalità degli attori; c. nessuna delle due. 31. Per seconda agenzia socializzante si intende: a. il mondo del lavoro; b. la scuola; c. il gruppo dei pari. 32. La scuola è definita un’istituzione formale perché destinata in modo specifico intenzionale alla: a. trasmissione dei saperi dell’insegnante; b. trasmissione della cultura e quindi all’educazione e istruzione delle nuove generazioni; c. trasmissione dell’educazione. 33. In quanto istituzione la scuola svolge funzioni importanti per la società, quali? 34. In quanto servizio la scuola fornisce: a. prestazioni varie ad individui e gruppi; b. solo attività extrascolastiche; c. solo istruzione. 35. La cultura della scuola si presenta con almeno 3 livelli di configurazione, quali? 36. Alla scuola vengono solitamente assegnate 2 funzioni specifiche fondamentali: a. socializzazione e istruzione; b. istruzione e selezione; c. socializzazione e selezione. 37. Brint mette in luce che la socializzazione non è solo la coltivazione di valori e di standard di condotta ma implica il tentativo di influenzare comportamenti, valori morali e stili culturali; per questo distingue 3 dimensioni della socializzazione: a. conformità comportamentale – sociale - culturale; b. conformità comportamentale – morale - culturale; c. conformità comportamentale – personale - culturale. 38. Nella scuola italiana si raggiunge il 100% di scolarizzazione nella scuola elementare ei l90% circa nella scuola dell’obbligo: a. alla fine degli anni 70 b. alla fine degli anni 60; c. nei primi anni del dopoguerra. 39.Secondo il rapporto ISFOL 2004 il grado di partecipazione della popolazione italiana alle attività di istruzione e formazione è: a. in diminuzione; b. in crescita; c. stazionario rispetto agli ultimi 10 anni. 40. Uno dei fenomeni più vistosi che ha toccato la realtà della scuola italiana dagli anni 90 in poi è: a. l’aumento della dispersione scolastica; b. l’aumento di alunni di stranieri con cittadinanza italiana; c. l’aumento dell’abbandono degli studi universitari. 41. La legge 40/1988 a. detta norme sulla condizione dello straniero; b. valorizza la cultura di rete tra scuole e i servizi per l’impiego; c. privilegia classi differenziate tra alunni autoctoni e non allogeni. 42. Cosa si intende per interruzione di frequenza? 43. Per saperi “circolanti” si intende: a. un patrimonio culturale e scientifico consolidato; b. informazioni e conoscenze diffuse in molti ambiti e situazioni; c. nuove competenze di programmazione. 44. Il ruolo dell’insegnante nella società contemporanea emerge come un ruolo: a. singolare ed educativo; b. strategico e plurimo; c. socializzante e cognitivo. 45. Cosa si intende secondo Schon per pratica riflessiva?