Capitolo sesto
Nuclei narrativi
Struttura

interna:
quattro

macrosequenze

Il capitolo si divide in quattro macrosequenze narrative che
corrispondono ai due spazi in cui si svolgono i fatti qui narrati:
A)il palazzotto di don Rodrigo in cui ha luogo il confronto tra il
signorotto e fra Cristoforo;
B)il paesello, Pescarenico, nella seconda metà del capitolo, in cui
Renzo e Agnese si ingegnano a trovare soluzioni alternative alla
strada tentata da fra Cristoforo e pensano a un matrimonio a
sorpresa.
Prima
 Fra Cristoforo, con umiltà e diplomazia, ma anche con decisione,
macrosequenza: cerca di distogliere don Rodrigo dai suoi malvagi intenti, ma il
pomeriggio di
signorotto risponde con arrogante dissimulazione.
giovedì 9
 A stento fra Cristoforo trattiene la rabbia per le risposte sfacciate
novembre 1628: che don Rodrigo dà alle sue richieste di lasciare in pace Lucia. Don
Don Rodrigo e
Rodrigo arriva prima a insinuare che il frate abbia un interesse
fra Cristoforo
equivoco per Lucia e poi a proporgli di affidarla alla sua
protezione.
Padre Cristoforo non resiste alle provocazioni di don Rodrigo e
minaccia la punizione divina contro il signorotto che, spaventato, lo
caccia di casa in malo modo.
Seconda
 All’uscita fra Cristoforo trova il vecchio servitore che lo aveva
macrosequenza: accolto all’entrata e che gli rivela di conoscere i progetti segreti
l’incontro
del padrone riguardo a Lucia e gli promette che andrà al convento
provvidenziale a riferirglieli. Fra Cristoforo lo ritiene un filo della Provvidenza.
con il servitore
Terza
 Nel frattempo, a casa di Lucia, Agnese propone una soluzione
macrosequenza: sbrigativa, fondata sulla destrezza e sulla determinazione. La
a casa di Lucia
donna infatti spiega ai fidanzati che è sufficiente la presenza del
curato e di due testimoni, di fronte ai quali gli sposi pronunciano
la formula di rito, perché il matrimonio sia valido.
 Mentre Lucia rifugge da tale ingannevole espediente ed è dalla
parte del frate, Renzo aderisce subito alla soluzione pragmatica
del “matrimonio per sorpresa” e solo a fatica riesce a ottenere il
consenso della giovane promessa sposa.

Quarta
 La quarta macrosequenza è divisa tra la casa di Tonio, un amico
macrosequenza cui Renzo chiede di fare da testimone in cambio del pagamento di
un debito, e l’osteria del paese in cui i due perfezionano il piano
coinvolgendovi anche il fratello di Tonio, Gervaso.
 Mentre Agnese e Renzo cercano in ogni modo di convincere la
figlia riluttante all’idea del matrimonio a sorpresa, sopraggiunge
fra Cristoforo.
Duello verbale tra don Rodrigo e fra Cristoforo.
L’incontro tra i due si configura come un vero e proprio duello verbale:
1) don R. si presenta «piantandosi in piedi in mezzo alla sala»; 2) fra C. si atteggia
prima a «guardinga umiltà» per poi replicare portando avanti il «teschietto di legno
attaccato alla sua corona».3) Poi comincia una vera schermaglia che si conclude con
un incrociarsi delle lame, nell’immagine culminante del cappuccino con la mano
minacciosa levata, subito bloccata dalla presa di don Rodrigo.
Dalla prima macrosequenza emerge chiaramente la complessità del personaggio di
fra Cristoforo e la sua natura romantica, poiché convivono in lui atteggiamenti
contrastanti: da una parte l’uomo nuovo, umile e pacato, dall’altra l’uomo vecchio,
irruento, istintivo e animoso. Dall’altra parte, invece, don Rodrigo, benché sfoggi
l’alterigia e la sicurezza che gli vengono dalla sua posizione sociale di privilegio, è in
realtà un vile e un codardo: le parole minacciose con cui si conclude il discorso del
frate (verrà un giorno…) non lo lasciano affatto indifferente, come egli vuol far
sembrare, poiché insinuano dubbi, paure e incertezze. Abbiamo così la conferma, in
questo dialogo-scontro, di quanto era emerso a proposito di don Rodrigo nella
sequenza descrittiva del quinto capitolo: egli non è l’antieroe del romanzo gotico,
ma un insignificante tirannello che avrà bisogno dell’aiuto di altri (il potente conte
zio e l’Innominato) per realizzare il suo perfido piano.
Qual è il tema fondamentale del capitolo?
Il tema fondamentale del capitolo è il contrasto tra bene e male, tra ciò che è giusto
e ciò che non lo è. Esso viene proposto due volte:
a) nel dialogo-duello tra padre Cristoforo e don Rodrigo: alle richieste di onestà e
giustizia del frate, il signorotto risponde con un rifiuto violento e meschino. Qui è
evidente che il bene superiore in assoluto è quello della giustizia di Dio e della fede
cristiana;
b) nel piano architettato da Agnese e messo in atto da Renzo: i due cercano di
reagire ricorrendo a un sotterfugio, legale ma poco corretto. Di qui il rifiuto di Lucia
che ritiene tale espediente disonesto e poco chiaro.