Sommario
CAPITOLO 1 .............................................................................................................. 4
RELAZIONE TECNICA DESCRITTIVA ...................................................................... 4
Art. 1.1 - Premessa ................................................................................................. 4
Art. 1.2 – Elenco degli impianti da realizzare .......................................................... 4
Art. 1.3 - Riferimenti normativi e legislativi .............................................................. 4
Art. 1.4 - Dati tecnici di progetto .............................................................................. 8
1.4.1 – Condizioni ambientali .............................................................................. 8
1.4.2 – Parametri tecnici ...................................................................................... 8
1.4.3 – Parametri illuminotecnici .......................................................................... 8
Art. 1.5 - Classificazione dei luoghi ......................................................................... 8
Art. 1.6 - Descrizione delle opere da eseguire ........................................................ 9
Quadri elettrici ..................................................................................................... 9
Canalizzazioni dorsali .......................................................................................... 9
Linee dorsali ........................................................................................................ 9
Impianto luce per illuminazione ordinaria ...........................................................10
Impianto luce per illuminazione di sicurezza ......................................................10
Corpi illuminanti ..................................................................................................10
Impianto forza motrice ........................................................................................10
Impianto rivelazione fughe di gas .......................................................................10
Impianto domotico ..............................................................................................11
Impianto cavi scaldanti .......................................................................................11
Art. 1.7 – Impianti elettrici installati nei luoghi con pericolo di esplosione ..............11
1.7.1 Impianti elettrici ammessi ..........................................................................11
1.7.2 Contrassegni delle apparecchiature elettriche destinate ad essere
impiegate in luoghi con pericolo d’esplosione ....................................................11
1.7.3 Temperature di accensione delle sostanze ...............................................13
1.7.4 Gruppo delle costruzioni ............................................................................13
1.7.5 Influenze esterne .......................................................................................13
1.7.6 Interruzione di emergenza e sezionamento ..............................................14
1.7.7 Indicazioni specifiche per l’installazione delle costruzioni elettriche a prova
d'esplosione "EEx-d" ..........................................................................................14
1.7.8 Indicazioni specifiche per l’installazione delle costruzioni elettriche a
sicurezza aumentata "EEx-e" .............................................................................16
1.7.9 Indicazioni specifiche per l’installazione delle costruzioni elettriche a
sicurezza intrinseca "EEx-i" ................................................................................16
1.7.10 Cavi di energia.........................................................................................18
1.7.11 Interruttore generale e sezionamento d’emergenza ................................19
1.7.12 Cariche elettrostatiche .............................................................................19
1.7.13 Collegamenti di terra e di protezione .......................................................20
Art. 1.8 – Requisiti del sistema a sicurezza intrinseca ...........................................20
1.8.1 Premessa ..................................................................................................20
1.8.2 Idoneità delle apparecchiature (artt. 16.2.1 e 16.3 della EN 60079-14).....25
1.8.3 Idoneità dei cavi (art. 16.2.2 della EN 60079-14) ......................................25
1.8.4 Collegamento a terra (art. 16.2.3 della EN 60079-14) ...............................26
1.8.5 Separazioni e distanziamenti (art. 16.5.4 della EN 60079-14)..................26
CAPITOLO 2 .............................................................................................................27
Art. 2 - PRESCRIZIONI TECNICHE GENERALI ...................................................27
2.1 Requisiti di rispondenza a norme , leggi e regolamenti ................................27
2.2 Prescrizioni riguardanti i circuiti ....................................................................27
2.3 Tubi protettivi - Percorso tubazioni - Cassette di derivazione .......................28
2.4 Posa di cavi elettrici isolati, sotto guaina, interrati ........................................29
2.5 Posa di cavi elettrici isolati, sotto guaina, in cunicoli praticabili ....................30
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2.6 Posa di cavi elettrici isolati, sotto guaina, in tubazioni, interrate o non
interrate, o in cunicoli non praticabili ..................................................................30
2.7 Cassette di derivazione ................................................................................30
2.8 Cavi elettrici ..................................................................................................31
2.9 Protezione contro i contatti indiretti...............................................................32
2.10 Coordinamento dell'impianto di terra con dispositivi di interruzione ...........33
2.11 Protezione mediante doppio isolamento.....................................................33
2.12 Protezione delle condutture elettriche ........................................................33
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CAPITOLO 1
RELAZIONE TECNICA DESCRITTIVA
Art. 1.1 - Premessa
Il presente progetto ha per oggetto la realizzazione degli impianti elettrici e speciali al servizio di
ampliamento della discarica per rifiuti non pericolosi sita nel comune di Mariana Mantovana – loc.
Cascina Olla.
L’impianto elettrico dovrà essere realizzato “a regola d’arte”, sia per quanto riguarda le caratteristiche
di componenti e materiali, sia per quel che concerne l’installazione. A tal fine dovranno essere
rispettate le norme, prescrizioni e regolamentazioni emanate dagli organismi competenti in relazione
alle diverse parti dell’impianto stesso, alcune delle quali verranno richiamate, laddove opportuno, nella
presente relazione.
Art. 1.2 – Elenco degli impianti da realizzare
Quadri elettrici
Canalizzazioni dorsali
Linee dorsali
Impianto luce per illuminazione ordinaria
Impianto luce per illuminazione di sicurezza
Corpi illuminanti
Impianto forza motrice
Impianto rivelazione fughe di gas
Impianto cavi scaldanti
Impianto domotico
Impianto di terra
Art. 1.3 - Riferimenti normativi e legislativi
LEGISLAZIONE DI RIFERIMENTO
Gli impianti dovranno integralmente rispettare, salvo specifiche deroghe, le disposizioni legislative e
normative a seguito elencate:
 DPR 547 DEL 27/04/1955: Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro
 DPR 462 DEL 22/10/2001: Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di
installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a
terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi
 LEGGE 186 DEL 01/03/1968: Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature,
macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici.
 LEGGE 791 DEL 18/10/1977: Attuazione della direttiva del consiglio delle Comunità Europee (n.
72/23/CEE) relativa alle garanzie di sicurezza che devono possedere il materiale elettrico destinato
ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione.
 LEGGE 13 DEL 09/01/1989: Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere
architettoniche negli edifici privati
 D.Lgs. n.81 del 09/04/08: Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro.
 D.M. 37 DEL 22/01/2008: Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies,
comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in
materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici.
 L.R. n°17 del 27 MARZO 2000: Norme in materia di riduzione dell’inquinamento luminoso e di
risparmio energetico.
 Direttiva Europea 94/9/CE “ATEX”: Apparecchiature o Sistemi di protezione destinati ad essere
utilizzati in atmosfere potenzialmente esplosive.
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 D.P.R. 23 Marzo 1998 n.126 (Direttiva 94/9/CE “ATEX”): prescrizioni sui prodotti destinati ad
essere utilizzati in atmosfera esplosiva.
 Direttiva Europea 1992/92/CE “: prescrizioni minime per il miglioramento della protezione della
sicurezza e della salute dei lavoratori che possono essere esposti al rischio di atmosfere
esplosive”.
 Recepimento della direttiva 2004/108/CE del 15 dicembre 2004: compatibilità elettromagnetica
 Recepimento della direttiva 2006/95/CE del 12 dicembre 2006: direttiva bassa tensione
 D.P.R. 1 agosto 2011, n.151: Regolamento recante semplificazione della disciplina dei
procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi, a norma dell’articolo 49, comma 4-quater, del
devreto-legge 31 maggio 2010, n.78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010,
n.122 (11G0193)
 D.M. 10 marzo 1998: Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei
luoghi di lavoro
 D.M. 31 maggio 2001 Elenco di norme armonizzate concernente l’attuazione della direttiva
94/9/CE in materia di apparecchi e sistemi di protezione destinati ad essere utilizzati in atmosfera
potenzialmente esplosiva
 C 445/5 del 12 dicembre 2014 Comunicazione della Commissione nell’ambito dell’applicazione
della direttiva 94/9/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 marzo 1994, concernente il
ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative agli apparecchi e sistemi di protezione
destinati a essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva
 D.P.R. 23 marzo 1998 n. 126 Regolamento recante norme per l’attuazione della direttiva 94/9/CE
in materia di apparecchi e sistemi di protezione destinati ad essere utilizzati in atmosfera
potenzialmente esplosiva
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
 CEI 0-2: Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici
 CEI 11-17: Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica. Linee in cavo.
 CEI 11-17 / V1: Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica. Linee in cavo.
 CEI 11-15: Esecuzione di lavori sotto tensione
 CEI EN 61936-1 (CEI 99-2): Impianti con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata
 CEI EN 50522 (CEI 99-3): Messa a terra degli impianti elettrici a tensione superiore a 1 kV in c.a
 CEI 11-27: Esecuzione dei lavori su impianti elettrici a tensione nominale non superiore a 1000V in
corrente alternata e a 1500V in corrente continua. (fascicolo di riferimento all’ultima edizione
attualmente in vigore).
 CEI 99-4: Guida per l'esecuzione di cabine elettriche MT/BT del cliente/utente finale
 CEI 11-37: Guida per l'esecuzione degli impianti di terra di stabilimenti industriali per sistemi di I, II
e III categoria
 CEI 23-51: Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per
installazioni fisse per uso domestico e similare (fascicolo di riferimento all’ultima edizione
attualmente in vigore).
 CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente
alternata e 1500V in corrente continua
 CEI 64-12: Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario
 CEI 64-14: Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori
 CEI EN 61439-1 (CEI 17-113): Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa
tensione (quadri BT)Parte 1: Regole generali
 CEI EN 61439-2 (CEI 17-114): Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa
tensione (quadri BT) - Parte 2: Quadri di potenza
 UNI EN 12464-1: 2011: Luce e illuminazione – posti di lavoro – Parte 1: posti di lavoro interni
(fascicolo di riferimento all’ultima edizione attualmente in vigore).
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 UNI EN 12464-2: Luce e illuminazione – posti di lavoro – Parte 2: posti di lavoro in esterni
(fascicolo di riferimento all’ultima edizione attualmente in vigore).
 CEI 0-16: regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti AT ed
MT delle imprese distributrici di energia elettrica. (fascicolo di riferimento all’ultima edizione
attualmente in vigore).
 UNI EN 1838 La norma definisce i requisiti illuminotecnici dei sistemi di illuminazione di
emergenza, installati in edifici o locali in cui tali sistemi sono richiesti. Essa si applica
principalmente ai luoghi destinati al pubblico o ai lavoratori.
 UNI 11222 Luce e illuminazione - Impianti di illuminazione di sicurezza negli edifici - Procedure per
la verifica periodica, la manutenzione, la revisione e il collaudo
 CEI 20-22/1 Prove di incendio su cavi elettrici – Parte 1: Generalità e scopo (fascicolo di
riferimento all’ultima edizione attualmente in vigore).
 CEI 20-22/2 Prove di incendio su cavi elettrici – Parte 2: Prova di non propagazione dell’incendio
(fascicolo di riferimento all’ultima edizione attualmente in vigore).
 CEI 20-22/3 Prove di incendio su cavi elettrici – Parte 3: Prove su fili o cavi disposti in fascio
(fascicolo di riferimento all’ultima edizione attualmente in vigore).
 CEI 20-35/1-0 Metodi di prova comuni per cavi in condizioni di incendio – Prova di non
propagazione verticale della fiamma su un singolo conduttore o cavo isolato – Parte 1:
Apparecchiatura di prova (fascicolo di riferimento all’ultima edizione attualmente in vigore).
 CEI 20-35/1-1 Metodi di prova comuni per cavi in condizioni di incendio – Prova di non
propagazione verticale della fiamma su un singolo conduttore o cavo isolato – Parte 2-1:
Procedure di prova – Fiamma di 1kW premiscelata (fascicolo di riferimento all’ultima edizione
attualmente in vigore).
 CEI 20-35/1-2 Metodi di prova comuni per cavi in condizioni di incendio – Prova di non
propagazione verticale della fiamma su un singolo conduttore o cavo isolato – Parte 2-2:
Procedure di prova – Fiamma diffusa (fascicolo di riferimento all’ultima edizione attualmente in
vigore).
 CEI 31-35: Guida alla classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas in
applicazione della Norma CEI EN 60079-10-1 (CEI 31-87) (fascicolo di riferimento all’ultima
edizione attualmente in vigore).
 CEI 31-35/A: Atmosfere esplosive. Guida alla classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione
per la presenza di gas in applicazione della Norma CEI EN 60079-10-1 (CEI 31-87): esempi di
applicazione
 CEI 31-35/V1: Guida alla classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di
gas in applicazione della Norma CEI EN 60079-10-1 (CEI 31-87)
 CEI 31-33: Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas.Parte 14: impianti
elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas diversi dalle miniere. (fascicolo
di riferimento all’ultima edizione attualmente in vigore).
 CEI EN 60079-0 (CEI 31-70): Atmosfere esplosive. Parte 0: Apparecchiature - Prescrizioni generali
 CEI EN 60079-10-1 (CEI 31-87): Atmosfere esplosive. Parte 10-1: Classificazione dei luoghi.
Atmosfere esplosive per la presenza di gas (fascicolo di riferimento all’ultima edizione attualmente
in vigore).
 CEI EN 60079-14 (fasc. 10204) Atmosfere esplosive. Parte 14: Progettazione, scelta e
installazione degli impianti elettrici.
 CEI EN 60079-11:2007 Atmosfere esplosive. Parte 11: Apparecchiature con modo di protezione a
sicurezza intrinseca “i”
 CEI EN 60079-25:2004 Atmosfere esplosive. Parte 25: Sistemi a sicurezza intrinseca
 UNI EN 1127-1 (febbraio 2001) Atmosfere esplosive - Prevenzione dell’esplosione e protezione
contro l’esplosione: Concetti fondamentali e metodologia
 UNI EN 13463-1 (marzo 2003) Apparecchi non elettrici per atmosfere potenzialmente esplosive Metodo di base e requisiti
 CEI 31-8 (CEI EN 50014) Costruzioni elettriche per atmosfere potenzialmente esplosive – Regole
generali (fascicolo di riferimento all’ultima edizione attualmente in vigore).
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 CEI 31-1(EN 50018) Costruzioni elettriche per atmosfere potenzialmente esplosive – Custodie a
prova di esplosione “d”. (fascicolo di riferimento all’ultima edizione attualmente in vigore).
 CEI 31-7(EN 50019) Costruzioni elettriche per atmosfere potenzialmente esplosive – Custodie a
prova di esplosione “e”. (fascicolo di riferimento all’ultima edizione attualmente in vigore).
 CEI 31-10(EN 50039) Costruzioni elettriche per atmosfere potenzialmente esplosive – Sistemi
elettrici a sicurezza intrinseca “i”. (fascicolo di riferimento all’ultima edizione attualmente in vigore).
 CEI 81-2: Guida per la verifica delle misure di protezione contro le scariche atmosferiche
 CEI 81-30: Protezione contro i fulmini - Reti di localizzazione fulmini (LLS) - Linee guida per
l'impiego di sistemi LLS per l'individuazione dei valori di Ng (Norma CEI EN 62305-2)
 CEI EN 62305-1 Protezione delle strutture contro i fulmini. Principi generali (fascicolo di riferimento
all’ultima edizione attualmente in vigore).
 CEI EN 62305-2 Protezione delle strutture contro i fulmini. Valutazione del rischio (fascicolo di
riferimento all’ultima edizione attualmente in vigore).
 CEI EN 62305-3 Protezione delle strutture contro i fulmini. Danno materiale per le strutture e
pericolo per le persone (fascicolo di riferimento all’ultima edizione attualmente in vigore).
 CEI EN 62305-4 Protezione delle strutture contro i fulmini. Impianti elettrici ed elettronici nelle
strutture. (fascicolo di riferimento all’ultima edizione attualmente in vigore).
 CEI 70-1 Gradi di protezione degli involucri (codice IP). (fascicolo di riferimento all’ultima edizione
attualmente in vigore).
 CEI – ISPESL Guida CEI - ISPESL, fascicolo 3683R “Guida per la verifica delle installazioni
elettriche in luoghi pericolosi”.
In base ai riferimenti normativi e legislativi sopra citati, gli impianti saranno realizzati secondo le
direttive indicate nella presente specifica, tenendo inoltre in considerazione le prescrizioni dettate dagli
Enti preposti quali:
VVF - ASL - TELECOM – ENEL
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Art. 1.4 - Dati tecnici di progetto
Sono di seguito riportati i dati tecnici di progetto necessari per la realizzazione dell'impianto
elettrico nel fabbricato di cui in oggetto.
1.4.1 – Condizioni ambientali
Ubicazione edificio:
COMUNE DI MARIANA
MANTOVANA - loc. Cascina Olla
Temperature di riferimento:
Tmax esterna +35°C
Tmin esterna -5°C
Umidità esterna:
-%
1.4.2 – Parametri tecnici
Cadute di tensione max sulle linee in condizioni normali:
Margini di sicurezza sulla portata dei cavi:
Tensione di alimentazione:
Frequenza:
Sistema di alimentazione:
Icc presunta nel punto di consegna:
Misura dell'energia:
4%
20%
400V
50Hz
Trifase con neutro tipo TN-S
4,811KA
gruppo di misura ENEL esistente
1.4.3 – Parametri illuminotecnici
ill. ordinaria:
Pozzi Percolato =100/150 lux/medi
Art. 1.5 - Classificazione dei luoghi
La classificazione dei luoghi, ai fini del rischio elettrico, risulta dalla seguente tabella:
ZONA REPARTO:
Pozzo percolato Nord e Sud
CLASSIFICAZIONE:
Luogo con pericolo di esplosione – zone 1-2
NORMA CEI DI RIFERIMENTO:
CEI EN 60079-10-1
______________________________________________________________________________
ZONA REPARTO:
Pozzi monitoraggio falda, pozzo industriale,
vasca accumulo spurghi, cabina mt/bt, cabina ricezione mt
CLASSIFICAZIONE:
Luogo ordinario
NORMA CEI DI RIFERIMENTO:
Cei 64-8
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Art. 1.6 - Descrizione delle opere da eseguire
Quadri elettrici
Nella parte in ampliamento del fabbricato, saranno posizionati, in appositi locali non accessibili al
pubblico ed a ridosso delle zone di lavorazione, i quadri elettrici di distribuzione principale e di
zona/reparto con le seguenti caratteristiche generali:
QUADRI DI DISTRIBUZIONE PRINCIPALE
- carpenteria in vetroresina tipo ad armadio pensile a vista completo di struttura interna di cablaggio,
pannellatura finestrata di tamponamento, porta apribile con vetro trasparente, accessori di
assemblaggio e montaggio;
- apparecchiature di comando e protezione di tipo scatolato e/o modulare provviste di relè
magnetotermici regolabili o elettronici, relè differenziali in classe AS e regolabili;
- morsettiera componibile completa di numerazione;
- cablaggio elettrico con canalette e cavetteria;
- numerazione del cablaggio, etichettatura delle apparecchiature e schemi a corredo;
QUADRI DI ZONA
- carpenteria metallica e/o in vetroresina tipo ad armadio pensile/armadio a terra a vista completo di
struttura interna di cablaggio, pannellatura finestrata di tamponamento, porta apribile con vetro
trasparente, accessori di assemblaggio e montaggio;
- apparecchiature di comando e protezione di tipo scatolato e/o modulare provviste di relè
magnetotermici regolabili o elettronici, relè differenziali in classe AC e regolabili;
- morsettiera componibile completa di numerazione;
- cablaggio elettrico con canalette e cavetteria;
- numerazione del cablaggio, etichettatura delle apparecchiature e schemi a corredo;
Canalizzazioni dorsali
I cavi di energia, per la distribuzione principale, dovranno essere posati all’interno di tubazioni in pvc
corrugati doppia camera interrati, passerella portacavi in filo d’acciaio, tubazioni in pvc in esecuzione a
vista, tubazioni in acciaio zincato, di idonee dimensioni fino ai quadri elettrici di distribuzione principale
e di zona/reparto.
Le derivazioni saranno realizzate in apposite scatole di derivazione in pvc / atex, a secondo della
classificazione dei luoghi, avente grado di protezione idoneo all’installazione in esterno, complete di
morsettiere uni e multipolari, provviste di morsetti idonei al serraggio di idoneo materiale in base al tipo
di circuito.
Linee dorsali
Dai quadri di distribuzione generale e di zona, entro le nuove canalizzazioni e quelle esistenti, saranno
distribuite le linee primarie, secondarie e terminali così costituite:
linee primarie alimentazione ordinaria
linee in partenza dai quadri elettrici principali per l’alimentazione dei quadri di zona saranno costituiti
da cavi uni e multipolari tipo FG7(O)R di sezione adeguata secondo quanto riportato negli schemi
elettrici che verranno forniti nei documenti di progetto definitivo secondo quanto stabilito nella guida
cei 0-2;
linee secondarie alimentazione ordinaria
linee in partenza dai quadri di zona per alimentazione delle sezioni luce e FM, costituite da cavi uni e
multipolari tipo FG7(O)R di sezione adeguata secondo quanto riportato negli schemi elettrici che
verranno forniti nei documenti di progetto definitivo secondo quanto stabilito nella guida cei 0-2;
linee terminali alimentazione ordinaria
linee in partenza dal quadro di zona o da scatole di derivazione per la alimentazione dei circuiti
terminali luce e FM, costituite da cavi unipolari tipo N07V-K, cavi multipolari tipo FG7(O)R di sezione
adeguata secondo quanto riportato negli schemi elettrici che verranno forniti nei documenti di progetto
definitivo secondo quanto stabilito nella guida cei 0-2;
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Impianto luce per illuminazione ordinaria
L’impianto di illuminazione al servizio dei pozzi percolato Nord e Sud sarà realizzato con l’ausilio di
lampade fluorescenti 36W, in esecuzione EEx-d idonei per installazione in ZONA 1-2. I punti luce
saranno realizzati nelle seguenti tipologie:
Punti luce a vista
Saranno realizzati in esecuzione a vista con grado di protezione >= IP55 con tubazioni in acciaio
zincato rigide Ø20 / 25 / 32 / 40 / 50mm tipo TAZ con idonei staffaggi, cavi multipolari FG7OR con
sezione minima 1,5mmq, scatole di derivazione antideflagrante in lega di alluminio in esecuzione Eexd con coperchio a vite, morsetti isolati a serraggio idoneo.
Impianto luce per illuminazione di sicurezza
L’ illuminazione di emergenza al servizio del capannone sarà realizzato con installazione di
apparecchi illuminanti aventi grado di protezione non inferiore a IP65 con tubo fluorescente 1x36W, in
esecuzione EEx-d idonei per installazione in ZONA 1-2 e resistenti alla corrosione.
I punti luce saranno realizzati nelle seguenti tipologie:
Punti luce a vista
Saranno realizzati in esecuzione a vista con grado di protezione >= IP55 con tubazioni in acciaio
zincato rigide Ø20 / 25 tipo TAZ con idonei staffaggi, cavi multipolari FG7OR con sezione minima
1,5mmq, scatole di derivazione antideflagrante in lega di alluminio in esecuzione Eex-d con coperchio
a vite, morsetti isolati a serraggio idoneo.
Corpi illuminanti
I corpi illuminanti previsti nei locali del fabbricato saranno relativi per tipologia e caratteristiche
tecniche compatibili con le attività svolte negli ambienti dove verranno installati.
Le caratteristiche generali dei corpi illuminanti prevedono il cablaggio elettronico, grado di protezione
>= IP66, lampade fluorescenti.
Le tipologie di corpi illuminati previsti per i vari locali e reparti sono riportati negli elaborati grafici /
elenco prezzi allegati alla presente relazione.
Impianto forza motrice
L'impianto di forza motrice sarà costituito da punti prese e di allacciamento utenze elettriche in
esecuzione idonea alla destinazione d'uso dei locali / reparti.
I punti saranno realizzati nelle seguenti tipologie:
L'impianto di forza motrice sarà costituito da gruppi prese cee industriali e da allacciamenti elettrici in
esecuzione EEx-d / in pvc installate a parete/soffitto del fabbricato.
I punti saranno realizzati nelle seguenti tipologie:
Punti luce a vista Eex-d
Saranno realizzati in esecuzione >= IP55 con tubazioni in acciaio zincato staffati a vista con idonei
staffaggi, cavi uni multipolari FG7R / FG7OR, scatole antideflagranti in lega di alluminio a basso
contenuto di rame in esecuzione EEx-d con coperchio a vite.
Punti a vista tradizionali
Saranno realizzati in esecuzione >= a IP55 con tubazioni pvc rigide Ø20 / 25 / 32 / 40 mm tipo RKB
staffati a vista con idonei staffaggi, cavi unipolari / multipolari tipo N07V-K / FG7OR con sezione
minima 4mmq, scatole di derivazione in pvc con coperchio a vite, morsetti isolati a serraggio indiretto,
apparecchi presa di tipo industriali completi di eventuali organi di protezione e comando completi di
supporto.
Impianto rivelazione fughe di gas
I pozzi di percolato Nord e Sud saranno gestiti da impianto rivelazione fughe di gas con l’installazione
di centrale, rivelatori di gas, sirena esterna e lampeggiante. All’interno dell’ambiente verrano rilevate
presenza di gas di 1° soglia e 2° soglia.
Gli allarmi verranno remotati su appositi moduli plc dell’intero sistema domotico.
I cavi dovranno essere idonei al tipo di sistema e, all’interno del luogo, posati separatamenti dal resto
dei circuiti.
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Impianto domotico
L’impianto domotico risulta essere esistente per tutta l’attività e dovrà essere ampliato con
l’installazione di nuova cpu generale per rilevamento stati dei moduli installati in campo, software plc,
software licenza SCADA, programmazione / collaudo e avviamento intero impianto non più
funzionante.
Impianto cavi scaldanti
Dovrà essere realizzato impianto con nastri scaldanti autoregolanti (per pozzo percolato Nord e Sud,
pozzo monitoraggio falda 1 e 2, pozzo monitoraggio falda e approvvigionamento dell'acqua
industriale, vasca di accumulo spurghi) per zone atex Eex-d e non, completo di idonei materiali
secondo il tipo di destinazione d’uso.
Art. 1.7 – Impianti elettrici installati nei luoghi con pericolo di esplosione
Si riportano di seguito le principali prescrizioni delle norme di buona tecnica relative all’installazione
delle costruzioni elettriche in luoghi con pericolo d’esplosone.
1.7.1 Impianti elettrici ammessi
Nelle Zone 0 - 20 possono essere installati solo impianti non di potenza con modo di protezione a
sicurezza intrinseca “ia”.
Nelle Zone 1 - 21 possono essere impiegate costruzioni elettriche con i seguenti modi di protezione:
 "d" custodie a prova di esplosione
 "e" sicurezza aumentata
 "i" sicurezza intrinseca
Tutto il volume interno del locale riduzione è Zona 1.
Nelle Zone 2 - 22 possono essere impiegate:
 costruzioni elettriche adatte per le zone 1
 costruzioni elettriche con modo di protezione "n"
 costruzioni elettriche conformi alle prescrizioni di una Norma riconosciuta relativa a costruzioni
industriali che non hanno, durante il funzionamento normale, superfici calde in grado di provocare
accensioni (la superficie esterna non deve superare la temperatura di accensione dell'atmosfera
esplosiva circostante), e:
a) non producono, durante il funzionamento normale, archi o scintille;
b) producono archi e scintille durante il funzionamento normale ma, i valori dei parametri
elettrici (U, I, L, e C) nel circuito (compreso i cavi) non superano i valori specificati nella
Norma EN 50020.
1.7.2 Contrassegni delle apparecchiature elettriche destinate ad essere impiegate in
luoghi con pericolo d’esplosione
Tutte le costruzioni per atmosfere potenzialmente esplosive devono distinguersi dalle altre mediante
un sistema obbligatorio di marcatura che designa in modo inequivocabile l’idoneità di impiego.
Inoltre devono essere accompagnate da una dettagliata documentazione che certifica la rispondenza
alla vigente normativa di prodotto in parte rilasciata dal fabbricante e in parte da un organismo
verificatore notificato a livello comunitario.
Le marcature che attestano la rispondenza alla Direttiva ATEX sono le seguenti:

Marcatura CE
Attesta la rispondenza alla vigente normativa CENELEC per tutte le caratteristiche anche per
quelle non strettamente attinenti al pericolo di esplosione.

Siglatura EEx marchio Ex racchiuso in un esagono
Attesta l’idoneità all’impiego in atmosfere esplosive.
 Lettere
Designano il modo di protezione della costruzione e cioè:
d - costruzione a prova di esplosione,
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p - costruzione a sovrapressione interna,
o - costruzione in olio,
q - costruzione sotto sabbia,
m -costruzione con incapsulamento,
i - costruzione a sicurezza intrinseca,
e - costruzione a sicurezza aumentata,
n - costruzione con modo di protezione semplificato
 IP (seguita dalle note cifre)
Designa il grado di protezione mediante tenuta dell’involucro.
 I oppure II
Designano il campo di impiego limitato a 2 casi: miniere Gruppo I, altri casi Gruppo II.

Categoria delle apparecchiature

Lettere G oppure D
Designano il tipo di combustibile considerato: gas (G) comprende anche vapori o nebbie;
polveri (D).
 T1, T2, ecc
Indica la classe di temperatura correlata con la massima temperatura che possono raggiungere le
custodie o i punti caldi esposti.
Il marchio complessivo dovrà essere così esteso:
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Oltre le indicazioni prescritte dalla Direttiva 94/9/CE le costruzioni devono riportare la seguente
marcatura prevista dalle norme di buona tecnica:
1.7.3 Temperature di accensione delle sostanze
Le costruzioni elettriche devono essere scelte in modo tale che la massima temperatura superficiale
della stessa non raggiunga la temperatura di accensione di qualsiasi sostanza che può essere
presente (vedi classificazione dei luoghi).
1.7.4 Gruppo delle costruzioni
Le costruzioni elettriche devono avere gruppo idoneo alle caratteristiche chimico-fisiche della sostanza
pericolosa (vedi classificazione dei luoghi).
1.7.5 Influenze esterne
Le costruzione elettriche devono essere scelte ed installate facendo riferimento alle influenze esterne
presenti e ragionevolmente prevedibili.
In particolare le apparecchiature elettriche all'esterno, esposte alle intemperie, dovranno:
- essere installati con temperatura ambientale superiore a 10°C;
- dovranno regolarmente funzionare con temperatura fino a – 15°C;
- dovranno avere grado di protezione almeno IP 65;
- dovranno essere di materiale resistente all’irraggiamento solare.
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1.7.6 Interruzione di emergenza e sezionamento
Al di fuori dei luoghi pericolosi, in prossimità dell’accesso all’area recintata, dovrà essere predisposto
un interruttore generale in nicchia di colore rosso con vetro frangibile, il cui azionamento assicura
l’interruzione dell’alimentazione in caso d’emergenza.
1.7.7 Indicazioni specifiche per l’installazione delle costruzioni elettriche a prova
d'esplosione "EEx-d"
La sicurezza di questo modo di protezione è interamente affidata alle custodie delle costruzioni
elettriche, le quali devono essere in grado di resistere ad esplosioni che si verificano al loro interno
senza trasmettere l'esplosione stessa all'esterno.
Particolare attenzione deve essere riservata pertanto ai giunti di chiusura delle custodie e agli ingressi
di alimentazione o di passaggio realizzati in cavo o tubo.
Giunti a prova d'esplosione
I giunti a prova d'esplosione (superficie di accoppiamento di due parti corrispondenti di una custodia,
piani o filettati, avente lo scopo di impedire la trasmissione di una esplosione interna alla custodia
verso l'atmosfera esplosiva che circonda la stessa) devono essere protetti contro la corrosione. Allo
scopo devono essere utilizzate guarnizioni, quando specificamente previsto dal costruttore ed
evidenziato sul certificato di conformità, oppure grasso a base di silicone, per impedire l'ingresso
d'acqua. I giunti non devono essere trattati con sostanze che si induriscono con l'uso.
Dispositivi d'entrata dei cavi
Alle custodie possono essere applicate, per assicurare il collegamento delle apparecchiature elettriche
contenute, entrate in cavo o tubo, che devono corrispondere alle prescrizioni generali della Norma CEI
EN 50014 (paragrafo 16) e della Norma CEI EN 60079-14 (paragrafo 10.3). Il costruttore deve
precisare nei documenti che definiscono la costruzione elettrica, i mezzi utilizzabili per lo scopo, le
posizioni dove essi possono essere montati e il loro numero massimo.
Le entrate dirette di cavi nelle costruzioni elettriche possono essere eseguite in uno dei seguenti modi:
a) Dispositivi di entrata a prova di esplosione conformi alla Norma CEI EN 50018 con uno specifico
tipo di cavo indicato dal costruttore.
b) Dispositivi di entrata a prova di esplosione con tenuta a compressione incorporata (pressacavi
EEx d) da utilizzarsi esclusivamente con cavi di forma circolare con isolamento e guaina estrusi di
tipo termoplastico, termoindurente od elastomerico.
c) Dispositivi di entrata per cavi ad isolamento minerale.
d) Dispositivi di bloccaggio a prova di esplosione contenenti sigillanti di tenuta da installare in
corrispondenza del punto d'ingresso dei cavi nella costruzione.
e) Dispositivo con tenute riempite di sigillante (pressacavi con sigillante di tenuta).
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La scelta dei suddetti dispositivi deve essere eseguita secondo il seguente percorso riportato sulla
Norma CEI EN 60079-14:
Negli impianti "in tubo" devono essere rispettate le seguenti prescrizioni:
a) I tubi protettivi devono essere dotati di adeguati giunti di bloccaggio quando entrano o escono da
un luogo pericoloso, e quando entrano ed escono da una costruzione elettrica a prova
d’esplosione. In quest’uktimo caso i giunti devono essere installati a non più di 5 cm di distanza
dall’imbocco della custodia.
b) I giunti di bloccaggio devono essere riempiti con un composto sigillante, indicato dal costruttore, il
cui spessore deve essere almeno uguale al diametro interno del tubo e comunque non inferiore a
16mm.
c) I giunti di bloccaggio possono essere di tipo GV oppure di tipo GZ.
Il tipo GV deve:
- essere installato soltanto sui tubi verticali;
- avere il tappo rivolto verso l’alto.
Il tipo GZ:
- può essere posato sia sui tubi verticali sia sui tubi orizzontali;
- deve avere sempre il coperchio in posizione verticale;
- deve avere sempre il tappo rivolto verso l’alto.
d) I tubi rigidi devono essere di tipo pesante in acciaio conformi alla norma IEC 60614-2-1 (oppure
UNI 7683 e UNI 8863).
e) I tubi flessibili devono essere di tipo con alta resistenza meccanica, conformi alla norma IEC
60614-2-5 (oppure CEI UNEL 95128).
f) Tutti i componenti installati tra la costruzione e il raccordo di bloccaggio devo essere certificati e
provvisti di contrassegno d'identificazione.
Praticare fori in una custodia è una modifica e pertanto non è realizzabile se non riferendosi ai
documenti certificati dal costruttore o nei casi eccezionali all'organismo di certificazione.
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1.7.8 Indicazioni specifiche per l’installazione delle costruzioni elettriche a sicurezza
aumentata "EEx-e"
Grado di protezione delle custodie
Le custodie contenenti parti nude attive devono avere grado di protezione almeno IP54, mentre le
custodie contenenti parti isolate devono avere grado di protezione almeno IP44.
Condutture
I cavi devono essere protetti meccanicamente su tutto il loro percorso e allo scopo devono essere
posati all'interno di tubazioni in PVC tipo pesante.
La stessa protezione meccanica dovrà essere interrotta solo nelle immediate vicinanze delle custodie,
ove non sono ragionevolmente prevedibili sollecitazioni e danneggiamenti.
Dispositivi d'entrata dei cavi
Il collegamento dei cavi a costruzioni a sicurezza aumentata devono essere realizzate con dispositivi
di entrata del cavo adatti al tipo di cavo impiegato. Essi devono conservare il modo di protezione "e" e
devono comprendere un idoneo componente di tenuta che garantisca il grado di protezione IP54 della
morsettiera.
Terminazioni dei conduttori
Nel caso che più di un conduttore sia collegato allo stesso morsetto, ci si deve assicurare che ciascun
conduttore sia correttamente bloccato.
A meno che non sia permesso dalla documentazione fornita unitamente alla costruzione, due
conduttori con sezione diversa non devono essere collegati nello stesso morsetto a meno che essi
non siano stati precedentemente accoppiati con un unico connettore a compressione.
Onde prevenire il rischio di cortocircuiti tra conduttori attigui all'interno della scatola dei morsetti,
l'isolamento di ciascun conduttore deve essere assicurato fino al metallo del morsetto.
1.7.9 Indicazioni specifiche per l’installazione delle costruzioni elettriche a sicurezza
intrinseca "EEx-i"
Il modo di protezione "i" si basa sul principio della limitazione di energia immagazzinata nei circuiti
elettrici: il circuito "i" è virtualmente incapace di generare archi o scintille od effetti termici in grado di
innescare l’esplosione di una miscela pericolosa sia in condizioni di normale funzionamento sia in
specificate condizioni di guasto.
Perché tale condizione sia garantita, occorre che la sorgente di alimentazione ed i circuiti alimentati
limitino l’energia rispettivamente emessa ed immagazzinata al di sotto dei valori necessari ad
innescare una miscela pericolosa.
Nell'impianto in oggetto sono state rispettate le prescrizioni riportate nella sezione 12 della Norma CEI
EN 60079-14, relativamente:
- l’installazione delle costruzioni elettriche
- la scelta, l’installazione ed i collegamenti dei cavi
- il collegamento a terra dei circuiti
- il dimensionamento dei circuiti
Installazione delle costruzioni
In zona 0 possono essere installate solo apparecchiature di categoria “ia” o costruzioni semplici; le
costruzioni associate (barriere) devono essere installate in zona sicura, essere alimentate con
tensione non superiore alla massima tensione Um e la corrente di cortocircuito nel punto
d’alimentazione deve essere minore a 1500A, come richiesto dall’art. 12.2.1 della norma CEI EN
60079-14.
Cavi di collegamento
E’ preferibile l’impiego di conduttori multipolari con schermatura in rame con isolamento 300/500V
aventi le seguenti caratteristiche:
SCHERMATURA: in treccia di rame
GUAINA ESTERNA: in PVC non propagante la fiamma a norme CEI 20-22 II colore blu
TENSIONE DI ESERCIZIO: 250 V.
TENSIONE DI PROVA: 1500 V.
RAGGIO DI CURVATURA: 12 volte Ø esterno.
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Collegamento a terra dei cavi
L’utilizzo di cavi schermati assicura che i circuiti non possano risultare influenzati negativamente da
campi elettrici o magnetici esterni derivati da impianti elettrici attigui o da impianti di trasmissione
radio.
Per evitare la possibilità di far circolare sullo schermo una corrente capace di assumere un livello che
può causare incendi nel caso che esistano differenze locali nel potenziale di terra tra un’estremità del
circuito e l’altra, lo schermo deve essere collegato elettricamente alla terra in un solo punto.
Tale collegamento è eseguito alle estremità dei circuiti in luogo sicuro, direttamente a tramite nodo
secondario, al sistema di equipotenzialità generale (nodo di terra principale).
Installazione dei cavi
I cavi dei circuiti a sicurezza intrinseca devono:
- essere mantenuti separati da altri cavi non a sicurezza intrinseca (posati in tubazione a vista
dedicata);
- essere protetti dal rischio di danneggiamenti meccanici;
- riconoscibili grazie ad una chiara disposizione ed una separazione fisica.
Terminazioni dei conduttori
All’interno degli apparecchi di contabilizzazione, le terminazioni dei circuiti a sicurezza intrinseca
devono essere separate in modo affidabile dai circuiti non a sicurezza intrinseca.
Collegamento a terra delle barriere
I terminali di collegamento a terra delle barriere di sicurezza prive di isolamento galvanico (barriere a
diodi zener) devono essere collegati al sistema di equipotenzialità:
a) seguendo il più breve percorso;
b) con conduttore in rame di 6 mm2.
Dimensionamento dei circuiti
Premesso che:
 Una apparecchiatura con modo di protezione "i" è generalmente parte di un sistema nel quale i
componenti devono essere utilizzate secondo le specifiche tecniche riportate sui certificati di
conformità in modo da garantire la sicurezza dell’insieme.
 In genere un sistema con modo di protezione "i" comprende:
- una apparecchiatura elettrica posta in area pericolosa;
- una apparecchiatura elettrica posta in area sicura;
- i cavi di collegamento.
Devono essere soddisfatte per tutti i circuiti a sicurezza intrinseca le seguenti condizioni:
a) le apparecchiatura "i" sono adatte alla zona pericolosa;
b) l’apparecchiatura associata (barriera) è idonea alla zona dalla quale riceve o fornisce segnale;
c) i parametri elettrici di tensione e corrente delle due apparecchiature rispettano le relazioni:
Vmax  Va
Imax  Ia
dove:
Vmax = massima tensione a circuito aperto dell’apparecchiatura associata;
Imax = Icc = massima corrente di corto circuito dell’apparecchiatura associata;
Va = massima tensione applicabile apparecchiatura a sicurezza (non indicata in caso di elemento
semplice);
Ia = massima corrente ammessa dall’app. a sicurezza (non indicata in caso di elemento
semplice).
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d) la parte reattiva del sistema, in grado di immagazzinare energia, presente solo sui cavi di
collegamento, garantisce il rispetto delle condizioni:
Ceq + C cavo  Ca
Leq + L cavo  La
dove:
Ceq = capacità equivalente dell’apparecchiatura a sicurezza;
Leq = induttanza equivalente dell’apparecchiatura a sicurezza;
Ca = massima capacità ammissibile dall’apparecchiatura associata;
La = massima induttanza ammissibile dall’apparecchiatura associata.
1.7.10 Cavi di energia
Per i circuiti di potenza, si dovranno utilizzare esclusivamente i seguenti cavi:
Tipo FG7OR 0.6/1kV - Cavo multipolare di rame flessibile, isolato in gomma etilenpropilenica di
qualità G7, con guaina in PVC (non propagante la fiamma e l’incendio), rispondente alle norme CEI
20-13, 20-35, 20-22II e 20-37/2, di sezioni conformi a quelle riportate sugli schemi.
Si raccomanda di:
a) mantenere separati i conduttori di segnale e telefonici dai conduttori elettrici;
b) rispettare la codifica a colori che identificano i conduttori:
- grigio, nero e marrone per i conduttori di fase;
- blu chiaro per il conduttore di neutro;
- bicolore giallo-verde per i conduttori di terra, di protezione ed equipotenziali.
La posa dei cavi deve avvenire in modo da non dar luogo a sforzi di trazione permanenti.
Durante le operazioni di posa, gli sforzi di trazione non devono essere applicati al rivestimento, bensì
ai conduttori; per questi non devono essere superate sollecitazioni di 60 N per mm 2 (per il rame).
Durante il tiro il cavo non deve essere fatto ruotare sul proprio asse.
La temperatura di posa non deve essere inferiore ai seguenti valori (salvo diversa indicazione fornita
dal costruttore):
Cavi in PVC: 0°C
Cavi materiale elastomerici (gomma): - 25°C.
Il raggio di curvatura dei cavi non deve essere inferiore a 12 volte il diametro esterno.
Si raccomanda di rispettare le seguenti ulteriori prescrizioni:
a) I cavi devono essere installati in posizione tale da impedire la loro esposizione a danneggiamenti
meccanici, ad agenti corrosivi o chimici ed a sorgenti di calore.
b) L'utilizzo dei cavi unipolari senza guaina è ammesso solo per installazione all'interno di quadri,
custodie e tubi protettivi.
c) I collegamenti dei cavi e dei tubi protettivi alle apparecchiature elettriche devono essere realizzati
conformemente alle prescrizioni relative al modo di protezione ammesso per l'apparecchiatura.
d) Le aperture inutilizzate per le entrate dei cavi e dei tubi protettivi nelle costruzioni elettriche devono
essere chiuse con elementi di chiusura adatti al rispettivo modo di protezione e devono essere
asportabili solo con l'ausilio di un utensile.
e) Devono essere prese precauzioni per impedire il trasferimento di gas, vapori o liquidi infiammabili,
in altri luoghi, lungo i canali, i condotti, i cunicoli ed i tubi protettivi.
f) Le aperture nelle pareti per il passaggio di condutture fra luoghi pericolosi e luoghi non pericolosi
devono essere opportunamente sigillate.
g) I tratti di condutture che transitano in un luogo pericoloso devono essere adatte alla zona.
h) Le giunzioni devono:
 essere idonee alle sollecitazioni meccaniche, elettriche e chimiche esistenti e prevedibili;
 realizzate in involucro con modo di protezione adatto alla zona, ossia riempite con materiale
sigillante o rivestite con guaina termorestringente.
I cavi dovranno essere posati all’interno di tubi in acciaio inox o in PVC serie pesante, conformi
rispettivamente alle norme CEI 23-28 e 23-8. Il diametro interno dei tubi indicato in planimetria, è
maggiore di 1.3 volte il diametro del cavo o del fascio di conduttori.
I collegamenti tra tubazioni e costruzioni, dovranno essere realizzate utilizzando appositi elementi di
raccordo che garantiscano il mantenimento degli originari gradi di protezione delle costruzioni. In
particolare dovranno essere impiegati pressacavi sugli ingressi nel quadro, nelle custodie e nelle
costruzioni in luoghi con pericolo d’esplosione.
Le tubazioni dovranno terminare prima delle costruzioni elettriche: la lunghezza del cavo non protetto
meccanicamente dal tubo dovrà essere quella strettamente necessaria per la realizzazione di
eventuali curvature e per l’applicazione degli accessori d’ingresso. Quando si utilizzano tubi in acciaio,
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il bordo terminale degli stessi devono essere protetti con appositi anelli in materiale plastico al fine di
evitare abrasioni delle guaine dei cavi.
1.7.11 Interruttore generale e sezionamento d’emergenza
Immediatamente a valle del punto di consegna dell’energia dovrà essere predisposto l’interruttore
generale avente la funzione di:
- sezionatore generale;
- protezione contro le sovracorrenti della linea di alimentazione del quadro generale;
- protezione generale dai contatti indiretti.
Il dispositivo dovrà essere collocato in contenitore a doppio isolamento (classe II), di colorazione
rossa, provvisto di vetro frangibile per l’azionamento in caso d’emergenza e grado di protezione
almeno IP 65.
Le parti in tensione del dispositivo di protezione devono essere rese non raggiungibili anche con vetro
infranto.
1.7.12 Cariche elettrostatiche
Devono essere predisposti collegamenti equipotenziali principali:
- sulle tubazioni di contenimento dell’alcool;
- strutture metalliche in intimo contatto con il terreno (ad esempio basamenti metallici, plinti, pilasti
metallici, ecc.);
Le superfici di contatto dei punti di discontinuità idraulica dell’impianto di contenimento dell’alcool sono
tali da garantire la continuità elettrica: è pertanto sufficiente realizzare un solo collegamento
equipotenziali purché affidabile.
L’affidabilità è ottenuta con l’impiego di componenti di fissaggio inossidabili e meccanicamente robusti.
In particolare:
a) se si utilizza una fascetta metallica che stringe su una tubazione, occorre:
- preventivamente pulire la superficie di contatto dall’ossido e dall’eventuale strato protettivo
(vernice);
- utilizzare fascette provviste di punto di connessione a vite;
- dopo l’applicazione ricoprire tutti i componenti con sostanza non aggressiva antiossidante.
b) se si utilizza un bullone di serraggio di una flangia, occorre:
- preventivamente pulire le superfici di contatto dall’ossido e dall’eventuale strato protettivo
(vernice);
- connettere il cavo con capocorda ad anello;
- dopo l’applicazione ricoprire tutti i componenti con sostanza non aggressiva antiossidante.
Tenuto conto che la Norma CEI 64-8 richiede che la sezione minima di un conduttore equipotenziale
principale non sia inferiore alla metà di quella del conduttore di protezione di sezione più elevata
presente nell'impianto, con un minimo di 6 mm 2 e un massimo di 25 mm2 se di rame, tutti i
collegamenti equipotenziali principali dovranno avere una sezione non inferiore a 16 mm 2.
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1.7.13 Collegamenti di terra e di protezione
Tutti i collegamenti di terra di protezione delle masse e tutti i collegamenti di terra funzionali
(collegamenti della barriere di sicurezza dei circuiti a sicurezza intrinseca e degli scaricatori di
sovratensione) dovranno essere riportati sul nodo principale di terra, rispettando le seguenti
dimensioni:
a) collegamento delle masse: conduttori isolati tipo N07V-K, colore identificativo giallo/verde, sezioni
uguali a quelle dei conduttori attivi di alimentazione, posati in canaletta e in tubazioni a vista in pvc
serie pesante;
b) collegamento delle barriere di sicurezza dei circuiti a sicurezza intrinseca: conduttori isolati tipo
N07V-K, colore identificativo giallo/verde, sezioni 6 mm2, posati in canaletta e in tubazioni a vista in
pvc serie pesante.
c) collegamento degli scaricatori di sovratensione: conduttori isolati tipo N07V-K, colore identificativo
giallo/verde, sezioni 6 mm2, posati in tubazioni a vista in pvc serie pesante.
Art. 1.8 – Requisiti del sistema a sicurezza intrinseca
1.8.1 Premessa
La presente relazione tecnica ha lo scopo di indicare i requisiti aggiuntivi da rispettare per la
realizzazione del sistema a sicurezza intrinseca per la misura del livello, indicati nel capitolo 16 della
norma CEI 60079-14:2014:03 e di ottemperare in particolare alla prescrizione dell’art. 16.2.4.2 della
stessa norma.
Tra i metodi di protezione utilizzabili nelle aree con atmosfere potenzialmente esplosive per evitare
l’innesco delle stesse, il più semplice e più efficace, applicabile per gli apparecchi elettrici e la
strumentazione elettronica, è la Sicurezza Intrinseca.
I principi basilari su cui si fonda la Sicurezza Intrinseca, consistono nel limitare, in condizioni normali e
di guasto prevedibili, la quantità di energia elettrica nei circuiti in area pericolosa, cosi come nella
strumentazione interconnessa con gli stessi in area sicura, tale che non si possano avere archi o
scintille o alte temperature superficiali che possano innescare l’atmosfera esplosiva.
Gli apparecchi elettrici in area pericolosa, cosi come la
strumentazione ad essi collegata in area sicura, devono
essere progettati in modo da ridurre la tensione a circuito
aperto (Vo) e la corrente di corto circuito (Io) a valori tali
per cui non possa causare l’innesco della miscela
esplosiva aprendo, cortocircuitando, mettendo a terra o
riscaldando qualsiasi componente del circuito medesimo.
Va tenuto presente che un’apparecchiatura a sicurezza intrinseca non è a se stante o di per se stessa
a sicurezza intrinseca, ma fa parte di un sistema nel quale i componenti certificati o idonei devono
essere utilizzati in modo da garantire la sicurezza dell’insieme per il tipo di applicazione specifica.
L’analisi di un sistema a sicurezza è tesa a verificare che la massima energia, termica ed elettrica,
rilasciata in area pericolosa, sia inferiore al limite d’innesco della miscela potenzialmente esplosiva,
sia nel funzionamento normale che in caso di guasto.
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Lo schema semplificato di un sistema a sicurezza intrinseca è così rappresentabile:
Almeno
“ia” per zona 0
“ib” per zona 1
“ic” per zona 2
Il sistema è cioè suddivisibile in tre parti:

I dispositivi, od apparati, in area pericolosa : apparecchiature semplici o apparecchiature a
sicurezza intrinseca.

L'interfaccia di sicurezza: apparecchiature associate.

Cavi d'interconnessione.
Apparecchiature semplici: Le apparecchiature quali interruttori, resistori, potenziometri,
semiconduttori come i LED, i fototransistors, generatori come le termocoppie e le fotocellule possono
essere considerate apparecchiature semplici se non generano e immagazzinano più di 1,5 V, 100 mA
e 25 mW. Queste apparecchiature semplici possono essere usate in aree pericolose senza bisogno di
alcuna certificazione; devono essere considerati, per la classificazione di temperatura, sulla base della
potenza d'uscita trasferita al dispositivo d'interfacciamento.
Apparecchiature a sicurezza intrinseca: Trasmettitori, convertitori I/P, valvole a solenoide e ogni
altro dispositivo capace di immagazzinare energia, devono essere certificati come apparecchiature a
sicurezza Intrinseca adatte per uso in area pericolosa, in accordo alla classificazione delle zone ed
alle caratteristiche dei gas (gruppo di gas e classe di temperatura). Presentano i seguenti parametri
caratteristici:
Ui = massima tensione applicabile
Ii = massima corrente ammessa in ingresso
Pi = massima potenza entrante
Li = induttanza equivalente
Ci = capacità equivalente
Apparecchiature associate: Le interfacce tra il campo e la strumentazione in zona sicura (ad es. in
sala controllo) sono chiamate usualmente "barriere", queste proteggono i circuiti in area pericolosa,
limitando la tensione e la corrente, nelle condizioni di uso normali e di guasto.
Esistono due tipi di interfaccia a sicurezza intrinseca:
- le barriere zener
- le barriere a separazione galvanica o isolatori come più spesso sono chiamati
Esse differiscono fondamentalmente sul modo nel quale l'energia potenzialmente pericolosa,
proveniente dalla zona sicura , viene deviata per prevenire che essa possa passare nei circuiti in area
pericolosa:
- deviazione verso terra
- blocco dell’energia con elementi di isolamento.
Le Barriere devono essere progettate e certificate per essere adatte a collegarsi con apparecchiature
semplici o a sicurezza intrinseca poste in area pericolosa. Le apparecchiature associate sono la
chiave d'accesso ad ogni sistema a sicurezza Intrinseca poiché definiscono i parametri di sicurezza
massimi ammessi dei circuiti collegati ai terminali di area pericolosa delle barriere (solitamente di
colore blu).
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Possono avere tre differenti funzioni:
- apparecchiature che ricevono segnali dal campo
- apparecchiature che inviano segnali di comando in campo
- interfacce a sicurezza intrinseca
Presentano i seguenti parametri caratteristici:
Uo = massima tensione a circuito aperto
Io = massima corrente di corto circuito
Po = massima potenza trasferibile
Co = massima capacità ammissibile
Lo = massima induttanza ammissibile (oppure Lo/R = massimo rapporto induttanza / resistenza)
Le Barriere Zener hanno avuto una grande diffusione soprattutto nel passato. Sono basate sul
concetto della deviazione dell'energia e costituite da una rete, molto semplice, di componenti.
In condizioni normali di lavoro, la barriera passa i segnali elettrici, in entrambe le direzioni. Quando
una tensione di guasto si presenta ai terminali della barriera rivolti verso l'area sicura, la conseguente
corrente
viene
deviata
verso
terra
attraverso
il
fusibile
ed
i
diodi
zener.
Durante il transiente di guasto, la tensione a circuito aperto (Vo), presente ai terminali verso l'area
pericolosa, viene limitata alla tensione di zener, mentre la corrente di corto circuito (Io), in area
pericolosa, è limitata dal resistore di limitazione (Rlim). I valori di Vo e di Io sono rilevanti al fine di
poter determinare la massima capacità e induttanza, ai terminali d'ingresso dall'area pericolosa, per i
gruppi dei gas che non potranno essere innescati da tali valori.
L'efficienza della Barriera dipende dalla buona connessione verso terra, che deve garantire il ritorno
della corrente di guasto in area sicura (e per il tempo in cui il fusibile s'interrompe) prevenendo ogni
sostanziale aumento della tensione e della corrente nei terminali dell'area pericolosa. Ciò viene
garantito dall'uso di un conduttore di terra, dedicato solo per questo impiego, che deve anche
essere separato da ogni altro filo di terra strutturale dell'impianto e connesso in un solo punto di
riferimento.
La resistenza del collegamento tra la terra della Barriera Zener e quella più lontana del punto di
riferimento, deve essere mantenuta inferiore ad 1 Ω e le normative richiedono che la sezione di tale
conduttore non sia inferiore a 4 mm 2.
Le barriere Zener sono dei dispositivi semplici e a basso costo, tuttavia hanno delle limitazioni che
devono essere considerate quando vengono scelte per impieghi nella Sicurezza Intrinseca:
- La necessità di un buon collegamento di terra (di resistenza inferiore a 1 Ω ) dedicato e
mantenuto nel tempo
- La caduta di tensione ai capi della Barriera rende alcune applicazioni impossibili.
- Connessioni sbagliate o improprie della Barriera potrebbero far bruciare il fusibile e guastare
la Barriera.
Le barriere ad isolamento galvanico si basano sul principio di isolare anziché quello di deviare
l'energia potenzialmente pericolosa. La differenza consiste nel fornire un isolamento tra i circuiti in
area pericolosa e quelli in area sicura, usando componenti quali trasformatori, relè e optoisolatori, che
devono essere conformi alle normative della sicurezza intrinseca al fine di garantire la sicurezza
contro il pericolo di esplosione.
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Non permettono alla tensione di guasto (Um = 250 Veff max.) di raggiungere il circuito di limitazione di
energia che deve essere in grado di sopportare soltanto la tensione presente sul secondario del
trasformatore. L’isolamento galvanico permette ai circuiti di limitazione di essere flottanti rispetto a
terra; pertanto sia il collegamento di terra che i fusibili, per questo circuito non sono necessari.
I principali vantaggi delle barriere a isolamento galvanico sono:
- La connessione di terra non • pi• necessaria e i dispositivi in Area Pericolosa possono
essere messi a terra
- Si possono usare sensori collegati alla terra strutturale del sistema (il proprio contenitore per
esempio)
- Ampia tensione disponibile per i dispositivi in campo
- Il condizionamento del segnale in uscita viene combinato assieme ai circuiti di protezione
- Installazione semplificata ed eliminazione dei ritorni sui conduttori di terra
- Grande reiezione ai disturbi di modo comune
- Maggiore precisione.
Cavi d’interconnessione: I valori bassi di tensione e corrente presenti nei circuiti intrinsecamente
sicuri, permettono l'uso di cavi normalmente usati per la strumentazione di campo, purché la capacità
e l'induttanza di questi sia presa in considerazione nei calcoli circa la sicurezza dei sistemi. I parametri
dei cavi raramente sono un problema per la distanza dei dispositivi in campo, soprattutto quando si
usano barriere a separazione galvanica.
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I sistemi a sicurezza intrinseca installati devono essere così composti:
APPARECCHIATURA ASSOCIATA
Barriera a diodi zener
Marca: Pepperl+Fuchs
Tipo: Z728
II (1) G
N° certificate di valutazione: BAS 01 ATEX 7005
Marcatura normativa di prodotto: [EEx.ia] II C
CAVO DI COLLEGAMENTO
COLLEGAMENTO
Circuito di controllo (terminali 1, 2):
Tipo di protezione: [Ex-ia] IIC
Massima in serie: 327Ω
Uo=28V
Io=93mA
Po=0.65W
Co=0.083µF (IIC)
Co=0.65µF (IIB)
Co=2.15µF (IIA)
Lo=4.11mH (IIC)
Lo=16.44mH ( IIB)
Lo=32.88mH (IIA)
L/R=54μH/Ω (IIC)
L/R=218μH/Ω (IIB)
L/R=436μH/Ω (IIA)
Tipo: N1VC4V-K 0,6/1kV
Conduttore flessibile di rame rosso ricotto classe
5
Guaina: PVC antiabrasivo qualità Rz
Schermo: treccia di fili di rame rosso
Isolamento: PVC qualità R2
Conduttore flessibile di rame rosso ricotto classe
5.
Formazione: 2x1mm2
Rc: 13.3mΩ/m
Cc: 200pF/m
Lc: 1µH/m
Lunghezza: <200m
ZONA SICURA
Alimentazione (terminali 7, 8):
U≤28V DC
Um=28V DC
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1.8.2 Idoneità delle apparecchiature (artt. 16.2.1 e 16.3 della EN 60079-14)
Le costruzioni a sicurezza intrinseca sono installate in Zona 2: di conseguenza per le
costruzioni è richiesto un EPL “Gc”.
Le costruzioni a sicurezza intrinseca e le parti a sicurezza intrinseca di costruzioni associate
installate, sono conformi alla IEC 60079-11, con un livello di protezione “ia”, ed il sistema ha
un EPL “Ga”, quindi più affidabile di quello necessario.
Le apparecchiature elettriche collegate ai morsetti non a sicurezza intrinseca della
costruzione associata, sono alimentate con una tensione di 24V, quindi inferiore alla sua Um
indicata sulla targa.
1.8.3 Idoneità dei cavi (art. 16.2.2 della EN 60079-14)
I cavi dei circuiti a sicurezza intrinseca devono essere realizzati con conduttori aventi
tensioni di prova dell’isolamento del conduttore verso terra, verso lo schermo e quello dello
schermo verso terra di almeno 500 V in c.a. o 750 V in c.c.
Inoltre il diametro dei singoli conduttori deve essere maggiore di 0,1 mm.
I circuiti intrinsecamente sicuri devono essere realizzati con cavi schermati: ciò evita che la
loro sicurezza sia influenzata negativamente da campi elettrici o magnetici esterni prodotti
da circuiti non a sicurezza intrinseca posati nelle stesse condotte.
Schermo
o guaina metallica
Lo schermo dei cavi deve essere saldamente collegato al nodo di terra predisposto
all’interno del quadro della macchina, a sua volta connesso all’impianto di terra dello
stabilimento produttivo. L’altro capo dello schermo (terminale del cavo in zona pericolosa)
deve essere isolato da terra. Eventuali conduttori inutilizzati devono essere adeguatamente
isolati da terra e da ciascun altro conduttore ad entrambe le estremità mediante terminazioni
adeguate.
I cavi dei circuiti a sicurezza intrinseca hanno guaina blu o sono identificati con nastratura
blu.
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1.8.4 Collegamento a terra (art. 16.2.3 della EN 60079-14)
I circuiti a sicurezza intrinseca devono essere isolati da terra,mentre le apparecchiatura
associate (barriere) hanno un punto che deve essere collegato al sistema di terra con
conduttore di sezione pari a 4mm2. Lo schermo dei cavi è collegato a terra in un solo punto,
all’estremità posizionata nel luogo non pericoloso.
1.8.5 Separazioni e distanziamenti (art. 16.5.4 della EN 60079-14)
All’interno di custodie contenenti sia circuiti a sicurezza intrinseca che circuiti a sicurezza non
intrinseca (quadro) devono essere rispettate le seguenti prescrizioni minime:
a) la distanza di isolamento in aria tra le parti conduttrici nude dei circuiti a sicurezza
intrinseca e quelle dei circuiti non a sicurezza intrinseca deve essere come minimo di 50mm;
b) la distanza di isolamento in aria tra le parti conduttrici nude di circuiti a sicurezza
intrinseca differenti deve essere come minimo di 3mm.
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CAPITOLO 2
Art. 2 - PRESCRIZIONI TECNICHE GENERALI
2.1 Requisiti di rispondenza a norme , leggi e regolamenti
Gli impianti dovranno essere realizzati a regola d'arte come prescritto dall’art. 6, comma 1 del D.M.
22/01/2008, n. 37 e s.m.i. e secondo quanto previsto dal D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i. Saranno
considerati a regola d'arte gli impianti realizzati in conformità alla vigente normativa e alle norme
dell'UNI, del CEI o di altri Enti di normalizzazione appartenenti agli Stati membri dell'Unione europea o
che sono parti contraenti dell'accordo sullo spazio economico europeo.
Le caratteristiche degli impianti stessi, nonché dei loro componenti, dovranno corrispondere alle
norme di legge e di regolamento vigenti ed in particolare essere conformi:
- alle prescrizioni di Autorità Locali, comprese quelle dei VV.F.;
- alle prescrizioni e indicazioni dell'Azienda Distributrice dell'energia elettrica;
- alle prescrizioni e indicazioni dell'Azienda Fornitrice del Servizio Telefonico;
2.2 Prescrizioni riguardanti i circuiti
Cavi e conduttori:
a) isolamento dei cavi:
i cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria dovranno essere adatti a tensione nominale verso
terra e tensione nominale (Uo/U) non inferiori a 450/750V, simbolo di designazione 07. Quelli
utilizzati nei circuiti di segnalazione e comando dovranno essere adatti a tensioni nominali non
inferiori a 300/500V, simbolo di designazione 05. Questi ultimi, se posati nello stesso tubo,
condotto o canale con cavi previsti con tensioni nominali superiori, dovranno essere adatti alla
tensione nominale maggiore;
b) colori distintivi dei cavi:
i conduttori impiegati nell'esecuzione degli impianti dovranno essere contraddistinti dalle
colorazioni previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI UNEL 00712, 00722, 00724, 00726,
00727 e CEI EN 50334. In particolare i conduttori di neutro e protezione dovranno essere
contraddistinti rispettivamente ed esclusivamente con il colore blu chiaro e con il bicolore gialloverde. Per quanto riguarda i conduttori di fase, gli stessi dovranno essere contraddistinti in
modo univoco per tutto l'impianto dai colori: nero, grigio (cenere) e marrone;
c) sezioni minime e cadute di tensione ammesse:
le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e della lunghezza dei
circuiti (affinché la caduta di tensione non superi il valore del 4% della tensione a vuoto)
dovranno essere scelte tra quelle unificate. In ogni caso non dovranno essere superati i valori
delle portate di corrente ammesse, per i diversi tipi di conduttori, dalle tabelle di unificazione CEI
UNEL 35024/1 ÷ 2.
Indipendentemente dai valori ricavati con le precedenti indicazioni, le sezioni minime ammesse
sono:
- 0,75 mm² per circuiti di segnalazione e telecomando;
- 1,5 mm² per illuminazione di base, derivazione per prese a spina per altri apparecchi di
illuminazione e per apparecchi con potenza unitaria inferiore o uguale a 2,2 kW;
- 2,5 mm² per derivazione con o senza prese a spina per utilizzatori con potenza unitaria
superiore a 2,2 kW e inferiore o uguale a 3 kW;
- 4 mm² per montanti singoli e linee alimentanti singoli apparecchi utilizzatori con potenza
nominale superiore a 3 kW;
d) sezione minima dei conduttori neutri:
la sezione del conduttore di neutro non dovrà essere inferiore a quella dei corrispondenti
conduttori di fase. In circuiti polifasi con conduttori di fase aventi sezione superiore a 16 mm² se
in rame od a 25 mm2 se in alluminio, la sezione del conduttore di neutro potrà essere inferiore a
quella dei conduttori di fase, col minimo tuttavia di 16 mm² (per conduttori in rame), purché
siano soddisfatte le condizioni dell'art. 524.3 della norma CEI 64-8/5.
e) sezione dei conduttori di terra e protezione:
la sezione dei conduttori di protezione, cioè dei conduttori che collegano all'impianto di terra le
parti da proteggere contro i contatti indiretti, se costituiti dallo stesso materiale dei conduttori di
fase, non dovrà essere inferiore a quella indicata nella tabella seguente, tratta dall'art. 543.1.2
della norma CEI 64-8/5.
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SEZIONE MINIMA DEL CONDUTTORE DI PROTEZIONE
Sezione del conduttore di fase dell'impianto
Sezione minima del conduttore di protezione
S (mm2)
Sp (mm2)
S  16
16 < S  35
S > 35
Sp = S
Sp = 16
Sp = S/2
In alternativa ai criteri sopra indicati sarà consentito il calcolo della sezione minima del
conduttore di protezione mediante il metodo analitico indicato nell'art. 543.1.1 della norma CEI
64-8/5.
Sezione minima del conduttore di terra
La sezione del conduttore di terra dovrà essere non inferiore a quella del conduttore di protezione
(in accordo all'art. 543.1 CEI 64-8/5) con i minimi di seguito indicati tratti dall'art. 542.3.1 della norma
CEI 64-8/5:
Sezione minima (mm²)
- protetto contro la corrosione ma non meccanicamente
16 (CU) 16 (FE)
- non protetto contro la corrosione
25 (CU) 50 (FE)
2.3 Tubi protettivi - Percorso tubazioni - Cassette di derivazione
I conduttori, a meno che non si tratti di installazioni volanti, dovranno essere sempre protetti e
salvaguardati meccanicamente.
Dette protezioni potranno essere: tubazioni, canalette porta cavi, passerelle, condotti o cunicoli
ricavati nella struttura edile ecc. Negli impianti industriali, il tipo di installazione dovrà essere
concordato di volta in volta con la Stazione Appaltante. Negli impianti in edifici civili e similari si
dovranno rispettare le seguenti prescrizioni:
nell'impianto previsto per la realizzazione sotto traccia, i tubi protettivi dovranno essere in materiale
termoplastico serie leggera per i percorsi sotto intonaco, in acciaio smaltato a bordi saldati oppure in
materiale termoplastico serie pesante per gli attraversamenti a pavimento;
il diametro interno dei tubi dovrà essere pari ad almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto
al fascio di cavi in esso contenuti. Tale coefficiente di maggiorazione dovrà essere aumentato a 1,5
quando i cavi siano del tipo sotto piombo o sotto guaina metallica; il diametro del tubo dovrà essere
sufficientemente grande da permettere di sfilare e reinfilare i cavi in esso contenuti con facilità e senza
che ne risultino danneggiati i cavi stessi o i tubi. Comunque il diametro interno non dovrà essere
inferiore a 10 mm;
il tracciato dei tubi protettivi dovrà consentire un andamento rettilineo orizzontale (con minima
pendenza per favorire lo scarico di eventuale condensa) o verticale. Le curve dovranno essere
effettuate con raccordi o con piegature che non danneggino il tubo e non pregiudichino la sfilabilità dei
cavi;
ad ogni brusca deviazione resa necessaria dalla struttura muraria dei locali, ad ogni derivazione da
linea principale e secondaria e in ogni locale servito, la tubazione dovrà essere interrotta con cassette
di derivazione;
le giunzioni dei conduttori dovranno essere eseguite nelle cassette di derivazione impiegando
opportuni morsetti o morsettiere. Dette cassette dovranno essere costruite in modo che nelle
condizioni di installazione non sia possibile introdurvi corpi estranei, dovrà inoltre risultare agevole la
dispersione di calore in esse prodotta. Il coperchio delle cassette dovrà offrire buone garanzie di
fissaggio ed essere apribile solo con attrezzo;
i tubi protettivi dei montanti di impianti utilizzatori alimentati attraverso organi di misura centralizzati
e le relative cassette di derivazione dovranno essere distinti per ogni montante. Sarà possibile
utilizzare lo stesso tubo e le stesse cassette purché i montanti alimentino lo stesso complesso di locali
e siano contrassegnati, per la loro individuazione, almeno in corrispondenza delle due estremità;
qualora si preveda l'esistenza, nello stesso locale, di circuiti appartenenti a sistemi elettrici diversi,
questi dovranno essere protetti da tubi diversi e far capo a cassette separate. Tuttavia sarà possibile
collocare i cavi nello stesso tubo e far capo alle stesse cassette, purché essi siano isolati per la
tensione più elevata e le singole cassette siano internamente munite di diaframmi, non amovibili se
non a mezzo di attrezzo, tra i morsetti destinati a serrare conduttori appartenenti a sistemi diversi.
Il numero dei cavi che potranno introdursi nei tubi è indicato nella tabella seguente:
NUMERO MASSIMO DI CAVI UNIPOLARI DA INTRODURRE IN TUBI PROTETTIVI
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(i numeri tra parentesi sono per i cavi di comando e segnalazione)
diam. e/diam.i
Sezione dei cavi in mm²
mm
(0,5)
(0,75)
(1)
12/8,5
(4)
(4)
(2)
14/10
(7)
(4)
( 3)
2
16/11,7
(4)
4
2
20/15,5
( 9)
7
25/19,8
(12)
9
32/26,4
1,5
2,5
4
6
10
4
4
2
7
7
4
2
12
9
7
7
16
3
2.4 Posa di cavi elettrici isolati, sotto guaina, interrati
Per l'interramento dei cavi elettrici si dovrà procedere nel modo seguente:
sul fondo dello scavo, sufficiente per la profondità di posa preventivamente concordata con la
Direzione dei Lavori e privo di qualsiasi sporgenza o spigolo di roccia o di sassi, si dovrà costituire, in
primo luogo, un letto di sabbia di fiume, vagliata e lavata, o di cava, vagliata, dello spessore di almeno
10 cm, sul quale si dovrà distendere poi il cavo (o i cavi) senza premere e senza farlo (farli) affondare
artificialmente nella sabbia;
si dovrà, quindi, stendere un altro strato di sabbia come sopra, dello spessore di almeno 5 cm, in
corrispondenza della generatrice superiore del cavo (o dei cavi). Lo spessore finale complessivo della
sabbia, pertanto, dovrà risultare di almeno cm 15, più il diametro del cavo (quello maggiore, avendo
più cavi);
sulla sabbia così posta in opera, si dovrà, infine, disporre una fila continua di mattoni pieni, bene
accostati fra loro e con il lato maggiore secondo l'andamento del cavo (o dei cavi) se questo avrà il
diametro (o questi comporranno una striscia) non superiore a cm 5 o al contrario in senso trasversale
(generalmente con più cavi);
sistemati i mattoni, si dovrà procedere al reinterro dello scavo pigiando sino al limite del possibile e
trasportando a rifiuto il materiale eccedente dall'iniziale scavo.
L'asse del cavo (o quello centrale di più cavi) dovrà ovviamente trovarsi in uno stesso piano verticale
con l'asse della fila di mattoni.
Relativamente alla profondità di posa, il cavo (o i cavi) dovrà (dovranno) essere posto (o posti)
sufficientemente al sicuro da possibili scavi di superficie, per riparazioni del manto stradale o cunette
eventualmente soprastanti o per movimenti di terra nei tratti a prato o giardino.
Di massima sarà però osservata la profondità di almeno cm 50 ai sensi della norma CEI 11-17.
Tutta la sabbia ed i mattoni occorrenti saranno forniti dall'Impresa aggiudicataria.
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2.5 Posa di cavi elettrici isolati, sotto guaina, in cunicoli praticabili
I cavi saranno posati:
- entro scanalature esistenti sui piedritti nei cunicoli (appoggio continuo), all'uopo fatte
predisporre dalla Stazione Appaltante;
- entro canalette di materiale idoneo, come cemento ecc. (appoggio egualmente continuo)
tenute in sito da mensoline in piatto o profilato d'acciaio zincato o da mensoline di
calcestruzzo armato;
- direttamente sui ganci, grappe, staffe o mensoline (appoggio discontinuo) in piatto o profilato
d'acciaio zincato ovvero di materiali plastici resistenti all'umidità ovvero ancora su mensoline
di calcestruzzo armato.
Dovendo disporre i cavi in più strati, dovrà essere assicurato un distanziamento fra strato e strato
pari ad almeno una volta e mezzo il diametro del cavo maggiore nello strato sottostante con un
minimo di cm 3, onde assicurare la libera circolazione dell'aria.
A questo riguardo l'Impresa aggiudicataria dovrà tempestivamente indicare le caratteristiche
secondo cui dovranno essere dimensionate e conformate le eventuali canalette di cui sopra, mentre,
se non diversamente prescritto dalla Stazione Appaltante, sarà a carico dell'Impresa aggiudicataria
soddisfare tutto il fabbisogno di mensole, staffe, grappe e ganci di ogni altro tipo, i quali potranno
anche formare rastrelliere di conveniente altezza.
Per il dimensionamento e i mezzi di fissaggio in opera (grappe murate, chiodi sparati ecc.) dovrà
tenersi conto del peso dei cavi da sostenere in rapporto al distanziamento dei supporti, che dovrà
essere stabilito di massima intorno a cm 70.
In particolari casi, la Stazione Appaltante potrà preventivamente richiedere che le parti in acciaio
debbano essere zincate a caldo.
I cavi dovranno essere provvisti di fascette distintive, in materiale inossidabile, distanziate ad intervalli
di m 150-200.
2.6 Posa di cavi elettrici isolati, sotto guaina, in tubazioni, interrate o non interrate, o in
cunicoli non praticabili
Per la posa in opera delle tubazioni a parete o a soffitto ecc., in cunicoli, intercapedini, sotterranei
ecc. valgono le prescrizioni precedenti per la posa dei cavi in cunicoli praticabili, coi dovuti
adattamenti.
Al contrario, per la posa interrata delle tubazioni, valgono le prescrizioni precedenti per
l'interramento dei cavi elettrici, circa le modalità di scavo, la preparazione del fondo di posa
(naturalmente senza la sabbia e senza la fila di mattoni), il reinterro ecc.
Le tubazioni dovranno risultare coi singoli tratti uniti tra loro o stretti da collari o flange, onde evitare
discontinuità nella loro superficie interna.
Il diametro interno della tubazione dovrà essere in rapporto non inferiore ad 1,3 rispetto al diametro
del cavo o del cerchio circoscrivente i cavi, sistemati a fascia.
Per l'infilaggio dei cavi, si dovranno avere adeguati pozzetti sulle tubazioni interrate ed apposite
cassette sulle tubazioni non interrate.
Il distanziamento fra tali pozzetti e cassette sarà da stabilirsi in rapporto alla natura ed alla
grandezza dei cavi da infilare. Tuttavia, per cavi in condizioni medie di scorrimento e grandezza, il
distanziamento resta stabilito di massima:
- ogni m 30 circa se in rettilineo;
- ogni m 15 circa se con interposta una curva.
I cavi non dovranno subire curvature di raggio inferiori a 15 volte il loro diametro.
In sede di appalto, verrà precisato se spetti alla Stazione Appaltante la costituzione dei pozzetti o delle
cassette. In tal caso, per il loro dimensionamento, formazione, raccordi ecc., l'Impresa aggiudicataria
dovrà fornire tutte le indicazioni necessarie.
2.7 Cassette di derivazione
Esse troveranno impiego tutte le volte ove sussista una necessità di derivazione, smistamento o
transito di conduttori; nell'ultimo caso il conduttore sarà passante senza interruzione.
Saranno impiegati i tipi sotto elencati (la messa in opera dell'uno e dell'altro è indicata in progetto):
da incasso in materiale autoestinguente nei locali di tipo civile con pareti in muratura e/o cartongesso
con coperchio in materiale autoestinguente nei locali di tipo civile con pareti in muratura con coperchio
in materiale autoestinguente;
da esterno o semincasso IP55 in materiale autoestinguente entro i controsoffitti, sotto i pavimenti
sopraelevati e ovunque venga richiesto un grado di protezione maggiore di IP40;
del tipo da esterno IP55 in lega leggera con bocchettoni serratubo metallici ove espressamente
richiesto dalla normativa; il coperchi avrà il morsetto di terra.
Tutte le cassette di derivazione da esterno e quelle da incasso con derivazione di conduttore
maggiore o uguale a 6 mmq avranno una opportuna morsettiera con morsetti fissi, fissata all'interno
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della medesima ed avente una sezione coordinata con i conduttori.
Le cassette di derivazione da incasso in genere saranno installate a circa 30 cm dal pavimento
Quando più scatole da incasso di uno stesso sistema (elettrico, sicurezza, telefonico ecc.) verranno
installate affiancate il coperchio potrà essere unico.
I morsetti per i conduttori inferiori a 6 mmq saranno del tipo a cappuccio.
Nelle installazioni eseguite in tubo di acciaio zincato le cassette saranno del tipo metallico, in fusione
di silumin o altro. Nelle installazioni eseguite in tubo plastico, le cassette saranno in materiale isolante
autoestinguente in modo da costituire impianti ad isolamento totale.
Le cassette di derivazione posate in vista saranno provviste di imbocchi del tipo a pressacavo su
piastra di chiusura, gli imbocchi saranno di dimensioni idonee a ricevere e bloccare il cavo o la
tubazione. Le cassette o scatole saranno fissate alle pareti con tasselli e viti per poter agevolmente
asportare la cassetta qualora particolari motivi impongano tale necessità. Le cassette ed i coperchi in
metallo saranno muniti di viti per connessione di terra come da norme CEI.
2.8 Cavi elettrici
In generale saranno ultilizzate condutture con guaina per tutti i collegamenti di potenza all'interno ed
all’esterno degli edifici, per tutte le linee dorsali e per quelle posate in canale, passerelle e tubazioni in
acciaio zincato, per le dorsali di distribuzione secondaria dai quadri derivati di piano ed ai quadri dei
singoli ambienti.
Conduttori senza guaina invece saranno impiegati per la distribuzione secondaria (punti luce, prese,
alimentazioni dirette) quando le canalizzazioni di protezione sono in materiale plastico
autoestinguente.
Conduttori flessibili con guaina o senza guaina
I conduttori dovranno essere tutti in rame, provenire da primarie case costruttrici, rispondere alle
norme CEI 20-22, 20-13. 20-37/38 (parte I, II, III)
Saranno impiegati i tipi sotto elencati posati in opera come indicato in progetto:
tipo FG7(O)R 0,6/1 kV
tipo N07V-K senza guaina Uo/U 450/750V
Tutti i conduttori, compresi quelli di terra, di protezione ed equipotenziali, saranno infilati entro
canalizzazioni e risulteranno sempre sfilabili.
Conduttori, circuiti e sistemi differenti nella stessa tubazione, scatola, canale non coesisteranno salvo
aver uguale grado di isolamento come previsto dalla normativa vigente.
La sezione del conduttore di neutro sarà sempre essere uguale a quella del corrispondente conduttore
di fase fino ai 16 mmq. La sezione del conduttore di terra sarà almeno uguale alla metà della sezione
del corrispondente conduttore di fase; per le linee derivate, se più circuiti hanno lo stesso percorso, il
conduttore di terra potrà essere unico, ma la sua sezione sarà almeno uguale alla massima sezione
dei singoli conduttori di fase.
Sugli schemi dei quadri sono indicati le sezioni di partenza per l'alimentazione delle varie utenze;
s'intende che non varierà la sezione del conduttore durante il percorso, neppure per le derivazioni: Ad
ogni modo si precisa che la minima sezione utilizzata in un impianto a bassa tensione per le linee di
fase e di terra è 2,5 mmq per la FM e di 1,5 mmq per la luce 6 mmq per i conduttori equipotenziali e
16 mmq per le dorsali in canale.
Tutti i conduttori saranno corredati di fascette numerate progressive all'uscita dei quadri, in tutte le
scatole di derivazione in cui varieranno i percorsi nonché nelle canale, cunicoli e cavedi ogni
variazione di percorso o derivazione.
Tutti i terminali dei conduttori ai quadri saranno dotati di capicorda a compressione. La formazione dei
cavi di potenza potrà essere multipolare o unipolare a seconda delle sezioni e dei passaggi.
La colorazione dei singoli conduttori sarà:

giallo-verde per il conduttore di protezione

blue chiaro per il neutro

marrone, grigio, nero per le singole fasi

rosso per la bassissima tensione.
Le derivazioni dei conduttori verranno realizzate esclusivamente entro scatole di derivazione.
Potranno essere previste le seguenti tipologie di posa per cavi e conduttori isolati:
Su canale portacavi: sia con disposizione orizzontale che verticale o inclinata.
Entro passerella in metallo i cavi avranno guaina Uo/U 0,6/1kV
Entro passerella in PVC potranno essere senza guaina Uo/U 450/750V
In ambedue i casi, adagiati con ordine, diritti, fissati con legatura a fascetta ogni 2 m; specie nei tratti
verticali o inclinati rispettando un coefficiente di riempimento non superiore all’80%.
Non saranno effettuate giunzioni e derivazioni nelle canale, ma solo in scatole
In cunicolo e/o in polifera con guaina Uo/U 0,6/1kV posati con ordine, poggiati sul fondo perfettamente
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raggruppati con disposizione a pettine, in modo da assicurare una sufficiente ventilazione.
Infilati in tubazioni in vista o incassate:

entro tubazioni in metallo i cavi saranno con guaina Uo/U 0,6/1kV

entro tubazioni in PVC potranno essere senza guaina Uo/U 450/750V
Le dimensioni delle tubazioni saranno tali da assicurare un facile scorrimento dei conduttori in genere:
cavi o cordine isolate.
I cavi multipolari tri/pentapolari dovranno essere sempre dotati di conduttore di colore giallo-verde da
utilizzare quale conduttore di protezione e di conduttore blu chiaro da utilizzare come conduttore di
neutro.
Nei cavi quadripolari dovrà essere sempre presente il conduttore di colore giallo-verde.
2.9 Protezione contro i contatti indiretti
Saranno adeguatamente connesse a terra tutte le masse e segnatamente: le parti metalliche
accessibili delle macchine e delle apparecchiature, le intelaiature di supporto degli isolatori e dei
sezionatori, i ripari metallici di circuiti elettrici; gli organi di comando a mano delle apparecchiature; le
cornici e i telai metallici che circondano fori o dischi di materiale isolante attraversati da conduttori e le
flange degli isolatori passanti; l'incastellatura delle sezioni di impianto, i serramenti metallici delle
cabine.
L'anello principale di terra della cabina avrà una sezione minima di 50 mm² (rame) e, in ogni caso,
nessun collegamento a terra delle strutture verrà effettuato con sezioni inferiori a 16 mm² (rame).
In caso di impianti alimentati da propria cabina di trasformazione con il neutro del secondario del
trasformatore collegato all'unico impianto di terra (sistema TN), per ottenere le condizioni di sicurezza
dell'impianto B.T., secondo le norme CEI 64-8/1 ÷ 7, è richiesto ai fini del coordinamento tra l'impianto
di terra ed i dispositivi di massima corrente a tempo inverso o dispositivi differenziali, che sia
soddisfatta in qualsiasi punto del circuito la condizione:
I (valore in ampere della corrente di intervento in 5s del dispositivo di protezione) minore o uguale
a Uo (tensione nominale verso terra dell'impianto in V) diviso Zg (impedenza totale in Ohm del circuito
di guasto franco a terra)
I<=Uo/Zg
Occorre pertanto che le lunghezze e le sezioni dei circuiti siano commisurate alla corrente di
intervento delle protezioni entro 5s in modo da soddisfare la condizione suddetta.
Impianto di messa a terra e sistemi di protezione contro i contatti indiretti
Elementi di un impianto di terra
Per ogni edificio contenente impianti elettrici dovrà essere opportunamente previsto, in sede di
costruzione, un proprio impianto di messa a terra (impianto di terra locale) che dovrà soddisfare le
prescrizioni delle vigenti norme CEI 64-8/1 ÷ 7 e 64-12. Tale impianto dovrà essere realizzato in modo
da poter effettuare le verifiche periodiche di efficienza e comprende:
a) il dispersore (o i dispersori) di terra, costituito da uno o più elementi metallici posti in intimo
contatto con il terreno e che realizza il collegamento elettrico con la terra (norma CEI 64-8/5);
b) il conduttore di terra, non in intimo contatto con il terreno destinato a collegare i dispersori fra di
loro e al collettore (o nodo) principale di terra. I conduttori parzialmente interrati e non isolati dal
terreno dovranno essere considerati a tutti gli effetti dispersori per la parte interrata e conduttori
di terra per la parte non interrata o comunque isolata dal terreno (norma CEI 64-8/5);
c) il conduttore di protezione, parte del collettore di terra, arriverà in ogni impianto e dovrà essere
collegato a tutte le prese a spina (destinate ad alimentare utilizzatori per i quali sia prevista la
protezione contro i contatti indiretti mediante messa a terra) o direttamente alle masse di tutti gli
apparecchi da proteggere, compresi gli apparecchi di illuminazione con parti metalliche
comunque accessibili. E' vietato l'impiego di conduttori di protezione non protetti
meccanicamente con sezione inferiore a 4 mm². Nei sistemi TT (cioè nei sistemi in cui le masse
sono collegate ad un impianto di terra elettricamente indipendente da quello del collegamento a
terra del sistema elettrico) il conduttore di neutro non potrà essere utilizzato come conduttore di
protezione;
d) il collettore (o nodo) principale di terra nel quale confluiranno i conduttori di terra, di protezione,
di equipotenzialità ed eventualmente di neutro, in caso di sistemi TN, in cui il conduttore di
neutro avrà anche la funzione di conduttore di protezione (norma CEI 64-8/5);
e) il conduttore equipotenziale, avente lo scopo di assicurare l'equipotenzialità fra le masse e/o le
masse estranee ovvero le parti conduttrici, non facenti parte dell'impianto elettrico, suscettibili di
introdurre il potenziale di terra (norma CEI 64-8/5).
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2.10 Coordinamento dell'impianto di terra con dispositivi di interruzione
Nel caso in oggetto essendo l'impianto alimentato da propria cabina di trasformazione con il neutro
del secondario del trasformatore collegato all'unico impianto di terra (sistema TN), per ottenere le
condizioni di sicurezza da parte B.T. dell'impianto, secondo le norme CEI 64-8, è richiesto ai fini del
coordinamento tra l'impianto di terra ed i dispositivi di massima corrente a tempo inverso o dispositivi
differenziali, che sia soddisfatta in qualsiasi punto del circuito la condizione;
Zs x Ia<=Uo
dove :
- Zs è l’impedenza dell’anello di guasto che comprende la sorgente, il conduttore attivo fino al
punto di guasto ed il conduttore di protezione tra il punto di guasto e la sorgente;
- Ia è la corrente che provoca l’interruzione automatica del dispositivo di protezione, entro il tempo
definito nella Tab. 41A in funzione della tensione nominale U0 per i circuiti specificati in 413.1.3.4, ed,
entro un tempo convenzionale non superiore a 5 s; se si usa un interruttore differenziale Ia è la
corrente differenziale nominale di intervento.
- Uo è la tensione nominale verso terra in volt in c.a. e in c.c.
Occorre pertanto che le lunghezze e le sezioni dei circuiti siano commisurate alla corrente di
intervento delle protezioni in modo da soddisfare la condizione suddetta.
2.11 Protezione mediante doppio isolamento
In alternativa al coordinamento fra impianto di messa a terra e dispositivi di protezione attiva, la
protezione contro i contatti indiretti potrà essere realizzata adottando macchine e apparecchi con
isolamento doppio o rinforzato per costruzione o installazione, apparecchi di Classe II.
In uno stesso impianto la protezione con apparecchi di Classe II potrà coesistere con la protezione
mediante messa a terra; tuttavia è vietato collegare intenzionalmente a terra le parti metalliche
accessibili delle macchine, degli apparecchi e delle altre parti dell'impianto di Classe II.
2.12 Protezione delle condutture elettriche
I conduttori che costituiscono gli impianti dovranno essere protetti contro le sovracorrenti causate
da sovraccarichi o da corto circuiti.
La protezione contro i sovraccarichi dovrà essere effettuata in ottemperanza alle prescrizioni delle
norme CEI 64-8/1 ÷ 7.
In particolare i conduttori dovranno essere scelti in modo che la loro portata (Iz) sia superiore o
almeno uguale alla corrente di impiego (Ib) (valore di corrente calcolato in funzione della massima
potenza da trasmettere in regime permanente). Gli interruttori automatici magnetotermici da installare
a loro protezione dovranno avere una corrente nominale (In) compresa fra la corrente di impiego del
conduttore (Ib) e la sua portata nominale (Iz) ed una corrente di funzionamento (If) minore o uguale a
1,45 volte la portata (Iz).
In tutti i casi dovranno essere soddisfatte le seguenti relazioni:
Ib<=In<=Iz
If<=1,45 Iz
La seconda delle due disuguaglianze sopra indicate sarà automaticamente soddisfatta nel caso di
impiego di interruttori automatici conformi alle norme CEI EN 60898-1 e CEI EN 60947-2.
Gli interruttori automatici magnetotermici dovranno interrompere le correnti di corto circuito che
possano verificarsi nell'impianto in tempi sufficientemente brevi per garantire che nel conduttore
protetto non si raggiungano temperature pericolose secondo la relazione
Iq <= Ks² (norme CEI 64-8/1 ÷ 7).
Essi dovranno avere un potere di interruzione almeno uguale alla corrente di corto circuito
presunta nel punto di installazione.
Sarà consentito l'impiego di un dispositivo di protezione con potere di interruzione inferiore a
condizione che a monte vi sia un altro dispositivo avente il necessario potere di interruzione (norme
CEI 64-8/1 ÷ 7).
In questo caso le caratteristiche dei 2 dispositivi dovranno essere coordinate in modo che l'energia
specifica passante I²t lasciata passare dal dispositivo a monte non risulti superiore a quella che potrà
essere sopportata senza danno dal dispositivo a valle e dalle condutture protette.
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In mancanza di specifiche indicazioni sul valore della corrente di cortocircuito, si presume che il
potere di interruzione richiesto nel punto iniziale dell'impianto non sia inferiore a:
3.000 A nel caso di impianti monofasi;
4.500 A nel caso di impianti trifasi.
Protezione di circuiti particolari
Protezioni di circuiti particolari:
a) dovranno essere protette singolarmente le derivazioni all'esterno;
b) dovranno essere protette singolarmente le derivazioni installate in ambienti speciali, eccezione
fatta per quelli umidi;
c) dovranno essere protetti singolarmente i motori di potenza superiore a 0,5 kW;
d) dovranno essere protette singolarmente le prese a spina per l'alimentazione degli apparecchi in
uso nei locali per chirurgia e nei locali per sorveglianza o cura intensiva (CEI 64-8/7).
Reggio Emilia, lì 30/06/2015
IL TECNICO
Per. Ind. Luca Giuliani
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