documentazione scritta, rilevabile nei registri aziendali.

CERTIFICAZIONE VIVAISMO HABITAT
PREMESSA
Il vivaismo è un anello fondamentale dell’attività agricola regionale, in particolare per le
produzioni orticole e frutticole caratterizzate da alti investimenti e da una notevole rischiosità,
soprattutto per le problematiche legate alla commercializzazione, spesso non prevedibili,
nonché per l’andamento climatico, negli ultimi anni particolarmente inclemente.
Molto si è fatto per l’attività vivaistica frutti-viticola , dove gran parte delle piante prodotte ed
utilizzate per gli impianti sono certificate e sottoposte agli adeguati controlli fitosanitari.
Molto più caotica e approssimativa è l’attività vivaistica orticola , dove il materiale di
propagazione non solo non è certificato, ma i controlli fitosanitari risultano scarsi, anche
perché di difficile attuazione.
I motivi di questa situazione sono molteplici, ma vanno ricercati prevalentemente in carenze
strutturali ed organizzative dell’attività vivaistica

I vivai generalmente sono di piccole dimensioni, almeno in rapporto alle medie europee
del settore dove il vivaismo è organizzato come una attività industriale più che agricola.
 Molto materiale viene prodotto direttamente dall’utilizzatore finale.
Diversi agricoltori si producono per proprio conto le piantine orticole, immettendo poi sul
mercato l’eventuale materiale in esubero, con evidenti scompensi commerciali e scarsa
attenzione agli aspetti qualitativi (sanità, rintracciabilità, residui, ecc.).

I cicli di produzione delle piantine nel settore orticolo sono molto brevi e sovrapposti. Nel
periodo primaverile la stessa serra può ricevere diversi cicli della stessa specie con
aumento esponenziale del rischio di sviluppo di patologie di diversa natura.
 Vi è una oggettiva difficoltà nell’esecuzione di analisi per accertare lo stato fitosanitario
della coltura, in quanto queste portano sempre alla distruzione del materiale e molto
dipende dall’esperienza di chi preleva il campione, di come questo viene successivamente
lavorato (Conservazione, trasporto, ecc.), nonché dalla sua rappresentatività.
 A volte le piante risultano asintomatiche nei confronti dei patogeni, che daranno luogo
solo successivamente ad infestazioni eclatanti .
Parimenti alcune sintomatologie riscontrabili sulle foglie e riconducibili ad eventuali malattie
si rivelano in realtà reazioni fisiologiche della pianta nei confronti di una gestione scorretta o
dell’ambiente più in generale.



Le ditte sementiere spesso commercializzano un seme sottoposto alle dovute verifiche
fitosanitarie in maniera blanda o incompleta, dimostrando molta più attenzione all’aspetto
varietale che non alle caratteristiche qualitative del seme (germinabilità, calibratura, ecc.)
Scarsa sensibilità e conoscenza da parte degli operatori del settore (tecnici, agricoltori,
ecc.) per gli aspetti legati alla sanità del materiale.
La legislazione vigente molto spesso non è conosciuta in maniera adeguata e non è
chiaramente applicabile.
Si è notato negli ultimi anni un progressivo aumento delle problematiche fitosanitarie. ( Vedi
tabella allegata ) Queste oltre a provocare danni diretti per perdita di prodotto e penalizzazioni
qualitative , in molti casi rimangono non diagnosticate, tal che si addebitano a cause diverse,
agronomiche, meteorologiche, fisiologiche, ecc. eventuali sintomatologie non ben
identificabili.
Occorre inoltre segnalare l’estrema pericolosità legata all’introduzione di nuove patologie, o di
patogeni non autoctoni che possono manifestare un decorso esplosivo e quindi
compromettere in maniera definitiva le coltivazioni .
Da diversi anni la politica dell’Habitat soc.coop. a r.l. è rivolta ad una produzione vivaistica di
alta qualità e di assoluta garanzia.
Per questo motivo per le principali produzioni orticole si è dotata di un protocollo produttivo
che prevede l’utilizzo solo di mezzi tecnici idonei.
Inoltre considerando la potenzialità dei vivai di essere vettori inconsapevoli di patologie più o
meno banali o altamente pericolose, l’azienda ha deciso di seguire in maniera particolarmente
attenta un processo interno di auto certificazione in fase di attuazione, avvalendosi di un
laboratorio esterno accreditato.
Oltre ai controlli previsti dalla normativa comunitaria ( C.A.C – Conformità Agricola
Comunitaria) la certificazione del materiale vivaistico prevede una serie di azioni così
riassumibili:







Controllo visivo della semente per escludere la presenze di sintomatologie sospette,
con conseguente analisi dove necessita.
Conservazione di un campione di semente per ogni lotto.
Le singole partite vivaistiche sono mantenute separate in base alla loro identità e
origine e facilmente identificabili
Controllo visivo durante il ciclo produttivo su tutte le piante in allevamento prelievo
di eventuale materiale sintomatico per analisi di laboratorio
Controllo a fine ciclo prima delle spedizione del prodotto, visivamente su tutte le
piante e eventuale prelievo di campioni anche asintomatici per la certificazione finale.
Verbale di complemento della certificazione, stilato dal laboratorio con annotati i
punti salienti dell’attività (serre controllate, eventuali problemi riscontrati, n.
campioni sintomatici prelevati, n. campioni asintomatici prelevati, esiti di eventuali
analisi)
A fine ciclo si rilascia un certificato di sanità in base alla metodologia sopra descritta
e alle analisi di laboratorio sui campioni prelevati durante il ciclo produttivo.
Questa metodologia unica nel suo genere garantisce la qualità e la sanità del materiale
vivaistico prodotto e commercializzato..
In tabella sono riportati i dati produttivi degli ultimi cinque anni rilevati presso il vivaio
Habitat per evidenziare il numero notevole di lotti di seme interessato alla produzione e quindi
alla certificazione in relazione al numero delle piantine prodotte.
La complessità del lavoro viene notevolmente accentuata dal fatto che molto spesso per ogni
lotto di seme si effettuano più semine, registrate con il numero della settimana (sub-lotto)
ANNO
2004
ANNO
2003
ANNO
2002
ANNO
2001
ANNO
2000
N°
N°
N°
27.951
51
81
26.578
52
82
21.499
51
73
20.500
57
78
22.817
30
61
N°
N°
N°
222
21
23
418
21
25
532
22
27
240
17
17
91
12
17
N°
N°
N°
430
24
44
430
38
54
303
29
37
439
35
47
226
22
31
POMODORO IND.:
Piante prodotte
Varietà utilizzate
Lotti seme utilizzati
ANGURIA:
Piante prodotte
Varietà utilizzate
Lotti seme utilizzati
MELONE:
Piante prodotte
Varietà utilizzate
Lotti seme utilizzati
Nota: le piante prodotte sono espresse in migliaia di pezzi.
Il lavoro svolto in questo periodo ci ha permesso di individuare e valutare i principali punti
critici nel vivaismo orticolo e di intervenire per la prevenzione da virus, funghi, batteri e
nematodi nella produzione vivaistica orticola.
Negli ultimi tre anni sono stati effettuati controlli fitosanitari da parte del C.D.F. di Lugo in
aziende vivaistiche o per conto di esse a pieno campo.
I controlli fitosanitari sono avvenuti nelle epoche favorevoli alle osservazioni
sintomatologiche e nelle fasi fenogiche delle piante in cui i diversi patogeni sono facilmente
isolabili.
I dati sono riportati nelle tabelle allegate
PIANTINE in serra
N.
lotti
esaminati
185
Pomodoro
Melone
Anguria
25
Patogeno
N. campioni
positivi
Alternaria solani
A. alternata
Phytophthora infestans
Botrytys cinerea
Pseudomonas syringae pv.tomato
Xanthomonas campestris pv. vesicatoria
2
4
2
2
4
2
Corynespora cassiicola
2
PIANTE in campo
N.
campioni
esaminati
29
Pomodoro
Melone
Anguria
38
N. campioni
positivi
Alternaria solani
A. alternata
Phytophthora infestans
Botrytys cinerea
Stemphylium sp
Pseudomonas syringae pv.tomato
Xanthomonas campestris pv. vesicatoria
Pseudomonas corrugata
Fusarium oxysporum
Monosporascus cannonballus
Pseudoperonospora cubensis
Pseudomonas lachrimans
3
7
3
1
6
4
3
2
7
6
1
1
Parimenti sono stati analizzati i seguenti lotti di seme suddivisi per specie con i risultati
evidenziati in tabella.
Analisi su sementi
Specie
vegetale
Cavolo
Numero
funghi
campioni
totale
220
5 Phoma lingam
1 Mycosphaerella
Carota
Pomodoro
26
70
Peperone
Basilico
5
10
brassicicola
3 Alternaria radicina
1 Verticillium sp.
2 Alternaria solani
Esito analisi (n. positivi)
batteri
virus
8 Xanthomonas campestris pv. campestris
8 Pseudomonas syringae pv. tomato
7 X.c. pv. vesicatoria
3 Clavibacter michiganensis michiganensis
2 X.c. pv. vesicatoria
2 Fusarium
oxysporum
Fagiolo
20
Rucola
15
2 A. brassicicola
Anguria
7
Lepidium
Lattuga
2
12
2 Fusarium oxysporum
1 Phoma
1 Albugo candida
3 Pseudomonas sevastanoi pv phaseolicola
1 Curtobacterium flaccumfaciens flaccumfaciens
2 Xanthomonas campestris p.v. campestris
3 LMV
In conformità ed a supporto dei CONTROLLI C.a.C. (Conformità agricola
Comunitaria) previsti dalla legge ministeriale del 14/04/97
1)Azioni attuate nei punti critici del processo produttivo
Substrati colturali:
 Utilizzo substrato colturale confezionato idoneo per i semenzali
Contenitori
 Utilizzo contenitori nuovi
Sementi
Sono impiegate esclusivamente sementi che appartengono a varietà ammesse ufficialmente in
Italia o in altro Stato membro dell’unione Europea
Strutture ed attrezzature
 Per ciascuna tipologia di serra vengono riportati i seguenti dati da allegare alle mappe
aziendali: n.°, dimensioni, cubatura unitaria (mc/mq), aerazione (sup. aperture/sup.
coperta), materiale copertura (tipo, durata e data di messa in opera), sistemi di
climatizzazione e controllo.
Igiene





Pulizia e disinfezione periodica delle strutture ed attrezzature con ipoclorito di sodio o sali
quaternari di ammonio almeno una volta all’anno
Gli ambienti di coltivazione sono mantenuti liberi da vegetazione infestante all’interno ed
all’esterno fino a distanza di m.2. Manualmente per le serre biologiche con opportuno
diserbo per quelle in conduzione convenzionale
I contenitori sono adeguatamente isolati dal suolo, appoggiati a ripiani fissi o mobili ad
almeno cm. 25 di altezza
Vengono rimossi al più presto i residui vegetali ed i materiali che rappresentano un rischio
fitosanitario dagli ambienti in cui avvengono la semina, la germinazione, la coltivazione,
l’immagazzinamento
I materiali non idonei vengono trattati o recuperati o smaltiti evitando ogni rischio di
contaminazione di organismi nocivi.
Irrigazione
 A pioggia mediante impianti fissi o mobili con acqua da pozzo artesiano che viene
analizzata periodicamente (almeno una volta all’anno)
Trattamenti fitosanitari
 Con prodotti regolarmente registrati per la coltura ed a quantità ridotte (circa il 50% in
meno) rispetto a quanto riportato in confezione
2)Azioni condotte nei punti critici del processo di certificazione
Istruzione personale tecnico/operativo
Per poter riconoscere tempestivamente durante il ciclo colturale le anomalie delle piante sono
organizzati corsi di preparazione professionale


Corsi di base a inizio anno per il personale stagionale
Corsi di aggiornamento per il personale fisso
Semina
 Controllo visivo della semente per escludere presenza di sintomatologia sospetta
 Dalla semina in poi le partite vengono contraddistinte con cartellino che riporta: SPECIE,
VARIETA’, N° LOTTO SEME, N° SETTIMANA SEMINA (Sub - lotto)
 Analisi fitopatologica di laboratorio eseguita da C.D.F. sulle partite più significative o
ritenute più a rischio
Seme di Pomodoro:
virus: ricerca di TMV tramite ELISA;
batteri: Clavibacter michiganensis subsp.michiganensis; Pseudomonas syringae pv. tomato
Xanthomonas campestris pv.vesicatoria tramite IFAS;
funghi: patogeni per la coltura tramite isolamento su substrato nutritivo agarizzato (PDA +
S).
Seme di Melone:
virus: SqMV tramite ELISA;
batteri: Pseudomonas syringae pv. lachrymans;
funghi: patogeni per la coltura tramite isolamento su substrato nutritivo agarizzato (PDA +
S).
Seme di Anguria:
virus: SqMV tramite ELISA;
batteri: Pseudomonas syringae pv. lachrymans; acidovorox avenae, sub.sp.citrulli
funghi: patogeni per la coltura tramite isolamento su substrato nutritivo agarizzato (PDA +
S).

Conservazione di un campione di semente per ogni lotto
Ispezioni
Le singole partite sono mantenute separate in base alla loro identità ed origine, e facilmente
identificabili dal cartellino
Controllo effettuato da CDF con periodicità settimanale

Visite settimanali durante il ciclo produttivo:
a) controllo visivo su tutte le piante
b) prelievo materiale sintomatico per analisi di laboratorio
Visita e controllo a fine ciclo, prima della spedizione:
a) controllo visivo su tutte le piante
b) prelievo materiale sintomatico per analisi di laboratorio
c) prelievo materiale asintomatico per analisi di laboratorio
Analisi di laboratorio
Eseguite da CDF seguendo protocolli e metodologie ufficiali.
Durante il ciclo colturale si effettuano su materiale sintomatico.
A fine ciclo sia su piante sintomatiche che asintomatiche
Verbali
Da parte del CDF viene redatto un verbale per ogni visita settimanale indicando:






data del rilievo
serre controllate (n.identificativo)
stadio vegetativo della coltura
eventuali problemi riscontrati
n.° campioni sintomatici prelevati
n.° campioni asintomatici
Comunicazione all’azienda
Sotto forma di un riepilogo cartaceo viene data comunicazione dei primi risultati delle analisi
nel più breve tempo possibile in relazione alle tempistiche del laboratorio
Certificato di sanità del lotto
A fine ciclo si rilascia un certificato di sanità in base ai precedenti controlli visivi sulla coltura
e analisi di laboratorio sui campioni prelevati durante il ciclo produttivo
Pieno campo
Controlli in campo a campione o in caso di problemi fitopatologici insorti dopo il trapianto
segnalati dai tecnici competenti su tutti i lotti di piante prodotti in serra.
1) FAC-SIMILE CERTIFICATO POMODORO
Numero Certificato o Protocollo……………..
Campione analizzato: piantine di pomodoro cv……………..
Data e luogo dì campionamento……………..
Data analisi: ……………..
Ricerca patogeni:- virus:











TMV, ToMV, TSWV, PVY, CMV;
batteri:- Clavibacter mìchiganensis subsp.michiganensis;
 Pseudomonas syringae pv. tornato;
 Xanthomonas campestris pv. vesicatoria
 Pseudomonas corrugata.
 funghi:- Alternaria solani e Alternaria spp.;
Cladosporium fulvum;
Colletotrichum coccoides;
Didymella lycopersici;
Fusarium oxysporum e Fusarium spp;
Leveillula taurica;
Phytophthora nicotianae e Phytophthora spp.;
 Pyrenochaeta lycopersici;
Pythìum spp.;
Rhizoctonia solani
Sclerotinia sclerotiorum;
Verticillium spp.
Metodo diagnostico: - ispezione visiva della coltura in serra;


virus: Elisa test
batteri e funghi: isolamento su substrato agarizzato selettivo.
Risultato:
delle piante
non è stata rilevata la presenza di alcun patogeno pregiudizievole alla qualità
E’ stato rilevato………………………..
Firma dei professionisti:
C.D.F. srl
D.ssa Roberta Ghedini
1) FAC-SIMILE CERTIFICATO MELONE
Numero Certificato o Protocollo……………..
Campione analizzato: piantine di melone cv……………
Data e luogo dì campionamento:
……………
Data analisi: ……………
Ricerca patogeni: - virus: TSWV, CMV, ZYMV, WMV-2, SqMV.

batteri: Pseudomonas syringae pv. lachrymans.

funghi: Verticìllium spp.;
Colletotrichum lagenarium;
Fusarium spp.;
Pythium spp.;
Sphaerotheca fuliginea.
Metodo diagnostico:- ispezione visiva della coltura in serra;
virus: Elisa test e indessaggio biologico
 batteri e funghi: isolamento su substrato agarizzato selettivo.
Risultato:
non è stata rilevata la presenza di alcun patogeno pregiudizievole alla qualità
delle piante
•
E’ stato rilevato………………………..
Firma dei professionisti:
C.D.F. srl
D.ssa Roberta Ghedini
1) FAC-SIMILE CERTIFICATO ANGURIA
Numero Certificato o Protocollo……………..
Campione analizzato: piantine di anguria cv……………
Data e luogo dì campionamento:
……………
Data analisi: ……………
Ricerca patogeni:- virus: TSWV, CMV, ZYMV, WMV-2, SqMV.
 batteri: Pseudomonas syringae pv. lachrymans.
Acidovorax avenae subsp. citrulli
 funghi: Verticìllium spp.;
Colletotrichum lagenarium;
Fusarium spp.;
Pythium spp.;
Sphaerotheca fuliginea.
Metodo diagnostico:- ispezione visiva della coltura in serra;
virus: Elisa test e indessaggio biologico
 batteri e funghi: isolamento su substrato agarizzato selettivo.
Risultato:
non è stata rilevata la presenza di alcun patogeno pregiudizievole alla qualità
delle piante
•
E’ stato rilevato………………………..
Firma dei professionisti:
C.D.F. srl
D.ssa Roberta Ghedini