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Acea Distribuzione S.p.A.
Pianificazione Operativa
Progetti Speciali e Sviluppo Tecnologico
Unificazione Impianti e Materiali
Specifica Tecnica
DMT14
Edizione 1, Febbraio 2014
UNITÀ PERIFERICA DI TELECONTROLLO
PER CABINA ELETTRICA SECONDARIA
(immagine puramente indicativa)
Elaborato da
Gabriella Panattoni
Resp. Unificazione Imp. & Mat. Resp. Progetti Speciali e Svil. Tecnologico
Roberto Bevilacqua
Attilio Cipollone
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SOMMARIO
1
OGGETTO …………………………………….……………………………... 3
2
NORME DI RIFERIMENTO ……………………………………………….. 3
3
CARATTERISTICHE FUNZIONALI ……………………………………... 5
3.1
3.2
3.3
3.4
3.5
3.6
3.7
3.8
3.9
3.10
3.11
4
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE…………………………………… 9
4.1
4.2
4.3
4.4
4.5
4.6
4.7
5
Monitoraggio del funzionamento della rete…………………………….……. 5
Registrazione cronologica dei passaggi delle corrente di guasto…..…….. 5
Misure…………………………………………………………………………… .. 5
Sensore di misura della temperatura ambiente ……………………………... 6
Selezione del tronco guasto……………………………………......…………... 6
Funzioni ausiliarie - Comunicazione ………………………..……………….. 6
Diagnostica…………………………….………………………..……………… ..7
Funzione orologio - datario……………………………………………..………7
Configurazione e Programmazione ……………………………………………7
Uploading della Configurazione...…………………………………………….. 8
Downloading del FW applicativo…………………………………………….... 8
Connettori …………………………….………………………………………… 17
Gestione della comunicazione - Protocolli IEC 60870-5-101/104……….22
Modalità di registrazione dei dati……………………………………………. 25
Alimentatore carica batterie………………………………………………….. 25
Controllo delle tensioni di rete, dell’alimentatore e della batteria…….. 27
Dispositivo per la verifica dell'efficienza batteria………………………….28
Dispositivi di predisposizione, segnalazione e protezione……………….. 28
PRESCRIZIONI DI FORNITURA ………………………………………... 30
5.1
5.2
5.3
5.4
5.5
Documentazione tecnica ……………………………………………………….30
Prescrizioni generali per le prove ……………………………………………32
Prove di tipo ……………………………………………………………………. 31
Prove di accettazione …………………………………………………………. 33
Imballaggio, trasporto, immagazzinamento e posa in opera………….…. 33
6
COLLAUDO ……………………………………………………………..….. 35
7
GARANZIE ……………………………………………………………..…... 35
8
SMALTIMENTO A FINE VITA OPERATIVA …………………….……. 36
9
ALLEGATI ……………………………………………………………….…. 36
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1
OGGETTO
La presente specifica tecnica ha per oggetto l’unità periferica di telecontrollo UPT,
nell’ambito dell’impiego nel Sistema Centrale di Telecontrollo della rete di distribuzione
elettrica di Acea Distribuzione.
Il Sistema Centrale di Telecontrollo svolge le seguenti funzioni:
 monitoraggio del funzionamento della rete;
 telecontrollo delle cabine secondarie (compreso il telecontrollo degli
interruttori BT);
 selezione dei tronchi guasti di linea MT interessati a guasti permanenti.
Le unità periferiche di telecontrollo UPT sono destinate a essere installate nelle cabine
secondarie della rete elettrica di distribuzione in MT e BT dove svolgono le seguenti funzioni:
 comunicano con le apparecchiature centrali e provvedono all’inoltro verso il
campo, costituito da interruttori BT motorizzati, IMS e interruttori MT con
autorichiusura (“Recloser”) della cabina secondaria (Organi di Manovra
nella loro accezione generale), dei telecomandi ricevuti dal Centro di
Telecontrollo (nel seguito semplicemente detto “Centro”);
 rilevano lo stato degli OdM e la diagnostica di apparato, rendendoli
disponibili al Centro;
 acquisiscono gli interventi dei dispositivi Rilevatori di guasto (RGDM o
RGDAT), installati in corrispondenza degli IMS dei tronchi da monitorare, e li
memorizzano, corredati di data/ora di insorgenza, per renderli disponibili
all’Unità Centrale;
 attuano procedure automatiche per la selezione del tronco guasto;
 acquisiscono le misure del campo (temperatura interna di cabina, correnti,
ecc.) e le rendono disponibili al Centro.
Tutte le apparecchiature installate nella cabina secondaria (UPT, interruttori BT
motorizzati, IMS e interruttori MT, RGDAT, RGDM) sono alimentate da una batteria a 24 Vcc e
da un apposito alimentatore/caricabatterie interni al contenitore dell’UPT.
La specifica stabilisce le caratteristiche tecniche nominali, i requisiti per la costruzione,
le modalità delle prove, nonché le regole per il collaudo e le garanzie.
2
NORME DI RIFERIMENTO
Le leggi e norme sotto riportate si intendono comprensive di successivi aggiornamenti e
varianti, e quindi nel testo in vigore alla data dell'ordine. I riferimenti alla medesima
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normativa, citati nel seguito del presente testo, sono suscettibili di conseguenti modifiche, in
congruità a tali aggiornamenti e varianti.
a) Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 “Attuazione dell’art. 1 della legge 3-82007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di
lavoro”, come modificato dal Decreto Legislativo 3 agosto 2009, n. 106
“Disposizioni integrative e correttive del Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n.
81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”;
b) Norma CEI 7-6 (EN 60447) “Norme per il controllo della zincatura a caldo per
immersione su elementi di materiale ferroso destinati a linee e impianti elettrici”;
c) Norma CEI 17-43 “Metodo per la determinazione delle sovratemperature,
mediante estrapolazione, per le apparecchiature assiemate di protezione e di
manovra per bassa tensione (quadri BT) non di serie (ANS)”;
d) Norma CEI 17-44 (EN 60947-1) “Apparecchiature a bassa tensione - Parte 1:
Regole generali”;
e) Norma CEI 17-75 (EN 60947-5-3) “Apparecchiature a bassa tensione - Parte 5-3
Dispositivi per circuiti di comando ed elementi di manovra”;
f) Norma CEI 17-87 (EN 62208) “Involucri vuoti per apparecchiature assiemate di
protezione e di manovra per bassa tensione - Prescrizioni generali”;
g) Norma CEI 17-113 (EN 61439-1) “Apparecchiature assiemate di protezione e di
manovra per bassa tensione (quadri BT) - Parte 1: Regole generali”
h) Norma CEI 50-2/1 (EN 60068-1) “Prove ambientali - Parte 1: Generalità e
guida”;
i) Norma CEI 57-5 (EN 60870-2-1) “Sistemi e apparecchiature di telecontrollo”;
j) Norma CEI 57-16 (EN 60870-5-101) “Sistemi ed apparecchiature di telecontrollo
- Parte 5: Protocolli di trasmissione - Sezione 101: Norma di accompagnamento
per compiti elementari di telecontrollo”
k) Norma CEI 57-41 (EN 60870-5-104) “Sistemi ed apparecchiature di telecontrollo
Parte 5-104: Protocolli di trasmissione - Accesso alla rete usando profili
normalizzati di trasporto per IEC 60870-5-101”
l) Norma CEI 57-52 (EN 61850-7-1) “Reti e sistemi di comunicazione per
l’automazione nell’ambito dei sistemi elettrici”;
m) Norma CEI 65-8 (EN 60751) “Termometri industriali a resistenza di platino e
sensori di temperatura in platino”;
n) Norma CEI 70-1 (EN 60529) “Gradi di protezione degli involucri (Codice IP)”;
o) Norma UNI EN ISO 2081 “Rivestimenti metallici - rivestimenti elettrolitici di
zinco su ferro o acciaio”.
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3
CARATTERISTICHE FUNZIONALI
La UPT deve disporre di comandi con tempi di attuazione configurabili, per essere in
grado di telecontrollare i diversi tipi di OdM (IMS o interruttori MT, interruttori BT) esistenti.
La UPT deve essere realizzata nelle versioni per 8 e 16 OdM.
Per ogni OdM debbono essere acquisite segnalazioni doppie permanenti dello stato
(aperto e chiuso).
In caso di comunicazione tra UPT e sistema centrale del tipo su linea PSTN
commutata/GSM:
 deve essere prevista la possibilità che la UPT stabilisca autonomamente la
connessione con il Centro di Telecontrollo (emissione di spontanee), a
seguito di eventi opportunamente configurabili o al superamento delle soglie
configurate per le grandezze analogiche misurate;
 la funzione di emissione delle spontanee deve poter essere esclusa mediante
comando inviato dal Centro di Telecontrollo.
La UPT deve gestire una lista di tre numeri telefonici da chiamare in caso di emissione
di spontanee.
3.1
Monitoraggio del funzionamento della rete
La UPT deve poter svolgere le seguenti funzioni di monitoraggio del funzionamento
della rete MT:
 registrazione cronologica dei passaggi delle correnti di guasto;
 misure di grandezze elettriche.
3.2
Registrazione cronologica dei passaggi delle correnti di guasto
La UPT deve effettuare la memorizzazione cronologica di tutti i passaggi di correnti di
guasto, sia di fase (cortocircuiti) sia omopolari (guasti a terra), rilevati da appositi Rilevatori
di Guasto (RGDM o RGDAT), installati in cabina secondaria sulle linee da monitorare.
Per discriminare guasti che possono verificarsi anche a breve distanza di tempo (3
decimi di secondo) per effetto della richiusura rapida, è opportuno che i passaggi di corrente
di guasto siano registrati dalle UPT sulla linea con una precisione temporale, riferita all’Unità
Centrale, di circa un decimo di secondo.
Tali eventi devono essere generati sull’unica transizione del segnale da riposo ad attivo.
Le registrazioni cronologiche dei passaggi di correnti di guasto devono essere tenute a
disposizione dell’Unità Centrale che può utilizzarle:
 in tempo reale, in occasione di guasti permanenti, per la selezione del tronco
guasto;
 in tempo differito, per orientare gli interventi di manutenzione.
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3.3
Misure
La UPT è dotata di ingressi analogici per la rilevazione delle grandezze significative
della cabina secondaria.
3.4
Sensore di misura della temperatura ambiente
La UPT è equipaggiata con un sensore per la misura della temperatura ambiente di
cabina, tipo PT100 RS 338-9491 o equivalente (compreso in fornitura), collegato all’apposito
ingresso misura a 4 fili, denominato “T-cab”, mediante un cavo idoneo (in fornitura) di
lunghezza pari a 2 m.
Tale sensore ha le seguenti caratteristiche:
 conformità a norma CEI 65-8 (IEC 60751);
 gamma di temperatura da 0 a +75 °C;
 collegamento a due, tre o 4 fili;
 scatola sagomata aerata per il montaggio a parete, per l’uso da interni;
 segnale in uscita in corrente continua 4÷20 mA.
3.5
Selezione del tronco guasto
La UPT deve implementare una serie di automatismi locali che, in base allo stato di
alcuni ingressi, generino comandi di apertura e/o chiusura di organi di manovra finalizzati alla
ricerca e selezione del tronco guasto. Al verificarsi di eventi ben definiti o di transizioni di
stato particolari, tali automatismi devono generare chiamate spontanee verso il Centro di
Telecontrollo. Le funzioni di chiamata spontanea e/o di esecuzione di comandi operativi
autonomi devono risultare singolarmente escludibili su comando del medesimo Centro.
3.6
Funzioni ausiliarie - Comunicazione
La comunicazione tra Centro di Telecontrollo e UPT fa uso dei seguenti tipi di vettore:
 rete telefonica commutata (PSTN);
 canali dedicati analogici a 4 fili (4W leased);
 rete cellulare GSM 900 e DCS 1800;
 reti TCP/IP;
 rete satellitare,
 rete radio.
La comunicazione avviene tramite protocollo conforme allo standard IEC 870-5101/104. L’architettura hardware e software dell’apparato deve essere tale da consentire
un’agevole intercambiabilità dei dispositivi di comunicazione utilizzati, così come
successivamente precisato.
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3.7
Diagnostica
La UPT deve implementare funzionalità di controllo, gestione e segnalazione locale e a
distanza delle anomalie di funzionamento delle sue parti funzionali.
Per la diagnostica di comunicazione e trasmissione bisogna fare riferimento a quanto
previsto nella norme CEI EN 60870-5-101 e CEI EN 60870-5-104. In caso di
malfunzionamenti hardware rilevati dalla diagnostica in linea dell’UPT, devono essere emessi
opportuni codici di errore.
L’unità di elaborazione UE deve disporre di segnalazioni a led sul fronte, che
evidenzino:
 la presenza dell’alimentazione;
 anomalie varie di apparato;
 guasto fatale.
La UE è inoltre corredata di un tasto per il reset dell’apparato.
3.8
Funzione orologio - datario
L’unità periferica deve essere dotata di orologio-datario interno a bassa deriva e alta
risoluzione che consenta di associare data e ora al decimo di secondo a ogni rilevazione di
passaggio di corrente di guasto o a fronte di altri eventi, in modo da consentirne la
memorizzazione cronologica nel buffer interno.
3.9
Configurazione e Programmazione
L’unità periferica deve poter essere interamente configurata e programmata sia
localmente, tramite la porta USB 2.0 di cui è dotata e un Personal Computer portatile (non
compreso in fornitura), sia a distanza dal Centro di Telecontrollo.
L’aggiunta o la modifica di punti del data base dell’UPT deve essere possibile mediante
aggiornamento del SW applicativo dell’apparato e riconfigurazione da Centro (non deve cioè
essere necessaria la riconfigurazione locale).
Tutti i SW previsti in fornitura devono avere i seguenti requisiti:
 compatibili con SO Windows XP, Windows Vista, Windows 7;
 possibilità di essere installati e aggiornati in modalità “silent” tramite
Software Delivery.
Attraverso il PC portatile di configurazione/programmazione deve essere disponibile
un programma “Visualizzatore UPT” che consenta di attivare almeno le seguenti funzioni:
 monitoraggio dello stato degli ingressi digitali;
 monitoraggio dello stato degli ingressi analogici;
 monitoraggio dello stato delle uscite comandi (relè);
 monitoraggio dello stato delle uscite digitali;
 monitoraggio in linea delle transizioni tra gli stati degli automi per ciascun
OdM (con visualizzazione e registrazione della sequenza delle transizioni);
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 invio comando di Apertura/Chiusura degli IMS/interruttori e di
disinserzione degli automatismi;
 scarica in locale del buffer eventi e misure.
L’interfaccia uomo macchina deve rappresentare un quadro sinottico con almeno le
seguenti informazioni:
1. lo stato dei vari segnali (Ap/Ch di ciascun organo di manovra, intervento del RGDM o
RGDAT associato, Presenza/Assenza tensione di linea e di sbarra, ecc.);
2. i valori in linea delle misure;
3. la possibilità di invio comandi:
· AP/CH di un organo di manovra
· disinserimento degli automatismi relativamente all’IMS selezionato
· scarica buffer eventi
· scarica buffer misure
4. informazioni significative relative all’automazione:
· automatismi inseriti/disinseriti
· inibizione temporanea all’apertura automatica
· seconda richiusura utile da UPT
· automatismo inibito
I comandi di Apertura e Chiusura degli OdM inviati da sinottico devono essere trattati,
ai fini degli automi e dei controlli, come telecomandi da Centro (pertanto con cabina in Locale
non deve essere possibile effettuare comandi di movimentazione degli OdM da sinottico).
L’attuazione di comandi (Apri/Chiudi IMS/interruttori; disinserisci automatismi;
scarica buffer) inviati da sinottico deve provocare l’emissione di una spontanea non
disabilitabile.
La scarica in locale del buffer eventi e/o misure non deve cancellarne il contenuto che,
pertanto, è rinviato al Centro in caso di successiva connessione positiva. Durante la procedura
di scarica buffer, i relativi led virtuali di controllo presenti sul sinottico devono lampeggiare
dando modo all’utente di verificare il procedere dell’operazione.
3.10
Uploading della Configurazione
Il Personal Computer portatile per la configurazione e programmazione locale della
UPT (non compreso in fornitura) e in modo analogo il Centro di Telecontrollo devono,
all’inizio di ogni connessione con la UPT, procedere all’uploading della configurazione
preesistente sulla UPT stessa. In tal modo tutte le modifiche sono apportate a partire dalla
configurazione effettivamente residente sulla UPT, senza il rischio di operare su dati non
aggiornati.
3.11
Downloading del FW applicativo
Deve essere prevista la possibilità di aggiornare localmente (mediante la porta USB e il
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Personal Computer portatile usato anche per la configurazione/programmazione) le versioni
del programma applicativo (firmware) dell’Unità Periferica (downloading locale).
Deve essere inoltre possibile effettuare il downloading anche a distanza di una o più
UPT (gestione di liste di apparati), tramite il Centro e il modem normalmente utilizzato per il
telecontrollo oppure un PC standard dotato di modem. A tale scopo deve essere fornito un
idoneo modulo software da installare su Personal Computer.
4
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE
L’UPT è composta da tre blocchi funzionali distinti:
1) l’apparato di teleoperazioni, successivamente indicato come UE (disponibile in
versione UE8 e UE16) comprensivo di Unità di Elaborazione, schede di I/O,
connettori e morsetti di interfacciamento con il campo;
2) l’alimentatore/carica-batterie e gli accumulatori (non compresi in fornitura),
alloggiati entrambi nell’armadio contenitore;
3) l’apparato di trasmissione sul vettore impiegato, comprendente oltre al modem
anche l’eventuale ricetrasmettitore nel seguito distinto con l’acronimo DCE
(Data Communications Equipment), non compreso in fornitura, alloggiato
generalmente all’esterno dell’armadio contenitore; nell’armadio è inoltre
presente una morsettiera.
I blocchi funzionali UE e l’alimentatore devono essere contenuti in pannelli a scatola:
 adatti al montaggio su telai normalizzati da 19’’ (norma CEI 48), pari a
482,6 mm;
 adatti al montaggio su telai normalizzati da 19’’ multiforo per
l’alloggiamento anche di apparecchiature non indicate nella presente
specifica;
 di altezza (con U = 44,45 mm) pari a:
 3U per il pannello alimentatore/carica-batterie (fig. 1);
 4U per il pannello UE8 (fig. 2);
 7U per il pannello UE16 (fig. 3);
 di profondità pari a 25 mm;
 realizzati interamente in acciaio o materiale equivalente dal punto di vista
della compatibilità elettromagnetica e della rigidità della struttura;
 sostenuti unicamente dalle viti di fissaggio poste sulla mascherina frontale;
 che assicurino un grado di protezione IP30 sul fronte e IP20 sul resto del
contenitore secondo la norma CEI 70-1.
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Fig. 1 - Vista anteriore alimentatore
Fig. 2 - Vista anteriore UE8
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Fig. 3 - Vista anteriore UE16
L’alimentatore/carica-batterie è provvisto di due maniglie sul fronte per facilitare le
operazioni di montaggio e smontaggio dell’armadio contenitore.
I vari pannelli sono provvisti sui lati di fori di areazione e devono essere provvisti sul
fronte di bulloni MA 6 di messa a terra. L’armadio contenitore, atto a contenere i pannelli UE
e l’alimentatore/carica-batterie, è del tipo rack da 19”, accessibile dal fronte, di dimensioni
pari a quelle riportate nelle seguenti figure 4 e 5 (altezza 15 U).
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Fig. 4 - Vista frontale pannello completo
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Fig. 5 - Vista frontale contenitore
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Il contenitore deve assicurare un grado di protezione IP3X su tutti il lati tranne che IP2X
sul fondo. Il contenitore metallico necessita di un bullone di messa a terra MA 6 (posto sul
pannello laterale dx) a cui è collegata, oltre alla masse, anche la polarità +24 Vcc.
Le corde di terra (16 mm²) per il collegamento dei bulloni di messa a terra dei singoli
pannelli con quello presente sul contenitore rack sono comprese in fornitura, in numero totale
di 4 trecce:
 n. 3 della lunghezza di 1,5 m, comprensiva di capicorda Ø = 6 mm su
entrambe le terminazioni per:
- collegamento vano batterie - bullone sul laterale dx del contenitore
- collegamento alimentatore - bullone sul laterale dx del contenitore
- collegamento bullone sul laterale dx del contenitore
 n. 1 della lunghezza di 0,4 m, comprensiva di capicorda Ø = 6 mm solo su
una terminazione, per il collegamento della polarità +24 Vcc a terra.
Il contenitore è adatto al fissaggio a muro mediante tasselli Ø = 10 (la dima di foratura
deve essere fornita a corredo di ogni esemplare).
Lo sportello anteriore deve essere incernierato su un lato e dotato di serratura a chiave.
Nella parte superiore del contenitore deve essere ricavato un vano di altezza 5U (222,25
mm) al netto delle bordature, atto a contenere due batterie (fig. 4).
Nel contenitore è alloggiata anche una morsettiera tetrapolare per l’attestazione
dell’alimentazione a 12 Vcc (isolata da terra) e a 24 Vcc (positivo a terra) verso il DCE. Tale
morsettiera deve essere facilmente accessibile dal fronte, anche con le batterie posizionate
(non deve essere collocata sul pannello posteriore del contenitore). Nel contenitore sono
posizionati due ripiani: il ripiano di fondo del contenitore deve essere provvisto di una
traversa rimovibile per il fissaggio dei cavi, sufficiente ad ancorare tutti i cavi di
interfacciamento con il campo, l’ingresso dell’alimentazione in c.a., l’alimentazione verso il
DCE, ecc.
Il dimensionamento termico dell’involucro deve rispondere alle norme CEI 17-43
tenendo conto della potenza dissipata da tutti i componenti in grado di produrre calore nelle
condizioni di normale funzionamento. Al fine di assicurare un’adeguata ventilazione sono
previste delle feritoie in modo da attivare un continuo ricambio dell’aria per convezione
naturale. Tali gelosie sono opportunamente sagomate allo scopo di garantire il previsto grado
di protezione (fig. 5).
Gli apparati forniti devono essere costruiti e collaudati per funzionare correttamente con
una temperatura ambiente compresa tra -10 e +55 °C, a pressione atmosferica 70 ÷ 106 kPa e
in presenza di umidità relativa fino al 93% alla temperatura massima. La temperatura di
magazzinaggio è compresa nel campo -25 ÷ +70°C.
Il DCE è alloggiato all’esterno del contenitore o nel vano posto sul lato a destra delle
batterie (in corrispondenza della morsettiera). L’UPT deve poter comunicare con il Centro
attraverso diversi vettori di comunicazione (rete telefonica fissa commutata PSTN,
collegamenti fissi telefonici dedicati a 4 fili, rete GSM a 900 MHz o DCS a 1800 MHz, rete
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radio ecc). Per ognuno di tali sistemi può essere necessario adottare un diverso tipo di DCE.
Le UPT dovranno essere costruite in modo da rendere il più agevole possibile
l’intercambiabilità dei DCE utilizzabili; devono pertanto, tra l’altro, essere ridotte al minimo o
annullate le operazioni di riconfigurazione locale della UE al variare del DCE adottato e resi
disponibili tutti gli strumenti eventualmente necessari a mettere in condizione Acea
Distribuzione di poter interfacciare l’apparato con DCE di nuova generazione (es. DCE LTE).
Il cavo di collegamento con DCE GSM/DCS, sempre compreso nella fornitura di
ciascun esemplare di UPT, deve essere di lunghezza pari almeno a 2 m e deve presentare:
- un connettore tipo D, 25 poli, femmina lato UPT;
- un connettore tipo D, 9 poli, maschio lato Modem GSM.
Il cavo di collegamento con DCE PSTN, di lunghezza pari almeno a 1 m, deve
presentare:
- un connettore tipo D, 25 poli, femmina lato UPT;
- un connettore tipo D, 25 poli, maschio lato Modem PSTN
Il cavo di collegamento con il DCE di tipo PSTN deve essere fornito nelle quantità
indicate in sede di ordine.
L’alimentatore deve fornire al DCE una alimentazione in corrente continua a 12 Vcc
±10%, galvanicamente isolata rispetto a quella della UE (24 Vcc con positivo a massa),
mediante l’interposizione di un convertitore DC/DC con una capacità di erogazione di almeno
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8 W continui. Inoltre, tale alimentazione deve essere in grado di erogare una corrente di picco
come da diagramma che segue, senza significative cadute di tensione.
L’alimentazione 12 Vcc deve essere disponibile sulla morsettiera ai morsetti 1 e 2; ai
morsetti 3 e 4 della stessa morsettiera è invece riportata l’alimentazione a 24 Vcc con positivo
a massa. Tali alimentazioni sono connesse all’alimentatore tramite un cavo (in dotazione)
attestato sul connettore a 9 pin posto sul fronte dell’alimentatore/caricabatteria.
L’unità di elaborazione deve essere fornita delle due seguenti configurazioni:
UE8 (codice SAP 3212517):
• 49 segnali digitali
• 16 comandi
• 9 ingressi analogici (telemisure)
• 8 uscite digitali
UE16 (codice SAP 3212512):
• 89 segnali digitali
• 32 comandi
• 17 ingressi analogici (telemisure)
• 16 uscite digitali
Le uscite digitali devono essere collegate al pin 7 (comune) e al pin 8 (uscita) dei
connettori a 9 poli. Ciascuna uscita digitale, configurabile come uscita “a livello” o “a
impulso”, deve essere associata alla variabile interna ISV relativa: ISV=1, uscita digitale alta;
ISV=0, uscita digitale bassa. Nel caso degli RGDM o degli RGDAT, l’UE è utilizzata “a livello”
per comandare l’inversione del verso di rilevazione del guasto a terra.
La UE è corredata di morsetti e connettori di interfacciamento con le apparecchiature di
campo (fig. 2/3).
Nella versione per 8 IMS/Interruttori BT (UE8) il pannello è equipaggiato sul fronte con:
- n. 8 connettori femmina a 12 pin e n. 8 connettori femmina a 9 pin del tipo
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corrispondente alla parte volante (maschio) utilizzata rispettivamente sugli IMS e
sui rilevatori di guasto;
- n. 20 morsetti per TS (per n. 8 TS disponibili + TS Apertura Porta Cabine e TS
Apertura IMS TR);
- n. 20 morsetti per TM (per n. 8 TM disponibili + 1 TM T-cab a 4 fili).
Nella versione per 16 IMS/Interruttori BT (UE16) il pannello è equipaggiato sul fronte con:
- n. 16 connettori femmina a 12 pin e n. 16 connettori femmina a 9 pin del tipo
corrispondente alla parte volante (maschio) utilizzata rispettivamente sugli IMS e
sui rilevatori di guasto;
- n. 36 morsetti per TS (per n. 16 TS disponibili + TS Apertura Porta Cabina e TS
Apertura IMS TR)
- n. 36 morsetti per TM (per n. 16 TM disponibili + 1 TM T-cab a 4 fili).
I morsetti devono permettere il serraggio di conduttori da 1,5 mm².
Il pannello della UE è inoltre equipaggiato con:
- un selettore Locale/Telecomando per abilitare le apparecchiature installate nella
cabina secondaria al comando elettrico locale (in posizione L) oppure tramite
telecontrollo (in posizione T), e fornisce la segnalazione Locale o Telecomando da
inviare a Centro; deve commutare l’alimentazione +A su +L o +T a seconda della
posizione, garantendo su questo contatto una adeguata portata di corrente
(corrente necessaria per la funzione di comando degli OdM);
- 3 LED di diagnostica;
- un tasto per il reset dell’apparato;
- una interfaccia USB 2.0 per la programmazione locale;
- un connettore D25 RS232 per la connessione del DCE;
- un connettore maschio a 12 poli (del tipo utilizzato per la connessione degli IMS)
per la connessione dei circuiti dell’alimentatore (segnalazioni e alimentazioni).
I circuiti provenienti dall’alimentatore sono di seguito elencati:
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Il cavallotto multipolare di collegamento tra UE e alimentatore (compreso in fornitura) è
equipaggiato alle due estremità con la parte volante del connettore a 12 poli e deve avere
lunghezza opportuna. I relativi conduttori devono avere sezione 1,5 mm².
All’interno del modulo UE, i collegamenti relativi ai circuiti +A e –A, +M e –M devono
avere sezione equivalente (conduttore o circuito stampato) non inferiore a 2 mm2.
4.1
Connettori
L’accoppiamento delle parti fissa e mobile di ciascun connettore è agevolato dalla
presenza di guide di polarizzazione e assicurato mediante appendici flessibili di bloccaggio.
I connettori previsti sulle tre piastre di interconnessione sono:
• connettori a 9 poli per la connessione degli RGDM/RGDAT;
• connettori a 12 poli per la connessione degli IMS;
• morsetti serrafilo per conduttori da 1,5 mm².
I contatti adoperati devono garantire, considerando anche la finitura e il trattamento
superficiali, l’ottenimento delle caratteristiche riportate qui di seguito:
- tensione di tenuta:
2 kVac
- portata nominale:
13 A
- caduta di tensione su coppia maschio-femmina percorsa da corrente = 5A: ≤ 50 mV
- forza di inserzione-estrazione: 0,40÷10 N/contatto
La disposizione dei connettori sulla piastra di interfacciamento e il percorso dei cavi è
tale da permettere l’agevole inserzione ed estrazione degli stessi. I connettori sono
equipaggiati con i soli contatti necessari ad esplicare le funzioni previste.
La UE viene alimentata dall’alimentatore/carica batteria a 24 V -15% +20%, realizzato
secondo quanto prescritto nel seguito. La UE deve essere immunizzata contro riduzioni
transitorie della tensione di alimentazione da 24 V a 12 V per un tempo di 100 ms e prevedere
circuiti dotati di protezione contro l’inversione di polarità.
L’energia fornita dall’alimentatore è utilizzata per alimentare l’UE e smistata ai pin
specificati dei connettori a 12 poli (fig. 6), per alimentare i motori degli OdM
(IMS/interruttori BT, ecc.) durante le manovre, e dei connettori a 9 poli (fig. 7), per alimentare
gli RGDM o gli RGDAT.
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Fig. 6 - Connettore rettangolare con pin di tipo maschio
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Fig 7 - Connettore rettangolare con pin di tipo maschio
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L’alimentatore deve funzionare a regime permanente con tensioni di ingresso alle
frequenze di alimentazione 50 Hz e 60 Hz.
Ciascun comando deve essere inoltrato al campo per mezzo di relè attuatori con contatti
liberi da tensione; la sezione e l’isolamento delle piste e dei conduttori devono essere idonei a
sopportare una corrente continua di 5A e una tensione di 110 V; i relè devono avere le
seguenti caratteristiche:
- corrente nominale dei contatti:
5A
- isolamento tra bobine e contatti:
3 kV
- potere di interruzione con L/R = 40 ms:
0,5 A
- durata al potere di interruzione nominale:
105 manovre
I relè devono poter essere abilitati o disabilitati tramite azionamento manuale del
commutatore “Locale/Telecomando” presente sul fronte dell’UE. Per il commutatore
"Locale/Telecomando" deve essere assicurata la medesima corrente nominale dei contatti dei
relè di attuazione.
Il tempo di eccitazione deve essere programmabile almeno tra 0,1 e 2 secondi a passi di
0,1 sec.
Deve essere assicurata doppia sicurezza nell’esecuzione e il controllo dell’unicità del
comando in attuazione (controllo 1/N), per tale ragione la procedura di esecuzione deve
prevedere 3 fasi:
1) predisposizione con controllo 1/N
2) pre-attivazione
3) esecuzione vera e propria
Ciascuna fase deve essere seguita da un controllo sul buon fine dell’operazione
precedente (un singolo guasto non deve causare in nessun caso l’attuazione di comandi
indesiderati).
Il valore di impedenza da verificare durante la fase di predisposizione 1/N deve essere
compreso nell’intervallo 5÷5000 Ω. Al di fuori di questo campo, la fase si ritiene fallita e si
procede alla generazione del relativo allarme. Il tempo complessivo per l’esecuzione di un
comando, comprensivo dell’intera procedura a doppia sicurezza, deve essere contenuto entro
30 ms.
La UE, nella versione UE8 e in quella UE16, deve disporre rispettivamente di 49 e 89
ingressi di segnale digitale liberamente programmabili come doppi permanenti (per la
segnalazione di posizione dei sezionatori), semplici permanenti e impulsivi. Ciascuno degli
ingressi di segnale dell’UE deve poter essere programmato, da solo o in combinazione con
altri, mediante configurazione da parte del Centro, come ingresso di allarme spontaneo. La
condizione che genera l’allarme (ingresso nello stato 0, 1, qualunque variazione) deve
parimenti risultare programmabile. Lo stato delle programmazioni deve essere verificabile a
distanza da Centro. Al verificarsi di una condizione di allarme su uno degli ingressi
programmati come sopra, la UPT impegna il mezzo trasmissivo e invia una chiamata verso
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uno dei tre numeri di Centro configurati. Una volta stabilito il collegamento con il Centro,
l’apparato periferico trasferisce, su richiesta dell’UPT stessa, un messaggio contenente la
variazione di stato che ha provocato l’emissione della spontanea.
Qualora il collegamento di cui sopra non venga stabilito correttamente, devono essere
reiterati i tentativi di trasmissione fino a quando l’UPT non riceva conferma della regolare
ricezione del messaggio. Il numero di tentativi e l’intervallo di tempo tra un tentativo e l’altro
devono risultare programmabili da remoto, in modo da impedire un impegno continuo del
mezzo trasmissivo incompatibile con il corretto esercizio della rete.
Il superamento dei limiti (inferiore e/o superiore) relativi agli ingressi di segnali
analogici (telemisure) deve poter essere programmato quale criterio di allarme spontaneo,
analogamente a quanto avviene per gli ingressi digitali.
L’abilitazione della funzione di invio delle chiamate spontanee deve risultare
singolarmente escludibile in qualunque momento su comando da parte del Centro. L’UPT
deve fornire, a seguito di un comando abilita/disabilita spontanea, o su semplice
interrogazione da parte del Centro, lo stato di abilitazione di ogni singolo segnale configurato.
Il tempo di permanenza dei segnali d’ingresso necessario per l’attivazione dei
telesegnali deve essere programmabile per ciascun ingresso tra un minimo di 10 ms e un
massimo di 5 s a passi di 10 ms.
Il ciclo di scansione degli ingressi da parte della UPT non deve avere una durata
superiore a 10 ms nelle peggiori condizioni.
Le insorgenze dei segnali impulsivi devono poter essere registrate, associate alla
data/ora (con precisione temporale al decimo di secondo) fornita dall’orologio di sistema, in
un buffer circolare con capacità di memorizzazione di almeno 200 record.
In particolare deve essere prevista la registrazione delle insorgenze dei segnali impulsivi
forniti dai rivelatori di guasto (passaggio corrente di guasto di fase e omopolare).
I circuiti di acquisizione delle misure (9 o 17 TM) sono del tipo bilanciato e devono
permettere l’azzeramento dell’offset per ogni singolo canale di misura.
Le grandezze in ingresso possono avere almeno i seguenti campi di variazione: ± 5
mAcc o 4 ÷ 20 mAcc.
Ogni ingresso è protetto da sovraccarichi a partire da valori che superino del 20% il
valore massimo programmato.
La risoluzione della conversione analogico-digitale dovrà essere di 12 bit (sull’intero
range d’ingresso); la precisione dell’intera catena di conversione deve essere del ± 1%.
Gli ingressi devono essere scanditi con le seguenti frequenze:
• almeno una volta al secondo quando è attiva una sessione di telemisura;
• almeno una volta al minuto primo nel caso di monitoraggio automatico (fuori
sessione di telemisura).
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A uno o più ingressi deve poter essere associata una condizione di allarme per
superamento di una soglia minima e/o massima; tale condizione deve poter provocare
l’emissione di una “Spontanea” verso l’unità centrale, se tale emissione risulta abilitata.
Nel caso di sessione attiva di telemisura, i dati forniti dalla scheda sono utilizzati per
aggiornare le misure che il Centro visualizza all’operatore.
In caso di monitoraggio automatico, i dati in ingresso saranno trattati dall’UPT che
provvederà a elaborare e memorizzare le medie a intervalli di 10 min (cfr. CEI EN 50160 §
2.2). I valori medi memorizzati saranno trasmessi al Centro su specifica interrogazione.
Devono essere previste aree locali di memoria in grado di contenere i valori medi
memorizzati per un periodo di almeno 2 settimane.
4.2
Gestione della comunicazione - Protocolli IEC 60870-5-101 e IEC 60870-5-104
La UPT potrà colloquiare con il sistema centrale adottando uno fra i due seguenti
protocolli di comunicazione:
IEC 60870-5-101;
IEC 60870-5-104 su porta seriale RS232.
Il tipo di protocollo adottato è descritto nel firmware applicativo caricato sull’apparato
UPT, e risulta indipendente dalle funzioni applicative svolte.
In pratica, a parità di funzionalità, esistono 2 FW applicativi: uno gestisce la
funzionalità specificata adottando il protocollo di comunicazione IEC 60870-5-101, l’altro
gestisce le medesime funzionalità, ma gestendo le informazioni adottando il protocollo di
comunicazione IEC 60870-5-104.
Protocollo IEC 60870-5-101
E’ necessario fare riferimento al profilo specificato nella norma IEC 60870-5-101
[profilo articolato su tre livelli OSI: 1 (Physical), 2 (Data-Link), e 7 (Application)] per il
“modo
di
trasmissione
sbilanciato”
e
nel
rispetto
delle
seguenti
precisazioni/modifiche/integrazioni.
Livello 1:
L’apparato UPT utilizza le seguenti reti trasmissive:
- Rete GSM 900
- Rete DCS 1800
- Rete PSTN
- Circuiti dedicati (4W leased line)
- Radio
- Rete Satellitare
Il DTE di UPT deve interfacciare dette reti mediante interfaccia fisica per modem
esterno (DCE esterno).
L’interfaccia fisica, per la connessione a un modem esterno deve avere le seguenti
caratteristiche:
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- Tipo: ITU-T V.24/V.28;
- Connettore: ISO 2110, tipo D, 25 poli, “maschio”;
- Circuiti d’interscambio gestiti.
L’alimentazione a 12 Vcc e a 24 Vcc per il DCE è disponibile ai capi di opportuni
morsetti (morsettiera nel vano batterie).
Per l’interscambio dati tra UPT e modem devono essere rispettate le seguenti
indicazioni:
- Velocità dati di riferimento: 9600 bps; l’UPT tuttavia deve essere progettata in
modo da poter operare anche a velocità più elevate, fino a un massimo di 128
Kbps, nel caso altri sistemi trasmissivi e tecnologie utilizzate lo consentano;
- Formato dati: carattere asincrono, 1 bit di start, 8 bit dati, nessuna parità, 1 bit di
stop;
- Controllo di flusso: software mediante l’impiego dei caratteri DC1 - DC3 (XON
- XOFF) e hardware mediante l'utilizzo dei circuiti C.106 (CTS) e C.105 (RTS).
Le funzionalità del modem devono essere gestite dall’UPT mediante modalità standard:
- comandi AT (GSM 07.05, GSM 07.07, V.25 ter);
- V.25 bis.
Nel caso di reti PSTN, GSM e DCS 1800, è previsto un meccanismo di ripristino del
collegamento (con relativi time-out) nel caso di caduta accidentale della linea.
Livello 2:
- il Centro avrà il ruolo di “Master” e l’UPT quello di “Slave”;
- il campo indirizzi deve essere composto da 2 ottetti;
- il “single control character” non deve essere usato;
Nel caso d’impiego delle reti GSM/DCS e PSTN:
- il bit di parità di ciascun carattere di 11 bit deve essere omesso (violazione della
regola R2, ogni carattere è quindi composto da 10 bit) attivando:
- nel caso di GSM/DCS, la modalità di trasmissione dati “non trasparente”
(RLP);
- nel caso di PSTN, la correzione d’errore V.42;
- il preambolo “idle” deve essere eliminato (violazione della regola R1);
- deve essere previsto in ricezione la discontinuità tra caratteri (intervallo intercarattere) della stessa trama (violazione della regola R3) secondo i time-out
tipici delle reti GSM/DCS e PSTN nelle modalità d’impiego indicate.
Nel caso di chiamata spontanea di liv. 1 da parte di una UPT, è stata individuata una
procedura su iniziativa del “Master” per il riconoscimento dell’interlocutore “Slave” e quindi
l’avviamento dello scambio.
I time-out previsti nello standard sono validi dall’istante di validazione della
connessione fisica (liv. 1).
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Livello 7:
- il protocollo applicativo deve essere realizzato secondo le indicazioni contenute
nella norma e secondo il profilo di interoperabilità contenuto del documento di
dettaglio;
- il sottoinsieme di messaggi prescelto, selezionato dall’insieme offerto dalla
norma, supporta l’espletamento delle attività applicative esposte nel documento
di dettaglio;
- tra processo applicativo e protocollo applicativo del DTE lato Centro è previsto
uno strato API (Application Program Interface) messo a disposizione da ENEL,
con funzionalità e caratteristiche.
Protocollo IEC 60870-5-104
Livello 1:
L’apparato UPT utilizza le seguenti reti trasmissive:
- Rete GPRS
- Reti IP Ethernet
Il DTE di UPT deve interfacciare dette reti mediante interfaccia fisica per modem
esterno (DCE esterno).
L’interfaccia fisica, per la connessione a un modem esterno deve avere le seguenti
caratteristiche:
- Tipo: ITU-T V.24/V.28;
- Connettore: ISO 2110, tipo D, 25 poli, “maschio”;
- Circuiti d’interscambio gestiti: vedi Appendice.
L’alimentazione a 12 Vcc e a 24 Vcc per il DCE è disponibile ai capi di opportuni
morsetti (morsettiera nel vano batterie).
Per l’interscambio dati tra UPT e modem devono essere rispettate le seguenti
indicazioni:
- Velocità dati di riferimento: 9600 bps; l’UPT tuttavia deve essere progettata in
modo da poter operare anche a velocità standard più elevate, nel caso che altri
sistemi trasmissivi e tecnologie utilizzate lo consentano;
- Formato dati: carattere asincrono, 1 bit di start, 8 bit dati, nessuna parità, 1 bit di
stop;
- Controllo di flusso: software mediante l’impiego dei caratteri DC1 - DC3 (XON
- XOFF) e hardware mediante l'utilizzo dei circuiti C.106 (CTS) e C.105 (RTS).
Le funzionalità del modem devono essere gestite dall’UPT mediante modalità standard:
- comandi AT (GSM 07.05, GSM 07.07, V.25ter);
- V.25bis.
Livello 2:
- il Centro avrà il ruolo di “Master” e l’UPT quello di “Slave”;
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- il campo indirizzi deve essere composto da 2 ottetti;
- il “single control character” non deve essere usato;
- i Time-out previsti nello standard sono validi dall’istante di validazione della
connessione fisica (liv. 1).
Livello 7:
- il protocollo applicativo deve essere realizzato secondo le indicazioni contenute
nella norma e secondo il profilo di interoperabilità contenuto del documento di
dettaglio;
- il sottoinsieme di messaggi prescelto, selezionato dall’insieme offerto dalla
norma, supporta l’espletamento delle attività applicative esposte nel documento
di dettaglio;
- tra processo applicativo e protocollo applicativo del DTE lato Centro è previsto
uno strato API (Application Program Interface) messo a disposizione da ENEL,
con funzionalità e caratteristiche.
4.3
Modalità di registrazione dei dati
La UPT, nel registrare gli eventi, deve provvedere al loro raggruppamento per tipo (SP
Single Point, DP Double Point, ecc…), slegandosi dalla reale sequenza temporale con cui
sono stati effettivamente generati.
In questo modo, nella fase di trasferimento dati al Centro, i pacchetti di risposta al
polling conterranno una quantità di dati massima (tranne ovviamente l’ultimo pacchetto per
tipo che può essere di dimensione parziale). L’indubbio vantaggio si evidenzia con la
minimizzazione del numero di pacchetti necessari (e quindi di tempo) nel trasferimento delle
informazioni al Centro, soprattutto nei casi in cui si generano molti eventi e di tipo
eterogeneo, caso tipico dei cicli di automazione. La corretta ricostruzione cronologica degli
eventi è a cura del sistema centrale, sfruttando le informazioni di marca oraria che la UPT ha
associato a questi eventi. Nella fase di sottofondo gli eventi sono sempre inviati per tipo, in
questo caso senza marca oraria, con la consueta modalità.
4.4
Alimentatore/caricabatterie
L’alimentatore/caricabatterie tiene in carica le batterie che forniscono l’alimentazione ai
componenti del sistema di telecontrollo della rete MT installati nella cabina secondaria:
- OdM (IMS motorizzati o interruttori MT, interruttori BT);
- rivelatori di guasto (RGDM o RGDAT);
- unità periferica (UPT);
- DCE.
L’alimentatore deve essere costituito da un raddrizzatore, cui va collegata in tampone
una batteria (che viene approvvigionata separatamente), dai circuiti elettronici per
monitorarne il funzionamento, nonché dai dispositivi di protezione, manovra, regolazione e
segnalazione. In condizioni normali il raddrizzatore contribuisce a fornire l’energia necessaria
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ad alimentare i carichi sopra elencati e a tenere in carica la batteria avente le caratteristiche
riportate sulla presente Specifica Tecnica. In caso di assenza o di anomalia dell’alimentazione
in c.a., e/o per insufficiente erogazione del raddrizzatore per qualsiasi causa, è la sola batteria
ad alimentare i carichi; al ripristino delle condizioni normali il raddrizzatore deve riprendere il
regolare funzionamento; nei transitori non deve verificarsi alcuna soluzione di continuità
dell’alimentazione in c.c..
L’alimentatore deve essere provvisto sul fronte di una porta USB 2.0 per la connessione
con PC, sul quale deve girare un opportuno software che consenta di eseguire operazioni di
taratura e verifica. A tale scopo deve essere fornito un programma adatto a essere eseguito su
un PC portatile dotato di S.O. Windows XP, Windows Vista o Windows 7. Tale programma
deve poter essere installato su PC e aggiornabile in modalità “silent” tramite Software
Delivery. Nella presente specifica s’intende che tutte le funzioni per le quali è richiesto
l’utilizzo di un relè possono essere implementate mediante dispositivi statici funzionalmente
equivalenti.
Il raddrizzatore deve poter essere alimentato in corrente alternata monofase, sia a 100 V
tramite un TV derivato dalla rete MT sia a 230 V dalla rete BT, e deve essere costituito da
trasformatore di alimentazione e di isolamento a 50 / 60 Hz (con schermo elettrostatico
interposto fra primario e secondario e collegato a massa), ponte raddrizzante con diodi al
silicio, complesso di regolazione e stabilizzazione tipo "switching" e diodo di
disaccoppiamento dalla batteria.
La scelta dell’alimentazione c.a. (100 V / 230 V) deve avvenire per mezzo di un
opportuno selettore posto sul retro (l’alimentatore deve essere fornito con il selettore
posizionato su 230 Vca).
Le caratteristiche elettriche dell’alimentatore devono essere le seguenti:
- tensione di rete:
100/230 Vca
- campo di variazione della tensione:
-10% +20%
- frequenza nominale:
50 Hz
(deve essere garantita la compatibilità di funzionamento a 60 Hz)
- tensione nominale di uscita:
24 Vcc
- campo di regolazione della tensione di uscita:
23÷28 Vcc
- corrente massima erogabile (fissa):
5 A ± 5%
(al variare della tensione di alimentazione nel range previsto)
- rendimento alimentatore:
≥ 75% ± 3%
(alla corrente massima erogabile di 5 A e alla tensione nominale di 24 Vcc)
- stabilità in regime statico:
± 1%
(per variazioni contemporanee della tensione di rete dal 90 al 120% del valore
nominale in qualsiasi condizione di carico da 0 al 100%)
- stabilità in regime dinamico:
± 5%
(per variazioni a gradino del carico pari a ± 25% intorno a 0,5 In)
- ondulazione residua (ripple) alla massima corrente erogabile:
≤ 2%
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La tensione di uscita del raddrizzatore, al valore della tensione di mantenimento
prescritto dal costruttore della batteria stessa (normalmente 27,24 V, pari a 2,27 V/elemento, a
20°C) deve poter essere regolata con una risoluzione di regolazione di ± 0,02 V.
Il raddrizzatore deve poter caricare anche batterie a elettrolita assorbito; in questo caso il
valore della tensione di carica in tampone deve potersi modificare automaticamente in
relazione al valore della temperatura assunta dalla batteria. A tale scopo il raddrizzatore deve
essere provvisto di una termosonda, da applicare a ridosso del contenitore di uno dei due
accumulatori, tramite la quale il valore V della tensione di carica viene modificato secondo la
funzione V = (27,96 - 0,036T) ± 1% (dove T rappresenta la temperatura misurata in °C).
La termosonda deve essere connessa all’alimentatore senza interposizione di morsetti; il
relativo cavetto di connessione deve avere lunghezza non inferiore a 0,5 m.
L'accensione e lo spegnimento del raddrizzatore senza carico e senza batteria non deve
dare luogo a sovratensioni sull'uscita eccedenti il 5% del valore nominale. Tutte le regolazioni
e le relative verifiche dei valori impostati devono poter essere eseguite via software.
4.5
Controllo delle tensioni di rete, dell’alimentatore e della batteria
Le tensioni di rete (controllata a monte dei fusibili di protezione), dell’alimentatore e
della batteria devono essere continuamente monitorate tramite circuiti elettronici che devono
esplicare le seguenti funzioni:
- spegnere la segnalazione locale di “PRESENZA RETE” e generare un allarme a
distanza di “RVS” quando la tensione di alimentazione a 230 Vca (Vn) assume
un valore ≤ 20% Vn ± 10% per un tempo ≥ 200 ms ± 10%; il ripristino della
segnalazione deve avvenire quando la tensione assume successivamente un
valore ≥ 80% Vn ± 10% per un tempo ≥ 250 ms ± 10%;
- generare un allarme, con segnalazione locale e a distanza di “BASSA Vcc”,
quando la tensione di batteria assume un valore ≤ 23,5 V ± 1% per un tempo ≥
30 s ± 10% e disattivarlo quando la tensione assume un valore ≥ 24,5 V ± 1%;
le soglie di insorgenza e ripristino devono poter essere regolate in un campo di
taratura compreso tra 20 Vcc e 30 Vcc (risoluzione di regolazione 0,1 V); i tempi
devono poter essere tarati tra 0 e 60 secondi (a gradini di 1 secondo);
- spegnere la segnalazione locale normalmente accesa “PRESENZA Vcc” ed
effettuare, diseccitando il relè A, il distacco, per minima tensione, di tutti i
circuiti ausiliari, quando la tensione misurata assume un valore ≤ 21,6 V ± 1%
per un tempo ≥ 30 sec ± 10%; l’assorbimento massimo del sistema, dopo il
distacco dei circuiti ausiliari, deve essere ≤ 50 mA; il ripristino
dell’alimentazione dei carichi e della segnalazione “PRESENZA Vcc” deve
avvenire automaticamente quando la tensione di batteria assume un valore ≥
22,8 V ± 1%; le soglie di insorgenza e ripristino devono poter essere regolate in
un campo di taratura compreso tra 20 Vcc e 30 Vcc (risoluzione 0,1 V); i tempi
devono poter essere tarati tra 0 e 60 secondi (a gradini di 1secondo);
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Specifica Tecnica
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- generare un allarme, con segnalazione locale di “MASSIMA Vcc”, a distanza di
“AVARIA RADDRIZZATORE”, ed effettuare, eccitando il relè bistabile B, un
intervento di distacco dell’alimentazione in c.a. quando la tensione misurata sul
raddrizzatore, a monte del diodo di disaccoppiamento, assume un valore ≥ 29,1
V ± 10% per un tempo ≥ 5 sec ± 10%; l'eventuale ripristino dell’erogazione
deve avvenire in modo automatico dopo 30 min ± 10% mentre quello della
segnalazione a distanza di “AVARIA RADDRIZZATORE” deve avvenire dopo
10 min ± 10% dell'eventuale ripristino andato a buon fine; tale ripristino deve
anche essere possibile tramite il pulsante di "RESET"; la segnalazione locale di
"MASSIMA Vcc" deve essere ripristinabile solo manualmente con il pulsante di
"RESET"; le soglie di insorgenza e ripristino devono poter essere regolate in un
campo di taratura compreso tra 25 Vcc e 35 Vcc (risoluzione 0,1 V); il tempo di
ripristino deve poter essere tarato tra 0 e 60 minuti (a gradini 1 minuto);
- generare un allarme a distanza di “AVARIA RADDRIZZATORE” in
corrispondenza dell’intervento dei fusibili di protezione sull’alimentazione 230 Vac;
- generare un allarme locale e a distanza di “ANOMALIA BATTERIA”, quando il
test dell'efficienza della batteria abbia esito negativo; tale allarme deve essere
ripristinabile solo manualmente, tramite il pulsante di ripristino “RESET”.
4.6
Dispositivo per la verifica dell'efficienza batteria
Deve essere predisposto un circuito che provveda alla verifica dell'efficienza della
batteria attivato tramite temporizzazione (valore configurabile) interna all'alimentatore e da un
pulsante "TEST BATTERIA" posto sul fronte dell'alimentatore; durante l’esecuzione del test
il led “ANOMALIA BATTERIA” posto sul fronte del pannello deve lampeggiare.
Il test deve ridurre la tensione di uscita dell'alimentatore ad un livello opportuno ed
eseguire una scarica della batteria su carico resistivo di 13,5 ohm per un tempo massimo di 15
min ± 10%; le modalità realizzative del test devono essere tali da non provocare l'emissione di
allarmi (BASSA Vcc, AVARIA RADDRIZZATORE, ecc.) qualora il test stesso vada a buon
fine; la soglia di tensione (Vsoglia) utilizzata per discriminare l'esito del test deve essere
programmabile via SW da 22,45 a 25 Vcc (passo 0,05 V), con valore di default pari a 23,75
Vcc.
Il test deve essere effettuato con cadenza periodica (programmabile, impostata per
default a “settimanale”) e deve poter essere escluso via SW.
4.7
Dispositivi di predisposizione, segnalazione e protezione
Sul fronte del pannello devono essere previsti:
 n. 5 led per la segnalazione locale di:
- PRESENZA RETE con led verde;
- PRESENZA Vcc con led verde;
- BASSA Vcc con led rosso;
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- MASSIMA Vcc con led rosso;
- ANOMALIA BATTERIA con led rosso;
 un pulsante (RESET) per il ripristino del funzionamento del raddrizzatore;
 un pulsante TEST BATTERIA per attivare il test;
 un sezionatore con fusibili (fase e neutro) del tipo ritardato
sull'alimentazione di 230 Vca avente le seguenti caratteristiche:
- tensione nominale:
230 Vca
- corrente nominale sezionatore:
≥5A
- corrente nominale fusibili:
2,5 A
 un fusibile del tipo ritardato sull'uscita (polo negativo) verso la batteria
avente le seguenti caratteristiche:
- tensione nominale:
24 Vcc
- corrente nominale:
20 A
 un interruttore magnetotermico bipolare (42-M), rispondente alla Norma
CEI EN 60947-2, avente le seguenti caratteristiche:
- tensione nominale d’impiego:
24 Vcc
- corrente nominale:
20 A
- curva di intervento:
C
- potere d’interruzione:
4,5 kA
- contatto ausiliario discorde 1 A a 24 Vcc: tale contatto ausiliario discorde è
utilizzato per inviare il telesegnale di allarme “AVARIA MOTORI”;
 un interruttore bipolare (42-1) avente le seguenti caratteristiche:
- tensione nominale d’impiego:
24 Vcc
- corrente nominale:
2A
- potere d’interruzione:
2,5 kA
 un connettore a 12 poli per lo scambio dei circuiti con la UE;
 un connettore a 9 poli per lo scambio dei circuiti con batterie e morsettiera ;
 una presa tripolare, tipo CEI 23-13 (IEC 60320-1), C14, maschio, per
l’ingresso dell’alimentazione in c.a..
La spina tripolare per la terminazione del cavo di alimentazione c.a. è compresa in
fornitura. Deve essere previsto un termistore (PTC) a protezione dell’uscita dall’alimentatore
per l’alimentazione dei circuiti ausiliari di idonee caratteristiche. Sul retro dell’alimentatore
deve essere posto un commutatore per la selezione della tensione c.a. di alimentazione (100 V
/ 230 V). Le connessioni interne all'alimentatore devono essere scelte in modo da evitare che i
conduttori possano assumere temperature superiori a quelle limite previste.
I conduttori devono essere del tipo N07V-K, con tensione di isolamento Uo/U
300/500V e avere caratteristiche di non propagazione dell’incendio secondo la Norma CEI 2022. Tutte le connessioni devono essere contrassegnate con un collarino indicante il riferimento
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del morsetto corrispondente. In particolare le connessioni per i poli della batteria, di colore
rosso per il positivo e nero per il negativo, devono avere una sezione 3 mm² (21,5 mm²),
lunghezza 0,8 m e sul lato batteria devono essere contrassegnate con un collarino indicante la
rispettiva polarità; le estremità per il collegamento ai poli della batteria devono essere lasciate
libere (opportunamente isolate, tra loro e verso massa) in quanto verranno attestate, in maniera
idonea, al momento dell’installazione della batteria stessa.
5
PRESCRIZIONI DI FORNITURA
5.1
Documentazione tecnica
Gli elementi tecnici da presentare in offerta sono precisati nella lettera d’invito.
Entro 15 (quindici) giorni solari dalla data di emissione dell’ordine, il Fornitore invia ad
Acea Distribuzione, per ognuna delle tipologie di UPT richiesta, la documentazione di seguito
elencata:
a) Disegni di ingombro e viste quotate (pianta, prospetto e fianco) da cui risultino le
dimensioni del complesso;
b) Schema elettrico unifilare dei componenti principali dell’UPT;
c) Dettagliata descrizione delle caratteristiche costruttive, specifica tecnica e
documentazione relativa a tutte le apparecchiature e i materiali da impiegare;
d) Caratteristiche degli attacchi terminali di entrata e di uscita dell’unità periferica
con relativa tabella dei cavi collegabili;
e) Manuale esplicativo sulla manutenzione, movimentazione, trasporto e stoccaggio
a magazzino dell’UPT, con le caratteristiche delle risorse da utilizzare (personale,
mezzi di sollevamento, attrezzature speciali, ecc.).
f) Disegno della targa dei dati caratteristici;
g) Caratteristiche della resina impiegata per i materiali isolanti utilizzati
nell'apparecchiatura;
h) Fotografie dei 6 lati dell’UPT.
Acea Distribuzione esamina la documentazione di cui sopra e, se del caso, può chiedere
delucidazioni e/o integrazioni. Entro 15 (quindici) giorni solari dalla data di ricezione degli
ultimi documenti richiesti, Acea Distribuzione emette il proprio nulla osta ai fini della
costruzione delle unità.
A giudizio insindacabile di Acea Distribuzione, una diversa procedura può essere
concordata nel caso il Fornitore abbia già fornito, e Acea Distribuzione accettato, UPT della
tipologia di cui all’ordine. È compito del Fornitore contattare gli uffici tecnici di Acea
Distribuzione e, se del caso, chiedere l’attuazione della diversa procedura di cui sopra.
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5.2
Prescrizioni generali per le prove
In conformità alle norme CEI citate al precedente capitolo 2 e alle norme UNI EN
22768-1 e 22768-2, nelle versioni progressivamente aggiornate, le prove vengono avviate,
presso lo stabilimento del Fornitore o presso un laboratorio concordato con Acea
Distribuzione, alla presenza di un collaudatore della medesima, previo accordi e
comunicazione scritta, secondo quanto previsto nell’ordine di acquisto, di disponibilità della
sala prove per prototipo o lotto di fornitura approntato, della data, della durata e del luogo (o
dei luoghi) previsto(i) reso(i) disponibile(i) per l’esecuzione delle stesse prove.
Tutte le prove ed esperimenti, eseguiti in fabbrica o presso altri laboratori, sono
compiuti a spese del Fornitore; queste spese comprendono anche il costo dei materiali e pezzi
impiegati che si rendessero inservibili, e ciò sia nel caso di accettazione sia di rifiuto della
fornitura. Dalle predette spese sono escluse quelle inerenti al collaudatore Acea, che
rimangono a carico di quest’ultima.
Le partite rifiutate devono essere sostituite o adeguate, per essere nuovamente sottoposte
alle prove prescritte, nel più breve tempo possibile e comunque entro un periodo non
superiore a 1/3 dell’originario termine di consegna stabilito, ferma restando l’applicazione
delle penali per ritardo. Ulteriori prove con esito negativo danno luogo al rifiuto della
fornitura.
Acea Distribuzione effettua la verifica della conformità al tipo prevista dalle norme CEI.
Acea Distribuzione stessa può soprassedere, a suo insindacabile giudizio, all’effettuazione
delle prove di tipo nel caso che il Fornitore sia in grado di esibire idonea certificazione
rilasciata da Organismi riconosciuti nell’ambito dello SEE (Spazio Economico Europeo)
compresi tra quelli indicati nel Decreto del Ministero dell’Industria, del Commercio e
dell’Artigianato del 13-6-1989 (G.U. del 24-7-1989), aggiornato da successive disposizioni,
oppure riconosciuti da ACCREDIA (Ente Italiano di Accreditamento) e nell’ambito dello SEE
all’EA (European Cooperation for Accreditation). Tali laboratori sono definiti nel presente
documento come “Laboratori Ufficiali”.
Qualora, peraltro, Acea Distribuzione ritenesse di dover richiedere l’esecuzione delle
prove di tipo anche in presenza di tali certificazioni, le prove sono a carico di Acea
Distribuzione stessa nel caso di esito favorevole e del Fornitore nel caso di esito non
favorevole, con conseguente rifiuto della fornitura.
Si dà facoltà al Fornitore di richiedere una prova di appello consistente nella ripetizione,
con esito favorevole, della prova risultata negativa, da eseguirsi su una campionatura doppia
di quella esaminata.
Le prove previste sono di seguito elencate nelle successive pos. 5.3 e 5.4.
5.3
Prove di tipo
Le UPT di cui alla presente Specifica Tecnica sono assoggettate all’esecuzione delle
prove di tipo eseguite su prototipo, in caso di prima produzione, ovvero su apparecchiature
scelte a caso dal ciclo produttivo, a insindacabile giudizio di Acea Distribuzione.
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Tutte le verifiche e le prove di tipo, debbono essere effettuate in conformità alle norme
CEI citate al precedente capitolo 2.
L’apparecchiatura realizzata per le prove, ovvero un’apparecchiatura scelta da Acea
Distribuzione tra quelle comprese nella fornitura, è sottoposta alle seguenti prove:
a) esame a vista e verifica delle caratteristiche geometriche e costruttive;
b) prova di riscaldamento e verifica dei limiti di sovratemperatura;
c) verifiche di comportamento e funzionamento elettrico;
d) verifica delle caratteristiche funzionali previste dalla presente specifica;
e) verifica della stabilità;
f) prove d’isolamento e di rigidità dielettrica;
g) verifica del grado di protezione, delle distanze in aria e superficiali;
h) prove di immunità alle interferenze elettromagnetiche;
i) prove di immunità a treni di onde sinusoidali in bassa tensione, nella banda di
frequenza compresa tra 0,01 e 1 MHz;
j) prove climatiche;
k) prove di capacità, carica e scarica delle batterie di accumulatori;
Le condizioni ambientali normali di riferimento per dette prove risultano:
temperatura
15 ÷ 40 °C
pressione atmosferica
86 ÷ 106 kPa
umidità relativa
45 ÷ 75 %
Nel caso di esito negativo di una di tali prove, si procede come segue:
 per prove su prototipo, si ripete la prova dopo aver modificato il prototipo come
richiesto sulla base del difetto riscontrato, a meno che la prova fallita non sia
ripetibile sul prototipo (ad es. perché danneggiato) e, pertanto, si deve procedere
con un nuovo prototipo, sul quale sono eseguite tutte le prove; in caso di esito
ancora sfavorevole, l’apparecchiatura deve, comunque, intendersi definitivamente
rifiutata e si deve procedere con un nuovo ulteriore prototipo, sul quale sono
eseguite tutte le prove;
 per prove su apparecchiature scelte nel ciclo produttivo, si dà facoltà al fornitore
di richiedere una prova di appello consistente nella ripetizione, con esito
favorevole, di tale prova, da eseguirsi su due esemplari; in caso di esito ancora
sfavorevole, sono rifiutate tutte le macchine del lotto in produzione.
Nel caso in cui il Fornitore non sia in grado di produrre un prototipo o macchine in
grado di superare tutte le prove di tipo, Acea Distribuzione ha facoltà di risolvere il contratto.
Il compenso economico per le prove di tipo e speciali è riconosciuto al Fornitore solo
per una serie completa di prove, sulla stessa unità e tutte con esito favorevole.
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Acea Distribuzione si riserva la facoltà di accedere in qualsiasi momento alla fabbrica
per verificare lo stato di avanzamento dei lavori di costruzione, la rispondenza dei materiali e
delle lavorazioni alla presente specifica e alla normativa vigente.
5.4
Prove di accettazione
Le prove di accettazione sono eseguite su tutti gli esemplari della fornitura o, a
insindacabile giudizio di Acea Distribuzione, su di un campione di apparecchiature costituito
almeno dal 20% del lotto di fornitura, in base alle norme CEI citate, e comprendono:
a) esame a vista e verifica delle caratteristiche costruttive (conformità al
prototipo);
b) controllo dell’apparecchiatura, ivi compreso il cablaggio e prove di
funzionamento elettrico.
Prove e verifiche, in fase di accettazione, sono finalizzate al controllo che i materiali
impiegati, le lavorazioni, i montaggi e le finiture siano eseguiti a regola d’arte in conformità
alle norme CEI, alle prescrizioni della presente specifica e ai prototipi provati con esito
favorevole, in modo da offrire la massima affidabilità nel loro impiego in esercizio.
Tutte le prove di accettazione, sono compiute, ove non diversamente specificato, a spese
del Fornitore; queste spese comprenderanno anche il costo dei materiali e pezzi impiegati che
si rendessero inservibili, e ciò sia in caso di accettazione sia di rifiuto della fornitura.
Le prove di accettazione vengono avviate, presso lo stabilimento del Fornitore alla
presenza di un collaudatore di Acea Distribuzione, previo accordi secondo le modalità di cui
alla precedente pos. 5.2. Dalle predette spese sono escluse quelle inerenti al collaudatore Acea
Distribuzione, che rimangono a carico di quest’ultima.
Il Fornitore deve comunque allegare a ciascun esemplare la raccolta dei rapporti delle
prove eseguite. In caso di esito negativo di tali prove di accettazione, le partite rifiutate
debbono essere sostituite, per essere nuovamente sottoposte alle prove prescritte, nel più breve
tempo possibile e comunque entro un periodo non superiore ad 1/3 dell'originario termine di
consegna stabilito, ferma restando l'applicazione delle penali. Ulteriori prove con esito
negativo daranno luogo al rifiuto della fornitura.
5.5
Imballaggio, trasporto, immagazzinamento e posa in opera
Le UPT debbono essere imballate singolarmente e adeguatamente al fine di assicurarne
l’integrità durante le operazioni di trasporto e di immagazzinamento; le UPT imballate devono
essere saldamente fissate su una pedana di legno che deve avere un carico utile nominale pari
ad almeno 1000 kg. Va anche prevista e applicata una copertura esterna in pellicola
impermeabile trasparente tale da evitare depositi di polvere e infiltrazioni di acqua piovana.
Su ciascun imballo deve essere stampato il nominativo del Fornitore, il tipo di apparecchiatura
(come denominato nella presente Specifica) e il codice SAP Acea Distribuzione del materiale
(tutte le scritte devono avere un carattere di altezza minima 50 mm, nera su fondo bianco).
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Qualora il collo contenente il materiale o la stessa pedana dovessero presentarsi, anche
parzialmente, danneggiati in maniera da richiedere l’intervento del personale Acea
Distribuzione, il collo non viene preso in carico ma restituito, seduta stante, al trasportatore.
6
COLLAUDO
Il collaudo, su tutte le UPT risultate accettabili a seguito delle prove di accettazione
eseguite in fabbrica, è effettuato presso Acea Distribuzione e/o Ente o Istituto di sua fiducia e
le operazioni sono ultimate entro 30 (trenta) giorni dalla data di consegna di tutte le unità, di
tutti i documenti tecnici (disegni meccanici e di montaggio, schemi elettrici, istruzioni per la
manutenzione e l’esercizio, ecc.) e delle certificazioni richieste dalla vigente normativa
italiana (ISPESL, ASL, ecc.) presso il Magazzino di Roma.
Le operazioni di collaudo riguarderanno, ad insindacabile giudizio di Acea
Distribuzione, un campione di apparecchiature costituito almeno dal 10% del lotto di fornitura
(numero di unità dello stesso tipo), in ogni caso non meno di 2 unità, e consisteranno nella
ripetizione delle prove di cui alla precedente posizione 5.4.
Della data di inizio delle operazioni di collaudo viene dato formale avviso al Fornitore
che può presenziare con un proprio rappresentante.
Qualora nel collaudo anche una sola unità del campione risultasse non rispondente alle
prescrizioni d’ordine, l’intero lotto deve essere sottoposto alla ripetizione delle prove
negative, a totale carico del Fornitore.
In caso di divergenza rispetto alle operazioni di collaudo, il Fornitore può richiedere
l’arbitrato o all’atto dell’ultimazione delle operazioni cui abbia presenziato o entro 15 giorni
dalla notifica dei risultati.
Peraltro, se non si addivenisse di comune accordo all’attribuzione dell’incarico per
l’arbitrato entro un mese dall’ultimazione del collaudo, Acea Distribuzione ha la facoltà di
rivolgersi al Presidente della Federazione Italiana di Elettrotecnica, Elettronica, Automazione,
Informatica e Telecomunicazioni (AEIT) per la nomina di un collaudatore, il cui giudizio è
accettato dalle due parti senza riserva alcuna, a tutti gli effetti della fornitura.
La richiesta di arbitrato interrompe i termini contrattuali e le conseguenze economiche
sono a carico della parte soccombente, non esclusi i danni per la mancata disponibilità della
fornitura.
7
GARANZIE
Il Fornitore delle UPT è l'unico garante nei confronti di Acea Distribuzione contro tutti i
difetti di materiale e di costruzione oltre che, indipendentemente dai collaudi effettuati, per la
piena rispondenza alla specifica tecnica di Acea Distribuzione stessa. La garanzia prevede
qualsiasi riparazione o sostituzione gratuita, trasporti compresi, nel più breve tempo possibile
ma comunque entro tre mesi dalla notifica al Fornitore, di unità o componenti:
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a) per un periodo di 24 mesi dalla messa in servizio, ma non oltre 30 mesi dalla data
di fine collaudo presso Acea Distribuzione con esito favorevole, nei casi di difetti
riscontrati;
b) per un periodo di 5 anni dalla data di fine collaudo presso Acea Distribuzione con
esito favorevole, nei casi di non rispondenza alla specifica tecnica di Acea
Distribuzione accertata successivamente al collaudo.
Il periodo di sospensione dal servizio dovuto a difetti di materiale e di costruzione
prolunga la durata della garanzia del tempo intercorrente tra la notifica del guasto e la
riconsegna dell’unità da parte del Fornitore. Per tutte le parti dell’UPT che, in regime di
garanzia, siano state sostituite, riparate o comunque influenzate da tali operazioni, gli obblighi
di garanzia nei casi di difetti riscontrati si estenderanno di ulteriori 12 mesi, a partire dalla
data di ultimazione della sostituzione o della riparazione.
8
SMALTIMENTO A FINE VITA OPERATIVA
Il Fornitore deve comunicare per iscritto ad “Acea Distribuzione S.p.A. - Qualità e
Sicurezza”, prima della comunicazione di approntamento al collaudo, le modalità di
smaltimento e/o riciclo dell’unità e/o delle sue parti, oggetto della presente specifica, una
volta che sia giunta a fine vita operativa.
Il Fornitore deve, per quanto possibile, prevedere materiali per i quali sia fattibile il
riciclo, mediante recupero e riutilizzo, piuttosto che lo smaltimento a discarica; deve
comunque preferibilmente utilizzare, laddove possibile, materiali per i quali sia elevato il
grado di biodegradabilità. Quanto sopra deve essere previsto in conformità alle leggi,
regolamenti e norme vigenti in materia di salvaguardia ambientale.
9
ALLEGATI
Si considerano parte integrante della presente specifica tecnica i seguenti disegni
allegati, inerenti agli schemi di principio del collegamento UPT e dell’alimentazione.
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Fig. 8 - Interfacciamento Alimentatore - UE e UE - campo
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Fig. 9 - Schema di principio alimentatore
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