CAPITOLO 11 La domanda aggregata II: applicare il modello IS-LM Domande di ripasso 1. La curva di domanda aggregata rappresenta la relazione inversa tra il livello dei prezzi e il livello del reddito nazionale. Nel capitolo 9 abbiamo analizzato una teoria semplificata della domanda aggregata, fondata sulla teoria quantitativa della moneta. In questo capitolo abbiamo visto come il modello IS-LM offra una teoria più completa della domanda aggregata. Possiamo spiegare la pendenza negativa della curva di domanda aggregata esaminando cosa accade al modello IS-LM quando varia il livello dei prezzi. Come mostra la figura 11.1(A), per una data offerta di moneta, un aumento del livello dei prezzi da P 1 a P 2 fa spostare la curva LM verso sinistra, perché i saldi monetari reali diminuiscono; questo provoca una riduzione del reddito aggregato da Y 1 a Y 2. La curva di domanda aggregata nella figura 11.1(B) sintetizza la relazione tra il livello dei prezzi e il reddito che scaturisce dal modello IS-LM. Figura 11.1 A. Il modello IS - LM LM (P = P 1) P Livello dei prezzi Tasso di interesse B. La curva di domanda aggregata LM (P = P 2) r B A P2 P1 IS Y2 DA Y2 Y1 Reddito, prodotto Y1 Reddito, prodotto 2. Nel modello della croce keynesiana il moltiplicatore delle imposte ci dice che, per ogni dato tasso di interesse, un aumento delle imposte provoca una diminuzione del reddito pari a ⌬T ⫻ [–PMC/(1 – PMC )]. Come mostra la figura 11.2, questo provoca uno spostamento di pari misura della curva IS verso sinistra. L’equilibrio dell’economia si sposta dal punto A al punto B. L’aumento delle imposte riduce il tasso di interesse da r1 a r 2 e il reddito nazionale da Y1 a Y 2. Il consumo diminuisce a causa della diminuzione del reddito disponibile; l’investimento aumenta a causa della flessione del tasso di interesse. Osserviamo che nel modello IS-LM la diminuzione del reddito è inferiore rispetto al modello della croce keynesiana, perché il modello IS-LM tiene conto anche del fatto che l’investimento aumenta al diminuire del tasso di interesse. 77 Figura 11.2 r Tasso di interesse LM ⌬T × r1 A – PMC 1 – PMC B r2 IS1 IS2 Y2 Y1 Y Reddito, prodotto 3. Dato un livello dei prezzi fisso, una diminuzione dell’offerta nominale di moneta fa diminuire i saldi monetari reali. La teoria della preferenza per la liquidità ci dice che, per ogni dato livello di reddito, una diminuzione dei saldi monetari reali porta a un aumento del tasso di interesse. Pertanto la curva LM si sposta verso sinistra, come mostra la figura 11.3. L’equilibrio si sposta dal punto A al punto B. La diminuzione dell’offerta di moneta riduce il reddito e aumenta il tasso di interesse. Il consumo diminuisce in conseguenza della diminuzione del reddito, mentre l’investimento diminuisce a causa dell’aumento del tasso di interesse. r LM2 Figura 11.3 Tasso di interesse LM1 r2 r1 B A IS Y2 Y1 Reddito, prodotto Y 4. Una diminuzione dei prezzi può portare sia a un aumento sia a una diminuzione del reddito di equilibrio. I modi in cui una diminuzione dei prezzi può far aumentare il reddito sono due. In primo luogo, l’aumento dei saldi monetari reali fa spostare la curva LM verso destra, facendo di conseguenza aumentare il reddito. In secondo luogo, la curva IS si sposta verso destra a causa dell’effetto Pigou: dato che i saldi monetari reali sono parte della ricchezza dei nuclei familiari, un loro aumento dà al consumatore la sensazione di essere più ricco e lo induce ad aumentare la spesa, spostando la curva IS e facendo aumentare il reddito. Anche i modi con i quali una diminuzione del livello dei prezzi può ridurre il reddito sono due. Il primo fa riferimento alla teoria debito-deflazione. Una diminuzione inattesa del livello dei prezzi ridistribuisce la ricchezza tra creditori e debitori; se i debitori hanno una propensione marginale al consumo più elevata dei creditori, la ridistribuzione induce i debitori a contrarre la spesa in misura maggiore rispetto a quanto i creditori aumentino la propria. Di conseguenza, il consumo aggregato diminuisce, la curva IS si sposta verso sinistra e il reddito diminuisce. Il secondo fa riferimento all’effetto della deflazione attesa. Ricordiamo che il tasso di interesse reale r è uguale al tasso di interesse nominale i meno il tasso di inflazione attesa e (r ⫽ i – e ); se tutti si aspettano che i prezzi in futuro diminui- 78 scano (cioè se e è negativo), per ogni dato tasso di interesse nominale il tasso di interesse reale è più alto; un più alto tasso di interesse reale deprime l’investimento e fa spostare la curva IS verso sinistra, provocando una contrazione del reddito. Problemi e applicazioni pratiche 1. (a) Se la banca centrale aumenta l’offerta di moneta, la curva LM si sposta verso destra, come nella figura 11.4; di conseguenza, il reddito aumenta e il tasso di interesse diminuisce. L’aumento del reddito disponibile determina un aumento del consumo, mentre la diminuzione del tasso di interesse incentiva gli individui ad aumentare l’investimento. r Figura 11.4 Tasso di interesse LM1 LM2 r1 A r2 B IS Y Y2 Y1 Reddito, prodotto (b) Se la spesa pubblica aumenta, il moltiplicatore della spesa pubblica ci dice che la curva IS si sposta verso destra in misura pari a [1/(1 – PMC )]⌬G, come mostra la figura 11.5: di conseguenza, il reddito e il tasso di interesse aumentano. L’aumento del reddito disponibile provoca un aumento del consumo, mentre l’aumento del tasso di interesse provoca una contrazione della domanda di investimento. Figura 11.5 r Tasso di interesse ⌬G 1 – PMC LM r2 r1 B A IS1 Y1 Y2 Reddito, prodotto IS2 Y (c) Se il governo aumenta le imposte, il moltiplicatore delle imposte ci dice che la curva IS si sposta verso sinistra in misura pari a [–PMC/(1 – PMC )]⌬T, come mostra la figura 11.6: di conseguenza, il reddito e il tasso di interesse diminuiscono. La riduzione del reddito disponibile, provocata da una diminuzione del reddito e da un aumento delle imposte, fa contrarre il consumo. Viceversa, la riduzione del tasso di interesse determina un aumento degli investimenti. 79 r Figura 11.6 Tasso di interesse – PMC 1 – PMC ⌬T LM r1 A B r2 IS2 IS1 Y Y1 Y2 Reddito, prodotto (d) Per valutare lo spostamento della curva IS in seguito a un aumento di identico ammontare della spesa pubblica e delle imposte, dobbiamo sommare i due moltiplicatori ottenuti nelle parti (b) e (c), ovvero il moltiplicatore della spesa pubblica e il moltiplicatore delle imposte: ⌬Y ⫽ {[1/(1 – PMC )]⌬G } – {[PMC/(1 – PMC )]⌬T } Sapendo che l’aumento della spesa pubblica e quello delle imposte sono uguali, e quindi che ⌬G ⫽ ⌬T, possiamo scrivere: ⌬Y ⫽ {[1/(1 – PMC )] – [PMC/(1 – PMC )]}⌬G ⌬Y ⫽ ⌬G Questa espressione ci dice come varia il prodotto aggregato a parità di tasso di interesse: un aumento di identico ammontare delle imposte e della spesa pubblica sposta verso destra la curva IS in misura pari all’aumento della spesa pubblica. Con riferimento alla figura 11.7, il prodotto aumenta, ma in misura inferiore rispetto agli aumenti delle imposte e della spesa pubblica. Pertanto il reddito disponibile, Y – T, e il consumo diminuiscono, mentre il tasso di interesse aumenta: l’investimento subisce una contrazione. Figura 11.7 r LM Tasso di interesse ⌬G r2 r1 B A IS1 Y1 Y2 Reddito, prodotto IS2 Y 2. (a) L’invenzione di un nuovo microprocessore ad alta velocità stimola la domanda di investimento e determina uno spostamento verso destra della curva IS. In altre parole, in corrispondenza di ogni livello del tasso di interesse, le imprese vogliono investire di più. L’aumento della domanda di investimento, a sua volta, fa aumentare il reddito e l’occupazione. La figura 11.8 mostra graficamente questo effetto. 80 Figura 11.8 r Tasso di interesse LM B r2 A IS2 r1 IS1 Y1 Y2 Y Reddito, prodotto L’aumento del reddito, causato dal maggiore investimento, spinge verso l’alto anche il tasso di interesse. Infatti, all’aumentare del reddito aumenta anche la domanda di moneta: poiché l’offerta di moneta è rigida, il tasso di interesse deve salire per portare in equilibrio i mercati finanziari. Poiché l’aumento del tasso di interesse contrasta parzialmente l’aumento della domanda di investimento, il prodotto non cresce tanto quanto lo spostamento verso destra della curva IS. Nel complesso, tuttavia, reddito, tasso di interesse, consumo e investimento aumentano. (b) L’aumento della domanda di moneta contante sposta verso l’alto la curva LM. Per ogni livello di reddito e offerta di moneta, il tasso di interesse necessario a portare il mercato in equilibrio è maggiore rispetto a quello precedente. La figura 11.9 mostra graficamente l’effetto dello spostamento della curva LM. Tasso di interesse r LM 2 Figura 11.9 LM 1 r2 A B r1 IS Y2 Y Y1 Reddito, prodotto Lo spostamento verso l’alto della curva LM riduce il reddito e aumenta il tasso di interesse. La riduzione del reddito deprime i consumi, mentre l’aumento del tasso di interesse fa contrarre l’investimento. (c) Per ogni dato livello di reddito i consumatori preferiscono risparmiare di più e consumare meno. Poiché la funzione di consumo si sposta verso il basso, la curva IS si sposta verso sinistra. La figura 11.10 mostra graficamente l’effetto dello spostamento della curva IS. 81 r Figura 11.10 Tasso di interesse LM B r2 A IS 2 r1 IS 1 Y1 Y2 Reddito, prodotto Y Il reddito, il tasso di interesse e il consumo diminuiscono, mentre l’investimento aumenta. Il reddito diminuisce perché, per ogni dato livello del tasso di interesse, la spesa programmata si riduce. Il tasso di interesse diminuisce perché la riduzione del reddito determina una contrazione della domanda di moneta: essendo invariata l’offerta di moneta, il tasso di interesse deve scendere per ristabilire l’equilibrio nel mercato della moneta. Il consumo diminuisce sia a causa dello spostamento verso il basso della funzione di consumo, sia a causa della diminuzione del reddito. Infine, la diminuzione del tasso di interesse fa aumentare l’investimento, che compensa in parte gli effetti negativi causati dalla riduzione del consumo sul prodotto aggregato. 3. (a) La curva IS è data da: Y ⫽ C(Y – T ) ⫹ I(r) ⫹ G Utilizzando le funzioni di consumo e di investimento e i valori di G e T forniti dall’esercizio e risolvendo per ottenere la funzione IS, otteniamo: Y Y – 0,75Y (1 – 0,75)Y Y Y ⫽ 200 ⫹ 0,75(Y – 100) ⫹ 200 – 25r ⫹ 100 ⫽ 425 – 25r ⫽ 425 – 25r ⫽ (1/0,25)(425 – 25r) ⫽ 1700 – 100r Per valori di r compresi tra 0 e 8 la curva IS è rappresentata nella figura 11.11. r IS LM Figura 11.11 Tasso di interesse 8 6 0 500 1100 1700 Reddito, prodotto Y (b) La curva LM si ottiene uguagliando la domanda e l’offerta di saldi monetari reali. 82 L’offerta di saldi monetari reali è data da 1000/2 ⫽ 500. Ponendola uguale alla domanda di moneta otteniamo: 500 ⫽ Y – 100r Y ⫽ 500 ⫹ 100r Per valori di r compresi tra 0 e 8 la curva LM è rappresentata nella figura 11.11. (c) Se prendiamo il livello dei prezzi come dato, le equazioni delle curve IS e LM trovate nelle precedenti parti (a) e (b) ci consentono di costruire un sistema di due equazioni in due incognite: Y ⫽ 1700 – 100r Y ⫽ 500 ⫹ 100r IS: LM: che possiamo risolvere per ottenere r: 1700 – 100r ⫽ 500 ⫹ 100r 1200 ⫽ 200r r ⫽6 conoscendo r, possiamo risolvere per Y sostituendo questo valore nell’equazione IS o nella LM, ottenendo: Y ⫽ 1100 Il tasso di interesse di equilibrio è pari al 6%, mentre il prodotto aggregato di equilibrio è 1100, come conferma la figura 11.11. (d) Se la spesa pubblica aumenta da 100 a 150, l’equazione IS diventa: Y ⫽ 200 ⫹ 0,75(Y – 100) ⫹ 200 – 25r ⫹ 150 che, opportunamente semplificata, diventa: Y ⫽ 1900 – 100r Questa nuova curva è rappresentata in forma grafica da IS2 nella figura 11.12. Come notiamo, la curva IS si sposta verso destra di 200. r IS1 IS2 Figura 11.12 LM Tasso di interesse 8 7 6 200 0 500 1100 1200 1700 1900 Reddito, prodotto Y Uguagliando la nuova curva IS e la curva LM ottenuta nella parte (b), possiamo calcolare il nuovo tasso di interesse di equilibrio: 1900 – 100r ⫽ 500 ⫹ 100r 1400 ⫽ 200r r ⫽7 e, sostituendo r nell’equazione della IS o della LM, possiamo calcolare il nuovo livello di prodotto in: Y ⫽ 1200 83 Un aumento della spesa pubblica fa aumentare il tasso di interesse dal 6% al 7%, mentre il prodotto passa da 1100 a 1200, come si vede nella figura 11.12. (e) Se l’offerta di moneta passa da 1000 a 1200, l’equazione della curva LM diventa: (1200/2) ⫽ Y – 100r ovvero: Y ⫽ 600 ⫹ 100r Questa curva LM è tracciata nella figura 11.13 come LM 2; come si può notare, la curva LM si sposta a destra di 100 a causa dell’aumento dei saldi monetari reali. r Figura 11.13 Tasso di interesse IS LM1 LM2 6,0 5,5 100 0 500 600 1100 1150 Reddito, prodotto 1700 Y Ancora una volta, per determinare il tasso di interesse e il prodotto di equilibrio basta uguagliare la nuova equazione LM e l’equazione IS ottenuta nella parte (a): 1700 – 100r ⫽ 600 ⫹ 100r 1100 ⫽ 200r r ⫽ 5,5 Sostituendo questo valore sia nell’equazione LM sia in quella IS, otteniamo: Y ⫽ 1150 Se l’offerta di moneta aumenta da 1000 a 1200, il tasso di interesse diminuisce dal 6% al 5,5%, e il prodotto aumenta da 1100 a 1150 (figura 11.13). (f) Se il livello dei prezzi aumenta da 2 a 4, i saldi monetari reali diminuiscono da 500 a 1000/4 ⫽ 250. L’equazione LM diventa: Y ⫽ 250 ⫹ 100r Come si vede nella figura 11.14, la curva LM si sposta verso sinistra di 250, in quanto l’aumento del livello dei prezzi riduce i saldi monetari reali. r IS LM2 Figura 11.14 LM1 Tasso di interesse 7,25 6,0 250 0 250 600 1100 975 1,200 1700 Reddito, prodotto 84 Y Per determinare il nuovo tasso di interesse e il nuovo prodotto di equilibrio è sufficiente uguagliare l’equazione IS ottenuta nella parte (a) con la nuova equazione LM: 1700 – 100r ⫽ 250 ⫹ 100r 1450 ⫽ 200r r ⫽ 7,25 Sostituendo questo tasso di interesse nell’equazione LM o nella IS, otteniamo: Y ⫽ 975 Pertanto il nuovo tasso di interesse di equilibrio è pari al 7,25%, mentre il nuovo prodotto aggregato di equilibrio è pari a 975 (figura 11.14). (g) La curva di domanda aggregata è una funzione che mette in relazione il livello dei prezzi e il livello del reddito. È ottenuta risolvendo le equazioni IS e LM per ottenere Y in funzione di P. Per far questo, bisogna trovare e uguagliare nelle due equazioni il valore del tasso di interesse: Y ⫽ 1700 – 100r 100r ⫽ 1700 – Y IS: LM: (M/P ) ⫽ Y – 100r 100r ⫽ Y – (M/P ) Eguagliando le due equazioni otteniamo: 1700 – Y ⫽ Y – (M/P ) 2Y ⫽ 1700 ⫹ (M/P) Y ⫽ 850 ⫹ M/2P Poiché l’offerta nominale di moneta M è uguale a 1000, possiamo riscrivere: Y ⫽ 850 ⫹ 500/P Questa curva di domanda aggregata è rappresentata nella figura 11.15. P Figura 11.15 Livello dei prezzi 4,0 2,0 1,0 0,5 0 975 1100 1350 Reddito, prodotto 1850 Y Quali sono gli effetti della politica fiscale della parte (d) sulla curva di domanda aggregata? Possiamo scoprirlo derivando la curva di domanda aggregata dalle equazioni IS della parte (d) e LM della parte (b): Y ⫽ 1900 – 100r 100r ⫽ 1900 – Y IS: LM: (1000/P ) ⫽ Y – 100r 100r ⫽ Y – (1000/P ) Combinando e risolvendo per Y: 1900 – Y ⫽ Y – (1000/P ) 85 ovvero: Y ⫽ 950 ⫹ 500/P Confrontando questa equazione della domanda aggregata con quella ottenuta in precedenza, notiamo che un aumento della spesa pubblica pari a 50 sposta la domanda aggregata a destra in misura di 100. Quali sono gli effetti dell’aumento dell’offerta di moneta della parte (e) sulla curva di domanda aggregata? Poiché la curva di domanda aggregata è Y ⫽ 850 ⫹ M/2P, un aumento dell’offerta di moneta da 1000 a 1200 fa sì che la curva diventi: Y ⫽ 850 ⫹ 600/P Confrontando le due curve di domanda aggregata, osserviamo che un aumento dell’offerta di moneta sposta verso destra la curva di domanda aggregata. 4. (a) La curva IS rappresenta la relazione tra tasso di interesse e reddito nazionale quando il mercato dei beni e servizi è in equilibrio. In altre parole, descrive tutte le combinazioni di reddito e tasso di interesse che soddisfano l’equazione: Y ⫽ C(Y – T ) ⫹ I(r) ⫹ G Se l’investimento non dipende dal tasso di interesse, allora nell’equazione IS non c’è niente che dipenda dal tasso di interesse: il reddito deve variare in modo che la quantità di beni prodotti, Y, sia uguale alla quantità di beni domandati, C ⫹ I ⫹ G. La curva IS è una retta verticale, come mostra la figura 11.16. r Figura 11.16 IS Tasso di interesse LM Y Reddito, prodotto Y La politica monetaria non ha alcun effetto sul prodotto aggregato, in quanto è solo la curva IS che determina Y. Poiché la politica monetaria può solo influenzare il tasso di interesse, la politica fiscale si rivela essere lo strumento migliore: il prodotto aumenta nella stessa misura dello spostamento della curva IS. (b) La curva LM rappresenta le combinazioni di reddito e tasso di interesse in corrispondenza delle quali il mercato della moneta è in equilibrio. Se la domanda di moneta non dipende dal tasso di interesse, possiamo riscrivere l’equazione LM come: M/P ⫽ L(Y ) Per ogni livello dei saldi monetari reali M/P esiste uno e un solo un livello di reddito in corrispondenza del quale il mercato è in equilibrio. Dunque, la curva LM è verticale, come mostra la figura 11.17. La politica fiscale non ha alcun effetto sul prodotto; può solo influenzare il tasso di interesse. Al contrario la politica monetaria è efficace: il prodotto aumenta nella stessa misura dello spostamento della curva LM. 86 r Figura 11.17 Tasso di interesse LM IS Y Y Reddito, prodotto (c) Se la domanda di moneta non dipende dal reddito, l’equazione LM può essere riscritta come: M/P ⫽ L(r) Per ogni livello dei saldi monetari reali M/P esiste uno e un solo un valore del tasso di interesse in corrispondenza del quale il mercato della moneta è in equilibrio. Di conseguenza, la curva LM è orizzontale, come mostra la figura 11.18. r Tasso di interesse Figura 11.18 LM1 LM2 IS Y Reddito, prodotto In questo caso la politica fiscale è estremamente efficace: il prodotto aumenta in una misura corrispondente allo spostamento della curva IS. La politica monetaria è efficace, anche se in misura minore rispetto alla politica fiscale: aumenti dell’offerta di moneta spostano verso il basso la curva LM e determinano una diminuzione del tasso di interesse. (d) La curva LM rappresenta tutte le combinazioni del reddito e del tasso di interesse in corrispondenza delle quali il mercato della moneta è in equilibrio. Possiamo esprimere la generica curva LM come: M/P ⫽ L(r, Y ) Chiediamoci che cosa succede se il reddito Y aumenta di 1 euro. Di quanto dovrebbe variare il tasso di interesse per mantenere il mercato della moneta in equilibrio? L’aumento di Y fa aumentare la domanda di moneta. Se la domanda di moneta è molto sensibile al tasso di interesse, è sufficiente un piccolo aumento del tasso di interesse per ridurre la domanda di moneta e far sì che il mercato della moneta ritorni in equilibrio. Perciò la curva LM è (quasi) orizzontale, come mostra la figura 11.19. 87 r Tasso di interesse Figura 11.19 LM IS Y Reddito, prodotto Un esempio può essere chiarificatore. Prendiamo in considerazione una versione lineare dell’equazione LM: M/P ⫽ eY – fr All’aumentare di f la domanda di moneta diventa sempre più sensibile al tasso di interesse. Riscrivendo l’equazione e risolvendo per r otteniamo: r ⫽ (e/f )Y – (1/f )(M/P) A noi interessa analizzare come le variazioni in ciascuna delle variabili siano collegate a variazioni delle altre. Per agevolare l’analisi, possiamo riscrivere l’equazione in termini di variazioni: ⌬ r ⫽ (e/f ) ⌬Y – (1/f )⌬(M/P) La pendenza della curva LM misura la variazione subita da r quando, a parità di M, varia Y. Se ⌬(M/P) ⫽ 0, la pendenza è ⌬r/⌬Y ⫽ (e/f). Al crescere di f, la pendenza tende a 0. Se la domanda di moneta è molto sensibile al tasso di interesse, allora la politica fiscale è molto efficace: a fronte di curve LM relativamente orizzontali, il prodotto aggregato aumenta in misura quasi uguale allo spostamento della curva IS. La politica monetaria, invece, è completamente inefficace: aumenti dell’offerta di moneta non modificano la posizione della curva LM. Possiamo verificare questa affermazione tornando all’esempio precedente e considerando l’ipotesi di un aumento di M. A parità di Y (⌬Y ⫽ 0), ⌬r/⌬(M/P) ⫽ (–1/f): ne consegue che, all’aumentare di f, lo spostamento di LM diventa sempre più piccolo e tende a zero. [Notiamo come questo risultato sia in contrasto con la curva LM orizzontale della parte (c), che non subisce spostamenti verso il basso.] 5. Per incentivare l’investimento mantenendo il prodotto aggregato costante, il governo dovrebbe adottare una politica fiscale più permissiva e una politica monetaria più rigida, come mostra la figura 11.20. In corrispondenza del nuovo equilibrio (punto B), il tasso di interesse è più basso e pertanto il livello dell’investimento è più alto. Infatti una politica fiscale rigida – caratterizzata, per esempio, da una riduzione della spesa pubblica – contrasta gli effetti di un aumento dell’investimento sul prodotto aggregato. Figura 11.20 r Tasso di interesse LM1 LM2 r1 A r2 B IS 2 Y1 IS 1 Y Reddito, prodotto 88 La politica economica degli Stati Uniti nel corso degli anni 1980 aveva caratteristiche esattamente opposte: la politica fiscale era espansiva, mentre la politica monetaria era restrittiva. Una politica economica di questo tipo sposta verso destra la curva IS e verso sinistra la curva LM, come mostra la figura 11.21. Il risultato finale è un aumento del tasso di interesse e una riduzione dell’investimento. Figura 11.21 r Tasso di interesse LM2 LM1 r2 A r1 B IS 2 IS 1 Y Y1 Reddito, prodotto 6. (a) Un aumento dell’offerta di moneta nel breve periodo sposta verso destra la curva LM. Pertanto l’economia si porta dal punto A al punto B (figura 11.22): il tasso di interesse – diminuisce da r 1 a r 2 e il prodotto aumenta da Y a Y2, perché la riduzione del tasso di interesse, stimolando l’investimento, contribuisce a far aumentare il prodotto aggregato. r Figura 11.22 Y= Y Tasso di interesse LM1 LM2 r1 A r2 B IS Y Y Y2 Reddito, prodotto Poiché il livello del prodotto è superiore al livello di lungo periodo, i prezzi aumentano. All’aumentare dei prezzi, la quantità reale di moneta si riduce e il tasso di interesse aumenta. Di conseguenza, la curva LM si sposta verso sinistra, come mostra la figura 11.22. I prezzi continuano a crescere finché l’economia si riassesta sull’equilibrio iniziale, corrispondente nella figura al punto A. Il tasso di interesse ritorna al suo livello iniziale r 1 e l’investimento ritorna al livello iniziale. Dunque, nel lungo periodo, un aumento dell’offerta di moneta non ha effetti sul valore delle variabili reali. (Nel capitolo 4 questa caratteristica era stata definita neutralità della moneta.) (b) Un aumento della spesa pubblica sposta verso destra la curva IS e l’economia si sposta dal punto A al punto B, come mostra la figura 11.23. Nel breve periodo il prodotto ag– gregato aumenta da Y a Y2, mentre il tasso di interesse aumenta da r 1 a r 2. L’aumento del tasso di interesse riduce l’investimento e «spiazza» una parte dell’effetto espansionistico dovuto all’aumento della spesa pubblica. Inizialmente la curva LM non risente dell’aumento della spesa pubblica, in quanto questa non è inclusa nelle determinanti dell’equazione LM. 89 Figura 11.23 r Y ⫽Y LM2 Tasso di interesse LM1 C r3 r2 B r1 A IS 2 IS 1 Y Y Y2 Reddito, prodotto Tuttavia, dopo l’aumento della spesa pubblica, il prodotto aumenta al di sopra del livello di equilibrio di lungo periodo e i prezzi subiscono una spinta inflazionistica. L’aumento dei prezzi riduce i saldi monetari reali e sposta verso sinistra la curva LM. Il tasso di interesse cresce più che nel breve periodo. Questo processo continua finché non è raggiunto nuovamente il livello di prodotto di lungo periodo. In corrispondenza del nuovo equilibrio (punto C), il tasso di interesse è pari a r 3 e il livello dei prezzi è permanentemente più elevato. Osserviamo che, come la politica monetaria, la politica fiscale non è in grado di modificare il livello di prodotto aggregato di lungo periodo. Tuttavia, diversamente dalla politica monetaria, è in grado di modificare la composizione del prodotto aggregato. Per esempio, notiamo che nel punto C il livello dell’investimento è inferiore rispetto al punto A. (c) Un aumento delle imposte riduce il reddito disponibile dei consumatori, spostando verso destra la curva IS, come mostra la figura 11.24. Nel breve periodo il prodotto aggregato e il tasso di interesse si abbassano, raggiungendo, rispettivamente, i livelli Y2 e r2, e l’economia si sposta dal punto A al punto B. r Y⫽Y Figura 11.24 LM1 Tasso di interesse LM2 r1 B A r2 C r3 IS 1 IS 2 Y Y2 Y Reddito, prodotto Inizialmente la curva LM non è influenzata dal cambiamento della politica fiscale. Tuttavia, nel lungo periodo, i prezzi risentono del fatto che il prodotto si trova al di sotto del livello di equilibrio di lungo periodo, quindi cominciano a scendere e fanno aumentare i saldi monetari reali: così, la curva LM si sposta verso destra. Qual è l’effetto finale? Il tasso di interesse scende fino a r3, stimolando ulteriormente l’investimento e aumentando il reddito. Nel lungo periodo l’economia raggiunge il punto C. Il prodotto aggregato ritor– na al livello iniziale Y , caratterizzato da prezzi e tasso di interesse più bassi e da una contrazione del consumo bilanciata da un proporzionale aumento dell’investimento. 7. La figura 11.25(A) mostra come appare il modello IS-LM quando la banca centrale mantiene l’offerta di moneta costante. La figura 11.25(B), invece, rappresenta la situazione in cui la banca centrale mantiene costante il tasso di interesse: in quest’ultimo caso la curva LM è orizzontale. 90 Figura 11.25 B. Il tasso di interesse è tenuto costante A. L’offerta di moneta è tenuta costante LM r Tasso di interesse Tasso di interesse r LM IS IS Y Y Reddito, prodotto Reddito, prodotto (a) Se tutti gli shock dell’economia sono dovuti a variazioni esogene della domanda di beni e servizi, essi influenzeranno tutti la curva IS. Consideriamo l’ipotesi di uno shock che sposta la curva IS da IS1 a IS2. Le figure 11.26(A) e 11.26(B) mostrano gli effetti sul prodotto aggregato nelle due ipotesi sopra indicate. È evidente che il prodotto subisce minori fluttuazioni se la banca centrale tiene costante l’offerta di moneta. Quindi, se tutti gli shock agiscono sulla curva IS, la banca centrale dovrebbe mantenere l’offerta di moneta costante. Figura 11.26 A. L’offerta di moneta è tenuta costante r B. Il tasso di interesse è tenuto costante r Tasso di interesse Tasso di interesse LM LM IS 2 IS 2 IS 1 IS 1 Y1 Y2 Y Y1 Reddito, prodotto Y2 Y Reddito, prodotto (b) Se, invece, gli shock dell’economia derivano da variazioni esogene della domanda di moneta, è evidente che essi influenzeranno soltanto la curva LM. Se la banca centrale tiene costante il tasso di interesse aggiustando l’offerta di moneta, in risposta agli shock la curva LM non si sposta: la banca centrale aggiusta immediatamente l’offerta di moneta così da mantenere il mercato in equilibrio, come mostrano le figure 11.27(A) e 11.27(B). È evidente che il prodotto aggregato subisce fluttuazioni minori quando la banca centrale mantiene il tasso di interesse costante, come nella figura 11.27(B). Se la banca centrale mantiene il tasso di interesse costante e contrasta eventuali shock della domanda di moneta agendo sull’offerta di moneta, la variabilità del prodotto aggregato viene completamente eliminata. Pertanto, quando gli shock influenzano tutti la curva LM, la banca centrale dovrebbe modificare l’offerta di moneta per mantenere costante il tasso di interesse e stabilizzare il prodotto. 91 Figura 11.27 A. L’offerta di moneta è tenuta costante B. Il tasso di interesse è tenuto costante r Tasso di interesse Tasso di interesse LM1 r LM2 LM IS Y1 Y2 IS Y Y Y Reddito, prodotto Reddito, prodotto 8. (a) L’analisi delle variazioni della spesa pubblica non è influenzata dal fatto che la domanda di moneta dipenda dal reddito disponibile anziché dalla spesa totale. Un aumento della spesa pubblica sposta verso destra la curva IS, mentre la curva LM non subisce alcuno spostamento: il risultato è esattamente identico a quello riscontrato nel caso precedente (figura 11.28). Figura 11.28 r Tasso di interesse LM IS2 IS1 Y1 Y2 Y Reddito, prodotto (b) Un taglio delle imposte aumenta il reddito disponibile Y – T per ogni livello di Y. Di conseguenza, anche il consumo aumenta e la curva IS si sposta verso destra come nel caso standard (figura 11.29). Tuttavia, se la domanda di moneta dipende dal reddito disponibile, la riduzione delle imposte provoca un aumento della domanda di moneta, facendo spostare la curva LM verso sinistra. Perciò il risultato di una variazione delle imposte cambia notevolmente se la domanda di moneta dipende dal reddito disponibile: in questo caso un taglio delle imposte potrebbe far contrarre il prodotto aggregato. 92 Figura 11.29 r LM 2 Tasso di interesse LM 1 B A IS 1 Y2 Y1 Reddito, prodotto 93 IS 2 Y