espansione di porzione della corteccia dell`asse ed è innervato da

espansione di porzione della corteccia dell'asse ed è innervato da una
parte dell'anello dei fasci f. v. ; ciò sia nelle piante sparsifolie (fig. 8),
ove le varie foglie si svolgono successivamente per sviluppo asimmepulcheltrico dell'apice (Quercus sp., Solandra grandiflòra,, Cluynia
la, ecc.), sia nelle oppositifolie (fig. 9), ove le due opposte foglie sono
espansione ciascuna di mezzo nodo (Acer sp., Lonicera sp., ecc.). L ' u l teriore sviluppo in lunghezza del clorenchima corticale è legato a quello
dell'internodio nel suo ulteriore allungamento ( F L O T [ 3 ] , ecc.); anche
RoSLER [4] in Triticuni;. notò che i nodi fogliari sono originariamente
addensati, perchè gl'internodi non sono ancora evidenti quando compariscono le gobbe fogliari.
A conferma del legame fra guaina e corteccia primaria, nella transizione dalle foglie agli assi notai il graduale distacco degli strati corticali
esterni costituenti la guaina (Thelysia alata, e altre Monocotili da, me
osservate).
Per GoEBEL [5] le foglie, con le relative guaine, si originano dal
dermatogeno e almeno dagli strati esterni del periblema, sia nelle D i cotiledoni che nelle Monocotiledoni. Anche N O A C H [6] aveva notato
che le foglie del Pelargonio s'iniziano dal dermatogeno e periblema ;
quest'ultimo svolge mesofillo, fasci f. v., picciolo e corteccia primaria.
Secondo HERRIG [7] le giovani foglie nascono da questi strati meristematici ; dal periblema si origina anche la costola. PoTTiER [8], in alcune Monocotiledoni acquatiche venne alla stessa conclusione, cioè che
le foglie si sviluppano dal dermatogeno alla periferia, e dal periblema
internamente. Dalle mie osservazioni rilevai che il primordio fogliare
sorge dalla stessa tunica dell'apice vegetativo che origina la corteccia
dell'asse ( 1 ) . Il D T J I L O T [ 1 2 ] affermò che nelle Graminacee le cellule
terminali dell'apice vegetativo danno origine all'epidermide e foglia,
(1) Qui seguo i termini di SCHMIDT [9] nella distinzione di tunica e corpo nel
meristema apicale, perchè in questo genere non vidi evidente la distinzione di
HANSTEIN in dermatogeno e periblema, sebbene riconosca che in altri casi è necessaria questa separazione ; lo stesso SCHMIDT aveva affermato che la distinzione dei tre strati di HANSTEIN non è sempre data. Il dermatogeno è bene individuato specialmente quando dà origine, da solo, a particolari appendici. Anche
FOSTER [10] e ZIMMERMAN
W . L. [n]
seguirono
SCHMIDT,
il quale
richiamò
LUND nella distinzione fra perinoma (equivalente alla tunica, cioè a dermatogeno e periblema) e picnoma (equivalente al corpo, cioè al pleroma). ROSLER[5]
usò i termini dermatogeno e corpo, avendo affermato che i termini periblema e
pleroma non si lasciano adoperare come concetto topografico e descrittivo ; ma il
termine dermatogeno qui non mi sembra bene applicato. FLOT [ 3 ] aveva diviso
il meristema apicale in epidermico, corticale e vascolare.