1 Memoria per le performance aziendali - Approfondimento Approfondimento La memoria a breve termine, si suddivide in: "Memoria di lavoro" si riferisce sia all’informazione contenuta nel deposito a breve termine sia alla capacità della mente di tenerla entro questo comparto; il termine memoria di lavoro sottolinea che tale deposito è la sede principale dell’elaborazione mentale delle informazioni. Tra le altre sue funzioni, si ritiene che la memoria di lavoro sia anche la sede del pensiero conscio, ovvero di tutte le percezioni, i sentimenti, i confronti, i calcoli e i ragionamenti di cui abbiamo coscienza. L’informazione può penetrare nel deposito a breve termine provenendo sia dal deposito sensoriale (che contiene la rappresentazione dell’ambiente circostante) sia dal deposito a lungo termine (con tutte le conoscenze acquisite nelle passate esperienze). Entrambe le fonti di input contribuiscono al flusso continuo di pensiero che costituisce la memoria a breve termine o memoria di lavoro. In questo caso, la parola “flusso” esprime una metafora davvero appropriata. La capacità del deposito a breve termine è molto limitata eppure la quantità totale delle informazioni che passano attraverso questo deposito nell’arco di qualche minuto o di qualche ora può essere enorme, come può esserlo la quantità d’acqua che col tempo passa attraverso uno stretto canale. Memoria iconica che viene sperimentata quando uno stimolo visivo, pur essendo terminato, continua a persistere per qualche istante. Memoria ecoica che viene sperimentata quando uno stimolo auditivo, pur essendo terminato, persiste per qualche istante. Le informazioni più rilevanti dovranno invece essere immagazzinate per un periodo di tempo maggiore, ma proprio per questo il processo per archiviarle è più complicato, e normalmente sfugge al controllo. Questa capacità di archivia-zione illimitata si chiama memoria a lungo termine. 1 2 Memoria per le performance aziendali - Approfondimento La memoria a lungo termine è quella parte del sistema che ci permette di immagazzinare più informazioni e di trattenerle più a lungo, in alcuni casi per sempre, ed è quindi il comparto che meglio corrisponde alla nozione comune di “memoria”. Le informazioni contenute nella memoria a lungo termine possono essere divise in diversi tipi di conoscenze che vedremo in seguito, ma a livello di funzioni è importante distinguerne due tipi: la memoria proposizionale: si riferisce alla conoscenza di fatti e informazioni; la memoria procedurale: che contiene le istruzioni per fare determina-te cose. In più, a seconda del tipo di informazione, si attivano differenti tipi di memoria a lungo termine. Secondo la natura di ciò che viene memorizzato e ricordato (un suono, un odo-re, un’immagine, o altro ancora) e in base agli organi di senso (come udito, ol-fatto, vista) coinvolti nella raccolta delle informazioni che saranno decodificate a livello cerebrale, un’altra distinzione comprende memoria uditiva, musicale, olfattiva, visiva, associativa, intellettiva e così via, quindi il “cosa” si ricorda. Una traccia di memoria riguardante informazioni relative a un solo senso è localizzabile nella regione della corteccia che elabora quella informazione: per es., le immagini visive vengono conservate nella corteccia visiva e i suoni in quella uditiva. Se invece la traccia di memoria raccoglie più informazioni (tattili, visive, gustative, emozionali, ecc.) la sua rappresentazione interna è costituita da una moltitudine di cellule nervose, situate in regioni diverse della corteccia, unite tra di loro da connessioni reciproche. Ricordando uno di questi elementi vengono chiamati in causa anche tutti gli altri. In sintesi abbiamo capito che possiamo distinguere, a grandi linee, tre tipi di memoria: la memoria sensoriale (o registro sensoriale), la memoria a breve termine e la memoria a lungo termine. Dov’è, allora, la sede della memoria? I disturbi della memoria, presenti in alcu-ne malattie del cervello, hanno permesso di individuare le regioni cerebrali che sicuramente rappresentano il substrato anatomico della memoria: corteccia prefrontale, 2 3 Memoria per le performance aziendali - Approfondimento lobi temporali, ippocampo, amigdala. Tuttavia, ricerche più recenti inducono a pensare che, attraverso fibre nervose associative, tutto il cervello partecipi all’attività della memoria. L’ippocampo, deputato a selezionare le informazioni da trasferire alla memoria a lungo termine, fa parte del sistema limbico, ed è una struttura importante per l’apprendimento, tanto che, soggetti con lesioni di questa struttura, pur mante-nendo i ricordi più antichi, hanno difficoltà a formarne di nuovi. In più il sistema limbico è anche implicato nella gestione della nostra vita emozionale, per questo, ad esempio, l’antipatia per una materia scolastica rende più difficile memorizzare i suoi contenuti. Nuclei nervosi come quelli dell'ippocampo, dunque, hanno la funzione di modulare o di far riemergere i ricordi ma, come già precisato, non possono essere considerati come la 'sede' esclusiva della memoria: i ricordi non hanno una localizzazione specifica. 3