EPATITI VIRALI prospettiva storica “Infectious” E A 1990 1973 Viral hepatitis “Serum” NANB B D 1965 1977 Enterically transmitted 10% NANE C 1989 G, ? other Parenterally transmitted 1 GROUP VI RNA viruses GROUP VII DNA viruses Hepadnaviridae 3 Il virione Virioni e particelle subvirali 42 nm Scoperto nel 1965 (Blumberg et al.) 20 nm 200 nm Source: Center for Disease Control and Prevention Il genoma 3213 • Primasi TP • Spacer • Trascrittasi inversa • RNasi H HBsAg proteine envelope : • large 39kDa • Medium 31kDa • Small 24kDa S prom 2458 PS1 prom EcoRI 3221, 1 (-)strand 3,200nt (+) (-) Pre-C prom DR1 ENII X prom 834 proteina preC 24kDa ê HBeAg 16kDa preS2 polymerase Terminal protein HBcAg 21kDa (nucleocapside) rcDNA: forma circolare rilasciata parziale doppio filamento Oligo RNA con cap DR2 1622 1816 X • proteina X 17kDa 5 Il ciclo replicativo pre-S1 pre-S2 16 ore recycling RNA subgenomici Lamivudina Adefovir RNA subgenomici IFNa 24 ore RNA pregenomico Proteine virali • Gli antigeni s (HBsAg nelle 3 forme) costituenti dell’involucro esterno (envelope) prodotti del gene s (trascritti subgenomici 3 AUG) • L’antigene c (HBcAg) il costituente del capside (core) prodotto del gene precore/core (trascritto pre-genomico AUG interno) • L’antigene e (HBeAg) prodotto del gene precore/core (trascritto pregenomico AUG iniziale) è processato differentemente dalla cellula, viene secreto dall’epatocita si può trovare nel siero. Attraversa la placenta ed induce immunotolleranza nel neonato (modello murino) Indica replicazione attiva e infettività, ma non è essenziale per la replicazione (varianti e-minus). Il suo ruolo biologico è poco compreso. • La polimerasi associata al virione è un prodotto del gene P, ha attività di primasi, trascrittasi inversa (DNA polimerasi RNA e DNA dipendente), RNasi H, (trascritto pre-genomico AUG interno non in frame) • L’antigene X (HBxAg) localizzazione cellulare, debole transattivatore della trascrizione di fattori cellulari è necessario per la replicazione (trascritto subgenomico) HBV: vie di trasmissione • Parenterale percutanea • Tossicodipendenti • Trasfusi /Trapiantati • Medici • Paramedici • Sessuale • Perinatale • Madri HBeAg+ (70-90%) • Madri HBeAg- (20-30%) 9 Concentrazione di HBV nei fluidi corporei alta sangue siero essudato ferite moderata bassa sperma fluido vaginale saliva urine feci sudore lacrime latte Infezione acuta da HBV: i sintomi • Periodo di incubazione: 60-90 gg (range 45-180) • Circa il 50%-60% degli adulti non mostrano segni o sintomi d’infezione. • Le infezioni sintomatiche possono essere caratterizzate da: Ø Astenia Ø Dolori articolari Ø Dolori addominali Ø Perdita di appetito Ø Nausea, vomito Ø Ittero Esito dell’infezione da HBV Probabilita’ di sviluppare lo stato di infezione cron i c a 80 70-90% 25-50% 5% 20-30% 80 Chronic Infection 40 Neonati Bambini Adulti Anziani 60 40 100 20 60 20 Symptomatic Infection 0 Birth 1-6 months 7-12 months Age at Infection 1-4 years 0 Older Children and Adults Symptomatic Infection (%) Chronic Infection (%) 100 STORIA NATURALE DELL’INFEZIONE DA HBV 90-95% (adulti) Asintomatica Guarigione Stabilizzata 70-90% Infezione Acuta Epatite Cronica Cirrosi compensata In 5 aa Cirrosi 30% In 5 aa Cancro MORTE 10% 5–10% dei trapianti Epatite Scompenso epatico Portatore cronico Attiva 10-30% >70% neonati 60% dei casi 20-23% in 5 aa da madre HBeAg 30 - 50 anni Epatite fulminante in 0,5-1% (necrosi estensiva, pz osped.) MORTE > 0.5–1 mil. per anno 13 Patogenesi Perché esistono esiti così differenti? fattori del virus persistenza fattori dell’ospite clearance L’esito dipende da una varietà di fattori virali e dell’ospite e sebbene la risposta immune giochi un ruolo determinante per l’evoluzione, la stessa biologia del virus, e una varietà di meccansmi di adattamento, riferibili a mutazioni in regioni critiche del genoma del virus possono influire sull’andamento dell’infezione 14 Immunopatogenesi dell’infezione da HBV L’ospite sano interviene con una vigorosa risposta immune antivirale diretta contro il virus e contro il fegato che nella maggior parte dei casi è in grado di controllare l’infezione TH2 TH1 TNFα; IFNγ Sembrano ridurre l’accumulo di mRNA e in alcuni casi destabilizzare i componenti del capside Determinanti della clearence virale Risposta immune infezione primaria risolta non risolta vigorosa CTL policlonale contro tutti gli Ag CD4 vigorosa vs cAg eAg TNF citochine IFN debole non determinabile debole Dati derivati dalla comparazione di pazienti infettati con HBV, dai risultati ottenuti con scimmie inoculate con HBV per studiare l’infezione primaria, dai risultati ottenuti con topi transgenici per l’espressione di antigeni o per la replicazione virale Patogenesi : il virus Virus formation by budding into ER Terminal redundancy 10-50 copie / nucleo circolarizzazione reservoir epatico dell’acido nucleico genomi lineari a DOPPIO FILAMENTO che potrebbero essere integrati Assembly of cores RNA DR1 + cap 10% dei casi - DNA strand 1° traslocazione + DNA strand 2° trasloc. RNA DR1 + cap Patogenesi : il virus France USA South & Central America USA West -South Africa H Cronicità e HCC South Europe North Africa Migliore prognosi South East Asia North West Europe North America L’esito sembra indipendente dal genotipo virale Varianti virali di HBV • Il virus ha un elevato tasso di mutazione (10-4 10-5 per base per ciclo) • Tuttavia la maggiorparte delle mutazioni che avvengono durante la replicazione sono dannose o letali e non sono mantenute nella popolazione virale che è piuttosto omogenea • Ciononostante possono emergere degli escape mutants selezionati dalla risposta immune o dalla terapia • O comunque mutanti che sopravvivono perché hanno qualche vantaggio selettivo rispetto alla popolazione preesistente Varianti virali di HBV Mutazioni a livello del gene “s” Mutazioni a livello del gene “pol” Mutazioni a livello della regione pre-core 22 EMERGENZA E SELEZIONE DELLE VARIANTI HBeAg -MINUS DELL’HBV HBeAg Wild 100% Mutante 0% Anti - HBe - 75% 25% 25% 0% 75% 100% l stop-codon nella regione preC (G1896A o G1899A); ldoppie mutazioni (A1762T e T1764A) a monte del promotore core. Le mutazioni determinano proteina troncata o dotata di maggiore idrofobicità che non viene traslocata attraverso il reticolo endoplasmico e pertanto non viene secreta e rilasciata in forma solubile In quali circostanze sono stati trovati i mutanti dell’HBsAg? • Erano i responsabili di almeno tre situazioni: 1) insuccesso della vaccinazione in neonati da madri HBsAg-positive 2) fallimento della immunoprofilassi in pazienti sottoposti a trapianto ortotopico di fegato (OLT) 3) diagnosi di infezione attiva da HBV in soggetti negativi per HBsAg Riferimento: Locarnini, S. A. 1998. Hepatitis B Virus Surface Antigen and Polymerase Gene Variants: Potential Virological and Clinical Significance. Hepatology 27: 294 - 297. 24 121 s-s- 124 Loop 1 of ‘a’ determinant Vaccine Escape Mutants: 126 T126S M133L D144E 158 Y F si ottengono in realtà degli escape mutants non solo per i vaccini ma anche per la possibilità di identificazione da parte di saggi diagnostici che costruiscono i loro reagenti su 164 E D questa regione 131 99 133 137 --s--s- 107 -s-s- 138 139 141 149 s-s- 147 144 G D 145 Loop 2 of ‘a’ determinant epitopi conformazionali altamente immunogeni W. Carman, J Viral Hepatitis 1997; 4: 11-20 T131N K141E G145R 195 R I W E M 210 198 I 25 M S 196 Diagnosi La diagnosi è tipicamente sierologica con definizione dell’assetto dei marcatori virali ottenuto mediante utilizzo di tecniche immunoenzimatiche per la determinazione di antigeni o anticorpi HBsAg l’utilizzo coordinato di tecniche sierologiche e molecolari ci permette di definire alcune fasi nella storia naturale dell’infezione Infezione acuta da HBV con “guarigione” ccc DNA in liver Infezione persistente Symptoms HBV DNA ALT AST Mahomey et al CMR 1999 Interpretazione dei marcatori d’infezione Marker Acute HBV HBsAg P Acute HBV Recovery (< 6mesi) Anti-HBs P Anti-HBc IgM (+/-) P Anti-HBc P HBeAg P ALT P HBeAg Positive HBeAg Negative Inactive HBeAg Negative Carrier State P P P (+/-) (+/-) Possono essere presenti in tracce P Possono essere presenti in tracce P P P P P (+/-) Anti-HBe HBV DNA Possono perdurare dopo la sieroconversione HBsAg Chronic HBV Disease (scomparsa lenta) P non rilevato >105cpI/ml >104 cp/ml <1000 cp/ml elevate normali elevate elevate normali Keeffe EB, et al. Clin Gastroenterol Hepatol. 2006;4:936-962. Lok AS, et al. Hepatology. 2007;45:507-539. N.B.: 1UI = 5 copie di genoma 29 Epatite cronica o portatore inattivo? Marker Acute HBV HBsAg P Acute HBV Recovery P Anti-HBc IgM (+/-) P Anti-HBc P HBeAg P HBeAg Negative P P P (+/-) (+/-) Possono perdurare dopo la sieroconversione HBsAg Possono essere presenti in tracce P P Possono essere presenti in tracce P P P P P (+/-) Anti-HBe ALT HBeAg Positive Inactive HBeAg Negative Carrier State (< 6mesi) Anti-HBs HBV DNA Chronic HBV Disease (scomparsa lenta) P non rilevato >105cp/ml >104 cp/ml <1000 cp/ml elevate normali elevate elevate normali Keeffe EB, et al. Clin Gastroenterol Hepatol. 2006;4:936-962. Lok AS, et al. Hepatology. 2007;45:507-539. 30 HBV: marcatori sierologici • HBsAg – Definisce l’infezione in atto: la persistenza per più di 6 mesi consente di stabilire la presenza di una infezione cronica. • HBeAg – Indica invariabilmente replicazione / infettività • Anti-HBe – La sieroconversione da HBeAg a anti-HBe indica classicamente la risoluzione, ma la positività degli anti-HBe Ab nel cronico non esclude replica/infettività • Anti-HBs – Indica immunità (naturale o in seguito a immunoprofilassi) • Anti-HBc IgM – Differenzia l’infezione acuta dall’infezione cronica. Può perdurare per breve tempo nell’infezione risolta. – Positivo a bassi livelli nelle fasi di esacerbazione dell’infezione cronica • Anti-HBc IgTot – Presente in tutte le fasi dell’infezione: può essere l’unico marcatore nelle 31 infezioni occulte HBV: marcatori molecolari – HBV-DNA • Determinazione quantitativa mediante Real Time PCR (Range dinamico: 10 – 109 IU/ml) q Attività della replicazione a bassi titoli o o Per identificare il portatore inattivo Per valutare la carica virale HBV nelle coinfezioni con HCV HDV q Infezione occulta in particolari categorie di soggetti la persistenza a lungo termine di genomi virali all’interno del tessuto epatico (e in alcuni casi nel siero) di individui immunosoppressi negativi per l’antigene di superficie dell’HBV q Risposta alla terapia 32 Terapia Raccomandata in pazienti con : ✔ ALT persistentemente elevata ✔ Attiva replicazione virale ✔ Danno epatico da moderato a severo ✔ Fibrosi. Riduzione della replicazione End points : ✔ Sieroconvesione eAg/anti-e ✔ scomparsa di HBV-DNA sierico (test PCR), ✔ normalizzazione ALT ✔ Prevenire cirrosi, HCC, morte. Trattamento • Interferone - per pazienti HBeAg + con epatite cronica attiva. Risposta in ~ 30%. • Lamivudina-Adefovir (Entecavir, Telbivudina Tenofovir) Analoghi nucleos(t)idici inibitori della trascrittasi inversa. – Possibile l’emergenza di resistenze dopo trattamento prolungato. – Possibile il rebound dopo interruzione 1992 IFN alfa 1998 LAM “The New Era” Oral therapy 2002 2005 2006 ADV ETV LdT PegIFN alfa-2a 2008 e oltre… TDF Clevudine* Combination Rx? HBV Pol Resistance Mutations Terminal Protein Spacer Reverse Transcriptase RNase H LAM e Telb-associated F G A B I169T T184G/L S202I M250V ETV-associated C D E A194T TDF-assoc. A181V N236T ADV-associated: Lam sensibili Patients (%) Percentuale di comparsa di mutanti resistenti in relazione alla durata del trattamento 80 71 60 40 20 0 55 46 23 65 30 25 5 0 0 0 1 <1 2 3 19 11 0 x <1 3 0 x 1.2 4 ? x 1.2 5 LAM Telbivudine Entec. naive pt ADV TDF ? Year 39 Infezione da HBV nel mondo: WHO 350 milioni di portatori del virus nel mondo 50 milioni di nuove infezioni ogni anno 1 milione di decessi all’anno per infezione da HBV Italia: prevalenza HBsAg: 0.5-5% Complessivamente 1/3 della popolazione mondiale è stata infettata con HBV Portatori di HBsAg: prevalenza >8% - alta 2-7% - Intermedia < 2% - bassa Fonte: CDC 2008 40 Prevenzione • Vaccinazione - E’ disponibile un vaccino estremamente efficace costituito da antigene S (HBsAg) ricombinante. • Immunoglobuline iperimmuni - Possono essere usate per prevenire l’infezione. Devono essere somministrate entro 24-(72) ore dall’esposizione. Vengono somministrate ai neonati da madri HBsAg+ assieme al vaccino. Casi di epatite riportati in USA (1975-1997) HBsAg purificato da sangue di portatori Si stima che il vaccino salvi 1 milione di vite per anno La speranza è l’eradicazione del virus HBsAg ricombinante HDV • 1977: scoperta di un nuovo antigene nucleare (δ Ag) in pazienti infettati con HBV • 1980: trasmissione dell’infezione allo scimpanzè • 1986: genoma RNA (-) ~1700 nt, associato all’antigene δ e protetto da un envelope contenente HBsAg • HDV è un patogeno trasmissibile difettivo che dipende da HBV per l’infezione con alcune proprietà dei virus satelliti ed altre dei viroidi delle piante • Poco meno del 10% di HBV positivi sono coinfettati G. Antonelli, M. Clementi, G. Pozzi, G.M. Rossolini Ambrosiana Principi di Microbiologia medica, II ed. Copyright 2011 C.E.A. Casa Editrice Flaviviridae Gruppo IV: virus a RNA senso (+) Specie infettate Malattia nell’uomo Flavivirus Japanese encephalitis West Nile virus encephalitis St Louis encephalitis Virus Dengue Virus della Febbre gialla Zoonosi (Artropodivertebrati) Encefaliti Febbri emorragiche Pestivirus Virus della diarrea bovina Virus della febbre suina classica vertebrati Genere Hepacivirus Non assegnati Virus Virus dell’epatite C GB virus (HGV) Uomo Scimpanzè EA, EC, Cirrosi, HCC Uomo Epatite (?) non associato a patologia Flaviviridae: Relazioni filogenetiche Classificazione di HCV Categories Sequence identity (%) ü Type ü Subtype ü Quasispecies 66-69 77-80 >98 7 Types and major subtypes 1a, 1b, 1c 2a, 2b, 2c, 2d 3a, 3b, 3c, 3d, 3e, 3f, 3g 4a, 4b, 4c, 4d, 4e, 4f, 4g 5a 6a, 6b 7 Distribuzione geografica di HCV clade Europe Thailand Hong Kong 6a Macao Vietnam US Northern Europe 3a Australia South Asia 3b 4a Egypt Ultimamante é in Italia 4c Central Africa 2b 1c Egypt Western Europe Southern Europe 2c 2a Japan China 5a South Africa 1b 1a North America Europe Taiwan Thailand China Japan Argentina South Africa South America Australia Europe Thailand Japan 49 Il virus dell’epatite C (HCV) • Flaviviridae Hepacivirus Envelope • genoma 9.6 kb (+) Core • identificato nel 1989 • 6 genotipi maggiori (clade) • >50 sottotipi • Quasispecie nell’ospite Envelope glycoproteins Viral RNA (9600 nucleotidi) 55-65 nm Organizzazione del genoma Inizio traduzione e replicazione Co: Clivaggio co-traslazionale Post: Clivaggio post-traslazionale replicazione IRES Host’s signal peptidase co co post co Ion chanel Cysteine autoprotease co post post post ? Inibisce PKR Complesso di replicazione Adsorbimento ed penetrazione di HCV scavenger receptor class B type1 gligosaminoglicani Circulating HCV particles can be associated with low- and very-lowdensity lipoproteins (LP). Virus binding to the cell surface and entry may involve the low density lipoprotein receptor (LDLR), glycosaminoglycans (GAG), scavenger receptor class B type I (SR-BI), the tetraspanin protein CD81 and claudin-1 (CLDN1). CLDN1 functions at a late stage of cell entry, possibly at tight junctions of polarized hepatocytes. Internalization depends on clathrinmediated endocytosis. Acidification of the endosome induces HCV glycoprotein membrane fusion. Little is known about the uncoating process, which results in genome release into the cytosol. Il ciclo replicativo Core p22 Core • Encapsidazione del genoma • Sopprime la trascrizione di alcuni geni immunoregolatori dell’ospite (promuove la persistenza) • Nei sistemi artificiali interferisce con la morte cellulare programmata (promuove la persistenza e la proliferazione cellulare attraverso l’attivazione di ras, l’interazione con p53 –ruolo oncogenetico–) • Interferisce con l’espressione dei genomi di virus coinfettanti (HBV ê carica virale) 54 Glicoproteine E1 e E2 gp35 e gp60 Envelope glycoproteins • E1 ed E2 : coinvolte nel legame al recettore e nel processo di penetrazione • E2 contiene le due porzioni HVR1 e HVR2 più variabili del genoma. 5’ NC • Anticorpi contro HVR1 neutralizzano il legame di E2, ma Core E1 solo alcuni cloni anticorpali appaiono proteggenti E2 • La variabilità di E2 si origina per mutazioni random e selezione di mutanti che probabilmente funzionano come NS2 NS3 “falsi bersagli” per il sistema immune inducendo una NS4 risposta non neutralizzante. (promuove la persistenza) NS5 • E2 contiene una sequenza identica per la fosforilazione 3’ NC da parte della protein-chinasi (PKR), quindi interferisce con i meccanismi di induzione dello stato antivirale (competendo con eIF2 per la fosforilazione da parte di PKR attivata dall’IFN ) (promuove la persistenza) STRAIN H77 Nt changes AA changes ND ND 1 2 3 4 5 6Mutation rate (Changes/Site/Year x 10-3) NS5a & NS5b • NS5a interagisce direttamente con PKR attivata da IFN, interferendo con lo stato di resistenza antivirale indotto da IFN (promuove la persistenza) • NS5b rappresenta la RNA-dependent RNA polymerase (RdRp) • Come tutte le RNA polimerasi non possiede un processo di correzione dell’errore e questo è alla base della variabilità virale, la creazione di nuovi epitopi confonde il sistema immune e permette l’evasione dal controllo cellulare e umorale (promuove la persistenza) NS3 • È responsabile del processo proteolitico dell’intera poliproteina a valle (attività di serine proteasi) • Srotola l’RNA per permettere la traduzione e la replicazione (attività di RNA elicasi) • È un target attraente per la terapia antivirale • Contro questa proteina sono stati sviluppati i primi farmaci noti come DAA (direct-acting antiviral agents) 57 Infezione da HCV • Trasmissione parenterale • Incubazione: 50 giorni (15-160 gg) Infezione da HCV • Sintomi : 15-20% Epatite acuta • Fulminante 0,2% • Infezione persistente: >70% (Ep.Cronica: non attiva 35%, lieve/moderata 40%, severa 25%) 80-85% asintomatica 10-30 70-80% anni • L’infezione risolta non fornisce protezione da una successiva reinfezione virale • L’immunità non è duratura Epatite cronica Cirrosi 20-30% HCC 1-4%/anno Fattori che possono influenzare l’esito dell’infezione da HCV Host Virus Viral variability HCV genotype Quasispecies complexity Environment Alcohol or drugs HBV coinfection HIV coinfection Steatosis Iron NASH Alberti A, et al. J Hepatol. 1999;31(suppl 1):17-24. Sex Age Race Genetics Immune response Duration of Infection La variabilità genetica di HCV HCV GT1: 698-nt region spanning the E1–E2 junction • DIVERSITA’ INTER-OSPITE Varianti virali dello stesso genotipo HCV evolution from a common source • DIVERSITA’ INTRA-OSPITE Quasispecie virali Elevata dinamica di replicazione del virus Alto tasso di errore della polimerasi Pressione selettiva operata dall’ospite Ray S C et al. J Exp Med 2005;201:1753-1759 Y Y Y Dinamica dell’infezione da HCV Y Y Y Y Y degradation - antigen-specific - unspecific cell death Neumann et al., Science 1998 T: infectable cells I: infected cells V: viral load s: production rate of infectable cells d: decay rate of infectable cells β: de novo infection rate δ: decay rate of infected cells p: production rate (virions/cell/day) c: clearance rate (virions/day) (1 - h): reduction of de novo infection rate (1 - e): reduction of virus production dT/dt dI/dt dV/dt = s - dT - (1 - η) βVT = (1 - η) βVT - δI = (1 - ε) pI - cV Produzione (giorno) 1010-1013 Ricambio (%) 97-99 Vita media (ore) 2-5 I determinanti dell’evoluzione intra-ospite MUTAZIONI DOVUTE AGLI ERRORI DELLA POLIMERASI pressione selettiva dell’ospite HCV DIVERSITA’ INTRA-OSPITE ELEVATA DINAMICA DI REPLICAZIONE RICOMBINAZIONE TRA LE VARIANTI VIRALI EVOLUZIONE DI HCV Fitness delle singole varianti mutate Risposta immune • Il momento decisivo per la cronicizzazione dipende da comparsa e qualità della risposta immune • Risposta NK e T (Th1) più vigorosa nei pazienti che guariscono World J Gastroenterol. 2014 Apr 7;20(13):3418-30. doi: 10.3748/ wjg.v20.i13.3418. Adaptive immune response during hepatitis C virus infection. Larrubia JR, Moreno-Cubero E, Lokhande MU, García-Garzón S, Lázaro A, Miquel J, Perna C, Sanz-de-Villalobos E. Persistenza dell’infezione e meccanismi 64 che portano al danno epatico Determinanti della clearence virale Bassa pressione selettiva di Ab Forte controllo virale La risposta immune iniziale (CTL, CD4 TH1) clearance virale Alta pressione selettiva di Ab Debole controllo virale persistenza virale Vengono prodotti epitopi fuorvianti il sistema immune - - Perdita di attività CTL CTL Non vengono generate CTL efficaci Perdita di attività T help CD4 Non vengono generati nuovi Ab neutralizzanti Infezione da HCV: lo scenario globale nel 2013 Italia 1.9 milioni 3.2 % Europa 17.5 milioni (2.3 %) Asia 83 milioni (2.1%) America 14 milioni (1.5%) Medio Oriente 16 million (4.7 %) Africa 28 milioni (3.2%) Australia - Oceania 0.4 milioni (1.2 %) Tasso di Prevalenza medio del 2.35% pari a circa 185 milioni di persone infette, 350.000 morti/anno D. Lavanchy. Clinical Microbiology and Infection, Volume 17 Number 2, February 2011 Hanafiah Mk, Hepatology 2013 Infezione da HCV: lo scenario Italiano La più alta prevalenza in Europa (1.5 – 1.9 milioni di infetti) Variabilità regionale Frequenza residua (nuovi casi) non azzerata e disgraziatamente difficilmente valutabile In Italia, l’HCV è la prima causa di: • epatopatia (53% epatiti croniche, 52% cirrosi, 64% epatocarcinoma) • trapianto epatico • morte tra le infezioni trasmissibili (>20,000 decessi/anno per epatopatia) “Le epatiti virali: urgenze, gestione e ottimizzazione delle risorse in Italia” Senato della Repubblica 19.06.2012 … ritornando alla storia naturale…. 1 Esposizione >2 sett. Infezione da HCV ~16% Nessuna infezione ~84% Infezione acuta sintomatica Infezione acuta asintomatica 10-30 anni 15% – 30% Risoluzione spontanea <30% ? 1. Orland, et Hepatology, 2001 2. www.medscape.com/viewarticle/416562_3 Infezione persistente >70% Cirrosi epatica2 2-4% per anno in cirrosi HCC Dinamica dei marcatori virologici ALT HCV RNA Positivo Negativo Anti-HCV 0 2 4 6 Settimane Negativo 1 2 3 4 10 20 Anni dopo l’esposizione 30 Positivo A: Infezione cronica con viremia persistentemente elevata B: Guarigione spontanea dopo l’infezione acuta. Gli anti-HCV ê con gli anni C: Infezione cronica con viremia oscillante Scott J.D., et al Molecular Diagnostic of HCV Infection. JAMA vol.297 , Feb 2007 69 Panoramica dei metodi diagnostici disponibili Diagnosi eziologica Test di screening immunoenz. Test di conferma RIBA (immunoblot) o screening alternativo Tool diagnostici Stadiazione - Monitoraggio HCV-core Ag (HS) HCV-RNA quantitativo HCV-RNA genotipo Diagnosi di laboratorio • Anticorpi anti-HCV: dimostrano un avvenuta infezione ma non danno informazioni sulla persistenza. Spesso negativi nella fase acuta. • HCV-RNA - indica una infezione attiva. E’ positivo nell’infezione persistente e nella fase acuta. Viene utilizzato per il monitoraggio della terapia. • Ricerca HCV core Ag - indica infezione attiva utile per identificare l’infezione acuta, in molte occasioni può sostituire il test molecolare. • Genotipizzazione – permette di valutare la probabilità di risposta e la durata della terapia con IFN pegilato più ribavirina Lo standard nel trattamento di HCV PEG-IFNs + Ribavirin “Easy-to-treat” (HCV-2, HCV-3) “Difficult-to-treat” (HCV-1, HCV-4?) 800 mg ribavirin 1,000-1,200 mg ribavirin 24 weeks 48 weeks NIH Consensus Development Conference on Management of hepatitis C: 2002 Bersagli dei nuovi antivirali ad azione diretta (DAA) per HCV HCV Polyprotein C E1 E2 p7 NS2 NS3 NS4A NS4B NS5A NS5B Daclatasvir Sofosbuvir Telaprevir Boceprevir NS3 Protease domain NS3 Helicase domain NS3 Bifunctional protease / helicase NS5B RNA-dependent RNA polymerase Trattamento e profilassi ü Interferone pegilato (peg-IFN) e ribavirina (RBV) in associazione. ü Il successo (eradicazione virale) dipende dal genotipo, si ha nell’80% dei casi con HCV GT2 – HCV GT3, nel 40-45% dei casi con HCV GT1 ü Boceprevir e Telaprevir inibitori della proteasi virale (NS3) usati in terapia combinata con peg-IFN+RBV riducono gli insuccessi terapeutici con una risposta virologica sostenuta (SVR) nel 70-80% dei relapsernaïve HCV GT1 ü Sofosbuvir inibitore della polimerasi virale (NS5b) è il primo DAA approvato anche per HCV-GT2 e GT3 in combinazione con solo RBV (IFN-free!) e per GT1 e GT4 in combinazione con peg-IFN+RBV 76 ü Non esiste a tutt’oggi un vaccino efficace Vie di trasmissione e fattori di rischio • Parenterale: Percutanea e Permucosale d) Piercing, tatuaggio, manicure/pedicure, rasatura dal barbiere ESPOSIZIONE NOSOCOMIALE e USO DI DROGHE PER VIA INIETTIVA : 39.6% e 30.5% dei casi di epatite acuta C TRATTAMENTI COSMETICI CON ESPOSIZIONE PERCUTANEA: 11% dei casi SEIEVA: Sistema epidemiologico integrato dell'epatite virale acuta. Dati relativi al periodo 2003-2010 Prevenzione dell’epatite C • Screening dei materiali a rischio • Modifica dei comportamenti a rischio • Adozione dei dispositivi di protezione individuali % of Recipients Infected Decremento delle epatiti C post-trasfusionali Donatori volontari HBsAg 30 le frecce indicano i principali interventi nello screening e nella selezione del sangue donato che sono stati efficaci nell’abbassare il rischio d’infezione 0,1-2,3/1.000.000 donazioni 25 20 Screening per fattori di rischio per HIV 15 Anti-HIV ALT/Anti-HBc 10 Anti-HCV 5 0 1965 1970 1975 1980 1985 Year Adapted from HJ Alter and Tobler and Busch, Clin Chem 1997 1990 Migliori test HCV 1995 2000 HBV/HCV e PLC 530.000 casi/anno di Carcinoma Primitivo del Fegato (PLC) 82% di questi casi è associato ad una infezione virale: 316.000 (60%) all’infezione da HBV 118.000 (40%) all’infezione da HCV 82 Storia naturale del carcinoma epatocellulare Studi epidemiologici suggeriscono l’esistenza di una stretta correlazione tra infezione da HBV e HCV ed insorgenza dell’epatocarcinoma primitivo del fegato. E’ verosimile che l’effetto sia indiretto e forse multifattoriale: 1. L’infezione persistente con questi virus provoca un danno cronico (continua erosione immunologica) al fegato con conseguente iperplasia rigenerativa; 2. Aumenta di conseguenza il numero di cellule a rischio di subire successive alterazioni genetiche; 3. Una di queste cellule trasformate può essere l’origine di un clone HCC; 4. HBV esprime proteine che possiedono attività transattivante (HBxAg, mutanti preS2) e potrebbero giocare un ruolo iniziale nella perdita di controllo, la proteina C di HCV interagisce coi sistemi di controllo della 83 proliferazione cellulare e dell’apoptosi In conclusione HBV e HCV presentano un notevole potenziale patogeno che include la patologia epatica acuta, la patologia epatica cronica e si associa ad una grave neoplasia epatica 84