Dott.ssa ROBERTA COLICCHIO [email protected] MICROBIOLOGIA CLINICA aa 2016-2017 Libri di testo consigliati: Principi di Microbiologia Medica Antonelli, Clementi, Pozzi, Rossolini Microbiologia Medica La Placa Corso di Microbiologia Clinica Batteriologia Virologia Caratteristiche generali Isolamento Identificazione Fattori di patogenicità Ciclo vitale Antibiotici Diagnosi L’Importanza della Microbiologia Clinica Principali cause di morte in età pediatrica (≤ 5 anni) Dati ISS L’Importanza della Microbiologia Clinica Approfondire gli aspetti patogenetici ed immunologici di una malattia Sviluppare nuovi approcci multifocali sia per la prevenzione che per il trattamento della malattia Identificare e Valutare nuovi fattori di virulenza Identificare nuovi target terapeutici Identificare nuovi target vaccinali Sviluppare nuove strategie diagnostiche Patogenesi delle infezioni batteriche Affinché un qualsiasi processo infettivo si realizzi è necessaria l’Interazione tra Ospite e Parassita Tale interazione è influenzata da numerosi fattori quali: L’ambiente Il comportamento umano Fattori specifici dell’ospite come: età, precedenti vaccinazioni e malattie, gravidanza, nutrizione, fumo, stato emotivo Stato immunitario e meccanismi di difesa dell’ospite Tuttavia l’infezione MULTIFATTORIALE che implica molteplici interazioni tra il microrganismo e l’ospite, pertanto le caratteristiche proprie del microrganismo giocano un ruolo fondamentale nell’istaurarsi del processo patogenetico che porta all’infezione. Interazione Microrganismi - Uomo Commensali microrganismi non patogeni che convivono nell’ospite. In condizioni normali non causano malattia, svolgono un ruolo benefico ed essenziale per il mantenimento della salute generale del soggetto. Opportunisti microrganismi con livelli intermedi di virulenza perchè la patologia è associata ad alterazioni della localizzazione e della risposta immunitaria Patogeni microrganismi capaci di causare malattia e di infliggere un danno all’ospite. Microrganismi - Uomo Very few microbes are always pathogenic Many microbes are potentially pathogenic Most microbes are never pathogenic Flora microbica residente: MICROBIOTA Viene acquisita durante e subito dopo la nascita e si stabilizza in ~ 1-2 anni. Composta in prevalenza di batteri, archebatteri, miceti e anche virus e protozoi. E’ dinamica: continuamente tutta la vita. cambia durante Esempi di organismi che costituiscono la normale flora del corpo e loro localizzazione La flora microbica residente (Microbiota (Microbiota)) è differente nei diversi distretti del nostro organismo e differisce anche in differenti regioni dello stesso apparato. Tratto gastrointestinale: gastrointestinale: bocca, esofago, stomaco, intestino tenue, colon, retto, ano La colonizzazione è diversa nei vari tratti dell’intestino essendo influenzata sia da Fattori dell’ospite (es. pH, ac. biliari, enzimi digestivi) che da Fattori batterici (es. capacità di adesione, enzimi, capacità metabolica) DISTRIBUZIONE, FREQUENZA E DENSITA’ DEI BATTERI CHE COSTITUISCONO LA FLORA NORMALE DEL TRATTO GASTROINTESTINALE UMANO. Il Microbiota Intestinale I microbi colonizzano rapidamente il tratto gastrointestinale dopo la nascita e nei primi mesi di vita dopo l’esposizione al microbiota materno. Questo processo è influenzato dalla: Eredità della madre; Immediato ambiente di vita; Pratiche di alimentazione; Tipo di parto e Allattamento Parto Spontaneo: Spontaneo Lactobacillus, Prevotella, etc. Parto Cesareo: Cesareo Staphylococcus, Corynebacterium, etc. Infezioni microbiche Caratteristiche genetiche dell'ospite. Il Microbioma Intestinale La composizione del microbiota intestinale si stabilizza a circa 1 anno di vita quando diviene simile a quello di un adulto. E’ composto da un numero di cellule circa 10 volte maggiore di quello del nostro corpo (1014 vs 1013) E’ costituito da ~10 phyla batterici; ~1800 generi; ~15.000-36.000 specie. I microrganismi presenti nell’intestino giocano un ruolo cruciale per una digestione sana, ma influenzano anche il sistema immunitario. Il genoma collettivo del microbiota (MICROBIOMA) contiene più geni del genoma umano; si stima ~3,3 milioni vs ~25.000. SUPERORGANISMO SALUTE Disbiosi= MALATTIA Obesità, Morbo di Crohn, Sindrome dell’Intestino Irritabile, Celiachia, Allergie Funzioni importanti della popolazione microbica residente: Produzione di vitamine (K e gruppo B); Stimolazione e maturazione del sistema immunitario; Competizione con patogeni; Produzione di sostanze ad azione antibatterica: batteriocine, piccole molecole peptidiche che agiscono sia su batteri Gram+ che Gram-. Disgregazione di sostanze che il nostro sistema non è in grado di metabolizzare (cartilagini, molecole di cellulosa) Competizione per i recettori Concorrenza per le sostanze nutritive Cosa influenza la Patogenicità ?? Virulenza intrinseca del patogeno Interazione recettore recettore--antirecettore Carica del microrganismo microrganismo:: numero iniziale di batteri che suscitano una risposta patologica Stato immunitario dell’ospite Patogenicità La Virulenza di un microrganismo, come la tossicità di una tossina, è generalmente espressa come la dose capace di infettare o di uccidere il 50% degli animali inoculati o della popolazione in esame I rispettivi indicatori sono denominati: Dose Infettiva50 (ID50) Dose Letale50 (LD50) Postulati di Kock Semplici criteri che stabiliscono il legame tra una malattia ed il microrganismo sospettato di esserne l’agente eziologico 1. Il patogeno deve essere presente in tutti i casi di malattia. 2. Deve essere isolato dal paziente e cresciuto in coltura pura. 3. La malattia deve essere riprodotta inoculando una coltura pura del patogeno in un ospite sano. 4. Il patogeno deve essere re-isolato dall’ospite. Postulati di Kock 1 4 2 3 Versione Molecolare dei Postulati di Kock 1. Il potenziale fattore di virulenza (determinante di virulenza) dovrebbe essere presente in tutti i ceppi patogeni di una data specie ed essere assente nei ceppi non patogeni. 2. L’inattivazione del gene/i codificante il potenziale fattore di virulenza dovrebbe attenuare la virulenza in un modello animale di infezione. 3. La successiva reintroduzione del gene mutato dovrebbe ripristinare la virulenza in modelli di infezione animali e cellulari. VIE DI TRASMISSIONE Ingestione Inalazione Trauma Iniezione Puntura di artropode Trasmissione sessuale Le superfici corporee rappresentano siti di infezione e di diffusione batterica. Principali fattori di inibizione dell’interazione Microrganismo-Ospite Infezioni esogene Il microrganismo agente eziologico (patogeno patogeno alloctono alloctono) proviene dall'esterno direttamente o indirettamente attraverso veicoli inanimati o vettori animati -ingestione di cibi o bevande contaminate -inoculazione diretta (punture di insetti, morsi di animali, trasfusioni) o penetrazione traumatica (ferite) -via aerea -via sessuale Infezioni endogene il microrganismo agente eziologico (patogeno patogeno opportunista o autoctono autoctono) non è normalmente patogeno, o lo è molto poco, ma può provocare malattia solo se le difese dell'organismo sono deficitarie: immunodepressione, immunosoppressione, età dell'ospite; Spesso microrganismi della microflora commensale possono spostarsi in altre sedi corporee dell'organismo, in seguito a traumi, ferite, ecc. causando infezione es.. infezioni delle vie urinarie causate da batteri o miceti es intestinali ADESINE L’adesione del microrganismo alla cellula ospite avviene mediante fattori di patogenicità definiti ADESINE Le ADESINE sono macromolecole esterne alla parete cellulare che costituiscono gli starti più esterni della cellula sia nei batteri Gram+ che GramLe ADESINE sono spesso codificate da elementi genetici extracromosomici come plasmidi e fagi. Sono responsabili della specificità di azione per una data regione corporea (apparato; organo o tessuto) poiché interagiscono in modo differenziale con le cellule epiteliali dell’ospite. ADESINE ADESINE •Le Fimbrie e i Pili sono appendici filamentose di natura proteica allungate e sottili in grado di legarsi in modo specifico a diverse superfici dell’ospite tra cui: collagene; fibronectina, recettori di cellule epiteliali ecc. •La Capsula o Glicocalice è uno spesso strato che avvolge completamente la cellula batterica costituito essenzialmente di polisaccaridi e glicoproteine. Permette al batterio di eludere le difese immunitarie dell’ospite impedendo la fagocitosi poiché maschera i principali determinanti di superficie ed ha una azione di adesione a specifiche superfici. •Gli Acidi teicoici sono dei componenti specifici della parete cellulare dei batteri Gram +, di solito associati a zuccheri. Se associati a glicerolo formano gli acidi lipotecoici pricipali antigeni di superfici dei batteri Gram + responsabili di adesione specifica e non specifica. •I Lipopolisaccaridi sono i principali componenti della membrana esterna dei batteri Gram –. Sono molecole anfipatiche con un forte potere antigenico sono però coinvolti nell’interazione non-specifica con la superficie della cellula ospite. •Adesine proteiche:La Proteina M è il principale determinante di patogenicità dello Streptococcus pyogenes, agente eziologico di faringotonsilliti, scarlattina e malattia reumatica. E’ coinvolta nell’adesione all’epitelio orofaringeo e nella resistenza alla fagocitosi. Esempi di meccanismi di adesione batterica Microrganismo Adesine Recettore S. aureus acido lipoteicoico (LTA) Ignoto Staphylococcus spp. Strato mucoso Ignoto S. pyogenes Complesso LTA proteina M Fibronectina S. pneumoniae Proteine N-acetil-esosamina-gal E. coli Fimbrie di tipo 1 Fimbrie di tipo P D-mannosio Glicolipide di gruppo sanguigno P N. gonorrhoeae Fimbrie Ganglioside GD1 T. pallidum P1, P2, P3 Fibronectina Chlamydia spp. Lectine della superficie cellulare N-acetil-glucosammina M. pneumoniae Proteina P1 Acido sialico V. cholerae Pili di tipo 4 Fucosio e mannosio Meccanismi di adesione Meccanismi Dipendenti da pili/fimbrie: Impiego di Fimbrie e Pili che mediano un’adesione-specifica Meccanismi non dipendenti da pili/fimbrie pili/fimbrie:: -Elaborazione di capsule -Formazione di biofilm -Assemblaggio di canali di contatto: sistemi di secrezione di Tipo III e IV I pili e le fimbrie originano dalla membrana citoplasmatica, hanno una lunghezza compresa tra 0,2-2 µm ed un diametro di circa 3-10 nm. Sono strutture rigide di forma cilindrica composte dalla ripetizione di una proteina denominata Pilina Pilina, presente con diverse isoforme nelle diverse specie batteriche, che si organizza con simmetria elicoidale attorno ad un asse immaginario fino a formare il pilo tubulare. All'estremo libero della fimbria sono presenti in numero variabile altre proteine dette Adesine Adesine, ognuna delle quali possiede una sua struttura del tutto peculiare e complementare al recettore presente sulla superficie della cellula ospite I pili/fimbrie sono gli organi di ancoraggio dei batteri, responsabili cioè della loro adesione a residui proteici o polisaccaridici presenti sulla membrana delle cellule dell'organismo ospite. Sono presenti in quantità variabile sulla superficie dei diversi batteri: cellule di E. coli possono arrivare ad avere tra le 100 e le 300 fimbrie sulla propria membrana, mentre altri batteri raggiungono il migliaio. Il bersaglio delle fimbrie può essere costituito da diverse sostanze (mannosio, N-acetil-galattosamina, galattosio, ecc). Le fimbrie possono essere localizzate ai poli di una cellula, in maniera simile ai flagelli, oppure essere dislocate in maniera più o meno omogenea su tutta la membrana. Si ritrovano sia su batteri Gram+ che Gram Gram-- con minime differenze strutturali. strutturali. I pili di tipo IV sono un’importante fattore di patogenicità di batteri Gram- come Pseudomonas spp. e Neisseria spp. Derivano da sistemi di secrezione di tipo 2, sono strutture bastoncellari flessibili costituiti da almeno 2 tipi di piline, con una struttura di ancoraggio molto simile a quella dei flagelli. La proteina PilC associata all’estremità libera del pilo interagisce con specifici recettori (CD46, glicoproteine). Il pilo di tipo IV è codificato da geni localizzati in isole di patogenicità (PAI) e la modulazione dell’espressione genica è influenzata dalle condizioni di crescita. Interazione Pilus-mediata PilE-Principale proteina pilinica PilC-Proteina associata all’estremità libera del Pilus Adesione non mediata da fimbrie: BIOFILM •Diversi batteri patogeni producono una abbondante matrice mucopolisaccaridica extracellulare definita slime (melma) •Tale matrice favorisce l’adesività batterica e la produzione di Biofilm, definito come una comunità di germi inclusi in un substrato di polimeri organici che aderisce ad una superficie naturale o artificiale; •I germi aderiscono alla superficie e la colonizzano producendo esopolimeri che portano alla formazione del Biofilm da cui ripetutamente possono essere rilasciati nell’ambiente circostante; • Il Biofilm è un’importante fattore di virulenza in molte infezioni come: endocarditi, ostiomeliti, paradontiti ecc. Inoltre svolge un ruolo primario nel favorire la colonizzazione di dispositivi medici come: cateteri, valvole cardiache, protesi; •Protegge i batteri dall’azione di farmaci antibiotici, dalla risposta immunitaria dell’ospite, dalla fagocitosi e dall’azione di anticorpi e complemento; •E’ noto che le riacutizzazioni in molte malattie sono causate dalla presenza di Biofilm da cui possono ad intervalli di tempo staccarsi batteri che sono rilasciati in circolo. 1. Adesione iniziale dei batteri alla superficie organica 2. Colonizzazione irreversibile 3. Produzione di esopolimeri 4. Produzione della vegetazione: biofilm 5. Rilascio dei batteri dal biofilm Composizione dei Biofilm Batterici Struttura ed variabilità dei Biofilm Batterici BIOFILM Staphylococcus aureus biofilms Electron micrographing at 21,850 x magnification, showing the deatils of the surface of a biofilm, a hydrated matrix of polysaccharide and protein formed by aggregates of bacteria.