LA CELLULA ED I TRASPORTI ATTRAVERSO LA MEMBRANA PLASMATICA LA FUNZIONE E IL PROCESSO • La funzione di un sistema o evento fisiologico è il “perché” il sistema esiste. • Il processo indica la modalità attraverso la quale accadono gli eventi, cioè il “come” di un sistema. • Ruolo della fisiologia è “integrare” funzione e processo in un quadro coerente. VARIABILITA’ AMBIENTALE E OMEOSTASI un cambiamento esterno • innesca un cambiamento interno • innesca • una reazione Le risposte coordinate dell’organismo, che hanno la finalità di mantenere la stabilità interna, rientrano in un processo chiamato omeostasi. L’omeostasi e la regolazione dell’ambiente interno sono principi centrali della fisiologia. L’alterazione dei meccanismi omeostatici si ripercuote negativamente sul normale funzionamento dell’organismo. Ripristina o tende a ripristinare lo stato normale GLI AMBIENTI INTERNO ED ESTERNO • • • • • La coordinazione delle risposte dell’organismo a stimoli esterni richiede che le cellule del corpo comunichino tra loro rapidamente e con efficienza. La comunicazione tra cellule utilizza segnali chimici. Il sistema nervoso aumenta la velocità di comunicazione cellulare. L’integrazione e la coordinazione delle risposte ha luogo nel sistema nervoso e nelle cellule endocrine e immunitarie. I processi biologici richiedono un continuo rifornimento di energia. LA LEGGE DELL’EQUILIBRIO DI MASSA • La quantità di sostanza o di energia nel corpo rimane costante, l’introito deve essere bilanciato da un’uguale perdita Quantità totale di sostanza x presente nell’organismo = entrate + produzione perdite • La velocità di produzione, di introduzione e di eliminazione è espressa come flusso di massa Flusso di massa (quantità/minuto) = concentrazione (quantità/volume) x flusso di volume (volume/minuto) • L’equilibrio di massa permette di mantenere costanti le concentrazioni di alcune sostanze, quali l’ossigeno e l’anidride carbonica, l’acqua, i sali, lo ione idrogeno LA CELLULA RAPPRESENTA LA BASE DI PARTENZA NELLO STUDIO DELLA FISIOLOGIA UMANA IN QUANTO VA CONSIDERATA L’UNITA FUNZIONALE PER IL CORRETTO MANTENIMENTO DELLA OMEOSTASI. DISTRIBUZIONE DELL’ACQUA NEI COMPARTIMENTI IDRICI LA STRUTTURA DELLA MEMBRANA PLASMATICA PERMETTE: - SCAMBI DI SOSTANZE TRA CELLULE - SCAMBI DI SOSTANZE TRA CELLULE ED AMBIENTE ESTERNO I PRICIPALI COMPONENTI DELLA MEMBRANA PLASMATICA SONO 1. FOSFOLIPIDI: sono formati da una testa di glicerolo fosforilato e da due code di acidi grassi. 2. GLICOLIPIDI 3. COLESTEROLO 4. PROTEINE Le membrane biologiche: Struttura • Sono costituite da lipidi e proteine • I fosfoplipidi in ambiente acquoso tendono a disporsi in doppio strato perché sono anfipatici (testa idrofila e coda idrofoba) Modello a mosaico fluido Modello a mosaico fluido (Singer e Nicolson, 1972): doppio strato fosfolipidico fluido nel quale si muovono le proteine (modello dinamico) • Le membrane plasmatiche sono simili a cristalli liquidi: i fosfolipidi sono disposti ordinatamente con teste all’ esterno e code all’ interno, le code idrocarburiche sono in continuo movimento • Le proteine sono libere di ruotare e di muoversi lateralmente all’interno di un singolo strato • La membrana si comporta da fluido bidimensionale • La fluidità deve essere “ottimale” Fluidità della membrana • • • • Dipende dalla componente lipidica (i grassi insaturi aumentano la fluidità impedendo le interazioni fra i lipidi) Il colesterolo (nelle cellule animali) ed altri steroidi (nelle cellule vegetali) sono idrofobi, ma hanno un ossidrile che può interagire con le teste idrofile dei fosfolipidi. A basse T fungono da spaziatori (aumentando la fluidità) Ad alte T stabilizzano la membrana aumentando le interazioni con la parte idrocarburica vicina alla testa fosfolipidica Proteine integrali e periferiche • Proteine integrali: sono saldamente legate alla membrana, sono anfipatiche, alcune attraversano una o più volte tutta la membrana (proteine transmebrana) • Proteine periferiche: sono associate alla superficie interna o esterna della membrana, spesso legate alle porzioni esposte delle proteine integrali; possono essere facilmente rimosse Funzione delle proteine di membrana Ancoraggio (integrine) Trasporto passivo Trasporto attivo Attività enzimatica Attività recettoriale e trasduzione del segnale Riconoscimento cellulare Giunzione intercellulare Le membrane biologiche sono selettivamente permeabili • Sono permeabili a molecole idrofobe e di piccole dimensioni e impermeabili a quelle polari • Sono permeabili a molecole di acqua (polari ma piccole), ai gas (CO2, O2, N2), ad altre molecole piccole polari (glicerolo), molecole grandi apolari (idrocarburi) • Sono permeabili a ioni, zuccheri, AA grazie alle proteine di trasporto (carrier e proteine canale) DIFFUSIONE SEMPLICE C1 • • C2 La diffusione semplice è il risultato del movimento termico casuale di molecole La diffusione netta del soluto costituisce il flusso (J) e dipenderà dalle variabili seguenti: -gradiente di concentrazione (C1 - C2) - coefficiente di ripartizione (K) - coefficiente di diffusione (D) - spessore della membrana (d) - superfice disponibile per la diffusione (A) Coefficiente di diffusione La prima legge di Fick della diffusione dm/dt=D x A/d x (c1-c2) Dove m = massa della sostanza t = tempo La Permeabilità (P) riunisce le caratteristiche della membrana e della sostanza che diffonde, per cui la legge di Fick diventa dm/dt = P x A x Δc La Diffusione netta J = P x A x Dc nella quale La diffusione netta è direttamente proporzionale al gradiente di diffusione Cinetica della diffusione • • • • • Quanto maggiore è la superficie della membrana tanto maggiore è l’efficienza della diffusione. Quanto minore è lo spessore della membrana tanto maggiore è l’efficienza della diffusione. Quanto maggiore è il coefficiente di diffusione della molecola nella membrana tanto maggiore è l’efficienza della diffusione La permeabilità della membrana plasmatica ad una particolare sostanza aumenta con l’aumentare della liposolubilità della sostanza. K rappresenta il coefficiente di ripartizione OLIO DI OLIVA/ACQUA. A parità di K, la permeabilità della m. a due composti diminuisce con l’aumentare del PM. Le sostanze che diffondono liberamente attraverso la membrana plasmatica sono: - acqua - anidride carbonica ossigeno etanolo urea sostanze liposolubili Al contrario la membrana plasmatica è difficilmente attraversabile - dagli zuccheri - da molecole con cariche elettriche - dai piccoli ioni COMPOSIZIONE APPROSSIMATIVA DEI LIQUIDI EXTRACELLULARE E INTRACELLULARE OSMOSI Osmosi: flusso di acqua che si ha attraverso una membrana semipermeabile a causa della differenza di concentrazione di un soluto OSMOLARITA’ Osmolarità: concentrazione di particelle osmoticamente attive in una soluzione in cui PRESSIONE OSMOTICA Pressione osmotica (P): la forza di spinta dovuta al flusso osmotico di acqua o meglio la forza esercitata sul pistone per controbilanciare il flusso di acqua da 2 a 1. Due soluzioni separate da una membrana semimpermeabile possono essere isotoniche, ipertoniche o ipotoniche • • • Una cellula in un mezzo ISOTONICO (NaCl 0.9%) è in equilibrio osmotico In un mezzo IPERTONICO (Na Cl 1.3%) cede acqua all’ ambiente e si raggrinzisce In un mezzo IPOTONICO (NaCl 0.6%) la cellula acquista acqua dall’ ambiente e si rigonfia fino a scoppiare (lisi osmotica) Trasporto carrier-mediato • Si suddivide in DIFFUSIONE FACILITATA e TRASPORTO ATTIVO in base a caratteristiche particolari e alla richiesta di energia DIFFUSIONE FACILITATA La diffusione passiva avviene secondo gradiente di concentrazione (movimento netto di particelle: Conc.>→ Conc.<) utilizzando l’ energia immagazzinata dal gradiente. Il processo è spontaneo. Nella diffusione facilitata, la membrana è resa permeabile a sostanze idrofile (ioni e molecole polari) grazie alla presenza di proteine canele e carrier. Il trasporto è sempre secondo gradiente, ma va a saturazione. ESEMPIO DI DIFFUSIONE FACILITATA: TRASPORTO DEL GLUCOSIO TRAMITE CARRIER Il carrier del glucosio negli eritrociti è la Glucosiopermeasi. Il trasporto avviene secondo il gradiente di concentrazione mantenuto dalla conversione del GLU in GLU 6P (che non può attraversare la membrana plasmatica essendo carico). Indirettamente, per mantenere il gradiente di concentrazione del glucosio, si utilizza ATP necessario alla fosforilazione Trasporto attivo primario utilizza l’energia dell’idrolisi di ATP per trasportare ioni contro gradiente di concentrazione elevata specificità può trasportare un solo tipo di ione o possono essere scambiati ioni diversi sui due lati della membrana può essere elettrogenico o elettroneutro permette il mantenimento di gradienti di concentrazione stabili ai lati della membrana cellulare TRASPORTI ATTIVI PRIMARI H+ Pompa Na+/K+ 3Na+/2K+ (1 ATP) Pompa K+/H+ 4H+/4K+ Pompa del Ca2+ 2Ca2+ Pompa del H+ 2H+ TRASPORTO ATTIVO PRIMARIO: POMPA Na/K Pompa sodio-potassio: è una proteina. di membrana che trasporta attraverso la membrana plasmatica 2 K+ e 3 Na+ contro il loro gradiente di concentrazione. A cavallo della membrana si stabilisce così un gradiente elettrochimico (differenza di concentrazione e di carica elettrica) che genera il potenziale di membrana. Trasporti attivi secondari • i trasporti attivi secondari trasferiscono molecole non permeabili attraverso la membrana plasmatica oppure contro gradiente utilizzando come fonte di energia i gradienti ionici creati dai trasporti attivi primari • non richiedono ulteriore energia metabolica TRASPORTO ATTIVO SECONDARIO sodio dipendente • sfrutta il gradiente del Na+ • vengono scambiati: glucosio, amino acidi, prodotti • invertendo il gradiente di Na+ si invertono i flussi. • • • Cotrasporto Na-glucosio (intestino e rene)) Cotrasporto Na-aminoacidi (intestino) Cotrasporto Na-K-2Cl • • metabolici, ioni Controtrasporto Na-H (rene) Controtrasporto Ca-Na (muscolo) Cotrasporto sodio glucosio. Le cellule dell’ endotelio intestinale assorbono il glucosio dal lume intestinale mediante cotrasporto sodio/ glucosio. La pompa Na/K genera il gradiente elettrochimico per il sodio, mediante l’utilizzo di ATP. Il glucosio, mediante diffusione facilitata passa dalla cellula epiteliale alsangue. Esempi di trasporti attivi secondari non Na+-dipendenti: L’antiporto Cl-/HCO3- a.c. FUNZIONE: - eliminazione del bicarbonato prodotto dalla cellula,sfruttando il gradiente del ClERITROCITI: - nei globuli rossi del sangue venoso si producono grandi quantità di HCO3 dall’idratazione della CO2. HCO3- esce secondo gradiente per contro-trasporto del ClCELLULE DELLA MUCOSA INTESTINALE: - membrana luminale (intestino crasso): gli ioni Cl - entrano, HCO3- passa nel lume intestinale. Trasporto attivo secondario: antiporto Na/Ca TRASPORTO ATTRAVERSO LE MEMBRANE CELLULARI Tipo di trasporto Attivo o Passivo Mediato Richiesta da carrier di energia Dipendente dal gradiente del sodio Diffusione Passivo No No No Diffusione facilitata Passivo Si No No Trasporto attivo primario Attivo Si Si, diretta No Cotrasporto Attivo secondario Si Si, indiretta Si. I soluti si muovono nella stessa direzione degli ioni Sodio attraverso la membrana plasmatica Controtrasporto Attivo secondario Si Si Si. I soluti si muovono in direzione opposta degli ioni Sodio attraverso la membrana plasmatica