2 Abstract su10 Variabili Culturali

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Master Supply Chain & Operations
VARIABILI CHIAVE ED ORIENTAMENTI CULTURALI
ü AMBIENTE
ü TEMPO
ü ATTIVITA’
ü COMUNICAZIONE
ü SPAZIO
ü POTERE
ü RELAZIONE AI GRUPPI
ü REGOLE
ü STRUTTURA
ü PENSIERO
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L’AMBIENTE
Diverse culture si relazionano col proprio ambiente (il contesto che li circonda) secondo
diverse modalità.
DEFINIZIONE
Le culture possono credere di:
• Avere il controllo sull’ambiente; di poterlo adattare alle esigenze umane.
• Dover vivere in armonia con l’ambiente circostante.
• Essere sottomesse all’ambiente.
IMPLICAZIONI SUL LAVORO
Controllo:
• L’ambiente organizzativo e lavorativo può essere controllato.
− La sfida è quella di modificare l’ambiente al fine di raggiungere determinati scopi.
Armonia:
• I processi decisionali dovrebbero facilitare il rapporto con l’ambiente e con gli altri.
Sottomissione:
• E’ presuntuoso pensare di avere il controllo sull’ambiente organizzativo e lavorativo.
IMMAGINI
• La maggior parte degli americani è convinta di avere il controllo sull’ambiente circostante. Il
concetto di armonia si può osservare invece in molte culture asiatiche. La credenza infine che
le persone siano sottomesse all’ambiente si può ritrovare in tutte quelle società che credono
nel destino, ad esempio le culture latino americane e medio orientali.
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IL TEMPO
L’uso che una cultura fa del tempo può comunicarcene il concetto molto meglio delle parole.
DEFINIZIONE
In relazione al tempo, le persone si dividono tra due tipologie:
Single-Focus:
• Alta concentrazione su un compito o un problema alla volta, impegnandosi per rispettare il
programma.
Multi-Focus:
• Concentrazione su più compiti, considerando il processo relazionale più che le scadenze.
In relazione alla puntualità, le culture si dividono in due modi:
Rigido:
• La puntualità è definita in modo preciso.
Flessibile:
• La puntualità è definita in modo vago.
Le culture possono anche essere divise a seconda del loro orientamento verso il passato, il
presente, il futuro:
Passato:
Grande valore attribuito al mantenimento delle tradizioni.
Presente:
Attenzione posta sul breve termine per ottenere risultati immediati.
Futuro:
Disponibilità a barattare guadagni a breve termine con risultati a lungo termine.
IMPLICAZIONI SUL LAVORO
Single-Focus:
• Fare una cosa alla volta.
• Compito in primo piano.
• Programmi rispettati.
Multi-Focus:
• Diversi compiti svolti contemporaneamente.
• Relazioni in primo piano.
• Programmi oggetto di cambiamento.
Rigido:
• Aspettativa che le riunioni inizino in orario.
• Scadenze, programmi presi seriamente.
• Incarichi previsti a breve termine.
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Flessibile:
• Le riunioni iniziano quando le persone sono pronte.
• Non c’è fretta nel fare le cose.
• Ritardi previsti.
Passato:
• I cambiamenti e i progetti sono valutati rispetto a come si relazionano alla storia e alle abitudini
tradizionali.
Presente:
• I cambiamenti e i progetti sono valutati sulle realizzazioni immediate.
Futuro:
• I cambiamenti e i progetti sono valutati rispetto ai benefici futuri previsti.
IMMAGINI
• In generale, gli americani e le culture di tradizione nord europea sono orientati verso il SingleFocus. Le culture sud europee, medio orientali e latino americane tendono ad orientarsi verso il
Multi-Focus. Le culture asiatiche industrializzate (come Taiwan, Giappone, Singapore, Hong
Kong e Sud Corea) si sono orientate verso il Single-Focus (pur mantenendo grande attenzione
all’aspetto relazionale); quelle meno sviluppate nell’Asia del Sud verso il Multi-Focus.
• I nord europei e gli americani sono orientati verso un concetto del tempo rigido. Asiatici, latino
americani e medio orientali hanno un concetto di tempo più indeterminato. Nancy Adler nel suo
libro International Dimention of Organizational Behaviour scrive: “Un ingegnere americano che
lavorava nel Bahrein fu molto sorpreso dalla reazione di un suo cliente arabo che, avvertito in
tono di scuse dell’inaspettato ritardo di almeno sei mesi che ci sarebbe stato sulla fine dei
lavori per un impianto commissionato, rispose: ‘Siamo sopravvissuti per millenni senza
quell’impianto; possiamo tranquillamente aspettare altri sei mesi o un anno. Questo non è un
problema.’”
• La maggior parte degli americani sono orientati al presente e al futuro a breve termine. Le
culture dell’Asia Orientale sono orientate sia verso il passato che verso il futuro, ad esempio,
tengono molto in considerazione gli obiettivi legati alla tradizione come anche i progetti a lungo
termine per il futuro. Le culture del Medio Oriente tendono ad essere più legate alla tradizione
e quindi al passato. Le società latino americane reputano importanti le tradizioni del passato
pur essendo orientate al presente. La cultura europea dà importanza alla tradizione, pur
mostrando anche un orientamento al futuro. In generale, i
progetti di lavoro degli europei sono più a lungo termine di quelli statunitensi, ma più a breve
termine di quelli asiatici.
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L’ATTIVITA’
L’orientamento verso l’attività si declina in maniera differente da cultura a cultura, a
seconda che l’accento sia posto sul fare, sull’essere o sul divenire.
DEFINIZIONE
Le culture del “Fare”
La riuscita e la competitività sono rinforzate. Il successo materiale motiva le persone, che
trovano significato in realizzazioni e conquiste tangibili. Grande attenzione è posta sui risultati e
sulla riuscita. L’agire è considerato l’attività più importante I tratti predominanti della cultura sono il
materialismo, una forte enfasi sull’acquisizione di capacità economica, proprietà, beni, ecc.
L’ambizione così come la determinazione, la velocità, l’ achievement hanno un grande valore. Si
vive per lavorare.
Le culture dell’“Essere”:
Le espressioni spontanee sono enfatizzate, la ricerca del benessere è prioritaria:
l’espressione del sé è la più importante attività. Gli individui trovano significato in ciò che
stanno facendo nel momento in cui lo si fa; sono fondamentali la soddisfazione personale e
lavorativa, le relazioni e la riduzione delle tensioni.
Le culture del “Divenire”:
• L’accento è posto sullo lo sviluppo interiore che risulta essere il processo più
importante. La crescita personale, l’apprendimento continuo e il processo di
cambiamento nel migliorarsi sono perseguiti con costanza. L’obiettivo
massimo arriva fino alla presa di distanza dalle cose materiali per far parte del
Tutto integrato (relazione con la natura, con gli altri, le attività), in quanto
essere umano.
IMPLICAZIONI SUL LAVORO
Le culture del Fare:
•
L’enfasi è posta sulla realizzazione. La persona orientata al fare è ciò che fa. Le relazioni
sono secondarie al compito. La motivazione è spinta dal successo: vengono fissati obiettivi da
raggiungere, la performance viene quindi misurata attraverso sistemi standard di valutazione.
•
compito.
I riconoscimenti quali bonus premi e promozioni sono basati sulla riuscita del
• Nelle culture orientate al Fare, i lavori sono assegnati quasi unicamente considerando le
capacità lavorative.
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Le culture dell’ Essere:
• Enfatizzata la soddisfazione lavorativa. La motivazione è spinta meno dalla prospettiva di
guadagni futuri e più dalla qualità della vita nell’organizzazione, come le relazioni con i
superiori, con i colleghi, un ambiente lavorativo soddisfacente, un lavoro stimolante e
interessante, ecc.
• Nelle culture fortemente orientate all’Essere, gli affari sono portati avanti non solo sulla base di
meriti tecnici e sulla realizzazione del lavoro, ma è molto importante anche la fiducia e la
compatibilità tra le persone, la relazione di affiliazione, i valori personali e/o aziendali, ecc.
Le culture del divenire Divenire:
• C’è un profondo investimento nel tipo di lavoro e nel suo processo; entrambi gli aspetti
migliorano lo sviluppo personale. Il significato del lavoro è strettamente legato al processo di
scoperta personale e di autoanalisi.
• Nelle culture fortemente orientate al Divenire, l’approccio alle attività può avvenire sia
individualmente sia in gruppo, in quanto il focus è posto sulla ricerca del proprio percorso
professionale.
IMMAGINI
• Gli Stati Uniti sono, probabilmente, la nazione più orientata all’azione del mondo; l’enfasi è
posta sul fare e sul raggiungere risultati misurabili. Nelle culture dell’Asia si incontrano
prevalentemente persone orientate al divenire e all’essere.
• Un forte orientamento all’Essere si può osservare nel Medio Oriente, nell’America Latina e in
molti paesi del Sud Est asiatico.
• Inoltre, anche in molti paesi europei si può notare un certo orientamento all’Essere, in quanto il
valore di una persona dipende sia dalla personalità sia dai risultati raggiunti.
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LA COMUNICAZIONE
Gli orientamenti alla comunicazione di una cultura sono spesso molto sottili. Diverse
preferenze nella comunicazione possono causare molti problemi nel vendere, nel negoziare e nel
gestire.
DEFINIZIONE
Low Context:
Per una transazione d’affari sono necessarie poche informazioni contestuali sull’individuo.
Gli affari tendono ad essere impersonali. Il passaggio delle informazioni avviene principalmente a
parole, e il significato è espresso in modo esplicito.
High Context:
Prima che avvenga una trattativa d’affari sono necessarie un gran numero di informazioni
sulla controparte. Gli affari sono fatti attraverso le relazioni personali. Le informazioni non sono
trasmesse solo a parole, ma attraverso vari modi, come il tono della voce, il linguaggio del corpo,
le espressioni del viso, il contatto visivo, il modo di interloquire, l’uso del silenzio, gli incontri
passati, lo status, gli amici comuni, ecc. Il significato rimane ad un livello implicito.
Diretta:
La gestione del conflitto non mediato e dei faccia a faccia è la norma.
Indiretta:
Si cerca di evitare il conflitto e di non perdere la faccia, oppure si fa uso di un mediatore per
gestire il conflitto.
Espressiva:
La comunicazione è incentrata sulle relazioni, è emotiva e espansiva invece che
impersonale.
Strumentale:
La comunicazione è incentrata sul problema, pragmatica, impersonale e orientata al fine.
Formale:
Le culture formali prestano molta attenzione a seguire il protocollo e le convenzioni sociali
negli affari.
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Informale:
Le persone delle culture informali prestano meno attenzione all’etichetta e si sentono più a
proprio agio nel portare avanti gli affari in modo più rilassato.
IMPLICAZIONI SUL LAVORO
Low Context:
•
•
•
•
Il contenuto è espresso soprattutto a parole e meno tramite il linguaggio non verbale.
La comunicazione è diretta ed è considerata il mezzo attraverso il cui scambiarsi informazioni.
I conflitti sono spersonalizzati e si può andare avanti a lavorare nonostante ci sia disaccordo.
Le relazioni di lavoro si formano e terminano molto velocemente e non dipendono dal grado di
fiducia tra gli individui.
• L’identità di una persona si basa molto su se stessi, e sui risultati ottenuti.
• Le strutture di pensiero sono più induttive e settoriali.
• Le istruzioni specifiche e le informazioni sono fornite seguendo la gerarchia.
High Context:
• Frequente uso del linguaggio non verbale.
• La comunicazione non è diretta ed è vista come una forma d’arte.
• I conflitti devono essere chiariti prima che si possa continuare il lavoro.
• Le relazioni di lavoro sono basate sulla fiducia e sono costruite nel tempo.
• L’identità personale è radicata nel gruppo.
• Le strutture di pensiero sono olistiche e deduttive.
• Ci sono poche regole, le informazioni si ottengono attraverso i canali informali.
Diretta:
• La tensione è alta.
• Il conflitto può stuzzicare la creatività o diventare distruttivo.
• I conflitti si risolvono in fretta.
Indiretta:
• Il conflitto può trascinarsi a lungo.
• Può ostacolare il cambiamento o l’innovazione.
Espressiva:
• Le emozioni sono forti.
• Il linguaggio del corpo può essere molto espansivo e c’è molto contatto fisico.
• La comunicazione è meno precisa.
Strumentale:
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• L’importante è cosa si dice e non come.
• Mostrare le proprie emozioni non è professionale.
• Sono importanti i fatti e l’oggettività.
Le Culture Formali:
• Hanno un forte senso della storia, della cultura e delle tradizioni.
• Sono più consapevoli del passato.
• Hanno un forte senso della posizione sociale e una spiccata consapevolezza della gerarchia e
delle classi sociali.
• Sono molto attenti a rispettare il protocollo per quanto riguarda il rango e la gerarchia.
• Rispettano molto le regole che sono fatte per essere osservate e preservate.
• Pensano che gli stranieri debbano osservare un certo decoro per mostrarsi seri e onesti nel
portare avanti gli affari.
• In generale, negli affari basare la fiducia sulle relazioni e sul conformismo sociale.
• Hanno usanze o rituali per quanto concerne l’appropriato modo di vestirsi, fare i saluti,
scambiarsi il biglietto da visita, scrivere l’indirizzo, programmare e condurre gli incontri, gli stili
di comunicazione (verbale e non verbale), mangiare e bere, divertirsi, scambiarsi i regali.
• Le relazioni si formano più lentamente, ma, una volta formate, sono più profonde e durevoli.
Le Culture Informali:
• Non hanno tradizioni molto radicate, e non hanno un forte senso di continuità storica.
• Considerano molto il cambiamento e ritengono il progresso più importante del mantenimento
delle usanze.
• Quando lavorano sono rilassati, amichevoli e confidenziali.
• Non si sentono a proprio agio davanti a forti disparità sociali o di potere.
• Hanno stili di comunicazione più chiari e diretti.
• Sono più attenti a rispettare i programmi e le scadenze che la forma, lo status o le relazioni.
• Non pensano che avere delle buone relazioni sia un requisito necessario per fare degli affari.
• Usano maniere informali sia negli affari che nella vita sociale.
IMMAGINI
• Gli U.S.A., la Germania, la Svizzera, e la Scandinavia si orientano verso un contesto poco
significativo.
• L’Asia, l’America Latina, e il Medio Oriente, si orientano verso un contesto significativo.
• L’Europa del Sud tende verso una via di mezzo.
• Il confronto diretto è la norma negli Stati Uniti e in molti altri paesi occidentali. E’ invece evitato
nei paesi meno individualistici dell’Asia e nell’America Latina.
• La comunicazione a due è generalmente presente in tutto il mondo, però molte culture
richiedono che ci sia un intermediario quando la comunicazione avviene tra appartenenti a
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• livelli gerarchici diversi, in tal modo i subordinati non si trovano a dover rivolgere domande
dirette ai superiori cosa che potrebbe creare imbarazzi.
• I capi tribù svolgono il ruolo di intermediari in Ghana, dove sono chiamati a difendere la causa
di coloro che sono accusati di furto o di altri crimini. In America Latina gli amici sono chiamati a
fare da tramite tra superiori e subordinati quando questi ultimi hanno problemi di
organizzazione che varrebbero discutere. In India l’usanza che i genitori fungano da
intermediari nei matrimoni, contribuisce a dare forza a un sistema di comunicazione e di presa
di decisione sulle questioni importanti che viene trasferito poi anche nelle realtà organizzative.
• Il Giappone, gli Stati Uniti, e i paesi dell’Europa del Nord e dell’Ovest, esprimono culture
strumentali. Mostrare le proprie emozioni viene considerato irrazionale e maleducato,
specialmente in Giappone.
• La cultura dell’America Latina, dell’Europa del Sud, e del Medio Oriente sono più espressive.
• La culture statunitense e australiana è largamente considerata la più informale del mondo.
• La cultura canadese e neozelandese è abbastanza informale, ma più formale di quella
statunitense o di quella australiana.
• Le culture dell’America Latina, asiatiche, arabe, ed europee sono tutte formali. Le usanze
specifiche però variano molto da zona a zona e, all’interno della stessa zona, da nazione a
nazione.
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LO SPAZIO
cultura.
L’uso e il significato dello spazio sono aspetti importanti, anche se spesso trascurati, della
DEFINIZIONE
Le culture possono essere differenziate in base alla distinzione tra spazio pubblico e
privato. Le persone appartenenti a culture diverse hanno diversi bisogni riguardo alle
caratteristiche che deve avere lo spazio personale, come ad esempio la distanza tra gli individui; le
caratteristiche rispetto alle quali uno spazio viene considerato pubblico o privato; le regole che
sottendono all’uso dell’uno o dell’altro tipo.
Queste differenze hanno ripercussioni anche sui concetti di cultura specifica e cultura
diffusa. Il primo implica che gli individui agiscono in maniera differenziata a seconda del contesto
relazionale in cui si trovano. Questo implica che lo spazio pubblico occupa una parte più ampia, in
quanto differenziata in numerosi settori (casa, ufficio, automobile, club sportivo…), rispetto allo
spazio privato. Una cultura diffusa comporta, invece, che gli individui agiscono portando con sé
tutte le implicazione degli altri contesti. In questo caso lo spazio privato è ampio e protetto e al suo
interno è diffuso: guadagnare un amicizia con qualcuno permette di accedere a tutti gli spazi
dell’amico.
IMPLICAZIONI SUL LAVORO
Privato:
• Spazio lavorativo
− Riunioni a porta chiusa.
− Uffici privati e divisori. I dirigenti sono separati dagli altri impiegati.
− Le interferenze e le interruzioni sono minime; bisogna avere il permesso per entrare in uno
spazio.
• Spazio personale
− Le persone stanno distanti (almeno a distanza di braccio); non c’è contatto fisico durante la
conversazione.
Pubblico:
• Spazio lavorativo
− Stanze larghe con pochi se non nessun divisorio.
− I dirigenti si siedono insieme o comunque vicino agli impiegati.
− Le interruzioni sono più frequenti; è possibile che non sia necessario il permesso per
entrare da qualche parte.
• Spazio personale
− Si sta molto vicini e toccarsi è una cosa normale.
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Cultura specifica:
− Nelle culture dove le relazioni tendono ad essere specifiche, un manager separa la
relazione che ha con il suo collaboratore e la isola dagli altri rapporti che può avere con lui.
Ogni ambito di incontro fra persone è considerato in modo isolato dagli altri.
− Le culture specifiche, con i loro spazi privati di intimità chiaramente isolati dalle attività
sociali, sono molto libere nel modo di parlare.
− Il conflitto è circoscritto all’ambito in cui nasce.
− Il sistema di MBO, di valutazione e meritocrazia sono strumenti management coerenti con
queste culture.
Cultura diffusa:
− Nelle culture dove le relazioni tendono ad essere diffuse, una persona che riveste una
posizione gerarchica in campo lavorativo viene considerato come autorevole anche negli
altri ambiti.
− La ricerca dell’accordo è importante. Un osservazione può essere vissuta come insulto
quando una persona sente che il suo spazio privato è toccato. È facile che in queste
occasioni la sensazione è quella di “perdere la faccia”.
− Il sistema di motivazione al lavoro è basato sulla relazione tra le persone. Lo strumento del
MBO non soddisfa le culture diffuse. I risultati si raggiungono anche in situazioni di
cambiamento e solo sulla base di relazioni solide.
− La mobilità e il turn over sono più deboli in quanto si sviluppa un forte sentimento di lealtà.
IMMAGINI
• La distanza standard varia a seconda delle culture. Una distanza normale e socialmente
accettata per i latino americani o per gli arabi corrisponde ad una distanza intima per la
maggior parte degli americani.
• Anche la distanza giusta tra capi e dipendenti, o tra impiegati, varia da cultura a cultura. Molti
uffici asiatici considerati spaziosi per i loro standard sono considerati superaffollati dagli
americani.
• Negli Stati Uniti un titolo è un etichetta specifica per un lavoro specifico in un luogo specifico.
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IL POTERE
Il potere come variabile rappresenta il grado in cui i membri meno potenti della società si
aspettano e accettano che il potere sia distribuito iniquamente.
DEFINIZIONE
In alcune culture la distribuzione iniqua del potere è un dato di fatto. In questo modo esse
soddisfano il loro bisogno di dipendenza e inoltre ciò dà un senso di sicurezza sia a chi ha in mano
il potere sia a coloro che gli sottostanno. In altre culture questo squilibrio viene considerato di
disturbo per gli affari. Pur non essendo possibile eliminarlo, è considerato corretto diminuirlo al
minimo attraverso mezzi legali, economici e politici.
IMPLICAZIONI SUL LAVORO
Uguaglianza:
• Organizzazioni piatte
• Gli impiegati non accettano il fatto che la posizione del dirigente abbia diritto a più potere, il
quale invece deve essere guadagnato.
• Gli impiegati svolgono il proprio lavoro nella maniera che ritengono appropriata.
• Per svolgere il proprio lavoro, è normale per il lavoratore bypassare il superiore.
• Nelle negoziazioni i titoli, lo status, e la posizione formale hanno meno influenza.
Gerarchia:
• I livelli di potere e autorità sono molto marcati.
• Gli impiegati accettano il fatto che la posizione di dirigente dia diritto a maggior potere.
• Gli impiegati svolgono il proprio lavoro seguendo le indicazioni del capo.
• Nessuno salta gli anelli del sistema gerarchico.
• I negoziatori sono considerati rispetto ai loro titoli e al loro status.
IMMAGINI
• Gli arabi, i latino americani, e gli asiatici accettano la gerarchia. L’Argentina e la Costa Rica
sono un’eccezione. Anche Spagna, Belgio, Francia e Turchia danno molto valore alla
gerarchia.
• Le culture che danno valore all’uguaglianza sono: gli Stati Uniti, i Paesi anglosassoni (come il
Regno Unito, l’Australia e il Canada), e la maggior parte del Nord Europa. Gli americani, in
ogni caso, sono le persone al mondo più consapevoli dell’uguaglianza (e quindi più resistenti
alla gerarchia).
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RELAZIONI AI GRUPPI
Questa variabile mostra il grado in cui i paesi danno importanza al ruolo dell’individuo
rispetto a quello del gruppo.
DEFINIZIONE
Collettivismo:
Le culture in cui gli interessi dei singoli individui sono subordinati a quelli del gruppo. I
gruppi coesivi proteggono i loro membri in cambio di fedeltà e obbedienza. Il controllo sociale si
basa sulla paura di perdere la faccia e di essere disonorati.
Individualismo:
Le culture in cui i legami tra gli individui non sono molto definiti; le persone sono
indipendenti e si sentono la responsabilità di badare solo a loro stessi, o al massimo al loro nucleo
famigliare. La colpa e la paura di perdere il rispetto di sé stanno alla base del controllo sociale.
Quando l’individualismo è valorizzato, l’“io” prevale sul “noi”. L’identità personale è
fondamentale, e dire quello che si pensa è un segno di onestà. Le leggi e i diritti sono uguali per
tutti e il potere politico si regge sui voti dei singoli.
Quando è valorizzato il collettivismo, l’identità è determinata dal sistema sociale di
appartenenza della persona. L’accordo, piuttosto che dire ciò che si pensa, è un valore
fondamentale. Le leggi e i diritti differiscono a seconda del gruppo, e il potere politico si regge sugli
interessi dei gruppi. Il gruppo di riferimento si aspetta lealtà in cambio di sicurezza e protezione.
IMPLICAZIONI SUL LAVORO
Collettivistica:
• Si è motivati all’affiliazione.
• Le relazioni sono messe in primo piano rispetto alla realizzazione del compito.
• Il conflitto è sentito come una cosa negativa.
• Essere dirigente implica la gestione dei gruppi.
• Il rapporto impiegato-superiore è come un legame famigliare.
Individualistica:
• Si è motivati alla conquista e al potere.
• Portare a termine il compito è più importante delle relazioni.
• Il conflitto è considerato inevitabile.
• Essere dirigente implica la gestione delle persone.
• Il rapporto impiegato-superiore è basato sul mutuo vantaggio.
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IMMAGINI
• Le culture che danno poco valore all’individualismo sono la maggior parte di quelle asiatiche,
arabe, latino americane e sud europee. L’Italia però dimostra di avere un orientamento verso
l’individualismo.
• Le culture che danno un alto valore all’individualismo sono quelle dell’Europa Nord
Occidentale, l’Australia, il Canada, e gli Stati Uniti. Però Germania e Finlandia in modo meno
accentuato che le altre del Nord Europa.
•
Gli americani sono la popolazione più individualistica del mondo.
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LE REGOLE
La variabile delle regole mostra il grado in cui l’applicazione e il rispetto delle regole può
variare da cultura a cultura.
DEFINIZIONE
Universalismo:
Le culture universalistiche sottolineano le generalizzazioni, le regole e le procedure e la
produzione di prodotti e servizi universali.
Particolarismo:
Le culture particolaristiche enfatizzano la differenza, l’unicità, l’eccezione. Le regole
vengono in secondo piano rispetto alle relazioni.
IMPLICAZIONI SUL LAVORO
Universalismo:
• Le assunzioni e le promozioni sono basate sull’applicazione di criteri universali.
• Il lavoro viene svolto seguendo procedure e politiche aziendali definite chiaramente.
• Ci si aspetta che i contratti vengano rispettati alla lettera.
• C’è la percezione che le organizzazioni siano basate su un mutuo accordo tra lavoratori e
datori.
Particolarismo:
• Le assunzioni, le retribuzioni e le promozioni tengono in considerazione l’opinione del gruppo
di riferimento, più che procedure predeterminate.
• Minore l’importanza di regole, politiche e procedure predefinite.
• I contratti vengono modificati con il cambiare delle circostanze.
• L’organizzazione viene sentita come una famiglia o una comunità.
IMMAGINI
• Le culture che propendono verso un orientamento universalistico comprendono Stati Uniti,
Germania, Svizzera, Svezia e Regno Unito.
• Le culture che propendono invece verso un orientamento particolaristico comprendono
Venezuela, Cina, Giappone, Hong Kong, e gli stati dell’ex Unione Sovietica.
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LA STRUTTURA
La struttura ci dice il grado in cui i membri di una cultura si sentono a disagio o spaventati
da situazioni incerte o sconosciute.
DEFINIZIONE
La struttura esprime il bisogno di prevedibilità e di regole, scritte o non scritte.
Le culture che valorizzano la struttura cercano di ridurre l’ambiguità e di rendere prevedibili ed
interpretabili gli eventi. Il conflitto spaventa e si sente il bisogno di regolare e regolamentare.
L’ansia e la tensione sono alte.
Le culture che non hanno bisogno di una struttura ordinata sono più tolleranti davanti a
situazioni, persone ed idee non familiari. L’ansietà è minore e la tolleranza per le diversità è
maggiore. Il dissenso e accettabile.
IMPLICAZIONI SUL LAVORO
Ordinata:
• Il posto fisso è un valore
• I ruoli e le responsabilità devono essere chiari e definiti.
• Si sta attenti ad evitare il fallimento.
• Le strutture gerarchiche sono rispettate.
• Il conflitto fa paura.
• I processi di negoziazione sono prestabiliti.
Flessibile:
• Mobilità lavorativa più elevata.
• Minore definizione di ruoli e responsabilità.
• Volontà di prendere rischi.
• La gerarchia potrebbe non essere rispettata per ragioni pratiche.
• Il conflitto è considerato normale.
• I processi di negoziazione non sono rigidamente prestabiliti.
IMMAGINI
• Le culture che danno abbastanza o molto valore alla struttura comprendono l’America Latina, i
Paesi arabi, l’Europa del Sud, i paesi di lingua tedesca, e alcuni paesi asiatici (Giappone,
Corea del Sud, Taiwan e Tailandia).
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• Le culture che danno poco o nessun valore alla struttura includono gli altri paesi asiatici (Hong
Kong, Indonesia, India, Malesia, Filippine e Singapore), i paesi anglosassoni (Stati Uniti,
Regno Unito, Canada e Australia), i paesi scandinavi e l’Olanda.
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IL PENSIERO
DEFINIZIONE
Le Culture Induttive:
I concetti derivano dalla raccolta e analisi delle informazioni. I modelli e le ipotesi si basano
sull’osservazione e sperimentazione empirica.
Le Culture Deduttive:
Pongono l’enfasi sui ragionamenti astratti, e la verità di idee e teorie da cui derivano i
concetti. Danno importanza al mondo dei concetti e al pensiero simbolico.
Le Culture Lineari:
Separano concetti e eventi in parti che sono congiunte tra loro dal legame di causa/effetto e
da catene logiche.
Le Culture Sistemiche:
Tendono ad avere un approccio più integrato, chiamato a volte olistico o sintetico.
IMPLICAZIONI SUL LAVORO
Induttivo:
• Si accumulano dati e statistiche.
• Le emozioni non svolgono nessun ruolo nel processo di ragionamento.
• L’attenzione è rivolta alle conseguenze e ai risultati.
• L’attenzione è anche sulle abilità dell’individuo che può influenzare il mondo empirico.
• Si confida nelle metodologie e nelle misurazioni.
Deduttivo:
• Le generalizzazioni sono tratte in modo logico dai concetti più che dai fatti.
• Si confida nelle teorie più che nei dati rozzi.
• Si ha fiducia nel potere del pensiero.
Lineare:
• Si dividono argomenti e attività in parti.
• C’è enfasi sulla precisione.
• C’è un orientamento pragmatico.
Sistemico:
• Punto di vista integrato con particolare attenzione alle connessioni.
• L’enfasi è sull’unità tra oggetti ed eventi.
• Per le spiegazioni si fa affidamento su analogie, metafore e similitudini.
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IMMAGINI
• Il pensiero induttivo e lineare è l’orientamento predominante negli Stati Uniti e negli altri paesi
occidentali. Il pensiero francese è fortemente deduttivo, concentrandosi più sui perché che sui
come.
• In opposizione a quello americano lo stile di pensiero di molte altre culture come quelle
giapponese, cinese e brasiliana, è più sistemico che analitico.
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