Il pianoforte di Alexander Lonquich per un nuovo ciclo dedicato a Schubert Sabato 8 Marzo, Teatro della Pergola, ore 16 Jordi Savall e la musica d’Armenia Domenica 9 Marzo, Teatro della Pergola (Saloncino), ore 21 Biglietti: - Sabato: 14-25 (interi), 12-21 (ridotti) - Domenica: 16-25 (interi), 14-21 (ridotti) euro 5 (Carta Giò del Comune di Firenze) Info: Amici della Musica Firenze, tel. 055608420, [email protected] www.amicimusica.fi.it, Sabato 8 Marzo, al Teatro della Pergola (ore 16), il noto pianista Alexander Lonquich torna ad essere protagonista di un recital per solo pianoforte: è l’avvio di una nuova incursione nel mondo poetico di Franz Schubert, che inizia con due Sonate giovanili del 1817, quella inquieta e drammatica in la minore op.164 D 537 e quella invece serena e lirica in mi bemolle maggiore op.122 D 568, e culmina nella Sonata in la maggiore D 959, capolavoro visionario, secondo capitolo di un trittico pianistico che vide la luce nel 1828, solo poche settimane prima che Schubert morisse. Ed è stato proprio nel nome che di Schubert che Lonquich, noto per l’originalità e il carisma delle sue interpretazioni, ha iniziato la sua prestigiosa carriera musicale vincendo giovanissimo, nel 1977, il Concorso Casagrande che, in quell’anno, era appunto dedicato al compositore viennese. Da allora, Schubert è sempre rimasto al centro della ricerca interprativa di Lonquich. “L’ho scoperto – ha dichiarato di recente in un’intervista a Il Piccolo – negli anni ’70, quando la sua immagine stava cambiando radicalmente. Da compositore intimista, capace di scrivere splendide melodie, grande autore di Lieder nonché di importanti opere da camera e sinfoniche, ma pur sempre ritenuto per così dire ‘bucolico’, si stava scoprendo, grazie anche a pianisti come Brendel e Richter, a certi direttori d’orchestra, ai contributi della musicologia, un altro Schubert e cioè un autore caratterizzato da un profondissimo pessimismo, da una visione profondamente drammatica dell’esistenza, che sapeva esprimere in maniera unica anche nelle forme lunghe”. Emersero così – continua – “le sue virtù legate al trattamento dell’armonia, le sue dinamiche più estreme di quelle di Beethoven, e i suoi modi di narrare, sostenendo forme lunghissime alla maniera di un ‘sonnambulo’ secondo l’intuizione di Alfred Brendel”. Figura fra le più originali e carismatiche del panorama concertistico, pianista originario di Trier (Germania) e ormai fiorentino a tutti gli effetti, Alexander Lonquich è stretto collaboratore cameristico di artisti come Shlomo Mintz, Steven Isserlis, Wolfram Christ, Frank Peter Zimmermann, ma svolge anche l’attività di direttore con l’Orchestra da Camera di Mantova, la Camerata Salzburg e la Mahler Chamber Orchestra. Da più di dieci anni forma un apprezzato duo pianistico che suona in tutto il mondo. Nella sua casa di Firenze, ha realizzato un open space dedicato alle più diverse espressioni artistiche (battezzato Kantoratelier), dove si tengono serate dedicate alla musica, alla poesia e al teatro. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Amici della Musica Firenze Via Pier Capponi 41 – 50132 Firenze Tel. 055609012 – fax 055610141 www.amicimusica.fi.it [email protected] S’intitola Spirito d’Armenia il nuovo, suggestivo viaggio fra le culture e le tradizioni musicali lontane proposto dal grande e carismatico Jordi Savall nell’atteso concerto di Domenica 9 Marzo, al Saloncino del Teatro della Pergola (ore 21). Un ampio panorama fra canti, danze e melodie provenienti dall’Armenia, che portano anche i nomi di autori come Tigran Tchukhadjian (18371898), il primo compositore a pieno titolo della storia armena, e del suo maestro Gabriel Yeranian (1827-1862), o raccolte dal monaco Komitas (1869-1935), al quale si deve forse la più importante collezione sistematica dei canti di quella tradizione. Guidato dalla sua insaziabile curiosità e dalla sua ammaliante autorevolezza, Savall ci farà conoscere la magia sonora della musica armena dirigendo i musicisti del suo gruppo Hespérion XXI (viola d’arco, organo e percussioni), e lui stesso suonando, alternandoli, una serie di antichi strumenti ad arco, la ribeca, la viella e la viola d’arco. Ma un tocco d’autenticità al programma (già documentato da un’affascinante incisione) sarà garantito anche dalle presenza di un gruppo di Musicisti d’Armenia, dove il canto della voce umana si sposa a strumenti tipici di quella tradizione, come il duduk e il kamancha. Con preghiera di pubblicazione/diffusione Grazie per la cortese attenzione Francesco Ermini Polacci Amici della Musica Firenze onlus – Comunicazione e Promozione Tel. 055607440 / [email protected] ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Amici della Musica Firenze Via Pier Capponi 41 – 50132 Firenze Tel. 055609012 – fax 055610141 www.amicimusica.fi.it [email protected]