Edith Hillman Boxill

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LA MUSICOTERAPIA PER BAMBINI
DISABILI, 1991, Edizioni Omega, Torino
Centro di Formazione nelle Artiterapie di Lecco
MUSICOTERAPIA
METODO PSICOTERAPEUTICO: forma di trattamento in cui una
persona addestrata stabilisce deliberatamente un rapporto
professionale, allo scopo di eliminare, modificare o diminuire i
sintomi presenti, di interporsi in modelli di comportamento alterati e
di promuovere la crescita e lo sviluppo di una personalità positiva
AMALGAMA DI MUSICA E TERAPIA: musica, utilizzata
coscientemente, come agente di cambiamento per stabilire un
rapporto terapeutico, per alimentare la crescita e lo sviluppo
dell’individuo, per promuovere la realizzazione dell’essere
MUSICOTERAPIA: utilizzazione della musica come strumento
terapeutico, per ripristinare, mantenere e migliorare la salute
psicologica, mentale e fisiologica e per abilitare, riabilitare e
mantenere le abilità comportamentali, evolutive, fisiche e sociali –
tutto ciò nell’ambito del rapporto assistito-terapeuta.
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MUSICOTERAPIA
processo dinamico
=
continuo di esperienze musicali
orientate in senso terapeutico,
create per conseguire obiettivi
a lungo e breve termine
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LA MUSICOTERAPIA È EFFICACE
PERCHÉ…
Modulo espressivo comune a culture diverse
Natura non-verbale: mezzo di comunicazione universale
Stimolo sonoro: potersi aprire la strada nella mente e nel
corpo direttamente (stimola i sensi, suscita emozioni, elicita
reazioni fisiologiche e mentali, infonde energia nel corpo e
nella mente)
La sua struttura e le caratteristiche intrinseche forniscono
le risorse potenziali per l’autorganizzazione dell’individuo o
del gruppo
Influisce sul comportamento musicale e non
Facilità l’apprendimento e l’acquisizione delle abilità
Modalità funzionale, adattabile ed estetica che si presta a
tutte le popolazioni di assistiti
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OBIETTIVI della MUSICOTERAPIA
determinare un cambiamento nell’individuo
facilitare i rapporti interpersonali
coltivare la crescita e lo sviluppo
contribuire alla realizzazione del sé
guidare l’integrazione dell’individuo nella società
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TRAINING MUSICOTERAPISTA
L’addestramento del musicoterapista richiede studi
multidisciplinari che comprendono corsi di materie
musicali, scienze del comportamento, nozioni di
psichiatria e psicoterapia aggiunti ad una esperienza
clinica di internato come musicoterapista (si parla di 900
ore o di 6 mesi).
Fa riferimento ai corsi di laurea e ai successivi master
riconosciuti dalle associazioni americane di
Musicoterapia.
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TRAINING MUSICOTERAPISTA
STUDI MULTIDISCIPLINARI
Fondamenti musicali
Teoria e storia della musica
Composizione e arrangiamento
Performance (tastiera, chitarra, voce)
Capacità di suonare strumenti non sinfonici
Improvvisazione (strumentale e vocale)
Direzione corale e di piccoli gruppi strumentali
Movimento sugli stimoli musicali
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TRAINING MUSICOTERAPISTA
STUDI MULTIDISCIPLINARI
Fondamenti clinici
Comprensione della singolarità e della terminologia
Dinamica della terapia
Rapporto terapeutico
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TRAINING MUSICOTERAPISTA
STUDI MULTIDISCIPLINARI
Musicoterapia
Fondamenti e principi
Valutazione dell’assistito
Programmazione del trattamento
Applicazione della terapia
Valutazione della terapia
Collaborazione interdisciplinare
Supervisione e amministrazione
Scarico della terapia
Comunicazione sulla terapia
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A CHI È RIVOLTA LA MT
DISABILI MENTALI
grave disabilità cronica, di solito dalla nascita,
attribuibile ad una menomazione mentale o fisica o una
combinazione delle due, che si manifesta con una
reale limitazione nella cura di sé, nel linguaggio, sia
percepito che espressivo, nell’apprendimento, nei
movimenti, nell’autodirettiva e nella capacità di vivere
autonomamente, e che si riflette nel bisogno
dell’individuo di un insieme di cure generiche,
trattamenti interdisciplinari o altri servizi per tutta la
durata della vita.
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MUSICA COME STRUMENTO TERAPEUTICO
CONTATTO DIRETTO su basi psicobiologiche con
persone spesso irraggiungibili in altro modo
stabilire, mantenere e potenziare il RAPPORTO
ASSISTITO-TERAPEUTA
facilitare L’ESPRESSIONE in persone prive di
verbalità o con deficit comunicativi
opportunità per fare esperienze che portino e motivino
l’APPRENDIMENTO in tutte le sfere prestazionali
sviluppa la CONSAPEVOLEZZA di sé, degli altri e
dell’ambiente
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TRATTAMENTO
MIGLIORAMENTO di
ABILITÀ MOTORIE
ABILITÀ COGNITIVE
ABILITÀ SOCIALI
SITUAZIONI EMOTIVE E ADATTAMENTO
Esprimere se stessi e comunicare
esperienze
positive e piacevoli che inducono sensazioni di
forza motivante per
successo e di benessere
l’apprendimento
cambiamenti e trasformazioni
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PARADIGMA
CONTINUUM DI CONSAPEVOLEZZA
destare – aumentare – espandere la consapevolezza di
sé, degli altri e dell’ambiente nel contesto di un
continuum di consapevolezza
Allo SCOPO di trasferire le competenze musicali e non
su altri aspetti della vita e condurre la persona fuori
dall’isolamento verso una partecipazione attiva e
normalizzante al mondo esterno
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CONTINUO DI CONSAPEVOLEZZA:
cos’è?
PROCESSO CREATIVO CHE UTILIZZA LA MUSICA
IN MODO FUNZIONALE COME MEZZO DI
CONOSCENZA PER DESTARE, ACCRESCERE E
AMPLIARE LA CONSAPEVOLEZZA DI SÉ, DEGLI
ALTRI, DELL’AMBIENTE
Essere in contatto con ciò che succede – essere in
contatto con il qui ed ora di momento in momento
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CONTINUO DI CONSAPEVOLEZZA:
quali basi?
rapporto fiducioso assistito – terapeuta
auto-motivazione
Per promuovere:
integrazione interpersonale e intrapersonale
autonomia
IL BISOGNO FONDAMENTALE DEI DISABILI DI
SVILUPPO è ACQUISIRE
UN’AUTOCONSAPEVOLEZZA DI BASE
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BASI TEORICHE
MODERNE PSICOLOGIE UMANISTICHE (Pearls,
Maslow, Rogers, …)
OBIETTIVO è LO SVILUPPO DEL SÉ
TEORIA DEL SÉ (James, Erickson, …)
SÉ = SOMMA TOTALE DEI COSTITUENTI LA
PERSONA; NUCLEO CENTRALE DI OGNI
INDIVIDUO
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BASI TEORICHE
CICLO DI CONSAPEVOLEZZA – ECCITAMENTO –
CONTATTO
Sensazioni (attivano il ciclo di consapevolezza)
emerge un bisogno o un desiderio in primo piano
consapevolezza induce a mobilitare l’energia
soddisfacimento del bisogno o desiderio
la
Nei casi di sviluppo danneggiato:
consapevolezza deficitaria, limitata
energie disadattive, non canalizzate, bloccate
mancanza di consapevolezza (cattivo uso
dell’energia)
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FINALITÀ
aiutare l’assistito a raggiungere la consapevolezza e
l’autocontrollo necessari per acquisire una abilità o
diminuire l’entità di un comportamento che interferisce
con la vita quotidiana e per sviluppare la capacità di
usare, in modo conscio e propositivo, l’energia prima
non sfruttata, maldiretta o sprecata
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BASI TEORICHE
APPRENDIMENTO INTRINSECO
Deriva dai bisogni fondamentali della persona
Determina il grado più alto di sviluppo a cui un individuo
può arrivare
Nel cammino normale di sviluppo, la consapevolezza di
sé e degli altri crea l’apprendimento intrinseco, il che fa
acquisire un senso di auto-identità
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IL TRATTAMENTO COME
PROCESSO
UN BUON RAPPORTO È ESSENZIALE PER IL BUON
SUCCESSO DELLA TERAPIA:
si fonda su una fiducia di base
fondamentale è la capacità del terapista di proiettarsi
musicalmente
IL TRATTAMENTO PUÒ ESSERE INDIVIDUALE, DI
GRUPPO o ENTRAMBI
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Strategie e tecniche
Nel trattamento delle disabilità di sviluppo ci sono 4
aree più problematiche: Deficit mentali - Comportamenti
disadattivi - Disfunzioni fisiche - Disordini emotivi
pensiero concreto, incapacità a generalizzare,
problemi di attenzione e memoria, ritardo nel rispondere
e nell’assimilare
LAVORO DIRETTIVO
Stimoli presentati con lentezza, in quantità minima, con
ripetizioni frequenti e precise, con aiuti e suggerimenti
verbali, fisici e gestuali
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Strategie
TRE PRINCIPALI STRATEGIE:
RIFLESSIONE – rispecchiare e confrontare, in forme
musicali e non, la condizione presente dell’assistito
IDENTIFICAZIONE – rappresentazione simbolica, in
forme musicali, della condizione presente dell’assistito
CANZONE DEL CONTATTO – una canzone,
composta e improvvisata, che testimonia l’avvenuto
rapporto fra assistito e terapista e catalizza la prima
espressione reciproca (fornisce una “base sicura”)
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Metodologia
IMPROVVISAZIONE MUSICALE IN SENSO
CLINICO: espressione spontanea, estemporanea della
musica e dei suoi componenti. Modo altamente
individualizzato per entrare in contatto e comunicare.
MUSICA COMPOSTA: suonare brani senza bisogno
della partitura
ARRANGIAMENTI DI MUSICA COMPOSTA:
cambiare qualche componente della musica per
adattarsi all’individuo e al processo di cambiamento
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Tecniche (modalità di attività)
Usate singolarmente o in combinazione:
CANTARE – CANTILENARE
SUONARE STRUMENTI MUSICALI
COORDINARE MOVIMENTO E MUSICA
Permettono il passaggio verso la consapevolezza
tramite situazioni empiriche che coinvolgono
attivamente l’assistito e che sfruttano l’effetto sinergico
di un approccio multisensoriale
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Cantare - cantilenare
CANTO = prima forma di espressione spontanea
esperienza negata a molti bambini disabili
PERMETTE DI: prendere contatto e comunicare,
stimolare la consapevolezza di sé e degli altri,
mobilitare l’energia e focalizzarla
CANZONE: adattata nel testo e musicalmente
sorgente di sicurezza e stabilità e motiva
sorgente di stimoli (memoria, motricità, espressione)
punto di passaggio verso la C.V.
esperienza estetica e liberatoria
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Suonare uno strumento
STIMOLA: comunicazione – sviluppo cognitivo – auto
espressione
Il MT deve cercare di renderla un’esperienza positiva
partecipare al mondo esterno con una forma di
espressione che dà gratificazione fisica ed emotiva
MT con un supporto musicale crea stimoli sonori per
motivare la persona a suonare: sorgente di gioia ed
energia
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Suonare uno strumento
È UTILE A:
strutturare e dare forma tangibile al comportamento musicale
offrire l’opportunità di eseguire, di fare musica
accrescere il coinvolgimento e la partecipazione
stimolare e liberare le emozioni
dare la sensazione immediata del risultato e del successo
accrescere il rapporto con gli stimoli musicali
accrescere la coesione del gruppo e la socializzazione
accrescere il tempo di attenzione
migliorare la coordinazione motoria grossolana e fine
migliorare le abilità percettivo-motorie
migliorare la percezione uditiva, visiva, tattile
direzionare il comportamento inappropriato e disadattivo
aprire le porte al comportamento adattivo
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Suonare uno strumento
DETERMINA UN COINVOLGIMENTO REALE E
DIRETTO IN ESPERIENZE CHE RICHIEDONO
ENERGIA FOCALIZZATA SULLA REALTÀ PRESENTE
attività sensomotoria
feedback istantaneo a livello
cinestesico e uditivo
attiva la consapevolezza
emotivamente e fisicamente
Immediatezza dei risultati motiva l’azione successiva
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Coordinazione musica e movimento
TRASFERIRE:
il suono in movimento
il movimento in suono
PROMUOVE: attenzione, concentrazione, memoria,
percezione spazio e corpo, contatto con gli altri,
interazione sociale, immaginazione, sensibilità,
creatività
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Coordinazione musica e movimento
gran parte del lavoro con i disabili mentali inizia con lo
stimolare la consapevolezza attraverso l’esperienza
cinestesica del corpo e in modo specifico la
consapevolezza di parti costitutive del corpo
NEL MOMENTO IN CUI I SENSI SONO RISVEGLIATI
E STIMOLATI, LA PERSONA APRE LE PORTE
ALL’APPRENDIMENTO
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Usi terapeutici dei componenti
musicali
RITMO:
Dà energia, unità, stabilità, organizzazione
Agisce ad un livello primitivo ed è assorbito in modo fisico
Feedback immediato per adattare le risposte motorie
MELODIA:
Stabilire o rispecchiare stati d’animo, sentimenti, emozioni
Correlata a fonazione, prosodia, cadenza, intonazione,
inflessione, qualità della voce
Influenza il corso e la coordinazione del movimento (fluire della
melodia e cambiamenti di altezza)
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Usi terapeutici dei componenti
musicali
ARMONIA:
Fornisce struttura alla musica: consonanza e dissonanza,
relazione fra accordi e fra accordi e melodia
Rafforzare il cantare e il suonare
ALTEZZA:
Sviluppare discriminazione uditiva, catturare l’attenzione, agire
sulla direzionalità (contrasti di altezze)
Migliorare il linguaggio (prosodia, ossia: intonazione,
inflessione, cadenza)
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Usi terapeutici dei componenti
musicali
TEMPO:
Aumentare e diminuire i livelli di energia della persona
Stimolare percezione uditiva e l’attività percettivo-motoria
(contrasti)
DINAMICA:
Agisce sulle abilità di percezione uditiva
Espandere ed elevare la consapevolezza attraverso la
percezione uditiva (crescendo e diminuendo)
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Usi terapeutici dei componenti
musicali
TIMBRO:
Risvegliare la consapevolezza dell’ambiente (discriminare tra 2
strumenti)
Sviluppare la percezione uditiva
Attirare l’attenzione (preferenza per uno strumento)
TESTO DELLA CANZONE:
Catalizzatore per sciogliere le emozioni e rievocare esperienza
e sentimenti
Mezzo per stimolare la comprensione, il linguaggio,
l’immaginazione
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ORGANIZZAZIONE DI UN PROGRAMMA DI MT
AMBIENTE:
Comprende gli aspetti fisici e gli atteggiamenti
Stanza allegra, ben ventilata, insonorizzata, abbastanza grande
offrire sicurezza in uno scenario estetico e ben strutturato, che stimoli
sentimenti e sensazioni ed offra opportunità di guadagnare la
padronanza di sé e dell’ambiente
COMPOSIZIONE E STRUTTURA DELLE SEDUTE
DI GRUPPO: al massimo 6 assistiti, almeno 2 incontri settimanali di 30
minuti, creare gruppi omogenei, intrecciare i bisogni e gli obiettivi a
breve e lungo termine relativi ai singoli con i fini del gruppo
INDIVIDUALE: non meno di 2 incontri di 30 minuti alla settimana, per
persone incapaci di sostenere un ambiente di gruppo e con problemi e
bisogni particolari
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ORGANIZZAZIONE DI UN PROGRAMMA DI MT
EVENTI MUSICALI ORIENTATI MUSICALMENTE: abilitare gli assistiti
ad avere esperienze addizionali di successo attraverso l’espressione
musicale e dimostrare gli effetti normalizzanti del processo di terapia
(“vivere” i risultati, condividerli con gli altri, aumentare l’autostima,
espandere la consapevolezza)
IL PERSONALE del dipartimento di musicoterapia
MATERIALI
APPROCCIO TRANSDISCIPLINARE AL TRATTAMENTO
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VALUTAZIONE
La valutazione MT richiede particolari competenze: la
MT si occupa della totalità delle prestazioni umane e
quindi richiede una conoscenza estensiva e
specializzata rispetto ai comportamenti musicali e non
Il successo dell’intervento è correlato alla qualità di una
valutazione olistica: ABILITÀ DI SVILUPPO – DEFICIT E
DISCREPANZE PRESTAZIONALI – RITARDI NELLE TAPPE
EVOLUTIVE – COMPORTAMENTO ADATTIVO – PROBLEMI
COMPORTAMENTALI – SITUAZIONI E PROBLEMI EMOTIVI –
PATOLOGIA – ENEREGIE, INTERESSI, ATTIVITÀ
4 FONTI: OSSERVAZIONE DIRETTA, STORIA EVOLUTIVA,
RESOCONTI SCRITTI E ORALI DEL TEAM DI TRATTAMENTO,
COLLOQUI CON LA FAMIGLIA
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VALUTAZIONE
La valutazione olistica porta a:
PROTOCOLLO DI TRATTAMENTO
INDIVIDUALIZZATO
DETERMINARE OBIETTIVI A LUNGO (quale direzione
prenderà la terapia) E BREVE TERMINE (tappa intermedia nel
raggiungimento del risultato finale)
VALUTARE TIPO TERAPIA (individuale, di gruppo, entrambe)
STABILIRE PROCEDURA PER STILARE I RESOCONTI
DELLE SEDUTE TERAPEUTICHE
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PROTOCOLLI - ACCERTAMENTO INIZIALE per
la valutazione MT
diagnosi - anamnesi fisiologica - anamnesi familiare - risultati
dei test - disabilità di sviluppo
aspetti generali
dominio motorio
dominio comunicativo
dominio cognitivo
dominio affettivo
dominio sociale
comportamenti musicali specifici
aree più problematiche del comportamento adattivo
commenti – terapia in atto – informazioni sul servizio attuale
– consigli riguardanti il tipo di seduta
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PROTOCOLLI - piano di intervento
OBIETTIVI A LUNGO TERMINE E A BREVE TERMINE: include il
livello prestazionale del soggetto, rispetto a cui sono stabiliti gli obiettivi a
breve e lungo termine. Per entrambi viene indicata la data presunta e quella
effettiva del loro conseguimento
RESOCONTO DELLA SEDUTA INDIVIDUALE o DI GRUPPO: la
descrizione del procedimento adottato e i materiali adoperati
RESOCONTO MENSILE: ricapitolazione del miglioramento avvenuto
nel mese precedente, in base ai resoconti delle sedute individuali e di
gruppo. Vengono verificati la risposta al trattamento e i cambiamenti negli
obiettivi a breve termine
VALUTAZIONE ANNUALE: in base ai protocolli mensili, si considera
il miglioramento ottenuto dal paziente nell’anno precedente e si vagliano i
possibili cambiamenti nel trattamento
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