Lettera di giugno 2015
LA’ DOVE IL CIELO TOCCA LA TERRA
Messaggio per la comunità islamica
12 settembre 2006
Maria Madre di Gesù,
di quel Gesù che ripose piena fede nella promessa che Dio fece ad Abramo di
benedire tutte le famiglie del genere umano e rispose predicando ed incoraggiando
alla conversione del cuore.
Là dove Abramo ha mostrato grande fede nel Dio dei padri, ora c’è tanto odio e
rancore attorno a quel Dio che è amore.
Ora vi esorto a ridare fede, come Abramo, all’unico Dio d’amore che ama ogni essere
umano che viene al mondo, perché ogni vita è un’espressione di questo amore.
Egli nel suo grande amore non permise che Isacco venisse sacrificato, perché non
vuole nessun sacrificio umano!
E’ un Dio che ha voluto avvicinare il suo cielo alla terra e per questo ha mandato
Gesù a predicare un messaggio di speranza e di amore.
Ora vi esorto: trasformate il vostro cuore in maniera da essere sempre più simili al
Creatore che in tutte le espressioni del creato fa emergere il grande sentimento
dell’amore fraterno.
Incoraggiate e predicate la pace e l’amore, lottate non per l’odio ma per far sì che là,
dove Dio tocca la terra, si possa respirare quell’aria che sa di Dio, di quel Dio
d’amore.
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Questo 9° messaggio fu ricevuto da Giulio nel corso di un’apparizione di Maria
avvenuta nel suo studio annesso all’erboristeria di Saronno, a seguito dei colloqui
avvenuti nel 2006 tra i responsabili dell’Associazione Sposa di Sion e il presidente
dell’Associazione Culturale Islamica di Rho.
Avevamo vissuto alcuni intensi momenti di preghiera, nella chiesa Maria Ausiliatrice
di Mazzo e in San Michele Arcangelo in Rho, ove all’epoca era Parroco don Rodolfo.
Insieme avevamo invocato il Dio Unico Onnipotente e Misericordioso per il dono
della pace in Medioriente e in tutto mondo.
Per cogliere la risonanza di un simile messaggio nel cuore di fedeli musulmani,
occorre tenere presente che la figura di Maria gode di grande onore nel mondo
islamico. Maria è la donna più elogiata nel Corano, l’unica menzionata per nome
(oltre 30 volte), definita “la purissima” e “Siddiqah” (verace, credente, santa). Per
due volte il Corano dice che Dio l’ha “eletta” e “preferita a tutte le donne della
terra” (3,42). A lei è dedicata un’intera sura, la 19. Fu consacrata a Dio fin dal seno
materno e dalla sua nascita è posta sotto la protezione speciale di Dio “contro
satana, il ‘reietto’”. Sempre secondo il Corano, Maria è cresciuta nel tempio (19,1617) e ha concepito Gesù per opera dello spirito di Dio (4,171;19,20). Un “detto
sacro” attribuito a Maometto e ritenuto “sicurissimo”, afferma che ogni bambino
che nasce viene “toccato” da Satana, ad eccezione di Maria e di Gesù. Questo detto
è molto vicino al dogma cristiano della Immacolata Concezione. Nel Corano Gesù è
chiamato “Il Cristo Gesù, figlio di Maria”. Gli esperti di cultura araba spiegano che
nessuno è mai stato chiamato in arabo “figlio di … una donna” perché solo il nome
del padre è considerato nella discendenza, l’unica eccezione è quella di “Gesù, figlio
di Maria”. In questo modo si afferma decisamente la sua origine soprannaturale:
“Maria conservò la sua verginità; insufflammo in lei il Nostro Spirito. Attestò la
veridicità delle parole del Suo Signore e delle Sue Scritture, e fu una delle devote”.
Quando i devoti islamici nominano Maria, aggiungono la frase “su di essa sia pace”,
espressione a lei riservata e subito si crea un clima di rispetto e di devozione.
Migliaia di musulmani si recano ogni anno in pellegrinaggio presso i vari santuari
mariani.
In Egitto ne esistono almeno una decina dedicati al viaggio della Sacra Famiglia al
tempo della fuga in Egitto. Padre Samir Khalil Samir, gesuita cattolico di origine
egiziana, tra i massimi esperti di islam e mondo arabo, afferma che ogni anno in
agosto, in occasione della festa dell’Assunzione (Dormizione) di Maria, almeno un
milione di pellegrini si recano in questi santuari mariani e che in queste occasioni
vengono amministrati anche molti battesimi di fedeli musulmani. Menziona il caso
del santuario di Harissa, in Libano (dove abbiamo incontrato la famiglia del tassista
che ci ha accompagnato al santuario di Beshwat nel marzo 2014), ove c’è un
continuo pellegrinaggio di donne musulmane provenienti dall’Iran, al punto che il
rettore del santuario ha predisposto una cappella apposta per loro, con icone,
cartelli e preghiere alla Vergine in persiano. Anche il santuario di Fatima, in
Portogallo, è da anni meta di pellegrini provenienti dall’islam sciita, che interpretano
il nome della località, Fatima, legato a quello della figlia di Maometto, la sposa di
Alì, il fondatore della tradizione musulmana sciita.
Cosa cercano queste migliaia di pellegrini nei santuari mariani? Sempre secondo
padre Shamir, essi cercano innanzitutto un rinnovamento interiore della loro fede.
Poi c’è una richiesta di guarigione spirituale molto forte e infine anche una domanda
di guarigione fisica. Tutto ciò non trova spazio nell’ortodossia islamica che, a parte il
pellegrinaggio alla Mecca, squalifica ogni altra forma di pellegrinaggio come pratica
idolatrica, come forma di religiosità popolare ingenua e distorta. Di fatto,
nonostante questo disprezzo (che spesso causa la distruzione dei luoghi di
pellegrinaggio popolare da parte degli integralisti), il flusso di pellegrini musulmani
continua verso mete come san Giorgio in Egitto, san Charbel in Libano, la casa di
Maria a Efeso, Zeitun presso il Cairo, a Damasco dove dal 1982 continuano ancora
oggi le apparizioni di Maria nel quartiere Soufanieh, al santuario di Fatima, ecc,.
Secondo padre Shamir, questo avviene perché nell’essere umano c’è un bisogno
profondo di spiritualità, di mistica, di bellezza che non è soddisfatto nell’islam
ufficiale dove tutto è predefinito e schematizzato. Questo bisogno di spontaneità e
di spiritualità, dai musulmani può essere più facilmente individuato nel mondo
cristiano che in quello islamico. Peccato che noi cristiani non ci rendiamo conto di
questa grande opportunità e continuiamo a vedere il mondo musulmano solo come
una realtà ostile.
Ma tutto ciò non sfugge allo sguardo di Dio che, in quest’epoca ha inviato Maria
come “ponte” tra musulmani e cristiani, per promuovere una religiosità libera dai
vecchi schemi e pregiudizi confessionali; una spiritualità liberante e risanante, più
rispondente alle necessità profonde dell’uomo.
E’ così che in questo messaggio, indirizzato ai fedeli musulmani, Maria parla
innanzitutto della fede: la grande fede di Gesù nel pieno compimento della
promessa di Dio; quella di Abramo, che credette nel Dio dei padri, e superò ogni
prova; quella dei fedeli musulmani chiamati a seguire l’esempio di Gesù e di
Abramo, con una conversione profonda del cuore nel rispetto di ogni vita umana
espressione dell’amore di Dio.
Se in quest’epoca Maria costituisce un “ponte” tra musulmani e cristiani, in questo
messaggio lei presenta Gesù come “ponte” tra Cielo e terra. Anzi, di più: come Colui
che, nella sua Persona, unisce Cielo e Terra. In lui il Dio Unico, Onnipotente e
Misericordioso veramente “tocca la terra”, perché ebrei, cristiani e musulmani,
insieme, in una fraternità ritrovata, possano “respirare quell’aria che sa di Dio, di
quel Dio d’amore”.
Per concludere: ricordiamoci che col mese di luglio giungiamo allo scoccare del
decimo anno dall’inizio delle rivelazioni di Maria Sposa della Famiglia, e molte cose
preannunciate stanno già avvenendo:
l’impegno in Terra Santa continua con la presenza dei nostri volontari che si stanno
alternando nella preghiera di adorazione presso la chiesa Santa Maria dello Spasmo
nella Via Dolorosa, nella preghiera per la Consacrazione del Medioriente e nelle
varie iniziative di divulgazione delle rivelazioni di Maria Sposa della Famiglia.
Nel pomeriggio del 1 luglio p.v., incontreremo presso il Seminario di Venegono don
Franco Manzi, biblista specializzato anche in mariologia, per promuovere il cammino
di discernimento spirituale della Chiesa di Milano sulle apparizioni di Maria Sposa
della Famiglia. Affidiamo questo importante incontro alla vostra preghiera.
Maria sta guidando passo passo l’Associazione da lei voluta nell’amore per la Chiesa
di suo Figlio e nella sottomissione ai suoi Vescovi (sigillo di autenticità di qualsiasi
esperienza autenticamente spirituale). Inoltre, la Santa Vergine, a modo suo, sta
procedendo nell’opera di purificazione dell’Associazione. Sforziamoci di seguirla con
cuore docile e non permettiamo al demonio, come dicono i musulmani, di “toccare”
il nostro cuore, cioè di inquinare i nostri sentimenti e la purezza delle nostre
intenzioni.
In questa fase, lei ci chiede di intensificare la preghiera per il Santo Padre e per il
“Segno” che, secondo il volere di Dio, lei deve dare a Mazzo di Rho. Per questa
ragione siamo tutti invitati il prossimo 1 luglio, alle ore 20.45, presso la chiesa San
Michele di Rho, per affidare all’Arcangelo Michele queste due intenzioni, in questo
luogo così importante per le nostre origini. Poi, a piedi e in preghiera,
raggiungeremo la chiesa Maria Ausiliatrice di Mazzo per dare inizio alla veglia di
adorazione che introduce la giornata del 2 luglio.
Infine, ricordiamo di tenere libero da impegni sabato 11 luglio come giornata
comunitaria di preghiera, di condivisione e di festa in ricordo dell’inizio delle
apparizioni di Maria Sposa della Famiglia a Mazzo: preparate i vostri cuori a festa e
le scarpette adatte per le danze! A breve i particolari di questa iniziativa.
Uniti nella preghiera, un saluto a tutti.
Angelo Ansalone
Lainate 19 giugno 2015