La cistite: come riconoscerla e cosa fare Che cosa è la cistite La cistite è il più comune disturbo dell’apparato urinario specialmente nelle donne in età riproduttiva e consiste nell’infiammazione su base infettiva della vescica e dell’uretra. La malattia ha una tendenza alle recidive e può cronicizzarsi. Quali sono le cause La conformazione anatomica femminile è tale da renderle più esposte alla colonizzazione batterica delle vie urinarie basse. I batteri nella maggior parte dei casi sono di origine intestinale: questi possono in determinate circostanze colonizzare l’uretra (ed anche la vagina determinando fastidiosi sintomi come prurito, bruciore e perdite vaginali) e risalire verso la vescica determinando i sintomi tipici. Il batterio più frequentemente responsabile della cistite è l’Escherichia Coli. La stitichezza ed i rapporti sessuali sono fattori predisponenti alla insorgenza delle cistiti. Spesso, infatti, la cistite insorge poche ore dopo un rapporto sessuale, specilamente (ma non solo) nelle donne stitiche. Quali sono i sintomi I sintomi classici sono: senso di peso pelvico, malessere, bruciore o senso “di fastidio” durante la emissione dell’urina, necessità di urinare frequentemente. In alcuni casi può comparire sangue nelle urine (ematuria). A volte possono associarsi i sintomi vaginali prima ricordati. Come si fa la diagnosi I sintomi, specialmente se associati, sono abbastanza caratteristici e rendono necessario un consulto con il medico. La conferma di cistite si ottiene mediante esame delle urine ed urinocoltura con antibiogramma. La comparsa di febbre o ematuria deve allertare paziente e medico ed escludere complicanze più serie o patologie differenti. Come raccogliere correttamente le urine per la urinocoltura Comprare un contenitore sterile in farmacia. Al mattino, dopo aver praticato una accurata detersione dei genitali, iniziare ad urinare un poco quindi, dopo aver interrotto l’atto, riprendere ad urinare nel contenitore evitando di toccarlo al suo interno con le dita. Consegnare al laboratorio entro 2-3 ore. Evitare di praticare l’esame durante l’assunzione recente di antibiotici (è necessario un periodo di almeno 7 giorni dall’ultimo eventuale antibiotico) Quale è la cura. La cistite semplice deve essere adeguatamente trattata con terapia antibiotica non solo per eliminare i sintomi ma anche per prevenire le complicanze infettive delle alte vie urinarie. In linea di massima sarebbe corretto attendere l’esito dell’urinocoltura per scegliere l’antibiotico più adatto; se i sintomi sono particolarmente fastidiosi si può assumere un farmaco sintomatico (flavossato e propifenazone) ed in estrema ratio iniziare un antibiotico a largo spettro per i più comuni batteri che determinano la cistite (fosfomicina, plurifloxacina, ciprofloxacina etc.). In aggiunta possono essere associati (o iniziati in attesa dell’urinocoltura) integratori contenenti sostanze in grado di ridurre la carica batterica sulla mucosa vescicale. Tra questi i più diffusi sono preparati a base di Cranberry (derivato del mirtillo rosso) o di estratti di Hibiscus (pianta appartenente alla famiglia delle malvacee). Questi integratori possono essere continuati anche dopo sospensione dell’antibiotico ed utilizzati per la prevenzione delle recidive. Come prevenirla. La cistite è un disturbo con elevata tendenza alla recidiva nelle donne. Ecco alcuni consigli pratici di vita quotidiana per ridurre il rischio di recidive: • Alimentazione: evitare la stipsi utilizzando una dieta ricca di fibre (verdure, cereali, frutta), assumere yogurt quotidianamente, • Abitudini di vita: bere almeno 2 litri di acqua al giorno, non trattenere l’urina ma svuotare la vescica spesso, quando se ne sente la necessità • igiene intima: utilizzare detergenti neutri o lievemente acidi senza eccedere; non utilizzare in maniera eccessiva i salvaslip, cambiare spesso gli assorbenti interni senza utilizzarli di notte • rapporti sessuali: utilizzare, in caso di poca lubrificazione vaginale, gel lubrificanti durante i rapporti con il partner; urinare dopo un rapporto sessuale • abbigliamento: evitare indumenti intimi sintetici, poco traspiranti e troppo aderenti • integratori alimentari: l’assunzione di integratori di origine vegetale (a base di cranberry, hibiscus ed altri) può ridurre il rischio di recidiva