istituto d`istruzione superiore “g - Liceo "G. Piazzi – C. Lena Perpenti"

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LICEO “G. PIAZZI – C. LENA PERPENTI”
Sospensioni di giudizio-Indicazioni di lavoro estivo
Anno Scolastico 2015-2016
Disciplina: LATINO
Docente: LAURA BUCCI
Classe: 1 Sezione: B Liceo: Linguistico
Libri di testo:
Titolo
Id est
Autore
DOMENICI
Editore
Paravia
CONTENUTI DISCIPLINARI
Le attività sono state sviluppate nel corso dell’anno affrontando in modo sincronico i vari aspetti dell’analisi
linguistica e di civiltà.
1. NOZIONI PRELIMINARI
Storia della lingua
La lingua come oggetto in evoluzione; il concetto di famiglia linguistica e la comparazione tra lingue e famiglie
linguistiche; gli Indoeuropei e la loro diffusione in Europa e in Asia. L’evoluzione del latino: varianti in base all’uso
(sermo doctus/vulgaris) e all’effetto delle lingue di substrato (varianti geografiche); l'evoluzione dal latino parlato
alle lingue romanze per effetto delle lingue di superstrato e adstrato; il caso dell’inglese, la lingua non romanza con
più termini di origine latina (SCHEDA PREDISPOSTA DALLA DOCENTE).
Il lessico dal latino all'italiano: derivazione diretta (dal caso accusativo) e derivazione dotta; gli allotropi (esito
popolare e voce dotta); parole che cambiano forma (cenni a principali trasformazioni) oppure significato (falsi amici)
oppure forma e significato; parole che scompaiono (APPUNTI+ articolo "L’origine delle parole", v. programma di
ITALIANO).
Caratteri generali della lingua latina
Nozioni preliminari per lo studio del latino: il concetto di grafema/fonema, alfabeto e AFI, quantità vocalica e
triangolo fonetico, pronuncia restituta / ecclesiastica.
Parole tronche, piane, sdrucciole, bisdrucciole in italiano; le regole dell'accento in latino (della penultima, della
baritonesi, del trisillabismo).
Le parti variabili ed invariabili del discorso in italiano e latino; l'assenza dell'articolo in latino e il suo inserimento al
momento della traduzione in italiano.
Confronto tra latino, italiano e altre lingue straniere rispetto a categorie morfologiche (assenza dell’articolo),
flessione (lingue flessive/isolanti) e sintassi (le strutture SOV/SVO e cenni su collocazioni ricorrenti delle parole
nella frase latina).
2. MORFOLOGIA
La flessione nominale
La flessione nominale o declinazione per indicare genere (neutro in più), numero e funzione logica; Il concetto di
caso in latino; corrispondenza casi latini e funzione logica; casi diretti e obliqui; la suddivisione in cinque
declinazioni. Breve presentazione del sito "Ave discipule", per consolidamento ludico delle declinazioni e
coniugazioni latine.
La prima declinazione: modello di declinazione; principali termini e principali particolarità.
La seconda declinazione: modelli di declinazione (i nomi in –ŬS, i nomi in –ĔR, la declinazione di VIR, i nomi
neutri); principali termini e principali particolarità.
Gli aggettivi della prima classe: modello di declinazione regolare (-ŬS, -A, -UM /- ER, -A, -UM); la regola della
concordanza con il sostantivo; aggettivi sostantivati, pronominali e di posizione.
Indicazioni per riconoscere, costruire e tradurre le forme nominali latine studiate.
I pronomi personali: declinazione ed uso; differenza tra complemento partitivo, articolo partitivo e complemento di
specificazione; il pronome di 3° persona non riflessivo (tramite IS, EA, ID) e riflessivo.
La flessione verbale
La flessione verbale: il concetto di radice, vocale tematica/eufonica, tema (in vocale e in consonante), suffisso
modale temporale, desinenza personale; il paradigma; la suddivisione in quattro modelli di coniugazione.
Il verbo SUM: le funzioni come copula, predicato verbale, ausiliare in italiano e latino; la coniugazione di presente,
imperfetto e futuro semplice dell'indicativo e analogie con lingue straniere.
Infinito presente, indicativo presente, imperfetto e futuro semplice, imperativo presente (con ripasso dell’ortografia
di alcune forme verbali italiane e cenni all'uso dell'imperativo futuro latino) del verbo SUM e delle quattro
coniugazioni: modelli di coniugazione (forma attiva).
La coniugazione mista: i verbi con il tema in - I - breve (verbi in -IO); modelli di coniugazione (forma attiva).
Indicazioni per riconoscere, costruire e tradurre le forme verbali latine studiate.
Le parti invariabili
Principali avverbi e principali congiunzioni coordinanti: tipologia e indicazioni d'uso.
3. SINTASSI
I complementi
Le principali preposizioni latine e il loro legame con i casi.
Attributo e apposizione; i complementi di stato in luogo, moto a/da/per luogo (anche con nomi di città, villaggio e
piccola isola), di mezzo, di modo, di causa, di fine, di denominazione, di compagnia e unione, di argomento:
strutture e sfumature di significato.
Strutture particolari
Il possessivo con la terza persona: l'uso dell'aggettivo possessivo SUUS o con il genitivo del pronome
determinativo IS, EA, ID. Il dativo di possesso.
4. LESSICO e CIVILTÀ
Unità 1
Il sistema onomastico latino
Un sistema diverso per genere e classe sociale: i tria nomina e l’agnomen onorifico per gli uomini, i nomi delle
donne, degli schiavi e dei liberti. Significato e origine del lessico specifico dell’onomastica e confronto con lingue
moderne.
Latino vivo - VIDEO, AUDIO, PLACET, HABITAT, INCIPIT, DEFICIT, ERRATA CORRIGE (p. 39).
Unità 2
La religione
La logica del do ut des. Le principali divinità greche e romane e i loro attributi; la Triade capitolina; l'antichissimo
culto di Vesta e il sacerdozio delle Vestali (in particolare ruolo delle Vestali nei culti pubblici e la pena prevista per
le Vestali colpevoli); le principali caratteristiche del dio Giano, dio dei passaggi. Il calendario romano: l’etimologia
dei nomi dei principali mesi. L'origine e l'evoluzione del lessico della religione (in particolare primitiae, sacrificare,
hostia e victima).
Le trasformazioni dei verbi dal latino all'italiano con slittamenti di coniugazione o di significato (p. 56).
Latino vivo - ORA ET LABORA, DIVIDE ET IMPERA, CAVE CANEM, REDDE RATIONEM, VALE, FESTINA
LENTE (p. 60).
I giorni della settimana: dal latino classico al latino ecclesiastico e alle lingue moderne (SCHEDA PREDISPOSTA
DALLA DOCENTE).
Unità 3
La famiglia e il matrimonio: i componenti e la loro appartenenza natura aut iure; il fidanzamento e i vari tipi di
matrimonio (confarreatio, coemptio e usus); significato e origine del lessico specifico della famiglia e del matrimonio
e confronto con lingue moderne.
Le trasformazioni dal latino all’italiano dei sostantivi della seconda declinazione: trasformazioni fonetiche,
slittamenti di significato, allotropi (p. 80).
Latino vivo – VIRUS, OPTIMUM, UNICUM, AUDITORIUM, ALBUM, BONUS, EX NOVO, EX AEQUO, GENIUS
LOCI, ULTIMATUM, AUT AUT (p.96).
Per i termini più significativi (per frequenza e/o valore di civiltà), alla luce delle relazioni con il lessico della lingua
italiana e delle lingue straniere studiate, è stata richiesta la memorizzazione del significato di base e delle
sfumature semantiche principali, delle relative note storico-etimologiche fornite dal testo o dalla docente e, nel caso
di verbi, del paradigma semplificato (vedi manuale e appunti).
STRATEGIE
Alla fine di queste indicazioni ci sono sei versioni da tradurre una per volta, dopo aver ripassato gli argomenti di
teoria (le versioni contengono in disordine le strutture che noi abbiamo studiato gradualmente). Puoi aiutarti con i
suggerimenti per la traduzione inseriti prima dei sei brani.
Una volta fatta la traduzione, svolgi sul testo tradotto le seguenti operazioni (tenendo conto degli aspetti su cui ti
senti meno sicura):
- declina i sostantivi e gli aggettivi e coniuga i verbi che trovi nei testi tradotti (anche per iscritto, se memorizzi
meglio scrivendo);
individua i complementi presenti, chiedendoti in quale modo il latino rende quella funzione logica (varianti
comprese) (anche in questo caso scrivi le varie strutture ogni volta, se ti aiuta);
- osserva se ci sono nel testo parole su cui abbiamo fatto osservazioni lessicali o di civiltà e cerca di ricordare
tutte le informazioni ad esse collegate.
Ovviamente, dopo aver messo alla prova la tua memoria, controlla sempre appunti e manuale per verificare di aver
ricordato tutto quello che c’era da ricordare.
Ricorda - Per i verbi cerca sempre di identificare radice, vocale tematica (cioè il tema) + eventuali suffissi modalitemporali+desinenze personali e memorizza più paradigmi possibili.
-
PER CHI HA L’ESAME
Porta le traduzioni delle versioni ad agosto, nel giorno della prova scritta.
Le prove d’esame saranno analoghe a quelle dell’anno: una versione da tradurre come prova scritta,
un’interrogazione sugli aspetti grammaticali, lessicali e di civiltà.
PER CHI HA IL LAVORO ESTIVO OBBLIGATORIO
Porta le traduzioni delle versioni il 12 settembre.
Tieni presente che, entro la prima settimana di scuola, il tuo lavoro di consolidamento verrà verificato tramite una
verifica scritta (traduzione) e un’interrogazione o un test (domande di grammatica, lessico e civiltà).
Buon lavoro
SUGGERIMENTI PER LA TRADUZIONE
La costruzione della frase latina è spesso molto diversa da quella italiana, a partire dalla posizione finale del verbo,
quindi non tradurre mai meccanicamente, parola per parola, una frase
MA
- leggila con attenzione per intuirne il senso e per verificare se vi compaiono vocaboli di cui già conosci il
significato (più ne conosci a memoria e meglio è, quindi!);
- cerca innanzi tutto il predicato (verbale o nominale);
- ricostruisci la struttura, osservando con attenzione le desinenze e la posizione delle parole e le varie strutture
presenti (se c’è un CUM cerca un ablativo e individua il complemento, e così via)
INOLTRE
Quando consulti il vocabolario, ricorda che:
- per i sostantivi devi cercare il nominativo singolare;
- per gli aggettivi il nominativo maschile;
- per il verbo devi individuare la prima persona del presente indicativo.
Quando traduci, ricorda che molte parole latine sono “multifunzionali, cioè una stessa parola può svolgere funzioni
diverse: per es. IN può reggere un accus. (= compl. di moto a luogo) o un abl. (=comp. st. in luogo).
Non farti ingannare dalle somiglianze tra i vocaboli latini ed italiani (falsi amici): per esempio, alcune parole hanno a
volte cambiato in modo notevole il loro significato (es. captivus, da prigioniero a cattivo) o il genere (ricordi
populus?) o hanno significati diversi secondo il numero (es. copia / copiae).
Non dimenticare le regole di concordanza, in particolare quella dell’aggettivo, che concorda in genere, numero e
caso col nome cui si riferisce (timida puella, timidus puer), mentre l’apposizione concorda solo nel caso con il
sostantivo cui fa riferimento, perché possiede un suo genere e un suo numero (pensa a Dianae, silvarum deae= di
Diana, dea dei boschi)
INFINE
Quando traduci una versione, ricorda sempre che quello che hai davanti è un testo coerente e coeso, cioè parla di
qualcosa, dando una serie di informazioni, ed è diviso in sequenze collegate tra loro, quindi:
1° fase
1. leggi sempre con attenzione il titolo, perché fornisce l’argomento generale;
2. recupera dalla tua memoria le conoscenze che già possiedi in merito (per le versioni che affrontiamo è molto
utile conoscere miti e storia antica!!) o controlla nel vocabolario i nomi di persone e/o di luoghi;
3. cerca di comprendere a grandi linee cosa dice l’intero testo su quell’argomento;
2° fase
4. distingui le sequenze fondamentali (è utile fare attenzione ai connettivi - come NAM, ENIM, TUM, SED, TAMEN
e affini - e alla punteggiatura);
5. distingui i vari periodi e le frasi all’interno dei periodi (in base ai predicati e sempre con un occhio di riguardo a
virgole e affini);
6. distingui i vari sintagmi che ruotano intorno ad ogni predicato e assegna a ciascuno la funzione logica
corrispondente;
3° fase
7. fai una prima rapida traduzione di servizio, magari rileggendo sempre il pezzo già tradotto prima di passare ad
un nuovo periodo e anche saltando qualcosa, perché magari il resto della versione ti chiarisce qualche aspetto
e ti permette di rivedere la parte non fatta con una logica diversa (conosci il linguaggio dei Puffi? Quando
sentiamo i loro discorsi, dopo un po’ riusciamo a puffare cosa puffano anche se non abbiamo puffato ogni
singola parola!);
8. avendo ormai un’idea generale della storia, ricontrolla da capo la traduzione, con un occhio al senso (chi-facosa, per esempio) e uno alla struttura morfo-sintattica e alle scelte lessicali (soprattutto se quello che hai
tradotto non ha molto senso!).
VERSIONI PER ESERCITARSI
La perfidia viene talvolta punita…
Vulpecula ciconiam ad cenam invitat, sed in latā patinā liquidam escam ponit; conviva igitur escam gustare nequit
(= non può). Ciconia amicae contumeliam magnā cum patientiā tolerat. Postridie (= il giorno dopo) ciconia
vulpeculam vocat et copiosam escam in lagoenā amicae praebet; ciconia igitur cum laetitiā comedit, sed vulpecula
esurit et irā fremit. Tum callida ciconia vulpeculae dicit: « Propter tuam perfidiam, non meam, amica, nunc esuris et
tuae culpae poenam solvis. Contumeliae enim contumelias parant ».
NB – Per capire bene la storiella, fai attenzione al tipo di cibo e alla forma del recipiente utilizzato.
La schiava fedele
Matrona Romana habebat servam, quae (la quale, nom sing) sedula et proba erat, sed timida et modesta. Domina
servam male tractabat, saepe vituperabat et interdum verberabat. Olim matrona in morbum incidit (si ammalò).
Tum ancilla suam sollertiam dominae demonstrat: nam medicinas parat et dominam magna cum diligentia curat.
Denique matrona servae veram naturam intellegit et servam vocat et clamat: “Tunc diligentiam et modestiam tuam
cognosco et perfidiae stultitiaeque meae veniam peto”. Servam liberat et magnas divitias ei donat.
Romolo e Remo
Rea Silvia geminos Romulum et Remum ex Marte (da Marte) generat, sed saevus patruus Amulius Silviam in
custodiam ducit et servis imperat ut pueros in aquam mittant (di gettare). Servi autem in propinqui rivi ripa geminos
relinquunt. Non multo post (Non molto dopo) lupa puerorum fletum audit et statim ex silva in ripam appropinquat;
sine morā iis mammas praebet et pueros linguā lambit. Postea Faustulus, regiorum agnorum magister, geminos
invenit et in casam suam recipit; Larentia uxor (moglie, nom. sing.) pueros magnā benevolentiā accipit et educat.
Il ritorno di Ulisse in patria
Ulixes (nom sing) a Calipsus (gen sing di “Calipso”) nymphae insulā in Phaeaciam venit. Nausicaa, Alcinoi insulae domini
filia, cum suis ancillis tunicas palliaque ad vicinum fluvium portat. Ulixes (nom sing) puellam videt et statim foliis se
obruit, quia (poiché) nudus est. Postea puellae auxilium petit et Nausicaa pallium suum viro praebet et eum ad
Alcinoum adducit. Insulae dominus Ulixi (dat sing) hospitium dat; postea Phaeaces (nom plur) cum multis donis Ulixem
(acc sing) in insulam Ithacam vehunt. Ulixes (nom sing) ad suam regiam venit, ubi (dove) multi proci Penelopen (acc
sing), Ithacae reginam, in coniugium petebant. Vir, Minervae deae auxilio et cum Telemacho filio paucisque servis,
sagittis procos interficit.
Un comportamento da stolti
Olim in agris equi, asini, apri, cervi aliaeque ferae in magna concordia liberi vivebant, sed quondam superbus
equus, qui (nom sing masch, il quale) imperium cupiebat, aliis dicit: “Ego agrorum dominus sum, ergo vos mihi
oboedire debetis!”. Cervus et aper autem equo oboedire recusant; tum equus agricolae auxilium petit. Vir equo
suum auxilium libenter concedit, sed ei dicit: “Has habenas accipe! Equitans (cavalcando) enim cervum aprumque
facilius (più facilmente) interficiam”. Sic agricola equo habenas imponit et eius adversarios vincit, sed nunc stultus
equus dominum habet.
Il tiranno Dionigi e il poeta Filosseno
Dionysius, Syracusanorum tyrannus, litteras quoque colebat atque poëta erat. Saepe Dionysius sua poëmatia
convivis legĕre solebat et convivae tyrannum laudabant. Olim Dionysius etiam Philoxenum poëtam ad cenam
invitat; post epulas sua poëmatia legit. Ceteri convivae magnopĕre tyrannum laudant; Philoxenus, autem, silet.
Tum Dionysius, iratus, Philoxenum in catenas conicit. Postridie tamen Philoxenum e catenis dimittit, ad epulas
suas admittit, novum poëmatium recitat atque Philoxeni sententiam exquirit. Tunc poeta Philoxenus tacitus manet,
mensam relinquit, ad ianuam contendit. “Quo (dove) vadis?”, quaerunt convivae. “In catenas!”, respondet poëta.
Sondrio, 10 giugno 2016
Laura Bucci
Firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensi dell’art. 3,
comma 2, del D.lgs n. 39 del 1993
AMM-2015-16
Scrutini finali – sospensione di giudizio
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