Il giorno 8 ottobre alle ore 18.15, nell’ambito del Convegno nazionale SIEM – AIDSM 2011, nell’aula n.109 dell’Istituto musicale pareggiato “Vittadini” di Pavia si riuniscono le Associazioni aderenti al Forum per l’educazione musicale con il seguente ODG: 1. Scambio di idee funzionale alla stesura di un documento comune sulla formazione iniziale musicale degli insegnanti delle scuole dell'infanzia e primaria, 2. Scambio di idee per elaborare un documento-richiesta al ministero per un protocollo d'intesa col Forum in relazione alle convenzioni tra Istituti scolastici e associazioni musicali del territorio, anche in relazione al primo punto. 3. Discussione in merito a una ipotesi di ricerca su come, nei propri territori, viene inserita la musica nelle materie opzionali delle scuole secondarie superiori, 4. Proposte di Iniziative future, 5. Azioni e interventi di comunicazione con MIUR, Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica, altre Istituzioni 6. Varie ed eventuali Sono presenti le Associazioni : FENIARCO (Alvaro Vatri), SIEM ( Maurizio Sciuto), DDMGO ( Anna Mari Freschi), OSI-ORFF ( Giovanni Piazza), TESTACCIO ( Giuliana Pella ), DONNA OLIMPIA ( Giovanni Piazza) MUSICA IN CULLA ( Giovanni Piazza), CENTRO GOITRE ( Lorella Perugia e Dariella Gallo.), MUSICHERIA e CSMDB ( Mario Piatti), AIDSM ( Raffaele Molinari e Marco Fedi), CAM ( Annalisa Spadolini) ,LIBERENOTE( Mario Piatti), COMUSICA ( Annalisa Spadolini). E’ inoltre presente su invito del coordinatore, Roberto Neulichedl. Assenti le Associazioni: AJD, CDM,CANTASCUOLA, FIM, ( ha comunicato per iscritto che sarà presente alla tavola rotonda del Convegno il giorno 9 ottobre) AIKEM, AIF , ADUIM, AIGAM, IL SAGGIATORE MUSICALE Annalisa Spadolini , coordinatrice del Forum, introduce la discussione presentando un video del Prof. Berlinguer che qui si riporta integralmente a seguito di trascrizione: “ Cari amici , l’occasione era per me molto ghiotta di avere il forum riunito nell’occasione del Convegno Siem, perché proprio di questo attualmente noi abbiamo bisogno, di un incontro fra il nostro Comitato e le vostre Associazioni ovvero ciò che voi rappresentate nel mondo musicale attivo nella società civile e nelle istituzioni. Io avrei desiderato essere presente anche per un interesse diretto riguardante la mia funzione , ma l’impegno come parlamentare europeo me lo sta impedendo oggi, nel giorno in cui siete riuniti. Vi invierò una lettera per pregarvi di trovare a Roma un occasione di incontro , per proporvi l’idea di un piano per l’ attuazione del D.M. n. 8 in tema di apprendimento pratico della musica nella scuola e anche per altri aspetti collegati, per vedere cioè in che modo possono convergere le forze all’interno della scuola nel sistema di istruzione con gli sforzi da porre in essere da parte non solo di Regioni, Comuni e altre istituzioni pubbliche ma soprattutto delle istituzioni che svolgono attività musicali e si occupano di questo, senza le quali le scuole non riusciranno mai a raggiungere l’obiettivo della curricularizzazione. Su questo termine voglio insistere . Il cambiamento rispetto al passato è che noi non vogliamo occuparci più di singoli progetti fini a se stessi come fino adesso l’attività dopo scolastica ha posto in essere da parte delle scuole. Noi vogliamo 1 entrare nel curriculum nella mattina a scuola durante le due ore di lezione ordinaria. A questo devono e possono contribuire, ove lo vogliano, tutte le Associazioni che voi rappresentate. Io vorrei proporvi la tematica di questo piano, un vero e proprio piano di sviluppo e spero di avere l’occasione di potervene parlare direttamente. Mi scuso per l’assenza e vi auguro buon lavoro. Grazie” Alla fine della visione del filmato , interviene Spadolini per orientare la discussione, la coordinatrice relaziona sulla situazione delle attività che riguardano la formazione musicale a livello istituzionale , spiegando quali sono le iniziative finora promosse e realizzate dal MIUR con la consulenza del Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica . L’Ufficio VI del MIUR grazie all’interessamento del Dirigente Maurizio Piscitelli ha promosso e finanzierà due macro progetti: “Innovamusica” e “ mille cori” e una serie di iniziative volte ad assicurare e favorire l’attuazione del D.M. n. 8 del 31 gennaio 2010 per la scuola primaria. Il MIUR ha deciso di finanziare tali iniziative per un investimento di circa 1 milione di euro. Per ciò che è di sua conoscenza Spadolini comunica che presso il MIUR sono state istituite due Commissioni di lavoro: una prima commissione per il Progetto INNOVAMUSICA presso ANSAS con il compito di preparare e produrre materiali per corsi di formazione in modalità blended destinati a docenti di musica di scuola secondaria di primo grado; una seconda commissione per i Progetti MILLE CORI e per il DM n. 8 con il compito : 1- di definire criteri e ambiti di selezione dei progetti presentati dai Conservatori italiani per corsi di formazione destinati a n. 1000 docenti anche con competenze musicali minime che desiderino ampliare le proprie competenze per riuscire a formare e dirigere un coro scolastico 2- di visionare l’elenco delle scuole proposte dagli UUSSRR e di stabilire criteri di priorità per selezionare 100 scuole primarie dove si attueranno attività di musica pratica ai sensi del DM n. 8 . Allo stato attuale la prima commissione sa lavorando sui materiali per il corso INNOVAMUSICA e l’ANSAS ha già selezionato docenti tutor individuati a livello nazionale in ogni Regione tramite BANDO di gara. La seconda Commissione ha già individuato i 37 Conservatori italiani che avvieranno i corsi per i docenti maestri di coro ed ha già stabilito quali e quante saranno le scuole ( per ora circa 150) ad ottenere finanziamenti relativi alla formazione docenti per l’attuazione del DM. N. 8. Data l’esiguità del tempo a disposizione, Spadolini chiede quindi ad ogni referente di intervenire sui temi all’ODG senza considerare l’ordine numerico dei punti. Interviene Roberto Neulichedl che riferendosi agli interventi a favore della “musica pratica” nella scuola primaria, al fine di rendere effettivamente operativo il decreto, chiede se sia stata portata a termine l’anagrafe dei docenti. Ricorda peraltro che le scuole primarie utilizzano a tutt’oggi numerosi esperti esterni; si tratta di risorse professionali appartenenti a un “sommerso” che, con opportuni strumenti, potrebbe essere orientato verso il miglioramento della qualità degli interventi. Rispetto al progetto “Mille Cori” nutre forti dubbi rispetto al fatto che si possano trovare 1000 docenti desiderosi di partecipare al corso; il problema è che se un ufficio del MIUR ha da spendere un milione di euro, in assenza di un forte 2 coordinamento delle varie competenze, rischia di realizzare progetti (in questo caso formativi) che purtroppo non sempre risultano organicamente pianificati in un’ottica di sistema. Si rammarica infine del fatto che, nonostante il parere contrario del Comitato, il MIUR dia credito a progetti quale quello promosso dal duo Jalisse. Interviene Marco Fedi per AIdSM ricordando come, in materia di formazione musicale, le numerose e spesso virtuose realtà del terzo settore (in primis le scuole di musica ma non solo) capillarmente diffuse in tutto il Paese, costituiscano preziose e pressoché gratuite risorse, che lo Stato non può più ignorare se ha a cuore un’efficace azione educativa in ambito musicale. Il sistema pubblico delle SMIM e dei licei musicali infatti non riesce ancora a soddisfare un criterio di adeguata diffusione sul territorio, né è capace – ritiene Fedi – di garantire un’offerta didattica veramente completa poiché in ogni struttura è possibile intraprendere lo studio dei soli strumenti musicali che lì risultano disponibili. Auspica quindi che nascano strategie e metodi comuni e che si giunga a stabilire una base di curricoli e competenze condivisi. Chiede se vi sia già una piena coscienza di tali problematiche a livello dell’amministrazione centrale e se vi sia o meno la volontà di affrontarle. Come inoltre avviene per ogni altra arte, anche la musica nasce dall’irrinunciabile sinergia tra produzione e fruizione: Fedi ricorda come non si possa esclusivamente considerare il primo aspetto e come occorra invece formare musicisti e fruitori entrambi consapevoli, attraverso un intervento responsabile che comprenda anche l’educazione all’ascolto, la conoscenza dei fatti storici ecc. essendo il repertorio della musica d’arte considerabile come patrimonio dell’umanità. In tal senso, proprio come accade per l’arte figurativa auspica infine una futura introduzione della materia “musica” in tutti i licei. Interviene Anna Maria Freschi per DDMGO. Si unisce alle valutazioni di Neulichedl. Mette in luce la frammentarietà delle iniziative del Ministero e propone di fare un documento in cui indicare linee di azione più organiche, sia in merito alla formazione degli insegnanti di scuola primaria, che in generale sul rapporto con le associazioni e i Dipartimenti di Didattica della musica dei conservatori. Berlinguer ha parlato della necessità della curricularizzazione, ma ad esempio nella scuola primaria (che è il settore più scoperto) ci si può arrivare soltanto con un Piano di formazione degli insegnanti teso a valorizzare le competenze avanzate già esistenti, senza identificare la curricolarizzazione con l’insegnamento dello strumento tout court e indicando percorsi formativi e titoli che possono garantire una preparazione degli insegnanti così come propone il documento che Piatti presenterà all’attenzione di tutti. Per quanto riguarda la scuola media, nutre forti perplessità sulla validità di progetti costosi e calati dall’alto. I Dipartimenti di Didattica dei conservatori possono offrire consulenza e collaborazione a costo zero o quasi, ad esempio al Conservatorio di Perugia partirà fra breve in collaborazione con l’USR Umbria un corso di formazione per insegnanti di scuola media in servizio sul tema “Dall’ascolto alla produzione”. Interviene Lorella Perugia per CENTRO GOITRE che si dichiara pessimista sul fatto che le maestre possano formarsi con un breve corso di formazione. Si ritiene consapevole che il numero estremamente ridotto di maestre con diploma musicale sia comunque troppo insufficiente a coprire in prospettiva tutte o anche solo molte scuole primarie, ritiene che formare alla didattica musicale maestre già 3 di ruolo che non abbiano compiuto un vero percorso di formazione quale quello che compie il musicista, sia inutile e rischioso (per l’insegnamento della musica si richiedono soprattutto musicalità e senso ritmico doti che non si acquisiscono con un percorso di pochi anni, da adulto) mentre sarebbe auspicabile favorire l’ingresso nella scuola primaria di “musicisti” già formati. Dariella Gallo inoltre approva l’idea di individuare quelle maestre già in possesso di un diploma musicale per creare scuole primarie pilota nell’insegnamento della musica. Interviene Alvaro Vatri per FENIARCO affermando che le Associazioni stanno interpretando e monitorando al meglio la funzione di stimolo e di formazione per realizzare l’obiettivo della musica per tutti, sperimentando, innovando e confrontandosi anche con contesti internazionali. Il serbatoio di conoscenze e di esperienze accumulate viene ignorato perché da parte del MIUR c’è sempre la preoccupazione di “chi deve legittimare”. Le Associazioni non vogliono assolvere a funzioni proprie delle istituzioni, ma svolgere un ruolo di complementarità, nella cornice di un principio di sussidiarietà che di fatto investe anche l’ambito dell’educazione musicale di base, e mettere a disposizione know how ed operatori che hanno dimostrato di possedere competenze e professionalità di sperimentato valore. Le stesse iniziative organizzate dalle Associazioni, rivolte alla coralità scolastica, registrano un trend crescente di partecipazione che permette alle stesse Associazioni di sperimentare percorsi e processi didattici funzionali, efficaci ed innovativi. Tutto questo viene ignorato dall’istituzione, e lo stesso Comitato non sembra voler capitalizzare questo patrimonio di conoscenza maturato sul territorio in modo diffuso, capillare e vigile, mentre sarebbe vitale favorire la “messa in rete” di tutte queste “buone pratiche”. Ha senso, a questo punto, continuare a tenere in piedi uno strumento tanto prezioso quanto (volutamente) inutilizzato? Perché accettare, oltre all’indifferenza, anche la frustrazione di veder posti in essere progetti farraginosi e fuorvianti ,ma molto onerosi.. in tempo di risorse risicatissime, senza essere stati mai consultati? Interviene Mario Piatti per Musicheria, CSMDB, e Liberenote. Innanzitutto lamenta il ritardo di un’ora e un quarto per l’inizio della riunione, cosa che non permetterà di discutere i vari punti all’ordine del giorno. In merito al messaggio di Berlinguer, Piatti sottolinea come non è vero che finora ci si sia limitati a progetti in orario extracurricolare. Forse Berlinguer non conosce ciò che le nostre Associazioni già fanno nelle scuole in contesti curricolari. Per quanto riguarda poi il Piano di sviluppo a cui fa riferimento Berlinguer sarebbe bene che ci venga fatto conoscere preventivamente così da poterlo discutere all’interno del Forum. Una riunione per la sola presentazione del Piano sembra a Piatti improduttiva, anche perché se l’invito a Roma per una riunione da un lato può essere gradito, dall’altro comporta, per le Associazioni, dei costi non irrilevanti. Il Comitato nazionale è in grado di coprire le spese per questa riunione? In caso contrario Piatti ritiene molto improbabile la sua partecipazione alla riunione a Roma. Può comunque essere prevista una delegazione del Forum che riporti a Berlinguer le richieste e i documenti già elaborati dal Forum stesso, come ad es. quello che Piatti propone in merito al punto 1 dell’ OdG. Proprio su questo Piatti fa notare che se non s’interviene sulla formazione iniziale degli insegnanti e sui percorsi formativi specifici per la musica (su questo punto Piatti rimanda alla bozza di documento che presenterà alla fine), la curricolarizzazione della musica tanto auspicata da Berlinguer rimarrà un’utopia, anche perché quanto previsto dal DM 8 non risolve affatto il problema, ma si configura come un progetto tampone riservato a un numero eccessivamente esiguo di scuole, e non 4 garantisce certo quel “Fare musica tutti” proposto dal Comitato. Le Associazioni possono svolgere un’azione sussidiaria, ma per questo occorre che per le intese tra Istituti scolastici e Associazioni del territorio il Ministero predisponga non solo dei criteri e delle indicazioni valide su tutto il territorio nazionale, ma anche fornisca i fondi necessari affinché le buone intenzioni del Comitato si traducano in azioni concrete, anche sul piano finanziario. Senza un serio piano finanziario tutto il resto rischia di essere solo chiacchiere o di apparire come un paravento per altre azioni tese a smantellare la scuola pubblica. Alle 19.15 Piatti, dovendo lasciare la riunione per impegni personali, lascia alla Coordinatrice una bozza di documento relativo al punto 1 dell’OdG. Interviene Raffaele Molinari per AIDSM, Associazione Italiana delle Scuole di Musica. Segnala che il direttivo della propria associazione ha appena diffuso uno studio per un progetto di disegno di legge a costo zero relativo a un sistema di accreditamento delle Scuole di Musica in Italia. Le scuole di musica accreditate su specifici standard qualitativi potrebbero efficacemente concorrere, come già in larga parte fanno, ad un'opera di diffusione della pratica strumentale nella scuola elementare attraverso un sistema di convenzionamento a cui lo stesso D.M. n. 8 sembra anche rimandare. La diffusione territoriale delle scuole di musica, probabilmente più di cinquemila, l'alto numero di operatori impegnati, nell'ordine di ventottomila docenti, gli spazi e le attrezzature già operanti e funzionali, potrebbero costituire le condizione fondamentali per la costituzione di un sistema nazionale per la diffusione della pratica strumentale realmente capillare e articolato. Il ruolo sussidiario di questi enti di terzo settore attende dunque una forma di accreditamento pubblico, che stabilisca specifiche linee, al fine di essere effettivamente articolato in una collaborazione sinergica con la scuola pubblica. Con ragioni più convinte che mai l'AIdSM partecipa dunque al forum e accetta volentieri l'invito al tavolo di lavoro dell'On.Berlinguer. Interviene Maurizio Sciuto per SIem il quale appellandosi al motto “musica per tutti” ritiene che le iniziative lodevoli ma “ a macchia di leopardo” non debbano costituire un palliativo, se non un alibi, per non giungere ad intervento “ a tappeto” tendente alla curricularizzazione diffusa e obbligatoria non soltanto in tutte le classi della scuola primaria (non solo lo “strumento” ma l’educazione musicale diffusa) ma in tutti gli ordini scolastici, comprendendo in questo processo anche i corsi di laurea in Scienze della Formazione. Non dunque una musica “aleatoria “ (curricolare o extracurricolare) e nemmeno iniziative parziali che, come nel caso della istituzione dei licei musicali, possano giustificare la quasi totale scomparsa della musica da un intero ordine scolastico (le secondarie di secondo grado). Auspica che il Forum tenga alta “l’asticella” per il raggiungimento di questi obiettivi e ritiene che sia fondamentale mettere l’accento proprio sugli obiettivi più che su chi debba realizzarli. Segnala come una giusta e proficua apertura alle realtà esterne alla scuola, per l’attuazione del DM n.8 e per collaborare con i progetti proposti dal MIUR, non debba significare una assoluta “deregulation” ma possa essere inserita in un piano di coordinamento con le risorse interne (Scuole di didattica dei Conservatori, docenti della scuola media ordinaria e ad indirizzo musicale , docenti di musica della scuola superiore soprannumerari e precari) proprio in vista di un intervento capillare nella scuola pubblica. Mette in fine in discussione la unicità dell’esperienza pratica della musica (esperienza pratica che di per sé non vuol dire solo l’apprendimento di uno strumento) la quale, pur implicando lo sviluppo della capacità di ascolto, non copre in sé l’esigenza di un ascolto consapevole anche sul piano di una coscienza 5 storica dei fenomeni musicali. Gli spazi per la coscienza storica nel nostro sistema scolastico non devono restare ad uso degli altri linguaggi ad esclusione della musica. Interviene Giuliana Pella per la scuola popolare di Musica di Testaccio aggiungendo che la drammatica superficialità delle ultime scelte ministeriali sembrano denunciare anche uno scollamento tra lo stesso Ministero e il Comitato, e all’interno del Comitato stesso. Infatti, i colleghi del Forum che lavorano nella didattica “istituzionale” , nonché nel Comitato, hanno avuto diverse difficoltà nel ricevere sia sufficiente che tempestiva informazione circa i progetti suddetti. Invita il Comitato “tutto” ad impegnarsi per garantire almeno il diritto all’informazione per i soggetti operativi riconosciuti, oltre a condividere maggiormente la trasparenza delle sue scelte, in quanto importante interlocutore presso il MIUR e rappresentante del “diritto alla formazione musicale per tutti”, sul quale da tempo esistono studi autorevoli e progetti sostenibili ignorati. Interviene Giovanni Piazza per OSI-ORFF, Donna Olimpia e Musica in culla ritenendo che, stante la brevità e la sporadicità delle riunioni, sarebbe meglio concentrarsi sul come dare il massimo possibile di visibilità e di risonanza alle iniziative che si intende intraprendere. Oggi questo è possibile attraverso internet, come dimostrano le esperienze dei viola, degli indignados, ecc.. Piuttosto che inoltrare l’ennesimo documento al Ministero, meglio sarebbe diffondere in rete un documento-petizione da far sottoscrivere, in primo luogo attraverso tutte le Associazioni del Forum e le loro Mailing-list, anche per mostrare ( o per verificare) la forza numerica di cui esse dispongono nell’insieme. Il Forum dopo ampia discussione decide di accogliere l’invito di Luigi Berlinguer e accetta di partecipare ad un incontro a Roma al quale tutte le Associazioni chiedono sia presente anche un rappresentante del MIUR Annalisa Spadolini annuncia che invierà a tutti il documento consegnatole in questa sede da Mario Piatti su linee d’intervento da attuare e che sarà inviato dopo discussione telematica alle Istituzioni interessate . Non avendo altro tempo a disposizione si concorda la linea d’intervento che Alvaro Vatri dovrà portare domenica 9 alla tavola rotonda del Convegno SIEMAIDSM . La riunione si chiude alle ore 19.40. 6