Regolatori di tensione Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Introduzione I moderni sistemi elettronici richiedono (normalmente) una tensione di alimentazione continua sufficientemente “costante”. Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Introduzione I moderni sistemi elettronici richiedono (normalmente) una tensione di alimentazione continua sufficientemente “costante”. Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Introduzione I moderni sistemi elettronici richiedono (normalmente) una tensione di alimentazione continua sufficientemente “costante”. Questo schema è insufficiente: • Vcc varia se l’alternata d’ingresso varia; • Vcc varia se il il carico RL varia. Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Introduzione Il sistema di alimentazione deve essere migliorato: Il blocco di regolazione deve mantenere Vcc costante anche se Va varia, o se RL varia. Per ottenere questo occorre un “riferimento” di tensione. Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Introduzione Il sistema di alimentazione deve essere migliorato: Il blocco di regolazione deve mantenere Vcc costante anche se Va varia, o se RL varia. Per ottenere questo occorre un “riferimento” di tensione. • diodo Zener; • bandgap. Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Il diodo Zener Il diodo Zener e’ una giunzione pn appositamente costruita per lavorare in polarizzazione inversa nella regione di breakdown, con alte correnti (dove i normali diodi si distruggerebbero). Questo e’ ottenuto drogando fortemente il semiconduttore in entrambi i lati. La regione di svuotamento ha uno spessore estremamente ridotto (< 1 µm) e il campo elettrico in polarizzazione inversa e’ elevatissimo (∼ 500 kV /m), anche per valori di tensione inversa molto bassa. Con il nome diodo Zener si comprendono dispositivi (costruiti allo stesso modo) che sfruttano due fenomeni diversi: Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Il diodo Zener • Effetto Zener Si ha quando il campo elettrico attorno alla giunzione raggiunge valori di circa 3 × 105 V /cm. Questo campo provoca un’abbondante ionizzazione degli atomi di silicio e la conseguente crezione di coppie elettrone-lacuna. La tensione di breakdown, VZ , a cui cio’ avviene dipende dalla concentrazione delle impurezze e dallo spessore (molto piccolo) della regione di svuotamento. VZ diminuisce al crescere della temperatura. • Effetto valanga Quando il campo elettrico e’ inferiore a 3 × 105 V /cm questo effetto diviene prevalente. La regione di svuotamento e’ piu’ larga e n questo caso i portatori liberi accelerati urtano altri atomi del reticolo e li ionizzano creando piu’ portatori e quindi ulteriore ionizzazione. La tensione VZ in questo caso cresce al crescere della temperatura. Per tensioni VZ inferiori a circa 5 V l’effetto Zener e’ prevalente, sopra 8 V e’ invece dominante l’effetto valanga; tra 5 V e 8 V entrambi i meccanismi contribuiscono. Regolando accuratamente il drogaggio si possono realizzare diodi con tensione di breakdown tra 2 e 600 V , determinata con notevole precisione. Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Diodo Zener: curva caratteristica I parametri (VZ , IZT ), (VZK , IZK ), rZ sono forniti dal costruttore. Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Diodo Zener come regolatore di tensione Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Diodo Zener come regolatore di tensione:esempio numerico VG = (10 ± 1) V R = 0.5k Ω 6.8 V Zener: VZ = 6.8 V per IZ = 5 mA rZ = 20 Ω IZK = 0.2 mA =⇒ VZ 0 = 6.7 V In assenza di carico (RL = ∞) si ha: Iz = VO = Notare che ∆VO = Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione VG − VZ 0 = 6.35 mA R + rZ VZ 0 + IZ rZ = 6.83 V rz ∆VG = 0, 0385∆VG R + rZ A.Nigro Diodo Zener come regolatore di tensione:esempio numerico (2) VG = (10 ± 1) V R = 0.5k Ω 6.8 V Zener: VZ = 6.8 V per IZ = 5 mA rZ = 20 Ω IZK = 0.2 mA =⇒ VZ 0 = 6.7 V Con un carico RL = 2 k Ω possiamo trovare VO risolvendo l’equazione del nodo VG − VO R =⇒ VO = = VO − VZ 0 VO + RL rZ 6.76 V Da cui segue IZ = 3 mA, IL = 3.4 mA e IG = 6.4 mA. Notare che abbiamo prelevato dal generatore VG una potenza WG = VG IG = 64 mW e abbiamo fornito al carico solo 23 mW ! Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Diodo Zener come regolatore di tensione:esempio numerico (3) Qual e’ il valore minimo possibile di RL in questo esempio? Dobbiamo garantirci che IZ > IZK nel caso peggiore possibile, ovvero VG = 9 V . Troviamo anzitutto VZK = VZ − (IZ − IZK )rz ≃ 6.7 V Poi scriviamo ancora l’equazione del nodo VG − VO R 9 − 6.7 0.5k Ω = = VO + iZ RL 9 + 0.2 mA RL Da cui si ricava RL ≃ 1.5 k Ω. Con un carico di valore piu’ basso il diodo esce dal regime Zener e non conduce piu’. La tensione sul carico diviene allora VO = VG RL R + RL e non e’ piu’ regolata. Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Progettazione di un regolatore di tensione con diodo Zener • Si parte dall’esigenza (valore di tensione richiesto, valore minimo del carico previsto) e dal generatore VG che si ha a disposizione; • Si sceglie lo Zener da adottare; • Si definisce il valore di R in modo da garantire il funzionamento del diodo in regime Zener (possibilmente minimizzando lo spreco di potenza!). Esercizio: Progettare un regolatore di tensione con V = 5.1 V in grado di fornire al carico fino a 100 mA. Si ha a disposizione un diodo Zener 1N5338B (VZ = 5.1 V , IZT = 240 mA, rZ = 1.5; Ω, IZK = 1 mA, IZMAX = 900 mA), e un generatore di tensione non stabilizzata VG = (7.5 ± 1.0) V . Calcolare anche la massima potenza erogata dal generatore VG . Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Zener compensati in temperatura In alcuni casi si ha bisogno di un riferimento di tensione non solo accurato ma anche stabile, mentre, come abbiamo detto, la tensione di breakdown di un normale diodo varia con la temperatura (di alcuni mV /◦ C). Per ovviare a questo inconveniente si realizzano diodi compensati in temperatura sfruttando il fatto che nei diodi polarizzati direttamente la tensione VBE ha un coefficiente negativo di temperatura (circa −1.6 mV /◦ C). Accoppiando uno o piu’ diodi polarizzati direttamente con un diodo Zener si puo’ avere un dispositivo che, complessivamente, ha un coefficiente di temperatura di frazioni di mV , quindi con variazioni percentuali della VZ estremamente basse. Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatori di tensione: caratteristiche I parametri che definiscono le prestazioni di un regolatore di tensione sono • Regolazione di linea: S1 = ∆VO ∆Vi ∆IL =0 • Regolazione di carico: S2 (%) = VNL − VFL × 100 VFL • Resistenza d’uscita: RO = Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione ∆VO ∆IL ∆Vi =0 A.Nigro Regolatore di tensione con operazionale Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatore di tensione con operazionale (2) Vo − V RF Vo − V = V RI RD IZ V = VZO + rZ IZ ⇒ = RF V = RD IZ RI ⇒ IZ = Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione (V − VZO ) rZ A.Nigro Regolatore di tensione con operazionale (3) Infine V (1 − rZ RF ) = VZO RD RI Ora, se rZ RF ≪1 RD RI V ≃ VZO da cui consegue che RF ) RI In sostanza otteniamo una tensione in uscita Vo costante e indipendente dalla corrente del diodo Zener. Essa e’ anche indipendente da VCC , che fornisce la potenza, e da RL , almeno fino alla massima corrente erogabile dall’operazionale. Vo = VZO (1 + Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatore di tensione con operazionale (4) In questo modo la corrente sul carico e’ fornita dal transistor Q1 , l’operazionale deve solo fornire la corrente di base. Il trimmer RT consente di regolare la tensione di uscita. Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatore di tensione con operazionale: simulazione con Pspice Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatore di tensione con operazionale: simulazione con Pspice Regolazione di linea Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatore di tensione con operazionale: simulazione con Pspice Regolazione di carico Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatore di tensione con operazionale: simulazione con Pspice Regolazione di carico: corto circuito Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatore di tensione con operazionale (5): protezione per i corti circuiti Se IL RSC ≃ 0.6 V Q2 entra in conduzione: a quel punto la caduta di tensione IL RSC non puo’ ulteriormente aumentare, perche’ e’ costretta ad essere pressoche’ costante. Quindi, la massimo valore della corrente in uscita, anche nel caso limite di corto circuito, e’ ISC ≃ Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione VD RSC A.Nigro Regolatore di tensione con protezione: simulazione con Pspice Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatore di tensione con protezione: simulazione con Pspice Regolazione di linea Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatore di tensione con protezione: simulazione con Pspice Stato del transistor Q2 Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatore di tensione con protezione: simulazione con Pspice Correnti Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatore di tensione con operazionale (6): foldback Il sistema precedente non evita comunque una forte dissipazione di potenza mentre l’uscita e’ in corto. Si potrebbe quindi essere obbligati a scegliere una RSC grande per limitare comunque la corrente. Il circuito di foldback e’ una soluzione per limitare la corrente di corto circuito senza limitare quella di uso normale. Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatore di tensione con operazionale (7): foldback Il foldback si innesca quando Q2 entra in conduzione, cioe’ quando VB2 = VREG + 0.6 Si ha anche: VB2 = V1 = R4 R3 + R4 VREG + IRSC V1 Da cui si ricava la corrente di ginocchio IK = R3 + R4 VREG (VREG + 0.6) − RSC R4 RSC In corto circuito VREG = 0 e si ha ISC = R3 + R4 (0.6) RSC R4 Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatore di tensione con operazionale (8): foldback Esempio: VREG = 5V RSC = 30 Ω R3 = 2.7 k Ω R4 = 5.6 k Ω Si trova: ISC = 30 mA IK = 110 mA Il circuito quindi puo’ fornire una corrente fino a 110 mA, ma in caso di corto circuito la corrente e’ limitata a 30 mA. Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatore di tensione con foldback: simulazione con Pspice Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatore di tensione con foldback: simulazione con Pspice Regolazione di carico Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatore di tensione con protezione: simulazione con Pspice Andamento della corrente nel carico Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatore di tensione con foldback: simulazione con Pspice Stato del transistor Q2 Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Anche gli operazionali sono protetti dai corti circuiti Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Riferimenti di tensione a bandgap Un riferimento di tensione con diodo Zener non fornisce, in alcuni casi, il livello di precisione e stabilita’ richiesto (per es. DAC e ADC). In molti casi e’ preferibile il riferimento di tensione a bandgap. L’idea e’ costruire una tensione in modo da riuscire ad annullare la sua derivata rispetto a T . Come? Mettendo in competizione due termini (uno con derivata rispetto a T positiva, l’altro con derivata negativa). Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Riferimenti di tensione a bandgap: esempio 1 I due diodi sono supposti identici, inoltre n > 1 ⇒ VD2 > VD1 I due ingressi dell’operazionale sono alla stessa tensione VR − VD2 VD2 − VD1 = R R1 → VR = Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione R (VD2 − VD1 ) + VD2 R1 I = nI = VD1 Is e V T VD2 Is e V T A.Nigro Riferimenti di tensione a bandgap: esempio 1 VD2 − VD1 = VT loge n ⇒ VR = R (VT loge n) + VD2 R1 Devo annullare questa derivata: ∂KT K R ∂VD2 R ∂VD2 ∂VR = ( loge n) + = ( loge n) + ∂T R1 ∂T ∂T R1 q ∂T (K = 1.28 × 1023 J/K q = 1.6 × 10−19 C) Sperimentalmente: ∂VD2 = −1.6 × 10−3 V /◦ K per 1 < ID < 10 mA ∂T Quindi devo avere: K R ( loge n) = 1.6 × 10−3 R1 q ⇒ ( R loge n) = 18.55 R1 ⇒ VR ≃ 1.16 V indipendente dalla temperatura Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione (1) A.Nigro Riferimenti di tensione a bandgap: esempio 2 Come ottenere un riferimento di valore diverso: Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro La cella di Brokaw Il transistor Q2 ha una superficie di giunzione BE n volte piu’ grande di quella di Q1 . ⇒ Is2 = nIs1 Ma si ha I2 = I1 ⇒ VBE2 < VBE1 Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro La cella di Brokaw - II I1 = I2 = I (V+ = V− ) VBE1 = VT loge VN = = = VPTAT Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione = I I VBE2 = VT loge Is nIs VBE1 − VBE2 I I VT (loge − loge ) Is nIs VT loge n R1 2 VT loge n R2 A.Nigro La cella di Brokaw - III VR = VBE1 + VPTAT Calcolo la derivata rispetto a T ∂VR ∂T = ∂VBE1 ∂VPTAT + ∂T ∂T = −1.6mV /◦ K + 2 R1 K loge n R2 q Quindi devo imporre: 2 R1 K loge n = +1.6mV /◦ K R2 q Con questa condizione VR ≃ 1.2 V Notare: VPTAT = 2 R1 KT loge n R2 q Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione ⇒ Sonda di temperatura! A.Nigro Regolatori di tensione integrati L’esigenza di disporre di sorgenti di tensione stabilizzate ha portato allo sviluppo di regolatori di tensione integrati, disponibili in commercio a prezzi bassi, che possono essere facilmente utilizzati con l’aggiunta di pochi componenti passivi. Alcuni utilizzano come riferimento di tensione diodi Zener (compensati in temperatura), altri invece usano circuiti bandgap. Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro LM723 Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro LM723: Diagramma funzionale Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro LM723: Schema Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro LM723: Caratteristiche Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro LM723: Regolatore di tensione (+2 V ÷ +7 V ) L’amplificatore di errore compara la tensione VOUT con la tensione desiderata: aumenta o diminuisce la tensione alla base di Q1 per correggere l’errore ( le uscite Current Sense e Current Limit non sono utilizzate). Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro LM723: Regolatore di tensione (VOUT > +7 V ) Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro LM723: Limitazione di corrente Quando Vsense ≃ 0.6 V Q2 entra in conduzione sottraendo corrente alla base di Q1 e limitando quindi la corrente sull’uscita. Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro LM723: Foldback Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro LM723: Current boost con transistor esterno Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro LM723: Tensioni negative L’integrato LM723 puo’ essere usato anche per la regolazione di tensioni negative. (Vedi datasheet per i possibili schemi) Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatori a tensione fissa Per molte applicazioni vengono utilizzati regolatori di tensione fissa, a 3 terminali, capaci di adeguata dissipazione di calore e utilizzabili senza (o quasi) componenti esterni. Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Serie LM7800 La serie LM7800 consiste di regolatori di tensione fissa a 3 terminali con sei possibili valori di tensione. Sono dotati di protezione termica e limitazione della corrente di corto circuito. Tipo VOUT (V) VIN min (V) VIN max (V) IMAX (A) 7805C 5 7 25 1.5 7808C 8 10.5 25 1.5 7810C 10 12.5 28 1.5 7812C 12 14.5 30 1.5 7815C 15 17.5 30 1.5 7824C 24 27 38 1.5 Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatori variabili di tensione Regolatori di tensione in cui il valore di VOUT puo’ essere regolato facilmente con due resistori. L’integrato LM317 e’ tra i piu’ comunemente utilizzati VOUT puo’ variare tra 1.2 e 37 V ; la corrente di uscita massima puo’ essere di 0.5 o 1.5 A (secondo il tipo). VIN massima e’ 40 ÷ 60 V . VOUT = = ≃ = Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione R1 I1 + RV (I1 + Iadj ) Vref + Iadj ) Vref + RV ( R1 RV Vref + Vref R1 RV 1.25(1 + ) R1 A.Nigro Regolatori di tensione switching I regolatori di tensione lineari hanno efficienza abbastanza bassa. La potenza dissipata nel transistor d’uscita del regolatore e’ data da Wd = (VIN − VOUT )IOUT L’efficienza puo’ essere molto migliore utilizzando una tecnologia switching. Inoltre si puo’ avere una molto maggiore densita’ di potenza (ovvero minore ingombro a parita’ di potenza fornita) Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatori di tensione switching Confronto tra alimentatori lineari e switching: Lineari Switching Regolazione di linea 0.02-0.05% 0.05-0.1 % Regolazione di carico 0.02-0.1% 0.1-1% Ripple 0.5 - 2 mV 10 - 100 mV Efficienza 40 -55% 60 - 95% Le peggiori prestazioni in termini di regolazione possono eventualmente essere corrette con un regolatore lineare in cascata, se necessario. Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatori di tensione switching: schema di principio Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatori di tensione switching: modulatore Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatori di tensione switching: modulatore, altra soluzione Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatori di tensione step-down (buck) Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatori di tensione step-down (buck) Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatori di tensione step-down (buck) Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatore step-down: simulazione con Pspice Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatore step-down: simulazione con Pspice Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatore step-down: simulazione con Pspice Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatore step-down: simulazione con Pspice Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatore step-down: simulazione con Pspice Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatore step-down: simulazione con Pspice Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatori di tensione step-up (boost) Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatore step-up: simulazione con Pspice Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatore step-up: simulazione con Pspice Vout per 3 diversi valori del duty-cycle Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatore step-up: simulazione con Pspice Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatori di tensione buck-boost (inverting) Produce una tensione di uscita di polarità opposta rispetto all’ingresso. La tensione d’uscita puo’ essere maggiore o minore (in modulo) di quella d’ingresso. Vo = Vin δ (1 − δ) δ < 50% ⇒ step down δ > 50% ⇒ step up Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Dimensionamento del filtro Il corretto dimensionamento del filtro e’ importante e abbastanza critico. • Capacitore • Induttore • Diodo Durante il transitorio iniziale ci sono sovratensioni e sovracorrenti. Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Diodo Schottky E’ preferibile utilizzare i diodi Schottky in questi dispositivi. Sono costituiti da una giunzione metallo-semiconduttore, in genere di tipo n. L’equazione del diodo Schottky e’ analoga a quella del diodo normale, ma: • la corrente e’ portata solo dai portatori maggioritari (elettroni nel tipo n); • il ginocchio e’ piu’ basso (0.15 ÷ 0.45 V ); • la velocita’ di commutazione e’ molto piu’ elevata: reverse recovery time ≃ 0 (e’ ∼ 100 ns nei diodi normali piu’ veloci) ; • la corrente inversa e’ piu’ elevata; • la tensione di breakdown e’ piu’ bassa. L’uso dei diodi Schottky consente di utilizzare frequenze piu’ elevate e quindi induttori piu’ piccoli. Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro LM2575:regolatore di tensione step-down Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro LM2575 Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro LM2575-N Versione a tensione fissa (partitore interno) Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro LM2575-ADJ Versione a tensione regolabile (partitore esterno) Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro LM2575-ADJ: scelta dei componenti esterni(1) Partitore: Scegliendo R1 = 1 ÷ 5; k Ω si trova poi R2 = R1 ( Vo − 1) 1.23 Induttore: Va scelto in base al prodotto E · t E · t = (Vin − Vo ) Vo 1000 V · µs Vin f (kHz) (Il prefisso H indica induttori adatti per E · t = 250 V · µs ) (Il prefisso L indica induttori adatti per E · t = 90 V · µs ) Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro LM2575-ADJ: scelta dei componenti esterni(2) Condensatore COUT : COUT ≥ 7.785 × 10−3 × Vin(max) ; (µF ) VOUT × L(µH) E’ consigliato scegliere un valore di COUT molte volte superiore al valore ricavato dalla precedente formula. Condensatore CIN : Non ci sono particolari prescrizioni, ma e’ opportuno metterlo per stabilizzare la tensione d’ingresso. Esercizio: Progettare un regolatore con Vo = 5 V , in grado di fornire una corrente Io di 0.5 A, avendo una tensione d’ingresso Vin(max) = 8 V . Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro Regolatore buck-boost: esempio Alimentatore −12 V partendo da una tensione positiva non stabilizzata di 12 ÷ 25 V , con LM2575-12: Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro LM2577: regolatore step-up (boost) Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro LM2577: schema Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro LM2577: esempio Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro LM2577: esempio 2 - regolatore flyback Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Regolatori di tensione A.Nigro