Giovanni Antonio Amedeo PLANA Matematico, allievo di Lagrange Ringrazio preliminarmente Livia Giacardi e Lavinia Iazzetti per avermi fornito indicazioni e materiale bibliografico. Plana studente In esilio a Grenoble, si iscrive alla appena nata Ecole Centrale, dove, con nuovi programmi, si diede grande spazio alla scienza e in particolare alla matematica. Non si sa che cosa abbia fatto tra l’arrivo nel 1796 e l’inizio dei corsi nel 1797. Vince per due anni il primo premio di matematica e al concorso svoltosi a Lione per l’ammissione all’Ecole Politecnique di Parigi risulta ottavo su cento concorrenti ed ebbe, tra gli altri, come docenti Lagrange, Monge e Laplace. Plana “geometra” Professore presso la scuola di artiglieria di Torino, come già Lagrange, poi professore di Astronomia all’Università, grazie anche a una raccomandazione proprio di Lagrange. La “geometria” cioè l’analisi infinitesimale che aveva confermato l’ipotesi gravitazionale di Newton diventa l’interesse primario di Plana, che verrà chiamato dai francesi e non solo, con un eccesso di encomio, il Newton di Torino. Torino, Centro della Scienza Si osservi che mentre Plana fa nascere l’osservatorio astronomico, a Torino è in funzione un centro sperimentale di idraulica in borgata Parella, diretto da Michelotti, noto in tutta Europa, dove opera Bidone, ingegnere idraulico (nomen omen) La prima nota di Fisica Matematica [dalla commemorazione di F. Sclopis] ddd La propagazione delle onde Notes sur la théorie des ondes donnée par M. Poisson, Mem. R. Acc. Sc. Torino, t. XXV, 1820, pp.113 - 151 Fa seguito alla famosa presentazione di Poisson all’Institute di Parigi sulla teoria della propagazione delle onde, di cui Bidone aveva dato conferma sperimentale pubblicata sullo stesso volume e Plana ne fornisce una descrizione matematica. Segue una memoria sulla propagazione lineare del suono. Primi lavori matematici Mémoire sur l’integration des èquations linéaires aux differences partiales du second e du troisieme ordre, Mém. Acad. Turin, 1809 Esordio di Plana Matematico. Generalizza e perfeziona il metodo di Laplace per studiare una equazione alle derivate parziali in tre variabili lineare generale del secondo ordine in modo diverso, più semplice e diretto, e con risultati equivalenti a quelli ottenuti da Legendre. Memoire sur divers problémes de probabilité, 1812 Studia “la probabilità d’ottenere una somma prefissata, quando si lanciano a caso un numero qualunque di poliedri le cui facce siano contrassegnate da numeri positivi o negativi.” (citato da Viola). Giustifica l’utilità di studiare simili problemi che sembrerebbero pure acrobazie più curiose che utili. Altri lavori matematici - Memoire sur le mouvement du centre de gravité…, vol XX, p. 1, 1815 - - Memoire sur la Théorie des trascendants elliptiques, ibidem p. 189 - Memoires sur les intégrales définies, Memorie… T. XXIII, pp. 7-49, 1818 - -Memoires sur la Théorie des trascendentes elliptiques, ibidem, pp. 295-314 Il lavoro di maggior rilievo Sur une novelle expression analityque des nombres Bernoulliens, propre à exprimer en terms finis la formule générale pour la sommationdes suites, Mém. Acad. Turin, 1820-21 i- Esprime i numeri di Bernoulli di indice pari mediante integrali definiti ii- Legame tra la prima formula di Binet e una formula sommatoria , ora nota come formula di Abel- Plana Primo risultato ∞ B2p =(−1) 4p ∫ p−1 0 2p−1 x dx 2π e −1 Plana svolge laboriosi calcoli, come è tipico in lui, mentre oggi la si può ottenere in modo relativamente facile (cfr ad es.: S. Pincherle “Gli elementi della teoria delle funzioni analitiche” Bologna 1922) ma è un’accusa ingiusta in realtà, perché ai tempi di Plana non si aveva a disposizione la matematica che si è sviluppata dopo. (qualcuno disse: se Eulero avesse conosciuto la matematica che conosco io [cioè Tricomi 1 e 2] avrebbe fatto prima a ottenere certi risultati, frase ovviamente priva di senso) Pincherle osserva anche una certa carenza di rigore nel procedimento di Plana La formula di Abel-Plana La formula di Abel–Plana è una formula di sommazione scoperta indipendentemente da Plana (1820) e da N.H. Abel (1823). Stabilisce che Con linguaggio attuale: vale per funzioni f olomorfe nella regione Re (z) ≥ 0, che soddisfino opportune conditioni di crescita in questa regione; per esempio è sufficiente assumere che |f| sia limitata da C/|z|1+ε in questa regione per qualche costante C, ε > 0, e allora la formula con condizioni più deboli. Funzione zeta di Hurwitz Un esempio è dato dalla funzione zeta di Hurwitz La formula di Abel-Plana fornisce un’espressione per la differenza tra una somma discreta e il corrispondente integrale. La formula si può derivare dall’uguaglianza Dove sono gli zeri di e sono i poli contenuti nel domino di bordo . Una scelta appropriata di g e del bordo consente di ottenere: o Gli studi in geodesia 1821-25 1821: Triangolazione della Savoia e del Piemonte Gradus taurinensis. Determinazione del “parallelo medio che attraversa la Francia e l’Italia 1822 Designazione a far parte del Bureau des Longitudes 1822-25 Osservazioni fatte presso l’Osservatorio Reale di Torino (con Carlini) Una collaborazione: Amedeo Avogadro Tuttavia potrebbe desiderarsi una dimostrazione più rigorosa di questa conseguenza [Memoria sul calore specifico …] , e mi fo una premura di qui aggiungerne una intieramente analitica, che il sig. Plana, professore di matematica […], esaminata la mia Memoria, si è compiaciuto di comunicarmi a questo riguardo. [In nota: Il manoscritto […] si trova presso la famiglia Avogadro](da L’astronome royal de Turin- GIOVANNI PLANA, A. Maquet, Mem. Acad. Royale de Belgique, t. XXXVI, fasc. 6, 1965) Altri contatti: A. Cauchy C. Babbage Un importante evento per i matematici in Torino fu il soggiorno in città di A. Cauchy negli anni 1832-33. Tenne la cattedra di Fisica Matematica nella nostra Università in un periodo in cui era molto attivo nella ricerca, ma gli eventi politici lo avevano costretto a lasciare Parigi. Cauchy e Plana certamente interagirono durante quegli anni e la loro relazione è descritta in: A. Terracini, “Cauchy a Torino”, Univ. e Politec. Torino. Rend. Sem. Mat. 16 (1956/1957), 159-203 Plana però non apprezzò per nulla il nuovo calcolo di Cauchy, presentato dallo stesso nel 1831 all’Accademia di Torino, dove introduceva il “calcolo di limiti” che Cauchy stesso riteneva di grande utilità in matematica e astronomia. Per Plana, che usava dire:” Io guardo ai numeri”, quella che lui stesso chiamò “la nuova analisi ipertrascendente” sembrava solo un guazzabuglio di formula astratte, formali e inapplicabili. C. Babbage Un altro famoso scienziato che interagì con Plana fu Babbage. Era stato eletto socio di questa Accademia nel 1841 e Tricomi in “Un precursore delle moderne macchine calcolatrici : Charles Babbage” (17921871), Atti Accad. Sci. Torino Cl. Sci. Fis. Mat. Natur. 106 (1972), 17-24 esamina i suoi rapporti con l’Accademia e con alcuni suoi membri e in particolare con Plana. F. O. Mossotti Di altro tipo il rapporto con Mossotti. Questi nel 1847 era diventato comandante della Guardia Universitaria e scrive a Plana: “[…] Non lontano dal compiere i 57 anni, mi troverò presto divenuto anche soldato di rango superiore, con un incarico che non mancherà di darmi disturbi: ci vuol pazienza, la patria ci vuole eroi” [dal bel libro con questo titolo “La patria ci vuole eroi” di U. Bottazzini e P. Nastasi, Zanichelli, 2013] Camillo Benso diCavour Tra i vari interventi legislativi (tassa sui crediti fruttiferi, calcolo delle pensioni <si ricordi Lagrange>) ricordiamo l’adesione alla proposta di A. La Marmora per la regolazione degli orologi sulle navi cui Cavour risponde: “credo di poter accettare il consiglio che mi venne dato dall’onorevole Sen. La Marmora ed ampliato dall’illustre Sen. Plana.” Si dice che Plana avesse un’alta considerazione di Cavour matematico e che fosse convinto che sarebbe potuto diventare un nuovo Lagrange non si fosse dedicato alla politica. Controversia con Laplace 1825-29 e oltre Rientra nelle ricerche astronomiche, ma ha comportato da parte di Plana lo sviluppo di avanzati calcoli matematici. Riguarda il problema delle perturbazioni del moto dei pianeti e inizialmente specificatamente di Giove e Saturno, con dei risvolti polemici in cui Plana si fa deciso difensore dell’approccio lagrangiano, con spunti anche aspri, come era nel carattere di Plana. Fedeltà assoluta a Lagange. Alcuni giudizi: G. Loria F. G. Tricomi [riportato nel sito web dagli autori J. J. O'Connor and E. F. Robertson] Plana is generally considered one of the major Italian scientists of his age because, at a time when the quality of instruction at Italian universities had greatly deteriorated, his teaching was of the highest quality, quite comparable with that of the grandes écoles of Paris, at which he had studied. Tricomi [da T. Viola] A mio avviso, il merito di Plana non sta tanto in questo o quel risultato da lui raggiunto, bensì nell’aver egli potentemente contribuito ad elevare il livello, dianzi assai depresso, degli studi matematici in Piemonte, portandovi il soffio vivificatore delle idee spiranti a Parigi nella sua giovinezza, ove operavano un Lagrange, un Forurier, un Monge ed altri sommi. M. Kline – D. Galletto M. Kline non lo cita neppure. A tutt’oggi una valutazione obiettiva dell’opera scientifica di G. Plana non è ancora definitivamente data e potrebbe essere un argomento di notevole interesse per gli studiosi, naturalmente quelli ben ferrati, di storia della matematica. (Galletto) Dalla commemorazione di Sclopis Così trascorse la vita del Plana occupata interamente negli studi, confortata con ogni maniera di onorificenze, rallegrata dalle autorevolezze della famiglia, e riuscita a formare una delle glorie scientifiche della nostra Italia. […] l’averlo avuto a socio ed a Presidente di questa Accademia ne formerà insigne ornamento. Sclopis continua […] E Voi , o Signori, che coltivate quelle discipline nelle quali il PLANA spiegò tanto valore, Voi […] manterrete qui l’onore di questi studi, e mercè dell’opera vostra non sarà per venir meno la grande rinomanza e la provida influenza scientifica di un Istituto, che fondato da Luigi Lagrange seppe sempre serbarsi degno della sua origine. Cenni bibliografici F. Sclopis, Della vita di Giovanni Plana,seduta della classe di Sc. Fis. E Matem. Dell’Acc Sc. Torino, 1864 A. Maquet, L’astronome royal de Turin- GIOVANNI PLANA, Mem. Acad. Royale de Belgique, t. XXXVI, fasc. 6, 1965 T. Viola, Il contributo dell’accademia ai progressi dell’Analisi Matematica. Suppl. al v. 121 (1987) degli Atti Acc. Sc. Torino. D. Galletto, Il contributo dell’accademia allo sviluppo della fisica matematica e della fisica in generale, Suppl. al v. 121 (1987) degli Atti Acc. Sc. Torino. F. G. Tricomi, Biography in Dictionary of Scientific Biography (New York 1970-1990). G. Loria, Storia delle Matematiche, vol III http://www-history.mcs.st-andrews.ac.uk/Biographies/Plana.html Grazie per l’attenzione