Eleonora Galloway
A.S 2013, Classe 5°L
Le Piante Ornamentali
Istituto di Istruzione superiore “V.Dandolo”
sede coordinata di Lonato del Garda- BS
Tesina esame di Stato
1.
Indice:
• Tecniche delle Produzioni: La pianta e la sua
struttura,
pagina 3
• Italiano: I poeti maledetti,
pagina 16
• Inglese: Forests,
pagina 20
• Ecologia: Malattie e Patogeni delle piante,
pagina 22
• Economia Agraria- Diritto: Il Vivaismo,
pagina 32
• Economia dei Mercati: Il mercato dei fiori di
Amsterdam,
• Curiosità: I fiori di Bach,
pagina 39
pagina 43
2.
Tecniche delle Produzioni:
La pianta e la sua struttura
Le piante sono esseri viventi e comprendono circa 350.000 specie chiamati
comunemente alberi, arbusti, cespugli, erbe, rampicanti, felci, muschi e molti
altri ancora.
La maggior parte di esse sono classificate nel gruppo delle Angiosperme con
circa 250.000 specie che vengono suddivise in base alle caratteristiche dei
fiori e dei frutti. Le piante sono organismi autotrofi, perchè che riescono a
sintetizzare le molecole organiche a partire da sostanze inorganiche (acqua,
aria, elementi chimici) usando energia solare.
Esse svolgono la fotosintesi, una serie di reazioni biochimiche che permette
loro di catturare energia solare trasformando l'anidride carbonica in zuccheri
ed altre sostanze di cui si nutrono.
Sono formate da cellule eucariote, cioè cellule evolute, dotate di un nucleo
ben definito. Le pareti cellulari sono strutturate con una base di cellulosa e le
cellule possono immagazzinare amido che rappresenta una riserva
energetica molto importante.
3.
La struttura:
Gli organi più importanti di una pianta sono: la radice, il fusto e la foglia.
La radice è la parte della pianta che generalmente si trova sotto terra; essa è
formata da un apice radicale parte che ha la funzione di penetrare nel
terreno, la cuffia, uno strato di cellule resistenti che ha lo scopo di rivestire e
proteggere l'apice contro lo sfregamento del terreno. La zona di
allungamento è formata da cellule che crescono per dimensione
permettendone la crescita della radice in lunghezza. Infine vi è la zona di
assorbimento su cui si trovano i peli radicali, la radice ha anche funzione di
ancoraggio al terreno e di accumulo di sostanze di sostanze di riserva.
Il fusto è la prima parte aerea della pianta e ad esso , direttamente o
indirettamente attraverso i rami, sono collegate le foglie. E' costituito da
un'asse principale da cui partono i rami e lungo il quale si trovano le gemme.
Queste provvedono all'accrescimento e al rinnovamento stagionale della
pianta.
Le gemme si dividono poi in ascellari e terminali: dalle ascellari nascono
foglie e fiori, quelle terminali, invece, permettono l'allungamento e la
formazione di nuovi rami.
Sezionando il fusto di una pianta si possono determinare diverse parti:
1. La corteccia, un tessuto protettivo e di sostegno.
2. Il cilindro centrale formato da: libro, cambio, e legno.
3. Il midollo , un tessuto formato da cellule ricche di sostanze di riserva.
Il fusto ha funzione di sostegno di rami e foglie e trasporto della linfa
grezza e elaborata.
La foglia è l'organo della pianta in cui si svolgono le principali funzioni
vitali, essa è composta da:
1. Lamina o lembo in cui si distinguono la pagina superiore e inferiore.
2. Nervature che sono la continuazione dei vasi che attraversano il legno
e il libro del fusto, dove scorre la linfa.
3. Picciolo , un peduncolo che unisce la foglia al ramo e la sorregge.
4.
La foglia svolge tre importanti funzioni vitali per la pianta:
1. La fotosintesi clorofilliana: durante il giorno la luce del sole viene
assorbita, in questo modo le foglie trasformano la linfa grezza in linfa
elaborata. Attraverso questo procedimento biologico la foglia e la
pianta in generale ricavano il nutrimento.
2. La respirazione: sia di giorno che di notte le foglie assorbono
ossigeno ed emettono anidride carbonica, in questo modo esse possono
respirare.
3. La traspirazione: attraverso gli stomi si ha l'eliminazione dell'acqua
superflua sotto forma di vapore acqueo, in questo modo la pianta
traspira.
5.
Le piante Ornamentali
Esistono alcune piante che vengono utilizzate per il commercio come
abbellimento per le case, per i giardini e per i parchi. Uno dei motivi per cui
si inseriscono piante e fiori colorati è principalmente estetico, rendono
l'ambiente più colorato e confortevole. Le piante ornamentali possono avere
svariate misure, forme e colori e si distinguono anche per il luogo in cui
dimorano, possono essere a pianta stabile nel terreno oppure dimorare
all'interno di vasi.
Esistono piante verdi (non hanno fiori) come la Drachena (Dracaena), il Ficus
(Ficus Benjamina), la Sanseveria (Sansevieria), L'Edera (Hedera Helix),
oppure piante fiorite ( piante con fiore) come l'Anturio (Anthurium),
l'orchidea (Orchidea Phalaenopsis) , lo Spatiphyllum (Spatiphyllum).
Un' ulteriore divisione si fa per le piante in vaso: le piante si dividono in
6.
piante da esterno o piante da interno. Le piante sopracitate sono tutte piante
da interno, che per la maggior parte dell'anno devono restare in ambienti
caldi o medio-caldi a seconda dei loro bisogni. Le piante da esterno,
viceversa, sono tutte quelle piante che devono vivere all'esterno o hanno
esigenze di calore minore nell'ambiente in cui vivono, alcuni esempi possono
essere: la Camelia (Camellia), L'Ibisco (Hibiscus), la Rosa ( Rosa), il Fiore
della Passione ( Passiflora) usato per gli infusi per le sue proprietà.
Per le piante da esterno troviamo invece: Il Faggio (Fagus), la Magnolia
(Magnolia) , il Melograno o Melagrana (Punica).
Descrizione di alcune specie tra le più
diffuse
DRACENA (Dracaena)
Descrizione:
E' un genere di pianta monocotiledone originario dell'Africa e dell'America.
Dal punto di vista morfologico ha portamento arbustivo o semi-arbustivo
sempreverde con fusti eretti e ramificati, grandi foglie lanceolate dal colore
solitamente verde e può presentare anche delle sfumature chiare o scure, le
foglie sono carnose simili a quelle dell'Aloe.
Gli ambienti in cui di solito vive sono caldi ed è apprezzata per il suo
portamento, la sua eleganza e per le foglie.
Alcune specie:
• Dracaena Fragras: possiede foglie larghe con fondo bianco e verde
intenso.
• Dracaena Braunii: con fogliame ovale con striature verdi e bianche, il
cui colore è simile al bambù.
• Dracaena Derementis: con le foglie listate di bianco su fondo verde
intenso.
Esigenze:
Questa pianta richiede luminosità diffusa ma non il sole diretto, ambienti
umidi ma annaffiature solo se necessarie e terriccio soffice organico con
sabbia. Teme il ristagno idrico che provoca il marciume delle radici e del
tronco. Sono frequenti gli attacchi degli acari.
7.
ANTURIO (Anthurium)
Descrizione:
Questa pianta venne scoperta nel 1829 e fa parte della famiglia delle Araceae,
originaria dell'America latina. Il genere Anthurium comprende diverse
specie, molte delle quali apprezzate come fiore ornamentale, i fiori sono
formati da una spada color rosso-lacca, salmone, bianco, rosa e verde e uno
spadice sottile da cui originano i fiori veri e propri.
Le foglie sono grandi cordiformi o lanceolate. La fioritura dura da giugno a
settembre.
Esigenze:
Esige ambienti caldo-umidi e luminosità intensa ma indiretta (mezzombra) e
ha bisogno di annaffiature frequenti in estate e più durature in inverno.
Avversità:
Correnti d'aria e sbalzi di temperatura causano l'ingiallimento delle foglie, il
continuo ristagno d'acqua provoca infezioni fungine, è inoltre soggetto agli
attacchi di afidi e cocciniglie.
8.
ORCHIDEA (Orchidea Phalaenopsis)
E' l'orchidea più diffusa e conosciuta ed è originaria delle Indie, l'Indonesia,
delle Filippine e dell'Australia.
Caratteristiche:
La Phalaenopsis è una pianta epifita (cioè che cresce anche sulle rocce) e
monopodiale in quanto si sviluppa su un solo apice vegetativo.
Essa è composta da 2-6 foglie grandi, carnose e coriacee dal colore verde e
sono molto importanti per la pianta per accumulare l'acqua.
I fiori sono portati su steli che possono essere ramificati o semplici, i fiori
sono grandi e molto colorati, dalla forma pentagonale.
Esigenze:
Le orchidee amano il caldo, le temperature ottimali sono tra i 23-24 c°come
massimali, mentre come minimali siamo attorno ai 16-17 c°, possono tuttavia
arrivare anche ai 35 c° purché l'ambiente sia ventilato e ombreggiato, non
amano gli sbalzi di temperatura e neppure la luce diretta.
Come esigenze di acqua le orchidee prediligono l'umidità costante e le radici
devono essere sempre nell'acqua, durante l'estate le annaffiature devono
esser più frequenti (una volta a settimana) mentre in inverno meno (una
volta ogni due settimane o ogni dieci giorni) e se la pianta si trova in un
ambiente adatto, la loro fioritura può protrarsi anche per 2-3 mesi.
9.
Avversità:
Questa specie di orchidea è molto sensibile alle malattie, causate da: attacchi
da parte di afidi, cocciniglie, funghi, necrosi fogliare e marciumi delle foglie.
CAMELLIA (Camelia)
Fa parte della famiglia delle Theaceae, originaria dell'Asia.
Caratteristiche:
Le foglie sono semplici e alterne di colore verde più o meno scure, della sono
di forma ellittica, lanceolata. A seconda della specie i fiori sono semplici o
doppie di colore bianco, roseo o rosso, inodori o molto profumati adatte ai
climi temperati e umidi.
10.
Utilizzi:
Alcune specie sono utilizzate per la produzione del tè (C.Sinensis), come
piante ornamentali (C. Japonica, originaria della Cina e del Giappone).
Avversità:
Teme i geli intensi e prolungati, il ristagno d'acqua può provocare il
marciume radicale.
ROSA (Rosa)
Caratteristiche:
Fa parte della famiglia delle Rosaceae , ed è un genere che comprende circa
150 specie, molte delle quali sono cultivar o ibridi; comprende specie
cespugliose, sarmentose, rampicanti, striscianti, arbusti e alberelli a fiori
grandi e piccoli.
Le specie più conosciute in Italia sono : la Rosa Canina, la Rosa Gallica, la
Rosa Glauca e la Rosa Pendula.
11.
Utilizzi:
Viene utilizzata come pianta ornamentale nei giardini, oppure è
commercializzata come fiore reciso in Liguria, Toscana, Campania e Puglia.
I suoi petali vengono utilizzati per l'estrazione di aromi oppure come pianta
medicinale, ha proprietà astringenti, diuretiche e sedative.
Avversità:
E' soggetta ad attacchi di insetti come emitteri, cicalina, cocciniglia e iceria,
oppure coleotteri come la carruga e vermi del lampone o lepidotteri , funghi
quali oidio, cancri e peronospora.
FAGGIO (Fagus)
Il faggio è un genere di piante angiosperme dicotiledoni e appartiene alla
famiglia delle Fagacee che comprendono specie provenienti da Europa,
America e Cina con altezza che varia da 15-20 fino a 30 metri.
In Italia:
La specie rappresentante del Faggio in Italia è quella del Fagus Sylvatica
diffusa sulle Alpi e Appennini dove forma boschi puri o misti (se presentano
o meno altre varietà di piante)
Utilizzo:
Viene utilizzato per decorare parchi e giardini, in selvicoltura per la
forestazione di montagna a clima fresco e nebbioso, utilizzato per il legname
per lavori di tornitura e mobiliera. I frutti vengono consumati arrostiti o
bolliti (castagne), l'olio dei semi è un ottimo condimento e combustibile, le
foglie sono consumate come foraggio dove i pascoli sono scarsi.
Avversità:
Questa pianta può essere attaccata da insetti, coleotteri, funghi e lepidotteri.
12.
PASSIFLORA (Passiflora)
E' un genere di Passifloraceae che comprende 465 specie di piante erbacee
originarie dell'America centrale e meridionale, nord America e Asia.
Caratteristiche:
Le radici sono generalmente fascicolate, a volte carnose oppure con polloni
radicali, il fusto è molto ramificato, sottile e talvolta cavo e dalla colorazione
verde per gli individui giovani, con corteccia nei soggetti vetusti. Le foglie
sono alterne, di dimensioni variabili, possono essere lanceolate o palmate.
I fiori sono normalmente ermafroditi, le dimensioni sono variabili e
dipendono dalla specie, i petali hanno colori che variano dal bianco al viola
con sfumature verdi o gialle.
Utilizzo:
Utilizzata come pianta ornamentale nei giardini, in vaso da appartamento,
per il consumo dei suoi frutti o per le sue proprietà medicinali.
La passiflora caerulea, la passiflora incarnata e la passiflora edulis sono
molto utilizzate per le loro proprietà rilassanti, hanno inoltre proprietà
sedative, tranquillanti, curative dell'insonnia, tachicardia e isterismo.
Avversità:
Soffre i geli invernali e le condizioni ambientali e climatiche sfavorevoli sono
possibili gli attacchi di cocciniglia oleosa, acari, tripidi e la mosca bianca.
13.
PAPAVERO ( Papaver somniferum)
Questa pianta fa parte delle papaveraceae, ed è una pianta erbacea a ciclo
annuale.
Caratteristiche:
Ha una radice a fittone e il fusto eretto, poco ramificato. Le foglie sono
alterne di grandi dimensioni, semplici e oblunghe con margine dentato.
I fiori sono ermafroditi e terminali, con un lungo peduncolo con un diametro
che può raggiungere i 10 centimetri.
Il frutto è una grande capsula deiscente per mezzo di pori situati fra i lobi
dello stimma.
14.
Utilizzi:
Si usa principalmente per due scopi:
• La semenze come alimento: spezie e olio
• Il lattice del pericarpo maturo (oppio) è usato come farmaco e
stupefacente.
L'Oppio
L'oppio è uno stupefacente ottenuto incidendo le capsule immature del
Papaver somniferum e raccogliendone il lattice che ne trasuda, che poi viene
lasciato rapprendere all'aria in una resina scura che viene impastata in pani
di colore bruno, dall'odore dolciastro e dal sapore amaro.
L'oppio è molto ricco di sostanze alcaloidi, molte delle quali di origine
fenantrenica (morfina) sono analgesiche, mentre quelle di origine
isochinolinica (papaverica) sono spasmodiche. La farmacoterapia italiana
ammette l'utilizzo di oppio ma il suo contenuto di morfina deve essere
compreso tra il 9,8% e il 10,2%.
Utilizzo ed effetti
Esistono diversi modi per consumare l'oppio, il più diffuso in Occidente è
quello di scaldare una pallina o pietra su una stagnola e inalarne il fumo,
oppure attraverso il metodo tradizionale a cui viene aggiunto anche il fungo,
l'Aspergillus niger, e poi consumato attraverso delle pipe. Esistono anche
delle varianti all'oppio tradizionale in cui esso viene presentato sotto forma
di polvere assunta per via nasale.
L'oppio è un sedativo e perciò rallenta i riflessi e la vitalità del corpo
15.
aumentandone anche l'euforia, durante l'assunzione si può transitare dalla
veglia all'inconscio e viceversa, provoca anche ascessi, collassi, malattie al
fegato e indebolimento del sistema immunitario.
16.
Italiano:
I poeti maledetti
L'espressione “poète maudit ” (poeta maledetto) nasce nel 1832 da Alfred
Victor Vigny, famoso scrittore, drammaturgo e poeta francese e designa in
genere un poeta (musicista, scrittore o artista) di talento che, incompreso,
rifiuta i valori della società e conduce uno stile di vita provocatore,
autodistruttivo e pericoloso, molti di questi utilizzavano droghe ( oppio,
anfetamine, cocaina, cannabis e allucinogeni) per poter esprimere al meglio
la loro arte, queste sostanze acutizzavano la percezione dei sensi. Come si
può immaginare molti di questi poeti morirono in seguito al consumo alle
droghe prima che le loro opere diventassero famose. Tra i più conosciuti
ricordiamo: Thomas de Quincey , Guy de Maupassant, John Keats, Edgar
Allan Poe, Vincent Van Gogh, Coleridge e Charles de Baudelaire.
THOMAS DE QUINCEY (1785- 1859)
Nacque a Greenheys il 15 agosto 1785, era l'ottavo figlio di Thomas Quincey,
suo padre contrasse la tubercolosi e dovette trasferirsi in Giamaica, a
Madera, e in Portogalllo lasciando sola la famiglia, per poi morire nel 1794.
Thomas trascorse tutta la sua infanzia in campagna circondato da figure
femminile e dai suoi fratelli ed era molto legato alla sorella maggiore
Elisabeth che morì nel 1792.
Nel 1802 trascorse un breve periodo a Londra e successivamente si iscrisse
all'Università di Oxford nella quale rimase per alcuni anni e vi contrasse
anche la dipendenza dall'oppio, che assumeva inizialmente per combattere
la nevralgite e che poi divenne un vizio costoso e devastante.
17.
Nel 1817 si sposò con Margareth Simpson da cui ebbe otto figli, fra il 1818 e il
1819 cominciò a collaborare con il London Magazine.
Con il consumo sempre più frequente di oppio, Thomas si ritrovò in
ristrettezze economiche, fortunatamente con l'uscita del suo primo libro
“ Le confessioni di un mangiatore di oppio”la sua situazione migliorò e fornì
fama e denaro all'autore.
Negli anni che seguirono, però, non riuscì ad avere lo stesso successo
ottenuto con il primo libro, più diffusione ebbero i numerosi articoli, saggi e
critiche letterarie e articoli in ambito artistico, umoristico, di attualità politica
e di costume che pubblicò per le riviste letterarie come il già citato “London
Magazine”, “Blackwood Magazine” e “Tait's Magazine”.
Anche se in età avanzata e consumando ancora una buona quantità di
droghe conservò una buona lucidità mentale e riuscì a ripubblicare tre anni
prima di morire, una nuova edizione de “ Le confessioni di un mangiatore
d'oppio”, morì a Edimburgo nel 1859 a 75 anni.
De Quincey fu promotore del Decadentismo che poi venne ripreso durante
la seconda metà dell'Ottocento da Charles Baudelaire, suo grande seguace.
Insoddisfatto della realtà che lo circondava, egli cercò di andare oltre le
banalità anche attraverso l'uso delle droghe, fu ispirazione anche per Edgar
Allan Poe.
Le opere più famose di De Quincey furono: “Le confessioni di un mangiatore
di oppio” (1821), “L'assassinio come una delle belle arti”(1827), “Suspiria de
Profundis”(1845) e “Le vere storie di un visionario”.
CHARLES BAUDELAIRE (1821-1867)
Charles Baudelaire nacque a Parigi il 9 aprile 1821, suo padre era un ex
sacerdote e capo dei servizi del Senato e amante dell'arte. Rimase orfano di
padre a sette anni e sua madre si risposò poco tempo dopo con l'ufficiale
Jacques Aupick, questo cambiamento lo portò ad isolarsi più di prima
(essendo di carattere nervoso e riservato) e a formarsi quasi completamente
in solitudine.
Ad appena vent'anni fece un viaggio in India e i pensieri e le considerazioni
che ne ricavò influirono molto sui suoi gusti e gli diedero importanti spunti
per la sua poesia. Frequentò in seguito letterati, giornalisti, pittori e strinse
amicizia con Gautier, Banville e Saint Beuve, si sposò poi con Jeanne Duval
sua musa ispiratrice fino al 1861.
18.
Esordì come critico d'arte e poi continuò a collaborare a riviste e giornali e
compose rari e brevi racconti; presto iniziò a coltivare l'idea di raccogliere le
sue poesie, che fino a quel momento erano state pubblicate separatamente su
giornali e riviste, in un unico volume. Nel 1857 venne pubblicato “Le fleur de
mal”(“I fiori del male”) che provocò non poche critiche dando scandalo tanto
che, Charles, venne processato per immoralità e autore e editore vennero
condannati.
Dopo lo scandalo ne ripubblicò una seconda edizione con l'aggiunta di altre
trentacinque liriche. Baudelaire fu soprattutto poeta, la sua poesia era
incentrata sulla perfezione musicale dello stile che gli aprì la strada al
simbolismo e allo sperimentalismo.
Fu il poeta della città “febbrile”, pervertita, dei vizi e delle miserie degli
uomini, ma anche della ricerca ansiosa dell'ideale, del desiderio della paura
della morte, la fuga dalla vita monotona e normale, la complessità e le
contraddizioni dell'uomo, tutti temi ricorrenti della sua poesia.
Il poeta, secondo Baudelaire, è come l'arbatro. Egli domina col suo volo gli
spazi aperti, ma se viene catturato dai marinai si sente goffo e impacciato sul
ponte della nave e diventa fonte di derisione e disprezzo; sono le sue grandi
ali a renderlo goffo. Il poeta ha il dominio della realtà fantastica, ma nella
realtà quotidiana è un incapace e riceve l'incomprensione e il disprezzo degli
uomini. Per questa teoria Baudelaire viene processato per immoralità.
Tra le sue opere più famose ricordiamo: “Del vino e dell'hashish”(1851), “Il
salone del 1859”(1859), “Il pittore della vita moderna”(1863), “Il mio cuore
messo a nudo”(1864), “Lo spleen di Parigi”(1869, postumo)e “Lettere alla
madre”(1872, postumo).
Morì di sifilide, nel 1867 a soli 46 anni.
19.
Inglese
Forests
tropical forest
20.
temperate forest
boreal forest
21.
Ecologia Applicata
Malattie e Patogeni delle piante
Molte volte le piante ornamentali, e in generale le piante, sono soggette
all'attacco di parassiti e malattie di diversa natura che possono alterarne
l'aspetto e di conseguenza anche bloccarne la produzione e il commercio.
Le malattie sotto elencate sono quelle più comuni per le piante ornamentali,
con il relativo danno e il metodo più appropriato per contrastarle.
Si ricorda inoltre che è fondamentale il contrastare queste avversità perché
una buona produzione è importante per l'andamento dell'azienda.
COCCINIGLIA
22.
La cocciniglia è un insetto fitofago appartenente all'ordine dei Rhynchota o
Rincoti e alla famiglia dei Coccoidei.
La cocciniglia è annoverata tra i più comuni parassiti della pianta perché si
nutre delle piante e viva su di esse, essa è pericolosa se si verificano le
condizioni ideali perché la portino a trascorrervi la vita sulle piante
ornamentali, piante erbacee, arbustive ed agrumi.
Caratteristiche
Le cocciniglie si distinguono per un apparato boccale appuntito e succhiante
che cattura la linfa delle piante, questa particolarità, tuttavia, è presente
soprattutto nelle femmine perché i maschi hanno vita più breve e vengono
usati solo per la riproduzione.
Le cocciniglie hanno piccole dimensioni, il corpo è ovale e sono molto simili
a pelucchi ovali.
Meccanismo di infestazione
Sono principalmente le larve di quest'insetto che provocano il danno, i
maschi, come già detto, muoiono appena completata la riproduzione e le
femmine adulte depongono le uova sulla foglia delle piante, gli esemplari
adulti una volta stabiliti sulla foglia bucano la foglia e si nutrono della linfa
di quest'ultima. Inoltre questo parassita produce una sostanza zuccherina, la
melata, che ricopre la superficie interessata, facendola apparire brutta alla
vista attirando le formiche che la proteggono e i funghi che causano la
fumaggine e infine le punture di questo batterio provocano l' inoculazione di
virus e batteri all'interno della foglia.
Sintomi
Il loro attacco determina maculature, decolorazioni e di conseguenza
possono provocare deformazioni e riduzione dello sviluppo di foglie e rami.
Con le loro punture si facilita l'ingresso degli altri microrganismi , per
esempio i virus.
Lotta
Nel caso di infestazione nelle piante d'appartamento è consigliata la lotta
chimica anche se spesso gli insetticidi sono velenosi per l'uomo, si può
intervenire inoltre con mezzi biologici e agronomici.
Nel caso di infestazioni nei giardini o in pieno campo serve intervenire
chimicamente, gli interventi vanno eseguiti sui soggetti giovani perché gli
adulti sono per lo più innocui.
23.
RUGGINE
L'agente causante è il Phragmidium mucronatum, questa malattia è
tipicamente fogliare anche se i sintomi si possono manifestare su getti,
rametti e piccioli. Il sintomo iniziale è rappresentato da pustole irregolari di
colore arancio.
Piante ospiti e distribuzione
Questo genere comprende alcune specie che vivono esclusivamente su
piante della famiglia delle Rosaceae. E' conosciuta dal 1600 ed è diffusa in
tutto il mondo.
Ciclo infettivo della pianta
Il patogeno sverna come teleuspora sulle foglie cadute o come micellio nella
corteccia e nel legno dei rami colpiti. I primi cenni di infezioni si
manifestano in primavera.
Condizioni favorevoli alla malattia sono rappresentate da periodi piovosi e
nebbie, che facilitano la germinazione delle spore.
Danni
La malattia provoca fragilità e deformazioni su rametti, getti, piccioli fogliari
e soprattutto sulle foglie che, alla fine, dissecano e cadono.
Difesa
Nei mesi invernali è bene rimuovere e bruciare le foglie colpite e cadute a
terra, oltre che asportare con la potatura i rami compromessi. I trattamenti
24.
anticrittogamici eseguiti contro la ticchiolatura, cui si rimanda, sono validi
anche per il controllo della ruggine.
RAGNETTO ROSSO
Il suo agente è il tetranychus urticae. Il ragnetto rosso vive sulle foglie e sulle
parti verdi tenere che punge per alimentarsi dei succhi cellulari.
Lo sviluppo di questo ragnetto avviene ad una temperatura tra i 23 e i 30 c°,
mentre la maturazione delle forme giovanili in adulti dipende dalla
temperatura e si compie in una sola settimana a 31 c°, per cui nel corso
dell'estate si susseguono numerose generazioni.
Piante ospiti e distribuzione
Il ragnetto rosso è un parassita estremamente polifago e assai dannoso su
molte piante ornamentali e da fiore, ma anche su piccoli frutti e fragole.
E' ampliamente conosciuto in Europa e in tutte le zone temperate del
mondo.
Danni
Le punture di alimentazione svuotano le cellule provocando
depigmentazione e dissecamento fogliare. Le foglie attaccate assumono un
aspetto spento e appaiono come finemente puntinate con sfumature
argentate e bronzee a seconda della specie botanica.
Difesa
Il controllo del ragnetto rosso non è facile a causa della sua notevole
prolificità e dell'elevato numero di cicli che è in grado di svolgere in
condizioni ambientali favorevoli, ossia con temperature relativamente alte e
25.
andamento stagionale asciutto. Si può intervenire con mezzi chimici o con la
lotta biologica. Esistono tante sostanze attive per contrastare questo ragnetto:
Tra gli agrofarmaci attivi si può includere anche lo zolfo il quale pur non
essendo un acaricida ha un'azione acaro-frenante in quanto tende a
disidratare questi parassiti. Gli acaricidi veri e propri possono avere
un'azione adulticida (contro le forme mobili) oppure ovicida o anche
ovo/larvicida.
Tra gli adulticidi registrati su rosa e ornamentali menzioniamo abamectina,
bifenazate e fenpiroximate, tra gli ovo/larvicidi: etoxazole e tra gli ovicidi:
clofentezine.
BOTRITE
La botrite è una malattia delle piante causata da un fungo chiamato Botrytis
cinerea. La malattia provoca ingenti danni a diverse colture, ma soprattutto
alla vite. Si tratta di una fitopatologia grave dovuta all'elevata resistenza del
fungo ai trattamenti antifunginii usati sia a scopo preventivo che curativo.
A rendere pericolosa questa malattia è anche la scarsa preparazione dei
coltivatori che si trovano a combatterla senza realmente conoscerla.
E' chiamata anche muffa grigia per via della colorazione delle parti attaccate.
Caratteristiche
Questo agente patogeno è molto versatile nell'adattarsi ai diversi ambienti in
cui si trova. L'agente patogeno durante i mesi invernali si protegge sotto
forma di “micellio”, mentre nelle colture più vecchie assume l'aspetto sferico
delle “sclerozi”.
26.
Piante colpite
La botrite può colpire diverse piante tra cui fragola e pomodoro ma nelle
nostre zone sono più comuni gli attacchi sulla vite.
In questa pianta la malattia colpisce il grappolo d' uva. Le condizioni che
favoriscono l'attacco di botrite sono le improvvise variazioni climatiche e
umidità prolungata.
Prevenzione
La botrite si previene evitando tutte le condizioni di umidità e temperatura
che favoriscono lo svernamento del fungo. Nei trattamenti preventivi rientra
anche la pratica di eliminare i corpi danneggiati o le spaccature causate dalle
potature che non devono rimanere per lungo tempo senza protezione perchè
si rischia di farvi penetrare proprio le strutture riproduttive del fungo
(spore), la prevenzione può essere effettuata anche con prodotti antifungini
che vanno applicati nella fase di chiusura del grappolo.
Lotta
La lotta contro la botrite viene effettuata quasi sempre usando prodotti
chimici. L'antifunginio utilizzato è chiamato Zignal, è specifico per la botrite
ma può essere utilizzato anche per combattere la Phytophtora della patata.
La lotta biologica è un altro metodo utilizzato anche per combattere la botrite
e viene effettuata usando un fungo antagonista: il trichoderma harzianum.
PERONOSPORA
E' provocata da un fungo della specie peronospora. E' conosciuta fin dal
secolo scorso e anche se non provoca subito la morte della pianta è
responsabile gravi danni alle perdite colturali successive alla malattia.
27.
Piante colpite
Tra le piante attaccate troviamo: la vite, il pomodoro, il tabacco e le rose.
Nelle zone più umide e temperate del nostro territorio la peronospora è più
frequente nella vite.
Ciclo vitale
La peronospora è un fungo parassitario, cioè si diffonde sulle piante erbacee
per motivi di sopravvivenza e di riproduzione, il suo ciclo vitale si compie
togliendo importanti sostanze nutritive alla pianta colpita.
Il ciclo vitale è rappresentato dal micellio, un minuscolo filamento da cui
hanno origine le spore, è lo stadio riproduttivo del fungo. Il micellio sverna
sulla pianta, cioè rilascia le spore, e le infetta nel periodo primaverile.
Sintomi
I sintomi principali sono la presenza di macchie sulle foglie, in seguito si
assiste alla marcescenza della parte colpita con formazione di muffa
biancastra. Il sintomo può provocare l'accartocciamento delle foglie e la loro
caduta.
La sintomatologia è simile per tutte le piante, può variare tuttavia dal clima e
dal tipo di pianta.
Cause della malattia
E' favorito dai climi umidi e temperati, non sopravvive, infatti nelle zone
secche anche se molto calde. Le temperature e il tasso di umidità sono
indispensabili per la formazione del micellio e la produzione di spore.
Un altro fattore che potrebbe causare la malattia, innesti e potature errate che
rendono la pianta particolarmente vulnerabile agli attacchi parassitari a agli
altri agenti agenti patogeni.
Come prevenirla
La si può prevenire cercando di limitare, per quanto è possibile, la presenza
delle condizioni che favoriscono lo sviluppo e la propagazione del fungo.
Ridurre le irrigazioni eccessive ed evitare accumuli di umidità nel terreno da
cui hanno origine le spore. Per le piante ornamentali è consigliabile collocarle
su terreni asciutti, in luoghi riparati.
28.
Come combatterla
La lotta alla peronospora avviene usando degli anticrittogamici che possono
essere sia ad azione preventiva che curativa, nel primo caso si parla di
anticrittogamici da contatto, cioè sostanze che ricoprono le parti della foglia
prima che sia avvenuta l' infezione impedendo così il contatto della stessa
con le spore trasportate dal vento o da residui vegetali infetti.
A scopo preventivo si può usare anche il fosetil di alluminio.
MOSCA BIANCA
E' uno dei più terribili insetti delle piante, e comprende diverse specie di
insetti. Questo parassita è diffuso in tutto il mondo e predilige le coltivazioni
in serra.
Inizialmente colpiva diverse specie di piante ma poi iniziò a infettare diverse
specie di vegetali, come le piante da fiore.
Caratteristiche
La mosca bianca si presenta di piccolissime dimensioni e non supera di
solitoi due millimetri, il corpo è di colore giallo pallido. Lo stadio embrionale
è rappresentato dalla neanide, la neanide passerà poi allo stadio di ninfa o
sub-pupa, di seguito diventerà pupa e infine adulto.
I danni alla pianta vengono provocati sia dall'insetto adulto che dalle larve,
perché entrambi succhiano la linfa dalla pianta.
29.
Piante colpite
Le piante colpite dalla mosca bianca sono molte: le solacee, gli agrumi, i
pomodori, i meloni, l'azalea, il fico e l'olivo.
La pericolosità della mosca bianca è dovuta al fatto che le sue larve sono
molto resistenti ai fitofarmaci e la lotta per liberare la pianta dalle
infestazioni si può effettuare solo con insetti adulti, questi parassiti infettano
l'apparato fogliare e possono attraversare tutta la struttura della pianta.
Attraverso un apparato boccale appuntito praticano un foro sulla foglia
sottraendole la linfa e le sostanze nutritive.
Sintomi
La mosca bianca non provoca deformazioni alle foglie, non si accartocciano e
non si seccano, ma cambiano colore lentamente, il depauperamento della
linfa vegetale porta però alla morte della pianta.
Altri sintomi sono la presenza di una sostanza mielosa che si deposita
sull'apparato fogliare rendendolo suscettibile all'attacco dei funghi,
quest'ultima, depositandosi anche nelle altre zone, formando uno strato che
attira gli altri agenti infestanti.
Conseguenze
Le conseguenze possono essere varie e gravi, la mosca bianca incula virus e
batteri che causano malattie alle piante attaccate e non permettono la loro
commercializzazione.
Come debellarla
Debellarla non è semplice perché le larve hanno sviluppato una buona
resistenza ai trattamenti, è più facile debellare invece gli insetti adulti, su
quest'ultimi esistono due metodi per debellarla: la lotta chimica e la lotta
biologica.
Lotta chimica
La lotta chimica contro la mosca bianca si effettua tramite l'uso di insetticidi
che agiscono si esternamente che sistematicamente.
Gli insetticidi di ultima generazione combattono gli stadi larvali o giovanili,
mentre gli insetticidi agiscono sull'insetto adulto, sono sostanze a base di
piretro.
Essendo sostanze chimiche bisogna evitare la contaminazione delle piante,
specie se sono colture destinate all'alimentazione umana.
30.
Lotta biologica
Sfrutta dei metodi definiti integrati, cioè usando prodotti di sintesi in
abbinamento a quelli naturali o prodotti chimici derivati da sostanze
naturali.
In questa pratica viene utilizzato il Tanacid, un insetticida a base di piretro,
presente nei capolini dei fiori che vengono macinati e vengono associati ad
un composto di sintesi. Il Tanacid è impiegato per combattere diversi
parassiti delle piante, tra cui afidi, cimici e dorifora.
31.
Diritto e Economia Agraria
Il Vivaismo
Il vivaismo è un comparto del settore agricolo indirizzato alla propagazione
e produzione, su scala industriale, di piante da destinare al commercio.
Secondo gli scopi si divide in più indirizzi:
• Il vivaismo ornamentale: specializzato nella produzione di piante
ornamentali;
• Il vivaismo frutticolo: specializzato nella produzione di piante da
frutto;
• Il vivaismo orticolo: specializzato nella produzione di giovani piantine
di specie ortive;
• Il vivaismo forestale: specializzato nella produzione di essenze
forestali.
L'AZIENDA VIVAISTICA
L'unità produttiva è il vivaio, un'azienda divisa in più sotto-comparti che ha
lo scopo di offrire al mercato un'ampia gamma di prodotti.
L'azienda si colloca in una posizione intermedia fra l'attività industriale e
quella agricola. Il regime di coltivazione di un vivaio è di tipo intensivo, con
un notevole impiego di capitali di esercizio (impianti e mezzi di produzione)
e comprende il capitale fondiario(costruzioni, impianti di irrigazione ,
drenaggio) e serve per aumentare il valore della terra nuda. La superficie
agraria è relativamente piccola perché le tecniche colturali hanno una loro
specificità e sono differenti dalle colture ordinarie dell'attività agricola.
Il lavoro manuale comprende una quota specifica per la manodopera, inoltre
32.
incide il lavoro intellettuale (direzione, amministrazione, contabilità).
L'ubicazione dell'azienda agricola è solitamente vicina alle aree di
urbanizzazione e di industrializzazione in modo che si possa usufruire delle
infrastrutture di supporto (elettricità, viabilità,trasporti).
L'unica eccezione è costituita dai vivai forestali, che per ragioni operative e
logistiche sono ubicate in zone collinari e di montagna.
L'azienda si suddivide in più settori, che devono assolvere a determinate fasi
del ciclo produttivo:
1. Collezioni: Si tratta di appezzamenti coltivati che ospitano le piante
madri, da cui si prelevano i materiali per la propagazione (semi, talee,
marze, barbatelle e margotte). Le norme dei regolamenti fitosanitari
impongono l'allestimento di particolari interventi protettivi con il fine
di mantenere in ottimo stato sanitario (esempio: trattamenti per le
virosi);
2. Semenzaio: E' un settore destinato alla prima propagazione delle
sementi. Le piante vi restano per pochi mesi, dopodichè vengono
innestati o trapiantati;
3. Barbatellaio: E' destinato alla produzione di barbatelle, ottenute in gran
parte per taleaggio. Il barbatellaio può essere in piena terra oppure in
cassoni o bancali di radicazione, questi ultimi sono dotati di impianti
di nebulizzazione e riscaldamento basale;
4. Nestaio: E' un settore legato al barbatellaio ed è utilizzato per le
operazioni di innesto, l'operazione può essere effettuata in campo sulle
barbatelle dei porta innesti, oppure sulle talee dei porta innesti;
5. Laboratorio di micropropagazione: E' un settore specializzato nella
produzione di piante esenti da virus partendo dalla coltivazione in
vitro di tessuti embrionali prelevati da apici vegetativi. Questo
33.
laboratorio è dotato di attrezzature particolari (celle climatiche, cappe
sterili, attrezzature per laboratorio chimico-biologico ecc...) e impiega
personale qualificato, ma non sempre questa struttura è presente nel
vivaio;
6. Serra: In questa struttura si attuano varie fasi del ciclo produttivo, in
particolare ha un'importanza fondamentale nel vivaismo ornamentale
e orticolo;
7. Piantatoio: In questa struttura vengono stazionate le piante propagate
prima di essere messe in commercio: in questa struttura, infatti, le
piante vengono formattate attraverso le potature che darà la loro forma
definitiva; questa struttura è sempre presente nei vivai frutticoli.
Una situazione differente è invece per i vivai ornamentali orientati alla
produzione di piante per giardini :queste piante possono rimanere in
piantatoio per periodi più lunghi in quanto il loro valore commerciale
è determinato dall'età e dal grado di sviluppo;
8. Impianti e attrezzature: Oltre agli ordinari impianti per la coltivazione,
il vivaio è dotato di impianti specifici per il supporto di determinate
fasi, per esempio: le celle frigorifere utilizzate per svolgere i processi di
vernalizzazione per i semi e marze e forzature delle talee innesto,
queste operazioni sono importanti per ridurre i cicli produttivi e per
ridurre la percentuale di fallanze;
9. Area di coltivazione: E' solitamente più estesa dell'area di
propagazione e presenta le piante disposte secondo precisi schemi o
successioni colturali. Il sistema tradizionale prevede l'allevamento in
piena terra, mentre negli ultimi anni si è diffuso l'allevamento in
contenitore, molto più pratico.
34.
Tipologie di serra
Le serre di differenziano in base al materiale con cui sono composte (vetro,
policarbonio) a alle attrezzature presenti.
Possono dividersi in:
• Serre di propagazione senza nebulizzazione: impiegabili per specie che
non presentano difficoltà di scelta;
• Serre di propagazione con nebulizzazione:presentano impianti di
nebulizzazione di tipo “mist” oppure “fog” installabili in tutto
l'ambiente o su appositi bancali coperti con tunnel di polietilene;
• Serre di acclimatazione: Rappresentano la fase di passaggio tra le serre
di propagazione (dove le condizioni ambientali sono molto
controllate), al pieno campo;
• Serre d'essiccazione: Sono serre in cui si utilizza il calore solare o
l'effetto serra per l'essiccazione dei prodotti agricoli o della
forestazione (granaglie, fieni, pomodori, mais, fieno, funghi), oppure
per l'essiccazione di biomasse come la legna o le fascine.
Le serre necessitano di impianti di Riscaldamento e Raffreddamento:
Riscaldamento
Utilizzato come intervento di soccorso quando la temperatura della serra
scende sotto lo zero e viene effettuato in due modi:
• Mediante l'uso di aria calda forzata in tubi di polietilene forati e
sospesi.
• Mediante acqua calda fatta passare in tubature sotto il pavimento o in
bancali.
Raffreddamento
Esistono diverse tecniche per abbassare la temperatura dentro la serra: in
quelle piccole si può prevedere un'apertura meccanizzata delle pareti, invece
nelle grandi serre si può ricorrere alla ventilazione forzata con l'uso di filtri
bagnati.
MEZZI TECNICI DI CONSUMO
L'elevato utilizzo dell'allevamento delle colture richiede una continua
manutenzione e reintegro delle condizioni di fertilità e interventi continui
per garantire lo stato sanitario delle piante.
L'azienda ha perciò un elevato consumo d'acqua irrigua, pesticidi e energia
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elettrica. A questi si aggiungono i materiali integrativi del terreno: compost,
torba, terra, sabbia e materiali inerti, inoltre si richiede l'uso di contenitori e
imballaggi (vasi, contenitori, cassette, film plastici, ecc...).
PARTICOLARI PROBLEMATICHE
Il settore vivaistico richiede una cura particolare dello stato sanitario delle
piante, deve perciò ricorrere alla difesa chimica delle piante contro i fitofagi e
parassiti, condotti di solito con la lotta a calendario e con l'uso di principi
attivi ad alto impatto.
I substrati usati per il barbatellaio, il nestaio e il piantatoio sono
preventivamente sterilizzati con l'uso di mezzi chimici (fumigazione) o fisici
(solarizzazione).
ASPETTI NORMATIVI
Il legislatore tutela l'acquirente imponendo la certificazione delle piante
commercializzate dai vivai. Questa certificazione viene applicata sia
sull'integrità genetica sia sullo stato sanitario delle piante in vivaio.
E' importante ricordare quanto sia importante tutelare lo stato sanitario delle
piante e sulla prevenzione della diffusione delle avversità ad alto rischio
infettivo, con riferimenti alle piante di origine esotica, essendo più difficili da
tenere sotto controllo perché non aventi nemici naturali.
I vivai sono potenziali insediamenti per gli insetti fitofagi, virus, funghi che
una volta insediati sulle piante sono difficili da debellare.
Gli scambi commerciali fra Stati sono molto controllati (dogane, porti,
aeroporti) per evitare che le piante esotiche possano essere portatori di questi
nemici per le piante nei vivai.
ASPETTI NORMATIVI PER I PRODUTTORI DI PIANTE
ORNAMENTALI
Normativa di riferimento in ambito nazionale
In ambito nazionale, l'attività di commercializzazione delle piante e fiori non
ha prodotto una grande azione legislativa; la più importante è collegata alla
applicazione delle direttive europee in merito al controllo della diffusione
delle patologie dei vegetali ed alla conservazione della qualità del prodotto.
Le norme che regolano la commercializzazione dei materiali di
moltiplicazione delle piante ornamentali, i materiali possono essere
commercializzati, ai sensi dell'articolo 5, solo se soddisfano i requisiti
36.
previsti e vengono dettate norme relative agli obblighi dei fornitori ed alla
commercializzazione ed etichettatura dei materiali delle moltiplicazioni.
Inoltre essi devono essere sostanzialmente privi sia di organismi nocivi, e
anche la presenza di eventuali sintomi o indizi che possano compromettere
la qualità dei materiali stessi e ridurre la possibilità di utilizzarli per la
propagazione.
I materiali di propagazione devono avere l'identità e la purezza del genere,
della specie o della varietà cui appartengono. Il decreto n.151 disciplina i
requisiti di identità varietale e degli elenchi delle varietà tenuti dai fornitori.
Infine vengono dettate le norme per la registrazione dei fornitori e quelle che
devono avere i laboratori per poter ottenere il riconoscimento a svolgere
analisi per il controllo dello stato fitosanitario e di rispondenza dei materiali
di moltiplicazione.
Misure di protezione contro l'introduzione nella Comunità di
organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali.
Si disciplina l'applicazione su suolo nazionale delle produzioni delle
procedure per evitare la diffusione di alcuni organismi nocivi noti.
Il decreto n.214 prevede:
• L'iscrizione al RUP (Registro Ufficiale dei Produttori) e il rilascio del
passaporto da parte di coloro che producono, commercializzano ed
esportano le specie indicate dal decreto, se destinati a produttori
professionali di alcuni fiori recisi e di specie vegetali di piantare;
• L'iscrizione al RUP, ispezione e certificato fitosanitario per gli
importatori nel territorio UE delle specie descritte nel decreto, tra
queste anche parti di vegetali di fiori recisi, arbusti e specie da
piantare;
• L'applicazione di tariffe fitosanitarie per autorizzazioni, registrazione e
controllo su import-export;
• Sanzioni amministrative in caso di inadempimento.
Per le aziende vivaistiche che intendono certificare la loro produzione,
queste aziende devono fare la richiesta al Sistema Fitosanitario Regionale,
competente per territorio, dopo aver eseguito i controlli previsti nei relativi
disciplinari di produzione, rilascia il riconoscimento e l'autorizzazione alla
certificazione genetica e sanitaria.
37.
AUTORIZZAZIONE ALLA COMMERCIALIZZAZIONE DI
VEGETALI E UTILIZZO DEL PASSAPORTO DELLE PIANTE C.E.
Disciplinari del passaporto delle piante
Il passaporto delle piante è un documento o etichetta, di origine fitosanitaria
e non di tipo amministrativo o strettamente commerciale.
La sua origine è finalizzata a evitare l'immissione di piante, giovani piante da
ricoltivare ed altre parti di piante che provochino la diffusione di patologie
ed alterazioni alla vegetazione.
Pertanto si origina presso il luogo di produzione ed ha la sua fine di
circolazione presso il rivenditore al dettaglio o commerciante che cede le
piante al cliente finale, non per la coltivazione o propagazione ma ad uso
privato e non professionale.
Autorizzazione e Registro finanziario
La commercializzazione e la produzione di vegetali e prodotti vegetali è
subordinata al rilascio di un' unica autorizzazione che sostituisce le
autorizzazioni per l'espletamento dell'attività sotto il profilo fitosanitario ed
in particolare :
• L'autorizzazione per la produzione alla produzione di piante da
esterno e per il vivaismo ornamentale;
• La licenza per la produzione a scopo di vendita delle sementi;
• L'autorizzazione alla produzione e vendita di materiale di
propagazione forestale;
• L'autorizzazione all'uso del passaporto della C.E;
• La produzione e la vendita di piante micorrizzate artificialmente;
• Gli accreditamenti come fornitore e l'autorizzazione all'impiego del
documento di commercializzazione per i materiali di moltiplicazione
di qualità.
L'autorizzazione è di competenza regionale, sono esonerati dall'obbligo di
autorizzazione i rivenditori al dettaglio di piante in vaso e di sementi già
confezionate da altri produttori e destinate ad utilizzazione non
professionale.
38.
Economia dei mercati
Il Mercato dei fiori di Amsterdam
I Paesi Bassi (più precisamente Amsterdam) sono noti nell'ambito del
florovivaismo perché sono la sede del più grande mercato florovivaistico del
mondo.
Il Bloemenmarkt è altrimenti conosciuto come il mercato dei fiori
galleggianti, in ricordo dei tempi in cui i fiori giungevano dai campi a bordo
delle chiatte. I fiori freschi continuano ad arrivare quotidianamente in città,
ma oggi a bordo di furgoni.
In esso si può trovare qualsiasi tipo di fiore, la gamma di fiori in vendita,
infatti, varia dai classici tulipani olandesi alle varietà esotiche e a dicembre si
possono anche trovare gli alberi di Natale.
FLORA HOLLAND
Quest'azienda fa da intermediario e curando per tutta la logistica necessaria,
esso provvede a fornire a prezzo di mercato un assortimento ricchissimo e
multicolore internazionale di fiori e piante. Con l'aiuto di questi servizi,
come l'acquisto a distanza, è in grado di attivare un numero crescente di
compratori all'asta. Più forte è il “potere d'acquisto”, più sarà allettante l'asta.
Il vantaggio principale è quello per cui i fiori e le piante possono essere
prelevate dalle celle frigorifere e consegnate al cliente immediatamente dopo
che sono state vendute.
Tramite questa organizzazione è infatti possibile consentire una maggiore
sicurezza circa i tempi di consegna e la possibilità di vendere in anticipo una
parte dei prodotti dei coltivatori grandi partite composte da centinaia di
migliaia di fiori di una stessa specie proveniente da ogni parte del mondo,
queste arrivano all'asta per poi essere distribuite in modo che ogni fiorista,
39.
grossista o esportatore possa riceverne la giusta quantità.
I paesi da cui provengono i fiori sono il Kenya, l'Etiopia, Israele, Sud
America, Francia, Italia e Belgio.
La Flora Holland ha un fruttato annuo di 4 miliardi di euro, 9.500 fornitori,
5.600 commercianti e una commercializzazione di oltre dodici miliardi di
fiori e oltre mezzo milione di piante l'anno.
La rete nazionale è costituita da 6 sedi per l'asta e la mediazione, 3 sedi di
esportazione (Aalsmeer, Noaldwijk e Rijnsburg) e 3 sedi regionali (Venlo,
Bleiswijk e Eelde). Le sedi sono punti commerciali e logistiche importanti che
oltre ad avere qualità e tradizioni locali sono situate vicine ai coltivatori.
Nella sede di Aalsmeer che è il centro di commercio più grande del mondo
ed è famoso per gli impianti moderni per la lavorazione dei prodotti e il
vasto assortimento. Naaldwijk è il più vasto territorio di coltivazione in serra
del mondo.
L'asta di esportazione di Rijnsburg è destinata ai fiori recisi e in particolare le
rose, i fiori da bulbo ed estivi, inoltre è anche famosa per i tempi di consegna
ed è rivolta alle imprese medio-grandi che riforniscono il mercato
internazionale del retail e degli esportatori.
Come avviene l'asta
I vivaisti, gli specialisti della floricoltura, coltivano le piante che il
consumatore vuole acquistare, i prodotti vengono poi messi in fusti su un
“carro impilabile”e arrivano all'asta. Vengono poi compilate e inviate le
lettere di fornitura, i prodotti vanno all'asta vera e propria, in questo modo i
collaboratori sanno quali prodotti vanno all'asta. I prodotti esterni arrivano
per via aerea.
La lettera di fornitura del coltivatore viene passata sullo scanner così da
controllarne le qualità riportate, una volta terminata questa scansione i
prodotti vengono messi in celle frigorifere per mantenere la qualità dei fiori e
delle piante.
40.
In un paio d'ore l'asta vende milioni di fiori, la velocità è importante perché
prima arrivano i fiori e meglio si conservano.
Dopo la vendita i fiori e le piante vengono caricati su dei furgoni. Le
consegne arrivano dopo uno o due giorni a destinazione.
I TULIPANI - EMBLEMA OLANDESE
L'Olanda è la città dei tulipani, infatti la maggior parte delle aziende
florovivaistiche producono tulipani soprattutto nell'area del
Noordoostpolder, nel territorio conosciuto come “kopvan Noord-Holland”.
Altra zona florovivaistica è anche il comprensorio del “Bollestreek” vicino
alla città di Leida, dove si trova il mercato Keukenhof.
A partire dal 1636 il bulbo di tulipano è diventato il quarto prodotto di
esportazione dei Paesi Bassi dopo il gin, le aringhe e il formaggio.
41.
Il clima olandese è adatto alla coltivazione dei tulipani, che fioriscono a
inizio primavera, l'acqua viene di continuo rimossa dal terreno dei polder,
che amano i terreni umidi ma senza troppa acqua.
Bolla dei tulipani
Il suo commercio è iniziato nella prima metà del Diciannovesimo secolo, la
domanda dei bulbi di tulipani raggiunse un picco così alto che ogni singolo
bulbo o tulipano raggiunse prezzi enormi, questo livello poi calò
drasticamente in breve tempo.
Molte persone ottennero e persero in breve tempo la loro fortuna.
Venne chiamata la “Bolla dei tulipani” e probabilmente è stata la prima bolla
speculativa nella storia del Capitalismo.
Suddivisione del commercio dei tulipani
Oggigiorno i floricoltori olandesi hanno proposto da tempo una
classificazione commerciale dei tulipani in base al loro aspetto:
• Duca di Tholl: Tulipani precoci;
• Darwin: Pregiati per i recisi e decorazioni per i giardini;
• Breeden: Fiori grandi e fusioni di colori;
• Cottage: Produzione del fiore reciso;
• Trionfo: Incrocio tra “semplici precoci” e “Darwin”;
• A fiore di Giglio: Incrociati tra “Darwin” e il “Duca di Tholl”, sono
simili ai fiori di giglio;
• Rembrandt: Fiori striati e macchiati;
• Mendel: Originati tra il “Darwin” e il “Duca di Tholl”, sono precoci e
rustici;
• Dragoni o Pappagalli: Fiori con petali frangiati, striati o macchiati;
• Bizzarri: Simili ai Dragoni, con forme curiose.
42.
Curiosità
I fiori di Bach
I fiori di Bach originali sono rimedi floreali scoperti negli anni '30 dal Dr.
Edward Bach, medico inglese, noto batteriologo ricercatore, omeopata che ha
individuato 38 varietà di fiori selvatici in cui rimedi sono in grado di
equilibrare stati emotivi in disequilibrio, permettendo alla persona di
ritrovare ed esprimere la sua innata valenza positiva.
Questi rimedi sono di grande aiuto per affrontare in modo sereno le
problematiche della vita quotidiana e raggiungere quindi uno stato di
benessere profondo e duraturo. I fiori di Bach vengono utilizzati da oltre 70
anni da medici, naturopati, veterani, ma soprattutto dalle persone comuni.
L'impiego è facile, adatto a tutta la famiglia, agli animali e alle piante.
43.
EDWARD BACH
Edward Bach nacque il 24 settembre 1886 a Moseley, un paesino della Gran
Bretagna non lontano da Birmingham, verso i vent'anni cominciò ad
avvicinarsi all'idea delle cure mediche provandole sugli operai della fabbrica
del padre, che gli confidavano i loro problemi di salute.
Si iscrisse dunque alla Facoltà di Medicina di Birmingham, per proseguire
poi glu studi a Londra fino a diventare medico. A partire dal 1913 condusse
delle ricerche su alcuni batteri intestinali (chiamati poi nosodi di Bach) da cui
ricavò vaccini per la cura di alcune malattie croniche.
Nel 1917 si ammalò gravemente e gli vennero pronosticati pochi mesi di vita
ma Bach decise comunque di reagire e continuò comunque a lavorare, riuscì
tuttavia a sopravvivere e a guarire. Nel 1919 entrò nello Homeopatic
Hospital ed ebbe così l'occasione di conoscere le scoperte di Hahneman, il
padre dell'omeopatia e si convinse che gli aspetti emotivi, psicologici e
caratteriali del paziente erano di fondamentale importanza per curare i
disturbi del paziente.
Intanto i nosodi da lui scoperti davano buoni risultati, ma egli voleva trovare
qualcosa di diverso che fosse in grado di andare alla radice delle malattie.
Iniziò a studiare le virtù delle piante, e nel 1928 preparò i primi tre rimedi
floreali (Impatiens, Mimulus e Clematis) e li prescrisse ad alcuni soggetti per
vedere che risultati producevano.
Con la pubblicazione del suo libro “Guarisci te stesso” nel 1931 egli sancì la
nascita della floriterapia, ovvero la cura attraverso i fiori delle patologie che
colpivano l'essere umano.
Bach curò alcuni pazienti utilizzando i primi dodici rimedi floreali e si
convinse che la stessa malattia, in persone diverse, richiedeva rimedi diversi
poiché ciò che contava era la personalità del singolo e non i sintomi esteriori.
44.
Con le sue pubblicazioni sul “Homeopatic World” si inimicò l'Ordine dei
Medici per le sue idee rivoluzionarie finché venne radiato; disse che era ben
felice di essere solo un normale erborista. Nel 1934 Bach diede inizio alla
prima ditta produttrice dei rimedi floreali, e nei due anni successivi scoprì
altri 19 rimedi; così da arrivare ad un totale di 38, creando si i metodi di
bollitura che della solarizzazione.
Bach morì nel sonno il 27 novembre 1936.
PREPARAZIONE DEI RIMEDI
I fiori di Bach si ottengono in due diversi modi: attraverso la bollitura e
attraverso la solarizzazione.
Solarizzazione
Materiali:
• Una ciotola di vetro bianco o trasparente;
• Caraffa graduata di vetro bianco;
• Imbuto di vetro;
• Flacone di vetro scuro con tappo provvisto di contagocce;
• Etichette adesive;
• Un paio di forbici;
• Filtri di carta;
• Una quantità di acqua necessaria per riempire la ciotola;
• Un brandy di buona qualità di 40 c°.
Procedimento:
Per prima cosa bisogna sterilizzare ciotola, caraffa e imbuto, la ciotola verrà
poi riempita d'acqua (non fino all'orlo) che verrà poi collocata vicino alla
pianta, bisogna inoltre fare attenzione che essa non riceva ombre perché in
questo modo rovinerebbero il processo.
Le corolle dei fiori dovranno essere recise con le forbici senza che debbano
essere toccate con le mani.
Coprite di fiori tutta la superficie dell'acqua. La ciotola deve essere lasciate al
sole delle 2 alle 4 ore controllando che i fiori non si affloscino.
Quando risulta pronta bisogna togliere i fiori con una foglia o con un
rametto della stessa pianta, senza toccare il liquido con le mani; applicare il
filtro di carta alla caraffa graduata e versatevi l'essenza; aggiungere il
brandy, che serve da conservante, inserire infine il composto nel flacone di
vetro e etichettare.
45.
Bollitura
Materiale:
• Una piccola pentola;
• Un fornellino da campeggio;
• Una caraffa graduata;
• Imbuto di vetro;
• Flacone di vetro scuro;
• Etichette;
• Forbici;
• Filtri di carta;
• Acqua necessaria per riempire la pentola;
• Brandy di buona qualità 40 c°.
Procedimento:
Vale quanto detto in precedenza per la sterilizzazione degli utensili, al
metodo di raccolta delle corolle, riempire la pentola per ¾ con i fiori,
aggiungere l'acqua e accendere il fornellino, portare a ebollizione.
Usare un rametto della stessa pianta per mescolare e pressare i fiori.
Lasciare bollire per 30 minuti; togliere la pentola dal fuoco e coprire con il
coperchio, aspettando che si raffreddi.
Filtrare l'essenza madre nella caraffa, aggiungere il brandy, imbottigliare nel
flacone scuro e infine etichettare.
COME UTILIZZARE I RIMEDI
Si utilizzano i fiori di Bach secondo gli squilibri della persona e le necessità
terapeutiche sono differenti. Esistono metodi diversi per beneficare
46.
dell'efficienza dei rimedi floreali:
• Metodo del bicchiere: Usato nei casi cronici e nelle disarmonie del
temperamento, agisce sul livello fisico dell'individuo;
• Metodo del flaconcino: Questo metodo lavora su un livello più sottile
rispetto a quello del bicchiere, la sua azione si orienta sul piano
mentale;
• Metodo della bottiglia: Ha un effetto simile a quello del bicchiere,
agisce sulle disarmonie radicate nel profondo;
• Metodo del bagno: Gli effetti si collocano a metà strada tra il flaconcino
e il bicchiere ed è capace di produrre risultati forti sul corpo, è un
coadiuvante;
• Metodo dell'applicazione: Si tratta di un sistema utile in molti casi, per
esempio contro arrossamenti, irritazioni, contusioni e dermatiti;
• Metodo dell'impacco: Avviene attraverso l'applicazione di garze
imbevute di acqua mista al rimedio a seconda del disturbo. Produce
effetti più deboli rispetto agli altri metodi;
• Metodo della pomata: Si utilizza una base neutra di crema e si mischia
con il rimedio scelto, 4 gocce per rimedio;
• Olio da massaggio: Le essenze possono essere unite a oli vegetali per
effettuare massaggi, oli utilizzati per esempio sono l'olio di mandorla,
l'olio di semi di sesamo, l'olio di semi di girasole ecc.. ;
• Metodo del collirio: Si prepara aggiungendo 2 gocce del fiore scelto a
10 ml di soluzione fisiologica;
• Metodo di nebulizzazione: Usati per armonizzare alcuni squilibri del
campo energetico dell'uomo oppure per eliminare le cariche negative
che provocano nervosismo.
47.
CASI IN CUI I FIORI NON FUNZIONANO
Se i fiori non dovessero dare gli effetti sperati ci possono essere varie
motivazioni, tra cui:
• Le persone potrebbero aver bisogno di trattamenti diversi;
• Il soggetto non ha assunto i fiori secondo le modalità prescritte;
• Il miglioramento c'è stato, ma la persona lo nega;
• Non è trascorso il tempo necessario perché i fiori facciano effetto;
• I rimedi sono sbagliati;
• Sussiste un blocco che non permette ai fiori di fare effetto.
I FIORI UTILIZZABILI
I fiori utilizzabili per creare questi rimedi sono divisi in: Fiori Californiani,
Fiori Francesi, Fiori Australiani, Fiori Indiani e Fiori Alaskani.
Fiori Californiani: Sono rimedi capaci di agire sugli squilibri più specifici,
hanno un effetto più superficiali.
I fiori usati sono: L'Arnica,il Giglio, l'Aloe, il Ranuncolo, la Calendula, il
Grisantemo, l'Echinacea, la Lavanda, la Menta piperita, L'Artemisia e il
Rosmarino.
Fiori Francesi: Hanno azione diretta sul corpo, si rivolgono a disturbi
particolari.
I fiori sono: le Consolide, la Citronella, il Ranuncolo, l'Eufrasia, la Malva, la
Valeriana, la Passiflora e l'Ortica.
Fiori Australiani: Affrontano disarmonie comuni.
I fiori sono: la Gardenia, la Boronia e l'Acacia.
Fiori Indiani: Questi rimedi lavorano su livelli spirituali e correggono
perturbazioni sottili, dedicati anche ai problemi quotidiani.
I fiori sono: L'Euphorbia, il Gelsomino, la Ninfea e la Rafano.
Fiori Alaskani: Si orientano sulle disarmonie spirituali profonde non
riconoscibili subito.
48.
I fiori sono: Il Digitale, la Viola, l'Iris, la Rosa, la Spirea, il Papavero e il
Coriandolo.
Bibliografia:
• Difesa delle culture- Biologia Applicata, A. Dellachà G. Oliviero;
• I fiori di Bach, Fabio Nocentini.
49.
Sitografia:
• Wikipedia ;
• Giardinaggio.net ;
• Bloglandia ;
• Elicriso.it ;
• Iamsterdam.net ;
• Holland.com ;
• Monzaflora.net.
50.