NANISMO GIALLO DELL’ORZO
E’ una virosi (BYDV) frequente nelle graminacee (sia da granella che foraggere);l’alterazione
compare in primavera e si evidenzia sull’orzo con ingiallimenti delle foglie e con sfumature
arancio-rossastre a partire dall’apice delle stesse.
Le piante colpite rimangono piccole ,stentate ed a volte disseccano,oppure si ha una diminuzione
della produzione.
Il virus è trasmesso da alcuni afidi (Rhopalosiphum padi) dall’autunno alla primavera .
La lotta è indiretta e di tipo preventivo come evitare le semine precoci che facilitano l’insorgenza
della malattia e la lotta contro gli insetti vettori.
AGENTI DI DANNO
AFIDI DEI CEREALI (Classe :INSETTI ;Ordine : RINCOTI ; famiglia : AFIDIDI)
Questi afidi possono essere atteri o alati e avere livree diverse,per es. quello della virosi dell’orzo
è verde-grigio,misurano 2-3 mm di lunghezza,possono provocare danni diretti ed indiretti.
I danni diretti si manifestano con ingiallimento e consistono nella sottrazione di linfa a causa delle
punture trofiche; il danno può essere grave se l’attacco è massiccio .
I danni indiretti invece consistono :
a)produzione di melata che permette l’insediamento di fusaggini (funghi dal micelio scuro)che
impedisce la fotosintesi;
b)trasmissione di virus come quello del nanismo giallo dell’orzo.
La lotta segue il criterio della lotta guidata ed integrata; cioè vi è una soglia da osservare che è
circa l’80 % dei culmi infestati ed inoltre vi sono anche dei “controllori” naturali detti insetti
antagonisti che li predano i coleotteri coccinellidi (coccinella)ed i neurotteri crisopidi (crisopa).
La lotta chimica viene praticata ,al superamento della suddetta soglia impiegando come p.a.
DELTAMETRINA,PIRIMICARB E DIMETOATO.
La lotta agronomica consiste nell’evitare semine troppo fitte e concimazioni eccessivamente
azotate .
PIRALIDE
Ostrinia nubilalis
famiglia:PIRAUSTIDI)
(Classe :INSETTI
;
Ordine :LEPIDOTTERI ;
E’ una farfalla di medie dimensioni (25-40 mm di apertura alare) molto polifagia che attacca le
graminacee da granella,peperone,fagiolo,girasole,pomodoro,bietola,ornamentali,arboree;le ali
anteriori sono giallastre mentre le posteriori sono color crema,vi è dimorfismo sessuale (maschio
più piccolo della femmina).
La larva ,lunga 20-25 mm,è do colore grigiastro o nocciola,il capo ed il torace sono bruno – scuri.
Il danno si manifesta sulle foglie,sui culmi e sulle cariossidi ed è causato dalle larve che scavano
gallerie nei culmi oppure le giovani foglie arrotolate bucherellandole;le larve di seconda
generazione attaccano le spighe e le cariossidi.
Lo svernamento avviene all’interno dei residui colturali del mais o nei culmi nella parte basale
come larva matura,si incrisalida in primavera;svolge due generazioni annuali(bivoltina), nel Nord
Italia una sola (monovoltina).
La lotta è obbligatoria e consiste nella distruzione di stocchi e tutoli.
La lotta chimica si esegue dopo la seconda generazione, al superamento della soglia mediante la
conta di insetti adulti catturati in trappole a feromoni specifici;l’intervento verrà eseguito con i
seguenti p.a. :DELTAMETRINA,BIFENTRIN,TEFLUBENZURON .
La lotta biologica consiste nell’impiego di Bacillus Thuringiensis ssp. Kurstaki oppure
l’imenotterro parassotoide oofago Trichogramma maidis.
La lotta biotecnologia consiste nell’impiego di alcuni ibridi di mais “ricombinati” cioè O.G.M.
che codificano una tossina contro l’insetto,quindi sono piante transgeniche;la suddetta tecnica
praticata negli U.S.A. .
DIABROTICA DEL MAIS
Diabrotica virgifera virgifera
COLEOTTERI ; Famiglia CRISOMELIDI )
(Classe INSETTI
; Ordine
Questo insetto è di recente introduzione nel nostro paese (anno 1998 presso l’aeroporto di
Venezia);è caratterizzato da dimorfismo sessuale ,infatti il maschio presente lunghe antenne ed
elitre completamente scure,la femmina,invece ha elitre con tre strisce simmetriche scure su fondo
giallastro.
Le larve sono bianche,grinzose lunghe fin a 18 mm con il capo scuro .
I danni causati dalle larve sono a carico delle radici che possono provocare l’allettamento della
pianta che però reagisce cercando di recuperare la verticalità mediante una tipica piegatura a “ collo
d’oca “; gli adulti invece si nutrono di parti epigee con particolare predilezione per le infiorescenze
femminili causando così aborti fiorali.
La lotta può essere agronomica e chimica.Quella agronomica consiste nel praticare rotazioni visto
e considerato che l’insetto sverna come uovo nel terreno,inoltre è importante che la raccolta del
mais avvenga dopo il l’inizio di ottobre in quanto si potrebbero diffondere femmine ancora
feconde;la lotta chimica è obbligatoria per legge nelle zone infette i p.a. impiegati sono
DELTAMETRINA FENITROTION.
Ai fini preventivi è obbligatorio un monitoraggio nelle aree destinate alla coltivazione del mais
tramite apposite trappole specifiche a feromoni, più efficaci in quanto più attrattive rispetto a quelle
cromotropiche (gialle) .
NOTTUA Agrotis segetum (Classe INSETTI , Ordine LEPIDOTTERI;Famiglia NOTTUIDI)
E’ un insetto parassita molto polifago,infatti attacca :mais,bietola,ortive.
E’ una farfalla di medie dimensioni (apertura alare di circa 40 mm),le ali anteriori sono di colore
grigio-brunastro,con chiazze scure tondeggianti sparse irregolarmente;le larve sono grigiastre e
punteggiate di scuro,tipicamente sono terricole e lunghe circa 40 mm.
Il danno è provocato dalle larve che si localizzano sotto la superficie del terreno,inizialmente
provocano erosioni delle foglioline basali e successivamente attaccano il colletto e le radici oppure
gli organi carnosi sotterranei (es. bietola). Nei seminativi i danni sono molto gravi con notevoli
fallanze.
L’insetto sverna come larva matura nel terreno oppure come crisalide,in primavera l’attività inizia
immediatamente e prosegue per due –tre generazioni.
La lotta viene eseguita con il criterio di quella guidata mettendo delle trappole sessuali o con
rilevamento diretto osservando la presenza di 1-2 larve o 1-2 piante danneggiate seriamente al
mq.;superata questa soglia si esegue l’intervento che può essere fatto tramite trattamenti sulla
vegetazione o mediante esche avvelenate.
Per quanto riguarda i primi,l’efficacia è massima se le larve non superano i due cm. di lunghezza
con insetticidi PIRETROIDI,ENDOSULFAN,CLORPIRIFOS,che vengono miscelati con prodotti
zuccherini (melassa,saccarosio);il trattamento viene eseguito all’imbrunire per le abitudini notturne
delle larve,con terreno umido e molto liquido veicolante per favorire la percolazione anche al
colletto;l’impiego di esche avvelenate è possibile se le larve sono più sviluppate e si preparano con
sostanze zuccherine e residui vegetali o crusca,l’esca viene miscelata con CLORPIRIFOS,infine
vengono distribuite la sera con terreno umido e poste in settori non su tutto il campo.
ELATERIDI O FERRETTI Agriotes sp. (Classe : INSETTI ; Ordine :COLEOTTERI ; Famiglia
:ELATERIDI )
Sono dei parassiti polifagi , infatti attaccano il mais,la bietola,colture ortive e foraggere .
Sono un gruppo di litofagi appartenenti a specie diverse;gli adulti sono piccoli insetti lunghi 8-10
mm di aspetto affusolato con addome appuntito e livrea variabile dal grigio-rossastro al bruno
scuro;le larve sono tipicamente giallo aranciato intenso,lunghe 15-18 mm con tegumento indurito e
di forma cilindrica,l’aspetto giustifica il nome di “ferretto”.Il danno è provocato dalle larve che
rodono le radici soprattutto delle giovani piante;nel caso di piante con organi carnosi sotterranei (es.
bietola),il danno è diretto agli stessi dove scavano gallerie e lesioni spesso attaccate da marciumi.
La lotta è di tipo chimico con trattamenti diretti al terreno ma si possono applicare anche
precauzioni agronomiche.La prima si basa sulla lotta guidata ed integrata:il monitoraggio viene
eseguito mediante vasetti – trappola provvisti di fori e innescati con semi di cereali e vermiculite
inumiditi che attirano le larve ; i vasetti vengono controllati orni 15 giorni e la soglia d’intervento è
una larva censita per vasetto. L’intervento prevede geodisinfestazioni impiegando prodotti granulari
distribuiti alla semina che variano in funzione del tipo di coltura , per il mais i p.a. impiegati sono
:FOXIM (pre-semina),CARBOFURAN (semina);infine si possono impiegare sementi conciate con
IMIDACLOPRID.
Le precauzioni agronomiche non possono prescindere da alcune considerazioni come il fatto che
questi insetti sono favoriti da terreni umidi , scarsamente lavorati e ricchi di sostanza
organica,inoltre anche i ristagni idrici ne favoriscono il pullulare,quindi sarà opportuno fare delle
scelte oculate di rotazione.
CEREALI IN MAGAZZINO
Infine , i cereali in magazzino possono essere attaccati e danneggiati da diversi agenti di malattia
quali :la tignola vera del grano,la tignola fasciata del grano,la tignola grigia delle derrate,il tribolio
delle farine,il bostrico o cappuccino del grano,il verme delle farine,la calandra o punteruolo del
grano,lo struggigrano,la piralide delle farine,l’acaro delle farine.
I danni causati possono essere anche ingenti,le tecniche di lotta sono comuni a tutti e possiamo
riassumerle nelle seguenti:
a)i locali adibiti a magazzino devono essere impenetrabili agli insetti;le porte e le finestre devono
possedere accorgimenti che consentano la chiusura ermetica ed in particolar modo le finestre
devono essere dotate di reti metalliche o nylon a maglia fine ( tipo zanzariere);
b)i locali devono essere periodicamente disinfettati con fumiganti o con insetticidi ad azione
residuale;i primi possono essere fosfina (idrogeno fosforato) oppure difluoruro di solforile,per i
secondi i p.a. impiegatI sono DELTAMETRINAE LAMBDA-CIALOTRINA;
c)nei magazzini e nei locali apporre apposite trappole(alimentari,a scarica elettrica,a feromoni
sessuali efficaci contro i lepidotteri);queste trappole possono servire sia per il monitoraggio (per
stabilire l’intervento) sia per la cattura massale (vero e proprio metodo di lotta);
d)attualmente l’orientamento è verso nuove forme di conservazione come l’atmosfera controllata ,
la refrigerazione,polveri inerti,uso di microonde,radiazioni ionizzanti e l’uso di temperature
estreme,tutto ciò al fine di ridurre l’impiego di prodotti chimici .