POMPEO MAGNO e GAIO GIULIO CESARE

POMPEO MAGNO e GAIO GIULIO CESARE
Nel 70 a.C. dventano consoli Pompeo e Crasso.
Nel 67, per affrontare il problema dei pirati che impedivano i traffici marittimi
della repubblica, a Pompeo vengono affidati poteri straordinari: l’imperium infinito,
cioè la guida, per ben tre anni, di un esercito poderoso (120.000 soldati 500 navi),
grazie al quale riporterà una grande vittoria sui pirati e proseguirà nella conquista
di vasti territori in Oriente (conquisterà il regno ellenistico dei Seleucidi,
acquisendo a Roma nuove provincie – x es. la Siria).
Quando, nel 62 Pompeo ritorna a Roma, il Senato, preoccupato del suo prestigio e
del suo potere, cerca di isolarlo e umiliarlo (ad es. rifiutando di concedere terre ai
veterani delle guerre di Pompeo).
Pompeo reagisce alleandosi con altri due uomini politici che stavano acquisendo
grande influenza: il suo ex collega Crasso e Gaio Giulio Cesare. Questa alleanza
privata prenderà il nome di PRIMO TRIUMVIRATO.
Secondo questo accordo i tre si sarebbero impegnati per:
- far eleggere Cesare come console
- Cesare avrebbe fatto approvare delle leggi a favore di Pompo e dei suoi
veterani
- Terminato il consolato Cesare avrebbe ottenuto la carica di proconsole
(governatore) nelle Gallie (pianura padana e Francia meridionale.
Le cariche politiche ormai si decidevano in sede privata.
Grazie a questa carica Cesare potrà condurre una guerra di conquista (tutta la Gallia –
l’attuale Francia) sarà sottomessa da Cesare tra il 58 e il 56 a.C., diventando una
provincia romana.
Grazie alle conquiste Cesare potè addestrare un esercito forte e fedele.
Il potere di Cesare cominciò a preoccupare il Senato che tenta di privarlo dell’
imperium sul suo esercito.
Per far questo i senatori cercano l’alleanza di Pompeo al quale, per la prima volta nella
storia repubblicana viene affidata la carica di consul sine collega (console senza
collega).
A questo atto illegale (i consoli erano tradizionalmente due) Cesare reagì con un’altra
illegalità: con le sue truppe varcò l fiume Rubicone che rappresentava il confine del
pomerium (cioè l’area sacra all’interno della quale il magistrato doveva deporre le
armi) e marcia su Roma dando inizio ad una nuova GUERRA CIVILE.
Con una serie di battaglie condotte dalla Grecia alla Spagna all’Africa Cesare
sconfigge Pompeo (che muore in Egitto) e i suoi alleati. In Egitto, ultimo regno
ellenistico sopravissuto Cesare farà salire al trono Cleopatra, ultimo dei sovrani
tolomei, dalla quale, tra l’altro avrà un figlio.
Diversamente da Silla Cesare non si abbandonerà a feroci vendette sugli sconfitti,
intenzionato com’era a guadagnarsi il potere del popolo e a concentrare su di sé.
Nel 46 Cesare si fece conferire la DITTATURA PER 10 ANNI e la POTESTAS
TRIBUNICIA (cioè funzioni e privilegi dei tribuni della plebe diritto
veto/inviolabilità della persona) + la POTESTAS PROCONSOLARE (diritto di
governare le province e comandare legioni ivi stanziate) + il potere di designare coloro
che potevano candidarsi alle magistrature. Nessuno nella storia della Repubblica aveva
mai accumulato nelle sue mani tanto potere. Pur senza abolire la Repubblica, Cesare
era ormai un MONARCA DI FATTO.
Nel 44 ottiene la dittatura a vita per la prima volta nella storia della Repubblica
qualcuno ottiene il comando a vita dell’esercito.
Il 15 marzo 44 Cesare viene ucciso in Senato. I congiurati (senatori e nobili che
vedevano minacciati i propri privilegi) temevano la fine della Repubblica e un ritorno
alla monarchia.
Il console Marco Antonio, braccio destro di Cesare, durante i funerali del dittatore,
sa suscitare l’indignazione popolare per l’omicidio del dittatore. L’insurrezione
costringe i congiurati alla fuga.
Si apre una nuova fase di guerre civili che terminerà con la sconfitta dei congiurati e
la vittoria di Marco Antonio e del suo principale alleato: Gaio Ottaviano, nipote
adottivo di Giulio Cesare. I due diventano praticamente i padroni dello Stato.
Antonio sposerà Cleopatra dominando dall’Egitto i territori orientali dello Stato.
Ottaviano consolida il suo dominio sull’Occidente.
Presto tra i due si accende una rivalità che diventerà guerra: nel 31 a.C. Ottaviano
sconfigge, nella battaglia di Azio (in Epiro) Antonio e Cleopatra che si suicidano.
Ottaviano diventa padrone dello Stato.
•
Riforma dell’esercito leva volontaria – 10 anni cavalleria; 20 anni fanteria.
Erario pagato da tasse dei cittadini x risolvere problema del premio al congedo.
Alle legioni affidata la difesa dei confini
• Non assume titolo di dittatore (esempi sospetti di Silla e Cesare). Si fa
attribuire gradualmente una serie di cariche che riunite nella stessa persona
costituivano potere immenso. Cede titolo di console, ma ottiene:
1. comando proconsolare sulle province (capo di tutte le legioni)
2. tribunizia potestas (convocare comizi, proporre leggi, bloccarle col veto)
3. pontefice massimo
• Titolo di imperator Caesar (Cesare, generale vittorioso) passa ai suoi successori
– Ottaviano preferisce il titolo di princeps senatus (primo del senato) anch’esso diviene titolo che passa ai successori, senza che se ne definisca ruolo,
regole e limiti
nasce il PRINCIPATO leggi repubblicane rimangono in vigore, ma svuotate
d’importanza
• Attività di governo principe + consiglio del principe / senato talvolta
consultato
• Funzionari non rispondono al senato, ma al principe
• Incarichi amministrativi affidati dal principe retribuzione (novità).
Funzionari + specializzati, ma anche più succubi del principe
• Divisione delle province in IMPERIALI e SENATORIE
1. IMPERIALI province di confine più esposte a rischi. Funzionari nominati dal
principe. Tributi versati al fisco (cassa personale del principe)
2. SENATORIE affidate al Senato – governate da propretori e proconsoli.
Tributi versati all’ERARIO (CASSA DELLO STATO)
SUCCESSIONE:Evitare nuova guerra civile – trovare successore con favore del
Senato e dell’esercito figliastro Tiberio (figlio di Livia) della famiglia Claudia già,
vivente Ottaviano, associato al potere (tribunicia potestas, imperium proconsolare)