AIDS: a chronic systematic damage AIDS: un danno cronico di sistema A brief travel inside the world of the viruses, ruthless predators, investigating on AIDS – the 21st century’s black death. Un breve viaggio attraverso il mondo dei virus, predatori spietati, approfondendo la tematica dell’AIDS – la peste del XXI secolo 1 VIRUSES VIRUS What are viruses? Cosa sono i virus? Viruses are intracellular obliged parasites, i.e. they need to infect a living cell to replicate. Viruses do not have any structure to replicate, they are very little and simple and this is why they are regarded as nonliving creatures. The cell they infect dies due to lack of energy and resources (ATP and proteins), stress collapse or is destroyed by the virus itself. I virus sono parassiti intracellulari obbligati, cioè hanno bisogno di una cellula vivente per duplicarsi. I virus non hanno alcuna struttura riproduttiva, sono molto piccoli e semplici, per questo sono considerati esseri non viventi. La cellula che infettano per replicarsi muore per l’esaurimento di energia e risorse (ATP e proteine), per collasso da stress o viene distrutta dal virus stesso. The first virus to be identified, in 1898, was the one which causes a disease called “mosaic” in tobacco plants, or TMV (Tobacco Mosaic Virus). The Dutch biologist Beijerink noticed that the pathogen he isolated was too small to be a bacterium but too big to be a toxin, so he called it “virus”. The word “virus” comes from Latin and means “poison”. Il primo virus ad essere identificato, nel 1898, è stato il virus che causa la malattia del mosaico nelle piante di tabacco, o TMV (Tobacco Mosaic Virus). Il biologo olandese Beijerink notò che l’agente patogeno che aveva isolato era troppo piccolo per essere un batterio ma troppo grande per essere una tossina, così lo chiamò “virus”. La parola “virus” viene dal latino e significa “veleno”. Over 5,000 viral species are known so far, but scientists believe that there are a thousand times more: they live in every habitat in the biosphere, everywhere there are organisms to infect. Fino ad oggi sono conosciuti più di 5000 specie virali, ma gli studiosi ritengono che ce ne sia un numero mille volte più grande: essi vivono in ogni habitat della biosfera, ovunque ci siano organismi da parassitare. . 2 The structure of a virus La struttura di un virus Virus alternate two different phases: at first they look like dead “genes containers”; but as they enter the cell, they interosculate with it, losing their individuality and starting a berserk biologic activity. When a virus is outside the cell, it is called “virion”. I virus alternano due fasi: in un primo momento essi si presentano come “contenitori di geni” morti, senza alcuna vitalità; nel momento in cui entrano nella cellula, però, si confondono con essa, perdendo la loro individualità e iniziando una frenetica attività biologica. Quando un virus si trova al di fuori della cellula prende il nome di “virione”. Virions can have a wide variety of shapes, even very fancy, but roughly they consist of a ribonucleic acid (DNA or RNA), inside a shell called “capsid”, made of one repeated protein. Some viruses have a lipoproteic or glicoproteic membrane around the capsid called envelope. The envelope is a piece of the cellular membrane taken off by newborn virions as they go out of the cell. This gives viruses their high specificity (they have species-specificity, one virus infects only one or at least two species, and tissue-specificity, i.e. they infect a specific type of organ or tissue) and works like a “disguise”: many virus can enter the cell without being “intercepted” immediately tanks to it indeed. The envelope is fixed to the capsid by membrane proteins, and between them there is a solutions that protects the structure from bumps and isolate it from temperature variations. I virioni presentano una grande varietà di forme, anche molto fantasiose, ma approssimativamente sono tutti composti da un acido ribonucleico (DNA o RNA), contenuto in un involucro chiamato “capside”, fatto da una sola proteina che si ripete. Alcuni virus hanno una membrana lipoproteica o glicoproteica che avvolge il capside e che pertanto prende il nome di “pericapside”. Il pericapside è una parte della membrana della cellula che viene strappato via dai virioni appena formati al momento della fuoriuscita. Questo conferisce ai virus la loro altissima specificità (sono specie-specifici , selettivi in base alla specie, e tessuto-specifici, infettano solo determinati organi e tessuti) e funge da “travestimento”: grazie ad esso, infatti, molti virus riescono a penetrare nelle cellule senza essere “intercettati” immediatamente. Il pericapside è fissato al capside da delle proteine di membrana, e tra di essi è presente un liquido che protegge dagli urti e isola termicamente la struttura. 3 4 Two ways of replicating Due modi per replicarsi A virus can enter the cell in two different ways: either injecting its DNA or RNA inside the cell like a syringe (bacteriophages) or by endocytosis. When it is captured by a bubble the virus can be released into the cell or activate a ruthless process: once in the bubble, it is identified as a foreign body, so a lysosome activates; however, as the lytic enzymes are about to take action, the virus releases “counterenzymes” which inactivate the ones of the cell and dissolve the bubble, so that the pathogen move through the cytoplasm. Il virus può entrare nella cellula in due modi diversi: o iniettando il suo materiale genetico nella cellula come una siringa (batteriofagi o fagi) o per endocitosi. Quando viene inglobato nella vescicola il virus può essere liberato nella cellula o può mettere in atto un meccanismo che definiremmo “perverso”: una volta inglobato nella vescicola, esso viene riconosciuto come un agente estraneo e quindi un lisosoma si prepara ad entrare in azione; tuttavia, appena gli enzimi litici cominciano a digerire il primo strato del pericapside o del capside, si liberano dei “contro-enzimi” che inattivano quelli della cellula e addirittura sciolgono la membrana vescicolare e si liberano nel citoplasma. Once inside the cell, viral genome can take two different courses: it either can replicate immediately or it can insert into cellular DNA and keep quiescent as a “provirus”. The provirus replicates as the cell enters meiosis and it can be activated by stress, chemicals or radiations. When the virus is activated, it tears away from the chromosome and starts replicating through the viral mechanism. The first process is called lytic cycle, the second one is the lysogenic cycle. A weird fact is that in human DNA there are lots of inactive viral genes that cannot activate anymore. Once they may have caused mutations (which are the “vehicle of evolution”) or may have been the responsible of terrible diseases, but now they are harmless. Una volta entrato nella cellula, il genoma virale può seguire due percorsi differenti: può replicarsi immediatamente prendendo il controllo della cellula o può inserirsi nel DNA cellulare e rimanere quiescente (“a riposo”) trasformandosi in pro virus e replicandosi insieme alla cellula stessa, fino a quando non sarà attivato da stress, sostanze chimiche o radiazioni e si staccherà dal cromosoma cellulare per replicarsi (excisione). Il primo processo si chiama ciclo litico, mentre il secondo è definito ciclo lisogeno. È impressionante sapere che nel DNA umano ci sono molti geni virali che non possono più essere attivati. Un tempo essi potrebbero aver causato mutazioni (che sono il “veicolo dell’evoluzione”) o potrebbero essere stati responsabili di malattie pericolose, ma adesso sono innocui. 5 6 DNA and RNA viruses Virus a DNA e ad RNA The Baltimore classification divides viruses into seven different classes: La classificazione di Baltimore suddivide i virus in sette classi differenti: 1234567- dsDNA viruses (double stranded DNA) ssDNA viruses (single stranded DNA) dsRNA viruses (double stranded RNA) ssRNA + viruses (positive single stranded RNA) ssRNA – viruses (negative single stranded RNA) ssRNA retroviruses dsDNA retroviruses (this group is often omitted and included in the first one) The life of a normal cell is regulated by the DNA-RNA-protein succession, the so called “central dogma of molecular biology” (but today it is not a dogma anymore, it is just a catchphrase as Francis Crick stated). When retroviruses infect cells, they synthesize DNA from their little quantity of RNA through an enzyme called “inverse transcriptase” and inserts it into cellular DNA. They are called “retrovirus” due to this “reverse” process. 1234567- Virus a dsDNA (DNA a filamento doppio) Virus a ssDNA (DNA a filamento singolo) Virus a ds RNA (RNA a filamento doppio) Virus a ssRNA + (RNA a filamento singolo positivo) Virus a ssRNA – (RNA a filamento singolo negativo) Retrovirus a ssRNA (RNA a filamento singolo) Retrovirus a dsDNA (DNA parziale a filamento doppio; questo gruppo tuttavia è spesso omesso e compreso nel primo). La vita di una cellula normale è determinata dalla catena DNA-RNAproteina, il cosiddetto “dogma centrale della biologia” (che oggi di dogma non ha più niente, ma è solo una “frase ad effetto” come ha affermato Francis Crick). Quando un retrovirus infetta una cellula, produce DNA dalla sua piccola quantità di RNA attraverso un enzima chiamato “trascrittasi inversa” e lo inserisce nel DNA della cellula. Proprio a causa di questo processo “a ritroso”, questi virus sono detti “retrovirus”. 7 Some interesting viral diseases • Herpesviridae – the members of this group are known because they lie dormant after the first infection (most of them in the trigeminal nerve) and can activate even several years due to stress, temperature variations, radiations and illnesses which may disturb the immune system (even a fever). The most known members are from the first group, the so called “α-Herpesviridae”. They cause lips and genital herpes (HHV-1 and HHV-2) and varicella (HHV-3). The second infection of HHV-3 leads to herpes zoster, better known as “shingles”, and that is why this virus is also called VZV (Varicella-Zoster Virus). Alcune malattie interessanti causate dai virus • Herpesviridae – i componenti di questo gruppo hanno la caratteristica di rimanere latenti dopo la prima infezione (per lo più nel nervo trigemino) e possono attivarsi anche dopo diversi anni a causa di stress, variazioni di temperatura, radiazioni e malattie che possono causare scombussolamenti nel sistema immunitario (anche una febbre). I membri più conosciuti appartengono al primo gruppo, quello dei cosiddetti “α-Herpesviridae”. Essi causano l’herpes labiale e genitale (HHV-1 e HHV-2) e la varicella (HHV-3). Il riattivarsi dell’HHV-3 provoca l’herpes zoster, conosciuto meglio come “fuoco di sant’Antonio”, ed è per questo motivo che tale virus si chiama anche VZV (Varicella-Zoster Virus). 8 • Ortomyxoviridae – it is a big viral family whose members cause influenza. The majority of influenza viruses is carried by birds and infects pigs and humans. That is why the virus is unstable: while it is carried, it modifies two membrane proteins – the HA protein (hemoagglutinine) and the NA (neuraminidase) – which give the name to the influenza (H1N1, H5N1, H3N8…). New influenza virus are born and other disappear every year, and that is the reason why vaccines work only in the 87% of the cases. Vaccines are “cocktails” of different kinds of influenza viruses from the previous years, which are inactivated or weakened, grown in sterilised chicken eggs or built in laboratory. • Ortomyxoviridae – è una grande famiglia virale i cui membri causano l’influenza. La maggior parte dei virus influenzali utilizza come veicolo gli uccelli e infetta maiali e uomini. Proprio per questo motivo il virus dell’influenza è mutevole: durante il “trasporto”, esso modifica due proteine di membrana – la proteina HA (emoagglutinina) e la proteina NA (neuraminidasi) – che danno il nome all’influenza (H1N1, H5N1, H3N8…). Ogni anno nascono nuovi tipi di virus influenzali e se ne estinguono altri, ragion per cui i vaccini influenzali funzionano solo nell’87% dei casi. I vaccini infatti rappresentano un “cocktail” di ceppi virali degli anni precedenti, inattivati o indeboliti, coltivati in uova di gallina sterilizzate o assemblati in laboratorio. 9 • Flaviviridae – the majority of viruses causing hemorrhagic fevers like yellow fever and dengue belong to this group. These diseases are common in tropical areas because they spread through ticks and mosquitos. In these cases the diseases are not caused by the virus itself but it is a sort of lethal “misunderstanding”: an individual suffers only high fever and pain the first time he/she is infected by a dengue virus, e.g. DEN-1, but these symptoms are not deadly. At the second infection the situation is very dangerous though: there is a wide range of dengue virus, with some similarities but lots of differences – so it is almost impossible to be infected twice by the same virus. Once in the body, the new virus – for example DEN-2, is attacked by antibodies. They do not eliminate the virus though, but just stick to it, allowing the pathogen to reach every cell of the body through the immune system with devastating consequences. • Flaviviridae - a questo gruppo appartiene la maggior parte dei virus che causano le febbri emorragiche, come la febbre gialla e la dengue. Queste malattie sono comuni nelle zone tropicali perché utilizzano come vettori zecche e le zanzare. In questo caso i sintomi non sono causati dal virus in sé, ma si tratta di un “malinteso” che risulta letale: la prima volta che un individuo viene infettato da un virus dengue, che chiamiamo per esempio DEN-1, presenta soltanto febbre alta e dolori , sintomi in ogni caso non mortali. La seconda volta che un individuo è infettato la situazione diventa molto pericolosa: esiste una grandissima varietà di virus dengue che presentano qualche analogia ma moltissime differenze – quindi è difficilissimo in termini statistici essere colpiti due volte dallo stesso virus. Una volta penetrato nell’organismo, il nuovo virus – per esempio DEN-2 – è attaccato dagli anticorpi. Tuttavia essi non distruggono il patogeno, ma semplicemente si attaccano ad esso, consentendogli di raggiungere tutte le cellule del corpo attraverso il sistema immunitario, con effetti devastanti. 10 AIDS: A NEW PLAGUE AIDS is often regarded as the 20th century black death, because it reminds of the plague epidemic which spread across Asia and Europe between 1347 and 1351. Plague is the stereotype of a destroying epidemic, but today AIDS is even more frightening: differently from plague or common cold, AIDS may lie dormant for years before causing the first symptoms and in this way the number of cases and the death toll will continue rising for years, especially in poorer nations. The name AIDS means “Acquired Immune Deficiency Syndrome”. This is one of the most complicated names in the history of medicine and means that the disease is characterized by several clinically recognizable features, signs and symptoms that occur together (“Syndrome”), all of which come from a weakening of the immune system (“Immune Deficiency”) caused by a transmittable pathogen (“Acquired”). AIDS: UNA NUOVA PESTILENZA L’AIDS è spesso considerato la “morte nera” del XX secolo, perché richiama alla mente l’epidemia di peste che si diffuse dall’Asia all’Europa tra il 1347 e il 1351. La peste è lo stereotipo dell’epidemia distruttrice, ma oggi l’AIDS è ancora più spaventoso: a differenza della peste o del raffreddore comune, l’AIDS può rimanere quiescente per anni prima di causare i primi sintomi e per questo motivo i casi e il tasso di mortalità continueranno a salire, specialmente nei Paesi più poveri. Il nome AIDS significa “Sindrome dell’Immunodeficienza Acquisita”. Questo nome è tra i più complicati della storia della medicina e significa che la malattia è caratterizzata da una serie di condizioni, manifestazioni e sintomi che concorrono (“Sindrome”), tutti provenienti da un indebolimento del sistema immunitario (“Immunodeficienza”) causato da un patogeno trasmissibile (“Acquisita”). 11 The discovery La scoperta HIV (Human Immunodeficiency Virus) was discovered independently in 1983 by Luc Montaignier in Paris and by Robert Gallo in the USA. This double-discovery caused a dispute on who was worth the Nobel prize. Eventually Montaigner received it and Gallo is regarded as the co-discover, although he and his team developed scientific methods that made the discovery possible. HIV is a mutation of the SIVcpz (Simian Immunodeficiency Virus of chimpanzee). However the moment when the virus passed from monkeys to humans is not clearly known: it is thought it happened between the end of the 19th century and the early 20th in Africa due to the contact with infected blood during chimpanzee hunting or because of the habit of eating chimpanzee raw meat. The first certain case dates back to a blood sample taken from an African man in 1959 and analysed in the 1980s, while it is believed that it has spread in the USA in the 1960s during the so called “sexual revolution”. L’HIV (Virus dell’Immunodeficienza Umana) fu scoperto indipendentemente nel 1983 da Luc Montaignier a Parigi e da Robert Gallo negli Stati Uniti. La doppia scoperta causò una disputa su chi avrebbe meritato il premio Nobel. Alla fine lo ricevette Montaigner e Gallo viene considerato il co-scopritore, sebbene lui e il suo team abbiano sviluppato i metodi scientifici che hanno reso possibile la scoperta. L’HIV è una mutazione del SIVcpz (Virus dell’Immunodeficienza delle Scimmie, specie scimpanzé). Tuttavia non si sa con esattezza quando avvenne il passaggio del virus dalle scimmie all’uomo: si pensa tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del XX secolo in Africa a causa del contatto con sangue infetto durante le battute di caccia agli scimpanzé o in seguito all’usanza di cibarsi delle carni crude di questi animali. Il primo caso accertato risale ad un campione di sangue prelevato da un uomo in Africa nel 1959 e analizzato negli anni Ottanta, mentre si ritiene che sia stato diffuso negli Stati Uniti negli anni Sessanta durante la cosiddetta “rivoluzione sessuale”. 12 Breaking down the walls Abbattendo le mura Many microorganisms are harmless for a normal person – we get in touch with billions of bacteria, viruses and toxins without damages indeed – but are lethal for HIV-positives: the virus damages the immune barrier allowing the so called “opportunistic infections” to hit every part of the body. They can be common diseases but also rare cancers, like Kaposi’s Sarcoma. La maggior parte dei microorganismi sono innocui per un individuo normale - basti pensare che ogni giorno noi entriamo in contatto con miliardi di batteri, virus e tossine senza riportare danni - ma risultano mortali per chi è HIV-positivo: il virus danneggia la barriera immunitaria permettendo alle cosiddette “infezioni opportunistiche” di colpire ogni parte del corpo. Esse possono essere malattie comuni ma anche tumori rari, come il Sarcoma di Kaposi. The immune system attacks the virus as it enters the body, so the patient just suffers “soft” symptoms like a normal fever. The virus is not defeated though, but continues replicate faster and faster. Many of the newborn viruses are destroyed, but many other infect every cell of the body having a “CD4” membrane protein, i.e. helper-T cells of the immune system (the “generals” among the cells of the immune system, which “give directions” to the other cells – killer T, B lymphocytes and antibodies – what and how to attack). When the virus is in the cytoplasm, it synthesises a DNA molecule from its RNA through inverse transcriptase and inserts into the nucleus becoming a provirus. When HIV activates and starts replicating, helper T lymphocytes die because of stress or collapse or – when it is not the virus itself that destroys it – they are identified as infected and eliminated through apoptosis (cells “programmed suicide”). After the provirus period, the destruction of the immune system cannot be stopped and leads to the patient’s death because of the many opportunistic infections. Appena il virus entra nel corpo, il sistema immunitario lo attacca, così il soggetto soffre soltanto sintomi leggeri come una normale febbre. Tuttavia il virus non è sconfitto, ma continua a replicarsi sempre più velocemente. Molti dei nuovi virus vengono distrutti, ma molti altri infettano ogni cellula del corpo che presenti una proteina di membrana chiamata “CD4”, cioè i linfociti T-helper (i “generali” del sistema immunitario, che “danno indicazioni” alle altre cellule – i linfociti Tkiller, i linfociti B e gli anticorpi – cosa e come attaccare). Quando il virus è nel citoplasma, attraverso la trascrittasi inversa, sintetizza una molecola di DNA a partire dal proprio RNA e la inserisce nel nucleo della cellula rimanendo latente. Nel momento in cui l’HIV si riattiva e comincia a replicarsi, i linfociti T-helper muoiono per stress o collasso o, quando non è il virus a distruggerle, vengono identificate come difettose e eliminate attraverso l’apoptosi (“suicidio programmato” delle cellule). Passato il periodo di latenza, la distruzione del sistema immunitario è irreversibile e porta alla morte per le molte infezioni opportunistiche. 13 14 HIV: transmission, prejudices and prevention HIV: trasmissione, pregiudizi e prevenzione HIV is transmitted through body fluids (blood and sexual fluid but not tears or saliva), so in three main ways: L’HIV si trasmette attraverso i fluidi corporei (sangue e fluidi sessuali, ma non lacrime e saliva), quindi attraverso tre vie principali: • Through sexual intercourse, both homosexual and heterosexual • through blood, sharing infected syringes or having contacts or – worst – transfusions with infected blood • from mother to child, during the birth or the lactation Since the first victims of AIDS male homosexuals, today many people believe that this disease only hits isolated groups (not only gays but also prostitutes and drug addicts who share infected needles). Those prejudices may cause shame of talking about the problem with the society or with the doctors too. Heterosexual intercourse is the most common way to transmit the virus though, followed by infected needles and transfusions (even if today we have a decrement of infected transfusions). • • • Per via sessuale, sia nei rapporti eterosessuali che in quelli omosessuali Per via ematica, attraverso lo scambio di siringhe, contatti – o peggio – trasfusioni con sangue infetto Per via verticale materno-fetale, cioè dalla madre al figlio al momento del parto o durante l’allattamento. Poiché le prime vittime dell’AIDS sono stati omosessuali, oggi molte persone ritengono che questa malattia colpisca solo gruppi isolati (non solo gay, ma anche prostitute e tossicodipendenti che condividono le siringhe). Questi pregiudizi potrebbero portare vergogna a parlare del proprio problema con la società o anche con i medici. Tuttavia, i rapporti eterosessuali sono la via di trasmissione della malattia più comune, seguiti dagli aghi infetti e dalle trasfusioni (quest’ultime in notevole calo). 15 What can be done against AIDS? Cosa può essere fatto contro l’AIDS? Today, nearly 32 years after the discovery of HIV, it is still impossible to defeat this disease. So far only two cases of healing are certain. A distanza di quasi 32 anni dalla scoperta del virus HIV è ancora impossibile guarire da questa malattia. Finora infatti sono solo due i casi di guarigione confermati. The first case is an example of “custom medicine”, the last frontier in medicine. The HIV-positive Timothy Brown received a bone marrow transplant from a patient with a rare mutation in 2007 in Berlin, and it allowed him to defeat the virus. The second case is different: it is about a baby girl who was born HIV-positive in 2010 and was treated with a drug cocktail which highly weakened HIV for two years and a half. Today the child, who has stopped the cure for unknown reasons, is constantly observed and does not reveal any AIDS symptom, but only a few traces of viral DNA and RNA in her blood. This case may be useful to develop a therapy against HIV both in children HIV-positive-born and adults. The main cause of the resistance of HIV is due to his extremely high mutation toll: it has an average of a mutant virus over the 1011 produced every day. Among those Il primo caso è un esempio di “medicina personalizzata”, l’ultima frontiera in campo medico. A Berlino Timothy Brown, paziente sieropositivo, ha subito nel 2007 un trapianto di midollo osseo da un paziente affetto da una rara mutazione genetica che gli ha consentito di eradicare completamente il virus. Diverso è il secondo caso: si tratta di una bambina nata nel 2010 e trattata per due anni e mezzo con un cocktail di farmaci che ha ridotto l’HIV ai minimi termini. Attualmente la bambina, che ha sospeso la cura per ragioni sconosciute ed è monitorata costantemente, non manifesta i sintomi dell’infezione ma presenta nel sangue poche tracce di DNA e RNA virale. Questo caso potrebbe aprire la strada alla cura dell’HIV sia nei bambini nati sieropositivi che negli adulti. La principale causa della resistenza dell’HIV è dovuta al suo elevatissimo tasso di mutazione: in media una particella virale mutante in 1011 prodotte ogni giorno. Fra tutte queste 16 mutations that happen day after day for several years, it is certain that many of them make HIV resistant to every kind of therapy. Many efforts have been done to inactivate inverse transcriptase. This enzyme is very important for HIV and the other retroviruses and can be attacked strongly because nothing in human body may be damaged. Today, in spite of many antiretroviral therapies, defeating HIV is impossible: one can only live together with AIDS, but not heal. HAART (Highly Active Anti Retroviral Therapy) has risen up HIVpositives’ life expectancy, from 20 or 40 years to a maximum of over 60, but to heal a patient 50-60 years of HAART are necessary, clearly a improbable possibility, mutazioni, che avvengono giorno dopo giorno per diversi anni, è inevitabile che ce ne siano alcune in grado di rendere l’HIV resistente ad ogni terapia. Gli sforzi maggiori sono stati finalizzati a bloccare l’azione della trascrittasi inversa. Questo enzima – infatti – è di fondamentale importanza nell’HIV e negli altri retrovirus e può essere attaccato anche con violenza poiché non presenta equivalenti che potrebbero essere danneggiati nell’essere umano. Tuttavia, nonostante le terapie antiretrovirali oggi esistenti, sono nulle le possibilità di debellare il virus: con l’AIDS si può convivere, non guarire. La HAART (Terapia Antiretrovirale ad Elevata Efficacia) ha alzato l’età media dei sieropositivi dai 20 o 40 anni fino ad un limite oltre i 60, ma per guarire un individuo servono 50-60 anni di trattamento, una prospettiva non realistica. 17 How to behave? Come comportarsi? AIDS does not have any geographical, social or economic borders. The whole world population can be infected. After the infection, the virus cannot be defeated: the only solution is preventing, starting from information and sensitisation. OMS synthesised the three main steps for prevention with the “ABC rule”: L’AIDS non conosce confini di ogni sorta: geografici, sociali o economici. Tutta la popolazione sessualmente attiva è esposta al rischio contagio. Una volta contratto il virus è impossibile guarirne: l’unica soluzione è la prevenzione, partendo innanzi tutto dalla conoscenza e dalla sensibilizzazione, in particolare dei giovani. L’OMS ha sintetizzato i tre pilastri della prevenzione nella “regola ABC”: A. Abstinence (from an unsure sexual intercourse) B. Be faithful (and avoid promiscuous sex) C. Condom The ABC rule may sound easy to follow to western people, but it is not the same in nations where poverty, ignorance and alienation are widespread, where sex is a taboo and there is no freedom in choosing sexual partners, especially for women. That is the reason why many non-governmental organisations are working in those countries to awaken the population to make small vital changes. A. Abstinence (nel dubbio, astieniti da un rapporto sessuale) B. Be faithful (sii fedele, evita i rapporti occasionali) C. Condom (usa il preservativo). La regola ABC può apparire semplice agli occhi di noi occidentali, ma non è facile da seguire nei Paesi in cui povertà, ignoranza ed emarginazione sono diffuse, dove il sesso è un argomento strettamente tabù e la libertà di scelta dei rapporti sessuali è limitata, soprattutto per le donne. Non a caso in questi Paesi diverse associazioni non governative si stanno adoperando per sensibilizzare la popolazione affinché prenda precauzioni compiendo piccoli cambiamenti che salverebbero le loro vite. 18 EPILOGUE CONCLUSIONE The one about viruses is a very interesting subject. They are fundamental to study closely the processes of host cells, to develop new therapies modifying them to be used as “carriers” . We live surrounded by viruses, extremely small particles which use such “ruthless” strategies which cannot be beard neither in the mind of the worst pirates, predators and movie or videogames evils. It is all about natural selection though: the only aim of the viruses is to replicate, they ignore what their hosts are. However, among their hosts, humans cannot be as ignorant as viruses are: they may lose the “run for evolution”. I virus sono un argomento molto interessante: sono fondamentali per studiare da vicino i meccanismi delle cellule ospiti, per sviluppare nuove cure modificandoli e utilizzandoli come “vettori”. Noi viviamo circondati da virus, minuscole particelle che utilizzano meccanismi “perversi” a cui non penserebbero neppure i peggiori pirati, predatori e cattivi da film o videogiochi. Tuttavia si tratta solo di selezione naturale: l’unica missione dei virus è quella di riprodursi, sono totalmente indifferenti ai loro ospiti. Fra tutti, però, l’uomo non può rimanere indifferente ad essi: rischierebbe in tal modo di rimanere indietro nella “corsa all’evoluzione”. I thank my Science teacher Ermelinda Marino who gave me the opportunity of writing this report and provided to me some information about viruses and AIDS. I also thank Dr. Giovanni Maga – the First CNR Researcher and professor in DNA Enzymology & Molecular Virology Unit at the university of Pavia. I become fond of viruses by reading his book “Occhio ai virus”, which describes the world of these parasites through a very simple language and which I used to write this relation. Ringrazio la mia professoressa di scienze, Ermelinda Marino, che mi ha dato l’opportunità di scrivere questa relazione e mi ha fornito del materiale sui virus e sull’AIDS. Ringrazio anche il dottor Giovanni Maga – primo ricercatore del CNR e professore del dipartimento di enzimologia della replicazione DNA e di virologia molecolare all’università di Pavia. Mi sono appassionato ai virus leggendo il suo libro “Occhio ai virus”, che descrive il mondo di questi parassiti con un linguaggio molto semplice e che ho usato per scrivere questa relazione. Stefano Cacciatore, IV A A.S. 2013/2014 Agrigento 27/03/2014 Stefano Cacciatore, IV A A.S. 2013/2014 Agrigento 27/03/2014 19