Cennidibasesull’accessovenosointraosseo In condizioni di emergenza in presenza di un paziente che necessita di terapia endovenosa (shock, emorragia,arrestocardiaco)oanchesolamentediunaccessoperinduzioneendovenosadianestesia(es: gestionedellevieaeree),esistonotrepossibilità: 1)Cateterevenosoperiferico 2)Cateterevenosocentrale 3)Accessointraosseo Nelcasoincuil’accessovenosoperifericosiadidifficileoimpossibileposizionamento,l’accessointraosseo consentediiniziareunainfusioneendovenosainbrevetempo,moltoinferiorealtempodiposizionamento diunaccessovenosocentrale. Cennistorici L’accesso intraosseo fu per la prima volta proposto da Drinker e Lund nel 1922 che utilizzarono la via sternale per somministrare estratto di fegato a pazienti adulti affetti da anemia perniciosa, descrissero il midollo osseo come “una vena non collassabile”. Fu successivamente utilizzato negli anni 1940 su alcune seriedipazientipediatriciprevalentementeaffettidadisidratazionegastroentericapersomministrarefluidi e sangue utilizzando l’accesso tibiale prossimale. Venne utilizzato fino ai primi anni ‘50 per poi cadere in disuso con il migliorare e diffondersi delle tecniche di posizionamento degli accessi venosi centrali e periferici(comparsadellecannuleinmaterialiplastici). All’inizio degli anni ’80 l’accesso intraosseo venne recuperato come accesso di emergenza durante le manovre di rianimazione pediatrica. Dal 1986 viene citato nelle linee guida di rianimazione pediatriche. Bisognaperòattendereil2005perlasuaintroduzionenellelineeguidadirianimazionecardiopolmonare degliadulti(lineeguidaAHA)incasodifallimentonelposizionamentodiunaccessovenosoperiferico,in sostituzione alla somministrazione endotracheale. A partire dall’ambito del trattamento dell’arresto cardiacol’accessointraosseoèstatonelcorsodeglianni2000progressivamenterecuperatoeconsigliatoin molteplicisituazionidiemergenza(traumagrave,contestibellici,shockdivariaorigine)nellequalisirenda necessaria la rapida somministrazione di farmaci e fluidi ed un accesso periferico non sia facilmente reperibile. Tuttelesurveyrecentievidenzianoperòcome,nonostantel’indicazionedellaletteraturaedellevarielinee guidadiemergenza,l’accessointraosseorimangalargamentesottoutilizzatoperignoranzadellatecnicae nondisponibilitàdeimateriali. Anatomia Le caratteristiche anatomiche dell’osso rendono l’accesso intraosseo via venosa ideale per iniziare il trattamentoincondizionidishocknellequalil’accessovenosoperifericorisultadifficile.Ilmidolloosseoè altamente vascolarizzato ed è connesso al sistema vascolare centrale attraverso numerosi canali venosi midollari.Ilmidolloosseoècontenutoincavitacircondatedaspessacorticaleosseaesuddivisoinspazida unafittatrabecolatura,questacaratteristicarendeilmidollounavenaincollassabileancheinsituazionidi shockegraveipovolemia.Lapresenzadelletrabecoledeterminaperòunaimportanteresistenzaalflusso cheprocededalilmidolloallacircolazionesistemicarendendonecessariol’usodisaccheapressioneper raggiungereflussiinfusionalisoddisfacenti.Apressione,l’accessointraosseopermettel’infusionerapidadi farmaciedelevataquantitàdiliquidiincondizionidiemergenza. Indicazioni L’indicazione all’uso è ogni situazione di emergenza adulta e pediatrica in cui l’accesso venoso periferico nonèfacilmenteposizionabile.Puòessereutilizzatopersomministrazionedifarmaci,infusionediliquidie prelievo ematico venoso. Le situazioni cliniche di maggior utilizzo sono la rianimazione cardiopolmonare adultaepediatrica,loshocksetticopediatricoel’ipovolemiatraumatica. Controindicazioni Laprincipalicontroindicazioneèlafratturaosseael’infezionecutaneooosseanelsitodiinserzionescelto. Questi elementi se presenti dovrebbero condurre alla scelta di un sito alternativo. Si sottolinea in particolare come la presenza di una frattura determina lo stravaso extraosseo dei liquidi infusioni nel midolloelacompletainefficaciadell’infusioneintraosseastessa. Sistemidiaccessointraosseo Sidividonoinsistemimanualiesistemisemiautomatici. I sistemi manuali sono costituiti da aghi di grosso calibro dotati di mandrino metallico rimuovibile antiostruzione,sonosistemiderivatidagliaghiperbiopsiamidollare.Ipiùdiffusiincommerciosono:-l’ago diDieckmannmodificatoe-l’agodiJamshidi.Entrambisonoutilizzabilisiaperbambinicheperadulti. Isistemisemiautomaticisonosistemiprovvistidimeccanismimeccanicichefacilitanol’ingressoautomatico nello spazio intraosseo. In commercio sono disponibili: - il sistema FASTx utilizzabile unicamente per via sternale–ilsistemaBIG(BoneInjectionGun)-ilsistemaEZ-IO,unicoriutilizzabile. I primi due sistemi sono meccanismi a scatto , l’ago viene poggiato perpendicolarmente sul sito di inserzionescelto,lapressionedelditofascattareunmeccanismoamollachespingel’agonell’osso. Il sistema EZ-IO è costituito da un trapano a batteria che se azionato avvita l’ago nell’osso fino alla profonditàdesiderata. Tecnicaesitidiposizionamento Laproceduradeveessereeseguitacontecnicasterile(guanti,telinoedisinfezionecutanea)perridurreil rischiodiosteomielitiocelluliti.Perlasterilizzazionecutaneaèconsigliataclorexidinaalcolicaal2%. Nella storia dell’accesso intraosseo sono stati considerati ed utilizzati numerosi siti di inserzione. Il sito ideale dovrebbe possedere : corticale ossea sottile, cavità midollare larga, superficie di inserzione piatta, facilitàindividuazionetramitereperianatomici,facilitàdiaccessoincondizionidiemergenza. Almomentoisitiutilizzatieconsigliatisono4(8sitianatomiciseconsideriamolabilateralitàdiognuno), perlatecnicadiposizionamentoel’individuazioneesattadelsitofareriferimentoalmaterialeiconografico allegato. -Omeroprossimale -Femoredistale -Tibiaprossimale -Tibiadistale LoviasternaleèsostanzialmenteabbandonataadeccezionedeicontestimilitariNatoincuièmoltodiffuso ilsistemaFASTx. Omero prossimale: l’ago deve essere inserito a livello della testa omerale in direzione del processo coracoideo della scapola, la manovra è facilitata se il braccio viene flesso ed intraruotato. L’ago non dovrebbe essere inserito internamente alla grande tuberosità omerale per evitare lesioni al tendine del bicipite brachiale. L’inserzione omerale è poco dolorosa e garantisce flussi infusionali più elevati ed assorbimentopiùrapidorispettoaisitidipunturadegliartiinferiori,questecaratteristichelorendonoal momentoilsitopreferibileinemergenzanegliadulti Femore prossimale: l’ago deve essere inserito sulla linea mediale del femore alcuni cm al di sopra della rotula,èunpossibilesitodiinserzionepediatrico Tibia prossimale: in assoluto il sito di puntura fino ad ora più utilizzato per adulti e bambini, l’ago deve essere inserito a livello della tibia prossimale 2 cm al di sotto della tuberosità tibiale ed 1-2 cm medialmente, al centro della porzione piatta dell’osso. Il sito è accessibile anche in pazienti obesi e permetteunaelevataprobabilitàdisuccessoanchedapartedioperatorinonesperti. Tibiadistale:ilsitodipunturaèalivellodelmalleolotibialemediale,2cmsopralatuberositàdelmallolo, variservatoadadultiobesineiqualinonsonoidentificabilisitialternativi. L’inserzione dell’ago è poco dolorosa , è comunque consigliata anestesia locale nei pazienti coscienti, è invecemoltodolorosal’infusionedifluidiefarmaciattraversol’ago(perl’impattodelflussosulletrabecole ossee), è consigliato far precedere l’infusione intraossea da un bolo di 20-40 mg di lidocaina, nel caso ovviamentecheilpazientesiacosciente. L’inizio dell’infusione deve essere preceduta da un flush di circa 10 ml per rompere la resistenza delle trabecoleossee,senzailflushinizialeilflussoinfusionalerimanemoltobasso. L’ago seppur stabile se infisso correttamente, andrebbe stabilizzato ulteriormente con una medicazione adesivachedovrebbecomprendereancheilprimotrattodeldeflussoreperevitaretrazioniindesiderate. Confermadelcorrettoposizionamentodell’ago Ilposizionamentocorrettodell’agoall’internodellamidollareosseaèconfermatoda:-improvvisaperdita diresistenzaalmomentodell’inserzione,-capacitàdell’agodirimanereinfissonell’ossosenzasupporto,possibilità di aspirare facilmente sangue dall’ago con una siringa,-assenza di rigonfiamento sottocutaneo dopoinfusionedialcunimldiliquido,-bassaresistenzaalflussodopoiniziodell’infusione. Utilizzodell’accessointraosseo L’accessointraosseopuòessereutilizzatocomeviainfusionaleocomeviadiiniezionedifarmaci.L’utilizzo di sacche a pressione permette di raggiungere velocità infusionali elevate. Se la sacca è gonfiata a 300 mmHgilflussosiadallatibiaprossimalesiadall’omeropuòraggiungerei150ml\min. Puòancheessereutilizzatoperaspirarecampionidisanguedaanalizzare.Ivaloridisodio,magnesio,calcio, lattati, Hb, glucosio, Ph e PaCo2 sono sovrapponibili a quelli di un qualsiasi campione venoso. Il potassio tendeadesserelievementesovrastimatorispettoalcampionevenosoev.Ilcampionedisanguedovrebbe peròessereprelevatoprimadell’iniziodell’infusionechepotrebbediluireilsangueedalterareivalori. Ilcampioneematicohamaggioreattendibilitàneipazienticoncircolazionespontaneainfattineipazientiin arrestocardiacoilprelievodelcampioneematicopotrebbeesseredifficoltoso,edivaloriematicialterati dalbassoflussoematicoedallastasivenosaall’internodell’osso. Farmacocineticadeifarmacidopoiniezioneintraossea Sonostatitestaticonsicurezzamoltifarmaciattraversolaviainfusionaleintraossea,inlineateoricaogni farmacochepuòessereiniettatoendovenapuòesseresomministratoancheperviaintraossea.Ifarmaci piùutilizzatiinemergenzarimangonocomunquequellivasoattivi. Occorrericordarecheognibolodifarmacovafattoseguiredaunainfusioneapressioneodaunflushdi10 mlperesserelavatoviadallamidollareosseaespintonellacircolazionevenosa. Gli studi su modelli animali hanno evidenziato come il picco di concentrazione massima ematica di un farmaco iniettato ev è temporalmente simile a quello di una iniezione intraossea, i siti di iniezione sottodiaframmatica(tibiale)hannounritardodipiccomaggiorerispettoaquellisopradiaframmatici(sterno, omero). Complicazioni Le complicazioni sono rare e riguardano meno dell’1% di tutti i posizionamenti. La più comune complicazione è la sindrome compartimentale dell’arto successiva a stravaso extraosseo sottocutaneo dell’infusione. Altre complicazioni comprendono osteomieliti, celluliti, ascessi cutanei in genere associate adutilizzoprolungatodellaviaintraossea,utilizzochenondovrebbemaisuperarele24ore. Le complicazioni più gravi descritte sono le lesioni cardiache ed aortiche conseguenti a puntura sternale con aghi da prelievo bioptico osseo. Oggi l’utilizzo di specifici device (FASTx) ha azzerato le complicanze gravicheappartengonoormaiall’erapionieristicadellatecnica. Nessunlavorodescriveunaemboliagrassosasuccessivaall’utilizzodellatecnicaintraossea. Rimozione Ilsistemavarimossoapplicandounasiringaalconodell’agoetrazionandoconmovimentorotatorioavite finoallafuoriuscitadell’agostessodall’ossoedallacute. Velocitàdiapprendimento La velocità di apprendimento della tecnica è alta. La quota di successo al primo tentativo utilizzando trapano EZ-IO su paziente senza formazione pratica è compresa in letteratura tra il 65% ed il 97%. Dopo formazioneintegratateorica(lezionipiùvideo)epraticasumodellinolapercentualedisuccessodescritta conEZ-IOèdell’84%alprimotentativoedel97%alsecondotentativo,Lapercentualedisuccessoconago manualeèdel93%. Conclusioni Latecnicadiaccessointraosseo,inizialmenteriservataaicontestipediatriciedoggiestesaagliadulti,èuna scelta alternativa all’accesso endovenoso in situazioni di emergenza. E’ consigliato in situazioni di arresto cardiaco,trauma,shockepiùingeneraleperognipazientecherichiedeunasomministrazioneurgentedi farmacieliquidiedhadifficoltànelposizionamentodiunaccessovenosoperiferico.Lecontroindicazioni sono scarse in numero e gravità e sono disponibili diversi siti anatomici di potenzialeposizionamento. La tecnicadiinserzioneèfacileepuòessereappresaconunaelevataprobabilitàdisuccessodopouncorsodi formazionedibrevedurata. Laconoscenzaedisponibilitàdiquestatecnicaèormaiindispensabileincontestidiemergenza.