IMMUNOPROFILASSI e VACCINAZIONI DIFTERITE La difterite è una malattia tossi-infettiva, acuta e contagiosa. agente eziologico: (bacillo difterico) Corynebacterium diphtheriae; una volta entrato nel nostro organismo, rilascia una esotossina che può danneggiare, o addirittura distruggere, organi e tessuti. Bastoncello dritto (2-5 μm), spesso ha una o entrambe le estremità rigonfiate a clava, con granuli DIFTERITE Patogenesi e cenni clinici: Il bacillo si localizza nella sede dell’infezione, che di solito è rappresentata dalle mucose delle prime vie aeree: cavità nasali, faringe, laringe. Qui si moltiplica elaborando l’esotossina che si diffonde attraverso il sangue e tutto l’organismo. (Periodo di incubazione da 2 a 8 giorni) Solitamente la difterite inizia con mal di gola, febbre moderata, tumefazione del collo. I batteri della difterite si moltiplicano nella gola (faringe) dove si viene a formare una membrana di colore grigiastro che può soffocare la persona colpita dalla malattia. La tossina difterica, diffondendosi tramite la circolazione sanguigna, può causare paralisi muscolari, lesioni a carico del muscolo cardiaco con insufficienza cardiaca, lesioni renali, fino a provocare la morte della persona colpita. La letalità è di circa il 5-10% ma in molti casi, nei sopravvissuti, permangono danni permanenti a carico di cuore, reni, sistema nervoso. Diagnosi La diagnosi di difterite si basa oltre che sui sintomi e sui segni clinici anche sull’esame microscopico e sugli esami colturali effettuati sull’essudato prelevato dalla faringe e dal laringe mediante tamponi sterili. Modalità di trasmissione La difterite si trasmette per via aerea, per contatto diretto con una persona infetta o, più raramente, con oggetti contaminati da secrezioni delle lesioni di un paziente (nei bambini in particolare con lo scambio di fazzoletti, stoviglie, penne, matite, giocattoli, ecc..). In passato, anche il latte non pastorizzato ha rappresentato un veicolo di infezione. Trattamento e prevenzione Gli individui che sviluppano la malattia vanno trattati immediatamente con l’antitossina e antibiotici (eritromicina o penicillina), quindi messi in isolamento per evitare che contagino altre persone. In genere, già dopo due giorni di terapia non sono più contagiosi. La strategia più efficace contro la difterite resta la vaccinazione preventiva. Disponibile fin dal 1920, il vaccino antidifterico contiene la tossina batterica, trattata in modo da non essere più tossica per l’organismo, ma comunque in grado di stimolare la produzione di anticorpi protettivi da parte del sistema immunitario. Solitamente, il vaccino antidifterico viene somministrato in combinazione con quello contro il tetano e contro la pertosse (DTP). Inoltre, oggi si tende a vaccinare i nuovi nati con il vaccino esavalente, che protegge anche contro la poliomielite, l’epatite virale B e le infezioni invasive da Haemophilus influenzae B. Il vaccino è consigliato a: tutti i bambini nel primo anno di vita tutti gli adulti non vaccinati i viaggiatori che si recano nelle zone dove la malattia è endemica. Il ciclo di base del vaccino è costituito da tre dosi, da praticare al terzo, quinto e dodicesimo mese di vita del bambino. Successivamente vengono eseguite due dosi di richiamo, all’età di 6 e 14 anni. A ciclo ultimato, la vaccinazione antidifterica conferisce una protezione pressoché totale. Per conservare una buona immunità, si possono fare ulteriori richiami ogni dieci anni. TETANO E’ una malattia tossi-infettiva, acuta e non contagiosa, determinata dall’accidentale penetrazione nell’organismo, di un bacillo sporigeno ed anaerobio: Clostridium tetani produce una neurotossina altamente attiva Eziologia Agente eziologico: Clostridium tetani Bacillo anaerobio obbligato (vive solo in assenza di ossigeno) e sporigeno Nella sua forma non sporigena vive abitualmente nell’intestino degli animali e dell’uomo ed è scarsamente resistente nell’ambiente. Ha la proprietà di produrre l’esotossina responsabile delle manifestazioni della malattia. Agisce sul sistema nervoso centrale ed in particolare sulle corna anteriori del midollo spinale e i nuclei motori del tronco encefalico Patogenesi e cenni clinici Le spore, penetrate attraverso lesioni anche lievi della cute, restano localizzate nel punto di penetrazione senza diffondersi nell’organismo. Se la ferita è profonda e anfrattuosa o in presenza di batteri fortemente aerobi, le spore, venendosi a trovare in condizioni di anaerobiosi germinano e danno origine alla forma batterica capace di produrre l’esotossina. Patogenesi e cenni clinici La tossina giunge al sistema nervoso centrale in 2 modi: 1.Per via linfo-ematica 2.Per via neurale Provoca uno stato di contrazione continua delle fibre muscolari: spasmo muscolare Patogenesi e cenni clinici Periodo di incubazione è di 6-15 giorni, ma può variare da 1-2 giorni fino a parecchie settimane; In genere più è breve il periodo di incubazione più grave è il decorso. Sintomatologia: All’inizio non si ha nessun segno premonitore; ma si avvertono contratture dolorose dei muscoli masticatori che poi si estende ai gruppi muscolari del volto (riso sardonico); La rigidità muscolare si estende a tutti gli arti e la morte sopraggiunge per asfissia, a causa degli spasmi dei muscoli respiratori. Tetano traumatico: da ferite Tetano chirurgico: dopo interventi chirurgici, in ambienti non sterili (non più presente nei paesi con buona organizzazione sanitaria) Tetano puerperale e post-abortivo: per infezione dell’utero durante il parto o in seguito a pratiche abortive; Tetano medico: dovuto a spore rimaste latenti; Tetano neonatale: (bambini da madri non vaccinate) è il più grave ed è presente ancora nei paesi in via di sviluppo perché è dovuto alla contaminazione del cordone ombelicale (tagliato non sterilmente) con spore presenti nell’ambiente in cui avviene il parto; si manifesta dopo 7-8 giorni dalla nascita con una letalità molto elevata. Accertamento diagnostico Si esegue sul materiale prelevato in corrispondenza della ferita (pus, croste, ecc) mediante l’esame microscopico e la ricerca coltura seguita dalla prova biologica per la dimostrazione della tossina. Epidemiologia Malattia a carattere sporadico; diffusa in tutto il mondo, soprattutto nei paesi tropicali ed in via di sviluppo. Mondo: media annuale di morti: 1 MILIONE Italia: dopo il 1965-68 in concomitanza con i due momenti della vaccinazione obbligatoria, i casi sono passati da 1.000/anno a 100/anno ad oggi sono 60/anno. Numero di casi notificati di tetano, Italia 1955-2000. 60/anno dopo il 2011 I casi che ancora vengono conteggiate sono da ricondurre al fatto che alla vaccinazione di base spesso non fanno seguito i richiami periodici. Prevenzione Il vaccino antitetanico, disponibile in Italia dai primi anni quaranta, è costituito da anatossina tetanica (tossoide trattato con formolo) cioè dalla tossina originaria resa innocua mediante procedimenti chimici che conservano però la sua capacità di stimolare la produzione di anticorpi protettivi (analogamente a quanto accade per l’anatossina difterica). Il vaccino antitetanico è solitamente combinato con il vaccino antidifterico, al quale si accomuna per modo e calendario di somministrazione, e con il vaccino antipertossico acellulare (DTaP). Per l'immunizzazione dei nuovi nati, di solito oggi, viene utilizzato il vaccino esavalente che oltre a proteggere contro il tetano previene anche la difterite, la poliomielite, l’epatite virale B, la pertosse e le infezioni invasive da HIB. La vaccinazione è obbligatoria per: a) Tutti i nuovi nati (a partire dal 3°mese di vita) b) I lavoratori agricoli, pastori, allevatori di bestiame, stallieri, addetti ai lavori di sistemazione e preparazione delle piste degli ippodromi, ….operai, asfaltisti…. c) Sportivi all’atto dell’affiliazione alle federazioni del CONI. La vaccinazione è consigliata anche alle gestanti tra il 5° e l’8° mese di gravidanza, per la prevenzione del tetano neonatale e puerperale, considerando che gli anticorpi antitossici attraversano la placenta e conferiscono immunità al feto. Lo schema vaccinale di base e i richiami ogni 10 anni garantiscono una copertura ottimale. Profilassi immunitaria passiva Eseguita con le immunoglobuline (Ig) umane specifiche ed è indicata soprattutto nei soggetti non vaccinati che presentino ferite contaminate o lesioni da puntura profonda. Durata dell’immunità: 4-6 settimane N.B alcune categorie lavorative hanno la possibilità di vaccinarsi volontariamente e senza oneri economici 18 MORBILLO Malattia esantematica, acuta, altamente contagiosa (un singolo soggetto malato è in grado di infettare da 16 a 18 individui suscettibili), che si manifesta con tosse, secrezione nasale, febbre e con una eruzione cutanea che compare alcuni giorni dopo l’inizio della sintomatologia. Per arrivare all’eradicazione: la percentuale di individui vaccinati deve essere >95% Nella maggior parte dei casi l’evoluzione è rapida e con prognosi favorevole. NONO SONO RARE LE COMPLICANZE, a carico dell’apparato respiratorio e del sistema nervoso centrale. Agente eziologico: • virus appartenente al genere Morbillivirus • l’uomo è l’ospite naturale anche se possono essere Infettati altri primati. Patogenesi Il virus penetra per via aerea e congiuntivale; Si moltiplica a livello delle mucose e poi attraverso la via linfatica arriva al torrente circolatorio. Periodo di incubazione: da 8 a 14 giorni Sintomatologia: evolve in 2 fasi: 1. periodo di invasione: dura nella maggior parte dei casi 3-4 giorni ma, a volte da 1 a 10 giorni; Si ha febbre alta, rinite, faringite e congiuntivite 2. Esantema maculo-papuloso: di colore dal rosso chiaro al rosso vinoso, inizia dalle regioni retroauricolari e si diffonde in 2-3 giorni alla faccia, al collo, al tronco e agli arti. Nella quarta giornata l’esantema comincia ad impallidire e si ha un miglioramento delle condizioni generali. Patogenesi nei casi con decorso grave: in bambini piccoli, malnutriti e convalescenti da altre malattie; in questi casi la malattia assume un carattere tossico nei confronti delle vie respiratorie, con febbre molto elevata e con esito frequentemente letale. complicanze broncopneumoniche (polmonite) o da sovra-infezione batterica Epidemiologia Sole sorgenti di infezione sono rappresentate dai malati che eliminano il virus nella fase di invasione e, a volte, nelle prime 24-48 ore del periodo esantematico. La trasmissione avviene essenzialmente per via aerea, date le prevalenti vie di eliminazione e di penetrazione del virus e la sua labilità. Le complicazioni più frequenti sono le infezioni dell’orecchio medio (otite), la polmonite (nel 5-6% dei bambini ammalati di morbillo), la laringite e la diarrea. Altra complicazione temibile è l’encefalite (un’infezione del cervello) che si ha in 1 ogni 1000 casi di morbillo, può provocare la morte e nei bambini che sopravvivono spesso vi è un danno cerebrale permanente o un ritardo mentale. Si sottolinea che da 3 a 10 bambini su 10.000 casi muoiono a causa della malattia. Il decesso è più frequente nei lattanti e tra le persone con sistema immunitario compromesso. Complicanze del morbillo e loro Frequenza nei casi Diarrea 1 ogni 6 Otite 1 ogni 20 polmonite / bronchite 1 ogni 25 Convulsioni 1 ogni 200 Encefalite 1 ogni 1.000 Trombocitopenia 1 ogni 3.000 Morte1 ogni 1.000 – 10.000 Nel 2002 si è verificata in Italia una vasta epidemia di morbillo, con oltre 40.000 bambini malati, più di 600 ricoverati in ospedale, 15 encefaliti e 6 decessi. Prevenzione Il vaccino Il vaccino contro il morbillo è combinato con il vaccino contro la rosolia e la parotite (vaccino MPR). E’ costituito da virus vivi attenuati, cioè modificati in modo da renderli innocui, ma capaci di stimolare le difese naturali dell’organismo. Chi dovrebbe essere vaccinato? I bambini dopo l’anno di età Gli adolescenti e i giovani adulti non immuni Le persone non immuni che sono venute a contatto con malati di morbillo, la vaccinazione eseguita entro 72 ore ( 3 giorni) può prevenire lo sviluppo della malattia; I bambini tra i 6 e i 12 mesi se è in corso una epidemia di morbillo; Individui con infezione da HIV ma senza i sintomi di AIDS. Dosi e calendario La vaccinazione contro il morbillo prevede la somministrazione di due dosi. La prima è eseguita a partire dai 12 mesi compiuti e comunque entro i 15 mesi d’età. La seconda dose, è attualmente prevista a 5-6 anni da eseguire contemporaneamente alla dose di richiamo di vaccino DTaP (difterite - tetano pertosse acellulare). Efficacia del vaccino La vaccinazione contro il morbillo effettuata con due dosi, ha un’efficacia del 98 – 99 %. L’immunità dura tutta la vita Poiché il vaccino contro il morbillo è disponibile solo nella forma trivalente, cioè associata con i vaccini antirosolia e antiparotite, con questa stessa vaccinazione si ottiene anche la protezione permanente contro la rosolia (efficacia 100 %) e contro la parotite (efficacia 95 %) ROSOLIA Malattia esantematica, acuta e contagiosa, a breve decorso e di modesta gravità nell’adulto. Quando l’infezione avviene in gravidanza in una donna non immune è invece particolarmente grave, soprattutto nelle fasi iniziali della gravidanza. Agente eziologico Virus: genere Rubivirus Poco resistenze nell’ambiente e infetta l’uomo che è anche l’ospite naturale e il solo serbatoio; Le sorgenti sono i malati e gli infetti senza sintomi Patogenesi La rosolia è una malattia causata da un virus che si trasmette da persona a persona con le goccioline della tosse o degli starnuti (per via aerea). Sintomatologia: I sintomi comprendono febbre lieve, rigonfiamento doloroso delle linfoghiandole dietro il collo a cui segue eruzione cutanea (rossore) generalizzata e di brevissima durata (spesso inapparente). Le complicazioni possono essere: dolori articolari, trombocitopenia (1 ogni 3000) ed encefalite (1 ogni 5.000). Si può inoltre avere artrite temporanea particolarmente negli adolescenti e negli adulti. Periodo di incubazione: 14-21 giorni Patogenesi La rosolia nelle donne in gravidanza: spesso porta alla sindrome della rosolia congenita (CRS) che può danneggiare il bambino. grave malattia caratterizzata da: - sordità, ritardo mentale, cataratta ed altre affezioni degli occhi, malattie congenite del cuore, nonché a malattie del fegato e della milza che possono provocare una riduzione del numero delle piastrine con petecchie (piccoli sanguinamenti) sotto la pelle. Le donne in che si sono infettate nel primo trimestre di gravidanza, andranno incontro ad un aborto o potranno avere un bambino con rosolia congenita nell'85% dei casi. Il vaccino Il vaccino contro la rosolia è combinato con il vaccino contro il morbillo e la parotite (vaccino MPR). E' costituito da virus vivi attenuati, cioè modificati in modo da renderli innocui, ma capaci di stimolare le difese naturali dell'organismo. Prevenzione: Il vaccino Il vaccino contro la rosolia è combinato con il vaccino contro il morbillo e la parotite (vaccino MPR). E' costituito da virus vivi attenuati, cioè modificati in modo da renderli innocui, ma capaci di stimolare le difese naturali dell'organismo. La frequenza di immunizzazione è compresa tra il 95% e il 100% e l’immunità è di lunga durata. 2008 il morbillo ha causato 164 mila morti e si calcola che il 95% dei decessi dovuti a questa malattia avviene in paesi a basso reddito in cui le infrastrutture sanitarie sono ancora deboli 2008 il morbillo ha causato 164 mila morti e si calcola che il 95% dei decessi dovuti a questa malattia avviene in paesi a basso reddito in cui le infrastrutture sanitarie sono ancora deboli