DIREZIONE GENERALE SANITÀ E
POLITICHE SOCIALI SERVIZIO VETERINARIO E IGIENE DEGLI ALIMENTI
IL RESPONSABILE
GABRIELE SQUINTANI
REG.
DEL
TIPO
ANNO
NUMERO
PG
2013
77733
26/03/2013
Direttori di Area Sanità Pubblica
Veterinaria delle Aziende USL
della Regione Emilia-Romagna
Direttore Generale
dell’Istituto Zooprofilattico
Sperimentale
della Lombardia e dell’EmiliaRomagna
Sezioni Provinciali
dell’Istituto Zooprofilattico
Sperimentale
Lombardia e Emilia Romagna
Associazioni Apicoltori
Regione Emilia Romagna
Federazione Regionale degli Ordini
dei Veterinari della Regione EmiliaRomagna
Componenti “Tavolo regionale
permanente per la tutela igienicosanitaria delle api e della produzione
del miele in Emilia Romagna”
Reparto SEER di IZSLER
E p.c.
Ministero della Salute
Direzione Generale Sanità Animale e
Farmaco Veterinario
Comandi Carabinieri N.A.S.
di Parma e Bologna
Viale Aldo Moro 21
40127 Bologna
tel 051.527.7455 – 6
fax 051.527.7064
ANNO
a uso interno
DP
NUMERO
Classif.
[email protected]
[email protected]
www.regione.emilia-romagna.it
INDICE
LIV.1
LIV.2
LIV.3
3546
600
120
10
LIV.4
LIV.5
Fasc.
ANNO
NUMERO
2013
26
SUB
DIREZIONE GENERALE SANITÀ E
POLITICHE SOCIALI LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DEI FOCOLAI DI PESTE AMERICANA DELLE API
1. Introduzione
Il Regolamento di Polizia Veterinaria del 1954 contempla negli articoli 154 e 155 tutte le malattie
infettive diffusive delle api soggette a denuncia, in tal modo vengono accomunate malattie delle
api assai diverse tra loro per eziologia, epidemiologia, patogenesi e possibilità di cura,
assoggettandole a comuni provvedimenti restrittivi.
Dal 1954 ad oggi molte cose sono cambiate sia nella pratica apistica in generale che nelle
conoscenze scientifiche riguardanti le malattie diffusive delle api. Questo fa sì che alcuni aspetti
del Regolamento risultino datati rispetto allo stato attuale dell’apicoltura e talora non adeguati
per controllare in maniera efficace l’insorgenza e la diffusione di determinate patologie. Nel
caso della Peste Americana inoltre la percezione dell’aspetto repressivo delle disposizioni
previste dal Regolamento non favorisce la necessaria collaborazione tra produttori e servizi
veterinari. Questi limiti potrebbero inoltre favorire l’elusione delle norme regolamentari da parte
degli apicoltori nonché indurre l’adozione di interventi farmacologici inappropriati con il
conseguente rischio di contaminare il miele con residui di sostanze farmacologicamente attive.
Pertanto, al fine di poter disporre di uno strumento adeguato per controllare la malattia che
tenga conto dell’evoluzione tecnica e scientifica (inerente in particolare l’epidemiologia e le
modalità di trasmissione) e consenta l’estinzione rapida dei focolai garantendo allo stesso
tempo uniformità di comportamento sul territorio regionale, sono state elaborate le presenti
linee guida per la gestione dei casi di peste americana delle api.
2. Riferimenti normativi
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DIRETTIVA 92/65/CEE che stabilisce norme sanitarie per gli scambi e le importazioni nella
Comunità di animali, sperma, ovuli e embrioni non soggetti, per quanto riguarda le
condizioni di polizia sanitaria.
D.P.R. 08/02/1954, n. 320, Regolamento di Polizia Veterinaria, artt. 9, 10, 16, 154,155.
D. Lgs 633/96 “Attuazione della direttiva 92/65/CEE che stabilisce norme sanitarie per gli
scambi e le importazioni nella Comunità di animali, sperma, ovuli e embrioni non soggetti,
per quanto riguarda le condizioni di polizia sanitaria, alle normative comunitarie specifiche di
cui all'allegato A, sezione I, della direttiva 90/425/CEE".
Regione Emilia Romagna (2007) Linee guida per la profilassi della peste americana in
Emilia Romagna. Revisione 1 del 04.04.2007
Regione Emilia Romagna Piano integrato igienico-sanitario per la tutela delle api in Emilia
Romagna del 14/06/2010.
Ministero della Salute nota 7575-P del 18/04/2012 “Regolamento di Polizia Veterinaria Art.
155 misure di controllo della Peste Americana”.
3. Definizioni
a. Sospetto di peste americana delle api: presenza di sintomi clinici tipici ovvero opercoli
depressi e/o forati, larve colliquate e generalmente filanti.
b. Caso confermato di peste americana delle api: presenza di sintomi clinici tipici e
conclamati della peste americana delle api malattia (opercoli depressi e/o forati, larve colliquate
e filanti) confermati da visita veterinaria e eventuale test diagnostico.
4. Procedure di intervento da adottare in caso di sospetto di Peste Americana
L’allevatore o il veterinario di fiducia sono tenuti, ai sensi dell’art. 2 del Regolamento di Polizia
Veterinaria a comunicare immediatamente i casi sospetti di peste americana al Servizio
Veterinario dell’AUSL competente per territorio, che provvede all’esecuzione delle procedure di
seguito descritte.
4.1 Controlli clinici
Ricevuta la segnalazione il servizio veterinario AUSL effettua al più presto una visita veterinaria
degli apiari sospetti. Il controllo và effettuato ispezionando, da entrambi i lati, tutti i favi
contenenti la covata nella ricerca dei sintomi tipici della malattia. Possono essere utilizzati kit
diagnostici di conferma disponibili in commercio. Per le manualità di controllo occorre usare il
materiale a perdere o di proprietà dell'apicoltore. Qualora la presenza di peste americana non
venisse confermato dalla visita veterinaria, il sospetto viene revocato.
4.2 Campionamento
Se ritenuto opportuno per la conferma diagnostica dell’infezione, si provvede al prelievo di un
campione da inviare al laboratorio dell’Istituto Zooprofilattico territorialmente competente. Il
campione deve essere costituito da un intero favo, contenente la covata interessata dai sintomi,
dal quale verranno preventivamente allontanate le api che lo ricoprono. In alternativa si può
prelevare un pezzo di favo di almeno 20x20 cm contenente il maggior numero possibile di celle
sospette. In attesa dell’esito degli accertamenti il servizio veterinario AUSL dispone il divieto di
movimentazione degli alveari presenti nell’apiario.
4.3 Conferma del focolaio
Se la presenza della malattia è confermata il servizio veterinario della AUSL competente per
territorio dispone apposita Ordinanza Sindacale di sequestro e adozione dei seguenti
provvedimenti :
• identificazione univoca e indelebile di tutti gli alveari che compongono l’apiario
• blocco della movimentazione degli alveari e del materiale biologico vivo componenti
l’apiario.
• controllo clinico di tutti gli alveari dell’apiario.
• accurata indagine epidemiologica
• distruzione immediata degli alveari con malattia conclamata: Qualora la prevalenza della
malattia sia elevata è possibile valutare la distruzione dell’intero apiario.
• istituzione dell’area di sorveglianza
NB Come indicato nella nota 7575-P-18/4/2012 del Ministero della Salute le misure di
distruzione previste all’art. 155 del Regolamento di Polizia Veterinaria, si applicano solo nei
2 confronti delle famiglie con malattia clinicamente conclamata e che tali misure devono essere
condotte con la massima rapidità anche sulla base del solo riscontro clinico.
4.4 Modalità di distruzione
Gli alveari in cui viene diagnosticata la malattia vengono chiusi verso sera, al termine del volo;
le api vengono soppresse con zolfo o altra sostanza idonea quindi l'alveare viene interamente
distrutto mediante incenerimento. In alternativa l’alveare può essere sottoposto a trattamento di
bonifica mediante raggi gamma. In questo caso i favi contenenti le covate e parti non
recuperabili vanno comunque distrutti mediante incenerimento. Il materiale destinato alla
bonifica mediante irraggiamento va mantenuto rigorosamente inaccessibile alle api fino al
momento del trattamento.
Altra tecnica possibile nell'ottica di salvaguardare le famiglie di api è la “messa a sciame”. La
messa a sciame si applica negli alveari infetti utilizzando arnie e telai nuovi per mettere a
dimora le famiglie, mentre i telai contenenti covata devono essere distrutti e le arnie o distrutte o
bonificate con raggi gamma.
4.5 Revoca dei provvedimenti
Una volta eseguite le operazioni di soppressione delle api e segregato il materiale infetto in
attesa di bonifica/distruzione, l’apiario interessato dal focolaio cessa di essere una fonte di
contagio. Trascorsi 14 giorni dalla distruzione delle famiglie ammalate dovrà essere effettuato
un ulteriore visita veterinaria sulle arnie rimanenti e in caso di esito clinicamente favorevole il
focolaio sarà considerato a tutti gli effetti chiuso (nota 7575-P-18/4/2012 del Ministero della
Salute). Nel caso di messa a sciame il nuovo controllo ai fini della chiusura del focolaio dovrà
essere effettuato dopo che si sia sviluppata nuova covata.
5. Indagine epidemiologica
L’indagine epidemiologica, attuata secondo lo schema di cui all’allegato 1, si configura come
strumento indispensabile per operare una corretta valutazione del rischio e indirizzare i
necessari accertamenti verso altri apiari sospetti.
Oltre alla diffusione naturale della malattia legata al comportamento delle api (derive,
saccheggi, comunicazioni tra alveari), deve essere posta particolare attenzione ai principali
fattori di diffusione dell’infezione quali:
− movimentazione di alveari,
− spostamento di favi di covata tra alveari,
− commercio (vendite/acquisti) di alveari e di materiale biologico vivo,
− uso del materiale apistico (leva, affumicatore etc) nei diversi apiari.
Copia dell’indagine epidemiologica deve essere inviata al SEER.
6. Controllo di altri apiari a rischio di sviluppo della malattia
La diffusione naturale della malattia si realizza essenzialmente attraverso il saccheggio e il volo
di deriva. Tenendo in considerazione quanto dimostrato da recenti ricerche (“Horizontal
transmission of Paenibacillus larvae spores between honey bee (Apis mellifera) colonies
through robbing” Lindstrom A., Korpela S., Fries I. – Apidologie 2008, 39 - 515–522), la
3 trasmissione della malattia mediante il saccheggio si verifica entro il raggio di 1 km dal focolaio;
oltre tale distanza la possibilità di trasmissione non è dimostrata.
Pertanto in base alle informazioni emerse nel corso dell’indagine epidemiologica e alla
conseguente valutazione del rischio di diffusione della malattia, il controllo clinico degli apiari
situati nell’area di sorveglianza sarà effettuato , al più presto e prioritariamente verso:
1. Tutti gli apiari presenti nell’area di raggio 1 km valutando anche la presenza di eventuali
barriere fisiche (es. rilievi montuosi,autostrade)che possano ostacolare la
comunicazione tra gli apiari
2. Gli apiari presenti nel raggio di 3 km dal focolaio che risultino a rischio di trasmissione in
base a quanto emerso dall’indagine epidemiologica (es. spostamenti di materiale vivo).
Qualora dalle risultanze dell'indagine epidemiologica (stesso proprietario dell’apiario
infetto, acquisto/vendita/scambio materiali, ecc.), risultassero coinvolti alveari/apiari
situati all’esterno del raggio di 3 km, questi devono comunque essere controllati nel più
breve tempo possibile.
Particolare attenzione deve essere posta nel verificare la presenza nel raggio di volo delle api di
alveari o materiale abbandonato, da considerare altamente pericolosi rispetto al rischio di
diffusione. Qualora tali alveari/apiari si trovassero fuori della zona di competenza della AUSL
che ha eseguito gli accertamenti nel focolaio, deve esserne data comunicazione ai servizi
Veterinari competenti per territorio. Negli apiari di cui ai punti 1), 2)) ritenuti sospetti in base alle
risultanze della visita clinica, vanno intraprese le azioni disposte al punto 4 e successivi.
7. Sistema informativo
L’apertura del focolaio va notificata da parte del Servizio Veterinario dell’AUSL all’Osservatorio
epidemiologico veterinario (SEER) mediante l’invio del modello Malinf 1 (fax 051 4200038 – email: [email protected]).
La revoca del focolaio, va notificata da parte del Servizio Veterinario dell’AUSL al SEER
mediante l’invio di un modello Malinf 2 .
4 Allegato 1
INDAGINE EPIDEMIOLOGICA IN FOCOLAIO DI PESTE AMERICANA
DATA _____________________
AUSL ________________________
VETERINARIO UFFICIALE _____________________________________________________
CODICE ALLEVAMENTO_______________________________________________________
Indirizzo dell’allevamento _______________________________________________________
Provincia __________________ Comune __________________________________________
Coordinate geografiche: long. ________________________ lat. ________________________
Proprietario ________________________________________ tel. _______________________
Indirizzo del proprietario ________________________________________________________
Conduttore _________________________________________ tel. ______________________
Veterinario consulente Dr. _____________________________ tel. ______________________
Ubicazione allevamento:
vicino insediamento urbano
pianura
[ ]
[ ]
lontano insediamento urbano
collina
[ ]
montagna
[ ]
[ ]
Attività allevamento:
Produzione di MIELE [ ]
Produzione di PAPPA REALE [ ]
Produzione POLLINE [ ]
Produzione PROPOLI / CERA / VELENO [ ]
Produzione NUCLEI / SCIAMI / FAMIGLIE [ ]
Produzione API REGINE [ ]
Svolge SERVIZIO DI IMPOLLINAZIONE [ ]
Altro [ ] ____________________________________________________________________
Tipo di allevamento: STANZIALE [ ]
NOMADE [ ]
5 Dell’apiario indicare spostamenti ultimi 12 mesi
Indirizzo
dell’allevamento
N° alveari
Dislocazione apiari
dell’allevamento
focolaio:
altri
allevamenti di api
dello
stesso
proprietario
Codice Apiari
1) allevamenti di api entro 1 Km
CODICE
N° ALVEARI
NOME/INDIRIZZO DEL
PROPRIETARIO
INDIRIZZO APIARIO
NOME/INDIRIZZO DEL
PROPRIETARIO
INDIRIZZO APIARIO
2) allevamenti di api situati tra 1 e 3 Km
CODICE
N° ALVEARI
Famiglie acquistate o raccolte negli ultimi 12 mesi
(indicare il tipo: sciami di origine sconosciuta, sciami del proprio apiario, pacchi d’api, colonie,
etc.)
N./CATEGORIA/TIPO
DATA
VENDITORE NOME E
INDIRIZZO
PROVENIENZA
INDIRIZZO
LOCALITA’
E
Precedenti visite per acquisto
____________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________
Famiglie vendute negli ultimi 12 mesi (indicare il tipo)
n./categoria
Data
Acquirente
indirizzo
nome
e
Destinazione indirizzo
Interventi terapeutici negli ultimi 12 mesi
Farmaco
Data
Via di somministrazione
e dose
operatore
6 Alimenti somministrati all’apiario negli ultimi 12 mesi
Prodotti in proprio (tipo)*
Acquistati (tipo e fornitore)
Frequenza
e
data
somministrazione
ultima
Attrezzatura acquistata/venduta usata negli ultimi 12 mesi
Tipo materiale
Sospetto clinico
A/V
SI [ ]
Nome
e
indirizzo
venditore/acquirente
del
NO [ ]
Data sospetto _____________________________
Motivazione:
sintomo lesione
[ ] ____________________________________________
esame di laboratorio [ ] INVIO A IZS di _______________________________
Data osservazione primi sintomi __________ chi li ha osservati _________________________
Presumibile inizio della malattia in allevamento ed origine presumibile
____________________________________________________________________________
Anamnesi degli alveari colpiti e descrizione sommaria delle loro condizioni
____________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
Visite precedenti effettuate nell’apiario (data e rilievi)
____________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
DATA CONFERMA IZS ___________________ ESITO _______________________________
Note e conclusioni
____________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________
____________________________________________________________
Data ___________________
Firma _______________________
7 allegato 2
MODULO INVIO MATERIALE BIOLOGICO
SOSPETTO FOCOLAIO PESTE AMERICANA
DATA PRELIEVO ____________________________
APIARIO di PROPRIETA’ di ____________________________________________________
COD. AZ.. ___________________________________________________________________
INDIRIZZO_____________________________________________________________
COMUNE_______________________________
MATERIALE PRELEVATO
Intero favo di covata [ ]
pezzo di telaio [ ]
NOTE_____________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
INVIO A IZS di______________________________________________________________
DATA CONSEGNA ___________________________
IL VETERINARIO UFFICIALE
8