Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale Docente: Prof. Santo Marcello Zimbone Collaboratori: Dott. Giuseppe Bombino - Ing. Demetrio Zema Lezione n. 7: Il moto dei fluidi reali Anno Accademico 2008-2009 1 Indice Regimi di moto Cadente e cadente piezometrica Sforzo tangenziale e perdita di carico Formule pratiche di moto uniforme Formule per il moto laminare Formule per il moto turbolento Moto puramente turbolento Moto turbolento in tubi lisci Moto turbolento di transizione Abaco di Moody Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 2 Indice Perdite di carico localizzate come fenomeni turbolenti Perdita nei divergenti Perdita d’imbocco Perdita d’imbocco nel caso di tubazione ben immersa nel serbatoio Sbocco con diffusore Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 3 Materiale didattico Slides delle lezioni frontali Citrini-Noseda (pagg. 180 + 186-187 + 197-201 + 208216 + 224-240) Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 4 Regimi di moto Nel moto di un fluido reale, rispetto ad un fluido ideale intervengono due azioni interne: viscosità dà luogo ad azioni tangenziali tra le particelle di fluido e tra esse e la tubazione (azione di trascinamento-resistenza del condotto) agitazione turbolenta dà luogo ad urti ed a scambio di quantità di moto tra le particelle Entrambe tali azioni provocano una perdita di energia meccanica Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 5 Regimi di moto Il moto di un fluido si può svolgere in presenza delle sole azioni viscose: in tal caso si parla di moto in regime laminare (o moto laminare) Quando è presente l’agitazione turbolenta si parla di moto in regime turbolento (o moto turbolento) Nel moto turbolento possono coesistere le azioni viscose e l’agitazione turbolenta: in generale quest’ultima prevale sulle azioni viscose Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 6 Regimi di moto Nel campo di moto turbolento possiamo immaginare “sovrapposti” due movimenti: l’uno, cosiddetto “di trasporto”, che determina lo spostamento d’insieme della massa fluida l’altro, cosiddetto “di agitazione”, che comporta scambi di massa da zona a zona del campo di moto, dovuto a componenti della velocità del fluido (“componenti di agitazione”) non parallele alla direzione della corrente Le componenti di agitazione non danno alcun contributo al trasporto di massa, ma determinano unicamente una irregolare oscillazione dei caratteri del moto intorno ai valori medi di trasporto Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 7 Regimi di moto Reynolds mostrò che, introducendo un filetto fluido colorato in una tubazione con acqua in moto, fino a una certa velocità V1 il filetto si mantiene rettilineo, mentre, per velocità V2>V1, esso si disperde nella massa fluida Nel primo caso il moto è laminare; nel secondo è turbolento Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 8 Cadente Se esiste una forza tangenziale o azione di trascinamento (ossia un’azione esercitata dal liquido sulla superficie del condotto), si origina una differenza dH tra le quote piezometriche p1 v12 p2 v22 dH = ( z1 + + α ) − ( z2 + +α ) γ 2g γ 2g Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 9 Cadente L’energia perduta per unità di peso e per unità di percorso (o perdita unitaria) è: dH J= ds cadente Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 [-] 10 Cadente piezometrica Nel caso di moto uniforme (v1 = v2) p1 p2 dH = z1 + − z 2 + = dh γ γ dH dh J= = cadente piezometrica ds ds Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 11 Sforzo tangenziale e perdita di carico Indichiamo con R l’azione di trascinamento, che ha la seguente espressione (derivata dall’applicazione dell’equazione globale dell’idrodinamica al volume di controllo) R = γ σ dH σ = sezione del volume di controllo Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 12 Sforzo tangenziale e perdita di carico Possiamo facilmente esprimere lo sforzo tangenziale alla parete, τ0, dividendo per C ds, dove C è il contorno del prisma di sezione σ e lunghezza ds (“contorno bagnato”), trovando: τ0 = γ σ ds J C ds Posto σ/C = Ri (raggio idraulico), si ha: τ0= γ Ri J Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 13 Sforzo tangenziale e perdita di carico da cui: τ0 J= γ Ri Possiamo inoltre considerare che τ0 risulterà funzione della velocità, in base alla sua definizione (legge di Newton) Sarà quindi: J = f (v ) Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 14 Sforzo tangenziale e perdita di carico Applicazione: condotta a diametro costante che collega due serbatoi di quota zA e zB v2 v2 v2 v2 z A − z B = ∆H + + ΣC = JL + + ΣC 2g 2g 2g 2g v2 ΣC 2g somma delle perdite concentrate (per esempio di imbocco e di brusco allargamento) eventualmente presenti Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 15 Sforzo tangenziale e perdita di carico Applicazione: condotta a diametro costante che collega due serbatoi di quota zA e zB Basterà dunque, conoscere τ0 = τ0(v), per conoscere anche J = J(v) e poter porre: 2 v z A − z B = J (v ) L + k 2g risolvendo il problema del moto rispetto alla sola incognita v Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 16 Formule pratiche di moto uniforme Formula di Darcy-Weisbach 2 v J= f 2 gD f = indice di resistenza, usualmente compreso tra 0,01 e 0,1 Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 17 Formule pratiche di moto uniforme Pertanto si ha: v2 v2 z A − z B = JL + + ΣC 2g 2g 2 2 2 f v v v zA − zB = L + + ΣC D 2g 2g 2g e infine: 2 f v z A − zB = L + 1 + ΣC D 2g Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 18 Formule per il moto laminare Per il moto laminare e per sezione circolare vale la formula di Hagen e Poiseuille, in base alla quale la cadente J è funzione della viscosità dinamica µ, della velocità v, del diametro D della tubazione e del peso specifico del fluido γ: 32 µ v J= γ D2 Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 19 Formule per il moto laminare Dal confronto con la formula di Darcy−Weisbach risulta: f v 2 32 µ v = 2g D γ D 2 f = 64 µ ρvD L’espressione ρνD/µ è anch’esso adimensionale ed è denominato numero di Reynolds: ρvD Re = µ Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 20 Formule per il moto laminare Pertanto si ha: ƒ = 64/Re log ƒ = log 64 – log Re 0,1 f 0,01 100 1000 Re 10000 Il moto laminare è stabile per Re = 800÷2000 Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 21 Formule per il moto turbolento Al contrario di quanto accade per il moto laminare, le formule di moto uniforme per il regime turbolento sono valide sia per le condotte, sia per i canali, dipendendo poco dalla forma della sezione Si usa pertanto esprimere in tali formule J in funzione del raggio idraulico della generica sezione A Ri = C Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 22 Formule per il moto turbolento 23 i 12 Formula di Gauckler−Strickler v=KR Formula di Manning 1 23 12 v = Ri J n J K è un coefficiente di velocità con dimensioni [L1/3 T-1] n è un coefficiente di scabrezza con dimensioni [L-1/3 T] Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 23 Formule per il moto turbolento Per le condotte metalliche degli acquedotti (175 mm < D < 400 mm) valgono le formule seguenti: Q2 J =β 5 D Formula di Darcy 0,000042 β = 0,00164 + D Si osservi che [β] = [L5] [L-6 T2] = [L-1 T2], cioè 1/β = [L T-2] (β ha le dimensioni del reciproco di una accelerazione) Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 24 Formule per il moto turbolento f = 1 1 ε − 2 log 3,715 D 2 Formula di Prandtl dove D è il diametro della tubazione ed ε una variabile che ne caratterizza la scabrezza Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 25 Formule per il moto turbolento Pertanto ƒ non dipende dal numero di Reynolds, ma è sempre decrescente col diametro e crescente con la scabrezza 0.1 f D1<D2<D3 D1 D2 D3 0.01 1.E+02 1.E+03 1.E+04 1.E+05 1.E+06 1.E+07 Re Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 1.E+08 26 Formule per il moto turbolento 2,51 = −2 log Re f f 1 Formula di Von Kàrman 1 ε 2,51 = −2 log + 3,715 D Re f f 1 Formula di Colebrook e White Il moto puramente turbolento è caratterizzato da valori del numero di Reynolds molto elevati, dell’ordine di 105 o 106 Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 27 Moto turbolento in tubi lisci (in materiale plastico) f = 0,316 Re −0, 25 Formula di Blasius 2,51 = −2,03 log Re f f 1 Formula di Prandtl-Von Kármán 0.1 f ε/D=0,05 ε/D=0,01 ε/D=0,001 0.01 1.E+02 1.E+03 1.E+04 1.E+05 1.E+06 1.E+07 Re 1.E+08 Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 28 Moto turbolento di transizione Regime intermedio tra quello puramente turbolento e quello turbolento in tubi lisci 2,51 ε = −2,03 log + Re f 3,715 D f 1 Formula di Colebrook e White Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 29 Abaco di Moody Completa rappresentazione delle diverse leggi di moto 0.1 f Mo to la m in a re Mo to Tu rb o le n to d i tra n s izio n e M o to a sso lu ta m e n te T u rb o le n to Tu b o lis cio 0.01 1.E + 02 1.E + 03 1.E + 04 1.E + 05 1.E + 06 1.E + 07 Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 Re 1.E + 08 30 Perdite di carico localizzate come fenomeni turbolenti Poiché le perdite di carico localizzate sono associate ad agitazione turbolenta, esse sono espresse come: V2 ∆H = ξ 2g dove V è la velocità che si stabilisce in una sezione caratteristica e ξ è un coefficiente che dipende dalla geometria Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 31 Perdite localizzate Quando nelle tubazioni si verificano dei cambiamenti di sezione o di direzione, la corrente non può essere considerata come gradualmente variata e si verificano delle perdite di carico localizzate b) Brusco restringimento c) curva d) saracinesca Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 32 Brusco allargamento (perdita di Borda) ∆H Carichi totali 2 v2 /2g Piezometrica p 1/γ p2 /γ D1 D2 1 2 p1 V12 p2 V22 + α1 − ∆H = z 2 + + α2 z1 + γ γ 2g 2g 1 1 ∆H = ( p1 − p 2 ) + V12 − V22 γ 2g ( ) Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 [1] 33 Brusco allargamento (perdita di Borda) Applichiamo l’equazione globale dell’equilibrio idrodinamico in condizioni di moto permanente al volume fluido compreso fra le sezioni fra le quali è stato applicato il teorema di Bernoulli Essa fornisce: G +Π + M1 − M 2 = 0 Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 34 Brusco allargamento (perdita di Borda) scomponendo P nelle varie aliquote: G + Π1 + Π cc + Π 2 + Π 0 + M 1 − M 2 = 0 dove con Π1 si è indicata l’azione che la superficie 1, appartenente alla tubazione con diametro D1, esercita sul volume fluido, con Πcc quella esercitata dalla corona circolare, con Π2 quella esercitata dalla sezione 2 ed, infine, con Π0 quella esercitata dalla superficie di contorno Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 35 Brusco allargamento (perdita di Borda) Questa Π0 poichè si è visto che non si può considerare il liquido perfetto, avrà anche una componente tangenziale Proiettando l’ultima equazione sull’orizzontale, possiamo trascurare la componente orizzontale di Π0 , ottenendo: Π1 + Π cc + M 1 + Π 2 − M 2 = 0 Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 36 Brusco allargamento (perdita di Borda) Le quantità di moto M1 ed -M2 sono applicate nei baricentri delle relative sezioni; le spinte Π1, Πcc e Π2 sono applicate, a rigore, nei centri di spinta, ma, nei casi pratici, a causa delle piccole distanze fra essi e i corrispondenti baricentri non si commette sensibile errore considerandole applicate in questi ultimi I moduli valgono : Π1=p1A1, Π2=p2A2, Πcc=p1(A1-A2), M1=ρQV1 e M2=ρQV2 Nel calcolare il modulo di Πcc si è ipotizzato che la distribuzione delle pressioni sulla corona circolare sia idrostatica e con valori uguali a quelli che competono alla sezione 1 Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 37 Brusco allargamento (perdita di Borda) Effettuando le sostituzioni si ottiene l’equazione scalare: p1 A1 + p1 ( A2 − A1 ) + ρQV1 = p2 A2 + ρQV2 da cui, considerando Q=A2V2, dopo aver semplificato risulta: p2 − p1 = ρV2 (V1 − V2 ) Questa espressione fornisce il legame cercato fra la variazione di pressione e le velocità Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 38 Brusco allargamento (perdita di Borda) ∆H Carichi totali 2 v2 /2g Piezometrica p 1/γ p2 /γ D1 D2 1 2 Inoltre essa permette di evidenziare che la pressione p2 è maggiore di p1 dal momento che V1>V2 Pertanto, in corrispondenza di un brusco allargamento si ha un abbassamento della linea dei carichi totali e un aumento della quota piezometrica Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 39 Brusco allargamento (perdita di Borda) ∆H Carichi totali 2 v2 /2g Piezometrica p 1/γ p2 /γ D1 D2 1 2 Sostituendo nella [1], si ottiene dunque: ( V ∆H = 1 − V2 ) 2g 2 Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 40 Perdita d’imbocco 2 0,5 v /2g 2 p /γ 1 1 A h 2 v /2g 2 B z p /γ 2 1 2 z 2 z=0 v2 ∆H = 0 ,5 2g Nella condotta collegante due serbatoi, la linea dei carichi totali si dovrà condurre da monte, a distanza 0,5 v2/2g rispetto all’orizzontale passante per la superficie libera del serbatoio A Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 41 Perdita d’imbocco L’imbocco di una condotta da un serbatoio può essere realizzato secondo due diverse modalità: con uno spigolo vivo oppure ben raccordato Mentre in quest’ultimo caso non si hanno apprezzabili perdite di carico nel primo caso esse sono presenti e per le brevi condotte hanno valore tutt’altro che trascurabile Nel caso dell’imbocco a spigolo vivo l’efflusso fino alla sezione contratta non differisce da quello libero; a valle di essa si ha la brusca espansione della vena liquida secondo le modalità illustrate per l’appunto nel caso di brusco allargamento Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 42 Perdita d’imbocco Tale perdita localizzata è dunque la somma di due diverse aliquote: ∆H1, fino alla sezione principalmente alla viscosità contratta ed è dovuta ed è dovuta V2 Vc2 ∆H1 = 0.04 = 0. 1 2g 2g ∆H2, per il brusco all’agitazione turbolenta allargamento V2 Vc2 ∆H 2 = 0 . 4 = 0.15 2g 2g Vc2 V2 ∆H = ∆H1 + ∆H 2 = 0.19 = 0.5 2g 2g Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 43 Perdita d’imbocco nel caso di tubazione ben immersa nel serbatoio Il più piccolo valore assunto dal coefficiente di contrazione dà luogo però a delle perdite di carico localizzate di entità più rilevanti Vc2 V2 ∆H1 = 0.04 = 0.16 2g 2g Vc2 V 2 ∆H 2 = 0.25 = 2g 2g Vc2 V2 ∆H = 0.29 = 1.16 2g 2g Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 44 Perdita di sbocco 2 0,5 v /2g 2 p /γ 1 1 A h 2 v /2g 2 B z p /γ 2 1 2 z 2 z=0 Come caso particolare della perdita per brusco allargamento si può considerare la perdita di sbocco: in questo caso si può considerare il serbatoio come la tubazione a diametro più grande e si può ritenere trascurabile la velocità ad essa relativa Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 45 Perdita di sbocco 2 0,5 v /2g 2 p /γ 1 1 A h 2 v /2g 2 B z p /γ 2 1 2 z 2 z=0 Di conseguenza la perdita di energia è pari all’energia cinetica all’uscita, cioè: 2 V2 ∆H = α 2g V2 è la velocità di sbocco ed α tiene conto della sua non uniforme distribuzione Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 46 Perdita nei divergenti Se il passaggio dalla tubazione a diametro D1 a quella a diametro D2 non avviene in maniera brusca ma graduale, per esempio mediante un divergente o, nel caso di sbocco in un serbatoio, mediante un diffusore, la perdita di carico che si realizza in essi è dovuta sia alla separazione della corrente, sia alle perdite di carico continue Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 47 Perdita nei divergenti Da un punto di vista costruttivo, per ridurre la perdita di carico è conveniente rastremare i diffusori nella parte iniziale come indicato qualitativamente nella figura a o realizzare un primo tratto tronco conico con angolo di apertura minore e successivamente un brusco allargamento come in figura In entrambi i casi infatti la separazione della corrente avviene più a valle, quando la vena liquida ha già subito un primo rallentamento Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 48 Sbocco con diffusore Imbocco non raccordato v12 h = J (v1 ) + 2g Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 49 Sbocco con diffusore Inserimento del diffusore 2 ( v1 − v2 ) h = J (v1 ) L + + Si può notare che si ha: v22 2g 2g 2 (v1 − v 2 ) v 22 v12 + < 2g 2g 2g Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 7 50