Sezione Storia della Musica 2013 Giovedì 14 febbraio 2013, ore 19:00 Roma, Istituto Storico Germanico “Musicologia oggi”, Ia puntata Ciclo di conferenze 2013 Musica fra le culture: Il Mediterraneo Walter Brunetto (Roma) "La musica di tradizione orale italiana nel contesto proprio e in un’esperienza di collaborazione con Luciano Berio" L’introduzione alla musica di tradizione orale italiana inizia dalla sua definizione, necessaria per passare alla sua esemplificazione. Tentare di chiarire cosa sia popolare, cosa sia autentico, cosa sia la tradizione, è il passaggio per poter individuare e descrivere alcuni repertori e alcuni moduli e stili. Gli esempi musicali saranno prodotti utilizzando criteri legati ai diversi contesti di esecuzione, alla parte poetica dei canti, sia per la parte formale che per i contenuti e alla struttura musicale. Tra gli esempi prescelti, verranno ascoltati alcuni materiali sonori tratti dagli Archivi di Etnomusicologia dell’Ac-cademia Nazionale di Santa Cecilia, che saranno messi a confronto con alcuni passaggi del brano 'Naturale', di Luciano Berio. Walter Brunetto, laureatosi con Diego Carpitella, è stato da questi chiamato a collaborare con gli Archivi di Etnomusicologia dell’Accade-mia Nazionale di Santa Cecilia, ove, oltre a curare pubblicazioni di carattere etnomusicologico relative ai materiali degli archivi, si occupa della digitalizzazione e catalogazione dei documenti sonori dal 1992. Carpitella lo volle anche indirizzare a collaborazioni internazionali, in occasione delle quali ha redatto saggi che sono stati pubblicati a cura di università e istituti di cultura americani ed europei. Ha pubblicato anche vari saggi in Italia, alcuni dei quali per la rivista EM degli Archivi di Etnomusicologia. Per l’editore Squilibri ha scritto il Piccolo voca-bolario etnomusicologico, che raccoglie e sistematizza forme, stili, repertori e contesti della musica di tradizione orale italiana e ha partecipato, con un corposo studio, alla redazione del volume Sciamboli e canti all’altalena, in collaborazione con l’Università e il Conservatorio di Foggia. Ha anche prodotto brevi saggi di carattere divulgativo, tra i quali le note etnomusicologiche per il CD Voci di Luciano Berio. Diplomato in chitarra e docente di materie letterarie, è anche stato relatore in conferenze di carattere etnomusicologico e ha tenuto seminari e corsi presso conservatori e università. E’ membro del comitato scientifico della rete dell’Archivio Sonoro. Sezione Storia della Musica 2013 Giovedì, 18 aprile 2013, ore 19:00 Roma, Istituto Storico Germanico “Musicologia oggi”, IIa puntata Ciclo di conferenze 2013 Musica fra le culture: Il Mediterraneo Alexander Wolf (Würzburg): "Italia – romantiche impressioni di viaggio: visioni interiori di un compositore tedesco" Il mediterraneo con l’Italia come asse e ponte dello scambio culturale tra Est e Ovest, tra Nord e Sud, ha da sempre influenzato la formazione di repertori musicali delle più diverse tradizioni. Cosa significa questo spazio per i compositori di oggi? Vengono ancora ispirati dalla proverbiale leggerezza del modo di vivere mediterraneo, dal ‘sole’ e dall’‘allegria’ d’Italia? Alexander Wolf, nato nel 1969 a Wertheim sul Meno, referente pastorale, musicista da chiesa e compositore nel vescovato di Würzburg, ha trascorso un anno a Roma intraprendendo da qui altri viaggi nel paese e trasformando di seguito le sue impressioni in 14 pezzi di un ciclo per pianoforte titolato „Italia – romantiche impressioni di viaggio: visioni interiori di un compositore”. „Musicologia oggi” invita a conoscere da vicino, attraverso parole e suoni, un caso concreto e particolare della percezione odierna dello spazio del mediterraneo. Giovedì, 13 giugno 2013, ore 19:00 Roma, Istituto Storico Germanico “Musicologia oggi”, IIIa puntata Ciclo di conferenze 2013 Musica fra le culture: Il Mediterraneo Daniela Rota (Martina Franca): "La tela della Taranta: intrecci storici, culturali e musicali fra le civiltà del Mediterraneo" La iucunda miseria dei tarantati di Puglia, costretti dal morso velenoso di un fantomatico ragno a ballare per giorni e giorni, anno dopo anno, fino allo stremo della forza fisica e della dignità umana, è stata a lungo al centro di un singolare mix di credenze popolari e di velleità scientifiche, di remote reminiscenze elleniche ed ebraiche e di successivi influssi arabi, turchi e spagnoli, esemplarmente documentato negli scritti secenteschi dei Sezione Storia della Musica 2013 Padri gesuiti Athanasius Kircher e Caspar Schott: scritti dei quali Daniela Rota - docente di Storia ed estetica della musica presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “G. Paisiello” di Taranto - ha di recente pubblicato l’edizione critica (D. ROTA, I Gesuiti e le tarantole, LIM - Libreria Musicale Italiana, Lucca 2012). Il Secolo dei Lumi avrebbe poi denunciato l’eziologia psico-patologica del tarantismo, negato qualsiasi efficacia curativa a balli e suoni ed avviato il processo di graduale stilizzazione delle antiche melodie popolari e antidotarie – attestate per la prima volta proprio dagli scritti di Kircher e Schott – nella forma moderna, colta ed artistica della tarantella: quella tarantella che l’Ottocento romantico avrebbe assunto ad emblema sonoro della solarità mediterranea. Giovedì, 12 settembre 2013, ore 19:00 Roma, Istituto Storico Germanico “Musicologia oggi”, IVa puntata Anno verdiano 2013 Fabrizio della Seta (Pavia/Cremona): "Filologia verdiana" In occasione del 200° anniversario della nascita di Giuseppe Verdi (1813-1901) “Musicologia oggi” dedica a una delle figure più significative non solo dell’Italia operistica ottocentesca, ma anche dell’Ottocento nella sua complessità storica, una conferenza sulla specificità delle sue opere teatrali sotto il profilo filologico. La trasformazione della parola in musica e azione scenica genera – sia nei processi di composizione ed esecuzione dell’opera, sia in quelli della sua pubblicazione a stampa – molteplici problemi di scrittura che, lungi dal ridursi a banali questioni di leggibilità, si rivelano spesso quali fenomeni concettuali ed estetici di altissima rilevanza. Fabrizio Della Seta, formatosi all’Università ‘Sapienza’ di Roma sotto la guida di Nino Pirrotta, dal 2000 professore ordinario nel Dipartimento di Musicologia e Beni culturali di Cremona dell’Università di Pavia, è tra i più rinomati rappresentanti, a livello internazionale, della ricerca verdiana. Il prof. Della Seta dispone di ampie competenze nel campo della filologia verdiana, non da ultimo come curatore dell’edizione critica della Traviata, apparsa in The Works of Giuseppe Verdi (Chicago-Milano, The University of Chicago Press-Ricordi, 1997), nonché dell’edizione degli Schizzi e abbozzi autografi della stessa opera (Parma, Istituto Nazionale di Studi Verdiani, 2000-2002). Questa sua competenza, come accade di rado, è rafforzata da pluriennali esperienze ‘comparative’ acquisite in veste di editore anche di altri compositori quali Gioachino Rossini e Vincenzo Bellini. I più importanti dei suoi saggi verdiani sono raccolti in «...non senza pazzia». Prospettive sul teatro musicale (Roma, Carocci, 2008), recentemente tradotto in inglese col titolo Not without Madness. Perspectives on Opera (Chicago, University of Chicago Press, 2012). Sezione Storia della Musica 2013 Giovedì/Venerdì, 19–20 settembre 2013 Mosca, Istituto Storico Germanico di Mosca "Musica alla corte russa (1650–1760)" Convegno organizzato dall’Istituto Storico Germanico di Mosca in collaborazione con la Sezione Storia della Musica dell’Istituto Storico Germanico di Roma Il centro del lavoro congressuale è formato da aspetti musicali della vita sociale e politica alla corte zarista tra Alessio I Romanov e Pietro III di Russia. Il periodo sarà analizzato non solo come precursore dell’età classico-romantico ma attraverso una ricostruzione storica della musica come funzione della cultura e della politica di corte. Tale prospettiva risulta essenziale per l’interpretazione delle opere musicali in quanto propria la musica faceva parte della strategia della corte zarista per sottolineare la posizione della Russia come grande potenza nel contesto europeo. Relatori: Alexander Moutchnik (München), Aleksandr Rogožin (Orel), Norbert Angermann (Hamburg), Maria Di Salvo (Milano), Andrej Topyčkanov (Moskau), Irina Kuvšinskaja (Mosca), Irina Viktorovna Polozova (Saratov), Ljudmila Jur’evna Posochova (Char’kov), Ljudimla Borisovna Sukina (Pereslavl‘-Zalesskij), Krzysztof Rottermund (Berlin/Kalisz), Sabine Ehrmann-Herfort (Roma), Markus Engelhardt (Roma), Roland Pfeiffer (Roma), Anna Giust (Padova), Klaus Harer (Potsdam), Ljuba Kirjuchina (Potsdam), Diana Blichmann (Roma), Francesco Paolo Russo (Roma), Larisa Chalfina (Mosca), Sergej Pol’skoj (Samara), Christoph Flamm (Saarbrücken/Klagenfurt) Concetto e direzione: Lorenz Erren (Mosca) Sezione Storia della Musica 2013 Venerdì – Domenica, 8–10 novembre 2013 Palmi (Reggio Calabria) "Nicola Antonio Manfroce e la musica a Napoli tra fine Settecento e primo Ottocento" Convegno internazionale di studi dell’Istituto di Bibliografia Musicale (IBIMUS) Calabrese in collaborazione con la Sezione Storia della Musica dell’Istituto Storico Germanico di Roma In occasione del bicentenario della morte di Nicola Antonio Manfroce (1791– 1813) l‘Istituto di Bibliografia Musicale Calabrese (IBIMUS) organizza in collaborazione con la Sezione Storia della Musica dell’Istituto Storico Germanico di Roma un convegno internazionale che si dedicherà al genio musicale calabrese, morto a solo ventidue anni, e alle sue opere che – oscillando in modo affascinante tra passato e innovazione – abbracciano delle diversissime stili e tradizioni musicali. La manifestazione si svolgerà a Palmi, città natale di Manfroce, situata – ai piedi del Monte Sant’Elia – sull’incantevole Costa Viola. Informazioni sotto www.ibimuscalabrese.it o con e-mail a [email protected] Giovedì, 12 dicembre 2013, ore 19:00 Roma, Istituto Storico Germanico “Musicologia oggi”, Va puntata Ciclo di conferenze 2013 Musica fra le culture: Il Mediterraneo Marcello Sorce Keller (Lugano-Pregassona): "Territori, stratificazioni, paesaggi sonori nell’area mediterranea: terminologia storica e ricerca etnomusicologica" Nell’ultimo degli incontri del ciclo di conferenze dedicato quest’anno al tema "Musica fra le culture: Il Mediterraneo", Marcello Sorce Keller analizzerà termini pregnanti derivati dalla metodologia della ricerca storicoetnografica, che sono oramai entrati nell’uso comune all’interno degli studi etnomusicologici, senza però aver ben valutato la loro reale valenza. Abitudini linguistiche e terminologiche contribuiscono, anche in ambito Sezione Storia della Musica 2013 scientifico, spesso più a confondere che a chiarire i fatti e giudizi che sembrano oggettivi ma nascondono in realtà pregiudizi. Un linguaggio analitico apparentemente oggettivo spesso ha una connotazione subliminale di superiorità culturale. Rimettere in discussione l’utilizzo di termini specifici è pertanto molto più di un mero esercizio intellettuale: rappresenta, infatti, una conditio sine qua non per un’interpretazione adeguata di fenomeni di interscambio, anche nell’ambito della cultura musicale.Il sociologo e musicologo Marcello Sorce Keller è stato docente presso università e conservatori statunitensi, australiani, italiani, svizzeri e maltesi. Ha pubblicato importanti studi monografici sulla sociologia, etnologia e antropologia musicale, in particolare per quanto riguarda l’ambito mediterraneo, e i suoi contributi per la Radiotelevisione Svizzera hanno riscosso ampio successo. Dal 2007 è presidente del gruppo di ricerca Mediterranean Music Studies all’interno del International Council for Traditional Music (ICTM). Nel 2012 ha pubblicato il volume What Makes Music European (Latham: Scarecrow) e ha curato, con Linda Barwick, Italy in Australia's Musical Landscape (Melbourne: Lyrebird). Contatto: Istituto Storico Germanico di Roma Sezione Storia della Musica Via Aurelia Antica 391 00165 ROMA Tel. 06 66 04 92 37 e-mail: [email protected] www.dhi-roma.it/musica