Problemi di storiografia musicale (in alternanza a Filologia musicale 3) (Fabrizio Della Seta) Scrivere la storia della musica, ieri e oggi In Italia, dove gli studi musicologici si sono sviluppati con grande ritardo rispetto ad altri paesi europei, la Storia della musica, intesa come storia della musica d’arte occidentale, è la la disciplina insegnata prevalentemente nell’università e nei conservatori. Tuttavia, fin dal primo tentativo di sistemazione organica del sapere musicologico (Adler 1885), alla “musicologia storica” si affiancava una “musicologia sistematica” (che con denominazioni più aggiornate può essere definita “teorica” o “sincronica”). Infine, accanto a queste due branche principali, si lasciava intravedere una diramazione ulteriore, che si sarebbe poi affermata coi nomi di “musicologia comparata”, “etnomusicologia”, “antropologia della musica”, avente per oggetto lo studio delle culture musicali ‘altre’ rispetto a quella – allora sentita come indiscutibilmente centrale – della musica d’arte europea. A distanza di più di un secolo, ma in particolare negli ultimi trent’anni, la concezione dominante negli studi musicologici è stata radicalmente messa in discussione. La tradizione della musica d’arte occidentale non è più sentita come centrale e le correnti intellettuali dominanti – postmodernismo, studi culturali, studi postcoloniali – hanno sottoposto a violenta critica concetti quali autore, opera, canone, autonomia dell’arte, valore estetico. Il generale clima antistoricistico ha diffuso diffidenza nei confronti delle “grandi narrazioni” fondate su concetti di evoluzione e progresso. Ciononostante, si continuano a pubblicare storie della musica di taglio vario – affidate ad autori diversi o opera di un solo studioso –, nonché saggi sui diversi periodi della storia della musica, biografie di compositori, monografie di taglio storico su singole opere, generi, istituzioni. Sullo sfondo di queste quadro intellettuale, il corso vuole interrogarsi sulla possibilità di scrivere e insegnare oggi la storia della musica nello spirito della grande tradizione storiografica europea, tenendo conto dei più aggiornati sviluppi di questa ed evitando di ricadere nelle mitologie dell’idealismo e dello storicismo. Il corso è in forma seminariale: dopo l’introduzione del docente, gli studenti dovranno svolgere un lavoro personale, che sarà esposto e discusso collettivamente. È richiesta una partecipazione attiva e non sarà ammesso sostenere l’esame chi non avrà partecipato ad almeno 3/4 degli incontri. L’esame consisterà in una presentazione del lavoro svolto durante le lezioni, che costituirà l’elemento fondamentale della valutazione. Bibliografia Le letture da discutere saranno decise durante il corso. Tuttavia lo studente che intende seguire il corso trarrà giovamento dalla lettura preliminare dei seguenti testi: C. DAHLHAUS, Fondamenti di storiografia musicale, Fiesole, Discanto,1980; La storia della musica: prospettive del secolo XXI. Convegno internazionale di studi, 17-18 novembre 2000, «Il saggiatore musicale», VIII, 2001, pp. 7-176; C. DAHLHAUS, Che cosa significa ed a qual fine si studia la storia della musica?, «Il Saggiatore musicale», XII, 2005, pp. 218-230; J.-J. NATTIEZ, Alcuni concetti fondamentali di storiografia della musica: periodizzazione, “spirito del tempo”, successione di generazioni, «Rivista di analisi e teoria musicale», XII, 2007, pp. 7-35; F. DELLA SETA, Musica nella storia e musica come storia, in Educazione musicale e formazione, a cura di Giuseppina La Face Bianconi e Franco Frabboni, Angeli, Milano 2008, pp. 379-386.