Seminario sui muscoli della gamba

Seminario sui muscoli della gamba
Emiliano Bruni ([email protected]) e Lorenzo Vagnoni ()
7 aprile 2012
Titolo: Seminario sui muscoli della gamba
Autore: Emiliano Bruni ([email protected]) e Lorenzo Vagnoni ()
Oggetto: I muscoli della gamba
Keywords: anatomia, gamba, muscoli, struttutra, medicina, chirurgia,laurea, Chieti
Sorgenti disponibili agli indirizzi:
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tutela dei dati personali.
Indice
Elenco delle Figure
5
1 I muscoli
1.1 Classificazione dei muscoli . . . . . . . . . . . . . . . .
1.1.1 Sulla base della posizione . . . . . . . . . . . . .
1.1.2 Sulla base alle strutture di inserzione . . . . . .
1.1.3 Sulla base al metodo inserzione . . . . . . . . .
1.1.4 Sulla base della forma del tendine di inserzione .
1.1.5 Sulla base del numero di capi di origine . . . . .
1.1.6 Sulla base del numero tendini di inserzione . . .
1.2 Funzionamento dei muscoli . . . . . . . . . . . . . . . .
2 La gamba
2.1 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . .
2.2 Struttura ossea della gamba . . . . . . .
2.3 La struttura ossea della Tibia . . . . . .
2.4 La struttura ossea della Perone o Fibula
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3 Muscoli della gamba
3.1 Descrizione generale . . . . . . . . . . . . .
3.2 Muscolo tibiale anteriore . . . . . . . . . . .
3.3 Muscolo estensore lungo dell’alluce . . . . .
3.4 Muscolo estensore lungo delle dita del piede
3.5 Muscolo peroneo anteriore (o peroneo 3◦ ) . .
3.6 Muscolo peroneo lungo . . . . . . . . . . . .
3.7 Muscolo peroneo breve . . . . . . . . . . . .
3.8 Muscolo tricipite della sura . . . . . . . . . .
3.9 Muscolo plantare . . . . . . . . . . . . . . .
3.10 Muscolo popliteo . . . . . . . . . . . . . . .
3.11 Muscolo flessore lungo dell’alluce . . . . . .
3.12 Muscolo tibiale posteriore . . . . . . . . . .
3.13 Muscolo flessore lungo delle dita del piede .
3.14 Fossa poplitea . . . . . . . . . . . . . . . . .
3.15 Legamenti del collo del piede . . . . . . . . .
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27
Indice
4
4 Clinica
30
4.1 Frattura tibia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30
4.2 Tendine di Achille . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30
5 Materiale vario
31
6 Immagini
32
cc
BY-NC-SA
c 2012 Emiliano Bruni ([email protected]) e Lorenzo Vagnoni () Rev. 396 del 2012-04-04 20:52
Copyright Elenco delle figure
6.1
6.2
6.3
6.4
6.5
6.6
6.7
6.8
6.9
6.10
6.11
6.12
6.13
6.14
6.15
6.16
6.17
6.18
Tibia e fibula gamba destra - Veduta anteriore . . . . . . . . .
Tibia e fibula gamba destra - Veduta posteriore . . . . . . . .
Sezione gamba - Vista trasversale vuota . . . . . . . . . . . .
Sezione gamba - Vista trasversale . . . . . . . . . . . . . . . .
Inserzione muscoli della gamba - Vista anteriore . . . . . . . .
Inserzione muscoli della gamba - Vista posteriore . . . . . . .
Muscoli anteriori della gamba e superfici di origine . . . . . . .
Muscoli della gamba - Dissezione superficiale - Vista anteriore
Muscoli della gamba - Dissezione profonda - Vista anteriore . .
Muscoli della gamba - Dissezione superficiale - Vista posteriore
Muscoli della gamba - Dissezione intermedia - Vista posteriore
Muscoli della gamba - Dissezione profonda - Vista posteriore .
Muscoli della gamba - Vista laterale . . . . . . . . . . . . . . .
Ossa del piede in visione plantare . . . . . . . . . . . . . . . .
Legamenti e tendini della caviglia destra - Vista laterale . . . .
Legamenti e tendini della caviglia destra - Vista mediale . . .
Legamenti e tendini del piede - Vista plantare . . . . . . . . .
Muscoli e tendini del piede - Vista laterale e mediale . . . . .
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1 I muscoli
1.1 Classificazione dei muscoli
1.1.1 Sulla base della posizione
In base alla posizione, i muscoli si dividono in
• muscoli superificiali o pelliciai, che si trovano appena sotto la pelle e si attaccano
con almeno una etremità alla fascia profonda del derma. Esempoio sono i muscoli
della faccia, della testa, del collo, del palmo della mano
• muscoli profondi o sottofasciali
1.1.2 Sulla base alle strutture di inserzione
Sulla base delle strutture a cui i muscoli si attaccano possono essere suddivisi in
• muscoli dello scheletro, quando le due estremità si inseriscono su segmenti ossei
• muscoli annessi agli organi esempio i muscoli dell’occhio, dell’apparato uditivo, di
quello digerente, laringe, faringe, elevatori dell’ano
1.1.3 Sulla base al metodo inserzione
Il metodo con cui il muscolo si aggancia all’elemento di inserzione può essere
• diretto
• per mezzo di un tendine ossia tramite formazioni fibrose biancastre molto resistenti
e quasi inestendibili
1.1.4 Sulla base della forma del tendine di inserzione
Il tendine di inserzione di un muscolo può essere
• cilindrico
1.2. FUNZIONAMENTO DEI MUSCOLI
7
• appiattito
• lungo
• breve
• larghe membrane (aponeurosi d’inserzione)
1.1.5 Sulla base del numero di capi di origine
Il muscolo può avere un corpo unico o essere formato da più corpi. In quest’ultimo caso
il muscolo si chiama
• bicipite
• tricipite
• quadricipite
sulla base del numero di capi di origine.
1.1.6 Sulla base del numero tendini di inserzione
Il muscolo può avere un unico tendine o dividersi in più tendini di inserzione. In
quest’ultimo caso si parla di
• bicaudale
• tricaudale
• quadricaudale
sulla base del numero di tendini di inserzione.
1.2 Funzionamento dei muscoli
I muscoli dello scheletro hanno sempre due punti di inserzione
• punto fisso
• punto mobile
Durante la contrazione il punto mobile si mette in movimento e si avvicina al punto fisso
immobile.
Esistono però anche muscoli con due punti mobili tipo i muscoli del diaframma.
I due punti di inserzione sono detti
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Copyright 1.2. FUNZIONAMENTO DEI MUSCOLI
8
• inserzione superiore
• inserzione inferiore
o anche
• inserzione prossimale
• inserzione distale
o anche
• inserzione di origine o origine
• inserzione terminale o inserzione
In quest’ultimo caso si intende, di solito, come origine la potenza della leva e come
inserzione la resistenza.
[Da completare]
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Copyright 2 La gamba
2.1 Introduzione
La gamba è una regione anatomica del corpo umano che costituisce un segmento dell’arto
inferiore. È la porzione compresa fra il ginocchio e il collo del piede. Il suo scheletro è
costituito dalla tibia (collocata anteromedialmente) e dalla fibula (o perone) collocata
lateralmente.
La tibia è costituita dalla diafisi e dalle due epifisi superiore (prossimale) e inferiore
(distale). L’epifisi superiore, più voluminosa contrae rapporto articolare con i condili
del femore. L’epifisi inferiore si articola con l’astragalo nell’articolazione tibio–peroneo–
astragalica.
L’estremità inferiore della tibia presenta medialmente una robusta apofisi ossea che
prende il nome di malleolo mediale.
La fibula è situata lateralmente alla tibia e decorre parallelamente a questa. É più
sottile della tibia e leggermente più lunga. É in assoluto l’osso più lungo dell’organismo.
L’estremità superiore della fibula si articola con la tibia ma non raggiunge l’articolazione
del ginocchio.
L’estremità inferiore si proietta più in basso dell’epifisi distale della tibia formando un
processo appuntito che prende il nome di malleolo laterale.
L’estremità distale della fibula si articola con la tibia e con l’astragalo nell’articolazione
tibio–peroneo–astragalica.
Il processo dell’astragalo che entra a far parte di questa articolazione è racchiuso tra il
malleolo laterale che è di pertinenza della fibula ed il malleolo mediale che appartiene
alla tibia.
2.2. STRUTTURA OSSEA DELLA GAMBA
10
2.2 Struttura ossea della gamba
2.3 La struttura ossea della Tibia
La tibia è un osso lungo, voluminoso e robusto, situato nella parte anteromediale della
gamba.
Non é perfettamente rettilinea; presenta, infatti, una leggera concavità che é laterale
in alto e mediale in basso, assume perciò una forma a S; presenta inoltre una torsione
intorno al proprio asse.
Vi si considerano un corpo e due estremità. Il corpo é prismatico triangolare con tre
facce e tre margini.
La faccia mediale é leggermente convessa.
La faccia laterale é concava in alto, dove offre inserzione al muscolo tibiale anteriore; in
basso, invece, diventa convessa e, per la torsione dell’osso tende a farsi anteriore.
La faccia posteriore é liscia e convessa in tutta la sua estensione, salvo che nella sua
porzione superiore dove é attraversata da una cresta rugosa detta linea obliqua o linea
del muscolo soleo.
Il margine anteriore é smussato alle estremità, mentre tende a divenire tagliente al centro
dell’osso.
Il margine mediale é poco pronunciato; quello laterale o interosseo é tagliente e offre
attacco alla membrana interossea della gamba.
L’estremità superiore é assai sviluppata in senso trasversale e si espande in due masse,
i condili tibiali.
La faccia superiore di ciascuno di essi presenta una cavità poco profonda per l’articolazione con i condili femorali.
Tra le due cavità si trovano due tubercoli, i tubercoli intercondiloidei, che formano un
rilievo, l’eminenza intercondiloidea. Le cavità poggiano su due robusti capitelli, di cui
quello esterno presenta, sulla faccia laterale, una superficie articolare piana, destinata
all’articolazione con la fibula.
I condili convergono in avanti in corrispondenza di un rilievo, la tuberosità tibiale;
indietro, invece, essi sono separati da un solco.
L’estremità inferiore, meno sviluppata di quella superiore, presenta una superficie basale
articolare concava, divisa in due versanti da una cresta sagittale che corrisponde alla
troclea dell’astragalo.
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Copyright 2.3. LA STRUTTURA OSSEA DELLA TIBIA
11
Medialmente l’estremità inferiore si espande in una sporgenza quadrilatera e robusta, il
malleolo mediale. La faccia mediale del malleolo é solcata per il passaggio dei tendini
dei muscoli flessori; quella laterale presenta una faccetta articolare.
Sulla faccia laterale dell’estremità distale della tibia si trova una superficie articolare per
la fibula.
Si tratta di un osso caratterizzato da un margine anteriore estremamente tagliente e
poco protetto a livello di tessuti muscolari e molli al punto da risultare estremamente
esposto, per questo colpi a livello del periostio, riccamente innervato, sono estremamente
dolorosi. Presenta le caratteristiche tipiche di osso lungo.
Presenta quindi un’epifisi prossimale su cui si individua una faccia articolare che si
colloca in una struttura complessivamente definita piatto tibiale, su di essa si collocano
due faccette articolari alle quali si interpone una eminenza intercondiloidea costituita di
due tubercoli intercondiloidei mediale e laterale anteriormente e posteriormente ai quali si
colloca un area intercondiloidea; queste faccette si adattano perfettamente alla struttura
articolare della epifisi distale del femore. Si individuano poi, sull’epifisi prossimale, due
sporgenze latero–mediali dette condilo mediale e condilo laterale che sono strutture non
coinvolte nella articolazione, ma supportano la articolazione stessa sostenendo il piatto
tibiale. Anteriormente, all’inizio della diafisi prossimale, è visibile e palpabile anche
dall’esterno grazie all’assenza di strutture muscolari in quella posizione, un rilievo molto
cospicuo situato detta tuberosità tibiale.
Posteriormente si individua nella sua porzione laterale articolata quindi con il condilo
laterale della tibia una faccetta articolare della fibula collocata lateralmente alla struttura
della epifisi che media il rapporto con la fibula. Scendendo lungo la diafisi, nel terzo
superiore posteriore si individua la linea del muscolo soleo, inserzione del muscolo soleo
che con il muscolo gastrocnemio va a formare la maggior parte della struttura muscolare
posteriore della gamba, sono sovente definiti muscoli gemelli.
La struttura della diafisi o corpo presenta una sezione prismatica e si sviluppa in senso
verticale con una convessità mediale in alto e una convessità laterale in basso; anteriormente si individua un margine molto cospiquo che consente la divisione della faccia
anteriore in due facce: mediale e laterale.
Una membrana interossea si colloca lateralmente alla diafisi e costituisce la struttura
articolare a distanza con la fibula.
Il margine anteriore scompare nell’area della epifisi distale.
Sulla faccia posteriore troviamo un foro nutritizio e il margine interosseo
Sull’epifisi distale troviamo un’incisura fibulare ossia una depressione per la articolazione
tibio fibulare distale e il malleolo laterale ossia un processo che si colloca medialmenete
nella diafisi funzionale a garantire la articolazione con il maleolo.
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Copyright 2.4. LA STRUTTURA OSSEA DELLA PERONE O FIBULA
12
2.4 La struttura ossea della Perone o Fibula
La fibula (o perone) è un osso lungo, più sottile della tibia, rispetto alla quale é laterale, formato da un corpo e due estremità.Il corpo é rettilineo e ha forma prismatica
triangolare.
Delle tre facce quella laterale é liscia, salvo che al centro dell’osso dove si riscontra una
depressione destinata ad accogliere i muscoli peronieri laterali.
La faccia mediale é percorsa da un rilievo verticale, la cresta interossea dove prende
inserzione la membrana interossea della gamba. La faccia posteriore é rugosa per varie
inserzioni muscolari. I tre margini sono sottili e taglienti.
L’estremità superiore o testa presenta una faccetta articolare piana, volta in alto e
medialmente, in giunzione con la faccetta articolare della tibia; lateralmente si solleva
una sporgenza piramidale, il processo stiloideo della fibula dove prende inserzione il
muscolo bicipite femorale.
L’estremità inferiore si rigonfia nel malleolo laterale. La superficie mediale del malleolo
si articola in alto con l’omologa faccetta tibiale, in basso con la superficie articolare
dell’astragalo.
Dietro questa faccetta c’é una depressione su cui s’inserisce il legamento fibuloastragaleo
posteriore. Posteriormente vi si trova un solco sagittale, destinato al passaggio dei
tendini dei muscoli peronieri.
Come ogni osso lungo, presenta due epifisi e una diafisi.
L’epifisi prossimale ha una forma sferica irregolare, anteriormente è particolarmente
irregolare, posteriormente invece ha una forma più sferica.
Sulla punta della struttura della epifisi prossimale si colloca l’apice della testa e la faccetta
articolare della testa che si articola con il condilo laterale della tibia.
La diafisi, come detto, presenta una sezione triangolare ed è caratterizzata dalla presenza di un margine cospicuo e affilato che, a livello della epifisi distale, si perde in
uno sdoppiamento, si riconoscono quindi una faccia laterale, una mediale e un margine
interosseo che si colloca sulla faccia mediale ma non ne costituisce il margine. Il suo
margine mediale invece si colloca posteriormente e continua dalla faccia mediale, si tratta di un rilievo molto meno cospiquo, questa individua comunque una faccia posteriore
che prosegue verso la epifisi distale.
Sull’epifisi distale si individuano anteriormente un malleolo laterale, la faccetta articolare
per la tibia, la faccetta articolare del malleolo laterale e il solco malleolare per i muscoli
peronieri.
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Copyright 3 Muscoli della gamba
3.1 Descrizione generale
Tutte le strutture della gamba, ad esclusione della faccia mediale della tibia, sono racchiusi e circondati da una fascia muscolare detta crurale o anche fascia dei muscoli della
regione della gamba. Essa prende inserzione sull’estremità prossimale della tibia, sulla
testa della fibula e sulla rotula e continua in alto con la fascia lata. In basso continua con
la fascia del piede e prende parte alla costituzione dei retinacoli dei muscoli estensori,
peronieri e flessori.
I tendini d’inserzione di alcuni muscoli della coscia (bicipite, gracile, sartorio, semitendinoso) inviano fasci all’estremità superiore della fascia crurale sulla quale possono cosı̀
esercitare una tensione.
Dalla superficie interna della fascia crurale, si distaccano tre setti intermuscolari anteriore, posteriore e trasverso che collegano il primo il margine latero-anteriore della fascia
crurale con il margine anteriore della fibula, il secondo che collega il margine laterale
della fascia con il margine laterale della fibula e l’ultimo che collega il margine anteromediale della fascia, nel punto di intersezione con il margine mediale della tibia con il
margine laterale della fibula.
A causa della presenza della membrana interossea che collega latero-medialmente tibia
e fibula la gamba viene cosı̀ divisa, trasversalmente, in quattro logge (fig. 6.3)
• Loggia anteriore
• Loggia laterale
• Loggia posteriore superficiale
• Loggia posteriore profonda
che accolgono i muscoli anteriori, laterali, posteriori superficiali e profondi.
In sezione, la loggia anteriore ha una forma trapezoidale con il lato maggiore posto anteriormente e quello minore in posizione posteriore. I suoi bordi son formati anteriormente
dalla sezione di taglio della fascia crurale, medialmente dalla parete latero-anteriore della tibia, posteriormente dalla membrana interossea che la divide dalla loggia posteriore
profonda e lateralmente dal setto intermuscolare anteriore che la divide dalla loggia
laterale.
3.1. DESCRIZIONE GENERALE
14
La loggia laterale ha una forma rettangolare i cui bordi sono formati antero-medialmente
dal setto intermuscolare anteriore che la divide dalla loggia anteriore, medialmente dalla
faccia laterale della fibula, posteriormente dal setto intermuscolare posteriore che la
divide dalla loggia posteriore superficiale e lateralmente dalla sezione di taglio della
fascia crurale.
La loggia posteriore superficiale ha una forma di mezzaluna calante con la faccia posteriore formata dalla sezione di taglio della fascia crurale e la faccia anteriore formata dal
setto intermuscolare trasverso che la divide dalla loggia posteriore profonda e dal setto
intermuscolare posteriore che la divide dalla loggia laterale.
La loggia posteriore profonda ha la forma di una semisfera il cui bordo posteriore curvo
rappresenta il setto intermuscolare trasverso che la divide dalla loggia posteriore superficiale, il bordo anteriore è formato, spostandosi medio–lateralmente dalla faccia posteriore
della tibia, dalla membrana interossea e dalla faccia mediale della fibula.
L’interno delle loggie (fig. 6.4) è riempito da muscoli, arterie, vene e nervi. In particolare,
per i muscoli, vi è la seguente suddivisione in logge
• loggia anteriore ove, spostandosi medio–lateralmente, si trovano
– muscolo tibiale anteriore
– muscolo estensore lungo dell’alluce.
– muscolo estensore lungo delle dita del piede.
– muscolo peroneo anteriore (o peroneo 3◦ ).
• loggia laterale
– muscolo peroneo lungo.
– muscolo peroneo breve.
• oggia posteriore superficiale
– muscolo tricipite della sura.
– muscolo plantare.
• loggia posteriore profonda ove, spostandosi latero–medialmente, si trovano
– muscolo popliteo.
– muscolo flessore lungo dell’alluce.
– muscolo tibiale posteriore.
– muscolo flessore lungo delle dita del piede.
A livello dell’articolazione tibiotarsica si trovano dispositivi legamentosi di contenzione
dei tendini che prendono il nome di retinacoli. Si distinguono retinacoli dei musco-
cc
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Copyright 3.2. MUSCOLO TIBIALE ANTERIORE
15
li estensori, dei muscoli peronieri e dei muscoli flessori. Li vedremo alla fine, nella
sezione 3.15.
Analizziamo ora ogni muscolo e, per ognuno, identifichiamo
• forma
• origine
• decorso
• inserzione
• rapporto
• funzione
• innervatura
3.2 Muscolo tibiale anteriore
Il muscolo tibiale anteriore è il muscolo più mediale dei quattro muscoli anteriori della
gamba.
Forma
Presenta una forma triangolare prismatica con una faccia mediale di origine sulla
tibia, una anteriore e una posteriore. Il lungo tendine d’inserzione si porta al
margine mediale del piede. Vedi fig. ??, fig. 6.8 e [fig 3.312]
Origine
Origina dalla metà superiore della faccia laterale della tibia, dalla porzione superomediale della membrana interossea della gamba, dalla fascia crurale che avvolge
tutti i muscoli della gamba e dal vicino setto intermuscolare. Vedi fig. ?? e fig. 6.5
Decorso
I suoi fasci si portano verticalmente in basso e, giunti nella porzione inferiore della
gamba, continuano nel tendine d’inserzione passando poi profondamente sotto il
reticolo superiore ed inferiore dei muscoli estensori e dirigendosi poi medialmente.
Nel piede, il tendine d’inserzione passa sotto ai retinacoli dei muscoli estensori che
lo separano dalla cute, sormonta l’articolazione tibiotarsica e discende medialmente
all’arteria dorsale del piede o pedidia. Vedi fig. ?? e fig. 6.8
Inserzione
Si fissa medialmente all’osso cuneiforme mediale e, sempre medialmente, alla base
del primo osso metatarsale. Vedi fig. 6.6, fig. 6.17
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Copyright 3.3. MUSCOLO ESTENSORE LUNGO DELL’ALLUCE
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Rapporti
Il muscolo tibiale anteriore, nella gamba, ha rapporto superficialmente con la fascia crurale, profondamente con la membrana interossea; medialmente è applicato
contro la tibia e lateralmente ha i muscoli estensori delle dita e dell’alluce.
Funzione
Flette dorsalmente adduce e ruota medialmente il piede. A piede fisso, avvicina la
faccia anteriore della gamba al dorso del piede.
Innervatura
È innervato dal nervo
perionero profondo (L4-S1)
::::::::::::::::::::::::::
È interessante osservare come questo muscolo, nell’uomo, sia la fusione di due muscoli
distinti presenti nelle scimmie, il tibiale anteriore propriamente detto che s’inserisce sul
cuneiforme mediale e il muscolo lungo abduttore dell’alluce che si inserisce sul primo
metatarsale.
3.3 Muscolo estensore lungo dell’alluce
Il muscolo estensore lungo dell’alluce è un muscolo anteriore della gamba di forma
appiattita.
Forma
E’ un muscolo a sezione triangolare con base posteriore.
Origine
Origina dal terzo medio della faccia mediale della fibula e dalla corrispondente
porzione della membrana interossea. Vedi fig. 6.5.
Decorso
Si porta in basso, proseguendo nel tendine appiattito d’inserzione a livello del terzo
inferiore della fibula. Questo tendine passa in profondità sotto ai retinacoli. Nel
piede, il tendine d’inserzione è ricoperto dalla fascia
dorsale e passa sull’astragalo,
:::::::::::::
◦
sullo scafoide, sul osso cuneiforme mediale e sul 1 osso
metatarsale. L’arteria
:::::::::::::::::
::::::
dorsale
del
piede
gli
decorre
lateralmente.
Vedi
fig.
6.9.
:::::::
Inserzione
Va a inserirsi sulla faccia dorsale della falange distale dell’alluce. Vedi fig. 6.5.
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Copyright 3.4. MUSCOLO ESTENSORE LUNGO DELLE DITA DEL PIEDE
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Rapporti
Nella sua parte superiore il muscolo occupa una situazione profonda, tra il muscolo
tibiale anteriore e il muscolo estensore lungo delle dita che lo coprono durante il
decorso prossimale. Nella parte inferiore della gamba si fa superficiale ed è ricoperto
dalla fascia crurale. L’arteria tibiale anteriore gli decorre lungo il margine mediale.
Funzione
Estende l’alluce e partecipa ai movimenti di flessione dorsale e di adduzione del
piede o supinazione del piede. A piede fisso, avvicina la tibia al dorso del piede
come quando si cammina in salita.
Innervatura
È innervato dal nervo peroneo profondo (L4-S1);
3.4 Muscolo estensore lungo delle dita del piede
Il muscolo estensore lungo delle dita del piede è un muscolo anteriore della gamba. Si
trova lateralmente al muscolo tibiale anteriore.
Forma
Origine
Origina dal condilo laterale della tibia, dalla testa e dai 2/3 superiori della faccia
mediale della fibula, dalla porzione laterale della membrana interossea, dalla fascia
crurale e dai setti intermuscolari circostanti.
Decorso
I fasci muscolari volgono in basso e continuano con un robusto tendine che, passato
sotto ai retinacoli dei muscoli estensori, si divide in quattro tendini secondari.
Ciascuno di essi, destinato a ognuna delle quattro ultime dita, si suddivide, a
livello dell’:::::::::::::
articolazione::::::::::::::::::::
metatarso-falangea, in tre linguette.
Inserzione
La linguetta intermedia termina sulla faccia dorsale della base della falange mediale,
mentre quella laterale e quella mediale si riuniscono per fissarsi alla base della
falange distale.
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Copyright 3.5. MUSCOLO PERONEO ANTERIORE (O PERONEO 3◦ )
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Rapporti
Nella gamba il muscolo corrisponde superficialmente alla fascia crurale e profondamente alla membrana interossea e alla fibula; lateralmente è affiancato dai muscoli
peronieri e medialmente dai muscoli tibiale anteriore ed estensore lungo dell’alluce.
Nel piede i tendini sono separati dalla cute mediante la fascia dorsale superficiale
e, profondamente, sono in rapporto con il muscolo estensore breve delle dita.
Funzione
Contraendosi, estende le ultime quattro dita e contribuisce alla flessione dorsale,
all’abduzione o pronazione del piede e alla rotazione esterna del piede.
Innervatura
È innervato dal nervo peroniero profondo (L4-S1).
3.5 Muscolo peroneo anteriore (o peroneo 3◦)
Il muscolo peroneo anteriore (o peroneo 3◦ ) è il più laterale tra i muscoli anteriore della
gamba. Occupa la parte infero-laterale della regione anteriore della gamba ed è posto
lateralmente al muscolo estensore lungo delle dita con il quale talvolta è fuso.
Forma
Origine
Origina dal terzo inferiore della faccia mediale della fibula e dalla corrispondente
porzione della membrana interossea.
Decorso
Il suo tendine passa al di sotto dei retinacoli dei muscoli estensori.
Inserzione
Si inserisce alla superficie dorsale della base del 5◦ osso metatarsale.
Rapporti
Il muscolo peroneo 3◦ , nella gamba, è in rapporto anteriormente con la fascia crurale, posteriormente con la fibula, lateralmente con il muscolo peroneo breve e
medialmente con l’estensore lungo delle dita. Il suo tendine d’inserzione decorre,
nel piede, al di sopra del muscolo estensore breve delle dita.
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Copyright 3.6. MUSCOLO PERONEO LUNGO
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Funzione
Flette dorsalmente, abduce e ruota esternamente il piede.
Innervatura
È innervato dal nervo peroneo profondo (L4-S1).
3.6 Muscolo peroneo lungo
Il muscolo peroneo lungo è il più superficiale e il più lungo dei due muscoli laterali della
gamba.
Forma
Origine
Origina dalla porzione Antero-laterale della testa della fibula, dal terzo superiore
della faccia e del margine laterale dello stesso osso.
Decorso
I fasci muscolari si portano verticalmente in basso; continuano in un lungo tendine
d’inserzione che passa dietro al malleolo laterale, lo circonda da dietro in avanti,
passa in profondità al retinacolo superiore dei muscoli estensori, si piega in avanti
passando in profondità al retinacolo inferiore e si porta sulla faccia plantare del
piede che attraversa in direzione antero-mediale attraverso un solco che si trova
anteriormente alla tuberosità del cuboide (vedi fig. 6.14 e fig. 6.17).
Inserzione
◦
Va a terminare sulla tuberosità del 1::
osso metatarsale, sul 1::◦ osso cuneiforme
mediale.
Rapporti
Nella gamba è in rapporto anteriormente con i muscoli estensore lungo delle dita e
peroneo anteriore; posteriormente corrisponde al muscolo soleo e al muscolo flessore
lungo dell’alluce. Nel collo del piede ricopre il muscolo peronismo breve, con il quale
è contenuto in una guaina fibrosa (retinacoli dei muscoli peroneo) inizialmente unica
ma che successivamente, a livello del calcagno, si sdoppia in due guaine distinte
entro le quali i tendini possono scorrere grazie alla presenza di una guaina mucosa.
Nella pianta del piede il tendine del peroneo lungo, ricoperto dal legamento calcaneocuboideo, percorre il solco dell’osso cuboide dove è circondato da una seconda
guaina mucosa.
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Copyright 3.7. MUSCOLO PERONEO BREVE
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Funzione
Con la sua azione flette plantarmente, abduce e ruota all’esterno il piede. Agisce
anche sulla volta plantare accentuandone la curvatura.
Innervatura
È innervato dal nervo
peroneo superficiale (L4-S1).
::::::::::::::::::::::::::
3.7 Muscolo peroneo breve
Il muscolo peroneo breve è il più profondo e il più corto dei due muscoli laterali della
gamba.
Forma
Robusto muscolo appiattito.
Origine
Origina dal 3◦ medio della faccia laterale della fibula nonché dai circostanti setti
intramuscolari.
Decorso
I fasci decorrono verticali in basso, continuando in un tendine che passa dietro al
malleolo laterale, lo circonda in basso e in avanti. Dalla faccia laterale del calcagno,
il tendine raggiunge il margine laterale del piede.
Inserzione
Va a fissarsi alla parte dorsale della base del 5◦ osso metatarsale.
Rapporti
È ricoperto dal muscolo peroneo lungo e medialmente è in rapporto con la fibula.
Funzione
Contraendosi, abduce e ruota all’esterno il piede.
Innervatura
È innervato dal nervo peroneo superficiale (L5-S1).
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Copyright 3.8. MUSCOLO TRICIPITE DELLA SURA
21
3.8 Muscolo tricipite della sura
Il muscolo tricipite della sura è uno dei due muscoli posteriori dello strato superficiale
della gamba.
Forma
È formato da due muscoli, il gastrocnemio e il soleo, sito profondamente al muscolo gastrocnemio, che in basso convergono distalmente su un unico grosso tendine
d’inserzione, il tendine calcaneale (o di Achille). Il muscolo gastrocnemio è formato
da due ventri muscolari, i gemelli della gamba detti anche capo mediale e capo
laterale.
Origine
Il gastrocnemio laterale origina dall’epicondilo laterale del femore, dal piano popliteo e dalla porzione posteriore della capsula articolare del ginocchio; il mediale si
stacca dall’epicondilo mediale, dalla faccia posteriore del soleo, dal piano popliteo
e dalla corrispondente porzione della capsula articolare del ginocchio.
Il muscolo soleo origina dalla parte superiore della testa, della faccia dorsale e del
margine laterale della fibula, dalla linea obliqua e dal terzo medio del margine
mediale della tibia, da un’arcata fibrosa tesa fra testa della fibula e linea obliqua
della tibia, l’arcata del muscolo soleo.
Decorso
I tre capi muscolari del gastrocnemio laterale, del mediale e del soleo, si uniscono
nel tendine calcaneale.
Inserzione
Si inserisce sul terzo medio della faccia posteriore del calcagno
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Copyright 3.9. MUSCOLO PLANTARE
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Rapporti
A livello del ginocchio, il margine mediale del gemello laterale e il margine laterale
del gemello mediale sono separati da uno spazio angolare aperto in alto e rappresentano i limiti inferiori della fossa poplitea. Il gemello laterale è incrociato dal tendine
del muscolo bicipite e dal nervo peroneo comune; il gemello mediale corrisponde ai
muscoli semimembranoso e semitendinoso.
Profondamente i due gemelli sono a contatto con la capsula articolare. Tra essi
decorre il fascio vascolonervoso della gamba costituito, dalla superficie in profondità
e latero-medialmente, dal nervo tibiale, dalla vena e dall’arteria poplitea. Più
in basso i gemelli sono in rapporto superficialmente con la fascia crurale, con il
sottocutaneo e quindi con la cute, profondamente con il muscolo soleo.
Il muscolo soleo corrisponde posteriormente al muscolo gastrocnemio e al muscolo
plantare; anteriormente è in rapporto con i muscoli flessore lungo dell’alluce, flessore
lungo delle dita e tibiale posteriore, nonché con l’arteria e la vena tibiale posteriore
e con il nervo tibiale.
Il tendine calcaneale corrisponde superficialmente alla cute, mentre risulta separato anteriormente dall’articolazione tibiotarsica mediante un piano adiposo e dalla
faccia posteriore dal calcagno mediante una borsa mucosa.
Funzione
Contraendosi, flette plantarmente il piede e lo ruota all’interno; concorre, con
il muscolo gastrocnemio, alla flessione della gamba sulla coscia. Facendo perno
sull’avampiede, il tricipite estende la gamba sul piede (muscolo antigravitario).
Innervatura
È innervato dal nervo tibiale (L4-S1).
3.9 Muscolo plantare
Il muscolo plantare è uno dei due muscoli posteriori dello strato superficiale della gamba.
È un piccolo muscolo, talora assente, posto profondamente al gemello laterale, sulla faccia
posteriore dell’articolazione del ginocchio.
Forma
Origine
Origina dal condilo laterale del femore, della linea aspra del femore e dalla faccia
posteriore della capsula articolare del ginocchio.
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Copyright 3.10. MUSCOLO POPLITEO
23
Decorso
Il breve corpo muscolare è seguito da un tendine lungo e sottile che decorre tra
il gastrocnemio e il soleo inizialmente e quindi sul margine mediale del tendine
calcaneale.
Inserzione
Termina sulla faccia mediale del calcagno.
Rapporti
Funzione
Ha un’azione simile a quella del tricipite della sura, anche se meno potente: flette
plantarmente il piede e lo ruota all’interno; concorre, con il muscolo gastrocnemio,
alla flessione della gamba sulla coscia. Facendo perno sull’avampiede, il tricipite
estende la gamba sul piede (muscolo antigravitario).
Innervatura
È innervato dal nervo tibiale (L4-S1).
3.10 Muscolo popliteo
Il muscolo popliteo è un muscolo posteriore dello strato profondo della gamba posto
sotto al muscolo plantare e ai gemelli del muscolo gastrocnemio. È l’unico muscolo della
gamba che non raggiunge il piede.
Forma
È un muscolo appiattito.
Origine
Origina dalla faccia esterna dell’epicondilo laterale del femore e dalla corrispondente
porzione della capsula articolare del ginocchio.
Decorso
Inserzione
S’inserisce sul labbro superiore della linea obliqua e sulla faccia posteriore della
tibia, al di sopra di tale linea.
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Copyright 3.11. MUSCOLO FLESSORE LUNGO DELL’ALLUCE
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Rapporti
È in rapporto anteriormente con il condilo laterale del femore, con l’articolazione
del ginocchio e con la parte alta della faccia posteriore della tibia; posteriormente
gli si pongono i muscoli plantare e gastrocnemio, i vasi poplitei e il nervo tibiale.
Funzione
Con la sua azione flette e ruota all’interno la gamba.
Innervatura
È innervato dal nervo tibiale (L4-S1).
3.11 Muscolo flessore lungo dell’alluce
Il muscolo flessore lungo dell’alluce è il più laterale dei muscoli dello strato profondo
della gamba.
Forma
Origine
Origina dai 2/3 inferiori della faccia posteriore e del margine laterale della fibula,
dalla membrana interossea e dal setto intermuscolare posteriore.
Decorso
I fasci si portano in basso e finiscono su un lungo tendine che, passato sotto al
malleolo mediale, decorre dapprima in un solco della faccia posteriore dell’astragalo
formato dal tubercolo laterale del processo posteriore dell’astragalo (vedi fig. 6.17)
e quindi della faccia mediale del calcagno, profondamente al retinacolo dei muscoli
flessori.
Giunto nella regione plantare, il tendine d’inserzione si porta in avanti e
medialmente e incrocia il tendine del muscolo flessore lungo delle dita del piede.
Inserzione
Va a fissarsi alla base della falange distale dell’alluce.
Rapporti
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Copyright 3.12. MUSCOLO TIBIALE POSTERIORE
25
Funzione
Con la sua azione, flette l’alluce e concorre alla flessione delle altre dita e alla flessione plantare del piede. All’incrocio tra i tendini del muscolo flessore lungo delle dita e
del muscolo flessore lungo dell’alluce si trova una lacinia
fibrosa di connessione; per:::::::::::::::::::::::::::::
tanto, la contrazione del muscolo flessore lungo dell’alluce determina una flessione
delle altre quattro dita.
Innervatura
È innervato dal nervo tibiale (L5-S1).
3.12 Muscolo tibiale posteriore
Il muscolo tibiale posteriore è il più profondo tra i muscoli posteriori dello strato profondo
della gamba. È situato profondamente rispetto ai due muscoli flessori lunghi delle dita
del piede e dell’alluce.
Forma
Origine
Origina dal labbro inferiore della linea obliqua e dalla faccia posteriore della tibia,
dalla parte superiore della membrana interossea, dalla faccia mediale della fibula e
dai setti intermuscolari circostanti.
Decorso
Continua quindi in un tendine d’inserzione che passa dietro al malleolo tibiale.
Inserzione
Va a terminare sul tubercolo dell’osso scafoide o navicolare tarsale, sulla superficie
plantare delle tre ossa cuneiformi e dell’estremità prossimale del 2◦ , 3◦ e 4◦ osso
metatarsale.
Rapporti
È in rapporto anteriormente con le facce posteriori della fibula e della tibia e corrisponde alla membrana interossea; posteriormente è ricoperto dai muscoli soleo,
flessore lungo delle dita del piede e flessore lungo dell’alluce ed entra in rapporto
con l’arteria e la vena tibiale posteriore e con il nervo tibiale. Nel collo del piede, il tendine del tibiale posteriore scorre in una doccia osteofibrosa formata dal
retinacolo dei muscoli flessori.
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Copyright 3.13. MUSCOLO FLESSORE LUNGO DELLE DITA DEL PIEDE
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Funzione
Agisce flettendo plantarmente il piede e partecipa ai movimenti di adduzione e di
rotazione interna del piede; accentua anche la curvatura della volta plantare.
Innervatura
È innervato dal nervo tibiale (L5-S1).
3.13 Muscolo flessore lungo delle dita del piede
Il muscolo flessore lungo delle dita del piede è il più mediale dei muscoli dello strato
profondo della gamba.
Forma
Origine
Origina dalla linea obliqua e dal terzo medio della faccia posteriore della tibia.
Decorso
I fasci muscolari si portano in basso e, in corrispondenza del terzo inferiore della
gamba, proseguono in un lungo tendine. Questo circonda in dietro il malleolo
mediale e::::::::
scorre::::::
nella::::::::
doccia :::::::::::
calcaneale:::::::::
mediale, mantenuto nella sua sede dal
retinacolo dei muscoli flessori.
Attraversa quindi la regione plantare del piede obliquamente in avanti e lateralmente, incrocia il tendine del muscolo flessore lungo dell’alluce e infine si divide nei
quattro tendini terminali.
Inserzione
I quattro tendini terminali si fissano alla base della falange distale delle ultime
quattro dita.
Rapporti
Il muscolo flessore lungo delle dita è in rapporto anteriormente con la tibia e con
il muscolo tibiale posteriore, posteriormente con il muscolo soleo. Nella pianta del
piede il tendine d’inserzione decorre tra l’abduttore dell’alluce e il flessore breve
delle dita che gli stanno inferiormente ed entra in rapporto con l’adduttore dell’alluce e il flessore lungo dell’alluce che gli stanno superiormente. In corrispondenza
delle prime falangi, ciascun tendine terminale attraversa un occhiello formato dai
rispettivi tendini del muscolo flessore breve delle dita.
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Copyright 3.14. FOSSA POPLITEA
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Funzione
Insieme al muscolo della pianta del piede, flette le ultime quattro dita e concorre
alla flessione plantare del piede.
Innervatura
È innervato dal nervo tibiale (L5-S1).
3.14 Fossa poplitea
È una regione romboidale situata posteriormente al ginocchio. È delimitato, nella parte prossimale, dalle stremità inferiori dei muscoli posteriori della coscia, lateralmente,
dal bicipite femorale e medialmente, dal semitendinoso e dal semimembranoso. Infine,
distalmente, è delimitata dai capi laterali e mediali del muscolo gastrocnemio.
La regione è chiusa superficialmente dalla fascia poplitea che fa seguito alla fascia lata
della coscia e contiene tessuto adiposo che accoglie alcuni linfonodi poplitei, i vasi poplitei
e la suddivisione del nervo ischiatico nei suoi rami terminali, i nervi tibiale e peroniero
comune.
Il piano profondo della regione è rappresentato dalla faccia poplitea del femore, dalla
superficie posteriore della capsula articolare del ginocchio e dal muscolo popliteo.
3.15 Legamenti del collo del piede
[Da verificare]
I tendini che dalla gamba si portano al piede si inflettono in corrispondenza del collo
del piede, formando un angolo che, in posizione di riposo del piede stesso, si aggira sui
◦
◦
100 ∼ 110 .
Per evitare lo spostamento di tali tendini dalla loro sede durante la flessione dorsale del
piede questi scorrono, a livello dell’articolazione tibio-tarsica, all’interno di dispositivi
legamentosi di contenzione dei tendini che prendono il nome di retinacoli.
I legamenti sono robuste strutture fibrose passive (non sono cioè in grado di contrarsi) che
collegano tra loro due ossa o due parti dello stesso osso. Il loro contenuto di collagene
(prevalentemente di tipo I) ed elastina varia, influenzandone la capacità di resistere
alla tensione. I legamenti con un’alta percentuale di elastina sono più elastici. Essi si
comportano plasticamente se sottoposti a tensione prolungata, non essendo più in grado
di recuperare la loro forma originaria.
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Copyright 3.15. LEGAMENTI DEL COLLO DEL PIEDE
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Essi svolgono essenzialmente una funzione stabilizzatrice, impedendo cioè che particolari
movimenti o forze esterne alterino la posizione delle strutture ai quali sono collegati,
senza provocare allentamenti delle fibre.
Si distinguono
• retinacoli dei muscoli estensori o legamenti anteriori del collo del piede in posizione
ventrale,
• retinacoli dei muscoli peronieri in posizione laterale,
• retinacoli dei muscoli flessori.o legamento laciniato in posizione mediale.
inferiore
superficiale
m. estensori
superiore
profondo
m. peronieri
superiore
inferiore
inferiore
lamina
superficiale
superiore
lamina
profonda
retinacoli
n. flessori
dalla sua faccia profonda
2 setti
I retinacoli dei muscoli estensori si distinguono in superiore e inferiore.
Il retinacolo superiore (o legamento trasverso della gamba) è rappresentato da un nastro
fibroso disposto trasversalmente che si fissa al margine anteriore della tibia e al margine
laterale della fibula. Il retinacolo inferiore (o legamento crociato) è costituito da una
porzione superficiale e da una profonda.
La porzione superficiale si distacca dalla faccia laterale del calcagno, si porta medialmente e si biforca in due rami di cui quello inferiore termina sullo scafoide e sul 1◦ osso
cuneiforme e quello superiore si divide in una lamina superficiale (o pretendinea) che
passa anteriormente al tendine del muscolo tibiale anteriore e va a fissarsi al malleolo
mediale, e in una lamina profonda, (o retro tendinea), che passa dietro al tendine e va
ad inserirsi anch’essa al malleolo mediale. Nello spessore della porzione superficiale del
retinacolo si forma dunque un canale fibroso in cui viene accolto il tendine del muscolo
tibiale anteriore. Lo scorrimento è facilitato dalla presenza di una guaina mucosa.
La porzione profonda del retinacolo ricalca le inserzioni della porzione superficiale, ma
resta adagiata al piano scheletrico. Tra le due porzioni, superficiale e profonda, si delimita un canale suddiviso da setti sagittali in gallerie secondarie; in esse si impegnano
i tendini dei muscoli peroneo anteriore, estensore lungo delle dita ed estensore lungo
dell’alluce. Anche qui guaine mucose facilitano lo scorrimento dei tendini.
Il fascio vascolonervoso del piede non passa in alcuno di questi canali, ma decorre al di
sotto del foglietto profondo.
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Copyright 3.15. LEGAMENTI DEL COLLO DEL PIEDE
29
I retinacoli dei muscoli peronieri si distinguono in superiore e inferiore. Entrambi vanno
dal malleolo laterale alla faccia laterale del calcagno. Formano una guaina divisa da un
setto in due canali secondari destinati al passaggio dei tendini dei due muscoli peronieri
laterali che vi si impegnano circondati da guaine mucose.
Il retinacolo dei muscoli flessori è un legamento che si estende lungo il lato mediale del
collo del piede. È teso dall’apice e dal margine posteriore del malleolo mediale alla parte
postero-inferiore della faccia mediale del calcagno. Due setti si staccano dalla sua faccia
profonda e vanno ad inserirsi sullo scheletro sottostante. Si costituiscono in tal modo
tre canali osteofibrosi destinati al passaggio dei tendini dei muscoli tibiale posteriore,
flessore lungo delle dita e flessore lungo dell’alluce. Anche in questo caso lo scorrimento
dei tendini è facilitato da guaine mucose.
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Copyright 4 Clinica
4.1 Frattura tibia
4.2 Tendine di Achille
5 Materiale vario
6 Immagini
1
4
2
5
3
6
27
7
26
1
2
3
4
5
6
7
8
9
Tubercolo intercondiloideo laterale dell’eminenza intercondiloidea
Tubercolo intercondiloideo mediale dell’eminenza intercondiloidea
Area intercodiloidea anteriore
Condilo laterale
Condilo mediale
Tubercolo del Gerdy
Linea obliqua
Tuberosità tibiale
Faccia laterale
25
8
24
23
9
22
10 Margine anteriore
10
11 Margine interosseo
11
12 Faccia mediale
13 Margine mediale
21
12
14 Tibia
15 Malleolo mediale
13
16 Superficie Articolare del malleolo mediale
17 Superficie articolare inferiore
18 Superficie articolare del malleolo laterale
19 Malleolo laterale
20 Fibula
21 Faccia mediale
22 Margine interosseo
23 Margine anteriore
20
14
24 Superficie laterale
25 Collo della fibula
26 Testa della fibula
27 Apice della fibula
17
19
18
16
Figura 6.1: Tibia e fibula gamba destra - Veduta anteriore
15
33
Figura 6.2: Tibia e fibula gamba destra - Veduta posteriore
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Figura 6.3: Sezione gamba - Vista trasversale vuota
Figura 6.4: Sezione gamba - Vista trasversale
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Figura 6.5: Inserzione muscoli della gamba - Vista anteriore
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Figura 6.6: Inserzione muscoli della gamba - Vista posteriore
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Figura 6.7: Muscoli anteriori della gamba e superfici di origine
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Figura 6.8: Muscoli della gamba - Dissezione superficiale - Vista anteriore
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Figura 6.9: Muscoli della gamba - Dissezione profonda - Vista anteriore
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Figura 6.10: Muscoli della gamba - Dissezione superficiale - Vista posteriore
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Figura 6.11: Muscoli della gamba - Dissezione intermedia - Vista posteriore
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Figura 6.12: Muscoli della gamba - Dissezione profonda - Vista posteriore
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Figura 6.13: Muscoli della gamba - Vista laterale
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Figura 6.14: Ossa del piede in visione plantare
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Figura 6.15: Legamenti e tendini della caviglia destra - Vista laterale
Figura 6.16: Legamenti e tendini della caviglia destra - Vista mediale
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Figura 6.17: Legamenti e tendini del piede - Vista plantare
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Figura 6.18: Muscoli e tendini del piede - Vista laterale e mediale
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1. abduzione Il termine abduzione indica, in anatomia funzionale, un movimento che
allontana un membro dalla linea mediana (il piano sagittale) del corpo. Nel caso
del piede è sinonimo di pronazione del piede. 18–20, 32
2. adduzione L’adduzione è uno dei movimenti che sono permessi da un’articolazione.
Si tratta del movimento che porta un arto più vicino alla linea mediana del corpo.
Nel caso del piede è sinonimo di supinazione del piede. 16, 17, 32
3. apofisi Punto di attacco dei legamenti o punti che si inseriscono nella struttura di
un’articolazione. 9, 32
4. aponeurosi Membrana fibrosa che ricopre i muscoli. 7, 32
5. condilo Sporgenza ossea di forma rotondeggiante o elissoidale appartenente ad un’articolazione e la cui funzione è di permettere i movimenti dell’osso con cui si articola.
32
6. diafisi La parte centrale delle ossa lunghe. 9, 32
7. dorsale La faccia superiore del piede o quella opposta al palmo nella mano. 16, 32
8. eminenza Nome comune a numerose sporgenze o protuberanze di varie ossa, organi
e tessuti. 32
9. epifisi L’estremità tondeggiante delle ossa lunghe. 9, 32
10. estensione Il movimento di un’articolazione per cui l’estremità distale di un segmento corporeo si allontana dall’estremità prossimale del segmento corporeo contiguo di solito da una posizione raccolta a una allungata. 32
11. eversione del piede È sinonimo di pronazione del piede. 32
12. flessione Il movimento di un’articolazione per cui l’estremità distale di un segmento
corporeo si avvicina all’estremità prossimale del segmento corporeo contiguo di
solito da una posizione allongata ad una raccolta. 32
13. flessione dorsale Movimento di flessione del piede per cui la punta del piede viene
spinta verso l’alto. 32
Glossario
49
14. flessione plantare Movimento di estensione del piede per cui la punta del piede
viene spinta verso il basso. 32
15. inserzione L’attacco di un muscolo o di un tendine su ossa o cartilagine. 15, 16, 32
16. inversione del piede È sinonimo di supinazione del piede. 32
17. plantare La faccia inferiore del piede. 20, 32
18. pronazione del piede Esporre la pianta del piede verso l’esterno ossia alzare la
parte laterale del piede. 18, 32, 48
19. pronazione della mano Posizione della mano a palmo in giù ove radio e ulna risultano incrociati. 32
20. supinazione del piede Esporre la pianta del piede verso l’interno ossia alzare la
parte mediale del piede. 17, 32, 48, 49
21. supinazione della mano Posizione della mano a palmo in su ove radio e ulna risultano paralleli. 32
22. tegumento Membrana o tessuto che ricopre un organo o un organismo. 32
23. terzo (superiore/medio/inferiore/mediale/laterale) Divido la struttura d’origine
in tre parti. Se la divisione è cranio–caudale, si parlerà di terzo superiore, terzo
medio o intermedio, e terzo inferiore. Se la divisione è medio–laterale, si parlerà
di terzo mediale, terzo medio o intermedio, e terzo laterale. 16, 32
24. tubercolo Piccole formazioni sporgenti e tondeggianti sulla superficie di un osso
o di un organo, più o meno voluminose, su cui si inseriscono frequentemente i
muscoli. 32
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