Meningite meningococcica Viene definita meningite una malattia del sistema nervoso centrale, generalmente di origine infettiva, caratterizzata dall'infiammazione delle meningi, tre membrane protettive che ricoprono l'encefalo ed il midollo spinale: dura madre, aracnoide e pia madre. Qualora l'infiammazione coinvolga anche il parenchima cerebrale, si definisce meningoencefalite. Può essere causata da batteri, virus, funghi, parassiti; meno frequentemente, da altre patologie, quali neoplasie, malattie autoimmuni (es. sarcoidosi, lupus eritematosus), o dall'assunzione Meningi del sistema nervoso centrale: di farmaci. Viene classificata, a seconda del suo dura madre, aracnoide e pia madre. andamento, in acuta, subacuta o cronica. Meningite meningococcica La meningite meningococcica è una grave malattia infettiva contagiosa, causata da un batterio, il meningococco (Neisseria meningitidis). Ne esistono 13 sierotipi differenti, fra i quali i tipi A, B, C, W135 e Y sono frequente causa di malattia. Questo batterio è presente normalmente nel naso e nella gola (epitelio naso–faringeo) di molte persone, che ne sono portatori sani (1-2%), senza provocare alcuna conseguenza. L’infezione, di solito, causa soltanto una rino-faringite acuta oppure un’infezione subclinica della mucosa rino - faringea. In alcuni Neisseria meningitidis casi, tuttavia, il meningococco può causare gravi malattie invasive come la meningite e la setticemia, che si possono manifestare da sole o insieme. I sintomi non sono facilmente distinguibili da quelli delle meningiti causate da altri batteri (ad esempio pneumococco); nel 10-20% dei casi questo germe può causare delle forme settiche rapidamente ingravescenti, con un decorso fulminante che, nonostante l’adeguata terapia, può portare al decesso in poche ore. I principali sintomi della meningite sono rappresentati da: febbre, vomito, mal di testa severo, rigidità nucale, avversione alla luce intensa, convulsioni (20% dei casi), eruzione cutanea diffusa (due terzi dei casi); Piccola sopravvissuta alla quale sono stati generalmente la setticemia si manifesta con poi amputati gli arti febbre, vomito, petecchie, tachipnea, 1 prostrazione. I fattori di rischio sono rappresentati dall'età, dall'asplenia (mancanza della milza) anatomica o funzionale, dal deficit di componenti del complemento, e dalla recente influenza da virus A. Anche l'esposizione al fumo passivo può rappresentare un fattore di rischio. La mortalità della meningite è del 10-20%; il 20% delle persone ha esiti neurologici permanenti. La letalità della setticemia è invece del 40%. Nelle forme più gravi, si può avere una compromissione generale di molti organi (insufficienza multi-organo), accompagnata da emorragie cutanee (petecchie) con un severo interessamento anche delle ghiandole surrenali (sindrome di WaterhouseFriederiksen), che ha spesso decorso fulminante ed esito letale. Le infezioni invasive da meningococco sono più frequenti tra i bambini di età inferiore a 5 anni, fra gli adolescenti ed i giovani adulti, anche se la malattia può colpire a qualunque età. L’infezione si diffonde (soprattutto in luoghi chiusi e affollati) per contatto diretto attraverso droplets (goccioline nasali e faringee con diametro superiore a 5 micron) di persone infette, anche in caso di sepsi. Rigidità nucale Il periodo di incubazione varia da 2 a 10 giorni (in media 3-4 giorni). Il periodo di contagiosità coincide con la presenza dei microrganismi nelle secrezioni naso–faringee, di solito fino a 24 ore dopo l’inizio di una terapia efficace. Esami di laboratorio e strumentali Se si sospetta un caso di meningite, vengono immediatamente effettuati gli esami del sangue per la ricerca dei marcatori di infiammazione (ad esempio, la proteina C reattiva e la formula leucocitaria), così come la coltura. L'esame più importante per individuare o escludere la meningite è l'analisi del liquido cerebrospinale, ottenuto attraverso la puntura lombare. Se un individuo è a rischio per ipertensione intracranica, che si riscontra nel 45% di tutti i casi negli adulti, l'esecuzione di una Tomografia Computerizzata (TC) o di una Risonanza Magnetica (RM) è raccomandata prima della puntura lombare. L’introduzione della vaccinazione contro il meningococco C ha drasticamente ridotto i casi ed i decessi per meningite/sepsi da meningococco C nei paesi in cui è stata effettuata una campagna di vaccinazione su larga scala. In Italia esistono 4 tipi di vaccino antimeningococcico: il vaccino coniugato monovalente contro il sierotipo C (MENC): protegge solo dal sierotipo C; si somministra per via intramuscolare il vaccino tetravalente coniugato: protegge dai sierotipi A, C, W135 ed Y; si 2 somministra per via intramuscolare il vaccino coniugato contro il meningococco di tipo B; protegge solo contro il sierotipo B e si somministra per via intramuscolare il vaccino tetravalente polisaccaridico non coniugato, che protegge dai sierotipi A, C, W135 e Y; si somministra per via sottocutanea, ma è meno efficace del corrispondente vaccino coniugato Il vaccino tetravalente ACW135Y è da tempo raccomandato a chi si reca in Paesi dove sono presenti i sierotipi di meningococco contenuti nel vaccino (es. nella zona dell’Africa sub-sahariana e per i pellegrinaggi alla Mecca), ma è utile anche in Italia, poiché questi ceppi hanno iniziato a circolare anche nel nostro paese. Inoltre, il vaccino tetravalente coniugato ACW135Y è fortemente raccomandato in soggetti a rischio, perché affetti da alcune patologie o per la presenza di particolari condizioni quali: talassemia e anemia falciforme, mancanza o difetto di funzione della milza, immunodepressione, malattie epatiche croniche gravi, insufficienza renale, diabete mellito tipo I, lattanti che frequentano gli asili nido, ragazzi che vivono in collegi o frequentano comunità chiuse. I vaccini coniugati conferiscono una buona immunità ed hanno efficacia elevata per i ceppi di meningococco in esso contenuti. Attualmente non è prevista la somministrazione contemporanea dei vaccini coniugati contro il meningococco B e quelli contro il meningococco C. In presenza di particolari condizioni di salute della persona da vaccinare, deve essere valutata l’opportunità di rimandare la vaccinazione o di eseguirla in ambiente ospedaliero. Possono verificarsi reazioni alla vaccinazione. Nella maggior parte dei casi si tratta di reazioni lievi, quali arrossamento o dolore nel sito di iniezione e febbre. Questi problemi di solito si risolvono entro 1-2 giorni. Il rischio di reazioni gravi (come imponenti reazioni allergiche), è estremamente basso e nella maggior parte dei casi si verifica nei primi minuti dall’inoculazione del vaccino; pertanto dopo la vaccinazione si raccomanda di attendere 15-20 minuti prima di allontanarsi dalla struttura. Misure di protezione Sono misure da adottarsi in aggiunta alle PRECAUZIONI STANDARD (fare riferimento al link “Protocolli sanitari” all'interno del sito del Comitato Regionale Cri Toscana), al fine di limitare il rischio di trasmissione dell'infezione meningococcica. Considerata la tipologia di esposizione, in caso di assistenza diretta ad un paziente con sospetta/accertata infezione meningococcica, l'adozione della maschera chirurgica da parte dell'operatore e del paziente, rappresenta un valido sistema di protezione. Qualora vengano effettuate manovre invasive, che espongono direttamente alle secrezioni del paziente (es. intubazione endotracheale, broncoaspirazione, ecc.), o manovre di rianimazione, è necessario l'utilizzo di una maschera con facciale filtrante FFP2. 3 Come detto, generalmente dopo un periodo di 24 ore dall'inizio di una efficace terapia antibiotica termina l'isolamento del malato. Qualora si renda necessario il trasporto del paziente, si raccomanda di munirlo della maschera chirurgica. Indicazioni alla chemioprofilassi antibiotica e sorveglianza sanitaria La chemioprofilassi è necessaria SOLO per gli operatori identificati come CONTATTI AD ALTO RISCHIO, cioè tutti coloro ESPOSTI DIRETTAMENTE ALLE SECREZIONI RESPIRATORIE DEL PAZIENTE. CONTATTO (in senso lato) Operatore che in seguito a “vicinanza” con una persona infetta, abbia la probabilità di acquisire l’infezione. CONTATTO AD ALTO RISCHIO 1. OCCUPAZIONALE Personale esposto direttamente alle secrezioni respiratorie del paziente (es. intubazione endotracheale, broncoaspirazione, ecc.) o che ha effettuato manovre di rianimazione, in assenza di utilizzo di protezioni respiratorie. 2. NON OCCUPAZIONALE Contatti conviventi, specialmente se bambini piccoli Contatti scolastici: le indicazioni di letteratura limitano il rischio a chi è esposto direttamente alle secrezioni respiratorie del paziente, cosa che avviene più facilmente nei nidi e nelle materne Soggetto che ha soggiornato a lungo e frequentemente nelle abitazioni del malato nei sette giorni precedenti la malattia. CONTATTO A BASSO RISCHIO 1. OCCUPAZIONALE Personale sanitario d’assistenza al malato che non sia stato esposto direttamente alle secrezioni del malato. 2. NON OCCUPAZIONALE Contatto casuale: per esempio minori frequentanti la stessa scuola Contatto indiretto: nessun contatto con il malato, ma solo con un suo contatto ad alto rischio (per es. alunno di altra classe che condivida la stessa insegnante del malato). In caso di operatore ritenuto a basso rischio, la chemioprofilassi, pur venendo offerta, può non essere effettuata. La profilassi si attua tramite la somministrazione di terapia antibiotica, Rifampicina oppure Ciprofloxacina oppure Ciftriaxone, ciascuno dei quali ha un'efficacia attorno al 90-95%, iniziando, preferibilmente entro le 24 ore dalla diagnosi di infezione. Descrizione farmaci e schemi di profilassi in caso di infezione meningococcica 1. RIFAMPICINA La Rifampicina è un antibiotico ben conosciuto, usato per il trattamento di diverse condizioni (es. infezioni da micobatterio tubercolare). 4 Dose prevista negli adulti: 600 mg per os, due volte al giorno, per 2 giorni Comuni effetti indesiderati: disturbi gastrointestinali: anoressia, nausea, vomito, fastidio addominale e diarrea reazioni cutanee: arrossamento cutaneo e prurito, con o senza comparsa di rash Avvertenze: colorazione rossastra dei fluidi corporei quali urine, sudore, espettorato, lacrime (non indossare le lenti a contatto durante il trattamento, in quanto alcune di queste, quelle morbide, si possono colorare permanentemente) Fra le controindicazioni: ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti in caso di ittero in concomitanza con l'associazione saquinavir/ritonavir Fra le interazioni: cautela nella somministrazione di Rifampicina in associazione a farmaci metabolizzati dal citocromo P-450 (esempi: anticonvulsivanti, anticoagulanti orali, estrogeni, ecc.) Gravidanza: non sono disponibili studi ben controllati sull'impiego della Rifampicina nella donne durante la gravidanza (l'antibiotico dovrebbe essere usato solo se il potenziale beneficio giustifica il potenziale rischio per il feto) Si segnala che l'assunzione di Rifampicina potrebbe interferire con l'effetto protettivo dei contraccettivi orali 2. CIPROFLOXACINA La Ciprofloxacina è un antibiotico ben conosciuto, usato per il trattamento di diverse condizioni (es. infezioni delle vie respiratorie, infezioni del rene e/o delle vie urinarie, ecc.). Dose prevista negli adulti: 500 mg per os in unica somministrazione Comuni effetti indesiderati disturbi gastrointestinali: nausea, diarrea alterazioni della cute: rash, prurito, orticaria (meno frequentemente) Fra le avvertenze: somministrazione concomitante a digiuno di Ciprofloxacina con latte, derivati o bevande arricchite con sali minerali Fra le controindicazioni: ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti ipersensibilità agli altri antibiotici chinolonici precedenti tendinopatie con fluorochinolonici 5 somministrazione concomitante di ciprofloxacina e tizanidina Gravidanza: non potendosi escludere la possibilità di danni alle cartilagini articolari negli organismi non ancora sviluppati, la Ciprofloxacina non deve essere somministrata alle donne in stato di gravidanza e durante l'allattamento 3. CEFTRIAXONE Il Ceftriaxone è un antibiotico ben conosciuto, usato per il trattamento di diverse condizioni (es. infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da Gram negativi difficili, ecc.) Dose prevista negli adulti: 250 mg intramuscolo in dose unica Comuni effetti indesiderati: disturbi gastrointestinali: diarrea, nausea, vomito reazioni cutanee: esantema, dermatite allergica, prurito, orticaria ed edema manifestazioni ematologiche: leucopenia, eosinofilia, anemia Fra le avvertenze: non somministrare in contemporanea con soluzioni o prodotti contenenti calcio Fra le controindicazioni: ipersensibilità alle cefalosporine o ad uno qualsiasi degli eccipienti in caso di ipersensibilità alle penicilline può insorgere un'allergia crociata Gravidanza: nelle donne in stato di gravidanza il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità La profilassi antibiotica, è da iniziarsi entro le 24 ore o comunque il prima possibile.Gli operatori ad alto e basso rischio di infezione meningococcica rimangono sottoposti ad un periodo di sorveglianza per 10 giorni dal contatto (tenuto conto del massimo periodo di incubazione della malattia); qualora presentino uno o più sintomi e/o segni suggestivi dell'infezione meningococcica (es. febbre, vomito, rigida nucale, ecc.) si rende consigliabile una immediata valutazione medica. Dopo 10 giorni dal contatto, in assenza di segni e/o sintomi caratteristici, gli operatori non vengono considerati più a rischio. Il “Caso Toscana” Per tutto il 2015 fino ad oggi, si è verificato in Toscana ad un anomalo incremento di infezioni da meningococco (soprattutto MENC), particolarmente nell'area delle province di Firenze, Prato, Pistoia ed Empoli (Area Vasta Centro) che, soprattutto dall'inizio del 2016, hanno riguardato anche persone in una fascia di età superiore ai 45 anni, quindi, fino ad ora, epidemiologicamente non rilevante. La Regione Toscana ha prontamente intrapreso una campagna specifica contro il Meningococco C, atta ad arginare il fenomeno, sintetizzata ed aggiornata al 10 6 febbraio 2016, di cui si riportano di seguito gli aspetti salienti. I casi aggiornati al 10 febbraio 2016 Ad oggi sono 12 i casi di meningite che si sono verificati in Toscana nel 2016: 10 da meningococco C, 1 da meningococco B, 1 W. Nel 2015 si sono registrati 38 casi: 31 ceppo C, 5 ceppo B, 1 ceppo W, 1 non tipizzato. Le morti dall'inizio del 2015 sono 9: 8 riconducibili al gruppo C, 1 al gruppo B. Al 31 gennaio 2016 (l'aggiornamento dei dati è mensile), dall'inizio della campagna straordinaria risultano vaccinate in Toscana 258.562 persone: 139.372 nella fascia di età 11-20, 119.190 nella fascia 20-45. I pediatri che hanno aderito alla campagna sono il 72,8%, i medici di famiglia il 58,2%. Link pagina dedicata sito Regione Toscana: http://www.regione.toscana.it/-/campagna-contro-il-meningococco-c Campagna contro il meningococco C Misure straordinarie di profilassi e prevenzione Numero verde regionale 800556060 attivo dalle 9.00 alle 15.00, dal lunedì al venerdì [email protected] Il numero verde informa sulla campagna di vaccinazione contro il menigococco C, chiarisce a chi rivolgersi per essere vaccinati e dà riferimenti della Azienda Usl competente Misure straordinarie di profilassi e prevenzione Per prevenire la diffusione del meningococco C sono state introdotte modifiche al calendario vaccinale e adottate misure di profilassi straordinarie. Nello specifico la vaccinazione, con vaccino antimeningococcico tetravalente ACWY, è offerta gratuitamente: a tutti i ragazzi di età tra 11 e 20 anni - ovvero dagli 11 anni compiuti al compimento dei 20 anni -, anche se mai vaccinati o già vaccinati nell'infanzia 7 ogni Azienda USL ha definito le modalità per offrire attivamente la vaccinazione, cioè a chiamata diretta, tramite scuola o altro alle persone sottoposte a profilassi in quanto contatti di un caso di meningococco C (queste persone sono individuate dai Servizi di Igiene Pubblica delle Aziende USL) fino al 30 giugno 2016 alle persone di età tra 20 e 45 anni - ovvero dai 20 anni compiuti al compimento dei 45 anni - che ne fanno richiesta o che hanno frequentato la stessa comunità di un caso nei 10 giorni precedenti l'inizio dei sintomi con contatto stretto o regolare. Per comunità si intende l'insieme degli individui che hanno frequentato gli stessi ambienti del caso di sepsi/meningococco C. Per ulteriori specificazioni, il termine comunità è definito all'allegato 2 della delibera di Giunta regionale n. 571/2015. In base a nuove misure concordate con il Ministero, dalla seconda metà di febbraio la vaccinazione gratuita sarà estesa a tutti i cittadini di qualsiasi età che vivono nell'area della Asl Toscana Centro.Per i cittadini oltre i 45 anni che vivono nel resto della Toscana sarà previsto un ticket ridotto. La vaccinazione antimeningococco C è resa disponibile presso i servizi vaccinali pubblici territoriali - servizi di Igiene e Sanità Pubblica e Distrettuale -, i medici di medicina generale e i pediatri di famiglia, secondo le modalità organizzative in atto nelle singole Aziende USL. Le modifiche al calendario vaccinale e le misure di profilassi straordinarie sono state approvate con delibera di Giunta regionale n. 571 del 27/04/2015. In particolare il nuovo calendario vaccinale è pubblicato nell'Allegato 1 della stessa delibera. Le misure straordinarie di profilassi sono state prorogate al 30 giugno 2016 con delibera di Giunta regionale n. 1292/2015 ed estese a tutte le Aziende USL toscane con delibera di Giunta regionale n. 45/2016. Si ricorda che: per i nuovi nati la vaccinazione routinaria antimeningococco C si esegue secondo le modalità indicate nel calendario regionale per i soggetti a rischio individuati nel calendario vaccinale regionale - punto 2.3.8 Allegato 1 delibera Giunta regionale 571/2015 - la vaccinazione antimeningococco C è sempre offerta gratuitamente con vaccino tetravalente ACWY 8 BIBLIOGRAFIA Wikipedia – L'enciclopedia libera Toscana Notizie - Meningite, le misure concordate col Ministero: vaccino gratuito per cittadini Toscana Centro Azienda Sanitaria di Firenze – Vaccinazione Antimeningococco C AUSL Modena -Prevenzione e gestione dell'infezione occupazionale da Neisseria meningitidis VaccinarSì – Malattie prevenibili – Malattie da Meningococco 9