Nell’VII secolo a.C. nacquero, da una sacerdotessa di nome Rea Silvia e dal dio
Marte, due gemelli, Romolo e Remo. Lo zio, per gelosia, ordinò di ucciderli. Gli
schiavi ebbero però pietà e adagiarono i due in un cesto che lasciarono nel
Tevere, uno dei fiumi più grandi d’Italia. Una leggenda narra che furono cresciuti
da una lupa e, in seguito, ritrovati da dei pastori. Divenuti adulti, Romolo e Remo
vennero a conoscenza delle loro nobili origini e insieme decisero di fondare una
città. Per sapere chi tuttavia avrebbe dovuto governarla, chiesero aiuto agli dei.
Essi risposero con avvoltoi in volo: 6 a Remo e 12 a Romolo. I due fratelli non
erano d’accordo sul significato di quei simboli. Romolo uccise l’altro e fondò Roma
sul colle Palatino, uno dei sette presenti nella zona (Aventino, Celio,
Esquilino,palatino, Capitolino, Viminale, Quirinale), nel 753 a. C.
L’organizzazione politica e sociale, con l’avanzare del tempo, mutò, e durante il
periodo repubblicano i governatori divennero i Senatori, che avevano il potere
politico, e i Consoli che guidavano l’esercito. Il console più celebre fu Caio Giulio
Cesare: egli fu nominato console a vita. Fu ucciso nel 44 a. C. da un gruppo di
senatori preoccupati dal suo enorme potere. Nel 27 a. C., il suo figlio adottivo,
Ottaviano Augusto, fondò l’ Impero, che raggiunse la sua massima espansione nel
II secolo d. C. occupando tutta l’ Europa occidentale, la Grecia, la Macedonia,
l’Asia minore e le coste settentrionali dell’ Africa. Fu diviso nel 293 in Impero
d’Occidente, con capitale Roma, e d’Oriente, con capitale Costantinopoli. Il primo
terminò nel 476 per invasioni da parte di popoli barbari, il secondo finì nel 1453.
La popolazione era divisa in patrizi (ricchi) e plebei (poveri), che avevano vite
completamente differenti. I benestanti abitavano le domus, case luminose, dotate
di servizi igienici e di ogni comodità; i restanti vivevano nelle insulae, che erano
occupate al piano terra da botteghe di artigiani e avevano all’interno il minimo
indispensabile.
Anche i cibi variavano: i ricchi si nutrivano di carne, selvaggina, pane casereccio,
ostriche, formaggi e altre pietanze pregiate. I poveri, invece, mangiavano polenta
di cereali e, a volte, pesce salato o carne.
Per molti secoli i Romani furono politeisti e credettero in dei antropomorfi.
All’inizio del I secolo, però, nacque una nuova religione basata su un unico Dio: il
Cristianesimo. I praticanti di esso subirono molte persecuzioni; le prime furono
ordinate nel 64 da Nerone, ricordato anche per aver provocato un gravissimo
incendio. Col tempo, però, il Cristianesimo divenne l’unica religione presente
nell’Impero.
Roma aveva due vie principali: il cardo e il decumano. Al loro incrocio vi era il
foro, il centro politico, culturale e commerciale della città.
Le terme erano grandi piscine in cui i Romani andavano a rilassarsi dopo il lavoro.
L’anfiteatro più grande e importante era il Colosseo, ove si sostenevano lotte fra
gladiatori (schiavi muniti di spade) e bestie feroci o si uccidevano i Cristiani
durante le persecuzioni. In esso, che poteva contenere più di cinquantamila
spettatori, si tenevano anche spettacoli in cui gli attori indossavano maschere e
gli spettatori si portavano il cibo da casa perché le commedie e le tragedie
potevano durare anche tutto il giorno.
L’esercito era diviso in 30 legioni da 5000 soldati, in gran parte volontari e con
alcuni mercenari. Avevano il compito di difendere i confini imperiali: a nord-est da
Franchi, Alemanni, Goti e a est dai Persiani. La loro tattica più famosa era la
formazione a testuggine: si disponevano a quadrato e si difendevano con scudi
sul lato frontale, ai lati e sopra le loro teste. Tra uno scudo e l’altro, però,
posizionavano una lancia. Riuscivano così a sconfiggere avversari in superiorità
numerica. (elaborato di Niki)
Roma fu fondata nel 753 a.C. da Romolo sul colle Palatino.
Romolo aveva un gemello di nome Remo ed entrambi erano figli del dio Marte e
della sacerdotessa Rea Silvia, figlia del re di Albalonga.
Il fratello del re voleva ereditare il trono al loro posto e così ordinò alle guardie di
ucciderli ma loro ebbero compassione dei due fratelli, così li misero in una cesta e
li fecero scorrere nelle acque del Tevere.
I gemelli furono allattati da una lupa e poi due pastori li allevarono.
Romolo e Remo decisero di costruire una città e, dopo tanti litigi, si decise di
costruirla sul colle Palatino.
Tutti i villaggi che costituivano la città di Roma riconoscevano l’autorità di un
unico re.
Il primo re fu Romolo, poi si ricordano Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marzio,
Tarquinio Prisco, Servio Tullio, Tarquinio il Superbo (gli ultimi tre erano etruschi).
Un gruppo di cento persone anziane, nominate dal re stesso tra i patrizi, formava
il Senato, che eleggeva il re.
Un secondo gruppo di uomini scelti tra la plebe formava i Comizi curiati.
Il gruppo meno numeroso era formato dai patrizi, persone ricche, che
possedevano terreni, greggi e saline.
I patrizi vivevano nelle domus.
Queste erano grandi case luminose fuori dal centro cittadino, dotate di servizi
igienici e di ogni comodità, con un giardino centrale ornato da fontane e
statue.Tutto il resto della popolazione era costituito dalla plebe che viveva nelle
insulae, condomini di 4 o 5 pianio, fatti di legno e paglia. Al piano terra c'erano le
botteghe.
Le stanze dei patrizi venivano affittate: erano piccole con pochi mobili, servivano
solo per dormire. Nelle insulae mancavano le fognature.
Caio Giulio Cesare, nobile romano, importante uomo politico, divenne console nel
59 a.C.; con guerre continue in otto anni conquistò tutta la Gallia.
Cesare fu un grande comandante amato dai soldati e molto popolare a Roma.
L’Impero romano fu fondato nel 27 a.C. da Ottaviano Augusto.
Gli imperatori erano tolleranti e concedevano ai popoli conquistati la libertà di
praticare la loro religione.
La religione ufficiale dell’impero era politeista: i Romani già all‘epoca dei re
credevano in molti dei.
In ogni città c’erano altri edifici pubblici come le terme, il teatro, l’anfiteatro, i
templi.
L’anfiteatro più grande era il Colosseo che poteva contenere 50.000 spettatori che
assistevano a lotte tra gladiatori, armati di gladium e belve feroci. Le vie più
importanti della città erano il Cardo e il Decumano.
L’esercito imperiale era formato da circa 30 legioni, comprendeva 150.000
uomini. Ciascuna legione era composta da circa 5.000 soldati con spade, scudi e
lance.
I soldati romani adottavano una tattica: la testuggine, cioè i soldati ricoperti ai
lati e in alto da scudi e tra uno e l’altro c’erano le lance.
L’imperatore Nerone nell’anno 64 a.C. iniziò contro i cristiani violente persecuzioni
e lì iniziò il supplizio nel Colosseo, dove vennero uccisi e divorati da animali feroci.
(elaborato da Alice, Andrea, Giorgia, Lorenzo, Manuel)
Ecco un altro elaborato!
Roma fu fondata nel 753 a.C. da Romolo e Remo; questi erano figli di Rea
Silvia, figlia del Re di Albalonga e del Dio Marte. Si dice che un giorno il loro zio
ordinò ai servi di ucciderli ma essi lì risparmiarono, lì misero in una cesta che
lasciarono scorrere nel fiume Tevere. Un giorno una lupa lì trovò e lì allattò.
Tempo dopo dei pastori lì trovarono e lì crebbero come figli.
Quando vennero a sapere delle loro origini decisero di fondare una città.
Chiesero aiuto agli dei per decidere chi dovesse comandare; gli dei risposero con
degli avvoltoi in volo e la ebbe vinta Romolo con 12 avvoltoi a 6. Romolo decise di
fondare la città sul colle Palatino e chiamò alcuni cittadini per costruire le mura e
la città. I due gemelli crebbero e un giorno Remo invase la città senza essere
riconosciuto. Scambiato come invasore venne ucciso dal suo stesso fratello, che
fu incoronato e fatto Re.
Col tempo i Romani decisero che oltre al Re servissero dei Senatori.
I Senatori si riunivano nel foro, centro amministrativo , commerciale e culturale
della città. Il foro era attraversato da due vie, il decumano e il cardo.
Il personaggio più amato fu Giulio Cesare, dichiarato console a vita, adorato
dall’esercito e da tutti i cittadini. Morì nel 44 a.C. assassinato da dei Senatori
preoccupati del suo potere. Il figlio adottivo di Giulio Cesare fu Ottaviano Augusto
che fondo l’ Impero Romano nel 27 a.C. Nel 293 d.C., l’Impero venne diviso in
Oriente con capitale Costantinopoli e Occidente con capitale Roma, che cadde nel
476 d.C. per le invasioni barbariche.
L’anfiteatro più grande di Roma fu (ed è ) il Colosseo che poteva contenere fino
a 50.000 persone. Lì si tenevano lotte fra gladiatori con le loro spade “gladium”
e spettacoli.
Alla fine del III secolo a.C. in Roma furono costruite le terme con sale
“tiepidarium, caldarium”, piscine e giardini. Il popolo era diviso in patrizi, ricchi e
nobili, e in plebei, cioè i poveri. I cittadini nobili vivevano nelle domus , case con
tutte le comodità: giardini, cucina, sala da pranzo, camera da letto, bagno, vasca
per l’acqua piovana e atrio. I cittadini poveri, invece, vivevano nelle insulae,case
molto piccole, fatte di legno, con al massimo due stanze, senza servizi, quindi
quei poveretti andavano nelle latrine. I plebei indossavano sandali, una tunica con
sopra una toga fatta di lana grezza; i patrizi, invece, una tunica con una toga che
si facevano confezionare con stoffe pregiate, indossavano calzature stivaletti per
la casa e sandali per uscire.
I Romani erano politeisti e credevano in dei antropomorfi (esempio Giove, Marte,
Venere) a cui facevano sacrifici e offerte. I Romani divennero Cristiani, religione
monoteista. Furono perseguitati nel 64d.C. dall’imperatore Nerone che li portava
dalle belve nel Colosseo, nel 95 dall’imperatore Domiziano, dal 140 al 160 dagli
imperatori Antonimi e dal 161 al 180 dall’imperatore Marco Aurelio.
L’esercito era diviso in 30 legioni che “ospitavano” 5.000 soldati mercenari e
prigionieri.
(elaborato di Anita)
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