ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAVAGLIÀ di Scuola Materna, Elementare e Media PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA1 DELLE ALUNNE E DEGLI ALUNNI STRANIERI ACCOGLIENZA: insieme degli adempimenti e dei provvedimenti attraverso i quali viene formalizzato il rapporto dell’alunno e della sua famiglia con la realtà scolastica. 1 1 I minori stranieri, come quelli italiani, sono innanzitutto “persone” e, in quanto tali, titolari di diritti e doveri che prescindono dalla loro origine nazionale. (Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri 1/032006) RIFERIMENTI NORMATIVI. La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (1948), all’art. 2 afferma che: “Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.”. La Convenzione sui diritti dell’infanzia del 1989 (ratificata dall’Italia nel 1991), all’art. 2 ribadisce: “Gli Stati parte si impegnano a rispettare i diritti enunciati nella presente Convenzione ed a garantirli ad ogni fanciullo che dipende dalla loro giurisdizione, senza distinzione di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione pubblica o altra del fanciullo o dei suoi genitori o rappresentanti legali, dalla loro origine nazionale, etnica o sociale, dalla loro situazione finanziaria, dalla loro incapacità, dalla loro nascita o da ogni altra circostanza” L’Italia ha scelto la piena integrazione di tutti nella scuola e l’educazione interculturale come suo orizzonte culturale (Circolare ministeriale del 26 luglio 1990, n. 205, La scuola dell’obbligo e gli alunni stranieri. L’educazione interculturale; Circolare ministeriale del 2 marzo 1994, n. 73, Dialogo interculturale e convivenza democratica: l’impegno progettuale della scuola e art. 36 della Legge 40/98, non modificato dalla Legge 189/02). La tutela del diritto di accesso a scuola del minore straniero trova la sua fonte normativa nella legge sull’immigrazione, n. 40 del 6 marzo 1998 e nel decreto legislativo del 25 luglio 1998 “Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero” che riunisce e coordina gli interventi in favore dell’accoglienza e integrazione degli immigrati, ponendo particolare attenzione all’integrazione scolastica. La legge n. 189 del 30 luglio 2002 (cd. Bossi/Fini) ha confermato le procedure di accoglienza degli alunni stranieri a scuola. Attualmente il quadro normativo, imperniato sull’autonomia delle istituzioni scolastiche, con D.P.R. n. 275/99, rappresenta lo strumento principale per affrontare tutti gli aspetti, come quello dell’integrazione degli stranieri, che richiedono la costruzione di appropriate e specifiche soluzioni. La legge di riforma dell’ordinamento scolastico, n. 53/2003, contiene elementi idonei allo sviluppo delle potenzialità di tutti gli allievi attraverso la personalizzazione dei piani di studio per la costruzione di percorsi educativi e didattici appropriati a ciascuno studente. Il Decreto Legislativo n. 76/2005 relativo al diritto-dovere all’istruzione e alla formazione, nel riprendere ed ampliare il concetto di obbligo formativo (art. 68 Legge 144/99), individua i destinatari in “tutti, ivi compresi i minori stranieri presenti nel territorio dello Stato” (comma 6 dell’art. 1). A conclusione si citano la Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 e la Circolare Ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 che indicano percorsi operativi e di intervento anche attraverso la predisposizione di appositi Piani Didattici Personalizzati. 2 AREA AMMINISTRATIVA * Le iscrizioni possono essere richieste in qualsiasi momento dell’anno scolastico (D.P.R. n. 394/99, art. 45; C.M. del 23 marzo 2000, n. 87; C.M. del 5 gennaio 2001, n. 3; C.M. del 28 marzo 2002, n. 87; C.M. del 23 dicembre 2005, n. 93). * Gli alunni privi di documentazione anagrafica o in posizione di irregolarità, vengono iscritti con riserva in attesa della regolarizzazione. L'iscrizione con riserva non pregiudica il conseguimento dei titoli conclusivi dei corsi di studio delle scuole di ogni ordine e grado. (art. 45 del D.P.R. n. 394/99). All’atto dell’iscrizione, devono essere richiesti i seguenti documenti e compilata la domanda di iscrizione predisposta dall’istituto: - PERMESSO DI SOGGIORNO (Il permesso di soggiorno viene rilasciato direttamente all’alunno straniero che abbia compiuto il 14° anno d’età, in caso contrario ad uno dei due genitori. Nell’attesa del rilascio del permesso di soggiorno, il dirigente scolastico accetterà la ricevuta della Questura attestante la richiesta) - DOCUMENTI ANAGRAFICI (carta di identità, codice fiscale, certificato di nascita, atto di cittadinanza): la recente normativa estende ai cittadini stranieri, regolarmente soggiornanti, il diritto all’autocertificazione -Leggi n. 15/68 e n. 127/97, D.P.R. n. 403/98, fermo restando il dovere di esibire il documento di riferimento, se richiesto e se reperibile agli atti di uffici italiani. In mancanza dei documenti, la scuola iscrive comunque il minore straniero, poiché la posizione di irregolarità non influisce sull’esercizio di un diritto-dovere riconosciuto. DOCUMENTI SCOLASTICI: Documenti sanitari Il documento attestante le vaccinazioni obbligatorie effettuate deve essere tradotto in italiano. Di recente è stato chiarito che i dirigenti degli istituti di istruzione statale, o non statali, sono tenuti ad accertare se sono state praticate agli alunni le vaccinazioni obbligatorie, richiedendo la presentazione della relativa certificazione. Se il minore ne è privo, la famiglia può rivolgersi ai servizi sanitari perché rilevino la situazione vaccinale ed eseguano l’intervento sanitario eventualmente necessario. In ogni caso, la mancanza di vaccinazioni non può precludere l’ingresso a scuola, né la regolare frequenza. Se il minore non è vaccinato e la famiglia dichiara di non volerlo vaccinare, il Capo d’istituto comunica la circostanza alla ASL di competenza (Circolare Ministero della Sanità e della Pubblica Istruzione del 23 settembre 1998). E’ stato, infatti, di recente chiarito che i dirigenti degli istituti di istruzione statale o non statale sono tenuti ad accertare se siano state praticate agli alunni le vaccinazioni obbligatorie, richiedendo la presentazione della relativa certificazione. Documenti formazione scolastica E’ richiesto il certificato attestante gli studi compiuti nel paese d´origine, o la dichiarazione del genitore dell’alunno o di chi ha la responsabilità del minore, attestante la classe e il tipo d´istituto frequentato. 3 AREA COMUNICATIVO-RELAZIONALE La gestione dell’accoglienza implica all’interno dell’istituto un lavoro costante di formazione del personale, attraverso gli strumenti che la scuola nella sua autonomia riterrà di adottare. Utile a tal proposito potrebbe essere un foglio informativo, tradotto nelle diverse lingue, che spieghi l’organizzazione della scuola e le diverse opzioni educative; riporti il calendario degli incontri scuola-famiglia ed una breve sintesi delle modalità di valutazione delle competenze. AREA EDUCATIVO-DIDATTICA Per l’approfondimento e la rilevazione dei dati relativi al bambino straniero ed alla sua famiglia è opportuno fissare un incontro successivo all’iscrizione che va preparato coinvolgendo tutti i soggetti interessati. E’ utile riuscire ad accertare alcuni livelli di competenze ed abilità per definire l’assegnazione alla classe. Rimane però fondamentale il criterio generale di inserire l’alunno secondo l’età anagrafica (art. 45 del D.P.R. 394/99). Slittamenti di un anno su classe inferiore vanno ponderati con molta attenzione in relazione ai benefici che potrebbero apportare e sentita la famiglia. Per un pieno inserimento è necessario che l’alunno trascorra tutto il tempo scuola nel gruppo classe, fatta eccezione per progetti didattici specifici, ad esempio l’apprendimento della lingua italiana, previsti dal piano di studio personalizzato. L’immersione, in un contesto di seconda lingua parlata da adulti e compagni, facilita l’apprendimento del linguaggio funzionale. L’insegnamento dell’italiano e altri apprendimenti linguistici Uno degli obiettivi prioritari nell’integrazione degli alunni stranieri è quello di promuovere l’acquisizione di una buona competenza nell’italiano scritto e parlato, nelle forme ricettive e produttive, per assicurare uno dei principali fattori di successo scolastico e di inclusione sociale. Gli alunni stranieri, al momento del loro arrivo, si devono confrontare con due diverse strumentalità linguistiche: la lingua italiana del contesto concreto, indispensabile per comunicare nella vita quotidiana (la lingua per comunicare) la lingua italiana specifica, necessaria per comprendere ed esprimere concetti, sviluppare l’apprendimento delle diverse discipline e una riflessione sulla lingua stessa (la lingua dello studio). La lingua per comunicare può essere appresa in un arco di tempo che può oscillare da un mese a un anno, in relazione all’età, alla lingua d’origine, all’utilizzo in ambiente extrascolastico. Per apprendere la lingua dello studio, invece, possono essere necessari alcuni anni, considerato che si tratta di competenze specifiche. Lo studio della lingua italiana deve essere inserito nella quotidianità dell’apprendimento e della vita scolastica 4 degli alunni stranieri, con attività di laboratorio linguistico e con percorsi e strumenti per l’insegnamento intensivo dell’italiano. L’apprendimento e lo sviluppo della lingua italiana come seconda lingua deve essere al centro dell’azione didattica. Occorre, quindi, che tutti gli insegnanti della classe, di qualsivoglia disciplina, siano coinvolti. E’ necessaria, pertanto, una programmazione mirata sui bisogni reali e sul monitoraggio dei progressi di apprendimento nella lingua italiana, acquisita via via dall’alunno straniero. Nella fase iniziale ci si può valere di strumenti e figure di facilitazione linguistica (cartelloni, alfabetieri, carte geografiche, testi semplificati, strumenti audiovisivi o multimediali, ecc.) promuovendo la capacità dell’alunno di sviluppare la lingua per comunicare. Una volta superata questa fase, va prestata particolare attenzione all’apprendimento della lingua per lo studio perché rappresenta il principale ostacolo per l’apprendimento delle varie discipline. In una prospettiva di globalizzazione, il plurilinguismo europeo può rispondere alle esigenze anche dei ragazzi immigrati. E’ necessario, tuttavia, che lo studente straniero che sia impegnato nelle prime fasi dello studio dell’italiano venga introdotto con equilibrata successione all’apprendimento di altre lingue. I mediatori linguistici e culturali La richiesta di mediatori linguistici e culturali in ambito educativo e scolastico si accompagna all’aumento della presenza di allievi stranieri. La formazione del personale della scuola L’educazione interculturale non è una disciplina aggiuntiva, ma una dimensione trasversale, uno sfondo che accomuna tutti gli insegnanti e gli operatori scolastici. Il pluralismo culturale e la complessità del nostro tempo richiedono necessariamente una continua crescita professionale di tutto il personale della scuola. La valutazione Per il consiglio di classe che deve valutare alunni stranieri inseriti nel corso dell’anno scolastico – per i quali i piani individualizzati prevedono interventi di educazione linguistica e di messa a punto curricolare - diventa fondamentale conoscere, per quanto possibile, la storia scolastica precedente, gli esiti raggiunti, le caratteristiche delle scuole frequentate, le abilità e le competenze essenziali acquisite. In questo contesto, che privilegia la valutazione formativa rispetto a quella “certificativa” si prendono in considerazione il percorso dell’alunno, i passi realizzati, gli obiettivi possibili, la motivazione e l’impegno e, soprattutto, le potenzialità di apprendimento dimostrate. In particolare, nel momento in cui si decide il passaggio o meno da una classe all’altra o da un grado scolastico al successivo, occorre far riferimento a una pluralità di elementi fra cui non può mancare una previsione di sviluppo dell’alunno. 5 FASI OPERATIVE PRIMA FASE: AMMINISTRATIVO- BUROCRATICO- INFORMATIVO Questa fase viene eseguita dall’incaricato della segreteria che si occupa del settore alunni: essa rappresenta il primo approccio dei genitori stranieri con l'istituzione; quindi al fine di garantire un'adeguata cura nell'espletamento di questo incontro di carattere amministrativo e informativo, si ritiene utile dotare la segreteria di moduli bilingue, onde facilitare la raccolta delle informazioni. COMPITI SEGRETERIA Iscrivere l'alunno utilizzando anche la modulistica eventualmente predisposta Acquisire l'opzione di avvalersi o non avvalersi della religione cattolica; Informare la famiglia sull'organizzazione della scuola, consegnando, se possibile, note informative nella lingua d'origine ( assicurazione, uscite, assenze, discipline, progetti, materiali necessari, presenza del genitore a scuola...); MATERIALI: Moduli d'iscrizione, in versione bilingue Scheda di presentazione dell'Istituto, brochure in versione bilingue SECONDA FASE: COMUNICATIVO- RELAZIONALE COMPITI DEL TEAM2 CHE ACCOGLIERA’ IL NUOVO ISCRITTO: Entro i primi dieci giorni o convoca il primo incontro con la famiglia e l'alunno straniero o Esamina la prima documentazione raccolta dalla segreteria all'atto dell'iscrizione o Effettua un colloquio con la famiglia nel quale raccoglie informazione su: situazione familiare, storia personale e scolastica, situazione linguistica dell'alunno o Effettua un colloquio con l'alunno e gli somministra alcuni test per la valutazione delle abilità e delle competenze linguistiche, dei bisogni specifici di apprendimento e degli interessi; o Fornisce informazioni sull’organizzazione della scuola e fa presente la necessità di una collaborazione continuativa tra scuola e famiglia. Successivamente al colloquio e ai risultati della performance linguistica, acquisito il parere del Dirigente Scolastico, propone l'assegnazione alla classe eventualmente precedente quella anagrafica, stabilita sulla scorta degli elementi raccolti durante il colloquio, tenendo conto dell’età anagrafica, dell’ordinamento degli studi del Paese di provenienza, nonché tenendo conto del numero di alunni per classe, della presenza di altri alunni stranieri e delle problematiche rilevanti nella classe. 2 Il team è composto da tutti gli insegnanti di classe per la scuola primaria, dagli insegnanti con almeno tre ore curricolari per la scuola secondaria di primo grado 6 Durante il primo mese di frequenza individua percorsi di facilitazione con il team docenti MATERIALI: traccia di primo colloquio con la famiglia (ALLEGATO A) griglia di osservazione delle competenze linguistiche per gli alunni stranieri. (ALLEGATI B1, B2, B3) TERZA FASE: EDUCATIVO- DIDATTICA Gli insegnanti che accoglieranno l'alunno in classe individueranno, sulla base delle risorse interne ed esterne disponibili, percorsi di facilitazione da attivare a livello didattico (rilevazione dei bisogni specifici di apprendimento, uso di materiali visivi, musicali, grafici per contestualizzare la lezione, modalità di semplificazione linguistica, modalità di adattamento dei programmi curriculari, istituzione di laboratori intensivi di lingua italiana) e percorsi di facilitazione relazionale (es. utilizzo di materiali nelle diverse lingue). ACCOGLIENZA L'accoglienza non può essere una fase definita nel tempo, ma dovrebbe corrispondere ad una modalità di lavoro motivante per tutti i protagonisti dell'azione educativa (genitori, alunni, docenti, collaboratori scolastici). Sarà compito degli insegnanti preparare l'accoglienza predisponendo attività mirate a : sensibilizzare la classe all'accoglienza del nuovo compagno e favorire l’inserimento dell’alunno straniero nella classe: - - informando i compagni del nuovo arrivo e creando un clima positivo di attesa dedicando del tempo ad attività di benvenuto e conoscenza preparando un’aula visibilmente multiculturale (cartelli di benvenuto nella lingua d’origine,carta geografica con segnato il Paese di provenienza…) individuando un alunno particolarmente adatto a svolgere la funzione di tutor (compagno di viaggio) dell’alunno straniero favorire la conoscenza degli spazi della scuola favorire la conoscenza dei tempi e dei ritmi della scuola rilevare i bisogni specifici di apprendimento individuare ed applicare modalità di semplificazione dei contenuti e di facilitazione linguistica per ogni disciplina, stabilendo contenuti minimi ed adattando ad essi la verifica ela valutazione informare l’alunno e la famiglia del percorso predisposto per lui dalla scuola valorizzare la cultura altra 7 ALLEGATO I livelli dell’italiano come seconda lingua secondo il Porfolio europeo LIVELLO 1 (cfr Portfolio europeo livelli P, A1, A2) o Livello Base Alfabetizzazione di base, con l’obiettivo che l’alunno acquisisca una padronanza strumentale della lingua italiana. A1 Comprende e usa espressioni di uso quotidiano e frasi basilari tese a soddisfare bisogni di tipo concreto. Sa presentare se stesso/a e gli altri ed è in grado di fare domande e rispondere su particolari personali come dove abita, le persone che conosce e le cose che possiede. Interagisce in modo semplice purché l’altra persona parli lentamente e chiaramente e sia disposta a collaborare. A2 Comprende frasi ed espressioni usate frequentemente relative ad ambiti di immediata rilevanza (Es. informazioni personali e familiari di base, fare la spesa, la geografia locale, l’occupazione). Comunica in attività semplici e di routine che richiedono un semplice scambio di informazioni su argomenti familiari e comuni. Sa descrivere in termini semplici aspetti del suo background, dell’ambiente circostante sa esprimere bisogni immediati. LIVELLO 2 (cfr Portfolio europeo livelli B1, B2) o Livello Autonomo Consolidamento delle abilità acquisite per migliorare la capacità espressiva e comunicativa, con l’obiettivo che l’alunno raggiunga una padronanza linguistica che gli consenta di esprimersi compiutamente e inserirsi nel nuovo codice comunicativo. B1 Comprende i punti chiave di argomenti familiari che riguardano la scuola, il tempo libero ecc. Sa muoversi con disinvoltura in situazioni che possono verificarsi mentre viaggia nel paese in cui si parla la lingua. E’ in grado di produrre un testo semplice relativo ad argomenti che siano familiari o di interesse personale. E’ in grado di descrivere esperienze ed avvenimenti, sogni, speranze e ambizioni e spiegare brevemente le ragioni delle sue opinioni e dei suoi progetti. B2 Comprende le idee principali di testi complessi su argomenti sia concreti che astratti, comprese le discussioni tecniche nel suo campo di specializzazione. E’ in grado di interagire con una certa scioltezza e spontaneità che rendono possibile un’interazione naturale con i parlanti nativi senza sforzo per l’interlocutore. Sa produrre un testo chiaro e dettagliato su un’ampia gamma di argomenti e spiegare un punto di vista su un argomento fornendo i pro e i contro delle varie opzioni. LIVELLO 3 (cfr Portfolio europeo livelli C1, C2) o Livello Padronanza Apprendimento della lingua per studiare con l’obiettivo che l’alunno sappia utilizzare la lingua specifica delle varie discipline. C1 Comprende un’ampia gamma di testi complessi e lunghi e ne sa riconoscere il significato implicito. Si esprime con scioltezza e naturalezza. Usa la lingua in modo flessibile ed efficace per scopi sociali, professionali e accademici. Riesce a produrre testi chiari, ben costruiti, dettagliati su argomenti complessi, mostrando un sicuro controllo della struttura testuale, dei connettori e degli elementi di coesione. C2 Comprende con facilità praticamente tutto ciò che sente e legge. Sa riassumere informazioni provenienti da diverse fonti sia parlate che scritte, ristrutturando gli argomenti in una presentazione coerente. Sa esprimersi spontaneamente, in modo molto scorrevole e preciso, individuando le più sottili sfumature di significato in situazioni complesse. 8