Corso per il riconoscimento delle erbe spontanee-2° Livello Abbadia di Fiastra, 20-21/02/2010 BORAGINACEAE Corso per il riconoscimento delle erbe spontanee-2° Livello Abbadia di Fiastra, 20-21/02/2010 Consistenza: •Sono presenti 95 generi e circa 2500 specie a livello mondiale •Ne fanno parte per la maggior parte piante erbacee, sia annuali che perenni, ma sono presenti anche arbusti o in rari casi alberi Diffusione: •Presenti in tutte le aree temperate e subtropicali, meno frequenti nelle zone temperato fredde e tropicali •Sono diffuse significativamente nell’area mediterranea •Colonizzano ambienti di vario tipo, tra cui boschi, macchie, garighe, praterie, rupi, incolti, campi coltivati, spiagge •In Italia si riscontrano un centinaio di specie suddivise tra circa 20 generi diversi Utilizzi: •Parecchie specie sono coltivate come ornamentali (generi Heliotropium, Myosotis, Pulmonaria, Lithospermum, Echium) •In diversi casi hanno valore medicinale e da alcune si estraggono coloranti (ad esempio da Alkanna tinctoria) •Tra le alimentari ricordiamo Borago officinalis, Echium vulgare, Symphytum officinale (coltivato come ortaggio) •Molte specie sono velenose Corso per il riconoscimento delle erbe spontanee-2° Livello Abbadia di Fiastra, 20-21/02/2010 Morfologia: •I fusti sono generalmente ricoperti di ispidi peli che ritroviamo anche su foglie e infiorescenze •Le foglie, molto ruvide al tatto (con qualche eccezione, come nel genere Cerinthe) per la presenza di peli formati da cellule calcarizzate o silicizzate, sono generalmente alterne o spiralate, semplici e intere, senza stipole •Le infiorescenze sono caratteristiche e portano solitamente una o più cime scorpioidi o elicoidi raddrizzantisi con la maturazione •I fiori sono di colore blu, azzurro, porpora, bianco, rosa o giallo •L’impollinazione è prevalentemente entomogama, ad opera di farfalle, mosche, vespe, api, queste ultime in particolare nelle specie con fiori penduli (Borago spp. e Symphytum spp.) Corso per il riconoscimento delle erbe spontanee-2° Livello Abbadia di Fiastra, 20-21/02/2010 Fiore: Borago officinalis •I fiori sono ermafroditi, attinomorfi o più raramente zigomorfi (in Italia nelle specie Echium spp., Anchusa arvensis e Anchusa cretica) •Il calice, gamo o dialisepalo è formato da 5 elementi dentati o lobati, generalmente persistenti e a volte in grado di accrescersi dopo l’antesi •La corolla è costituita di 5 petali che possono essere parzialmente o completamente fusi tra loro e può essere tubulosa (Cerinthe), campanulata (Anchusa), rotata (Borago, Myosotis), tubuloso-campanulata (Symphytum, Onosma), infundibuliforme (Cynoglossum, Pulmonaria) •Il tubo corollino è spesso fornito di appendici (scaglie, ciuffi o linee di peli, invaginazioni) alla fauce e qualche volta ha un anello di peli o membranoso alla base •Il gineceo ha ovario supero di 2 carpelli, ognuno con un falso setto che lo divide in 2 logge uniovulate e lo stilo è di solito semplice, ma in alcuni casi con l’apice a 2 o 4 lobi. Intorno alla base dell’ovario c’è solitamente il disco nettarifero •L’androceo è formato da 5 stami inseriti sul tubo della corolla in posizioni diverse rispetto alla parte mediana a seconda delle specie Symphytum bulbosum Corso per il riconoscimento delle erbe spontanee-2° Livello Abbadia di Fiastra, 20-21/02/2010 Frutto: •Può essere una drupa con 1 nocciolo con 4 semi, 2 noccioli con 2 semi o 4 noccioli con un seme, uno schizocarpo con 4 nucule monosperme oppure una capsula. Seme e disseminazione: •I semi possono essere provvisti o meno di endosperma e l’embrione all’interno di essi può essere diritto o ricurvo. •Si hanno varie strategie di disseminazione, tra cui quella zoocora basata sulla presenza di aculei sulla superficie delle nucule (genere Cynoglossum) e quella dipendente dai calici ispidi (genere Asperugo) •La dispersione dei semi può avvenire anche ad opera delle formiche (mirmemocoria), che sono attratte dalla presenza di elaiosomi, piccole appendici ricche di lipidi (generi Symphytum, Anchusa, Borago) Borago officinalis Cynoglossum officinale Corso per il riconoscimento delle erbe spontanee-2° Livello Abbadia di Fiastra, 20-21/02/2010 Classificazione: •Le Boraginaceae si dividono in 4 sottofamiglie: Ehretioideae, Cordioideae, Heliotropoideae, Boraginoideae •Ehretioideae e Cordioideae sono caratterizzate da habitus legnoso, stilo terminale diviso in 2 rami, ovario non lobato, frutto drupaceo. Le Ehretioideae hanno cotiledoni piatti e presenza di endosperma, le Cordioideae cotiledoni plicati e assenza di endosperma. Queste sottofamiglie sono presenti principalmente in ambiente tropicale e non si trovano in Italia •Le altre due sottofamiglie sono entrambe ben rappresentate nella flora italiana •Le Heliotropoideae sono caratterizzate da stilo corto e indiviso e da uno stimma unico. Il genere più rappresentativo è Heliotropium Cordia sinensis •Le Boraginoideae si contraddistinguono per lo stilo ginobasico (inizia alla base dell’ovario) e per l’ovario profondamente lobato. Ne fanno parte ben 106 generi, tra i quali Borago, Myosotis, Symphytum, Cynoglossum, Lithospermum Corso per il riconoscimento delle erbe spontanee-2° Livello Abbadia di Fiastra, 20-21/02/2010 Raccolta e determinazione: La determinazione è spesso difficoltosa poiché i generi si distinguono in base a caratteri poco evidenti L’elemento fondamentale per il riconoscimento è la stuttura del fiore e in particolare è importante osservare: •Il rapporto tra tubo corollino e diametro dello stesso •La simmetria della corolla (fiori attinomorfi o zigomorfi) •La dimensione e la forma dei lembi corollini •La presenza e forma di squame alla fauce della corolla •Se la corolla è eretto-patente o pendula Altri importanti caratteri sono: •La presenza o meno di spinule sui mericarpi •La presenza o meno di brattee nel punto d’inserzione delle infiorescenze Vanno raccolti possibilmente campioni completi di fiori e frutti e la determinazione deve essere fatta preferibilmente su materiale fresco, poiché campioni incompleti, ancor più se già essiccati, possono essere molto difficili da riconoscere Corso per il riconoscimento delle erbe spontanee-2° Livello Abbadia di Fiastra, 20-21/02/2010 Determinazione Tubo corollino > diametro Corolla con squame alla fauce vs Tubo corollino < diametro Corolla attinomorfa vs Corolla senza squame alla fauce Corolla a lobi ridotti vs Corolla zigomorfa vs Corolla a lobi sviluppati Corso per il riconoscimento delle erbe spontanee-2° Livello Abbadia di Fiastra, 20-21/02/2010 Boraginaceae annuali dei campi coltivati e degli incolti Heliotropium europaeum: •Pianta vellutato-tomentosa, con fusti eretti o prostrato-ascendenti •Foglie ellittico-lanceolate •Cime scorpioidi lungamente peduncolate, lineari e dense •Corolla bianca •Comune infestante delle colture annuali •Aveva applicazioni officinali nella cura delle vesciche Myosotis arvensis: •Pianta a fusti prostrati, ascendenti o eretti, robusti e ampiamente ramosi •Foglie basali oblanceolate subsessili e cauline più piccole (dalla loro forma deriva il nome del genere, Myosotis=orecchio di topo) •Infiorescenza multiflora allungata e senza brattee •Corolla a fauce gialla e lembo blu chiaro •Fusti e foglie sempre senza peli uncinati •Comune nelle colture e negli incolti Corso per il riconoscimento delle erbe spontanee-2° Livello Abbadia di Fiastra, 20-21/02/2010 Boraginaceae annuali dei campi coltivati e degli incolti Cerinthe major: •Pianta glabra •Fusto eretto, cilindrico, in alto ramoso-corimboso •Foglie sessili con base amplessicaule e apice arrotondato, con tubercoli bianchi sulla pagina superiore e setole sul margine •Corolla gialla con anello purpureo a metà, lunga 18-22 mm tubulosa e dentellata •Diffusa in tutta Italia, si trova in incolti, orti vigne, buona specie mellifera, ha proprietà diuretiche Buglossoides arvensis: •Pianta eretta e ruvida per fitti peli ricurvi appressati •Foglie erette, lanceolate e appressate al fusto •Corolla generalmente bianca e calice a pelosità biancastra, lungo più della metà del tubo corollino •I semi sono durissimi e perlacei •Ha fioritura precoce, è legata ad ambienti aridi, quali incolti, pascoli e garighe dell’area mediterranea ed ha proprietà diuretiche Corso per il riconoscimento delle erbe spontanee-2° Livello Abbadia di Fiastra, 20-21/02/2010 Boraginaceae annuali dei campi coltivati e degli incolti Borago officinalis •La borragine comune è una pianta eurimediterranea diffusa in tutta Italia •Si trova negli ambienti ruderali fino a circa 800 m di altitudine •E’ irsuta per setole patenti e ramosa in alto •Ha foglie della rosetta picciolate, ovatelanceolate e lunghe fino a 20 cm, con aspetto bolloso in corrispondenza dalle nervature •I fiori, viola, sono portati da peduncoli reclinati ed hanno tubo della corolla brevissimo e 5 petali acuminati •Le foglie giovani possono essere utilizzate a scopo alimentare, come verdura cotta o nelle zuppe, e come dolce in frittelle •Un tempo veniva comunemente coltivata, ma va comunque consumata con moderazione perché contiene alcaloidi tossici •Ha proprietà diuretica, depurativa, emolliente •Dai semi si estrae un olio (GLA=gamma linolenico) con utilizzi nutrizionali, dietetici, medicinali, cosmetici •E’ anche una ottima specie mellifera Corso per il riconoscimento delle erbe spontanee-2° Livello Abbadia di Fiastra, 20-21/02/2010 Boraginaceae delle stazioni rupestri Onosma echioides: •Vegeta su stazioni rocciose, soprattutto calcaree, e pendii aridi xerotermici •Specie a gravitazione prevalentemente mediterranea, nelle Marche la si ritrova soprattutto sui rilievi appenninici •Pianta ispida, caratterizzata da fusti lignificati alla base (camefita), foglie lanceolate e revolute, fiori tubulosi giallastri in cime scorpioidi, corolla senza squame •La radice veniva utilizzata come colorante rosso per le stoffe, è anche un’ottima pianta mellifera Corso per il riconoscimento delle erbe spontanee-2° Livello Abbadia di Fiastra, 20-21/02/2010 Boraginaceae di boschi e/o ambienti umidi Genere Symphytum: •Il nome deriva dal greco e significa “rimarginare” •Nella flora italiana si contano 5 specie, tutte nemorali o di ambiente umido •Sono piante pelose, a foglie allargate, corolle tubulose e pendule con squame acute intercalate agli stami Chiave per le 3 specie più diffuse 1.Fusti con ali su tutta la lunghezza, fiori purpurei, mericarpi lucidi ----Æ Symphytum officinale 1.Fusti senza ali, fiori bianco-giallastri, mericarpi rugosi 2.Rizoma senza tuberi subsferici, squame più brevi dei denti corollini ----Æ Symphytum tuberosum 2.Rizoma sotterraneo con tuberi subsferici distanziati, squame che si prolungano oltre i denti corollini ----Æ Symphytum bulbosum Corso per il riconoscimento delle erbe spontanee-2° Livello Abbadia di Fiastra, 20-21/02/2010 Boraginaceae di boschi e/o ambienti umidi Symphytum officinale: •Diffusa in tutta la penisola, ma nelle Marche è molto rara •Il suo habitat è costituito da boschi ripariali, prati umidi e fossi •Coltivata, le foglie possono essere consumate in insalata, il rizoma fornisce un colorante bruno, ha proprietà vulnerarie, astringenti ed emollienti Symphytum tuberosum: •E’ diffusa in tutta Italia nei boschi di latifoglie, soprattutto querceti, ostrieti e castagneti, fino a 1300 m circa •Le foglie possono essere consumate come gli spinaci Symphytum bulbosum: •Diffusa nei boschi di latifoglie, ma anche in siepi e incolti •Inizialmente considerata una forma di Symphytum tuberosum con tubo corollino abbreviato, è stata poi riconosciuta come specie autonoma •Anche le foglie di questa specie possono essere consumate come verdura Corso per il riconoscimento delle erbe spontanee-2° Livello Abbadia di Fiastra, 20-21/02/2010 Boraginaceae di boschi e/o ambienti umidi Pulmonaria apennina: •Fusti eretti e ghiandoloso-vischiosi •Foglie radicali con lamina lanceolata-ovata e cauline sessili, tutte tomentose e con caratteristiche maculature bianche •Corolla violacea e pubescente sotto l’anello di peli •Endemica dell’Appennino centro-meridionale e diffusa in boschi di latifoglie quali querceti, cerrete e faggete •Il decotto di foglie può essere utilizzato come anticatarrale Buglossoides purpureocaerulea: •Pianta a fusto eretto con peli eretto-patenti •Calice a denti lineari •Corolla azzurro-violetta •Ha semi bianchi, lucidi, lisci, che se ingoiati con acqua possono lenire disturbi delle vie urinarie •E’ distribuita in tutta Italia, in boschi caducifogli aridi o al margine di essi e in cespuglieti Corso per il riconoscimento delle erbe spontanee-2° Livello Abbadia di Fiastra, 20-21/02/2010 Boraginaceae dei pascoli montani Cynoglossum magellense: •Il nome del genere deriva dal greco e significa “lingua di cane”, alludendo alla caratteristica forma delle foglie •Pianta endemica dell’Appennino calcareo centro-meridionale, vive sui pascoli aridi dei piani alto-montano e subalpino, tra 1900 e 2700 metri di quota •Nelle Marche è abbastanza diffusa sui Monti Sibillini •E’ una camefita suffruticosa caratterizzata da fusti legnosi contorti, rami fioriferi eretti e fogliosi fino in alto, caratteristico tomento bianco con riflessi violetti •Le foglie sono dimorfe, picciolate e con lamina lanceolata le basali, sessili e lesiniformi le cauline •Fiorisce in giugno-luglio ed ha i fiori viola rossastri portati in infiorescenze a corimbo in forma di cono rovesciato Corso per il riconoscimento delle erbe spontanee-2° Livello Abbadia di Fiastra, 20-21/02/2010 Boraginaceae dei pascoli montani Solenanthus apenninus: •Ha fusti eretti ingrossati alla base ed è ricoperta di molli peli lanosi •Le foglie sono vellutate, spatolate le basali, lineari le cauline •Nell’aspetto ricorda il Cynoglossum magellense dal quale si distingue per gli stami sporgenti •I fiori rosso-vinosi sono portati in pannocchie piramidali •E’ endemica dell’Appennino centro-meridionale e vegeta tra gli 800 e i 2000 metri Myosotis alpestris: •Pianta cespugliosa con peli patenti, tranne nelle infiorescenze dove sono appressati •Il calice può presentare o meno peli uncinati •La corolla ha lembo piano ed è dapprima rosea poi azzurra •E’ diffusa sia sulle Alpi che in Appennino tra 900 e 2450 m di quota •Nell’uso popolare la pianta intera viene usata per curare disturbi agli occhi, ferite, emorragie al naso Corso per il riconoscimento delle erbe spontanee-2° Livello Abbadia di Fiastra, 20-21/02/2010 Boraginaceae dei pascoli aridi Genere Anchusa: •Comprende specie perenni a corotipo mediterraneo, diffuse in praterie, incolti e dune marittime, comunque legate ad ambiente arido •Sono caratterizzate da squame alla fauce della corolla, solitamente di colore blu-violetto Chiave per le specie diffuse in habitat di prateria 1.Corolla zigomorfa 2.Fiori all’ascella di brattee>calice ----ÆAnchusa arvensis 2.Fiori all’ascella di ----ÆAnchusa cretica brattee<calice 3.Tubo corollino ----ÆAnchusa barrelieri <=diametro 1.Corolla attinomorfa 3.Tubo corollino >diametro 4.Calice diviso al ----ÆAnchusa undulata massimo fino a metà ssp. hibryda 4.Calice diviso fin ----ÆAnchusa azurea quasi alla base Corso per il riconoscimento delle erbe spontanee-2° Livello Abbadia di Fiastra, 20-21/02/2010 Boraginaceae dei pascoli aridi Anchusa undulata ssp. hybrida •Pianta eretta alta fino a mezzo metro, ricoperta di brevi peli patenti •Ha foglie quasi intere e un pò ondulate ai margini •I fiori, dapprima rossastri, poi blu acceso, possono essere utilizzati insieme ai germogli nelle insalate •Nelle Marche è sporadica, ma diffusa più o meno in tutto il territorio Anchusa azurea •Può essere alta fino a un metro ed è coperta di setole rigide e patenti •Le foglie sono intere, le basali linearispatolate e le cauline lineari-lanceolate, tutte tomentose •I fiori, di colore azzurro-violetto, sono disposti in cime scorpioidi dense •Nelle Marche è relativamente comune •Ha proprietà emolliente, diuretica, sedativa, astringente, vulneraria Corso per il riconoscimento delle erbe spontanee-2° Livello Abbadia di Fiastra, 20-21/02/2010 Boraginaceae dei pascoli aridi Cynoglossum officinale •Pianta eretta e vellutata, con foglie morbide e tomentose, le basali picciolate e le cauline sessili •I fiori sono portati su peduncoli ricurvi alla fruttificazione e la corolla, dapprima rosea, poi azzurra, non è venata •Diffusa in Italia centro-settentrionale e Sardegna, nelle Marche è sporadica •La radice può essere utilizzata per estrarre principi attivi dalle proprietà astringente, antispasmodica e narcotica •Le foglie bollite possono essere utilizzate in cataplasmi per curare le abrasioni Cynoglossum creticum •Pianta eretta e villoso-cenerina, anch’essa con foglie inferiori picciolate e cauline amplessicauli •I fiori, inizialmente roseo-violacei, diventano poi celesti con venature blu-viola •E’ una specie mediterranea, diffusa negli i incolti e abbastanza frequente nelle Marche •La radice ha proprietà sedativa, antispasmodica ed emolliente •Le foglie possono essere utilizzate come cicatrizzanti Corso per il riconoscimento delle erbe spontanee-2° Livello Abbadia di Fiastra, 20-21/02/2010 Boraginaceae dei pascoli aridi Alkanna tinctoria •Pianta con fusti legnosi e avvolti dai resti di foglie morte •Foglie basali lineari spatolate e cauline arrotondate all’apice •Corolla azzurra con tubo > del diametro della corolla •E’ diffusa nel Mediterraneo caldo (in Italia a nord del Molise è segnalata solo in Liguria) •E’ una importante pianta tintoria: dalla radice si estrae il “rosso di alcanna” Echium italicum •Ha fusto eretto con setole pungenti portate da tubercolo verde alla base •Le foglie basali sono lineari, lunghe fino a 30 cm e ravvicinate al suolo, le cauline strettamente ellittiche •L’infiorescenza, poco ramificata, porta fiori con corolla biancastra lunga 10-12 mm •Ha acheni appuntiti come la testa di una vipera, da cui il nome generico, dal greco •Specie eurimediterranea, diffusa in tutta Italia, comune nelle Marche soprattutto negli incolti Corso per il riconoscimento delle erbe spontanee-2° Livello Abbadia di Fiastra, 20-21/02/2010 Boraginaceae dei pascoli aridi Echium vulgare •L’erba viperina è una pianta bienne ed irsuta, portante sia peli brevi e densi che setole patenti ed allungate inserite su tubercolo •Ha foglie basali in rosetta, appressate al suolo e lineari spatolate, portanti setole tubercolate e brevi peli molli •L’infiorescenza è poco ramosa o spiciforme •La corolla blu-viola è evidentemente zigomorfa e gli stami sporgono da essa •Le foglie tenere possono essere consumate come insalata, oppure vanno cotte come gli spinaci •Le sommità fiorite possono essere utilizzate in infuso come anti-infiammatorio •L’infuso di foglie può avere utilizzo tonico, diuretico, febbrifugo, calmante della tosse •E’ una ottima specie mellifera •E’ presente in tutta Europa e nelle Marche è comune in ambienti sinantropici, quali margini di strade, incolti, ambienti ghiaiosi