Carpino bianco Caratteristiche morfologiche Albero alto 10-12 metri con fusto eretto. Corteccia liscia, di colore grigio cenere. Chioma densa, ovale ed allungata. Aspetti botanici Foglie di forma ovato oblunga di (4-10 x 2,5-5) cm., con margine doppiamente seghettato. Pianta monoica. Il frutto è un achenio ovoidale protetto da brattee fruttifere trilobate. Apparato radicale superficiale. Areale Pianta originaria dell’Europa centrale. In Italia si ritrova lungo l’arco Alpino e nell’Appennino centrosettentrionale (meno frequentemente in quello meridionale). Specie sciafila che predilige i terreni sciolti e profondi. In Basilicata è presente nei boschi di latifoglie decidue presso i Comuni di Muro Lucano, Potenza, sul massiccio del Pollino, sul M.te Arioso e sul M.te Volturino. Utilizzo principale Legno di colore bruno-rosso chiaro, duro e pesante, solitamente destinato alla combustione od alla produzione di piccoli utensili. 30 Famiglia: CORILACEE Genere: CARPINUS Carpinus betulus European hornbeam Curiosità Il nome deriva dal celtico car (legno) e pen (testa), ovvero legno atto a fare i gioghi per i buoi; specie miglioratrice del terreno; difficilmente forma boschi puri e, di norma, si trova associato al faggio ed al cerro. 31 Carpino nero Caratteristiche morfologiche Albero alto 15-20 metri con fusto eretto. Corteccia screpolata in età adulta, di colore rossastro tendente al nero. Chioma meno espansa del Carpino bianco, di forma conico-allungata. Aspetti botanici Foglie di forma ovale ed acuminata, con margine doppiamente seghettato più evidente che nel C. bianco, lucide sulla pagina superiore e finemente pelose sulle nervature della pagina inferiore. Pianta monoica. Il frutto è un achenio (di 4-5 mm) liscio. Apparato radicale superficiale. Areale Pianta originaria dell’Europa meridionale. In Italia vegeta lungo il basso arco Alpino e nell’Appennino. Specie termofila, mediamente esigente nei confronti della luce (sciafila in gioventù), non ha esigenze particolari nei confronti del terreno. In Basilicata è presente nei boschi di latifoglie decidue, spesso associato alla roverella. Si ritrova presso Potenza, Balvano, Muro Lucano, San Severino Lucano (bosco Magnano). 32 Famiglia: CORILACEE Genere: OSTRYA Ostrya carpinifolia Hop hornbeam Utilizzo principale Legno di colore rossiccio, poco durevole, solitamente destinato alla combustione od alla produzione di piccoli utensili. 33 Castagno Caratteristiche morfologiche Albero con portamento maestoso alto 15-30 metri e con diametro anche di 6-8 metri. Fusto dritto ed a rapida ramificazione. Corteccia liscia (che tende a fessurarsi con l’età), di colore grigio-olivastro e con lenticelle biancastre dalla forma tondeggiante sui rami più giovani. Chioma espansa e rotondeggiante. Aspetti botanici Foglie di (12-20 x 3-6) cm., di colore verde intenso sulla pagina superiore, di consistenza coriacea e dentellate ai margini. Pianta monoica (i fiori femminili, alla base di quelli maschili, sono protetti da un involucro squamoso che dopo la fecondazione darà origine al “riccio”). Frutti (“acheni” recanti 2-3 castagne) protetti da un involucro liscio e coriaceo di colore bruno-scuro. Apparato radicale sviluppato ma non molto profondo. Areale Originario dell’Europa sud-orientale, in Italia si ritrova lungo il piano medio-montano dell’Appennino, le prealpi e le Alpi, laddove sono presenti favorevoli condizioni podologiche (terreni leggeri, freschi e sciolti) e climatiche (è una specie mesofila nei riguardi di temperature ed umidità e moderatamente eliofila). 34 Famiglia: FAGACEE Genere: CASTANEA Castanea sativa Chestnut In Basilicata è presente nella Provincia di Potenza, in particolar modo lungo le pendici del M.te Vulture e nei comuni di Pignola, Tito, Calvello, oltre che nel Parco regionale di Gallipoli-Cognato e Piccole Dolomiti lucane e nel lagonegrese. Utilizzo principale Legno mediamente pesante, con alburno e durame differenziati che tende, però, a spaccarsi; è destinato alla produzione di paleria, di mobili rustici ed in falegnameria. Curiosità Il nome deriva da Kastanis, città dell’antico Ponto, regione della Turchia sul Mar Nero, dove i castagni erano particolarmente numerosi; i semi ricavati dalle “castagne” rappresentano un apprezzato alimento; il castagno è molto ricco di tannino (elevato potere astringente); dalla corteccia lo si estrae per la concia delle pelli; sempre dalla corteccia si ricava un infuso utile per gargarismi (contro le piccole ulcere); dalle foglie si ricava un infuso utilizzato per le infezioni dell’apparato respiratorio; vive anche 500 anni. 35 Cedro dell’Atlante Caratteristiche morfologiche Grande albero alto sino a 50 metri e capace di raggiungere diametri di 1,5 metri. Corteccia liscia e lucente, di colore grigio chiaro in età giovanile, tende a screpolarsi con il passare del tempo. Portamento slanciato ed elegante negli esemplari giovani, con chioma espansa in quelli adulti. Aspetti botanici Aghi lunghi 1,5-2,0 cm e riuniti a ciuffetti (di oltre 40) sui brachiblasti. Strobili di colore bruno ed eretti (hanno una caratteristica conformazione a “botte”). Areale Specie originaria del nord Africa, si è diffusa in Europa nel secolo scorso sia come pianta ornamentale che come essenza forestale. Il cedro dell’Atlante cresce su svariati terreni (anche sterili). Specie eliofila in grado di sopportare la siccità estiva, è comunque legata a una certa umidità e teme i geli prolungati. Si distingue dal cedro del Libano (alquanto simile nel portamento) per la chioma conica degli esemplari adulti e per gli aghi più corti. In Basilicata è impiegato come pianta ornamentale. 36 Famiglia: PINACEE Genere: CEDRUS Cedrus atlantica Atlas cedar Utilizzo principale Il legno, di colore bruno e tenero, è molto odoroso e durevole, nonchè resistente agli agenti atmosferici. Curiosità Il cedro dell’Atlante e quello del Libano sono specie interfeconde e generano ibridi di difficile differenziazione. 37 Cedro Deodara Caratteristiche morfologiche Grande albero alto sino a 70 metri e capace di raggiungere diametri di 3,5 metri. Rami principali piuttosto esili e suborizzontali. Chioma piramidale e con cima ricurva sin da giovane. Aspetti botanici Aghi lunghi 2,5-5,0 cm, non rigidi e riuniti a ciuffetti sui brachiblasti. Strobili grandi 7-12 cm, di colore bruno, ovoidali ed eretti (hanno una caratteristica conformazione a “botte”). Areale Specie originaria dell’Hymalaya, si è diffusa in Europa nei primi del ‘900 come pianta ornamentale. Il cedro Deodara è abbastanza esigente nei confronti del terreno. Specie igrofila e lucivaga (anche se con minori esigenze di luce rispetto all’Atlantica). In Italia ha dato buoni risultati nella zona del castagno (con trasgressioni inferiori e superiori). In Basilicata è presente come pianta ornamentale. Utilizzo principale Il legno è di buona qualità e molto durevole. 38 Famiglia: PINACEE Genere: CEDRUS Cedrus deodara Deodar cedar Curiosità Nella sua zona d’origine è noto come “albero degli dei”, circostanza legata sia al portamento maestoso che alla immarcescibilità del suo legno, utilizzato per realizzare i sarcofagi delle mummie. 39