TITOLO X – D.LGS. 81/08
Esposizione ad agenti biologici
CAMPO DI APPLICAZIONE
si applica a tutte le attività lavorative nelle quali
vi è il rischio di esposizione ad agenti biologici.
D. Lgs 81/08
Titolo X – Esposizione ad agenti biologici
ALLEGATO XLIV
• attività in industrie alimentari;
• attività in agricoltura;
• attività nelle quali vi è contatto con animali e/o
prodotti di origine animale;
• attività nei servizi sanitari, comprese le unità di
isolamento e post mortem;
• attività nei laboratori clinici, veterinari e diagnostici,
esclusi i laboratori di diagnostica microbiologica;
• attività in impianti di smaltimento rifiuti e raccolta di
rifiuti speciali potenzialmente infetti;
• attività negli impianti per la depurazione delle acque
di scarico.
L’esposizione a microrganismi potenzialmente
patogeni riguarda anche attività zootecniche,
allevamenti
di
animali,
disinfezione
e
disinfestazione, macelli e ambulatori veterinari.
Tali attività espongono al rischio di contrarre
infezioni trasmesse dagli animali.
(zoonosi)
AGENTI DELLE MALATTIE INFETTIVE
UMANE ED ANIMALI
BATTERI:
Brucella,
E.
coli,
M.
tubercolare,
Coxiella,
Salmonella, Streptococco, ecc.
VIRUS: V. newcastle, V. rabbia, V. nodulo mungitori,
influenza aviaria, ecc.
PARASSITI: Echinococco, Tenia, Ascaridosi, Trichinella, ecc.
FUNGHI, MUFFE, LIEVITI: Tricophyton, Microsporum, Histop
asma, ecc.
Altri non convenzionali: es. BSE
CLASSIFICAZIONE DEGLI AGENTI
BIOLOGICI
Gli agenti biologici vengono classificati in 4
gruppi ordinati in modo crescente in base al
rischio di infezione.
CARATTERISITICHE DI PERICOLOSITA’
CONSIDERATE NELLA CLASSIFICAZIONE
INFETTIVITA’:
INFETTIVITA’: capacità di un microrganismo di penetrare e
di moltiplicarsi nell’ospite.
nell’ospite.
PATOGENICITA’:
PATOGENICITA’: capacità di produrre malattia a seguito di
infezione.
infezione.
TRASMISSIBILITA’:
TRASMISSIBILITA’: capacità di un microrganismo di essere
trasmesso da un soggetto infetto ad un soggetto suscettibile.
suscettibile.
NEUTRALIZZABILITA’:
NEUTRALIZZABILITA’:
disponibilità
di
efficaci
misure
profilattiche per la prevenzione della malattia o terapeutiche
per la sua cura.
cura.
GRUPPO 1: scarsamente patogeni.
GRUPPO
2:
patogeni,
poco
trasmissibili,
disponibili misure profilattiche e terapeutiche.
GRUPPO 3: altamente patogeni, trasmissibili,
disponibili misure profilattiche e terapeutiche.
GRUPPO
4:
infettanti,
non
altamente
patogeni,
disponibili
profilattiche e terapeutiche.
efficaci
altamente
misure
BATTERI
GRUPPO
PARASSITI
GRUPPO
Brucella abortus
3
Ascaris suum
2
Brucella melitensis
3
Echinococcus granulosus
3
Brucella suis
3
Echinococcus
multilocularis
3
Campylobacter spp
2
Fasciola haepatica
2
Clostridium tetani
2
Leishmania spp
2
Coxiella urnetii
3
Taenia saginata
2
Leptospira interrogans
2
Taenia solium
2
Listeria monocytogenes
2
Toxoplasma gondii
2
Mycobacterim
tubercolosis
3
Trichinella spiralis
2
Salmonella
2
Ascaris suum
2
Streptococcus spp
2
Echinococcus granulosus
3
VIRUS
GRUPPO
FUNGHI
GRUPPO
Virus respiratorio sinciziale
2
Cryptococcus neoformans
2
Virus della febbre della valle
del Rift
3
Histoplasma capsulatum
3
Virus della malattia di
Newcastle
2
Microsporum spp
2
Virus del nodulo dei mungitori
2
Tricophyton spp
2
Virus della stomatite
vescicolosa
2
Virus della rabbia
3
Virus dell’influenza aviaria
H5N1
3
2
AGENTI NON
CONVENZIONALI
Malattia di CreutzfeldCreutzfeld-Jacob
3
ZOONOSI DEI SUINI RILEVATE AL MACELLO
(si tratta di animali provenienti al 97% dalla Lombardia e Nord Italia)
Zoonosi suini
Anno 2001
Capi macellati 3.732.640
Anno 2002
Capi macellati 3.753.838
Leptospirosi
28.213
40.634
Tubercolosi
298
368
Mal rossino
266
203
Rogna
80
279
Idatidosi
5
45
Micosi
-
23
da Osservatorio epidemiologico veterinario Regine Lombardia
MATERIALE BIOLOGICO
POTENZIALMENTE INFETTANTE
aria espirata
saliva
rigurgito gastrico
cute
latte
urina
feci
invogli fetali
sangue
Taglio del cordone ombelicale
Taglio della coda
Castrazione dei maschi
Taglio dei denti
Tatuaggio, vaccinazioni, parti, pulizia dei ricoveri, ecc…
ZOONOSI TRASMESSE DAI BOVINI
AGENTE BIOLOGICO
Brucella abortus
FONTI DI RISCHIO
placenta, feti e invogli fetali, latte ed
attrezzature contaminate
Mycobacterium avium,
bovis, tubercolosis
Feci, pulviscolo contaminato
Echinoccoccosi
Escrementi, visceri infetti
Lysteria monocytogenes
Letame
Dermatomicosi
Contatto cutaneo
Clostridium tetani
Terreno o feci contaminate dalle spore
Salmonella
Feci, acque di scarico contaminate
ZOONOSI TRASMESSE DAI SUINI
AGENTE BIOLOGICO
Brucella suis
Mycobacterium
avium, bovis,
tubercolosis
Leptospira spp
Erysipelothrix
rhusiopathiae
Streptococcus suis
Clostridium tetani
FONTI DI RISCHIO
placenta, feti e invogli fetali, aerosol
contaminato, (mammella)
Feci, visceri infetti
Urine, visceri (rene, vescica), acque,
attrezzature contaminate
Lesioni cutanee e visceri infetti
Visceri (faringe, laringe, tonsille), muco
contaminato
Terreno o feci contaminate dalle spore
NORME PREVENTIVE DI CARATTERE GENERALE
Collaborazione e responsabilizzazione del
veterinario ufficiale:
ufficiale acquisizione dei dati
epidemiologici sulle patologie zoonosiche.
Utilizzare
individuare
produttivo
le
competenze
i
punti
critici
veterinarie
del
per
processo
MISURE DI IGIENE COLLETTIVA
STRUTTURE E IMPIANTI
i
ricoveri
devono
essere
dotati
di
adeguate finestrature apribili per ridurre
l’inquinamento microbico ambientale e
indispensabili in caso di disinfezione e
disinfestazione
MISURE DI IGIENE COLLETTIVA
STRUTTURE E IMPIANTI
i materiali utilizzati per la costruzione dei
ricoveri devono poter essere puliti e disinfettati
le attrezzature per la somministrazione di
mangimi e acqua devono essere costruite,
installate e mantenute in modo da ridurre al
minimo le possibilità di contaminazione degli
alimenti
MISURE DI IGIENE COLLETTIVA
STRUTTURE E IMPIANTI
in caso di focolaio deve essere possibile
la
filtrazione
dell’aria
emessa
dall’impianto di ventilazione
i locali di ricovero devono essere dotati
di adeguata illuminazione artificiale
privilegiare l’alimentazione meccanizzata
MISURE DI IGIENE COLLETTIVA
PROCEDURE
adottare procedure per la gestione
dei rifiuti di origine animale, con
particolare riguardo per i sequestri
sanitari effettuati dal veterinario
evitare il sovraffollamento di animali
MISURE DI IGIENE COLLETTIVA
PROCEDURE
stabilire protocolli per pulizia, disinfezione e
disinfestazione
procedure
dell’allevamento
differenziate
quotidiane,
per
settimanali,
con
operazioni
periodiche,
straordinarie, ecc.
applicare
la
profilassi
zoonosiche negli animali
delle
malattie
MISURE DI IGIENE COLLETTIVA
PROCEDURE
i ricoveri e le attrezzature devono essere
puliti e disinfettati accuratamente ad ogni
fine ciclo, avendo cura di effettuare il
“vuoto sanitario” per almeno 10 giorni
prima della disinfezione finale
le attrezzature e gli utensili utilizzati a
contatto con gli animali devono essere
puliti e disinfettati in modo da prevenire le
infezioni incrociate o lo sviluppo di
organismi infetti
MISURE DI IGIENE COLLETTIVA
PROCEDURE
concordare con il Veterinario Ufficiale
procedure
per
la
segnalazione
immediata al SPSAL e al RSPP
interno
rilevate
di
patologie
zoonosiche
DISINFEZIONE
di tutte le misure di profilassi sanitarie è
indubbiamente la più importante
1^ fase – Pulizia
2^ fase – Vuoto sanitario
3^ fase - Disinfezione
DISINFEZIONE
1^ fase – PULIZIA
(la pulizia è indispensabile premessa per una buona
disinfezione)
• allontanare gli animali
• rimuovere il materiale organico della lettiera e degli scarti degli
animali stessi
• lavare a fondo le pareti, il pavimento e le attrezzature fisse,
provvedendo, se necessario, al loro raschiamento
• lavare con l’azione di un detergente e con l’impiego di un getto
d’acqua in pressione
DISINFEZIONE
2^ fase – VUOTO SANITARIO
(fase indispensabile per interrompere la carica microbica)
• durata di almeno 10 giorni
• finestre e porte devono rimanere aperte
• sole e luce per un’azione battericida
DISINFEZIONE
3^ fase – DISINFEZIONE
Le operazioni di disinfezione negli allevamenti
vengono
effettuate
normalmente
con
l’applicazione di sostanze liquide a base di sali
quaternari d’ammonio, derivati del cresolo e
fenolo, ipoclorito, ecc., che vengono spruzzate
con apposite pompe a pressione.
DISINFESTAZIONE
LOTTA AGLI INSETTI
Soprattutto alle mosche, si conduce
spruzzando insetticidi (esteri fosforici,
carbammati, ecc.) sulle strutture
esterne all’allevamento (pareti, bordi
delle finestre, ecc.) per evitare il
contatto con gli animali allevati.
DISINFESTAZIONE
LOTTA AGLI UCCELLI
Dovrebbe
essere
condotta
per
impedire
la
contaminazione
dei
mangimi preparati per gli animali.
Ciò può avvenire con l’utilizzazione di
reti protettive e strutturando gli edifici in
modo da limitare l’accesso dei volatili.
Deve essere evitata la stabulazione
all’aperto.
DERATTIZZAZIONE
LOTTA AI RATTI
Viene spesso condotta da ditte
specializzate, ma un buon allevatore
può raggiungere autonomamente lo
scopo se possiede i criteri di base per
la lotta.
Utilizzo di esche topicide poste in
contenitori
che
prevengano
la
dispersione ambientale e permettano
l’accesso ai ratti ma non agli altri
animali.
DERATTIZZAZIONE
LOTTA AI RATTI
I contenitori vengono posti in punti di
passaggio dei ratti (tubature, muretti di
separazione, mangimificio, tombini,
ecc.)
Un’operazione ben condotta deve
prevedere una mappa delle esche, un
controllo del consumo e una relazione
periodica.
DERATTIZZAZIONE
LOTTA AI RATTI
Le esche vanno trattate con guanti.
DIFESA PASSIVA PER
MOLTIPLICAZIONE:
MOLTIPLICAZIONE
RIDURRE
LA
eliminare gli spazi a loro favorevoli (chiusura
di cunicoli e passaggi, apposizione di griglie
sugli scarichi, ecc.) ed evitare inutili
spargimenti di mangime.
MISURE DI IGIENE PERSONALE
dotazione servizi igienico-sanitari
fare la doccia a ogni fine turno di lavoro
lavarsi frequentemente le mani
lavare gli stivali
verificare costantemente l’assenza di ferite
non mangiare, bere o fumare durante il lavoro
MISURE DI IGIENE PERSONALE
utilizzare fazzoletti monouso
indossare sempre guanti protettivi
indossare sempre indumenti protettivi
depositare gli indumenti di lavoro in
appositi armadi
gli indumenti non devono essere
trasportati e lavati presso le abitazioni
i DPI devono essere regolarmente
controllati, puliti e disinfettati