ARPA EMILIA - ROMAGNA SEZIONE DI FORLÌ - CESENA BIOMONITORAGGIO OZONO TROPOSFERICO PREMESSA Tra gli elementi che vengono monitorati come inquinanti è compreso anche l’ozono; l’esposizione ripetuta a tale sostanza, può infatti provocare nell’uomo danni permanenti ai polmoni (tra i sintomi: tosse, dolori toracici ed anche bronchiti e efisemi). Il monitoraggio può essere effettuato con metodi chimici e con metodi biologici (Biomonitoraggio). L’ozono danneggia le piante limitandone la capacità di produrre e accumulare le proprie riserve, rendendole più sensibili a malattie, attacchi di insetti e altri inquinanti. Diverse piante evidenziano, in seguito ad esposizione prolungata ad ozono, danni fogliari più o meno rilevanti e possono perciò essere impiegate come utili indicatori biologici nel monitoraggio dei livelli di ozono troposferico. Queste piante risultano particolarmente utili laddove non sia possibile utilizzare centraline meccaniche per il monitoraggio dell’ozono. Si possono distinguere: - piante “sentinella”, geneticamente uniformi, di rapida crescita, generalmente erbacee e annuali - piante “rilevatore”, a crescita lenta e spontanea nella zona di studio, costituite generalmente da alberi e arbusti che rispondono più lentamente alla presenza di ozono con sintomi rilevabili solo nella tarda stagione di crescita (Manning, 1996). L’uso di metodiche di rilevazione dell’ozono troposferico, al suolo, con piante vascolari (bioindicatori), dopo notevoli sperimentazioni a livello internazionale e nazionale, è ormai un fatto consolidato che ha assunto rilevanza scientifica. In ambito nazionale è in corso di standardizzazione una metodica ufficiale sotto le direttive dell’agenzia nazionale prevenzione ambiente (ANPA ). BIOMONITORAGGIO Il termine biomonitoraggio comprende le procedure che utilizzano esseri viventi per trarre informazioni sullo stato dell’ambiente. Per la valutazione della presenza di ozono vengono utilizzate due cultivar americane di tabacco, una sensibile ( Bel w 3 ) e una meno sensibile ( Bel B ). Il tabacco BEL W3 (Nicotiana tabacum L.) è un bioindicatore dell’ozono utilizzato in tutto il mondo e il danno folgiare osservabile su di esso è il primo indicatore di un problema legato all’ozono (Heck et Al., 1964 – Heck e Heagle, 1970, Guderian et al., 1985 – Haggestad, 1991). La risposta di BEL W3 alla presenza di ozono è rapida è infatti sensibile all’esposizione all’ozono a basse concentrazioni e per brevi tempi (quattro (4) ore sono sufficienti per registrare un danno fogliare), ma si verifica solo nei primi stadi di sviluppo della pianta. Per questo motivo è necessario coltivare le piante che saranno utilizzate come bioindicatori in un’atmosfera completamente priva di ozono, e sostituire spesso le piante nei siti di monitoraggio. Oggi, le piante di tabacco BEL W3 sono diventate i bioindicatori standard per l’ozono La seconda pianta (BEL B) risponde solo a concentrazioni di ozono ambientali superiori a quelle di BEL W3 e si dimostra quindi utile per un’analisi comparativa dei dati rilevati con BEL W3. Infatti, se entrambe le cultivar, cresciute nella stessa zona di studio, non dimostrano danni rilevabili, si può affermare che la concentrazione di ozono è bassa; se il danno è presente solo in BEL W3 si avrà una situazione intermedia, mentre con danni presenti in entrambe le cultivar la concentrazione di ozono sarà più alta (Manning e Feder, 1980). Il biomonitoraggio consiste nel rilevamento del danno subito dalle foglie delle piante di tabacco in seguito ad esposizione ad ozono (metodo Ashmore M.R. 1980). Questo metodo di ricerca, rispetto alle tecniche tradizionali realizzate con centraline mobili o fisse, presenta diversi vantaggi: costi di gestione limitati (materiali e allestimento); possibilità di coprire, con facilità, vaste zone e territori diversificati; elevata sensibilità delle piante (più sensibili degli animali agli inquinanti) CARATTERISTICHE DELLE CULTIVAR Cultivar BEL W3 – Varietà di tabacco americano sensibile agli effetti dell’ozono solo nei primi stadi di sviluppo. sensibilità all'ozono: evidenti sintomatologie fogliari si presentano quando la concentrazione dell'inquinante supera soglie di 40-50 ppb (parti per 10-9, in volume) per esposizioni della durata di 4-5 ore, valori che sono ben al di sopra del background naturale. tipicità e specificità dei sintomi: si presentano sotto forma di aree necrotiche tondeggianti delle dimensioni iniziali di alcuni millimetri, presenti su entrambe le pagine fogliari, con localizzazione internervale e con evoluzione temporale sia nella disposizione (dall'apice alla base della lamina nelle foglie in espansione) che nel colore (virante dal grigio scuro delle lesioni fresche all'avorio di quelle mature correlazione tra intensità del danno fogliare e dose di ozono, alla quale le piante sono esposte, espressa secondo diversi descrittori matematici; buona resistenza ad altri fattori di stress. Cultivar BEL B risponde solo a concentrazioni ambientali di ozono superiori a quelle di BEL W3 e si dimostra quindi utile per un’analisi comparativa dei dati rilevati con la stessa. Infatti, se entrambe le cultivar, cresciute nella stessa zona di studio, non dimostrano danni rilevabili, si può affermare che la concentrazione di ozono è bassa; se il danno è presente solo in BEL W3 si avrà una situazione intermedia, mentre con danni presenti in entrambe le cultivar la concentrazione di ozono sarà più alta (Manning e Feder, 1980). DISTRIBUZIONE E LOCALIZZAZIONE DELLE STAZIONI DI RILEVAMENTO Per consentire un adeguato trattamento statistico dei dati e per facilitare il confronto tra studi diversi Arpa FC attua il campionamento sistematico di una ben individuata porzione di territorio collocando le bio-centraline nella medesima posizione per consentire di ottenere dati poliennali omogenei che riducano le sorgenti locali di disturbo e per non compromettere la rappresentatività delle stazioni. Di seguito sono riportate le coordinate UTM delle stazioni. STAZIONE COORD. UTM X COORD. UTM Y Scardavilla 743690 892548 Forlì 742460 900870 Cesena 759140 892875 Cesenatico mare 771550 900660 Cesenatico città 772160 899755 METODOLOGIA Metodica operativa Piante adulte della cultivar americana di tabacco Bel-W3 vengono utilizzate per il rilievo settimanale dell'intensità dei sintomi fogliari dovuti all'ozono tramite esposizione per quattro settimane all'aria ambiente (nel periodo da giugno a settembre compreso), in parallelo con piante adulte della cv. Bel-B che sono impiegate come "controllo interno". Metodo di coltura delle piante Semi di tabacco delle cv. Bel-W3 e Bel-B acquisiti in America sono coltivate, in assenza di ozono, a temperatura ed umidità controllate per quaranta giorni sino a quando non hanno sviluppato quattro-sei foglie di dimensioni superiori a 6 cm. Le piante sono trasferite nelle stazioni di rilevamento. Stazione-tipo: in ogni stazione si pongono sei piante della cv. Bel-W3 e tre di Bel-B mantenendo le piante al riparo dalla radiazione solare diretta, dai venti e da eventuali episodi di vandalismo. Allo scopo si crea una centralina configgendo nel terreno 4 pali dotandoli di rete ombreggiante (fattore di ombreggiamento: 75%) come tetto e rete protettiva come recinzione. La stazione è dotata di tabella informativa. Sostituzione delle piante: dopo quattro settimane le piante vengono sostituite con piantine nuove. Identificazione dei sintomi: sono considerate determinate dall’ozono le aree necrotiche tondeggianti del diametro di alcuni millimetri, di colore virante dal grigio delle lesioni fresche al bianco-avorio di quelle mature, presenti su entrambe le pagine fogliari e con localizzazione internervale. Valutazione dei sintomi: sono effettuate in situ a cadenza settimanale (sempre nello stesso giorno); contando il numero di foglie presenti su ogni pianta e registrando, su apposita scheda, la percentuale di superficie necrotizzata per ciascuna foglia. Calcolo dell'Indice di Danno Fogliare (IDF) IDF = Σ N n ( D t –D t-1 ) / N dove: n = numero progressivo della foglia dal basso verso l'alto; N = numero totale delle foglie valutate; Dt = danno fogliare alla fine della settimana considerata; Dt-1 = danno fogliare alla fine della settimana precedente. Stazioni e aree territoriali monitorate I punti di monitoraggio individuati per il 2000 sono cinque (5), quattro (4) nel territorio urbano della provincia di FC uno (1) nel bosco di Scardavilla RISULTATI Sebbene dal danno fogliare non sia possibile ricavare direttamente la concentrazione dell’ozono, è evidente che in tutte le stazioni si sono registrati i picchi più alti di tutta la stagione nelle prime settimane di giugno e durante tutto il mese di agosto. L’andamento del danno fogliare in BEL B è spesso confrontabile con quello di BEL W3, fattore che indica una concentrazione relativa di ozono piuttosto elevata. Solo in alcuni casi e per brevi periodi si è registrato un danno maggiore in BEL B che in BEL W3 dovuto evidentemente alla sinergia di diversi fattori ambientali che hanno gravato maggiormente sulla cultivar meno sensibile all’inquinante. Cesenatico BEL W3 Cesena BEL B BEL W3 BEL B 2 3 1,8 2,5 1,6 1,4 1,2 IDF IDF 2 1,5 1 0,8 0,6 1 0,4 0,5 0,2 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 1 17 2 3 4 5 6 7 8 10 11 12 13 14 15 16 17 Grafico n° 2 Grafico n° 1 Scardavilla Forlì BEL W3 BEL W3 BEL B 1,4 3 1,2 2,5 1 BEL B 2 IDF 0,8 IDF 9 Settimane Settimane 1,5 0,6 1 0,4 0,5 0,2 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 1 2 3 Grafico n° 3 4 5 6 7 8 9 10 Settimane Settimane Grafico n° 4 11 12 13 14 15 16 17