Sottoprogetto 2 - Produzione di legno fuori foresta 2.1. - Arboricoltura da legno con specie di pregio e cicli produttivi medio lunghi 2.1.5 - Variazione della concentrazione di azoto nelle foglie di Juglans regia L. e nelle lettiere in impianti puri e consociati con specie azotofissatrici Effetti della consociazione con specie azotofissatrici in impianti di Juglans regia L. Relazioni tra lo sviluppo delle piante e disponibilità di azoto A. Tani*, A. Maltoni*, R. Mari**, B. Mariotti* PREMESSA MATERIALI E METODI Da alcuni anni è sempre più frequente la realizzazione di impianti con latifoglie a legname pregiato consociati con specie azotofissatrici e non. Scopo della presente indagine è quello di contribuire a chiarire i meccanismi attraverso i quali la consociazione esplica il suo positivo effetto, come messo in luce in alcuni lavori italiani e stranieri; pur avendo il ragionevole sospetto che questo possa dipendere da una serie di concause e complesse interazioni, ci è sembrato importante analizzare gli aspetti relativi alla disponibilità di N. L’AMBIENTE DI STUDIO L’indagine è stata condotta negli impianti del complesso minerario ENEL, in località S. Barbara (Figline Valdarno - AR). Clima - La temperatura media annua è di 13 °C; la piovosità media annua è pari a 940 mm (stazione pluviometrica Poggio al Vento, Cavriglia AR; periodo di osservazione 1965-1991). Zona del Lauretum, II tipo, sottozona fredda. Le indagini si sono concentrate su due diversi aspetti: Suoli - Di origine alloctona (discariche di miniera), estremamente eterogenei. Le analisi effettuate prima dell’impianto delle parcelle hanno evidenziato 44% di limo, 30% di argilla, 26% di sabbia (argilloso limoso), pH subacido e contenuto di N variabile da 0.4 a 1%. 1 - Valutazione della disponibilità di N al suolo e nelle foglie di noce comune 2 - Analisi delle caratteristiche dimensionali e architetturali delle piante di noce Si è infine proceduto all’analisi delle relazioni tra disponibilità di N e sviluppo delle piante di noce. Fig. 1 - Particolare della parcella sperimentale relativa alla tesi 2 Ø noce comune allevato in purezza, sesto di impianto 3x3 m (tesi 1) Ø noce comune consociato con ontano napoletano (50%), sesto di impianto 3x3 m (tesi 2) Di seguito si riportano i risultati parziali dell’indagine ancora in corso. Schema di impianto delle tesi 2 e 4 Ø noce comune consociato con ontano napoletano (75%), sesto di impianto 3x3 m (tesi 3) Ø noce comune consociato con robinia (50%), sesto di impianto 3x3 m (tesi 4) Ø noce comune consociato con robinia (75%), sesto di impianto 3x3 m (tesi5) Le tesi sono ospitate in parcelle elementari contigue. RISULTATI •Disponibilità di N – Il confronto fra la tesi 1 e le altre evidenzia una generale maggiore disponibilità di N, per le piante di noce, allevate in consociazione. Entrambe le specie azotofissatrici impiegate contribuiscono ad un apprezzabile aumento della concentrazione di N nelle foglie di noce. Schema di impianto delle tesi 3 e 5 •Noce puro (tesi 1) – Piante di scarso sviluppo longitudinale e diametrale. Fusti molto rastremati. •Noce e ontano (tesi 2 e 3) – Le piante di noce risultano più alte e di maggiore diametro, soprattutto nella parcella a maggiore partecipazione di ontano. Gli elevati valori del rapporto H/D evidenziano piante poco rastremate (vedi figura inserita in tab. 1). Le chiome assumono un aspetto tendenzialmente più fastigiato in virtù di un angolo di inserzione dei rami minore rispetto alle altre tesi. •Studio delle correlazioni - I dati riportati in tab. 2, relativi ad un sottocampione di 22 piante delle tesi 1, 2 e 3, evidenziano elevati, positivi e significativi valori di r fra caratteri dimensionali e di conformazione dei fusti, da un lato, e concentrazione di N, dall’altro. In particolare la maggiore disponibilità di N sembra incentivare lo sviluppo diametrale del fusto soprattutto nelle porzioni più elevate (r progressivamente crescente da D0 a D3,5). •Noce e robinia (tesi 4 e 5) – Nonostante le analisi fogliari evidenzino valori di N molto simili a quelli delle foglie di noce allevate con ontano, questo tipo di consociazione non si dimostra molto efficace nello stimolare lo sviluppo delle piante di noce. Fig. 2 Particolare della parcella sperimentale relativa alla tesi 1 TESI Sezione a 1,30 m Le parcelle sperimentali confacenti alle finalità dell’indagine sono situate in località Morbuio e sono state realizzate nell’inverno 1986 -1987 dall’Istituto di Selvicoltura di Arezzo: Sezione a 3,5 m RILIEVI EFFETTUATI Le analisi di Ntot, Norg e Nmin sono state effettuate su campioni di suolo superficiale prelevato dalle parcelle che ospitano le varie tesi e su campioni di foglie prelevate da più piante per tesi. I caratteri dimensionali e architetturali sono stati rilevati nell’inverno 2001-2002 e hanno riguardato: diametro a 1,30 (D1,30) e diametri (D) ogni 50 cm dal colletto fino a 3,5 m, altezza totale (Htot), rapporto Htot/D1.30 (H/D), angolo di inserzione dei rami (α) che contribuiscono a definire il profilo della chioma (significativi), altezza raggiunta dai rami significativi (Hrag), sviluppo verticale dei rami significativi (SV). N tot suolo %* N tot foglie N tot foglie giugno ottobre %* H tot D 9,4 bc m % 1,30 cm H/D α H rag m SV m 1 noce in purezza 0,22 2,30 1,47 a 7,4 a 80 a 41 b 3,4 a 1,9 a 0,18 2,68 2,07 b 10,5 d 10,7 cd 100 b 34 a 3,1 b 0,35 2,65 2,18 b 11,7 e 11,1 d 107 bc 36 ab 10,3 c 3,7 b 0,29 2,49 1.93* 8,5 b 0,31 3,10 2.28* 9,31 c 2 noce con 8,6 b ontano 50% 12,5 m 10,6 m 3 noce con ontano 75% 7m 4 noce con Tesi 1 Tesi 2 Tesi 3 noce con 8,4 ab 115 c robinia 75% Tab. 1 - Valori medi e risultati del test di Duncan relativi ai caratteri rilevati (* dato singolo per parcella derivato dall’analisi della mescolanza di 5 campioni) D0 D0,5 D1,0 D1,3 D1,5 D2,0 D2,5 D3,0 D3,5 Htot H/D 0,45 * 0,41 * 0,49 * 0,53 * 0,47 * 0,47 ** 0,69 ** 0,68 ** 0,72 ** 0,89 ** 0,75 ** Tab. 2 - Valori di r relativi alle correlazioni tra N tot nelle foglie e D a varie altezze, H tot e rapporto H/D nelle tesi 1, 2 e 3 * Distaf - Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali Forestali Università di Firenze ** Laureato in Scienze Forestali e Ambientali 114 c 5 Fig. 3 - Rappresentazione stilizzata del profilo delle chiome delle piante di noce nelle tesi 1, 2 e 3. Figura realizzata sulla base dei valori medi di un sottocampione di 8 piante per tesi sottoposto a rilievo distruttivo Ntot % 7,7 a robinia 50% CONCLUSIONI •La consociazione con ontano napoletano da luogo a ottimi risultati. •Gli scarsi risultati forniti dalla consociazione con robinia consigliano, per l’ultima parte del progetto, l’approfondimento degli aspetti relativi alla competizione tra pianta principale e pianta accessoria. •I risultati ottenuti devono essere considerati validi nell’ambito delle condizioni ambientali in cui è stata condotta l’indagine.