NOME e COGNOME................................................ MATRICOLA n............... CORSO DI LAUREA............................................. ORALE 4 aprile , 21 aprile Esame di Geometria e Algebra, 31 marzo 2005 1. Geometria analitica In un riferimento cartesiano RC(Oxyz) si considerino i punti A(1, −2, 2), B(−2, 1, 2), C(−2, 2, 1). (1.1) Verificare che i punti A, B, C non sono allineati. (1.2) Determinare il punto D tale che il quadrilatero ABCD sia un parallelogramma. (1.3) Trovare la retta passante per Q(1, 1, 1) ed ortogonale al piano contenente A, B e C. (1.4) Trovare l’equazione cartesiana della sfera passante per Q ed avente come centro il punto M , centro del parallelogramma ABCD. 2. Algebra lineare. Si consideri lo spazio vettoriale R3 con il prodotto scalare standard. Sono dati l’endomorfismo f : R3 → R3 cosı̀ definito 4 4 3 3 f (x, y, z) = −x, y + z, y − z 5 5 5 5 ed il sottospazio U = {(x, y, z) ∈ R3 | x + y − z = 0}. (2.1) Dopo aver trovato una base di U , descrivere il sottospazio f (U ), calcolandone la dimensione. (2.2) Vedere se f è un endomorfismo simmetrico. (2.3) Trovare, se esiste, una base ortonormale di autovettori per f . (2.4) Riconoscere che f è una trasformazione ortogonale e determinarne il tipo. N.B. I procedimenti, le risposte, i calcoli, debbono essere tutti brevemente giustificati. Sarà elemento di valutazione anche la chiarezza espositiva. Questo foglio va compilato e consegnato insieme a tutti i fogli timbrati. Ogni esercizio vale 15/30. 1 INGEGNERIA Esame di Geometria e Algebra, 31 marzo 2005 Soluzioni degli esercizi 1. Geometria analitica ~ = (−3, 3, 0) e AC ~ = (−3, 4, −1) non sono (1.1) Basta osservare che i vettori AB proporzionali. ~ = DC, ~ quindi (1.2) Posto D(x0 , y0 , z0 ), basta imporre AB −3 = −2 − x0 , 3 = 2 − y0 , 0 = 1 − z0 ⇒ D(1, −1, 1). (1.3) Imponendo che il generico piano ax + by + cz + d = 0 passi per A, B, C si ha a − 2b + 2c + d = 0, −2a + b + 2c + d = 0, −2a + 2b + c + d = 0. Risolvendo il sistema si ha a = b = c = 1, d = −1; per cui il piano richiesto è x + y + z − 1 = 0. Poiché la sua giacitura è proporzionale a (1, 1, 1), la retta richiesta è x = 1 + t, y = 1 + t, z = 1 + t. (1.4) M è il punto medio del segmento AC, quindi M ha coordinate (−1/2, 0, 3/2). Mentre il raggio della sfera è dato da s 2 2 r 3 7 1 + (1 − 0)2 + 1 − = . kM Qk = 1+ 2 2 2 Quindi Σ: 1 x+ 2 2 3 +y + z− 2 2 2 = 7 2 2 ⇒ x2 + y 2 + z 2 + x − 3z − 1 = 0. 2. Algebra lineare (2.1) Si vede immediatamente che U = {(a, b, a + b) | a, b ∈ R} = L(~u1 , ~u2 ), dove ~u1 = (0, 1, 1), ~u2 = (1, 0, 1) costituiscono una base per U . Quindi f (U ) = L(f (~u1 ), f (~u2 )), dove f (~u1 ) = (0, 7/5, 1/5), f (~u2 ) = (−1, 4/5, −3/5). Essendo f (~u1 ) ed f (~u2 ) indipendenti, la dimensione di f (U ) è 2. (2.2) Poiché la base canonica B è ortonormale f endomorfismo simmetrico Ora ⇔ MBB (f ) = A matrice simmetrica. −1 0 0 A = 0 3/5 4/5 0 4/5 −3/5 è simmetrica, quindi f è un endomorfismo simmetrico. (2.3) Poiché f è simmetrico, esiste una base ortonormale di autovettori. Gli autovalori di f sono gli zeri del polinomio caratteristico PA (λ) = det(A − λI) = (1 + λ)2 (1 − λ), quindi λ = −1 con molteplicità algebrica 2 e λ = 1 con molteplicità algebrica 1. V (−1) = {(x, y, z) ∈ R3 | 2y + z = 0} = {(a, b, −2b) | a, b ∈ R} = L(~v1 , ~v2 ), dove ~v1 = (1, 0, 0), e ~v2 = (0, 1, −2). Si verifica immediatamente che ~v1 · ~v2 = 0, ~0 ~0 quindi√~v1 ⊥ ~v√ 2 . Ne segue che una base ortonormale di V (−1) è e 1 = (1, 0, 0), e 2 = (0, 1/ 5, −2/ 5). V (1) = {(x, y, z) ∈ R3 | x = 0, y = 2z} = {(0, 2c, c) | c ∈ R} = L(~v3 ), √ √ dove ~v3 = (0, 2, 1), che normalizzato dà e~0 3 = (0, 2/ 5, 1/ 5). Poiché gli autospazi V (−1) e V (1) sono ortogonali, la base richiesta è {e~0 1 , e~0 2 , e~0 3 }. (2.4) Poiché la base canonica B è una base ortonormale, f è una trasformazione ortogonale se e soltanto se A è ortogonale. Ora si verifica facilmente che AtA = I = tAA, quindi A è ortogonale. Lo spazio dei vettori fissi V (1) è una retta, quindi si tratta di una rotazione intorno alla retta V (1). Poiché A è simile alla matrice B avente come diagonale principale (1, −1, −1) si tratta della rotazione (intorno alla retta V (1)) di angolo ϕ = π. 3 NOME e COGNOME................................................ MATRICOLA n............... CORSO DI LAUREA............................................. Esame di Geometria e Algebra, 18 aprile 2005 1. Geometria analitica In un riferimento cartesiano RC(Oxyz) siano dati i vettori ~v1 = (1, −1, 0), ~v3 = (0, −2, −3), ~v2 = (2, 0, 3), ~v4 = (−1, −5, −9) ed il piano α : 2x + y − 2z = 0. (1.1) Verificare che i vettori {~vi }1≤i≤4 sono complanari. (1.2) Determinare l’equazione cartesiana del piano β passante per il punto P0 (1, −1, 3) ed avente la giacitura individuata dai vettori {~vi }. (1.3) Determinare il vettore w ~ 0 proiezione ortogonale sul piano α del vettore w ~ = (0, 4, 1). (1.4) Verificare che la curva C = α ∩ Σ, dove Σ : x2 + y 2 + z 2 + 4x − 2y − 6z = 0 è una circonferenza reale e trovarne centro e raggio. 2. Algebra lineare. Si consideri per ogni a ∈ R l’endomorfismo fa : R3 → R3 cosı̀ definito fa (x1 , x2 , x3 ) = (ax1 + x2 + x3 , x1 + ax2 + x3 , x1 + x2 + ax3 ). (2.1) Descrivere, al variare di a ∈ R, i sottospazi Ker fa ed Im fa , determinandone una base. (2.2) Vedere per quali valori di a ∈ R l’endomorfismo è semplice. (2.3) fa conserva il prodotto scalare standard di R3 ? (2.4) Dopo aver ridotto a forma canonica l’equazione della superficie 1 Σ : x2 + y 2 + z 2 + xy + yz + xz = , 2 riconoscerne il tipo. N.B. I procedimenti, le risposte, i calcoli, debbono essere tutti brevemente giustificati. Sarà elemento di valutazione anche la chiarezza espositiva. Questo foglio va compilato e consegnato insieme a tutti i fogli timbrati. Ogni esercizio vale 15/30. 4 INGEGNERIA Esame di Geometria e Algebra, 18 aprile 2005 Soluzioni degli esercizi 1. Geometria analitica (1.1) Si ha rg{vi }1≤i≤4 1 2 0 −1 = rg −1 0 −2 −5 = 2. 0 3 −3 −9 (1.2) La giacitura individuata dai vettori {vi }1≤i≤4 è quella individuata da due vettori indipendenti, per esempio ~v1 e ~v2 . Quindi l’equazione di β è x − 1 y + 1 z − 3 1 −1 0 = 0 ⇒ 3x + 3y − 2z + 6 = 0. 2 0 3 (1.3) Il vettore ~n = (2, 1, −2) è ortogonale ad α, quindi w ~ = w ~ 0 + ρ~n, da cui w ~0 = (4/7, 2/7, −4/7). √ (1.4) La sfera Σ ha centro C(−2, 1, 3) e raggio R = 14. La circonferenza C ha centro pH = α ∩ n, dove n è la retta perpendicolare ad α passante per C, e raggio R̃ = R2 − d(C, H)2 . Essendo n : x = −2 + 2t, y = 1 + t , z = 3 − 2t, si ha H(0, 2, 1) e d(C, H) = 3. Poiché R > d(C, H), la circonferenza è reale e R̃ = 5 √ 5. 2. Algebra lineare (2.1) Ker fa è dato dalle soluzioni del sistema lineare omogeneo ax1 + x2 + x3 = 0, La matrice del sistema è x1 + ax2 + x3 = 0, a 1 1 Aa = 1 a 1 1 1 a ⇒ x1 + x2 + ax3 = 0. det Aa = (a − 1)2 (a + 2), quindi rg(Aa ) = 3 per a 6= 1 e a 6= −2; rg(Aa ) = 2 per a = −2, rg(Aa ) = 1 per a = 1. Allora • per a 6= 1 e a 6= −2, Ker fa = {~0}, Im fa = R3 . • per a = −2, Ker fa = {(a, a, a) | a ∈ R} = L((1, 1, 1)). • per a = 1, Ker fa = {(u, v, −u, −v) | u, v ∈ R} = L((0, 1, −1), (1, 0, −1)). (2.2) L’endomorfismo è semplice per ogni a perché la sua matrice è simmetrica per ogni a ∈ R, quindi diagonalizzabile. (2.3) Ricordiamo che fa conserva il prodotto scalare se e solo se fa è una trasformazione ortogonale e quindi Aa una matrice ortogonale rispetto alla base canonica (che è ortonormale). Ora Aa · tAa 6= I, quindi fa non conserva il prodotto scalare. (2.4) L’equazione di Σ non contiene termini lineari, quindi basta ridurre a forma canonica la forma quadratica associata Q(x, y, z) = 2x2 + 2y 2 + 2z 2 + 2xy + 2yz + 2xz. La matrice (simmetrica) associata è Aa per a = 2, quindi gli autovalori sono λ = 1 con molteplicità 2 e λ = 4 con molteplicità 1. Poiché due autovalori coincidono si tratta di una superficie di rotazione, e poiché i tre autovalori sono positivi, è un ellissoide di rotazione. 6 NOME e COGNOME................................................ MATRICOLA n............... CORSO DI LAUREA............................................. ORALE 4 luglio , 20 luglio Esame di Geometria e Algebra, 30 giugno 2005 1. Geometria analitica In un riferimento cartesiano RC(Oxyz) si considerino il punto Q(0, 0, −1) e la retta r : 3x = z, 3y = 2z. (1.1) Determinare equazioni della retta r 0 , proiezione ortogonale della retta r sul piano xy. (1.2) Determinare equazioni della retta r̃, simmetrica di r rispetto al piano xy. (1.3) Determinare equazioni della circonferenza C ottenuta facendo ruotare Q intorno ad r. (1.4) Determinare le sfere tangenti al piano xy con il centro su r e passanti per Q. 2. Algebra lineare. Si consideri lo spazio vettoriale R4 con il prodotto scalare standard. Si considerino i vettori ~v1 = (1, 1, 1, 1), ~v2 = (1, 0, 1, 0), ~v3 = (0, 0, 1, 0), ~v4 = (0, 0, 0, −1) riferiti alla base canonica B = {~e1 , ~e2 , ~e3 , ~e4 }. Sia f : R4 → R4 l’endomorfismo cosı̀ definito f (~v1 ) = ~v2 , f (~v2 ) = ~v1 , f (~v3 ) = ~v3 , f (~v4 ) = −~v4 . (2.1) Dopo aver provato che B 0 = {~v1 , ~v2 , ~v3 , ~v4 } è una base per R4 , determinare la 0 matrice A0 = MBB0 (f ). (2.2) Trovare la matrice A = MBB (f ). (2.3) Dopo aver determinato gli autospazi di f , dire se f è semplice. (2.4) Vedere se f è un endomorfismo simmetrico. N.B. I procedimenti, le risposte, i calcoli, debbono essere tutti brevemente giustificati. Sarà elemento di valutazione anche la chiarezza espositiva. Questo foglio va compilato e consegnato insieme a tutti i fogli timbrati. Ogni esercizio vale 15/30. 7 INGEGNERIA Esame di Geometria e Algebra, 30 giugno 2005 Soluzioni degli esercizi 1. Geometria analitica (1.1) Il fascio di piani di asse r è 3x + 3ky − (1 + 2kz) = 0, k ∈ R̄. Quindi il piano per r ed ortogonale ad xy (che ha parametri di giacitura (0, 0, 1)) è 2x = y, da cui segue r0 : z = 0, 2x = y. (1.2) Poiché r ∩ xy = O, la retta r̃ è la retta passante per O e per S̃, simmetrico rispetto ad xy di un punto S (arbitrariamente scelto, diverso da O) appartenente ad r. . Se S(1, 2, 3), allora S̃(1, 2, −3), quindi r̃ : 3x = −z, 3y = −2z. (1.3) C = α ∩ Σ, dove α è il piano per Q ed ortogonale ad r e Σ è la sfera di centro O e raggio kOQk. Poiché r ha parametri direttori (1, 2, 3) si trova subito α : x + 2y + 3z + 3 = 0. Essemdo kOQk = 1, segue Σ : x2 + y 2 + z 2 = 1. (1.4) Equazioni parametriche di r sono x = 1/3t, y = 2/3t, z = t, quindi il centro C delle sfere cercate è C(1/3t, 2/3t, t). Inoltre kCQk = d(C, xy) = |t|, quindi 1 t 3 2 + 2 t 3 2 + (t + 1)2 = t2 ⇒ 3 t = −3 o t = − . 5 Le sfere cercate sono allora Σ1 : (x + 1)2 + (y + 2)2 + (z + 3)2 = 9 1 2 2 2 3 2 9 Σ2 : x + + y+ + z+ = . 5 5 5 25 8 2. Algebra lineare (2.1) Poiché i vettori ~vi sono 4 ed indipendenti, segue immediatamente 0 1 0 1 0 0 A0 = 0 0 1 0 0 0 (2.2) Tenendo conto che ~v1 ~v2 ~ v3 ~v4 essi costituiscono una base di R4 . Ne 0 0 0 −1 = ~e1 + ~e2 + ~e3 + ~e4 = ~e1 + ~e3 = ~e3 = −~e4 e che f è lineare, si ha f (~e1 ) + f (~e2 ) + f (~e3 ) + f (~e4 ) = ~e1 + ~e3 f (~e1 ) + f (~e3 ) = ~e1 + ~e2 + ~e3 + ~e4 f (~e3 ) = ~e3 −f (~e4 ) = ~e4 ⇒ 1 0 0 0 1 −1 0 0 A= 0 0 1 0 1 0 0 −1 (2.3) Poiché A ed A0 sono matrici simili, PA (λ) = PA0 (λ) = 0, da cui facilmente segue che gli autovalori sono λ = ±1 con molteplicità 2. Inoltre V (1) = {(2a, a, b, a) | a, b ∈ R} ⇒ dim V (1) = 2, V (−1) = {(0, c, 0, d) | c, d ∈ R} ⇒ dim V (−1) = 2, dunque f è semplice (d’altra parte A0 è simmetrica). (2.4) f non è un endomorfismo simmetrico. Infatti B è ortonormale ed A non è simmetrica (mentre B 0 non è ortonormale ed A0 è simmetrica); d’altra parte se consideriamo i vettori ~v1 e ~v2 si ha f (~v1 ) · ~v2 = ~v2 · ~v2 = 2, quindi f (~v1 ) · ~v2 6= ~v1 · f (~v2 ). 9 ~v1 · f (~v2 ) = ~v1 · ~v1 = 4, NOME e COGNOME................................................ MATRICOLA n............... CORSO DI LAUREA............................................. ORALE 25/7 , 12/9 Esame di Geometria e Algebra, 21 luglio 2005 1. Geometria analitica In un riferimento cartesiano RC(Oxyz) siano dati la retta r, il piano α e la sfera S di equazioni x + y + z − 1 = 0, r: x − y − z + 1 = 0, α: x − y + z − h = 0 (h ∈ R), 2 2 2 S : x + y + z − 2x − 4y − 6z + 10 = 0. (1.1) Studiare le posizioni di r ed α al variare di h ∈ R. (1.2) Determinare i piani passanti per r e formanti un angolo di π/3 con il piano α. (1.3) Dopo aver trovato il centro ed il raggio di S, determinare i valori di h per i quali S ∩ α è una circonferenza di raggio 1. (1.4) Riconoscere la superficie Σ : x2 + z 2 − 3y + z − 1 = 0 e ridurla a forma canonica. 2. Algebra lineare. Sia dato lo spazio vettoriale R4 con il prodotto scalare standard. Si considerino il sottospazio x1 − x 2 + x 4 = 0 U: x2 − x 3 + x 4 = 0 e l’endomorfismo f : R4 → R4 cosı̀ definito f (x1 , x2 , x3 , x4 ) = (x1 − x2 + x4 , −x2 , x2 − x3 − x4 , 2x4 ). (2.1) Dopo aver trovato Ker f ed Im f , stabilire se f è un automorfismo. (2.2) Trovare gli autovalori di f ed i corrispondenti autospazi. Vedere se f è semplice. (2.3) Determinare il sottospazio f (U ) specificandone la dimensione. (2.4) Descrivere U ⊥ e determinarne una base ortonormale. *N.B. I procedimenti, le risposte, i calcoli, debbono essere tutti brevemente giustificati. Sarà elemento di valutazione anche la chiarezza espositiva. Questo foglio va compilato e consegnato insieme a tutti i fogli timbrati. Ogni esercizio vale 15/30. 10 INGEGNERIA Esame di Geometria e Algebra, 21 luglio 2005 Soluzioni degli esercizi 1. Geometria analitica (1.1) Si tratta di studiare il sistema lineare x + y + z − 1 = 0, x − y − z + 1 = 0, x − y + z − h = 0, 1 1 1 A = 1 −1 −1 . 1 −1 1 Poiché det(A) 6= 0, il sistema ha una sola soluzione (0, (1 − h)/2, (1 + h)/2) per ogni fissato h ∈ R. Quindi, per ogni h ∈ R, r incontra α in un solo punto. (1.2) Sommando le equazioni di r si ha immediatamente che r è rappresentata anche dal sistema x = 0, y + z = 1. Un generico piano β per r ha allora equazione β : y + z − 1 + kx = 0, e quindi parametri di giacitura (k, 1, 1). I parametri di giacitura di α sono (1, −1, 1); ne segue √ 1 c = ± √ √k ⇒ k = ± 6. = cos αβ 2 3 k2 + 2 (1.3) S ha centro C(1, 2, 3) e raggio R = 2. Indicata con H la proiezione ortogonale di C su α, si chiede √ √ kCHk = 4 − 1 = 3 = d(C, α), da cui √ 3= |2 − h| √ 3 ⇒ h = 5, h = −1. (1.4) La forma quadratica associata Q(x, y, z) = x2 + z 2 è già in forma canonica. Gli autovalori sono λ1 = λ3 = 1 e λ2 = 0; si tratta quindi di un paraboloide ellittico di rotazione. Per la riduzione a forma canonica si ha 5 1 2 −3 y+ = 0 ⇒ X 2 + Z 2 = 3Y, Σ : x2 + z + 2 12 dove X = x, Z = z + 1 2 eY =y+ 5 . 12 11 2. Algebra lineare (2.1) Determiniamo Ker f e Im f . Ker f = {(x1 , x2 , x3 , x4 ) | x1 − x2 + x4 = 0, x2 = 0, x2 − x3 − x4 = 0, x4 = 0} = ~0. dunque Im f = R4 , quindi f è un automorfismo. (2.2) La matrice associata ad 1 −1 0 0 −1 0 A= 0 1 −1 0 0 0 f rispetto alla base canonica è 1 0 ⇒ PA (λ) = (1 − λ)(1 + λ)2 (2 − λ). −1 2 Gli autovalori sono λ1 = 1 con molteplicità algebrica m1 = 1, λ2 = 2 con m2 = 1 e λ3 = −1 con m3 = 2. V (1) = {(x1 , x2 , x3 , x4 ) | −x2 + x4 = 0, −2x2 = 0, x2 − 2x3 − x4 = 0, x4 = 0} = L((1, 0, 0, 0)), V (2) = {(x1 , x2 , x3 , x4 ) | −x1 − x2 + x4 = 0, −3x2 = 0, x2 − 3x3 − x4 = 0} = L((−3, 0, 1, −3)), V (−1) = {(x1 , x2 , x3 , x4 ) | 2x1 − x2 + x4 = 0, x2 − x4 = 0, 3x4 = 0} = L((0, 0, 1, 0)). Poiché dim V (λ3 ) = 1 6= m3 si conclude che f non è semplice. (2.3) Si vede facilmente che U = {(a − b, a, a + b, b) | a, b ∈ R}. Quindi U = L(~u1 , ~u2 ), dove ~u1 = (−1, 0, 1, 1) e ~u2 = (1, 1, 1, 0) costituiscono una base di U . Quindi f (U ) = L(f (~u1 ), f (~u2 )), dove f (~u1 ) = (0, 0, −2, 2), f (~u2 ) = (0, −1, 0, 0) sono indipendenti. Quindi dim f (U ) = 2 (prevedibile poiché f è un isomorfismo). (2.4) Tenendo conto della definizione di complemento ortogonale, si ha U ⊥ = {(x1 , x2 , x3 , x4 ) | −x1 + x3 + x4 = 0, x1 + x2 + x3 = 0} = {(a0 + b0 , −2a0 − b0 , a0 , b0 ) | a0 , b0 ∈ R} = L(w ~ 1, w ~ 2 ), dove w ~ 1 = (1, −1, 0, 1), w ~ 2 = (1, −2, 1, 0) costituiscono una base di U ⊥ . A partire dalla base {w ~ 1, w ~ 2 } col procedimento di Gram-Schmidt si ricava una base ortonormale {~v1 , ~v2 } dove 1 1 ~v2 = √ (0, −1, 1, −1). ~v1 = √ (1, −1, 0, 1), 3 3 12 NOME e COGNOME................................................ MATRICOLA n............... CORSO DI LAUREA............................................. Esame di Geometria e Algebra, 13 settembre 2005 1. Geometria analitica In un riferimento cartesiano RC(Oxyz) si considerino i punti P1 (3, 4, k), P2 (−1, k, 1), P3 (1, −2, 1), Q(0, 5, 2) ~ i (i = 1, 2, 3), w ~ e i vettori ~vi = OP ~ = OQ. (1.1) Trovare per quali valori di k ∈ R sono univocamente determinati i coefficienti λ 1 , λ2 , λ3 tali che w ~ = λ1~v1 + λ2~v2 + λ3~v3 . (1.2) Osservato che per k = −2 i vettori ~vi sono dipendenti, determinare il piano α passante per l’origine e ad essi parallelo. (1.3) Dopo aver provato che C : x = −2u, y = u, z = −9u3 (u ∈ R) è una curva piana, determinare l’equazione cartesiana del cilindro, Γ, avente C come direttrice e generatrici parallele a w. ~ (1.4) Determinare la superficie di rotazione ottenuta facendo ruotare C intorno alla retta r : z = 0, y − 3x = 0. 2. Algebra lineare. Si consideri l’endomorfismo f : R4 → R4 rappresentato rispetto alla base canonica dalla matrice 0 −1 0 0 4 −4 0 0 A= 0 0 3 0 0 0 0 1 (2.1) Determinare Ker f ed Im f . (2.2) Stabilire se f è semplice. (2.3) Dopo aver provato che il sottoinsieme U = {(x, y, z, t) ∈ R4 | x + z = 0} ⊂ R4 è un sottospazio vettoriale, trovare f (U ). (2.4) Posto V = {(x, y, z, t) ∈ R4 | y + t = 0}, calcolare la dimensione di U + V . N.B. I procedimenti, le risposte, i calcoli, debbono essere tutti brevemente giustificati. Sarà elemento di valutazione anche la chiarezza espositiva. Questo foglio va compilato e consegnato insieme a tutti i fogli timbrati. Ogni esercizio vale 15/30. 13 INGEGNERIA Esame di Geometria e Algebra, 13 settembre 2005 Soluzioni degli esercizi 1. Geometria analitica (1.1) I coefficienti sono univocamente determinati se i vettori ~vi costituiscono una base di R3 . Ora 3 −1 1 4 k −2 = −k 2 + 5k + 14 = 0 ⇒ k = −2 o k = 7. k 1 1 Quindi i valori di k richiesti sono k 6= −2 e k 6= 7. (1.2) Per k = −2 i vettori ~vi sono dipendenti e quindi paralleli ad un medesimo piano α. Scelti ~v2 (−1, −2, 1) e ~v3 (1, −2, 1) si ha x y z −1 −2 1 = 0 ⇒ y + 2z = 0. 1 −2 1 (1.3) Da a(−u)+bu+c(−9u3 ) = 0 segue facilmente che C appartiene al piano x+2y = 0. Equazioni cartesiane del cilindro sono x = −2u x + 2y x y = u + 5v ⇒ 45x3 +8x+16y−40z = 0. Γ: ⇒ u=− , v= 2 10 z = −9u3 + 2v (1.4) La retta r, asse di rotazione, ha parametri direttori (1, 3, 0). Quindi il piano perpendicolare ad r per P (−2u, u, −9u3 ) ha equazione τ : x + 3y = u. La sfera S di ~ k ha equazione centro O ∈ r e di raggio kOP x2 + y 2 + z 2 = 4u2 + u2 + 81u6 . Quindi equazione cartesiana della superficie di rotazione è x2 + y 2 + z 2 = 5(x + 3y)2 + 81(x + 3y)6 . 14 2. Algebra lineare (2.1) Poiché det A 6= 0 segue che Ker f = {~0} ed Im f = R4 . (2.2) Gli autovalori di f sono le radici di kA − λIk = (1 − λ)(3 − λ)(λ + 2) 2 , quindi λ1 = 1 con m1 = 1, λ2 = 3 con m2 = 2, λ3 = −2 con m3 = 2. Ora V (−2) = Ker(f +2 Id) = {(x, y, z, t) ∈ R4 | 2x−y = 0, 5z = 0, 3t = 0} = L((1, 2, 0, 0)). Quindi f non è semplice. (2.3) Posto ~v = (x, y, z, t), v~0 = (x0 , y 0 , z 0 , t0 ) ∈ U si tratta di provare che ~v + v~0 ∈ U, λ~v ∈ U, con λ ∈ R. Ora ~v + v~0 = (x + x0 , y + y 0 , z + z 0 , t + t0 ) e questo vettore soddisfa le equazioni di U . Analogamente per λ~v = (λx, λy, λz, λt). Una base di U = {(a, b, −a, c) | a, b, c ∈ R} è formata dai vettori ~u1 = (1, 0, −1, 0), ~u2 = (0, 1, 0, 0), ~v3 = (0, 0, 0, 1), quindi f (U ) = L(f (~u1 ), f (~u2 ), f (~u3 )), Poiché f (x, y, z, t) = (−y, 4x−4y.3z.t) segue f (~u1 ) = (0, 4, −3, 0), f (~u2 ) = (−1, −4, 0, 0), f (~u3 ) = (0, 0, 0, 1). (2.4) dim U = 3, dim V = 3 e dim(U ∩ V ) = 2, poiché il sistema x + z = 0, y + t = 0 ha rango 2. Segue dalla formula di Grassmann dim(U + V ) = 3 + 3 − 2 = 4. 15 NOME e COGNOME................................................ MATRICOLA n............... CORSO DI LAUREA............................................. Esame di Geometria e Algebra, 17 novembre 2005 1. Geometria analitica Sono dati i piani α : x − y + z = 0, β : x + y − z + 1 = 0, γ : x − 2y + hz − 1 = 0 (per h ∈ R) e il punto P (1, 3, 3). (1.1) Studiare la posizione nello spazio dei piani α, β, γ al variare di h ∈ R. (1.2) Trovare equazioni cartesiane della retta passante per P , incidente l’asse z e parallela al piano α. (1.3) Riconoscere che la curva C = S1 ∩ S2 , dove S1 : x2 + y 2 + z 2 − 2x + 2z − 2 = 0 S2 : x2 + y 2 + z 2 − 2y − 2z + 1 = 0 è una circonferenza reale e determinarne centro e raggio. (1.4) È data la superficie Σ di equazioni parametriche x = u + v, y = u − v, z = u2 − v 2 . Dopo aver scritto l’equazione cartesiana di Σ, riconoscere che è una quadrica e classificarla. 2. Algebra lineare. Nello spazio vettoriale R4 , con il prodotto scalare standard, sono dati i vettori ~u = (1, −1, 0, 0), w ~ = (0, 0, 1, −1) ed il sottospazio U = { (x1 , x2 , x3 , x4 ) | x1 − x2 + x3 − x4 = 0 }. (2.1) Determinare l’endomorfismo f : R4 → R4 tale che f (~u) = w ~ e Ker f = U . (2.2) Verificare che l’endomorfismo f del punto precedente soddisfa l’uguaglianza 1 f ((x1 , x2 , x3 , x4 )) = (0, 0, x1 − x2 + x3 − x4 , −x1 + x2 − x3 + x4 ). 2 Trovare Im f ed una sua base. (2.3) Calcolare gli autovalori e relativi autospazi di f . Vedere se f è semplice. (2.4) Trovare il sottospazio (Ker f )⊥ ed una sua base. N.B. I procedimenti, le risposte, i calcoli, debbono essere tutti brevemente giustificati. Sarà elemento di valutazione anche la chiarezza espositiva. Questo foglio va compilato e consegnato insieme a tutti i fogli timbrati. Ogni esercizio vale 15/30. 16 INGEGNERIA Esame di Geometria e Algebra, 17 novembre 2005 Soluzioni degli esercizi 1. Geometria analitica (1.1) Si tratta di studiare il sistema costituito dalle equazioni dei tre piani. Indicata con A la matrice dei coefficienti del sistema, si vede facilmente che rg(A) = 3 se e solo se h 6= 2. Quindi per h 6= 2 il sistema ha una sola soluzione (x0 , y0 , z0 ), con x0 = −1/2, y0 = (h − 3)/2(2 − h), z0 = −1/2(2 − h) e geometricamente i piani α, β, γ appartengono alla stella di centro P0 (x0 .y0 , z0 ). Per h = 2, rg(A) 6= rg(Ã), quindi i tre piani non hanno alcun punto in comune. (1.2) Una retta passante per P ed incidente l’asse z ha equazioni del tipo y z−t x = = . 1 3 3−t Imponendo il parallelismo retta-piano (al + bm + cn = 0) si ha t = 1. (1.3) S1 rappresenta la sfera di centro C1 (1, 0, −1) e raggio R1 = 2; S2 rappresenta la √ sfera di centro C2 (0, 1, 1) e raggio R2 = 1. Essendo 6 = d(C1 , C2 ) < R1 + R2 = 3, segue che C = S1 ∩ S2 è una circonferenza reale. Sottraendo le equazioni di S1 e S2 segue che C è rappresentata anche da S1 ∩ τ , dove τ : 2x − 2y − 4z + 3 = 0 è il piano contenente C. Quindi il centro di C si ottiene intersecando il piano τ con la retta per C1 e C2 di equazioni z−1 y−1 = . x= −1 −2 Un semplice calcolo dà C(1/4, 3/4, pr di C si ottiene usando il teorema √ 1/2). Il raggio di Pitagora, noto d(C1 , τ ) = 9/ 24. Quindi r = 5/8. (1.4) Tenendo conto che z = (u+v)(u−v) segue che Σ ha equazione cartesiana z = xy. La forma quadratica associata Q(x, y, z) = xy ha autovalori λ = 0 e λ = ±1/2. Si tratta quindi di un paraboloide iperbolico (o a sella). 17 2. Algebra lineare (2.1) Indicata con {ei }1≤i≤4 la base canonica di R4 , si trova facilmente che U = L(~a, ~b, ~c), dove ~a = (1, 1, 0, 0) = ~e1 + ~e2 , Per ipotesi ~b = (0, 1, 1, 0) = ~e2 + ~e3 , f (~a) = ~0, f (~b) = ~0, f (~c) = ~0, ~c = (0, −1, 0, 1) = −~e2 + ~e4 . f (~u) = w, ~ da cui, con semplici calcoli, tenendo conto della linearità di f , segue 1 f (~e1 ) = f (~e3 ) = (~e3 − ~e4 ), 2 f (~e2 ) = f (~e4 ) = −f (~e1 ). (2.2) La matrice associata ad f rispetto alla base canonica 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 A= 1/2 −1/2 1/2 −1/2 = 2 1 −1 −1/2 1/2 −1/2 1/2 da cui è immediata la verifica richiesta. è 0 0 0 0 0 0 −1 1 −1 1 −1 1 (2.3) Poiché det(A − λI) = λ2 [(1/2 − λ)2 − 1/4] = λ3 (λ − 1), segue che gli autovalori di A sono λ = 0 con molteplicità algebrica m(0) = 3 e λ = 1 con molteplicità algebrica m(1) = 1. I relativi autospazi sono V (1) = L((0, 0, 1, −1)). V (0) = Ker f, Poiché dim V (0) = 3 e dim V (1) = 1 segue che f è semplice. (2.4) I vettori ~a, ~b, ~c costituiscono una base di U , quindi U ⊥ = { ~x ∈ R4 | ~x · ~a = 0, ~x · ~b = 0, ~x · ~c = 0, }. Posto ~x = (x1 , x2 , x3 , x4 ), si ottiene il sistema x1 + x2 = 0, x2 + x3 = 0, −x2 + x4 = 0, da cui x1 = x3 = −x2 = −x4 e quindi (Ker f )⊥ = U ⊥ = L((1, −1, 1, −1)). 18 NOME e COGNOME................................................ MATRICOLA n............... CORSO DI LAUREA............................................. ORALE 15 dic. , 11 gen. Esame di Geometria e Algebra, 12 dicembre 2005 1. Geometria analitica Sono dati i piani α : x − y − z = 0, β : x + y − z + 1 = 0, γ : 2x − y − kz + 1 = 0 (per k ∈ R) e il punto P0 (3, 1, 3). (1.1) Studiare la posizione nello spazio dei piani α, β, γ al variare di k ∈ R. (1.2) Trovare equazioni cartesiane della retta passante per P0 , incidente l’asse z e parallela al piano β. (1.3) Riconoscere che la curva C = S1 ∩ S2 , dove S1 : x2 + y 2 + z 2 − 2y + 2z − 2 = 0 S2 : x2 + y 2 + z 2 − 2x − 2z + 1 = 0 è una circonferenza reale e determinarne centro e raggio. (1.4) È data la superficie Σ di equazioni parametriche x = u − v, y = u + v, z = u2 − v 2 . Dopo aver scritto l’equazione cartesiana di Σ, riconoscere che è una quadrica e classificarla. 2. Algebra lineare. Sia, per k ∈ R, fk : R4 → R4 l’endomorfismo di R4 che ha come matrice associata rispetto alla base canonica la matrice 2 0 1 0 0 1 0 k Ak = 0 0 −1 0 . 0 0 0 1 (2.1) Determinare gli autovalori di fk per ogni k ∈ R. (2.2) Dire per quali valori di k ∈ R l’endomorfismo fk è semplice. (2.3) Trovare una base di f0 (U ) dove U : x1 + x2 − x3 + x4 = 0. (2.4) Vedere se esistono valori di k per cui fk è una isometria (rispetto al prodotto scalare standard in R4 ). N.B. I procedimenti, le risposte, i calcoli, debbono essere tutti brevemente giustificati. Sarà elemento di valutazione anche la chiarezza espositiva. Questo foglio va compilato e consegnato insieme a tutti i fogli timbrati. Ogni esercizio vale 15/30. 19 INGEGNERIA Esame di Geometria e Algebra, 12 dicembre 2005 Soluzioni degli esercizi 1. Geometria analitica (1.1) Si tratta di studiare il sistema costituito dalle equazioni dei tre piani. Indicata con A la matrice dei coefficienti del sistema, si vede facilmente che rg(A) = 3 se e solo se k 6= 2. Quindi per k 6= 2 il sistema ha una sola soluzione (x0 , y0 , z0 ), con x0 = (k − 3)/2(2 − k), y0 = −1/2, z0 = −1/2(2 − k) e geometricamente i piani α, β, γ appartengono alla stella di centro (x0 .y0 , z0 ). Per k = 2, rg(A) 6= rg(Ã), quindi i tre piani non hanno alcun punto in comune. (1.2) Una retta passante per P0 ed incidente l’asse z ha equazioni del tipo y z−t x = = . 3 1 3−t Imponendo il parallelismo retta-piano (al + bm + cn = 0) si ha t = −1. (1.3) S1 rappresenta la sfera di centro C1 (0, 1, −1) e raggio R1 = 2; S2 rappresenta la √ sfera di centro C2 (1, 0, 1) e raggio R2 = 1. Essendo 6 = d(C1 , C2 ) < R1 + R2 = 3, segue che C = S1 ∩ S2 è una circonferenza reale. Sottraendo le equazioni di S1 e S2 segue che C è rappresentata anche da S1 ∩ τ , dove τ : 2x − 2y + 4z − 3 = 0 è il piano contenente C. Quindi il centro di C si ottiene intersecando il piano τ con la retta per C1 e C2 di equazioni z+1 y−1 = . x= −1 2 Un semplice calcolo dà C(3/4, 1/4, pr di C si ottiene usando il teorema √ 1/2). Il raggio di Pitagora, noto d(C1 , τ ) = 9/ 24. Quindi r = 5/8. (1.4) Tenendo conto che z = (u+v)(u−v) segue che Σ ha equazione cartesiana z = xy. La forma quadratica associata Q(x, y, z) = xy ha autovalori λ = 0 e λ = ±1/2. Si tratta quindi di un paraboloide iperbolico (o a sella). 20 2. Algebra lineare. (2.1) È immediato vedere che det(Ak − λI) = (λ − 1)2 (λ + 1)(λ − 2), quindi gli autovalori sono λ = 1 con molteplicità 2 e λ = −1, 2 con molteplicità 1. (2.2) Basta trovare V (1) e la sua dimensione. Risulta V (1) = {(x1 , x2 , x3 , x4 ) | x1 + x3 = 0, kx4 = 0, −2x3 = 0} = {(x1 , x2 , x3 , x4 ) | x1 = 0, x3 = 0, kx4 = 0}. Quindi V (1) = {(0, a, 0, 0) | a ∈ R} se k 6= 0, V (1) = {(0, a, 0, b) | a, b ∈ R} se k = 0. Ne segue che fk è diagonalizzabile per k = 0 e non diagonalizzabile per k 6= 0. (2.3) U è un sottospazio vettoriale di R4 di dimensione 3. Una base di U è data dai vettori ~u1 = (1, 0, 1, 0), ~u2 = (0, 1, 1, 0), ~u3 = (0, 0, 1, 1). Allora f0 (U ) = L(f0 (~u1 ), f0 (~u2 ), f0 (~u3 )). Risulta f0 (~u1 ) = (3, 0, −1, 0), f0 (~u2 ) = (1, 1, −1, 1), f0 (~u3 ) = (1, 0, −1, 1). Poiché questi tre vettori sono indipendenti, essi costituiscono una base di f0 (U ). (2.4) Una isometria lineare è anche una trasformazione ortogonale. Ora se, per un fissato k, l’applicazione fk fosse una trasformazione ortogonale, si dovrebbe avere Ak ATk = I, ma ciò non accade per alcun valore di k. 21 NOME e COGNOME................................................ MATRICOLA n............... CORSO DI LAUREA............................................. Esame di Geometria e Algebra, 9 gennaio 2006 1. Geometria analitica Si considerino le rette r1 : x = 2t, y = t − 1, z = t, r2 : y = 3, x−z−1=0 il piano α : 2x − y + 2z = 1 e la curva C : x = t2 , y = 2t3 − 1, z = t 3 − t2 . (1.1) Verificare che le rette r1 e r2 sono sghembe. (1.2) Determinare l’ampiezza degli angoli individuati dalle due rette r1 e r2 . (1.3) Determinare equazioni cartesiane della retta r perpendicolare al piano α ed incidente le due rette r1 e r2 . (1.4) Dopo aver provato che C è piana, scrivere equazioni parametriche del cilindro avente come direttrice C e come generatrici rette ortogonali ad α. 2. Algebra lineare. Sia V3 lo spazio dei vettori ordinari riferito alla base ortonormale B = {~i, ~j, ~k}. È data l’applicazione f : V3 → V3 cosı̀ definita f (~x) = 2~x − ~x ∧ ~v dove ~v = ~i − 2~j + ~k. (2.1) Dopo aver verificato che f è lineare, scrivere la matrice associata ad f rispetto alla base B. (2.2) Dopo aver trovato i sottospazi Kerf, Imf , decidere se f è un automorfismo di V3 . (2.3) Verificare che λ = 2 è l’unico autovalore di f e trovare l’autospazio corrispondente. (2.4) Dopo aver richiamato la definizione di endomorfismo simmetrico, vedere (applicando tale definizione) se f è simmetrico oppure no. N.B. I procedimenti, le risposte, i calcoli, debbono essere tutti brevemente giustificati. Sarà elemento di valutazione anche la chiarezza espositiva. Questo foglio va compilato e consegnato insieme a tutti i fogli timbrati. Ogni esercizio vale 15/30. 22 INGEGNERIA Esame di Geometria e Algebra, 9 gennaio 2006 Soluzioni degli esercizi 1. Geometria analitica (1.1) Parametri direttori di r1 sono (2, 1, 1), parametri direttori di r2 sono (1, 0, 1), quindi r1 e r2 non sono paralleli. Inoltre r1 ∩ r2 = ∅, da cui la conclusione che le due rette sono sghembe. (1.2) Tenendo conto che i parametri direttori di una retta sono le coordinate di un vettore parallelo alla retta, si ha √ 3 π 5π ⇒ rd , . cos rd 1 r2 = 1 r2 = ± 2 6 6 −−→ (1.3) Poiché P1 (2t, t − 1, t) ∈ r1 e P2 (t0 , 3, t0 − 1) ∈ r2 , si ha P1 P2 = (t0 − 2t, 3 − t + 1, t0 − 1 − t). La retta r è perpendicolare ad α se i suoi parametri direttori sono proporzionali ai parametri di giacitura di α che sono (2, −1, 2), quindi t0 − 2t = 2ρ, 4 − t = −ρ, t0 − 1 − t = 2ρ da cui P1 (2, 0, 1) e P2 (−4, 3. − 5). Ne segue r: x−2 z−1 =y= . −2 −2 (1.4) C è piana se esiste un piano ax + by + cz + d = 0 che la contiene. Ora at3 + 2bt3 − b + ct3 − ct2 + d = 0 ⇒ a = c = −2b, d = b cioè C appartiene al piano α. Equazioni parametriche del cilindro sono x = t2 + 2h, y = 2t3 − 1 − h, z = t3 − t2 + 2h (t, h ∈ R). 2. Algebra lineare. (2.1) Tenendo conto della distributività rispetto alla somma del prodotto vettoriale, è facile vedere che f è lineare. Infatti f (λ~x + µ~y ) = 2(λ~x + µ~y ) − (λ~x + µ~y ) ∧ ~v = 2λ~x + 2µ~y − λ~x ∧ ~v − µ~y ) ∧ ~v = λ(2~x + ~x ∧ ~v ) + µ(2~y − ~y ) ∧ ~v ) = λf (~x) + µf (~y ). Inoltre f (~i) = 2~i + 2~k + ~j, f (~j) = 2~j + ~k − ~j, 23 f (~k) = 2~k − ~j − 2~i. Quindi 2 −1 −2 A = MB (f ) = 1 2 −1 2 1 2 (2.2) Kerf = {(x, y, z)|2x − y − 2z = 0, x + 2y − z = 0, 2x + y + 2z = 0} = {(0, 0, 0)} da cui Imf = V3 . Quindi f è un automorfismo. D’altra parte detA 6= 0. (2.3) Il polinomio caratteristico è P (λ) = det(A − λI) = (2 − λ)[(2 − λ) 2 + 6]. Poiché l’equazione (2 − λ)2 + 6 non ammette radici reali, l’unico zero reale di P (λ) è λ = 2, che è quindi l’unico autovalore di f . Inoltre V (2) = {~x ∈ V3 | 2~x − ~x ∧ ~v = 2~x} = {~x ∈ V3 | ~x ∧ ~v = ~0} = L(~v ) poiché ~x ∧ ~v = ~0 implica che i vettori ~x e ~v sono paralleli. (2.4)Ricordiamo che f è un endomorfismo simmetrico se e solo se f (~x) · ~y = ~x · f (~y ), ∀~x, ~y ∈ V3 . Nel nostro caso f (~x) · ~y = 2~x · ~y − ~x ∧ ~v · ~y ~x · f (~y ) = 2~x · ~y − ~x · ~y ∧ ~v . Poiché ~x ∧ ~v · ~y = −~x · ~y ∧ ~v , segue che f non è simmetrico. 24