Lo stappamento della pianura Padana e gli emergenti “Colli Estensi”. Il dramma conseguente gli eventi sismici che hanno interessato nel 2012 la regione Emilia-Romagna, ci riporta, in una dimensione, planetaria all’ordinaria dinamica (foto 1) della vita del nostro pianeta Terra ed, in specie, secondo la teoria della tettoniche a placche, all’evolvere della sua superfice, al nascere, divenire e scomparire dei continenti. La distruzione e conseguente ricostruzione correlata, in superfice, ai terremoti ha pari riscontro nel sottosuolo. La comprensione di questi eventi ci permette di agire di conseguenza ricercando ed adottando adeguate soluzioni alla conservazione e sviluppo della nostra Comunità. Nell’edizione 2016 della Fiera del Restauro di Ferrara, il tema del terremoto sarà occasione per consonarlo con i tanti e diversi aspetti che tale recente evento ha posto in evidenza: dalla salvaguardia delle vite che scorrono nel territorio su cui è insediata la nostra Comunità, dal grado d’incidenza delle attività estrattive liquidi e gas, alla conservazione e restauro del patrimonio della stessa sino a suo impegno a che su tali drammatici eventi e conseguenze non offrano opportunità al crimine. Per comprendere meglio gli eventi sismici in generale ed in specie quelli manifestatesi nel 2012, s’è ritenuto di cogliere tale caratteristica dell’evento fieristico, offrendo un “concreto strumento” di lettura degli eventi a cui ci si riferisce. In una battuta, potremmo dire, scoprire cosa c’è, e c'era, sotto al dramma a cui abbiamo assistito. (foto 2) Idea nata nel 2004 nella testa di un naturalista amatoriale di fronte a bottiglia di spumante malvasia secca, lo stappamento della pianura Padana ha potuto realizzarsi grazie alla competenza scientifica di geologo professionale ed alla capacità esecutiva di allestitore museale professionista: Giovanni Battista Pesce, Gian Battista Vai e Maurizio Pieri. L’idea, in questo caso, ben più si coniugherebbe con “pistone” di lambrusco. Premendo il primo pulsante, dalla pianura Padana (foto 3), saltano i depositi che nel Quaternario, da circa 1,5 milioni di anni fa, hanno contribuito a formare la pianura Padana (foto 4). Con il secondo pulsante, saltano i depositi accumulatesi nel Pliocene, da poco più di 5 milioni di anni (foto 5). Un bel vedere, che, patrimonio del Museo del Mare Antico di Salsomaggiore Terme, contribuisce ad illustrare, assieme ad altri due tavoli afferenti l’uno al Pliocene medio, circa 3 milioni di anni fa (foto 6), l’altro al Tortoniano superiore, circa 11 milioni di anni fa (foto 7), le vicende che dal “Golfo Padano”, tra balene e mastodonti, ci hanno portato alla “Pianura Padana”. Ritornando ai drammatici e localizzati eventi sismici che nel 2012 hanno interessato il territorio padano, nell’area comprensiva il ferrarese, modenese e bolognese, stappata la pianura, in quella zona vediamo due delle tre principali buche che caratterizzavano il Golfo Padano, la buca di Mantova e la buca di Ravenna. Tra loro s’erge il pilastro delle pieghe ferraresi. Come tessuto su piano che s’arriccia premuto da due mani che s’avvicinano, così è la superfice, pur velata dai relativi sedimenti che la completano, delle nostre terre determinata dalla pressione tra la placca africana e quella europea. Questa “plissettatura” è arricchita dall’intervento della micro-placca Adria che, subducendo ancor oggi sotto la placca Europea genera dei “trust frontali”, …delle faglie… delle pieghe, velate dai depositi formanti la pianura, tra queste: le pieghe ferraresi. (foto 8) Riportando la mappa della sequenza sismica registrata tra il maggio ed il luglio 2012 (foto 9) dalla geografia padana alla geologia padana, meglio comprendiamo come nell’area tra Ferrara e Modena, il pilastro delle pieghe ferraresi (foto 10) continui ad ergersi sostenuto dall’azione del movimento delle relative placche, che continuano a produrre la catena appenninica normalmente accecata dalle alluvioni del Po. Un dinamico presente di cui siamo parte e che ci porta, con un percorso di forse circa 1 milione di anni, su quelle che saranno i futuri “Colli Estensi”. Giovanni Battista Pesce e Gian Battista Vai (foto 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 10) dal Museo del Mare Antico di Salsomaggiore Terme (foto 8) da DEFORMAZIONE SUPERFICIALE DELLA MICROPLACCA ADRIA DETERMINATA SULLA BASE DEI DATI GPSE CONSIDERAZIONI SULLA TETTONICA - GeoResearch Center Italy – GeoBlog - ISSN: 2240-7847 pub. n 3 (2013) di Paolo Balocchi (foto 9) da Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia