La Casa del Jazz presenta Jazz Colours – La musica che ti gira intorno 12 incontri sul jazz e le sue contaminazioni 2° incontro Lunedì 12 ottobre Auditorio della Casa del Jazz Viale di Porta Ardeatina, 55 - 00153 Roma Ore 19.00 Ingresso gratuito Info line: Tel. 06 704731 (dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 18.00) Conduce Alfredo Saitto Con la collaborazione tecnica di Vittorio Malpassuti con Emanuele Smimmo (batteria) Carlos Sarmiento (pianoforte) Francesco Puglisi (basso elettrico) Juan Carlos Albelo Zamora (violino e armonica) Il Jazz Cubano forma la spina dorsale dell'universo molto più ampio del Latin Jazz ed è caratterizzato da ritmi combinati con melodie di jazz e progressioni di strumenti a corda. Le influenze latine hanno iniziato a fondersi con la musica diffusa negli States nel 1930. Alcuni balli latini come la salsa e il merengue continuano a sentirne l'influenza oggi. La musica latina ha un suo proprio suono univoco. Le otto note sono suonate direttamente, non swingate come negli altri stili di jazz ma sincopate. Una larga varietà di percussioni latine favoriscono la nascita di orchestre musicali. Le Congas, che sono di origine Afro-Cubane vengono suonate con i palmi delle mani e con le dita, anche i Bongos sono Afro-Cubani, ma sono più alti e più sottili. Altri strumenti comuni sono timbales, claves e campanacci. Il Jazz Cubano, semplificando molto, è la mescolanza tra il Jazz e il Son, tra i suoi interpreti si ricorda Mario Bauzà, trombettista di valore mondiale emigrato negli Stati Uniti negli anni Trenta. Il Jazz cubano ha il merito di far entrare in ogni orchestra moderna di Jazz le percussioni cubane di origine africana. Tra i suoi massimi esponenti ricordiamo Chucho Valdés, Arturo Sandoval, il gruppo Irakere, Guillermo Bareto, Emiliano Salvador e Chano Pozo…. ma la lista può continuare all’infinito. Jazz cubano - è la mescolanza tra il Jazz e il Son, tra i suoi interpreti si ricorda Mario Bauzà, trombettista di valore mondiale emigrato negli Stati Uniti negli anni Trenta. Il Jazz cubano ha il merito di far entrare in ogni orchestra moderna di Jazz le percussioni cubane di origine africana. tra i suoi massimi esponenti ricordiamo Chucho Valdés, Arturo Sandoval, il gruppo Irakere, Guillermo Bareto, Emiliano Salvador, Chano Pozo.Dalla Danza Avant-Cuban Jazz: una definizione programmatica già di per sé significativa; soprattutto se a formularla sono musicisti italiani. Il jazz afro-cubano, e più in generale il jazz latino, ha radici molto lontane nel tempo ed ha conosciuto momenti gloriosi connessi alla diffusione internazionale del bebop; anche in questi ultimi anni, sempre negli Stati Uniti, ha prodotto esperienze piuttosto interessanti, seppure isolate. Se jazzisti italiani di oggi intendono accostarsi a questo genere, è però opportuno che prendano le distanze da quei modelli, operando una contaminazione (termine che in questo caso ha una sua giustificazione) in grado da un lato di depauperare quel genere e di dargli dall'altro nuova linfa vitale, garantendo comunque un'onesta autenticità alla nuova proposta tentata. Una possibilità, appunto nel segno di una distaccata consapevolezza, è quella di rielaborare il jazz cubano attraverso il filtro dell'avant jazz, cioè di un personale approccio che non ignori i metodi della ricerca internazionale, e trasversale, degli ultimi decenni. In questo modo la riformulazione di un attuale cuban jazz verrebbe in parte a perdere quei danzanti caratteri ritmici e melodici che sono divenuti cliché ormai storicizzati e immediatamente riconoscibili; acquisterebbe però una problematicità, una ridefinizione tematica, un'interna contorsione espressiva, un tipo di interplay che ne farebbero appunto un'esperienza attuale. Le origini del Latin Jazz Il Latin Jazz è caratterizzato da ritmi combinati con melodie di jazz e progressioni di strumenti a corda. Le influenze latine hanno iniziato a fondersi con la musica diffusa americana tradizionale nel 1930. Durante gli anni dal 1950 al 1960 queste influenze sono diventate particolarmente forti, con danze latine come il mambo, il cha-cha-cha, il samba e il bossa nova che diventano estremamente diffuse negli Stati Uniti. Altri balli latini come la salsa e il merengue continuano a sentirne l'influenza oggi. La musica latina ha un suo proprio suono univoco. Le otto note sono suonate direttamente, non swingate come negli altri stili di jazz ma sincopate. Una larga varietà di percussioni latine favoriscono la nascita di orchestre musicali. Le Congas, che sono di origine Afro-Cubane vengono suonate con i palmi delle mani e con le dita, anche i Bongos sono Afro-Cubani, ma sono più alti e più sottili. Altri strumenti comuni sono timbales, claves e campanacci. Alcune band che hanno unito un elemento latino nelle loro bande sono Dizzy Gillespie e Stan Kenton. Atri musicisti che incorporano elementi latini nella loro musica includono percussioni come Airto Moreira percussionista Peruviano, Alex Acuña, trombettista, pianista e compositore, Arturo Sandoval, il pianista Eddie Palmieri, il percussionista Tito Puente e Poncho Sanchez, Mario Bauza, il suonatore di trombone Steve Turré e il sassofonista di contralto Paquito D'Rivera Cuban........... Ma facciamo qualche passo indietro nel tempo per vedere come e dove nasce il LATIN JAZZ Quando gli Europei cominciarono ad arrivare in America portarono con loro gli schiavi africani che venivano venduti e schiavizzati ancor prima dell'avvento di Colombo. Gli Africani portarono con loro dall'Africa i tamburi. Dappertutto in America gli Europei prendono i loro schiavi e piantano i semi per una musica afro-influenzata che sta nascendo. Mentre la musica afro dei Carabi subisce queste influenze, gli Stati Uniti ed il Brasile già hanno dato il loro riconoscimento in tutto il mondo alla musica afro-influenzata del Messico. La Colombia ed il Perù stanno emergendo soltanto ora. Gli strumenti a corda europei, gli strumenti a fiato ed il piano uniti ai tamburi africani e alle percussioni formano la linea usata dai gruppi LATIN JAZZ. Ma naturalmente tutto questo non è accaduto in una sola notte! Per secoli le influenze africane natie sono state soppresse, persecutate, ignorate. In America questa inquisizione ha provocato si che i tamburi venissero tolti agli schiavi africani dai loro padroni spaventati della ribellione. Questo non ha diminuito fortunatamente la musica afro-influenzata che e’ fiorita ugualmente. Quando i padroni hanno trasferito i loro timori sui tamburi, gli schiavi hanno soltanto trasferito il ritmo ad altri strumenti come il banjo o il clarinetto o il fiddle... e così hanno presentato i gloriosi suoni del JAZZ di NEW ORLEANS. A NEW ORLEANS nacque il JAZZ che Jelly Roll Marton chiamo' "THE LATIN TINGE ossia LA TINTA LATINA" La vicinanza geografica fra HAVANA e NEW ORLEANS ha facilitato una confluenza degli stilii. Considerando che il JAZZ negli Stati Uniti è stato proposto dai neri bluesman e le loro tradizioni spirituali, nelle tradizioni musicali nere di Cuba invece sono state conservate nello sviluppo della religione sincretica conosciuta come “Santeria”. Il marchio di garanzia di entrambi gli stili è "una chiamata e una risposta", ossia improvvisazione, metodo della musica che è altamente caricata ed interattiva. Nella forma cubana, questo metodo di improvvisazione è conosciuto come “DESCARGA” ed era evidente nella musica suonata dai sestetti (formazione tipica formata da chitarra, tres (strumento a corde cubano) contrabbasso, bongo', maracas e clave) negli anni dell'adolescenza e negli anni '20 del secolo attuale. Fu il grande compositore cubano Ignacio Piñero a trasformare il sestetto in settetto, grazie all'introduzione della tromba, strumento solista per antonomasia. Un locale da ballo era necessario e nella nuova città di New York cosi nacquero locali come il Palladium, un enorme sala situata nella mitica Broadway., il Conga ed il Copacabana. Da ogni angolo dell' America arrivavano regali di percussioni Afro-Latini che hanno arricchito New York come i galeoni Spagnoli si sono riempiti di oro. Tra i primi ad arrivare da Cuba, sulla febbre della RUMBA ed aggiungere grano a questo ricco limbo musicale furono Mario Bauzá, Frank Grillo "Machito", Arturo "Chico" O'Farrill ed Israel Lopez "Cachao". Questi "GIGANTI" hanno fatto avanti e indietro fra New York con il jazz e Havana City con la musica latina con una facilita' e una funzione che non è rigorosamente essere umano. Come i musicisti, i compositori ed arrangiatori, essi contribuirono al BIG BAND SWING dellle orchestre condotte in primo piano da Benny Goodman, Chick Web e Cab Calloway. Allo stesso tempo loro hanno condotto le loro orchestre e nel tempo perso hanno inventato il MAMBO! Nella foto di sinistra Dizzy Gillespie, nella foto di destra Mario Bauzá (il quarto da destra) e PuertoRican-born, trombettista Fernand Arbello (secondo da destra) con Chick Webb Band fuoridal Savoy Ballroom in Harlem, 1935. Nell'ambiente JAZZ hanno attraversato i percorsi grandi innovatori come Gillespie Dizzy, Charlie Parker, Art Blakey, Kenny Dorham ed Fats Navarro. Un momento di definizione nella storia del LATIN JAZZ si è presentato nel 1947 in cui Luciano Pozo González, l'immortale "Chano"Pozo" percussionista cubano si uni a Dizzy e alla sua Band dando viva ad un nuovo genere musicale chiamato CUBOP. Nacquero cosi le grandi band di Machito, di Chico O'Farrill, Tito Puente e di Tito Rodriguez che furono i principali artefici del mitico Palladium di New York.. In segutio Chano venne ucciso e da allora in poi in Harlem, alcuni dissero che fu perché aveva rivelato i ritmi segreti nigeriani del cult di Abakuá, .Pozo in realta' venne ucciso in El Rio Bar da un ex ufficiale dell' US Army Eusebio 'El Cabito' Muñoz, il motovo principale fu una rivincita di Cabito per una pubblica umiliazione dopo una lite con Chano. Pozo fu seppellito a Cuba. Il CUBOP sperimentale non fu mai cosi popolare, soltanto per la MAMBO CRAZE o MAMBO MANIA del 1950. Il CUBOP ingaggio principalmente per il piacere intrinseco dai musicisti che si divertivano, e da un piccolo gruppo di fans, non attratti nelle piste da ballo come il MAMBO. Il MAMBO, molto più di un ballo, è la guerra a cavallo che declina la BIG BAND ERA nel suo tramonto. È una maratona da cui qualcosa deve ancora uscire. TITO PUENTE, di cui la sua carriera mette lo sviluppo in parallelo al LATIN JAZZ è quasi solamente responsabile della posizione privilegiata continuata del MAMBO. È impossible da definire chi deve di più, il :MAMBO a TITO PUENTE, per la longevità, o TITO al MAMBO per avergli dato la corona di THE KING OF LATIN JAZZ. L'embargo cubano ha gettato un masso nella corrente LATIN JAZZ ma dopo la spruzzata, i gorghi sono finiti nel vuoto nutrendo la lingua da due fonti fresche. Come il JAZZ è stato generato dai neri che erano da generazioni ridotte da schiavitu, a New York qualcosa qualitativamente nuovo e' stato generato dai musicisti quanto culturalmente sono stati deportati dalla terra di Jose Martí. Esso conteneva elementi di musica cubana ma con i grandi dosi di JAZZ, di SOUL e perfino di ROCK dentro. Le voci erano differenti perché i cantanti (come tutti i altri membri del gruppo) lo erano probabilmente altrettanto sia di Porto Rico sia di discendenza cubana. Col passare del tempo il suono era più elettrico ed i testi carichi con contenuto sociale. Alla tradizione cubana di descarga, hanno aggiunto gli elementi di Porto Rico BOMBA e PLENA e MERENGUE domenicano. Larry Harlow, Ray Barretto, Willie Colon, Ruben Blades, Johnny Pacheco, Carlos Santana ed Eddie Palmieri tra gli altri, erano gli artefici di che cosa il mondo è venuto a conoscenza come SALSA La seconda fonte delle idee originali negli anni 60 è venuto dal Brasile. Il SAMBA AfroBrasiliano ed il BOSSANOVA hanno dato al jazz in generale e al LATIN JAZZ in particolare un nuovo slancio che è ancora in continua evoluzione. Mentre Laurindo Almeida e Bud Shank sono andati la per primi, fu Charlie Byrd e Stan Getz che iniziazio i fans del jazz negli Stati Uniti ai lavori di Joao Gilberto, di Antonio Carlos Jobim e di Luis Bonfá. In tutti i gruppi importanti di JAZZ FUSION degli anni settanta il "sin qua non" era il percussionista brasiliano. Fra quelli distinti per il loro servizio al jazz ci sono Airto Moreira, Paulinho da Costa, Franco Guilherme e Nana Vasconcelos. Quello che i musicisti brasiliani hanno trovato quando sono venuti negli Stati Uniti era uno sviluppo di LATIN JAZZ concepito per apprezzare il JAZZ BRASILIANO dalle cenerii del fuoco cubano. Il LATIN JAZZ ha in un tempo molto breve sviluppato il più grande settore in espansione nel jazz. E’ diventato troppo grande velocemente in relazione al suo parente "JAZZ".Semplicemente perché AFRO-CUBAN JAZZ e AFRO-CARIBBEAN JAZZ si sono espansi a velocità della luce dall'Argentina alla Germania alla Spagna alla Francia Italia e Panama. Il LATIN JAZZ mette radici. Ai festival internazionali del jazz gli artisti tradizionali di jazz possono osservare soltanto con invidia la risposta entusiastica data dai gruppi LATIN JAZZ. Nel 1994 la sottocategoria di LATIN JAZZ è stata creata nei premi dei Grammy in riconoscimento a questo fenomeno. In effetti, il LATIN JAZZ è divenuto la lingua franca degli entusiasti del jazz nel mondo intero. Negli Stati Uniti questa lingua ha per decenni vacillato fra un salsa-jazz più commerciale e una più accessibile (per i ballerini) e qualche cosa di più vicino al CUBOP ideale (per i musicisti) La realizzazione più lodabile di TITO PUENTE è la finezza con cui ha evitato questa dicotomia. Come popolarita Tito è ineguagliabile! Nei decenni la sua popolarità costante e l'integrità della sua musica non e' mai decaduta. Alcuni album latin jazz ("Salsa meets jazz” Concord Picante, 1988 e "Tito Puente’s golden Latin jazz all star in session 1994 RMM records) sono il risultato di devozione singolare di Tito a riunire i musicisti migliori da entrambi le parti. Altri paesi in cui ha messo radici considerevolmente, in Argentina ed in Spagna ci sono varietà esotiche: uno può ora parlare di TANGO-JAZZ di FLAMENCO-JAZZ come subgeneri. Che cosa è accaduto invece a Cuba? IL LATIN JAZZ è vivo e’ vegeto nel suo paese natio! I gruppi principali capitanati da Chucho Valdes, Salvador Emiliano, da Gonzalo Rubalcaba e da Jesus Alemañy piu recentemente, hanno dato credibilita’ che se il JAZZ CUBAN sembrasse stare magicamente fermo durante le decadi dell'embargo, ora è nell'occhio dell'uragano! I piu' importanti musicisti Latin jazz: Saxofonisti Paquito D'Rivera Flautisti Dave Valentin Trombettisti Mario Bauza Dizzy Gillespie Jerry Gonzalez Charlie Sepulveda Arturo Sandoval Trombone Papo Vasquez Voci Celia Cruz Ruben Blades Vibrafono Cal Tjader Pianisti Chucho Valdez Papo Lucca Charlie Palmieri Eddie Palmieri Hilton Ruiz Gonzalo Rubalcaba Bassisti Cachao Oscar D'Leon Percussionisti Chano Pozo Tito Puente Jerry Gonzalez Pancho Sanchez Mongo Santamaria Ray Barretto Giovanni Hidalgo Cubana allo spanish tinge nel jazz Le due colonie europee maggiormente presenti ad Haiti ed a Cuba tra sette ed ottocento erano quella francese e quella spagnola; dall'ibridazione tra contredanse francese e contradanza spagnola da un lato e ritmi africani degli schiavi deportati dall'altro, nasce la contradanza cubana, genere tra il popolare ed il colto. Il massimo rappresentante della contradanza cubana è stato Manuell Saumell (18171870); partendo dalla sua versione popolare e folklorica di musica da ballo e quindi di musica d'uso , si giunge alla vera e propria Danza Cubana attraverso l'approfondimento stilistico e musicale di Louis Moreau Gottschalk (1829-1869) e di Ignacio Cervantes (1847-1905) che trasformano la contradanza da musica d'uso in musica d'ascolto e da salotto. In tutti e tre i succitati autori è comunque presente la componente africana della poliritmia e della scansione ritmica 3+3+2 tipica di tantissima altra musica nata dall'incontro di culture così diverse come quella europea e quella africana (un esempio su tutti: il tango Argentino!) Se consideriamo poi che La Havana e New Orleans erano le due città culturalmente più avanzate, creative ed aperte nell'ottocento, appare evidente come anche la relativa vicinanza geografica abbia contribuito all'influenza di Cuba sui generi musicali nascenti a New Orleans e nel Sud degli Stati Uniti e mi riferisco in particolare al Ragtime ed al Jazz che hanno attinto a piene mani alla musica cubana: di qui anche la definizione semplificata di spanish tinge (sfumatura,colore spagnolo) usata per contraddistinguere tutta la musica influenzata da questi ritmi specificamente in Jelly “Roll” Morton, ma anche più in generale in tutti gli altri autori dell'epoca. Ed ecco quindi che la scansione ritmica del 3+3+2 entra dalla porta principale nel jazz attraverso Scott Joplin (ed altri compositori di Ragtime), Jelly “Roll” Morton, James Price Johnson, Thomas “Fats” Waller e persino George Gershwin, e via via Edward “Duke” Ellington e non esiste spazio sufficiente per elencarli tutti! Marco Fumo Giorgia Ferrara: [email protected] / 3938707319 – Valentina Vinci Orlando: [email protected] / 339.5319442