SANITA72 Lo studio di Unimore è coordinato dal professor Giulio Rastelli Ricercatori al top contrai tumori Si analizzano molecole per sconfìggere le forme più gravi niversità degli Studi di Modena e Reggio Emilia U è capofila di un progetto di ricerca triennale, da realizzare in collaborazione con l'istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, l'università Statale di Milano, l'università di Padova ed Elettra Sincrotrone di Trieste, coordinato dal professor Giulio Rastelli, responsabile del laboratorio di "Molecular Modelling & Drug Design" del dipartimento di Scienze della Vita. La ricerca si prefigge di concepire e sviluppare molecole "allosteriche", che esplicano cioè la loro azione in una sede diversa da quella del sito attivo canonico di un enzima, al fine di ottenere candidati farmaci efficaci contro tumori particolarmente aggressivi e resistenti quali il carcinoma polmonare "non a piccole cellule" e il tumore al seno "triplo negativo". In particolare, le ricerche riguarderanno alcune proteine chinasi che, giocando un ruolo chiave nella regolazione dei processi cellulari, costituiscono bersagli biologici fondamentali per contrastare questi tipi di tumore. Il team di ricercatori, che riunisce competenze multidisciplinari e sinergiche di modellistica molecolare, sintesi chimica, biologia, farmacologia e cristallografia a raggi X, sta lavorando per progettare e mettere a punto i primi inibitori allosterici di queste proteine chinasi e si propone di caratterizzarli e svilupparli ulteriormente fino al completamento della fase di sperimentazione preclinica. «A causa del loro ruolo chiave nella modulazione delle vie cellulari,- afferma il professor Giulio Rastelli di Unimore - le protein chinasi sono target importanti per la scoperta di farmaci antitumorali. L'approccio classico che consiste nel bloccare l'attività catalitica di questi enzimi attraverso molecole che si legano nel loro sito attivo Atp-asico, comporta molto spesso una scarsa selettività d'azione in quanto tale sito è notevolmente conservato negli oltre 500 enzimi che appartengono a questa famiglia. Inoltre, tali molecole sono spesso soggette a fenomeni di farmaco-resistenza, che comportano una ridotta efficacia del farmaco durante la terapia. Questi problemi possono essere notevolmente ridotti attraverso la messa a punto di molecole «allosteriche» che, andando a legarsi in siti diversi e meno conservati rispetto al sito di legame Atp-asico, sono potenzialmente in grado di portare a farmaci con meno effetti collaterali e maggiore efficacia d'azione. La disponibilità di tali molecole potrà perciò essere di notevole aiuto per lo sviluppo di farmaci antitumorali più efficaci e meno tossici». Andando a legarsi in siti altamente specifici, tali molecole "allosteriche" sono in grado di bloccare l'attività catalitica di questi enzimi in modo più mirato e controllato. Il progetto, avviato nel 2012 e supportato economicamente inizialmente nel 2013 dalla fondazione Nando Peretti con un finanziamento di 91mila euro, è già in fase avanzata di esecuzione.