Materiale 5 - Università degli studi di Bergamo

Università degli Studi di Bergamo
Facoltà di Lingue e Letterature Straniere - Lingue e Letterature Straniere Moderne e Scienze della Comunicazione
Materiali per recupero in presenza: TVI italiano
PERCORSO DI RECUPERO PER TVI – MATERIALE 5 –
CHIAVI
Legga il testo e poi risponda alle domande che seguono.
Il suono nel film
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Il cinematografo, macchina delle meraviglie, nasce muto: prodigio di realismo, l’invenzione di Lumière
riproduce un mondo senza suoni. Ma la silenziosa successione di immagini in movimento era in grado di
creare un effetto di realtà così stupefacente da far dimenticare l’assenza di rumori e suoni. Proprio in questo
primigenio mutismo, alcuni vollero rintracciare lo specifico cinematografico, il tratto distintivo della nuova
arte. Tale supposta specificità portò molti cineasti a rifiutare il sonoro, giudicando i film parlati teatrali e
commerciali.
A ben vedere, però, il cinema delle origini non era così silenzioso: le proiezioni erano spettacoli sonori e, nel
ricordo di molti spettatori dell’epoca, perfino chiassosi. Alcuni testimoni raccontano di sale affollate e
rumorose, brulicanti di commenti e colorite esclamazioni rivolte ai personaggi e alle loro vicissitudini.
Inoltre, le pellicole venivano accompagnate da musica dal vivo, al pianoforte o, per i film produttivamente
più importanti, suonata da vere e proprie orchestre. La musica non mancò mai al cinema, dal momento che
ogni film giungeva agli esercenti corredato di apposite partiture o dischi, forniti dalle case di produzione al
fine di assicurare al racconto delle immagini un adeguato accompagnamento sonoro. Le proiezioni, peraltro,
erano spesso commentate da uno speaker – di solito lo stesso gestore della sala – che spiegava e chiariva i
passaggi narrativi più complessi. In definitiva, l’avvento del cinema sonoro pose fine ad uno spettacolo solo
parzialmente muto.
Quanto alla possibilità tecnica di sincronizzare colonna visiva e sonora, essa era disponibile già dagli anni
Dieci del XX secolo, ma soltanto alla fine del decennio successivo, per far fronte a una forte crisi di
pubblico, l’industria cinematografica se ne appropriò. La Warner Bros, grazie all’impegno pionieristico nella
sperimentazione del suono sincronizzato, da piccola casa produttrice entrò tra i grandi colossi di Hollywood,
realizzando il primo film sonoro, Il cantante di jazz, che riscosse un successo tale da determinare
l’affermazione definitiva del suono sincronizzato.
La trasformazione più significativa, o almeno la più dirompente, portata dall’introduzione del suono
sincronizzato investì la recitazione, il lavoro dell’attore. La presenza sempre più invasiva dei dialoghi
cambiò profondamente il modo di muoversi sul set, ridimensionando il valore del gesto e conferendo alla
dizione e alla recitazione delle battute un ruolo preminente. Un’intera generazione di attori fu spazzata via,
sostituita da una nuova moltitudine di divi parlanti. Si trattò di un sostanziale mutamento che travolse un
mestiere ormai consolidato, un cambiamento radicale al quale in pochissimi riuscirono ad adeguarsi, come
mostra Viale del tramonto (1950), il film in cui Wilder narra il drammatico declino del cinema muto e dei
suoi attori.
L’avvento del sonoro pose un altro complesso problema che ebbe forti ripercussioni di ordine produttivo ed
economico: quello della lingua. Difatti, a parte il mercato statunitense che restava piuttosto vasto, le altre
cinematografie nazionali finirono per poter contare su un bacino d’utenza piuttosto ristretto. Prima che la
tecnica fornisse un’adeguata soluzione, si segnalano alcuni accorgimenti, artigianali e autoriali. Le case di
produzione americane scelsero di realizzare contemporaneamente più versioni dello stesso film, prevedendo,
in fase di ripresa, di girare in varie lingue. In un film come La tragedia della miniera (1931), realizzato al
confine tra Germania e Francia, Georg Wilhem Pabst scelse una strada differente: quella di mantenere
entrambi gli idiomi, dimostrando come la solidarietà tra i lavoratori in pericolo riuscisse a superare le
differenze linguistiche.
Testo tratto e adattato da AMBROSINI M.,
CARDONE L., CUCCU L., 2003, Introduzione
al linguaggio del film, Carocci, Roma: 71-73
[548 parole]
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SEZIONE A1: COMPRENSIONE TESTUALE
1.
GLOBALE
a. Selezioni la risposta esatta.
1. L’argomento centrale del testo, in generale, è:
a. la presentazione del passaggio dal cinema muto al cinema parlato e delle conseguenze che
tale passaggio ha comportato nel mondo cinematografico.
b. la definizione del periodo storico a cui è possibile ricondurre l’introduzione e la successiva
diffusione del cinema sonoro.
c. la riflessione sull’esistenza di suoni e di rumori nel primo cinema, che ne smentiscono in
parte l’origine silenziosa.
d. la constatazione del fatto che l’assenza di sonorità nel cinema degli esordi ha costituito
originariamente il tratto distintivo dell’arte cinematografica.
2. Dal testo emerge che l’introduzione del suono sincronizzato:
a. fu un evento di grande rilievo nella storia della cinematografia, ma tutt’oggi la vera
specificità del cinema consiste nel suo esordio silenzioso.
b. diede voce agli attori del muto, la cui recitazione fino a quel momento era stata a loro avviso
fortemente penalizzata dall’impossibilità di esprimersi verbalmente.
c. provocò nel cinema mutamenti tanto profondi da rivelarsi all’inizio difficilmente compatibili
con ciò che il cinema stesso era stato fino a quel momento.
d. rappresentò il momento decisivo della storia del cinema, poiché l’introduzione della voce
divenne sin da subito una componente fondamentale ed automatica di ogni film.
CHIAVI
1. L’argomento centrale del testo, in generale, è a) la presentazione del passaggio dal cinema muto
al cinema parlato e delle conseguenze che tale passaggio ha comportato nel mondo
cinematografico (r. 1-2, r. 15-16, r. 17-22, r. 23-24, r. 31-32).
Commento alle risposte errate:
- b) la definizione del periodo storico a cui è possibile ricondurre l’introduzione e la
successiva diffusione del cinema sonoro (r. 17-22) è un argomento trattato nel terzo
paragrafo del testo, ma non ne costituisce il tema centrale.
- c) la riflessione sull’esistenza di suoni e di rumori nel primo cinema, che ne smentiscono in
parte l’origine silenziosa (r. 7-16) è un altro argomento che viene sviluppato nel secondo
paragrafo del testo, senza però essere il tema fondamentale.
- d) la constatazione del fatto che l’assenza di sonorità nel cinema degli esordi ha costituito
originariamente il tratto distintivo dell’arte cinematografica (r. 3-6) è un punto solo
accennato nel testo.
2. Dal testo emerge che il suono sincronizzato c) provocò nel cinema mutamenti tanto profondi da
rivelarsi all’inizio difficilmente compatibili con ciò che il cinema stesso era stato fino a quel
momento (r. 23-39).
I mutamenti radicali menzionati nel testo riguardarono due aspetti:
• il «lavoro dell’attore», che dovette imparare la «dizione» e la «recitazione delle battute»;
tale trasformazione del mestiere dell’attore causò problemi di adattamento ai divi del muto, i
quali erano in grado di usare il gesto, ma non il dialogo.
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l’introduzione della «lingua», che pose per la prima volta il problema della comprensione
dei film; «prima che la tecnica fornisse un’adeguata soluzione» a questo problema, si
proposero rimedi provvisori «artigianali e autoriali».
Commento alle risposte errate:
- a) fu un evento di grande rilievo nella storia della cinematografia, ma tutt’oggi la vera
specificità del cinema consiste nel suo esordio silenzioso (r. 3-6). Questa informazione è
falsa. Dal testo traspare come il suono sincronizzato sia considerato un evento importante
nella storia della cinematografia, ma non viene detto che, nonostante il riconoscimento
assegnato al parlato, tutt’oggi si ravvisa la vera specificità del cinema nel suo esordio
silenzioso. Piuttosto, fu in passato, e precisamente agli esordi dell’arte cinematografica, che
alcuni rintracciarono nel primigenio mutismo «lo specifico cinematografico».
- b) diede voce agli attori del muto, la cui recitazione fino a quel momento era stata a loro
avviso fortemente penalizzata dall’impossibilità di esprimersi verbalmente (r. 24-30).
Questa informazione è falsa. Gli attori del muto furono costretti ad adeguarsi – peraltro
riuscendo in «pochissimi» – all’utilizzo dei dialoghi portato in auge dall’introduzione del
suono sincronizzato, ma essi non credevano che la loro recitazione fosse stata fino a quel
momento penalizzata dall’impossibilità di esprimersi verbalmente. Ciò è dimostrato dal fatto
che se gli attori del muto avessero accolto favorevolmente questa innovazione, non
sarebbero stati spazzati via «da una nuova moltitudine di divi parlanti», ma avrebbero
continuato a recitare come e più di prima.
- d) rappresentò il momento decisivo della storia del cinema, poiché l’introduzione della voce
divenne sin da subito una componente fondamentale ed automatica di ogni film (r. 17-19 e r.
31-39). Questa informazione è falsa. Dal testo emerge che l’introduzione del suono
sincronizzato fu un momento importante nella storia del cinema, ma non viene detto
esplicitamente che essa rappresentò il momento decisivo della storia del cinema. Inoltre,
l’introduzione della voce non divenne sin da subito una componente fondamentale ed
automatica di ogni film, per due ragioni. In primo luogo, perché la tecnica di
sincronizzazione tra suono e immagine era disponibile circa un decennio prima rispetto a
quando cominciò ad essere usata sistematicamente, il che permette di inferire che non fu
adottata subito in modo sistematico. In secondo luogo perché nei suoi primi utilizzi,
l’introduzione della voce – e quindi della lingua – causò un «complesso problema» di
comprensione linguistica, per il quale si dovette ricorrere ad accorgimenti provvisori – ed
attendere quindi del tempo – prima di ricevere dalla tecnica un intervento risolutivo che
consentisse l’applicazione puntuale ed automatica della sincronizzazione in ogni film.
•
2.
ANALITICA
b. In base a quanto dice il testo, indichi se ciascuna affermazione è vera, falsa, o non presente
nel testo.
VERO
FALSO
NON PRESENTE
a. La messa a punto del suono
sincronizzato fu salutata con
entusiasmo dal primo mondo
cinematografico.
b. Agli esordi del cinema,
l’accompagnamento musicale esterno ai
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film muti era un accorgimento
saltuariamente adottato dai gestori delle
sale cinematografiche per intrattenere il
pubblico.
c. L’adozione del suono sincronizzato fu
la scommessa giocata agli inizi del
1900 dal mondo cinematografico per
contrastare la battuta d’arresto subita
dal cinema in quegli anni.
d. La storia del cinema è ricca di pellicole
che raccontano l’impatto esercitato sui
divi del muto dalla transizione dai film
silenziosi ai film parlati.
e. Attorno al 1930 il problema della
comprensione linguistica dei film, sorto
a seguito dell’affermazione del parlato
nel cinema, non era ancora stato
definitivamente risolto dalla tecnica
cinematografica.
CHIAVI
a. La messa a punto del suono sincronizzato fu salutata con entusiasmo dal primo mondo
cinematografico. → Falso (Par. 1, r. 5-6. Questa informazione è falsa. Poiché i primi cineasti
rintracciavano nell’assenza di suoni e rumori la specificità del cinema, la messa a punto del
suono sincronizzato non fu salutata con entusiasmo dal primo mondo cinematografico, che tese
invece a «rifiutare il sonoro, giudicando i film parlati teatrali e commerciali».)
b. Agli esordi del cinema, l’accompagnamento musicale esterno ai film muti era un accorgimento
saltuariamente adottato dai gestori delle sale cinematografiche per intrattenere il pubblico. →
Falso (Par. 2, r. 10-13. Questa affermazione è falsa. Agli esordi del cinema,
l’accompagnamento musicale esterno ai film muti era un accorgimento che riguardava (non
qualche film saltuariamente, ma) ogni film, il quale giungeva agli esercenti corredato di
apposite partiture o dischi (non predisposti dagli esercenti stessi, ma) appositamente forniti dalle
case di produzione per intrattenere il pubblico durante la proiezione della pellicola.)
c. L’adozione del suono sincronizzato fu la scommessa giocata agli inizi del 1900 dal mondo
cinematografico per contrastare la battuta d’arresto subita dal cinema in quegli anni. → Vero
(Par. 3, r. 17-19. Questa affermazione è vera. «La possibilità tecnica di sincronizzare colonna
visiva e sonora era disponibile già dagli anni Dieci del XX secolo, ma soltanto alla fine del
decennio successivo, per far fronte a una forte crisi di pubblico, l’industria cinematografica se
ne appropriò».)
d. La storia del cinema è ricca di pellicole che raccontano l’impatto esercitato sui divi del muto
dalla transizione dai film silenziosi ai film parlati. → Non presente. (Questa informazione non
è presente nel testo. Nel brano viene menzionato «Viale del tramonto, il film in cui Wilder narra
il drammatico declino del cinema muto e dei suoi attori» (Par. 4, r. 28-30). Non vengono
tuttavia citati altri titoli di film che possano essere annoverati tra gli esempi di pellicole che
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raccontano l’impatto esercitato sui divi del muto dalla transizione dai film silenziosi ai film
parlati.)
e. Attorno al 1930 il problema della comprensione linguistica dei film, sorto a seguito
dell’affermazione del parlato nel cinema, non era ancora stato definitivamente risolto dalla
tecnica cinematografica. → Vero (Par. 5, r. 31-39. Questa affermazione è vera. Poiché Georg
Wilhem Pabst nel 1931, per realizzare il film La tragedia della miniera, scelse di ricorrere ad
uno dei possibili «accorgimenti autoriali», consistente nel mantenere due lingue nello stesso
film, se ne desume che il problema introdotto dall’uso del parlato nel cinema in quegli anni non
era ancora stato definitivamente risolto dalla tecnica cinematografica. La frase «Prima che la
tecnica fornisse un’adeguata soluzione» fa inoltre capire che il cinema dovette attendere un po’
di tempo per risolvere definitivamente il problema della lingua.)
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SEZIONE A2: COMPRENSIONE LESSICALE (RICETTIVA)
c. Trovi nel testo (nei paragrafi indicati) la parola o l’espressione di significato equivalente a
ciascuna di quelle indicate sotto e la trascriva negli spazi bianchi.
NB: le definizioni fornite sono nella forma lemmatica (nomi e aggettivi al maschile singolare,
verbi all’infinito), ma non è detto che il termine da trovare sia al maschile singolare o
all’infinito; può inoltre trattarsi di un’espressione formata da più di una parola.
TRASCRIVA LA PAROLA O L’ESPRESSIONE COSÌ COM’È NEL TESTO.
Esempio:
a.
b.
c.
d.
e.
f.
g.
h.
i.
j.
k.
l.
sinonimo dato (nella forma lemmatica)
riguardare (par. 4):
iniziale (par. 1):
pieni (par. 2):
avventura (par. 2):
arrivo (par. 2):
risolvere (par. 3):
industria leader (par. 3):
sconvolgente (par. 4):
ridurre (par. 4):
schiera (par. 4):
conseguenza (par. 5):
pubblico (n.) (par. 5):
lingua (par. 5):
parola reperita nel testo
investì (r. 24)
________________________
________________________
________________________
________________________
________________________
________________________
________________________
________________________
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________________________
________________________
________________________
CHIAVI
a.
b.
c.
d.
e.
f.
g.
h.
i.
j.
k.
l.
iniziale (par. 1): primigenio (r. 4)
pieni (par. 2): brulicanti (r. 9), affollate (r. 8)
avventura (par. 2): vicissitudini (r. 9)
arrivo (par. 2): avvento (r. 15)
risolvere (par. 3): far fronte a (r. 18)
industria leader (par. 3): (grandi) colossi (r. 20)
sconvolgente (par. 4): dirompente (r. 23)
ridurre (par. 4): ridimensionando (r. 25)
schiera (par. 4): moltitudine (r. 27)
conseguenza (par. 5): ripercussioni (r. 31), accettabile anche problema (r. 31)
pubblico (n.) (par. 5): bacino d’utenza (r. 33)
lingua (par. 5): idiomi (r. 38)
Nota: ai punti b) e j) si è in presenza di due risposte. Tuttavia, nell’esame la risposta corretta è
sempre e solo una.
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SEZIONE B: MANIPOLAZIONE E SINTESI TESTUALE
d. Il testo che segue è una sintesi del brano che ha appena letto. Completi il testo inserendo in
ogni spazio la parola mancante. Faccia attenzione a mantenere sia lo stile che i contenuti
conformi a quelli dell’originale. NON inserisca più di una parola per ogni spazio.
Il testo tratta del passaggio dal muto al suono sincronizzato nell’arte cinematografica. Il cinema
degli esordi nacque come spettacolo composto da una sequenza di immagini (1)
_____________________ di suoni, ma realistiche al punto tale da porre in secondo piano l’assenza
della componente sonora e, al contrario, da elevare quest’ultima (2) _____________________ tratto
caratterizzante questa nuova arte. (3) _____________________, come emerge dalle testimonianze
dell’epoca, il primo cinema non fu mai completamente muto, giacché gli spettacoli cinematografici
erano inizialmente accompagnati da suoni ed addirittura da rumori. La sonorità rintracciabile nelle
proiezioni delle prime pellicole consisteva da un lato nella musica suonata durante lo spettacolo, e
dall’altro da una voce esterna avente il compito di spiegare le scene più dense dell’intreccio filmico.
(4) _____________________ alla rumorosità, essa proveniva dal pubblico presente in sala, che
partecipava attivamente alla visione del film, indirizzando commenti ai personaggi e alle loro
vicende. Pertanto, in un mondo già a suo modo (5) _____________________ all’esistenza del
suono, l’introduzione del parlato non (6) _____________________ un cambiamento improvviso e
drastico, bensì comportò un passaggio lento e graduale, che divenne definitivo solo verso la fine del
1920 – a dieci anni dalla messa a punto della tecnica di (7) _____________________ tra suono e
immagine – per la necessità di far fronte alla diminuzione del pubblico, registrata dal cinema in (8)
_____________________ periodo. Un importante (9) _____________________ dell’affermazione
del sonoro interessò la professione dell’attore, che fu sconvolta dal ruolo preminente assunto dal
dialogo rispetto al gesto. Non riuscendo ad uniformarsi (10) _____________________ nuovo modo
di recitare, molti attori del muto scomparvero nell’ (11) _____________________, per lasciare
spazio ad una nuova ondata di divi parlanti. (12) _____________________ la diffusione del suono
sincronizzato, si sollevò per la cinematografia un’ulteriore cruciale questione, rappresentata dalla
lingua. (13) _____________________ il mercato americano mantenne un pubblico amplio, le altre
case produttrici dovettero affrontare il problema della limitazione del pubblico dovuto alla non
comprensione della lingua in cui la pellicola veniva (14) _____________________. In attesa di una
soluzione definitiva, registi ed attori posero provvisoriamente rimedio a questo problema (15)
_____________________ di svariati espedienti, quali la realizzazione di molteplici versioni dello
stesso film in lingue diverse o l’adozione di più idiomi all’interno della medesima pellicola.
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CHIAVI
Il testo tratta del passaggio dal muto al suono sincronizzato nell’arte cinematografica. Il cinema
degli esordi nacque come spettacolo composto da una sequenza di immagini (1) prive (coerenza
semantico-lessicale: la scelta della parola è legata alla comprensione del testo di partenza; inoltre,
l’aggettivo ‘priva’ è flesso al genere femminile e al numero plurale per accordo col sostantivo
‘immagini’; la parola ‘senza’ non è accettabile a causa della presenza della preposizione ‘di’; gli
aggettivi ‘sprovviste’ e ‘mancanti’ non sono accettabili) di suoni, ma realistiche al punto tale da
porre in secondo piano l’assenza della componente sonora e, al contrario, da elevare quest’ultima
(2) a (reggenza verbale: il verbo ‘elevare’ regge la preposizione ‘a’) tratto caratterizzante questa
nuova arte. (3) Tuttavia/Ciononostante/Nondimeno/Ma (connessione logica: l’articolazione
logica del testo di partenza conduce alla scelta di una congiunzione avversativa), come emerge
dalle testimonianze dell’epoca, il primo cinema non fu mai completamente muto, giacché gli
spettacoli cinematografici erano inizialmente accompagnati da suoni ed addirittura da rumori. La
sonorità rintracciabile nelle proiezioni delle prime pellicole consisteva da un lato nella musica
suonata durante lo spettacolo, e dall’altro da una voce esterna avente il compito di spiegare le scene
più dense dell’intreccio filmico. (4) Quanto/Riguardo/Relativamente (locuzione avverbiale:
formule fisse) alla rumorosità, essa proveniva dal pubblico presente in sala, che partecipava
attivamente alla visione del film, indirizzando commenti ai personaggi e alle loro vicende. Pertanto,
in un mondo già a suo modo (5) avvezzo/abituato/avviato (coerenza semantico-lessicale:
‘abituato’ è accettabile, ma è caratterizzato da un registro meno elevato rispetto ad ‘avvezzo’ ed
‘avviato’; inoltre, gli aggettivi sono flessi al genere maschile e al numero singolare per accordo
con
‘mondo’)
all’esistenza
del
suono,
l’introduzione
del
parlato
non
(6)
provocò/causò/determinò/costituì (coerenza semantico-lessicale: la scelta della parola è legata
alla comprensione del testo di partenza; il verbo deve inoltre essere coniugato al passato remoto
per concordanza temporale con i verbi ‘comportò’, ‘divenne’ e ‘costituì’ presenti nel periodo; il
verbo ‘portò’ non è accettabile perché richiederebbe l’uso della preposizione ‘a’, anche ‘suscitò’
non “lega” per solidarietà semantica con ‘cambiamento’) un cambiamento improvviso e drastico,
bensì comportò un passaggio lento e graduale, che divenne definitivo solo verso la fine del 1920 – a
dieci anni dalla messa a punto della tecnica di (7) sincronizzazione (coerenza semantico-lessicale:
la scelta della parola è legata alla comprensione del testo di partenza) tra suono e immagine – per
la necessità di far fronte alla diminuzione del pubblico, registrata dal cinema in (8) tale/quel
(rimando anaforico a tema già citato, ossia «la fine del 1920»; l’aggettivo ‘quel’ è accettabile, ma
è caratterizzato da un registro meno formale rispetto a ‘tale’) periodo. Un importante (9)
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effetto/risvolto (coerenza semantico-lessicale: i sostantivi ‘ripercussione’ e ‘conseguenza’ non
sono accettabili, poiché ‘un importante’ conduce alla scelta di un sostantivo di genere maschile in
quanto non è apostrofato) dell’affermazione del sonoro interessò la professione dell’attore, che fu
sconvolta dal ruolo preminente assunto dal dialogo rispetto al gesto. Non riuscendo ad uniformarsi
(10) al (reggenza verbale: il verbo ‘uniformarsi’ regge la preposizione ‘a’) nuovo modo di recitare,
molti attori del muto scomparvero nell’ (11) oblio/anonimato (coerenza semantico-lessicale;
‘ombra’ non è accettabile perché tende a ricorrere con i verbi ‘vivere’, ‘restare’, ‘lasciare’), per
lasciare spazio ad una nuova ondata di divi parlanti. (12) Con (connessione logica: l’articolazione
logica del testo di partenza conduce alla scelta della congiunzione ‘con’, che regge una
proposizione subordinata temporale/causale implicita) la diffusione del suono sincronizzato, si
sollevò per la cinematografia un’ulteriore cruciale questione, rappresentata dalla lingua. (13)
Mentre (connessione logica: l’articolazione logica del testo di partenza conduce alla scelta di una
congiunzione avversativa; questa proposizione non è di natura concessiva (‘benché’, ‘nonostante’,
‘sebbene’, …), poiché quest’ultima richiederebbe un verbo al modo congiuntivo) il mercato
americano mantenne un pubblico amplio, le altre case produttrici dovettero affrontare il problema
della limitazione del pubblico dovuto alla non comprensione della lingua in cui la pellicola veniva
(14) girata/prodotta/realizzata (coerenza semantico-lessicale: la scelta della parola è legata alla
comprensione del testo di partenza; ‘prodotta’, ‘realizzata’ sono accettabili; ‘registrata’ non è
accettabile perché non è solidale con ‘pellicola’). In attesa di una soluzione definitiva, registi ed
attori posero provvisoriamente rimedio a questo problema (15) servendosi/avvalendosi (coerenza
semantico-lessicale + gestione della proposizione subordinata implicita: il testo conduce alla scelta
(guidata dalla preposizione ‘di’) di un sinonimo stilisticamente più elevato del verbo ‘utilizzare’;
verbi semanticamente appropriati come ‘adottare’ o ‘ricorrere’ devono essere esclusi a causa della
reggenza verbale; inoltre, la struttura del periodo obbliga a ricorrere al modo indefinito gerundio,
che sta alla base di una proposizione subordinata implicita retta dalla frase «registi ed attori
posero provvisoriamente rimedio a questo problema») di svariati espedienti, quali la realizzazione
di molteplici versioni dello stesso film in lingue diverse o l’adozione di più idiomi all’interno della
medesima pellicola.
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