Rurale, perdite per 2 milioni e mezzo Il presidente Piero Cis si è

LE CRONACHE
Perdite per 2,5 milioni di euro
Udrò, conti in rosso
Cis lascia la Rurale
La Cassa Rurale di Ledro chiude
l'esercizio 2010 con una perdita
di oltre 2 milioni e mezzo di
euro. Un bilancio pesante, che
ha spinto il presidente Piero Cis
a rassegnare le dimissioni. La
barra del timone passa nelle
mani del vice Marco Baruzzi fino
all'assemblea dei soci,
convocata per il 14 maggio.
A PAGINA
38
LEDRO
Il 14 maggio assemblea
dei soci per eleggere
il nuovo consiglio
Dopo l'uscita nella primavera 2009
del direttore precedente, Ruggero
Lucin, che aveva garantito bilanci
solidi negli anni, le cose sono
progressivamente peggiorate negli
ultimi due anni di direzione di Marco
Gabrielli, fino a giungere alla
situazione attuale. «La prossima
assemblea - scrive il consìglio
d'amministrazione - sarà un momento
importante per rilanciare il futuro
della banca».
mmm
11 presidente della Cassa rurale di
Ledro Piero Cis si è dimesso a seguito
delle pesanti perdite di bilancio,
dovute a decisioni degli ultimi anni
rivelatesi sbagliate. La Banca d'Italia
aveva ripetutamente richiesto negli
ultimi tempi un radicale cambio di
rotta rispetto alle scelte effettuate.
Tra queste l'acquisto di due immobili
nell'Alto Garda (Varone e Torbole)
per aprirvi filiali a cui la Banca d'Italia
ha risposto negativamente.
Rurale, perdite per 2 milioni e mezzo
Il presidente Piero Cis
si è quindi dimesso
/
Bilancio pesante per la Cassa Rurale
di Ledro che chiude l'esercizio 2010
con una perdita cospicua di oltre 2
milioni e mezzo di euro. A seguito di
tali risultati, il presidente della Rurale, Piero Cis, ha rassegnato nei giorni
scorsi le sue dimissioni. 11 compito del
traghettamento della banca fino all'assemblea dei soci, convocata per
il prossimo 14 maggio, è passato al vicepresidente, l'architetto Marco Baruzzi che, con il resto del consiglio
d'amministrazione, ha inviato in questi giorni a tutti i soci un dettagliato
resoconto informativo della situazione.
Pur presentando un'incoraggiante
redditività ed una solidità struttura-
le oltre ad una dotazione patrimoniale di tutto rispetto, la Cassa Rurale di
Ledro paga lo scotto di scelte strategiche sbagliate portate avanti negli
ultimi anni, impostate sull'espansione nell'Alto Garda volte a fare concorrenza alla consorella Cassa Rurale Alto Garda. Tale strategia, che ha portato all'acquisto di due immobili a Varone e a Torbole per aprirvi due sportelli non autorizzati dalla Banca d'Italia, ha fatto gravare sul bilancio pesanti poste straordinarie. Inoltre il bilancio d'esercizio 2010 della Cassa Rurale sconta una rilevante svalutazione dei crediti pari a oltre due milioni
di euro (2.060.592 euro), dei quali la
maggior parte è riconducibile ad un
'unico operatore economico, sottoposto a procedura concorsuale (impresa di autotrasporti).
Sono soprattutto queste due le cause imputabili alle pesanti negatività
d'esercizio, che insieme arriva ad una
perdita complessiva pari a 3 milioni
e mezzo di euro, assorbita in parte dal
risultato positivo della gestione corrente che è stato di 940.000 euro.
La situazione della Cassa Rurale di Ledro, quindi, risulta solida per il patrimonio e le possibilità di sviluppo, locale, oltre che per la redditività, ma come ha richiesto più volte la Banca
d'Italia negli ultimi tempi, anche per
evitare il possìbile rischio commissariamento - esigeva una radicale cambio di gestione rispetto alle scelte
sventurate degli ultimi due anni.
Dopo la dipartita nella primavera 2009
del direttore precedente, Ruggero Lucin, che aveva garantito bilanci solidi negli anni, e le scelte della presidenza Cis della Cassa Rurale di puntare all'espansione nell'Alto Garda, le
cose sono progressivamente peggiorate negli ultimi due anni di direzione di Marco Gabrielli, fino a giungere
alla situazione attuale, che ha portato alle dimissioni anzitempo del presidente.
La gestione è stata presa in mano dal
vicepresidente Marco Baruzzi, insieme al resto del consiglio d'amministrazione, con l'impegno di porre le
basi per un significativo cambio di rotta ed una svolta, tesa a riqualificare il
portafoglio crediti. Sarà l'assemblea
dei soci, convocata il 14 marzo, ad
esprimersi e a dare indicazioni precise. In tale occasione è prevista anche
La banca resta solida
Ecco alcuni passaggi della
lettera inviata dal consiglio
d'amministrazione ai soci per
spiegare quanto è successo.
«Al pesante risultato
economico si è giunti
essenzialmente per due
ragioni: innanzitutto per
l'impostazione strategica
della banca programmata
alcuni anni fa. Si ipotizzava
allora la polìtica della banca
proiettata in espansione sulle
zone dell'Alto Garda, alla
l'elezione delle cariche sociali in scadenza, e soprattutto nel nuovo presidente, oltre che di due amministratori e dell'intero collegio sindacale e dei
probiviri.
Con un'operazione precisa di trasparenza, volta a far conoscere la reale
situazione della Cassa Rurale, il consiglio d'amministrazione ha inviato a
tutti i soci le informazioni necessarie.
Il bilancio 2010 è stato certificato dal
competente organismo di revisione
contabile della Federazione della Cooperazione che da tempo è a conoscenza dell'andamento della banca. L'esercizio 2010 chiuderà alla fine con la perdita complessiva di 2.536.558 euro.
Piero Cis è stato presidente della Cassa Rurale di Ledro dalla sua costituzione, e prima era stato presidente
della Cassa Rurale di Bezzecca dal
1993 al 1999, passando poi a guidare
quella unita con Tiarno e poi quella
di valle. Precedentemente era stato
caposindaco della Rurale di Bezzecca dal 1978 ed era stato in consiglio
comunale e in giunta nel Comune di
Bezzecca.
per 2.536.558 euro
per alcune scelte sbagliate,
ma la Cassa si mostra
robusta e redditizia
«La seconda ragione che ha
fortemente influito sul risultato
negativo del bilancio d'esercizio
2010, - come scrive il consìglio
d'amministrazione - è la
svalutazione dei crediti, che ha
inciso per ulteriori 2.060.592 euro,
dei quali la maggiore parte è
riconducibile ad un unico operatore
economico affidato, sottoposto a
procedura concorsuale. Le due
poste straordinarie negative per
complessivi 3,5 milioni di euro,
hanno assorbito il risultato positivo
della gestione corrente che è stato
di 940.000 euro».
Il bilancio d'esercizio 2010
chiuderà in neaativo
quale fecero seguito gli
acquisti di immobili per aprire
nuovi sportelli a Varone e a
Torbole. Questa
impostazione, anche in
seguito al diniego della Banca
d'Italia all'apertura dello
sportello di Torbole, è stata
recentemente rivista dal
Consiglio d'Amministrazione
che ha deciso di abbandonare
la strategia espansiva per
favorire un maggior
radicamento sulla zona già
presidiata (Ledro - Riva). Il
cambio di strategia impone,
come prima conseguenza,
l'alienazione dei due immobili
perseguendo il maggior ricavo
possibile, pur nell'attuale
debolezza del mercato
immobiliare. In conseguenza
di ciò, per il rispetto dei
principi contabili, sono stati
iscritti a bilancio 2010 importi
in diminuzione, che sono la
somma della riduzione dei
valori del mercato
immobiliare verificatasi negli
ultimi anni e degli oneri
tributari capitalizzati
all'epoca dell'acquisto. Per
l'immobile ex «la Bussola» di
Varone, la svalutazione è di
circa un milione dì euro e per
l'immobile di Torbole le spese
direttamente imputate a
conto economico 2010
ammontano a 480.000 euro.