I recenti progressi tecnologici, soprattutto nel campo del comparto ICT, hanno determinato un notevole aumento della disponibilità di informazioni, generando al contempo nuove metodologie di analisi dei dati. Concetti come big-data e data mining hanno raggiunto l’opinione pubblica, superando i confini ristretti degli addetti ai lavori. Ma cosa si intende con queste definizioni? E soprattutto, come possono questi strumenti essere utili per un’Industria Culturale e Creativa? La possibilità di elaborare dei modelli in grado di predire, in forma aggregata, il comportamento della propria audience, è ampiamente utilizzata dai settori retail tradizionali (grandi catene commerciali, WalMart etc.), ma le tecniche di elaborazione dei dati possono essere notevolmente d’aiuto nell’elaborazione di analisi del comportamento culturale degli individui. L’adozione di strumenti di data mining, associata all’analisi delle interazioni con la propria audience, potrebbe ad esempio illustrare delle caratteristiche di scelta dei visitatori di un museo, un teatro, o di servizi che un’industria culturale e creativa può fornire. La ha l’obiettivo di : Esporre le tecniche principali, fornendo una visione generale ma di immediata applicabilità; Proporre una visione strategica della raccolta e interpretazione dei dati, orientata ad obiettivi concreti; Far acquisire una metodologia di lavoro che permetta ai partecipanti di elaborare le proprie analisi, con strumenti in molti casi gratuiti e comunque affordable. : Crowd-Innovation e data mining Programma 9.00|10.30 Michele Trimarchi|Tools for Culture 10.45|12.15 In via di definizione 12.30|13.30 Alessandro Sproviero| Datamining srl 13.30|14.30 Un posto a Milano 14.30|17.00 Alessandro Sproviero| Datamining srl