OGGETTO DELLA NORMA: Consigli sulle azioni da attuare in generale in caso di
evacuazione ordinata da fabbricato ospedaliero.
SCOPO: lo scopo di questa norma è quello di minimizzare i disservizi ed i danni che possono
verificarsi ed evitare che il personale di servizio sia colto impreparato di fronte all’evento in
oggetto.
CAMPO DI APPLICAZIONE: la norma è rivolta a tutto il personale dipendente.
RIFERIMENTI: D.lgs 626/94 art. 9 comma 1; DM 10/03/1998 art. 5; DM 18/09/02 titolo 2 - 10
RESPONSABILITÀ:
elaborazione: SPP
revisione: SPP, Addetti emergenza
verifica: SPP
approvazione: Direzione Sanitaria Aziendale
archiviazione: SPP, Direzione Sanitaria Aziendale
informazione agli operatori interessati: SPP
AZIONI: vai alla pagina seguente
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MODALITÀ GENERALE DI EVACUAZIONE DA FABBRICATO OSPEDALIERO
La necessità di evacuazione da un fabbricato dipende della natura dell’emergenza in corso
e dalla sua gravità; va sempre dichiarata in occasione di pericolo grave o immediato come
ad esempio:
- incendio non controllabile
- scoppio
- crollo interno di strutture portanti
- sospetto atto terroristico.
1.Allarme
L'allarme può essere preceduto da un preallarme o scaturire a seguito di un evento indesiderato
improvviso.
1.L'allarme deve essere comunicato al 118 o ad altro locale presidiato h24 possibilmente da una sola
persona qualificata che fornisce informazioni precise sull'evento:
- allarme ricevuto in locale presidiato h24:
chi riceve la chiamata dirama l'allarme al 115-Vigili del Fuoco, 118-Emergenza Sanitaria avvisando
che i Vigili del Fuoco sono già stati avvertiti, gli addetti all'emergenza del fabbricato, i reperibili del
Servizio tecnico, la Direzione igienico organizzativa dell'ospedale;
- allarme ricevuto dal 118:
il 118 provvederà ad avvisare i Vigili del Fuoco, qualora non fossero già stati avvertiti, gli addetti
all'emergenza del fabbricato, i reperibili del Servizio tecnico, la Direzione igienico organizzativa
dell'ospedale.
2.Il Direttore igienico organizzativo dispone:
-l'allertamento dell'Unità di crisi del Presidio
-l'allertamento del personale normalmente addetto al trasporto degli ammalati
-la possibilità di utilizzare ascensori dopo essersi consultato con i Vigili del Fuoco ed il
Responsabile del Servizio Tecnico.
2.Ordine di evacuazione
1.In linea di massima l'ordine di evacuazione sarà impartito dagli Organi Istituzionali, tuttavia, se
l'evento è tale da pregiudicare in tempi brevi la sicurezza delle persone ed in particolare mettere in
pericolo gli ammalati, tale ordine sarà diramato dal rappresentante più alto in grado dei Vigili del
Fuoco o dal Dirigente igienico organizzativo della Direzione Sanitaria del Presidio o in sua assenza
da altro Responsabile qualificato, supportato da un responsabile dell'Ufficio Tecnico, se presente.
2.L’avviso di evacuazione viene comunicato alle unità operative / servizi nell'edificio tramite avviso
telefonico o comunicazione da persone appositamente incaricate dalla Direzione Sanitaria del
presidio ospedaliero.
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3.Costituzione dei gruppi di addetti al trasporto dei degenti non in grado di camminare
Nel caso in cui venga diramato l'ordine di evacuazione, vengono costituiti i "gruppi di addetti
per trasportare i degenti non deambulanti" ed accompagnare i degenti in grado di camminare.
Gli ammalati vanno evacuati preferibilmente in senso orizzontale in modo progressivo verso il
luogo sicuro più vicino in grado di riceverli ed assisterli fino a quando l'emergenza sia
terminata o fino a che non sia necessario spostarli in un altro luogo.
1.I gruppi sono primariamente composti dal personale normalmente adibito allo scopo e da
infermieri o da medici / infermiere più esperto dei reparti; il loro coordinamento è effettuato,
nei primi momenti, dall'addetto all'emergenza con livello più elevato, o che ha più anzianità
aziendale, presente nel fabbricato.
Ai gruppi possono appartenere i volontari provenienti sia dai vari servizi aziendali non sanitari sia
da organizzazioni non aziendali: in questi casi la direzione sanitaria del presidio in emergenza deve
autorizzare la loro operatività.
Qualora un solo reparto debba essere evacuato, il gruppo è formato prelevando all'occorrenza un
infermiere per ogni reparto di degenza meno coinvolto dall'evento; gli addetti all'emergenza
presenti forniscono l'aiuto possibile ad esempio dirigendo il deflusso degli occupanti il
fabbricato e verificando, al termine dell'evacuazione, che i singoli reparti siano completamente
evacuati.
2.Gli operatori che compongono i gruppi recuperano il materiale a disposizione per l'evacuazione
(barelle, teli portaferiti, quant'altro disponibile) e lo trasportano nel reparto in cui si è verificato
l'evento.
In caso di evento gravemente evolutivo, in cui non è possibile recuperare il materiale anzidetto,
occorrerà utilizzare materiale di fortuna per trasportare i pazienti allettati e cioè lenzuola, coperte,
sedie o quanto altro si renda utile per spostare i degenti in un'area sicura; successivamente potranno
essere utilizzate le barelle o i teli recuperati.
3.In attesa dei Vigili del Fuoco, se occorre operare in sicurezza (locali invasi dal fumo o a rischio)
solo personale equipaggiato con specifico materiale di protezione (autorespiratori, maschere, tuta,
stivali) é autorizzato ad intervenire.
4.Se l'evacuazione deve avvenire rapidamente si procederà utilizzando le uscite più vicine, senza
usare gli ascensori portando in salvo prima i degenti più vicini al pericolo e poi gli altri, senza
distinzione di gravità.
5.Occorre prevedere che, in caso di emergenza nelle ore più critiche, il personale non sarà sempre in
numero sufficiente per assolvere tutti i compiti. Pertanto occorrerà utilizzare in modo proficuo
l'aiuto che possono dare i degenti autosufficienti (capacità di tranquillizzare gli altri, possibile aiuto
nelle operazioni di evacuazione, supporto alle operazioni non faticose come il recuperare le cartelle
cliniche, ecc.).Il personale di reparto, conoscendo la patologia dei degenti, potrà valutare le reali
possibilità di aiuto che quel paziente può dare.
All'inizio dell'emergenza l'infermiere, o il medico di reparto, riunirà tutti i degenti validi a tale scopo
e illustrerà loro, brevemente, le fasi ed i percorsi dell'evacuazione. assegnando a ciascuno un
compito specifico (aiutare altri degenti, recuperare materiale, tenere aperte le porte di uscita, ecc.).
Analogamente devono essere organizzati i gruppi di addetti al trasporto degli ammalati al loro
arrivo nella struttura ospitante.
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4.Il Responsabile di ogni Reparto / Servizio
L'evacuazione di ammalati sui quali sono in corso interventi o trattamenti la cui interruzione
può pregiudicarne la vita dovrebbe avvenire nel minor tempo possibile dopo aver terminato le
azioni principali tendenti a garantire il mantenimento delle funzioni vitali fino al
completamento degli interventi in altro luogo.
In fase di preallarme se possibile e comunque prima di iniziare l’evacuazione ogni Responsabile
di reparto, coadiuvato dai collaboratori, dispone:
1.la preparazione di apposita lista scritta degli ammalati ricoverati
2.l’identificazione degli ammalati da evacuare prioritariamente e conseguentemente il
reperimento delle relative cartelle cliniche e delle terapie in corso; può essere comodo
l'utilizzo di un codice colore di gravità verde, giallo, rosso.
3.l'identificazione degli ammalati che possono essere subito dimessi e conseguentemente la
produzione di documento di dimissioni con indicazioni delle eventuali terapie
4.gli specifici compiti di assistenza sanitaria sui pazienti che il personale deve svolgere durante
le varie fasi dell’evacuazione.
5.l'identificazione, nell'ambito dei propri collaboratori, di coloro che effettueranno la
movimentazione degli ammalati.
Il Responsabile dispone l'inizio dell'evacuazione dal proprio reparto; per evitare che gli
ammalati stazionino all’aperto, inutilmente in attesa, l’uscita dal reparto deve possibilmente
avvenire quando i mezzi di trasporto sono presenti e pronti alla partenza nei rispettivi punti di
raccolta all’esterno del fabbricato; diversamente comportarsi come consentito dagli eventi.
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5.Il personale in genere
Tutto il personale dipendente che può essere coinvolto da una evacuazione dovrà in generale
preventivamente conoscere nell'ambito dei luoghi di lavoro abituali:
 i percorsi per raggiungere le uscite
 la collocazione delle uscite di sicurezza
 i luoghi sicuri eventualmente disponibili
 i luoghi di raduno in caso di evacuazione all'interno del fabbricato
 gli eventuali dipendenti portatori di handicap ed il posto di lavoro loro assegnato:
in questo caso è necessario che l'organizzazione interna di ogni servizio individui a priori, in
funzione delle caratteristiche degli handicap, un numero di dipendenti adeguato ad accompagnare
ed aiutare gli interessati durante tutte le fasi dell'evacuazione.
I comportamenti generali da tenere durante una evacuazione sono:
1. Mantenere sempre la calma.
2. Interrompere l'attività in corso e mettere in sicurezza i dispositivi a rischio.
3. Aiutare le persone in difficoltà.
4. Seguire le disposizioni impartite.
5. Avviarsi verso l'uscita, senza correre, spingere, urlare, non trasportare oggetti ingombranti.
6. Non tornare indietro per motivi di scarsa importanza, non usare gli ascensori se non
diversamente disposto, l'ultimo chiude alle proprie spalle le porte tagliafuoco.
7. Avviarsi al punto di raduno esterno convenuto per consentire l'appello.
Fine norma