I mercati contendibili

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Percorso 4 ➜ I fattori della produzione e le forme di mercato
lezione 2 La produzione
I mercati contendibili
Una definizione
Una particolare forma di mercato, che può essere considerata una “variante” della concorrenza perfetta, è costituita dai mercati contendibili.
Un mercato si definisce contendibile quando:
• non ci sono barriere in ingresso e in uscita;
• non ci sono costi aggiuntivi in uscita;
• il tempo che occorre a una nuova azienda per entrare nel mercato è inferiore a quello che
le imprese già presenti possono impiegare per adeguare i propri prezzi.
Le caratteristiche dei mercati contendibili
La prima caratteristica del mercato contendibile
è l’assenza di barriere in ingresso. Ciò significa
che tutte le imprese che intendono operare in quel
mercato possono entrarvi liberamente, senza sopportare costi particolari o discriminazioni. Esse
devono operare in condizioni di perfetta parità con
le imprese già presenti sul mercato: devono avere
accesso alle medesime tecnologie, alle medesime
informazioni, agli stessi prezzi dei fattori produttivi (materie prime, tecnologie, componenti, forza
lavoro, energia, risorse finanziarie ecc.) disponibili
per le aziende già sul mercato.
In secondo luogo, non ci sono barriere in uscita
né costi non recuperabili (in inglese sunk cost). Prendiamo, per esempio, un’impresa
che ha investito 10 milioni di euro in macchinari per entrare in un mercato e che, a un
certo punto, volesse uscirne. L’impresa procede alla vendita dei macchinari e ne ricava
7 milioni di euro. In questo caso, i costi di uscita sono pari alla differenza tra il capitale
investito (10 milioni) e quello ricavato con la vendita (7 milioni), dunque 3 milioni di
euro. Ebbene, in questo caso, il mercato non può essere considerato contendibile, in
quanto la perdita di 3 milioni registrata dall’impresa rappresenta una barriera all’uscita
e un costo non recuperabile. Se invece l’impresa avesse potuto recuperare in uscita il
100% del suo investimento iniziale (10 milioni di euro), allora saremmo stati in presenza
di un mercato contendibile.
L’ultima caratteristica riguarda il tempo di ingresso che, come detto, deve essere inferiore
a quello che le imprese già presenti possono impiegare per adeguare i propri prezzi.
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I mercati contendibili e la concorrenza perfetta
Quando un mercato presenta tutte e tre le caratteristiche sopra esposte, presentendosi come
un mercato contendibile, le imprese che vi fanno parte saranno costrette a comportarsi come
se si trovassero in condizioni di concorrenza perfetta.
Nessuna impresa, infatti, si troverebbe nelle condizioni di poter fissare il prezzo dei beni
offerti. Se esse provassero a fissare prezzi superiori a quelli di concorrenza perfetta, ve ne
sarebbero altre libere di entrare fissando prezzi lievemente inferiori a quelli presenti, escludendo di fatto le vecchie imprese dal mercato.
Come la concorrenza perfetta, tuttavia, anche il
L’impresa A fissa il prezzo di vendita del
mercato contendibile è una forma difficilmente
proprio bene a 12 euro, un prezzo legriscontrabile nella realtà. Questo perché, in efgermente superiore a quello del mercato
fetti, sono pochi i mercati che soddisfano piena(10 euro). L’impresa B, data l’assenza di
mente le condizioni che permettono di avere un
barriere in ingresso sul mercato, è in condizioni di entrare e di vendere lo stesso
mercato contendibile. In molte settori produttivi
bene proposto da A ad un prezzo inferiole imprese già presenti sul mercato hanno spesso
re, cioè i 10 euro previsti dal mercato. In
accessi privilegiati alle risorse e i costi non requesto modo l’impresa B convince i concuperabili (sunk cost) sono spesso all’ordine del
sumatori ad acquistare il proprio bene ed
esclude, di fatto, l’impresa A dal mercato.
giorno. Inoltre, nella maggioranza dei casi, le imprese già operanti nel mercato hanno la possibilità di variare i prezzi dei propri in un arco di tempo più breve rispetto a quello necessario
alle nuove imprese per entrare nel mercato.
La teoria dei mercati contendibili ha comunque avuto un ruolo molto importante nelle decisioni antitrust perché ha permesso di affiancare ai criteri basati sulla concentrazione del
mercato anche il concetto di “concorrenza potenziale”. Secondo tale teoria, infatti, le decisioni delle imprese non sono influenzate solo dalla presenza effettiva di imprese concorrenti,
ma anche dalla semplice possibilità della concorrenza, che le induce, come abbiamo visto
nell’esempio, a contenere i prezzi entro i limiti fissati dal mercato.
L’impresa contendibile
Oltre a essere la caratteristica di una possibile forma di mercato, la contendibilità può essere
riferita anche alle imprese.
Un’impresa si dice contendibile quando è
possibile acquistare sul mercato una quota del
capitale che ne garantisca il controllo. La contendibilità di un’impresa, in genere, fa sì che le
sue azioni siano quotate in Borsa a un valore più
alto rispetto a quello di imprese equivalenti ma
non contendibili.
La contendibilità è un elemento positivo per
un’impresa, perché può spingere il management
— ovvero i dirigenti e gli amministratori —
verso la migliore e più efficiente gestione delle
risorse. Questo perché, in caso di risultati nega-
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tivi sul mercato, la contendibilità può favorire un cambio di proprietà, e quindi di controllo
dell’impresa, con la conseguente sostituzione dei dirigenti vecchi con altri ritenuti in grado
di produrre risultati migliori.
L’impresa Alpha è di proprietà della famiglia Bianchi, che detiene il 55% del capitale. Il management (la direzione dell’impresa) è affidato a un gruppo denominato Management Top. Nell’anno
appena trascorso, l’impresa ha fatto registrare perdite per 5 milioni di euro. La famiglia Bianchi,
insoddisfatta, decide di lasciare il mercato e di vendere le proprie quote di capitale alla famiglia
Rossi, che diventa così la nuova proprietaria dell’Alpha. La famiglia Rossi, insoddisfatta dell’operato del gruppo Management Top, procede come prima cosa alla sostituzione del management, e
lo affida a un nuovo gruppo, la Buone Pratiche srl.
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